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MANDROLISAI DOC

  • Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 06.06.1981, G.U. 44 del 15.02.1982
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014 

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Mandrolisai D.O.C.

La denominazione di origine controllata “Mandrolisai” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Rosso 
  2. Rosso Superiore
  3. Rosato

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Mandrolisai

 

  • Mandrolisai Rosso (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 35% Vitigno Bovale Sardo
  • >< 20-35% Vitigno Cannonau
  • >< 20-35% Vitigno Monica
  • =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sardegna.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino tendente al rosso arancione con l'invecchiamento, odore vinoso, con profumo caratteristico e gradevole e sapore asciutto, sapido, con retrogusto amarognolo.
  • Abbinamenti: Salumi, Paste asciutte al ragù, Piatti a base di carne rossa, Selvaggina 

  • Mandrolisai Rosso Superiore (Vino Rosso Superiore)
  • Versioni: Secco
  • => 35% Vitigno Bovale Sardo
  • >< 20-35% Vitigno Cannonau
  • >< 20-35% Vitigno Monica
  • =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sardegna.
  • => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Superiore dal colore rosso rubino tendente al rosso arancione con l'invecchiamento, odore vinoso, con profumo caratteristico e gradevole, dal sapore asciutto, sapido, con retrogusto amarognolo.
  • Abbinamenti: Salumi, Paste asciutte al ragù, Piatti a base di carne rossa, Selvaggina 

  • Mandrolisai Rosato (Vino Rosato)
  • Versioni: Secco
  • => 35% Vitigno Bovale Sardo
  • >< 20-35% Vitigno Cannonau
  • >< 20-35% Vitigno Monica
  • =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sardegna.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato dal colore rosato tendente al cerasuolo, odore vinoso con profumo caratteristico e gradevole, dal sapore asciutto, sapido con retrogusto gradevolmente amarognolo, armonico, vellutato caratteristico.
  • Abbinamenti: Grigliata di pesce, Paste asciutte, Zuppa alla marinara, Carni bianche, Pizza, Formaggi a pasta molle

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Mandrolisai

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Mandrolisai si estende sui terreni dell'omonima regione del Mandrolisai situata nella zona centrale della Sardegna, in un territorio di alta collina, soleggiato, ben esposto, con temperature ottimali e buone escursioni termiche, ideali per la produzione delle uve delle varietà che concorrono alla formazione di questo caratteristico vino.

La Zona di Produzione del Vino DOC Mandrolisai è localizzata in:

  • provincia di Nuoro e comprende il territorio dei comuni di Ortueri, Atzara, Sorgono, Tonara, Desulo e Meana Sardo.
  • provincia di Oristano e comprende il territorio del comune di Samugheo.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Mandrolisai

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Mandrolisai prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Mandrolisai Rosso non dovrà essere superiore al 70% e al 65% per la tipologia di vino Rosato.
  • Il vino DOC Mandrolisai con menzione Superiore deve essere sottoposto ad invecchiamento per almeno 24 mesi, di cui almeno 12 in botti di legno.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Mandrolisai è consentito far precedere alla denominazione del vino il nome geografico "Sardegna".
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Mandrolisai è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.

4. Produttori di Vino DOC Mandrolisai

Con l’utilizzo della DOC Mandrolisai i Produttori Vinicoli Sardi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Mandrolisai

Antipasti di salumi molto saporiti, primi piatti al ragù di carni saporite, grigliate di carni suine, maialetti allo spiedo alla sarda.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Mandrolisai

Secondo accreditati autori il Bovale sardo, localmente denominato “Muristellu”, che costituisce la base ampelografica del Mandrolisai con Monica e Cannonau, sarebbe stato coltivato prima che in Sardegna, in Spagna ed in Francia. Il Prof. Sante Cettolini, già direttore della Regia Scuola di Viticoltura ed Enologia di Cagliari sostiene che il “Muristellu” sardo provenga dal “Morastel” spagnolo, che quindi dalla Spagna sia stato importato ed in Francia ed in Sardegna. Il Muristellu quindi potrebbe essere stato introdotto in Sardegna dalla Penisola Iberica, nel periodo della dominazione aragonese e quindi a tale epoca almeno risale la sua coltivazione da parte dei viticoltori sardi.

In epoca successiva il Gemelli nel suo Rifiorimento della Sardegna (anno 1776) fa menzione del Muristellu, considerandolo come un vitigno in grado di fornire un vino di qualità. Il vitigno Muristellu ha sempre goduto di buona fama tra i viticoltori isolani al punto che, dopo il flagello della fillossera abbattutosi in Sardegna a cavallo dei secoli XIX e XX, è stato ricoltivato su piede americano in misura almeno pari che in passato, andandosi maggiormente a concentrare nel Sassarese ed al centro dell’Isola nella regione del Mandrolisai.

I viticoltori della zona nel 1950 decisero di unire le forze per migliorare la produzione e l'immagine del loro vino e costituirono la Cantina del Mandrolisai, che ha determinato un significativo sviluppo dell'industria enologica della zona tradizionale della Sardegna centrale interessata dalla produzione della DOC “Mandrolisai”.

Recentemente sono sorte aziende vitivinicole private che, nel trasformare le aziende di tradizione familiare e consorziandosi tra loro, promuovono il vino a DOC Mandrolisai in un'ottica di marketing territoriale.

Il Vino DOC Mandrolisai ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 6 giugno 1981.

MALVASIA DI BOSA DOC

  • Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 21.07.1972, G.U. 255 del 28.09.1972
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014 

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Malvasia di Bosa D.O.C.

La denominazione di origine controllata “Malvasia di Bosa” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Malvasia di Bosa
  2. Malvasia di Bosa Riserva
  3. Malvasia di Bosa Spumante
  4. Malvasia di Bosa Passito

 


1. Tipologie e Uve del Vino DOC Malvasia di Bosa

 

  • Malvasia di Bosa (Vino Bianco)
  • Versioni: Amabile /Dolce
  • => 95% Vitigno Malvasia di Sardegna
  • =< 5% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Sardegna.
  • => 15% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino o dorato più o meno intenso, odore aromatico, fruttato, intenso, caratteristico e sapore da amabile a dolce, armonico, vellutato, aromatico.

  • Malvasia di Bosa Riserva (Vino Bianco Invecchiato)
  • Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
  • => 95% Vitigno Malvasia di Sardegna
  • =< 5% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Sardegna.
  • => 15% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Invecchiato dal colore giallo paglierino o dorato più o meno intenso, odore intenso, complesso, fine, delicato, caratteristico e sapore dal secco al dolce, morbido, vellutato, talvolta mandorlato.

  • Malvasia di Bosa Spumante (Vino Bianco Spumante)
  • Versioni: Spumante Demi-sec /Doux
  • => 95% Vitigno Malvasia di Sardegna
  • =< 5% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Sardegna.
  • => 15% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Spumante dalla spuma fine e persistente, colore giallo paglierino, odore aromatico, fruttato, caratteristico e sapore da demisec a dolce, fruttato, gradevolmente aromatico.

  • Malvasia di Bosa Passito (Vino Bianco Passito)
  • Versioni: Amabile /Dolce
  • => 95% Vitigno Malvasia di Sardegna
  • =< 5% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Sardegna.
  • => 15% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Passito dal colore giallo dorato più o meno intenso, odore ampio, caratteristico e sapore da amabile a dolce.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Malvasia di Bosa

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Malvasia di Bosa si estende sulle colline della Planargia, nella zona nord occidentale della Sardegna, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Malvasia di Bosa è localizzata in:

  • provincia di Oristano e comprende il territorio dei comuni di Bosa, Suni, Tinnura, Flussio, Magomadas, Tresnuraghes e Modolo.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Malvasia di Bosa

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Malvasia di Bosa prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Malvasia di Bosa non dovrà essere superiore al 70% e al 50% per la tipologia di Vino Passito; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 10%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC, ma potrà essere riclassificata nella denominazione IGT corrispondente. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • Le uve destinate alla produzione dei Vini DOC Malvasia di Bosa possono essere sottoposte ad un leggero appassimento naturale sulla pianta o su stuoie.
  • Per le uve destinate alla produzione del Vino DOC Malvasia di Bosa Passito è consentito l'appassimento naturale fino a raggiungere un grado zuccherino di almeno 272 g/l.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Malvasia di Bosa è consentito fare precedere alla denominazione del vino il nome geografico "Sardegna".
  • Il vino DOC Malvasia di Bosa con menzione Riserva deve essere sottoposto ad invecchiamento per almeno 24 mesi, di cui almeno 12 in botti di legno.
  • Nella designazione dei Vini DOC Malvasia di Bosa può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Malvasia di Bosa è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve, ad eccezione della tipologia di Vino Spumante.

4. Produttori di Vino DOC Malvasia di Bosa

Con l’utilizzo della DOC Malvasia di Bosa i Produttori Vinicoli Sardi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Malvasia di Bosa

Torta alle mele, torte con frutta secca, amaretti e pasticceria secca, formaggi piccanti o erborinati.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Malvasia di Bosa

La presenza dell’uomo in Planargia ha origini e testimonianze antichissime. Numerose domus de janas, nuraghi e tombe dei giganti attestano un’intensa frequentazione del territorio già in età preistorica e protostorica. Ma furono i Fenici a scoprirne i vantaggi dovuti alla posizione geografica, alla presenza di un fiume navigabile e di un entroterra ricco di risorse naturali.

Esiste per questo vino una “letteratura” remota e recente, sia nella tradizione popolare e poetica in “limba” sia “culta” di viaggiatori, esperti del settore e scrittori di grande firma, come Luigi Veronelli e Mario Soldati, che al Malvasia di Bosa hanno dedicato pagine di alto pregio.

Ovunque le testimonianze scritte e orali ne decantano la raffinatezza, la soavità e il valore simbolico, nel contesto di forte identità sociale e culturale della zona di produzione.

Dalle genti che abitano la Planargia la Malvasia è sempre stata considerata un vino nobile ed elitario, un vino particolare da riservare per circostanze e persone speciali, perpetuando in questo modo un consolidato rituale sociale. La Malvasia è un vino “chi cheret chistionadu!”, esclamazione questa di gradimento e al tempo stesso complimento al cantiniere-produttore all’atto della degustazione.

E’ il vino della mattina, non perché leggero o di poco conto, ma perché la domenica, dopo la messa, gli uomini fanno il giro delle cantine e si scambiano pareri e saperi sulle sue qualità.

La Malvasia è il simbolo dell’amicizia e dell’ospitalità, e la si offre alle persone a cui si tiene particolarmente; è il vino della festa, e non solo per le caratteristiche organolettiche della classificazione ufficiale dei sommelier, ma anche perché privilegiata nelle ritualità festive, in cui più che altrove si esplicitano lo scambio simbolico e le relazioni di reciprocità.

La Malvasia di Bosa in questo territorio è quindi soprattutto un bene sociale. Così potete stare certi che quando vi viene offerta, il gesto ha un significato che va oltre i consueti rapporti conviviali perché, come ebbe ad osservare già nel lontano 1895 Pompeo Trentin, “i proprietari difficilmente se ne privano” ma quando lo fanno vi stanno donando molto di più di un bicchiere di pregiata Malvasia di Bosa. Non si può comprendere l’eccellenza raggiunta da questo vino, senza fare riferimento a questo contesto culturale.

Il Vino DOC Malvasia di Bosa ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 21 luglio 1972.

GIRO' DI CAGLIARI DOC

  • Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 21.07.1972, G.U. 249 del 22.09.1972
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014 

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Girò di Cagliari D.O.C.

La denominazione di origine controllata “Giro' di Cagliari” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Giro' di Cagliari
  2. Giro' di Cagliari Liquoroso
  3. Giro' di Cagliari Riserva

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Giro' di Cagliari

 

  • Girò di Cagliari (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
  • =< 100% Vitigno Girò Nero
  • =< 5% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sardegna, consentita al solo scopo di favorire l'impollinazione.
  • => 13,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino più o meno tenue, odore fine, delicato e sapore gradevole, dal secco al dolce.

  • Girò di Cagliari Liquoroso (Vino Rosso Liquoroso)
  • Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
  • =< 100% Vitigno Girò Nero
  • =< 5% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sardegna, consentita al solo scopo di favorire l'impollinazione.
  • => 17,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Liquoroso dal colore rosso più o meno intenso, tendente all’aranciato con l’invecchiamento, odore fine, intenso e sapore gradevole, dal secco al dolce.

  • Girò di Cagliari Liquoroso Riserva (Vino Rosso Liquoroso Invecchiato)
  • Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
  • =< 100% Vitigno Girò Nero
  • =< 5% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sardegna, consentita al solo scopo di favorire l'impollinazione.
  • => 17,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Liquoroso Invecchiato dal colore rosso più o meno intenso, tendente all’aranciato con l’invecchiamento, odore fine, intenso e sapore gradevole, dal secco al dolce.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Giro' di Cagliari

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Girò di Cagliari si estende su di un ampio territorio della Sardegna centrale e sud-orientale, che presenta caratteristiche ottimali per l'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Girò di Cagliari è localizzata in:

  • provincia di Cagliari e comprende il territorio dei comuni di Armungia, Assemini, Ballao, Barrali, Burcei, Cagliari, Capoterra, Castiadas, Decimomannu, Decimoputzu, Dolianova, Domus De Maria, Donorì, Elmas, Gesico, Goni, Guamaggiore, Guasila, Mandas, Maracalagonis, Monastir, Monserrato, Muravera, Nuraminis, Ortacesus, Pimentel, Pula, Quartu Sant'Elena, Quartucciu, Samatzai, San Basilio, San Nicolò Gerrei, San Sperate, San Vito, Sant'Andrea Frius, Sarroch, Selargius, Selegas, Senorbì, Serdiana, Sestu, Settimo San Pietro, Siliqua, Silius, Sinnai, Siurgus Donigala, Soleminis, Suelli, Teulada, Ussana, Uta, Vallermosa, Villa San Pietro, Villaputzu, Villasalto, Villasimius, Villasor e Villaspeciosa.
  • provincia di Carbonia-Iglesias e comprende il territorio dei comuni di Buggerru, Calasetta, Carbonia, Carloforte, Domusnovas, Fluminimaggiore, Giba, Gonnesa, Iglesias, Masainas, Musei, Narcao, Nuxis, Perdaxius, Piscinas, Portoscuso, San Giovanni Suergiu, Santadi, Sant'Anna Arresi, Sant'Antioco, Tratalias, Villamassargia e Villaperuccio.
  • provincia di Medio Campidano e comprende il territorio dei comuni di Arbus, Barumini, Collinas, Furtei, Genuri, Gesturi, Gonnosfanadiga, Guspini, Las Plassas, Lunamatrona, Pabillonis, Pauli Arbarei, Samassi, San Gavino Monreale, Sanluri, Sardara, Segariu, Serramanna, Serrenti, Setzu, Siddi, Tuili, Turri, Ussaramanna, Villacidro, Villamar, Villanovaforru e Villanovafranca.
  • provincia di Oristano e comprende il territorio dei comuni di Abbasanta, Aidomaggiore, Albagiara, Ales, Allai, Arborea, Ardauli, Assolo, Asuni, Baradili, Baratili San Pietro, Baressa, Bauladu, Bidonì, Bonarcado Boroneddu, Busachi, Cabras, Fordongianus, Ghilarza, Gonnoscodina, Gonnosnò, Gonnostramatza, Marrubiu, Masullas, Milis, Mogorella, Mogoro, Morgongiori, Narbolia, Neoneli, Norbello, Nughedu Santa Vittoria, Nurachi, Nureci, Ollastra Simaxis, Oristano, Palmas Arborea, Pau, Paulilatino, Pompu, Riola Sardo, Ruinas, Samugheo, San Nicolò d'Arcidano, San Vero Milis, Santa Giusta, Santu Lussurgiu, Sedilo, Seneghe, Senis, Sennariolo, Siamaggiore, Siamanna, Siapiccia, Simala, Simaxis, Sini, Siris, Solarussa, Sorradile, Tadasuni, Terralba, Tramatza, Ulà Tirso, Uras, Usellus, Villa Sant'Antonio, Villa Verde, Villanova Truschedu, Villaurbana, Zeddiani e Zerfaliu.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Giro' di Cagliari

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Giro' di Cagliari prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Girò di Cagliari non dovrà essere superiore al 60%.
  • Le uve destinate alla produzione del Vino DOC Girò di Cagliari possono essere sottoposte ad un leggero appassimento naturale sulla pianta o sulle stuoie.
  • Il vino DOC Girò di Cagliari deve essere sottoposto ad invecchiamento per circa 9 mesi e, comunque, immesso sul mercato non prima del 1° luglio dell'anno successivo alla vendemmia.
  • Il vino DOC Girò di Cagliari Liquoroso con menzione Riserva deve essere sottoposto ad invecchiamento per almeno 24 mesi, di cui almeno 12 in botti di rovere o di castagno.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Girò di Cagliari è consentito fare precedere alla denominazione del vino il nome geografico "Sardegna".
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Girò di Cagliari è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve, ad eccezione della tipologia di Vino Liquoroso.

4. Produttori di Vino DOC Giro' di Cagliari

Con l’utilizzo della DOC Girò di Cagliari i Produttori Vinicoli Sardi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Giro' di Cagliari

Pasticceria a base di mandorle, crostate ai frutti rossi o frutta secca, formaggi pecorini maturi.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Giro' di Cagliari

Il “Girò” secondo il Mameli, apparterebbe al gruppo dei vitigni importati dagli Spagnoli nel periodo della loro dominazione in Sardegna. Il vitigno comunque dovette senza dubbio notevolmente diffondersi nell’Isola dopo il passaggio all’Amministrazione piemontese, a seguito della saggia politica viticola attuata (1736) dal viceré Marchese di Rivarolo, il quale rese obbligatoria la coltura del vigneto in alcune località persino con la minaccia della confisca delle terre.

Conferma tale tesi nel suo “Rifiorimento della Sardegna” Francesco Gemelli, professore all’Università di Sassari, il quale nell’anno 1776 cita il Girò di Cagliari “tra i più prestanti vini della Sardegna”.

In Sardegna anche il Girò, agli inizi del secolo scorso, venne colpito dalla fillossera che falcidiò i vigneti sardi, i quali avevano registrato alla fine dell’ottocento la loro massima espansione, ma si riprese successivamente con l’avvento delle nuove tecniche di coltivazione della vite innestata su piede americano.

Il Vino DOC Girò di Cagliari ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 21 luglio 1972.

CARIGNANO DEL SULCIS DOC

  • Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 01.06.1977, G.U. 281 del 14.10.1977
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014 

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Carignano del Sulcis D.O.C.

La denominazione di origine controllata “Carignano del Sulcis” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Rosso
  2. Rosso Riserva
  3. Rosso Superiore
  4. Rosato
  5. Novello
  6. Passito

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Carignano del Sulcis

 

  • Carignano del Sulcis Rosso (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Carignano
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sardegna.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino, odore vinoso, gradevolmente intenso e sapore asciutto, sapido, armonico.

  • Carignano del Sulcis Rosso Novello (Vino Rosso Novello)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Carignano
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sardegna.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Novello dal colore rosso rubino, odore vinoso, fruttato e sapore asciutto, sapido.

  • Carignano del Sulcis Rosso Superiore (Vino Rosso Superiore)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Carignano
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sardegna. 
  • => 13% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Superiore dal colore rosso rubino intenso tendente al granato, odore intenso, caratteristico e sapore asciutto, pieno, armonico.

  • Carignano del Sulcis Rosso Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Carignano
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sardegna.
  • => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Invecchiato dal colore rosso rubino intenso, odore intenso, fine, elegante e sapore asciutto, caratteristico.

  • Carignano del Sulcis Rosso Passito (Vino Rosso Passito)
  • Versioni: Dolce
  • => 85% Vitigno Carignano
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sardegna.
  • => 16% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Passito dal colore variabile dal rosso all'ambrato, odore intenso, caratteristico e sapore dolce, morbido, vellutato.

  • Carignano del Sulcis Rosato (Vino Rosato)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Carignano
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sardegna.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato dal colore rosa più o meno intenso, odore gradevolmente vinoso e sapore asciutto, armonico.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Carignano del Sulcis

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Carignano del Sulcis si estende sulle colline del Sulcis situate a sud-ovest della Sardegna, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Carignano del Sulcis è localizzata in:

  • provincia di Carbonia-Iglesias e comprende il territorio dei comuni di Calasetta, Carbonia, Carloforte, Giba, Masainas, Narcao, Nuxis, Perdaxius, Piscinas, Portoscuso, San Giovanni Suergiu, Santadi, Sant'Anna Arresi, Sant'Antioco, Tratalias e Villaperuccio.
  • provincia di Cagliari e comprende il territorio del comune di Teulada.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Carignano del Sulcis

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Carignano del Sulcis prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Carignano del Sulcis non dovrà essere superiore al 70% e al 50% per la tipologia di Vino Passito; nel caso tali parametri venissero superati l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. 
  • Le uve destinate alla produzione del Vino DOC Carignano del Sulcis Passito devono essere sottoposte ad appassimento naturale sulla pianta o in locali idonei fino a raggiungere un grado zuccherino di almeno 27°.
  • Il vino DOC Carignano del Sulcis Superiore e la tipologia con menzione Riserva devono essere sottoposti ad invecchiamento per almeno 24 mesi, di cui almeno 6 di affinamento in bottiglia.
  • Il vino DOC Carignano del Sulcis Passito deve essere sottoposto ad invecchiamento per almeno 6 mesi, di cui almeno 3 di affinamento in bottiglia.
  • Per il vino DOC Carignano del Sulcis Rosso è previsto un periodo di almeno 40 giorni di affinamento in bottiglia.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Carignano del Sulcis è consentito fare precedere alla denominazione del vino il nome geografico "Sardegna".
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Carignano del Sulcis è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.

4. Produttori di Vino DOC Carignano del Sulcis

Con l’utilizzo della DOC Carignano del Sulcis i Produttori Vinicoli Sardi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Carignano del Sulcis

Antipasti a base di salumi, piatti di pasta conditi con pomodoro e formaggi, uova, zuppe di pesce e formaggio caprino.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Carignano del Sulcis

L’industria enologica della zona tradizionale del Sulcis è nata nel 1932, quando è stata fondata la Cantina Sociale di Calasetta, seguita nel 1949 dalla Cantina Sociale di S. Antioco.

Con la nascita della Cantina Sociale di Santadi nel 1960 e di alcuni enopoli industriali privati, la denominazione Carignano del Sulcis DOC, istituita nel 1977, è andata sempre più riscuotendo apprezzamento da parte dei consumatori. Diversi sono i vini di pregio e qualità prodotti da queste Cantine con la denominazione “Carignano del Sulcis DOC, spesso affinati in barrique e in bottiglia, che hanno conquistato i mercati internazionali, e ricevuto diversi riconoscimenti.

Il Carignano ha definitivamente acquistato il blasone oggi riconosciuto sui mercati internazionali, grazie al lavoro dell’enologo di fama Giacomo Tachis, il maestro degli enologi italiani, il quale, portando il proprio bagaglio di conoscenze e capacità, ha saputo far esaltare le caratteristiche intrinseche del vitigno Carignano.

L'ottima qualità dei vini di questa denominazione è quindi la risultanza di diverse componenti: la vocazione ambientale e pedologica del territorio, i pregi della varietà, l’applicazione di una consolidata tecnica agraria ed enologica, l’apprezzamento e la fiducia dei estimatori del vino di qualità.

Il Vino DOC Carignano del Sulcis ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 1 giugno 1977.

Oltre 300 buyers, tra Importatori, Grossisti e Distributori in 70 paesi del mondo, sono le collaborazioni attive di Assovini.it

Assovini

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