Assovini
Un territorio generoso di frutti e di uomini, quindi, in cui i secoli di sono succeduti lasciando un'impronta indelebile sulla natura stessa e sui suoi abitanti. La Strada del Vino di Messina promuove e tutela questi aspetti. Produttivi e culturali. Geograficamente si affacia sui due mari, essendo immersa proprio nell'incontaminato territorio di due catene montuose, i Peloritani ed i Nebrodi, e con il rilassante paesaggio del mare, con le splendide architetture del capoluogo e le suggestioni di Taormina e Tindari.
Gli itinerari percorribili e suggeriti dalla Strada del Vino sono principalmente tre:
Il primo attraversa i luoghi della Denominazione di Origine Controllata Faro, prodotta nelle colline sovrastanti lo stretto di Messina ed avente origini antichissime risalenti all'età micenea.
Il secondo promuove i luoghi della Denominazione di Origine Controllata Mamertino, vino ben documentato e conosciuto sin dai tempi dei Romani; si dice infatti che già nel 289 a.C. i Mamertini piantarono nei luoghi intorno a Milazzo, e nel circondario dei comuni di Santa Lucia del Mela e di Merì, una "pregevole vite per la produzione di un pregevole vino".
Il terzo è dedicato alle Eolie la Malvasia, le sette isole sorelle, poste di fronte alla costa nord orientale della Sicilia. Tutte di origine vulcanica e con grotte, spiagge e fondali marini di straordinaria bellezza; ma al tempo stesso tutte diverse, nella personalità e nella varietà di risorse ambientali e paesaggistiche: aspre e solitarie le due più lontane, ovvero Filicudi e Alicudi; verde e ordinatamente coltivata Salina; maggiormente turistiche Lipari e Panarea.
Fra queste, Salina è sicuramente l'isola che ha ben salvaguardato la sua anima rurale, ovvero la propria economia tradizionale, basata sulla coltura del cappero e sulla produzione del famoso vino Malvasia.
La Denominazione di Origine Controllata Malvasia delle Lipari (1973) è considerata il prodotto principe dell'agricoltura eoliana. Questo vino, introdotto nell'isola dai greci intorno al 588 a. C. (il suo nome deriva quasi sicuramente dalla città greca Monenvasìa, della regione Morea, oggi Pelloponneso), è uno dei più antichi di Sicilia; e la sua tecnica si ripete dunque da secoli: l'uva viene raccolta in avanzato stato di maturazione, esposta al sole per 10-15 giorni sui tradizionali graticci di canne (cannizzzi) e tramutata in mosto con torchi "a trave".
Zona di Produzione del Vino DOC Eloro
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Eloro si estende nell'estremo lembo sud-orientale della Sicilia, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
- La Zona di Produzione del Vino DOC Eloro è localizzata in:
- provincia di Ragusa e comprende il territorio dei comuni di Noto, Pachino, Portopalo di Capo Passero e Rosolini.
- provincia di Siracusa e comprende il territorio del comune di Ispica.
- La Zona di Produzione del Vino DOC Eloro - Sottozona Pachino è localizzata in:
- provincia di Ragusa e comprende il territorio del comune di Pachino.
- ATTIVITA' ENOTURISTICHE ubicate nel territorio di produzione del Vino DOC Eloro.
CANTINE
AGRITURISMO
- agriturismo
HOTEL
- hotel
RISTORANTI
- ristoranti
PRODOTTI TIPICI
- prodotti tipici
NEGOZI & SHOPPING
- Negozi & shopping
SERVIZI TURISTICI
- servizi turistici
La "Strada del Vino Cannonau" è un'Associazione senza scopo di lucro, fondata il 15 gennaio 2009 con la partecipazione di 21 soci fondatori, per la promozione e valorizzazione turistica dei territori rurali a vocazione vitivinicola delle Provincie di Nuoro ed Ogliastra, riconosciuta dalla Regione Sardegna ai sensi della normativa vigente in materia, denominata "Disciplina sulle strade del vino".
E' un percorso tematico che abbraccia le aree geografiche del Nuorese, del Mandrolisai e dell'Ogliastra dove si alternano scenari incantevoli di grande pregio naturalistico che spaziano dalla montagna al mare, a paesaggi agricoli modellati dall'attività umana, in un contesto ricco di emergenze archeologiche e testimonianze di una storia millenaria, siti nuragici, tombe dei giganti e domus de Janas.
La Strada prende il nome del vino più conosciuto e rinomato della tradizione enologica sarda e dell'omonimo vitigno, diffuso in tutta la Sardegna, ma con una grande prevalenza nel Nuorese e nell'Ogliastra, aree in cui le comunità locali attribuiscono al vino Cannonau grande importanza economica, storica e culturale. Grazie al sapiente lavoro delle generazioni di vignaioli che si sono susseguiti, che hanno selezionato e propagato sino ai giorni nostri, apprezzandone sia la vocazione naturale che la capacità di abbinarsi con alcune pietanze tipiche della gastronomia locale.
Il profondo legame con il territorio ha radici molto antiche, come testimoniano numerosi reperti rinvenuti nei diversi siti archeologici. La coltivazione del Cannonau interessa una costellazione di piccoli produttori, che presidiano con i loro vigneti un paesaggio collinare e montano ricco di biodiversità e che lo trasformano in proprio o in associazione nelle numerose cantine ove è possibile conoscere e degustare il vino della Strada.
L'itinerario mette in rete le aziende agricole e il paniere dei prodotti agroalimentari tipici di quest'area, come ad esempio i rinomati formaggi di pecora, tra i quali il Fiore Sardo Dop, di capra, il famoso "porcetto tipico sardo" ed i salumi, l'olio extra vergine d'oliva, il pane carasau ed il pane pistoccu, le paste fresche quali i culurgionis, i dolci, nonché le aziende di ricezione turistica e della ristorazione, che garantiscono ospitalità rurale e alberghiera improntata alla riscoperta dei costumi locali e a menù e ricette della tradizione enogastronomica locale.
La produzione artigianale fortemente legata alle tradizioni suscita particolare interesse, sia per l'originalità delle sue forme che per le materie prime utilizzate: tra gli esempi più significativi si citano le lavorazioni tipiche del ferro battuto, del legno e del sughero, del cuoio e del pellame, il tappeto, i tessuti e i ricami, la ceramica, l'oreficeria ed altre.
Nel territorio della Strada infine sono ubicate le istituzioni culturali e le strutture museali, che favoriscono la diffusione e la conoscenza del territorio e delle tradizioni popolari, gli usi e i costumi di una civiltà contadina e agropastorale quanto mai presente e vitale nelle aree rurali delle provincie di Nuoro ed Ogliastra.
Il Sulcis è la patria del Carignano, uno dei rossi emergenti della viticoltura isolana, affiancato da Monica e da Vermentino di Sardegna.
L’itinerario prende il via da Iglesias, florido centro minerario di fondazione pisana sorto, dall’unione di più abitati, attorno a diversi edifici di culto che le diedero il nome: Villa Ecclesiarum. La città iniziò, così, la sua storia come un comune toscano posto sotto dominio pisano: l’amministrazione venne affidata al Conte Ugolino della Gherardesca. Carbonia è nata, invece, dalla scelta di utilizzare a pieno i giacimenti carboniferi del Sulcis. Fu progettata a tavolino, costruita in due anni e inaugurata nel dicembre 1938.
Percorrendo l’istmo di tre chilometri che la collega all’isola madre, la Strada approda sull’isola di Sant’Antioco omonima della città principale. La città è l’erede della fenicia Sulci, sorta su un insediamento nuragico. La popolano i discendenti di gruppi di liguri, come la vicina isola di S. Pietro, a cui si aggiunsero gruppi di piemontesi. Sono le isole della solitudine, delle calette nascoste e delle spiagge deserte, dei faraglioni di trachite rossa e delle pareti di roccia chiara che si inabissano nel mare turchese. Boschi di pini d’Aleppo e cespugli della macchia mediterranea mescolano i loro profumi a quelli dell’aria salsa del mare. L’esiguità del territorio non impedisce alle vigne di prosperare sull’ isola minore e di produrre una vasta gamma delle Doc più rappresentative dell’enologia sarda.
Di nuovo nel Sulcis, la Strada attraversa le colline distese ad arco fra Tratalias e Teulada, coperte dai vigneti della Igt Valli di Porto Pino. Nel territorio di Santadi il clima caldo e asciutto esalta le qualità delle uve locali. Protagonisti della produzione di estesi vigneti sono il bianco Doc Nasco di Cagliari e soprattutto il rosso Doc Carignano del Sulcis.