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VAL POLCEVERA DOC

Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con DM 16.03.1999, G.U. 72 del 27.03.1999

Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Val Polcèvera D.O.C.

La denominazione d'origine controllata "Val Polcèvera" e alla relativa Sottozona, è riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Bianco, anche nelle tipologie Spumante di qualità, Frizzante e Passito
  2. Rosso, anche nelle tipologie Novello e Frizzante
  3. Rosato, anche nella tipologia Frizzante
  4. Bianchetta Genovese, anche nella tipologia Frizzante
  5. Vermentino, anche nella tipologia Frizzante
  6. Sottozona de Vino Val Polcévera DOC »

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Val Polcèvera

 

  • Val Polcèvera Bianco (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 60% Vitigni Vermentino, Bianchetta Genovese e Albarola, da soli o congiuntamente;
  • =< 40% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Liguria.
  • => 10% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino piu' o meno intenso, odore caratteristico, delicato, persistente e sapore secco, sapido.

  • Val Polcèvera Bianco Frizzante (Vino Bianco Frizzante)
  • Versioni: Secco
  • => 60% Vitigni Vermentino, Bianchetta Genovese e Albarola, da soli o congiuntamente;
  • =< 40% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Liguria.
  • => 10% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Frizzante dalla spuma fine ed evanescente, colore giallo paglierino piu' o meno intenso, odore delicato, persistente e sapore secco, sapido.

  • Val Polcèvera Bianco Spumante di qualità (Vino Bianco Spumante)
  • Versioni: Spumante Brut
  • => 60% Vitigni Vermentino, Bianchetta Genovese e Albarola, da soli o congiuntamente;
  • =< 40% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Liguria.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Spumante dalla spuma fine e persistente, colore giallo paglierino, odore fine, delicato, persistente e sapore secco, fresco, leggero ma persistente.

  • Val Polcèvera Bianco Passito (Vino Bianco Passito)
  • Versioni: Dolce
  • => 60% Vitigni Vermentino, Bianchetta Genovese e Albarola, da soli o congiuntamente;
  • =< 40% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Liguria.
  • => 16% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Passito dal colore giallo piu' o meno intenso, odore ampio, intenso, persistente e sapore dolce, caldo, sapido, pieno, persistente.

  • Val Polcèvera Rosso (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 60% Vitigni Dolcetto, Sangiovese e Ciliegiolo, da soli o congiuntamente;
  • =< 40% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Liguria.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino piu' o meno intenso, odore gradevole e sapore secco.

  • Val Polcèvera Rosso Novello (Vino Rosso Novello)
  • Versioni: Secco
  • => 60% Vitigni Dolcetto, Sangiovese e Ciliegiolo, da soli o congiuntamente;
  • =< 40% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Liguria.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Novello dal colore rosso rubino piu' o meno intenso, odore gradevole, caratteristico e sapore secco.

  • Val Polcèvera Rosso Frizzante (Vino Rosso Frizzante)
  • Versioni: Secco
  • => 60% Vitigni Dolcetto, Sangiovese e Ciliegiolo, da soli o congiuntamente;
  • =< 40% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Liguria.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Frizzante dalla spuma fine ed evanescente, colore rosso rubino piu' o meno intenso, odore gradevole e sapore asciutto, secco.

  • Val Polcèvera Rosato (Vino Rosato)
  • Versioni: Secco
  • => 60% Vitigni Dolcetto, Sangiovese e Ciliegiolo, da soli o congiuntamente;
  • =< 40% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Liguria.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato dal colore rosato più o meno intenso, odore delicato e sapore secco, fresco, armonico.

  • Val Polcèvera Rosato Frizzante (Vino Rosato Frizzante)
  • Versioni: Secco
  • => 60% Vitigni Dolcetto, Sangiovese e Ciliegiolo, da soli o congiuntamente;
  • =< 40% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Liguria.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato Frizzante dalla spuma fine ed evanescente, colore rosato rubino piu' o meno intenso, odore delicato e sapore secco, fresco, armonico.

  • Val Polcèvera Bianchetta Genovese (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Bianchetta Genovese
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Liguria.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino piu' o meno intenso, odore fine, delicato, discretamente persistente e sapore secco, sapido, pieno.

  • Val Polcèvera Bianchetta Genovese Frizzante (Vino Bianco Frizzante)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Bianchetta Genovese
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Liguria.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Frizzante dalla spuma fine ed evanescente, colore giallo paglierino piu' o meno carico, odore fine, delicato e sapore secco, sapido, pieno.

  • Val Polcèvera Vermentino (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Vermentino
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Liguria.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino con eventuali riflessi verdolini, odore delicato, fruttato e sapore secco, sapido, armonico.

  • Val Polcèvera Vermentino Frizzante (Vino Bianco Frizzante)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Vermentino
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Liguria.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Frizzante dalla spuma fine ed evanescente, colore giallo paglierino con eventuali riflessi verdolini, odore delicato, fruttato e sapore secco, sapido, armonico.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Val Polcèvera

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Val Polcèvera si estende lungo il bacino genovese del torrente Polcevera e dei suoi affluenti Sardorella, Secca, Ricco' e Verde, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Val Polcèvera è localizzata in:

  • provincia di Genova e comprende il territorio dei comuni di Genova, Sant'Olcese, Serra Ricco', Mignanego, Campomorone, Ceranesi e Mele.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Val Polcevera

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Val Polcèvera prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Val Polcèvera non dovrà essere superiore al 70% e al 50% per la tipologia di Vino Passito; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto. 
  • Il Vino DOC Val Polcèvera Novello deve essere ottenuto con una macerazione carbonica di almeno il 40% delle uve.
  • Le uve destinate alla produzione del Vino DOC Val Polcèvera Bianco Passito devono essere sottoposte ad appassimento naturale sulla pianta o sui graticci.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Val Polcèvera è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve, con esclusione delle tipologie Frizzante e Spumante.

4. Produttori di Vino DOC Val Polcevera

Con l’utilizzo della DOC Val Polcèvera i Produttori Vinicoli Liguri sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Val Polcevera

Formaggio di S. Stefano d'Aveto, mitili della Spezia, trenette e trofie al pesto, stoccafisso alla ligure, salame genovese, coniglio e verdure ripiene.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Val Polcevera

La viticoltura nella Val Polcevera costituisce testimonianza storica antica di un territorio da sempre coltivato in intimo contatto con la vicina città di Genova che fin dal medioevo ne costituiva il principale mercato di sbocco (il “vino di Genova”).

L’apprezzamento dei vini di questa zona (Coronata) trova numerose testimonianze come quella di Stendhal suo celeberrimo resoconto di viaggio intitolato Viaggio in Italia.

Nel 117 a.C. sulla “Tavola Bronzea” (sentenza del senato romano, trascritta su un vergato di bronzo, che definiva una vertenza tra popolazioni locali e trovata casualmente in zona serra Riccò) il vino "Valpolcevera" era indicato come valore di scambio nelle imposte. Da tale data (simbolicamente definita come inizio storico di riferimento) la produzione di vino locale ha sempre accompagnato la vita economica delle popolazioni locali.

Una base ampelografica contenuta ma dalle caratteristiche di peculiarità, come la Bianchetta Genovese, la Lumassina, il Vermentino ecc…, costituiscono elementi di valore che hanno consentito l’affermarsi dei vini prodotti in questa particolare area geografica.

L’introduzione della innovazione tecnologica in campo ed in cantina non hanno comunque mutato una tradizione consolidata nella forma di coltivazione a filare contenuto nella vigoria, e nella conservazione dei vini ancora diffusa i contenitori in legno.

Il Vino DOC Val Polcèvera ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 16 marzo 1999.

Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 28.01.1972, G.U. 125 del 15.05.1972

Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 30.11.2011


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Rossese di Dolceacqua (o Dolceacqua) D.O.C.

La Denominazione di Origine “Rossese di Dolceacqua” (o Dolceacqua) è riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Rosso
  2. Rosso Superiore

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Rossese di Dolceacqua

 

  • Rossese di Dolceacqua (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
    • => 95% Vitigno Rossese
    • =< 5% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Liguria.
    • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
    • Vino Rosso dal colore rosso rubino, granato se invecchiato, odore vinoso intenso, ma delicato, caratteristico, dal sapore morbido, aromatico, caldo.

  • Rossese di Dolceacqua Superiore (Vino Rosso Superiore)
  • Versioni: Secco
  • => 95% Vitigno Rossese
  • =< 5% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Liguria.
  • => 13% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Superiore dal colore rosso rubino, granato se invecchiato, odore vinoso intenso, ma delicato, caratteristico, dal sapore morbido, aromatico, caldo.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Rossese di Dolceacqua

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Rossese di Dolceacqua si estende nell'estrema parte occidentale della Liguria, in terreni collinari terrazzati adeguatamente ventilati, luminosi e favorevoli all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Rossese di Dolceacqua è localizzata in:

  • provincia di Imperia e comprende il territorio dei comuni di Dolceacqua, Apricale, Baiardo, Camporosso, Castelvittorio, Isolabona, Perinaldo, Pigna, Rocchetta Nervina, San Biagio della Cima e Soldano, nonché la frazione Vallecrosia Alta, del comune di Vallecrosia, e quella di Mortola Superiore, S. Bartolomeo – Carletti, Ville, Calandri, S. Lorenzo, S. Bernardo, Sant’Antonio, Sealza, Villatella, Calvo-S. Pancrazio, Torri, Verrandi e Calandria di Trucco del comune di Ventimiglia, e quella parte del territorio del comune di Vallebona che è situata sulla riva destra del torrente Borghetto.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Rossese di Dolceacqua

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Rossese di Dolceacqua prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Rossese di Dolceacqua non dovrà essere superiore al 70%.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Rossese di Dolceacqua è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.

4. Produttori di Vino DOC Rossese di Dolceacqua

Con l’utilizzo della DOC Rossese di Dolceacqua i Produttori Vinicoli Liguri sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Rossese di Dolceacqua

Coniglio alla ligure, stufato di castrato all'olio d'oliva, erbe aromatiche e pomodoro.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Rossese di Dolceacqua

Nella seconda metà del XIII secolo, i vigneti, consociati sovente ai ficheti secondo il sistema dell’“aggrego”, costituiscono ormai l’elemento predominante del paesaggio agrario nelle valli intemelie tracciate dai corsi d’acqua Roia, Nervia e Verbone. Documentazione commerciale tra il centro di Ventimiglia e il porto di Geova, risalente al 1258-59, cita quantità notevoli (oltre 21.000 lt.) di vino rosso “Vermiglio” certamente il primitivo modello dell’attuale Rossese, di cui si farà menzione nei secoli seguenti.

Le fonti rivelano anche l’ubicazione di molti terreni vitati in siti tuttora riconoscibili: nella piana di Latte e sui declivi collinari che delimitano la valletta omonima, a Roverino e Santo Stefano in Val Roia, a Seborino, San Pietro, Sant’Andrea e San Giorgio in Val Nervia, a San Vincenzo e in Verbone lungo il torrente di Vallecrosia, a Borghetto e Vallebona nell’immediato retroterra dell’abitato attuale di Bordighera.

A cavallo di Medioevo ed Età Moderna, al rosso “Vermiglio” si affiancano il “Rocesio” o Rossese bianco e soprattutto il Moscatello o Moscato bianco, che rivaleggia con quello celeberrimo di Taggia. Nei secoli XVII-XVIII l’espansione dell’olivo ridisegna il paesaggio agrario intemelio, tuttavia l’incidenza della vite rimane molto forte nel territorio del Marchesato dei Doria di Dolceacqua, dove si assiste al declino del Moscatello, che cede di fronte al considerevole afflusso di vini d’oltralpe o spagnoli di maggiore qualità, e all’impianto del Rossese a bacca nera, di probabile origine francese.

Nel corso dell’Ottocento, i vigneti si spostano in posizioni d’altura ben esposte al sole, radicandosi nei luoghi che costituiscono le attuali “indicazioni geografiche” del Dolceacqua.

Nel 1883, i borghi facenti parte dell’attuale denominazione di origine producono circa 16.000 ettolitri di vino. All’inizio del XX secolo, dopo l’impatto devastante della fillossera, la superficie vitata delle Valli Nervia e Roia supera i 2.400 ettari, circa il 40% del totale provinciale, laddove la produzione, nel 1923, tocca il vertice di 36.000 ettolitri.

Il Rossese alligna, come vitigno principale, in tutti i comuni intemeli, ma registriamo pure la discreta presenza della varietà Massarda a bacca bianca. Intorno agli anni Cinquanta, infine, nell’estrema area occidentale della provincia di Imperia vengono fabbricati circa 7.000 ettolitri di Rossese, che ottiene lusinghieri apprezzamenti partecipando ai concorsi enologici banditi dalla Camera di Commercio di Asti.

Il Vino DOC Rossese di Dolceacqua ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 28 gennaio 1972.

RIVIERA LIGURE DI PONENTE DOC

Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 31.03.1988, G.U. 25 del 31.01.1989

Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014 


 


Vino Riviera Ligure di Ponente D.O.C.

La Denominazione di Origine “Riviera Ligure di Ponente” e alle relative Sottozone, è riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Granaccia (Alicante), anche nelle tipologie Superiore e Passito
  2. Moscato, anche nelle tipologie Frizzante, Vendemmia tardiva e Passito
  3. Pigato, anche nelle tipologie Superiore e Passito
  4. Rossese, anche nella tipologia Passito
  5. Vermentino, anche nelle tipologie Superiore e Passito
  6. Sottozone del Vino Riviera Ligure di Ponente DOC »
    1. Sottozona Albenganese »
    2. Sottozona Finalese »
    3. Sottozona Quiliano »
    4. Sottozona Riviera dei Fiori »
    5. Sottozona Taggia »

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Riviera Ligure di Ponente

 

  • Riviera Ligure di Ponente Granaccia (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 90% Vitigno Granaccia (Alicante)
  • =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Liguria.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino più o meno intenso, odore mediamente persistente, vinoso, caratteristico e sapore asciutto gradevole, di medio corpo.

  • Riviera Ligure di Ponente Granaccia Superiore (Vino Rosso Superiore)
  • Versioni: Secco
  • => 90% Vitigno Granaccia (Alicante)
  • =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Liguria.
  • => 13% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Superiore dal colore rosso rubino talvolta aranciato, odore delicato, persistente, caratteristico di corpo e sapore secco, persistente.

  • Riviera Ligure di Ponente Granaccia Passito (Vino Rosso Passito)
  • Versioni: Dolce
  • => 90% Vitigno Granaccia (Alicante)
  • =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Liguria.
  • => 16,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Passito dal colore rosso rubino più o meno intenso tendente al granato, odore ampio, intenso, persistente e sapore dolce, caldo, pieno, con molta persistenza e con eventuale sentore di legno.

  • Riviera Ligure di Ponente Moscato (Vino Bianco Moscato)
  • Versioni: Secco
  • = 100% Vitigno Moscato Bianco
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Moscato dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore caratteristico e sapore secco, aromatico, armonico.

  • Riviera Ligure di Ponente Moscato Frizzante (Vino Bianco Moscato Frizzante)
  • Versioni: Dolce
  • = 100% Vitigno Moscato Bianco
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Moscato Frizzante dalla spuma fine ed evanescente, colore giallo paglierino più o meno intenso, odore caratteristico e sapore aromatico, dolce, armonico.

  • Riviera Ligure di Ponente Moscato Vendemmia Tardiva (Vino Bianco Vendemmia Tardiva)
  • Versioni: Dolce
  • = 100% Vitigno Moscato Bianco
  • => 14,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Vendemmia Tardiva dal colore giallo giallo dorato più o meno intenso, odore aromatico, fresco, persistente e sapore aromatico, dolce, armonico.

  • Riviera Ligure di Ponente Moscato Passito (Vino Bianco Moscato Passito)
  • Versioni: Dolce
  • = 100% Vitigno Moscato Bianco
  • => 16,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Moscato Passito dal colore giallo oro tendente all’ambrato, più o meno intenso, odore aromatico, intenso, complesso e sapore dolce, armonico, vellutato, aromatico.

  • Riviera Ligure di Ponente Pigato (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 95% Vitigno Pigato
  • =< 5% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Liguria.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore intenso, caratteristico, leggermente aromatico e sapore asciutto, pieno, lievemente amarognolo, mandorlato.

  • Riviera Ligure di Ponente Pigato Superiore (Vino Bianco Superiore)
  • Versioni: Secco
  • => 95% Vitigno Pigato
  • =< 5% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Liguria.
  • => 13% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Superiore dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore intenso, caratteristico, leggermente aromatico e sapore asciutto, pieno, mandorlato, persistente.

  • Riviera Ligure di Ponente Pigato Passito (Vino Bianco Passito)
  • Versioni: Dolce
  • => 95% Vitigno Pigato
  • =< 5% Uve a bacca bianca non aromatiche prodotte da altri Vitigni coltivati nella regione Liguria.
  • => 16,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Passito dal colore variabile da giallo paglierino fino a giallo intenso, odore ampio, intenso, persistente e sapore dolce, caldo, pieno, persistente con eventuali sentori mandorlati.

  • Riviera Ligure di Ponente Rossese (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 90% Vitigno Rossese
  • =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Liguria.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso più o meno intenso con eventuali riflessi aranciati, odore delicato, caratteristico, vinoso e sapore asciutto, delicato, morbido, amarognolo.

  • Riviera Ligure di Ponente Rossese Passito (Vino Rosso Passito)
  • Versioni: Dolce
  • => 90% Vitigno Rossese
  • =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Liguria.
  • => 16,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Passito dal colore rosso rubino più o meno intenso tendente all’aranciato con l’invecchiamento, odore ampio, intenso, persistente e sapore dolce, caldo, pieno, persistente.

  • Riviera Ligure di Ponente Vermentino (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 95% Vitigno Vermentino
  • =< 5% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Liguria.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino o paglierino con riflessi verdognoli, odore delicato, caratteristico, fruttato e sapore secco, fresco, armonico.

  • Riviera Ligure di Ponente Vermentino Superiore (Vino Bianco Superiore)
  • Versioni: Secco
  • => 95% Vitigno Vermentino
  • =< 5% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Liguria.
  • => 13% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Superiore dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore intenso, caratteristico, fruttato e sapore secco, fresco, pieno, armonico, persistente.

  • Riviera Ligure di Ponente Vermentino Passito (Vino Bianco Passito)
  • Versioni: Dolce
  • => 95% Vitigno Vermentino
  • =< 5% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Liguria.
  • => 16,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Passito dal colore variabile da giallo paglierino fino a giallo intenso, odore ampio, intenso, persistente e sapore dolce, caldo, pieno, persistente con eventuali sentori mandorlati.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Riviera Ligure di Ponente

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Riviera Ligure di Ponente si estende nei ripidi pendii e nelle strette valli delle colline liguri, delimitate dalle ultime propaggini delle Alpi che digradano sul mare. Nonostante l'asprezza orografica, i terreni scoscesi, opportunamente terrazzati, godono di adeguata ventilazione e luminosità che favoriscono l'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne, soprattutto per le cultivar di vite Pigato, Rossese e Granaccia, presenti quasi esclusivamente in questa zona, da cui si ottengono vini particolarmente apprezzati per eleganza e raffinata profumazione.

  • La Zona di Produzione del Vino Vermentino DOC Riviera Ligure di Ponente comprende i sottoindicati territori delle province di Imperia, Savona e Genova.
    • provincia di Imperia e comprende il territorio dei comuni di Cosio d'Arroscia, Mendatica Pornassio e Triora (delimitato a nord dal crinale alpino).
  • La Zona di Produzione dei Vini Pigato e Rossese DOC Riviera Ligure di Ponente comprende i sottoindicati territori delle province di Imperia e Savona.
    • provincia di Imperia per tutto il territorio provinciale e parte del territorio dei comuni di Cosio d'Arroscia, Mendatica Pornassio e Triora (delimitato a nord dal crinale alpino). 
    • provincia di Savona per tutto il loro territorio i comuni di: Alassio, Albenga, Albisola Superiore, Albissola Marina, Andora, Arnasco, Balestrino, Bergeggi, Boissano, Borghetto Santo Spirito, Borgio Verezzi, Casanova Lerrone, Castelbianco, Celle Ligure, Ceriale, Cisano sul Neva, Erli, Finale Ligure, Garlenda, Giustenice, Laigueglia, Loano, Magliolo, Nasino, Noli, Onzo, Orco Feglino, Ortovero, Pietra Ligure, Quiliano, Rialto, Savona, Spotorno, Stella, Stellanello, Testico, Toirano, Tovo San Giacomo, Vado Ligure, Varazze, Vendone, Vezzi Portio, Villanova d' Albenga, Zuccarello e parte del territorio dei comuni di Calice Ligure e Castelvecchio di Rocca Barbena (delimitato a nord dal crinale appenninico);
    • provincia di Genova e comprende il territorio dei comuni di Arenzano e Cogoleto.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Riviera Ligure di Ponente

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Riviera Ligure di Ponente prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Riviera Ligure di Ponente non dovrà essere superiore al 70%, al 65% per la tipologia di Vino Vendemmia Tardiva e al 50% per le varie tipologie di Vino Passito; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • Le uve destinate alla produzione del Vino DOC Riviera Ligure di Ponente Passito devono essere sottoposte ad appassimento naturale sulla pianta o sui graticci.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Riviera Ligure di Ponente è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.
  • I Vini DOC Riviera Ligure di Ponente Superiore, Moscato, Vendemmia Tardiva e Passito devono essere sottoposti ad un periodo di invecchiamento.
  • I Vini DOC Riviera Ligure di Ponente Superiore e Passito, oltre all'invecchiamento, possono essere sottoposti ad un periodo di affinamentoin botti di legno.

4. Produttori di Vino DOC Riviera Ligure di Ponente

Con l’utilizzo della DOC Riviera Ligure di Ponente i Produttori Vinicoli Liguri sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Riviera Ligure di Ponente

Minestre, creme e vellutate, triglie alla genovese, stoccafisso al verde (con patate, gherigli di noce, prezzemolo, aglio, olio d'oliva e sale), pasticceria secca.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Riviera Ligure di Ponente

L’introduzione e la diffusione della vite è storicamente attribuita ai marinai e ai commercianti che dall’alto medioevo hanno introdotto le cultivar da altri territori, che si sono poi localmente selezionate ed adattate, e migliorarono le tecniche di coltivazione insegnando l’utilizzo dei terrazzamenti con la costruzione dei muretti a secco.

Il commercio del vino della riviera ligure è certificato dai documenti relativi alla Repubblica di Genova al commercio via mare con Nizza e Roma in merito all’amministrazione ed al vettovagliamento delle città.

Documenti del XVII secolo confermano forniture di vino della Riviera ligure per esempio al Ducato di Milano, al Principe di Savoia. La vocazione viticola ligure si consolida poi nel XVIII secolo e prosegue con un fiorente commercio locale soprattutto verso le città in rapido sviluppo.

Alla fine dell’ottocento sopravanza la coltura dell'olivo e dell’olio ligure e la coltura viticola perde di importanza e superfici. E’ a questo periodo che risale la denominazione “Riviera”, epoca in cui la Liguria è passata sotto la dominazione della casa Savoia ed in cui la riviera di Genova è divenuta Riviera Ligure, acquisendo le menzioni “ponente” e “levante” che ricordano la posizione centrale occupata da Genova.

E’ subito dopo l’unificazione d’Italia, quando la Liguria ha acquisito l’estensione geografica che ha attualmente, senza la zona di Nizza, che il termine “Riviera” si è imposto quale denominazione corrente della produzione agricola della regione.

La base ampelografica dei vigneti è caratteristica e riguarda vitigni presenti solo nel territorio delimitato come Rossese e Granaccia (rossi) e Pigato (bianco) che ne evidenziano originalità e legame con la tradizione. Le forme di allevamento sono tradizionali e nel tempo non si sono mai discostate da quelle tradizionalmente utilizzate in passato.

Recentemente le tecniche enologiche, a vent’anni dal riconoscimento DOC nazionale, hanno portato gli operatori a selezionare maggiormente le caratteristiche peculiari che il fattore ambiente esalta e a migliorare in cantina un prodotto che, già dalla vigna e dalle caratteristiche delle uve, ha le note del territorio. Si tratta in prevalenza di limitata vinificazione in rosso per i rossi e in bianco per i bianchi adeguatamente differenziate per le tipologie superiore e passito.

Il Vino DOC Riviera Ligure di Ponente ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 31 marzo 1988.

Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.M. 16.09.2003, G.U. 223 del 25.09.2003

Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Pornassio (o Ormeasco di Pornassio) D.O.C.

La denominazione di origine controllata «Pornassio» od «Ormeasco di Pornassio» e' riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Rosso
  2. Sciactra'
  3. Rosso Superiore
  4. Passito
  5. Passito Liquoroso

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Ormeasco di Pornassio

 

  • Ormeasco di Pornassio Rosso (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 95% Vitigni Ormeasco e Dolcetto
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Liguria.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino vivo, odore persistente, vinoso, caratteristico, dal sapore asciutto, gradevole, di medio corpo, con vena amarognola.

  • Ormeasco di Pornassio Rosso Superiore (Vino Rosso Superiore)
  • Versioni: Secco
  • => 95% Vitigni Ormeasco e Dolcetto
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Liguria.
  • => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Superiore dal colore rosso rubino vivo, odore delicato, intenso, persistente, caratteristico e sapore secco, persistente con eventuale sentore di legno.

  • Ormeasco di Pornassio Sciac-trà (Vino Rosato)
  • Versioni: Secco
  • => 95% Vitigni Ormeasco e Dolcetto
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Liguria.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato dal colore rosa corallo, odore vinoso e profumo delicato, gradevole, caratteristico e sapore secco, fresco, armonico.

  • Ormeasco di Pornassio Passito (Vino Rosso Passito)
  • Versioni: Dolce
  • => 95% Vitigni Ormeasco e Dolcetto
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Liguria.
  • => 16,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Passito dal colore rosso rubino piu' o meno carico tendente al granato, odore intenso, persistente e sapore dolce, pieno, persistente.

  • Ormeasco di Pornassio Passito Liquoroso (Vino Rosso Passito Liquoroso)
  • Versioni: Dolce
  • => 95% Vitigni Ormeasco e Dolcetto
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Liguria.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Passito Liquoroso dal colore rosso granato piu' o meno intenso, odore intenso, molto persistente, dal sapore dolce sapido, persistente.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Ormeasco di Pornassio

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Ormeasco di Pornassio si estende sul territorio nella Valle Arroscia ad ovest della Liguria in Provincia, con vigneti situati per la maggior parte nell’entroterra in versanti terrazzati adeguatamente ventilati, luminosi e favorevoli all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Ormeasco di Pornassio è localizzata in:

  • provincia di Imperia e comprende il territorio dei comuni di Aquila d'Arroscia, Armo, Borghetto d'Arroscia, Montegrosso Pian Latte, Ranzo, Rezzo, Pieve di Teco, Vessalico e, per il solo versante tirrenico, il territorio dei comuni di Mendatica, Cosio d'Arroscia e Pornassio in Valle Arroscia; il territorio del comune di Molini di Triora in Valle Argentina ed il versante orograficamente ricadente in Valle Arroscia del comune di Cesio.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Ormeasco di Pornassio

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Ormeasco di Pornassio prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Ormeasco di Pornassio non dovrà essere superiore al 70% e al 50% per le tipologie di Vino Passito; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Ormeasco di Pornassio Superiore, Passito e Passito Liquoroso è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve. 
  • Le uve destinate alla produzione del Vino DOC Ormeasco di Pornassio Passito e Passito Liquoroso devono essere sottoposte ad appassimento naturale sulla pianta o sui graticci.
  • I seguenti vini devono essere sottoposti ad un periodo di invecchiamento, come segue:
    • 6 mesi circa per i Vini DOC Ormeasco di Pornassio e la versione Sciac-trà;
    • 12 mesi per i Vini DOC Ormeasco di Pornassio Superiore, Passito e Passito Liquoroso.
    • I Vini DOC Ormeasco di Pornassio Superiore e Passito devono essere sottoposti ad ulteriore affinamento in botti di rovere o castagno per almeno 4 mesi.

4. Produttori di Vino DOC Ormeasco di Pornassio

Con l’utilizzo della DOC Ormeasco di Pornassio i Produttori Vinicoli Liguri sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Ormeasco di Pornassio

Agnolotti al sugo di carne, polenta con salsiccia e spezzatino di maiale, biscotti di Pontedassio e la "stroscia" di Pietrabruna, un dolce di pasta frolla tipico dell'entroterra imperiese.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Ormeasco di Pornassio

La presenza della vite nella circonvicina Valle del Tanaro e lungo le pendici sud-occidentali dei monti piemontesi è attestata già durante il periodo romano. Nei secoli altomedievali la pianta guadagna sempre più spazio in molti territori alpini: ha quindi inizio con buona probabilità un razionale sfruttamento agricolo anche dei versanti dell’alta Valle Arroscia.

Se, per un verso, nei punti dei Capitula della “castellania” di Cosio, Mendatica e Montegrosso, emanati nel 1297, emerge l’urgenza di garantire quantomeno l’integrità di un vigneto ormai diffuso, per l’altro, negli Ordinamenta promulgati nel 1303 per volontà del podestà, il marchese Francesco di Clavesana, e nei pressoché coevi statuti di Pornassio non sono pochi i riferimenti alla viticoltura: i redattori delle due normative fanno obbligo ai gestori dei fondi di moltiplicare, nella forma dell’ “aggrego”, le piante di vite e di fico; cinque “officiali” hanno il compito di sorvegliare gli appezzamenti “separati” o “recintati”; la vendemmia può avviarsi solo trascorsa la festa di San Raffaele (29 settembre) in modo da garantire la piena maturazione dei frutti.

La documentazione notarile cinquecentesca, per quanto riguarda Pornassio (dove l’attecchimento del vitigno Dolcetto è dato per certo), conferma la concentrazione di vigneti principalmente tra i 400 e gli 800 metri s.l.m. nella conca esposta a mezzogiorno tutt’intorno ai quattro insediamenti che costituiscono la comunità, ossia le borgate di Ottano, “Case Soprane” (nucleo antico dell’odierna San Luigi), Villa e Ponti.

Tra Sei e Settecento, l’agro pievese, densamente coltivato, abbonda «di vini ottimi», mentre il sito pornassino «ha territorio vasto, e fertile di vigna, ulivi, castagne, grani d’ogni sorte».

Nella descrizione del Mandamento di Pieve, scritta nel 1806, troviamo un’ulteriore certificazione della qualità della produzione locale: «I vini di Pornassio, di Cosio, di Teco, di Ligassorio, di Armo, di Trovasta, di Vessalico, di Ranzo sono ottimi. I vini di Pornassio, diligentati, rivalizzano coi vini forestieri più accreditati, come se ne sono fatte le esperienze in Genova, più anche nelle mense più doviziose, e più laute. Il vino di Ligassorio e di Teco gareggia anche il comune coi vini di Provenza».

Nell’Esposizione Agraria Provinciale, organizzata a Porto Maurizio nel 1868, alcuni produttori dell’alta Valle Arroscia si distinguono per l’eccellenza dei loro vini rossi, taluni vecchi di tre-quattro anni.

All’inizio del XX secolo, prima dell’impatto devastante della fillossera, la superficie vitata del suddetto Mandamento supera i 1.200 ettari (in media 89 ettari per comune), circa il 20% del totale provinciale. Il vitigno più coltivato è il Dolcetto, detto Ormeasca, tuttavia discreta è la presenza nei filari di varietà minori quali il Crovetto e la Barbarossa.

Intorno alla metà del Novecento, infine, le “moderne” proposte vinicole della zona ricevono già lusinghieri apprezzamenti: succede, ad esempio, ai concorsi enologici di Asti, riservati alle eccellenze produttive dell’Italia settentrionale, dove vengono presentate bottiglie di vino Ormeasco sottoposto a periodo di invecchiamento, di “Sciac-trà” e di Passito.

Il Vino DOC Ormeasco di Pornassio ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 16 settembre 2003.

Oltre 300 buyers, tra Importatori, Grossisti e Distributori in 70 paesi del mondo, sono le collaborazioni attive di Assovini.it

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