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CORTESE

Varietà: 069 CORTESE - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970


Vitigno Cortese | Assovini.it


Il vitigno Cortese, a bacca bianca, viene coltivato nelle regioni Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Trentino Alto Adige, Veneto.

Il Cortese è un vitigno nominato per la prima volta tra le uve bianche piemontesi nel 1659, quando il fattore del Marchese Doria scriveva di viti tutte di cortese, qualche vermentino, nebbioli dolci. In una memoria del 1799 il Conte Nuvolone presentò questo vitigno con il nome dialettale di "corteis". I primi storici che si occuparono scientificamente del cortese furono Demaria e Leardi nella loro opera del 1870 sui vitigni coltivati all'epoca nell'area alessandrina.

Il cortese è maggiormente diffuso in Piemonte, nelle province di Asti, sulla sponda destra del Tanaro; in provincia di Alessandria, soprattutto nel Novese e nel Tortonese, e in provincia di Cuneo, in bassa Valle Belbo.


  • Caratteristiche del vitigno
    • Foglia: media, pentagonale, pentalobata, a volte con sette lobi, verde scuro con nervature più chiare.
    • Grappolo: medio-grande, conico-piramidale, alato, spargolo.
    • Acino: medio-grande, ellissoidale 
    • Buccia: leggermente pruinosa, sottile, di colore giallo dorato, con invaiatura più marcata se esposta al sole.


  • Caratteristiche sensoriali del vino
    • Dal vitigno cortese si ottiene un vino di colore giallo paglierino con riflessi verdolini abbastanza consistente, intenso, abbastanza complesso, con sentori di frutta, come la pesca bianca, albicocca, floreali di  biancospino, una lieve sfumatura minerale. Chiude con un finale di mandorla amara e lievemente di nocciola, secco, abbastanza caldo, abbastanza morbido, sapido con una buona dose di acidità, finale leggermente ammandorlato, di corpo, abbastanza equilibrato, intenso, fine.

COLORINO

Varietà: 067 COLORINO - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970


Vitigno Colorino | Assovini.it


Il vitigno Colorino, a bacca nera, viene coltivato nelle regioni MarcheToscana e Umbria.

L’origine del Colorino è assai remota e molti lo ritengono autoctono delle colline del Valdarno, derivato con tutta probabilità dalla selezione e domesticazione di alcune viti selvatiche. Le viti che si trovano spontanee nei boschi vengono dette, nel centro Italia, Lambruschi e ciò spiega la presenza di questo nome tra i sinonimi con i quali viene talvolta indicato. In Toscana se ne coltivano due tipi, ma il più rappresentativo è il Colorino di Valdarno, riconoscibile per le foglie e i tralci con evidenti sfumature rossastre, e per la buccia dell'acino abbondantemente colorata (da cui il nome).


  • Caratteristiche del vitigno
    • Foglia: medio-piccola, orbicolare o pentagonale, trilobata o quinquelobata.
    • Grappolo: medio o piccolo, conico, con una o due ali, semi-spargolo o compatto.
    • Acino: medio o piccolo, sferoidale
    • Buccia: pruinosa, spessa, di colore nero-violaceo.


  • Caratteristiche sensoriali del vino
    • Dal vitigno Colorino vinificato in purezza si ottiene un vino di colore rosso rubino intenso, dal profumo fruttato, complesso, fine, buon nerbo acido e tannico.

COLORINO

Varietà: 067 COLORINO - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970


Vitigno Colorino | Assovini.it


Il vitigno Colorino, a bacca nera, viene coltivato nelle regioni MarcheToscana e Umbria.

L’origine del Colorino è assai remota e molti lo ritengono autoctono delle colline del Valdarno, derivato con tutta probabilità dalla selezione e domesticazione di alcune viti selvatiche. Le viti che si trovano spontanee nei boschi vengono dette, nel centro Italia, Lambruschi e ciò spiega la presenza di questo nome tra i sinonimi con i quali viene talvolta indicato. In Toscana se ne coltivano due tipi, ma il più rappresentativo è il Colorino di Valdarno, riconoscibile per le foglie e i tralci con evidenti sfumature rossastre, e per la buccia dell'acino abbondantemente colorata (da cui il nome).


  • Caratteristiche del vitigno
    • Foglia: medio-piccola, orbicolare o pentagonale, trilobata o quinquelobata.
    • Grappolo: medio o piccolo, conico, con una o due ali, semi-spargolo o compatto.
    • Acino: medio o piccolo, sferoidale
    • Buccia: pruinosa, spessa, di colore nero-violaceo.


  • Caratteristiche sensoriali del vino
    • Dal vitigno Colorino vinificato in purezza si ottiene un vino di colore rosso rubino intenso, dal profumo fruttato, complesso, fine, buon nerbo acido e tannico.

CODA DI VOLPE

Varietà: 065 CODA DI VOLPE - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970


Vitigno Coda di Volpe | Assovini.it


Il vitigno Coda di Volpe, a bacca bianca, viene coltivato nelle regioni Campania e Puglia.

Le sue conoscenze risalgono all'epoca romana, citato da Plinio il Vecchio nella sua "Naturalis Historia". Coda di volpe che, senza fare un grande sforzo di immaginazione, prende il nome dalla forma lunga e affusolata della pigna matura, oltre che dal colore generalmente carico del vino, simile, appunto, a quello della volpe, terrore di quei contadini che ancora posseggono un pollaio.

Il Coda di Volpe è diffuso in tutte le province campane, ad esclusione del territorio salernitano. È alla base del vino monovarietale della DOC Sannio e partecipa alla base ampelografica della DOC Sannio Sottozona Solopaca Classico.


  • Caratteristiche del vitigno
    • Foglia: grande, pentalobata, di colore verde chiaro.
    • Grappolo: grosso, spargolo, a volte serrato, di forma piramidale, alato, dalla forma caratteristica.
    • Acino: piccolo e regolare, sub-rotondo 
    • Buccia: consistente giallastra e pruinosa.


  • Caratteristiche sensoriali del vino
    • Il vitigno Coda di Volpe dà un vino di colore giallo paglierino con riflessi dorati, profumo fresco e fruttato con note di ananas e albicocca, sapore pieno, rotondo, fruttato intenso e molto persistente.
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