La fertilità superficiale del Carso, territorio particolarissimo nella provincia di Trieste, aspro e impervio, il cui suolo calcareo è stato intaccato nei secoli da profonde fenditure, è legata alla presenza di una particolare terra rossa, spesso riportata dall’uomo con grande fatica.
La Doc Carso è sostenuta da diversi vitigni, tra i quali una varietà indigena, il Terrano, un antico ceppo di Refosco, chiamato anche “Sangue del Carso”. Al fine di valorizzarlo, è stata inaugurata questa Strada che, voluta e patrocinata dalla provincia di Trieste, si articola nella zona carsica, assai interessante dal punto di vista turistico per le caratteristiche geomorfologiche del terreno, note in tutto il mondo. Si snoda tra il mare e il confine di Stato da Duino a Visoliano, Malchina, Prepotto, Sgonico, Opicina, fino a Monrupino.
Secondo la tradizione, i Romani, quando posero un importante avamposto ad Aquileia nel 181 a.C., trovarono, fra i vini locali, un Pucinum, che alcuni vorrebbero antenato del Terrano, e che era molto apprezzato dalla madre di Augusto.