Assovini
Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 09.10.1973, G.U. 68 del 13.03.1974
Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione ◊ Sottozona
Vino Colli Tortonesi D.O.C. Sottozona Terre di Libarna
La denominazione di origine controllata “Colli Tortonesi” e alle relative Sottozone, è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
VINI BIANCHI | VINI ROSATI | VINI ROSSI | SOTTOZONE |
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1. Tipologie e Uve del Vino DOC Colli Tortonesi - Sottozona Terre di Libarna
- Sottozona Terre di Libarna Bianco (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 60% Vitigno Timorasso
- =< 40% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Piemonte.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal Colore giallo paglierino più o meno intenso, Odore delicato, fruttato e Sapore asciutto, fresco e armonico.
- Abbinamenti: Salumi, frittata di verdure, rane fritte, formaggi.
- Sottozona Terre di Libarna Spumante (Vino Bianco Spumante)
- Versioni: Spumante Brut /Extra-dry
- => 60% Vitigno Timorasso
- =< 40% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Piemonte.
- => 10,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Spumante dalla Spuma fine e persistente, Colore giallo paglierino più o meno intenso, Odore fine, delicato, caratteristico e Sapore da brut a extra dry, armonico, pieno e gradevole.
- Abbinamenti: Aperitivi, antipasti, bagna caoda, formaggi.
- Sottozona Terre di Libarna Timorasso (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 95% Vitigno Timorasso
- =< 5% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Piemonte.
- => 11,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Colore giallo paglierino più o meno intenso, Odore caratteristico, delicato, fragrante e Sapore asciutto, di buona struttura, gradevole e armonico.
- Abbinamenti: Salumi, frittata di verdure, rane fritte, formaggi.
- Sottozona Terre di Libarna Rosso (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 60% Vitigno Barbera
- =< 40% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Piemonte.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino più o meno intenso, Odore vinoso, caratteristico, fine e Sapore asciutto, armonico, gradevolmente mandorlato.
- Abbinamenti: Salame sotto grasso, Risotti vari, carni arrosto, Formaggi duri ed erborinati.
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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Colli Tortonesi - Sottozona Terre di Libarna
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Colli Tortonesi si estende sulle omonime colline situate nella parte est del Piemonte, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
La Zona di Produzione del Vino DOC Colli Tortonesi è localizzata in:
- provincia di Alessandria e comprende il territorio dei comuni di Avolasca, Berzano di Tortona, Brignano Frascata, Carbonara Scrivia, Carezzano, Casalnoceto, Casasco, Cassano Spinola, Castellania, Castellar Guidobono, Cerreto Grue, Costa Vescovato, Gavazzana, Momperone, Monleale, Montegioco, Montemarzino, Paderna, Pozzol Groppo, Sant’Agata Fossili, Sardigliano, Sarezzano, Spineto Scrivia, Stazzano, Tortona, Viguzzolo, Villalvernia, Villaromagnano, Volpeglino, Volpedo, Vignole Borbera, Borghetto Borbera, Garbagna, San Sebastiano, Gremiasco, Montacuto, Fabbrica Curone, Rocchetta Ligure, Cantalupo Ligure, Roccaforte, Cabella Ligure, Albera Ligure, Mongiardino, Grondona, Carrega Ligure, Dernice e Arquata Scrivia.
La Zona di Produzione del Vino DOC Colli Tortonesi - Sottozona Terre di Libarna è localizzata in:
- provincia di Alessandria e comprende il territorio dei comuni di Vignole Borbera, Borghetto Borbera, Rocchetta Ligure, Cantalupo Ligure, Roccaforte Ligure, Cabella Ligure, Albera Ligure, Mongiardino Ligure, Grondona, Stazzano, Carrega Ligure, Dernice e Arquata Scrivia.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Colli Tortonesi - Sottozona Terre di Libarna
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Colli Tortonesi prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Colli Tortonesi non dovrà essere superiore al 70% e al 65% per le tipologie di Vino Croatina, Croatina Riserva, Timorasso e Timorasso Riserva; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
- Il vino DOC Colli Tortonesi Barbera Superiore deve essere sottoposto ad invecchiamento per almeno 13 mesi, di cui 6 in botti di legno.
- Il vino DOC Colli Tortonesi Timorasso deve essere sottoposto ad invecchiamento per almeno 10 mesi.
- I vini DOC Colli Tortonesi Barbera e Croatina con la menzione Riserva devono essere sottoposti ad invecchiamento per 24 mesi.
- Il vino DOC Colli Tortonesi Timorasso con la menzione Riserva deve essere sottoposto ad invecchiamento per 21 mesi.
- Il vino DOC Colli Tortonesi Cortese con la menzione Riserva deve essere sottoposto ad invecchiamento per 12 mesi.
- In presenza di determinate condizioni, il Vino DOC Colli Tortonesi può essere riclassificato nella denominazione DOC Piemonte.
- Nella designazione dei Vini DOC Colli Tortonesi può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Colli Tortonesi è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve, ad esclusione delle tipologie di Vino Frizzante e Spumante.
4. Produttori di Vino DOC Colli Tortonesi - Sottozona Terre di Libarna
Con l’utilizzo della DOC Colli Tortonesi i Produttori Vinicoli Piemontesi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Colli Tortonesi - Sottozona Terre di Libarna
Primi piatti con ragù di carne, carni lesse o arrostite miste, selvaggina, formaggi pecorini, salumi stagionati.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Colli Tortonesi - Sottozona Terre di Libarna
In origine Tortona, l’antica Derthona, fu una città dei Liguri. E’ tuttavia in epoca romana, in particolare nel periodo imperiale, che conobbe una notevole prosperità, grazie alla sua collocazione strategica, che la vedeva al centro delle più importanti vie di comunicazione: tra Piacenza e Genova, collegate dalla Via Postumia, Acqui Terme (l’antica Aquae Statiellae), Asti (Hasta), Torino (Augusta Taurinorum) e le Alpi. Sotto Ottaviano fu ribattezzata Iulia Derthona.
Dopo diverse vicende storiche, nel 1814 Tortona fece ritorno ai Savoia. Si aprì un nuovo periodo di floridezza economica, di espansione demografica e di rinnovamento edilizio – il Teatro Civico e i Portici della Via Emilia, tra le opere più importanti.
Il Vino DOC Colli Tortonesi ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 9 ottobre 1973.
Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 09.10.1973, G.U. 68 del 13.03.1974
Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione ◊ Sottozona
Vino Colli Tortonesi D.O.C. Sottozona Monleale
La denominazione di origine controllata “Colli Tortonesi” e alle relative Sottozone, è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
VINI BIANCHI | VINI ROSATI | VINI ROSSI | SOTTOZONE |
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1. Tipologie e Uve del Vino DOC Colli Tortonesi - Sottozona Monleale
- Sottozona Monleale (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Barbera
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Piemonte.
- => 12,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino carico, odore vinoso, intenso, persistente, elegante e sapore asciutto, armonico, robusto, con unga persistenza gusto-olfattiva.
- Abbinamenti: Salame sotto grasso, Risotti vari, carni arrosto, Formaggi duri ed erborinati.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Colli Tortonesi - Sottozona Monleale
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Colli Tortonesi si estende sulle omonime colline situate nella parte est del Piemonte, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
La Zona di Produzione del Vino DOC Colli Tortonesi è localizzata in:
- provincia di Alessandria e comprende il territorio dei comuni di Avolasca, Berzano di Tortona, Brignano Frascata, Carbonara Scrivia, Carezzano, Casalnoceto, Casasco, Cassano Spinola, Castellania, Castellar Guidobono, Cerreto Grue, Costa Vescovato, Gavazzana, Momperone, Monleale, Montegioco, Montemarzino, Paderna, Pozzol Groppo, Sant’Agata Fossili, Sardigliano, Sarezzano, Spineto Scrivia, Stazzano, Tortona, Viguzzolo, Villalvernia, Villaromagnano, Volpeglino, Volpedo, Vignole Borbera, Borghetto Borbera, Garbagna, San Sebastiano, Gremiasco,Montacuto,Fabbrica Curone, Rocchetta Ligure, Cantalupo Ligure, Roccaforte, Cabella Ligure, Albera Ligure, Mongiardino, Grondona, Carrega Ligure, Dernice e Arquata Scrivia.
La Zona di Produzione del Vino DOC Colli Tortonesi - Sottozona Monleale è localizzata in:
- provincia di Alessandria e comprende il territorio dei comuni di Avolasca, Berzano di Tortona, Brignano Frascata, Carbonara Scrivia, Carezzano, Casalnoceto, Casasco, Cassano Spinola, Castellania, Castellar Guidobono, Cerreto Grue, Costa Vescovato, Gavazzana, Momperone, Monleale, Montegioco, Montemarzino, Paderna, Pozzol Groppo, Sant’Agata Fossili, Sardigliano, Sarezzano, Spineto Scrivia, Stazzano, Tortona, Viguzzolo, Villalvernia, Villaromagnano, Volpeglino, Volpedo.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Colli Tortonesi - Sottozona Monleale
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Colli Tortonesi prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Colli Tortonesi non dovrà essere superiore al 70% e al 65% per le tipologie di Vino Croatina, Croatina Riserva, Timorasso e Timorasso Riserva; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
- Il vino DOC Colli Tortonesi Barbera Superiore deve essere sottoposto ad invecchiamento per almeno 13 mesi, di cui 6 in botti di legno.
- Il vino DOC Colli Tortonesi Timorasso deve essere sottoposto ad invecchiamento per almeno 10 mesi.
- I vini DOC Colli Tortonesi Barbera e Croatina con la menzione Riserva devono essere sottoposti ad invecchiamento per 24 mesi.
- Il vino DOC Colli Tortonesi Timorasso con la menzione Riserva deve essere sottoposto ad invecchiamento per 21 mesi.
- Il vino DOC Colli Tortonesi Cortese con la menzione Riserva deve essere sottoposto ad invecchiamento per 12 mesi.
- In presenza di determinate condizioni, il Vino DOC Colli Tortonesi può essere riclassificato nella denominazione DOC Piemonte.
- Nella designazione dei Vini DOC Colli Tortonesi può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Colli Tortonesi è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve, ad esclusione delle tipologie di Vino Frizzante e Spumante.
4. Produttori di Vino DOC Colli Tortonesi - Sottozona Monleale
Con l’utilizzo della DOC Colli Tortonesi i Produttori Vinicoli Piemontesi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Colli Tortonesi - Sottozona Monleale
Primi piatti con ragù di carne, carni lesse o arrostite miste, selvaggina, formaggi pecorini, salumi stagionati.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Colli Tortonesi - Sottozona Monleale
In origine Tortona, l’antica Derthona, fu una città dei Liguri. E’ tuttavia in epoca romana, in particolare nel periodo imperiale, che conobbe una notevole prosperità, grazie alla sua collocazione strategica, che la vedeva al centro delle più importanti vie di comunicazione: tra Piacenza e Genova, collegate dalla Via Postumia, Acqui Terme (l’antica Aquae Statiellae), Asti (Hasta), Torino (Augusta Taurinorum) e le Alpi. Sotto Ottaviano fu ribattezzata Iulia Derthona.
Dopo diverse vicende storiche, nel 1814 Tortona fece ritorno ai Savoia. Si aprì un nuovo periodo di floridezza economica, di espansione demografica e di rinnovamento edilizio – il Teatro Civico e i Portici della Via Emilia, tra le opere più importanti.
Il Vino DOC Colli Tortonesi ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 9 ottobre 1973.
- Vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita - Approvato DOC con D.P.R. 20.07.1970, G.U.247 del 30.09.1970 - Approvato DOCG con D.M. 30.03.2006, G.U. 83 del 08.04.2006
- Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione ◊ Sottozona
Vino Colli Orientali del Friuli Picolit D.O.C.G. Sottozona Cialla
La denominazione di origine controllata e garantita «Colli Orientali del Friuli» e' riservata al Vino Picolit e alla relativa Sottozona, rispondenti alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione.
1. Tipologie e Uve del Vino DOCG Colli Orientali del Friuli Picolit - Sottozona Cialla
- Colli Orientali del Friuli - Sottozona Cialla (Vino Bianco)
- Versioni: Amabile /Dolce
- = 100% Vitigno Picolit
- => 16% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo dorato più o meno intenso; odore delicatamente profumato, caratteristico, talvolta di vino passito e sapore amabile o dolce, caldo, armonico, delicato con eventuale sentore di legno.
- Colli Orientali del Friuli - Sottozona Cialla Riserva (Vino Bianco Invecchiato)
- Versioni: Amabile /Dolce
- = 100% Vitigno Picolit
- => 16% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Invecchiato, dal colore giallo dorato più o meno intenso; odore delicatamente profumato, caratteristico, talvolta di vino passito e sapore amabile o dolce, caldo, armonico, delicato con eventuale sentore di legno.
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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOCG Colli Orientali del Friuli Picolit - Sottozona Cialla
Il territorio di estrinseca in una variegata alternanza di colline e pianure che si sviluppano ininterrottamente lungo la direttrice nord-ovest sud-est, creando delle ampie superfici che possono godere di un’esposizione ottimale per la coltivazione della vite. La sottozona “Cialla” contemplata si sviluppa invece in un territorio molto più limitato, ricadendo nella parte nord del comune di Prepotto al confine con Cividale del Friuli.
I vigneti coltivati si collocano tra i 100 ed i 400 m s.l.m., la maggior parte si trova su colline terrazzate, alcuni occupano delle porzioni pianeggianti o con un leggera pendenza, le zone preferite dai vignaioli sono nei punti più alti delle colline. Nel corso dei secoli il profilo dei pendii è stato modellato con il lavoro di generazioni di viticoltori, lo sguardo del visitatore può rincorrere i gradoni e le terrazze vitate.
Per il Vino DOCG Colli Orientali del Friuli Picolit, la zona di produzione è localizzata in:
- provincia di Udine e comprende il territorio dei comuni di Attimis, Buttrio, Cividale del Friuli, Corno di Rosazzo, Faedis, Magnano in Riviera, Manzano, Moimacco, Nimis, Povoletto, Premariacco, Prepotto, Reana del Rojale, Remanzacco, San Giovanni al Natisone, San Pietro al Natisone, Tarcento, Tricesimo e Torreano.
Per il Vino DOCG Colli Orientali del Friuli Picolit - Sottozona Cialla, la zona di produzione riguarda la provincia di Udine e comprende il territorio del comune di Prepotto.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOCG Colli Orientali del Friuli Picolit - Sottozona Cialla
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOCG Colli Orientali del Friuli Picolit prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima di uva in vino non deve essere superiore al 55% per tutte le tipologie di vini.
- La raccolta delle uve è mediamente tardiva, con una leggera surmaturazione in pianta od un leggero appassimento nelle annate in cui le condizioni climatiche lo consentono. Solitamente la raccolta avviene in cassette che successivamente vengono poste in locali ben aerati oppure spostate sui graticci per una naturale e lenta concentrazione per appassimento.
- Il vino a denominazione di origine controllata e garantita Colli Orientali del Friuli Picolit - Sottozona "Cialla", può utilizzare come specificazione aggiuntiva la dizione "Riserva" allorché venga sottoposto ad un periodo di invecchiamento non inferiore a quattro anni.
- In fermentazione si possono utilizzare per particolari partite delle botti di legno; solitamente la vinificazione è quella tradizionale per le uve bianche anche se appassite, si cerca quindi controllare il più possibile i tempi e le temperature di fermentazione essendo le concentrazioni degli zuccheri riduttori particolarmente concentrate date dalle bassissime rese e dagli appassimenti.
4. Produttori di Vino DOCG Colli Orientali del Friuli Picolit - Sottozona Cialla
Con l’utilizzo della DOCG Colli Orientali del Friuli Picolit i Produttori Vinicoli Friulani sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche, le caratteristiche e le peculiarità che lo identificano in un territorio ben definito, soprattutto durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOCG Colli Orientali del Friuli Picolit - Sottozona Cialla
Il Picolit è un Vino da meditazione, ottimo con torte e biscotti morbidi e con formaggi piccanti.
6. Storia e Letteratura del Vino DOCG Colli Orientali del Friuli Picolit - Sottozona Cialla
Di quest’uva e di questo vino si sono occupati, in questi ultimi decenni, una gran quantità di ampelografi, ricercatori, studiosi, giornalisti, tecnici, viticoltori, ecc.. Sono state fatte molte ricerche sulle caratteristiche del vino e della scarsità di produzione dovute ad un aborto floreale, dato dalla sterilità del polline La fertilità del fiore femminile è buona e può pertanto venire fecondato dal polline di altre viti anche se questa ipotesi resta soltanto quasi teorica.
Il nome del Picolit è recente, infatti si trovano documenti in cui viene citato il vino Piccolit, Piccolitto, Piccolitto friulano. Come sia nato questo nome non è dato a sapere con certezza, nel 1790 il canonico Andrea Zucchini scriveva che il nome deriva dalla piccola quantità di acini e grappoli che la vite produce. Il Gallesio parla invece della “piccolezza dell’uva che produce”. Il vitigno è antichissimo, già coltivato in epoca romana, intuìto più che citato nei testi col vero nome scomparso nei secoli e poi riassunto a nuova gloria nel ‘700-‘800, nuovamente scomparso e risalito agli altari intorno al 1970, non ha mai lasciato una data sicura e un luogo certo di coltivazione.
Antonio Zanon, insigne agronomo friulano (1767) scriveva che le mense di Germania, Inghilterra e Francia venivano allietate da questo delizioso vino. F.M. Malvolti (1772) annotava il grande successo ottenuto dal Picolit alla corte di Francia, Lodovico Otellio (1761) parla della diffusione del Picolit in molte nazioni per opera di Fabio Asquini. Il Picolit, viene descritto da Odars (1849), Agazzotti (1867), Di Rovasenda (1877), la bontà di questo vino ebbe nel secolo diciassettesimo tale fama che il vitigno venne coltivato in diverse regioni italiane, se ne trovano tracce a Conegliano Veneto, Treviso, Vicenza, Bassano, Emilia Romagna e Toscana. Anche nella corte papale di Castel Gandolfo pare fosse molto apprezzato, poiché così scriveva all’Asquini, Mons. Giuseppe de Rinaldis nel 1756: “…nella villeggiatura di Castel Gandolfo fu fatto l’assaggio del vostro “Piccolitto”….furono lasciati addietro gli altri vini prelibati, al confronto del medesimo, e v’erano de’ Personaggi, che hanno il più raffinato gusto in questo genere, fra quali il Cardinali Torregiani, Peroni, Gian Francesco Albani, e S.E. il Marchese d’Aubetrerre ambasciatore di Francia”. Dal 1970 in poi il Picolit è entrato prima come tipologia nel disciplinare di produzione dei “Colli Orientali del Friuli” e nelle sue sottozone, “Rosazzo” e “Cialla”, poi, nel 2006 c’è stato il riconoscimento della D.O.C.G. “Colli Orientali del Friuli Picolit” con l’inserimento di un’unica sottozona “Cialla”.
- Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.M. 03.10.1994, G.U. 238 del 11.10.1994
- Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione ◊ Sottozona
Vino Eloro D.O.C. - Sottozona Pachino
La denominazione di origine controllata “Eloro” e alla relativa Sottozona, è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Rosso
- Rosato
- Nero d’Avola
- Frappato
- Pignatello
- Eottozona Vino Eloro DOC »
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Eloro - Sottozona Pachino
- Eloro DOC - Sottozona Pachino (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 80% Vitigno Nero d'Avola
- =< 20% Vitigni Frappato e Pignatello, da soli o congiuntamente.
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino granato intenso, odore intenso, profumo muschiato, generoso e sapore tannico, di corpo, con retrogusto vellutato, robusto.
- Eloro DOC - Sottozona Pachino Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
- Versioni: Secco
- => 80% Vitigno Nero d'Avola
- =< 20% Vitigni Frappato e Pignatello, da soli o congiuntamente.
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Invecchiato dal colore rosso rubino granato intenso con riflessi rosso mattone dopo l’invecchiamento, odore intenso, profumo muschiato, generoso e sapore tannico, di corpo, con retrogusto vellutato, robusto.
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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Eloro - Sottozona Pachino
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Eloro si estende nell'estremo lembo sud-orientale della Sicilia, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
- La Zona di Produzione del Vino DOC Eloro è localizzata in:
- provincia di Siracusa e comprende il territorio dei comuni di Noto, Pachino, Portopalo di Capo Passero e Rosolini.
- provincia di Ragusa e comprende il territorio del comune di Ispica.
- La Zona di Produzione del Vino DOC Eloro - Sottozona Pachino è localizzata in:
- provincia di Siracusa e comprende il territorio del comune di Pachino.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Eloro - Sottozona Pachino
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Eloro prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Eloro non dovrà essere superiore al 70%; oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
- Il vino DOC Eloro Sottozona Pachino con menzione Riserva deve essere sottoposto ad invecchiamento per almeno 24 mesi, di cui almeno 6 in botti di legno.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Eloro è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.
4. Produttori di Vino DOC Eloro - Sottozona Pachino
Con l’utilizzo della DOC Eloro i Produttori Vinicoli Siciliani sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Eloro - Sottozona Pachino
Pasta al forno, preparazioni a base di carne, grigliate, salumi e formaggi.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Eloro - Sottozona Pachino
La denominazione “Eloro” è un nome storico-geografico; Eloro è il nome di una antica citta fondata da coloni greco-corinzi nel VII secolo A.C. , alla foce del fiume Tellaro, (allora chiamato Eloro come la città) ed ubicata su una collina prospiciente il mare Jonio, nei pressi della città di Noto, in provincia di Siracusa. Più tardi la via che metteva in comunicazione le colonie greche di Siracusa, Kamarina e Gela venne chiamata la via “Elorina”.
La città di Pachino, fondata nel 1760 trae il nome da due parole greche “Pachis” (abbondante) e "oinos" (vino). Alla fine dell’800 col nome di Pachino s’intendeva la produzione di Noto, Avola e Pachino a base esclusiva di “Nero d’Avola”. Questi vini erano molto richiesti dal Mezzogiorno della Francia che li dirottava verso la Gironda e la Borgogna.
Nel 1848 Noto poteva vantare 1.764 ettari di vigneto, Pachino nel 1929 vanta circa 3.000 ettari di vigneto a testimonianza dell’importanza che rivestiva la vitivinicoltura in questa zona. Nella seconda metà dell’ottocento l’invasione della fillossera distrugge gran parte dei vigneti dell’isola e nel siracusano (1884-1886) la vite viene soppiantata da altre colture.
Negli anni della ricostituzione dei vigneti, dopo l’invasione fillosserica, il Nero d’Avola, come altri vitigni, viene utilizzato per innestare barbatelle di “Riparia” e offerto agli agricoltori. (in C. Di Rosa, 1996). Nel 1933 i vini “Eloro” partecipano alla Prima Mostra-mercato dei vini tipici a Siena, dove vengono ampiamente apprezzati. Nel corso dei secoli dunque la viticoltura ha mantenuto un ruolo di coltura molto importante per il territorio, fino ad arrivare ad oggi. La storia
recente è caratterizzata da una evoluzione positiva della denominazione, con l’impianto di nuovi vigneti, la nascita di nuove aziende, la professionalità degli operatori, che hanno contribuito ad accrescere il livello qualitativo e la rinomanza della DOC “Eloro”, come testimoniano i riconoscimenti ottenuti dai vini a DOC “Eloro” prodotti dalle aziende della zona geografica di riferimento.
Il Vino DOC Eloro ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 3 ottobre 1994.