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MAMERTINO DI MILAZZO DOC

  • Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.M. 03.09.2004, G.U. 214 del 11.09.2004
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Mamertino di Milazzo (o Mamertino) D.O.C.

La denominazione di origine controllata “Mamertino di Milazzo (o Mamertino)” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Bianco
  2. Bianco Riserva
  3. Rosso
  4. Rosso Riserva
  5. Calabrese (o Nero d'Avola)
  6. Calabrese (o Nero d'Avola) Riserva
  7. Grillo-Ansonica (o Grillo-Inzolia)

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Mamertino di Milazzo

  • Mamertino di Milazzo Bianco (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 35% Vitigni Grillo e Inzolia (o Ansonica), congiuntamente, con un minimo del 10% di ogni vitigno;
  • => 45% Vitigni Catarratto Bianco Comune e Catarratto Bianco Lucido
  • =< 20% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Sicilia.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, talvolta con riflessi verdolini, odore gradevole, fine, caratteristico, più o meno fruttato e sapore secco, equilibrato.

  • Mamertino di Milazzo Bianco Riserva (Vino Bianco Invecchiato)
  • Versioni: Secco /Amabile /Dolce
  • => 35% Vitigni Grillo e Inzolia (o Ansonica), congiuntamente, con un minimo del 10% di ogni vitigno;
  • => 45% Vitigni Catarratto Bianco Comune e Catarratto Bianco Lucido
  • =< 20% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Sicilia.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Invecchiato dal colore giallo dorato più o meno intenso, talvolta con riflessi ambrati, odore etereo, pieno, caratteristico, talvolta più o meno passito e sapore dal secco, all'amabile, al dolce, gradevole, tipico.

  • Mamertino di Milazzo Rosso (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 60% Vitigno Nero d'Avola (o Calabrese)
  • => 10% Vitigno Nocera
  • =< 30% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sicilia.
  • => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino più o meno tenue, odore tipico, lievemente fruttato, delicato e sapore secco, corposo, sapido.

  • Mamertino di Milazzo Rosso Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
  • Versioni: Secco
  • => 60% Vitigno Nero d'Avola (o Calabrese)
  • => 10% Vitigno Nocera
  • =< 30% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sicilia.
  • => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Invecchiato dal colore rosso rubino intenso, tendente al rosso mattone, odore caratteristico, vinoso, armonico e sapore secco, corposo, pieno.

  • Mamertino di Milazzo Nero d'Avola (o Calabrese) (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Nero d'Avola (o Calabrese)
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sicilia.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino intenso, odore caratteristico, gradevole, fruttato e sapore asciutto, pieno, armonico.

  • Mamertino di Milazzo Nero d'Avola (o Calabrese) Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Nero d'Avola (o Calabrese)
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sicilia.
  • => 13% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Invecchiato dal colore rosso rubino intenso, odore caratteristico, gradevole, fruttato e sapore asciutto, pieno, armonico.

  • Mamertino di Milazzo Grillo-Ansonica o Grillo-Inzolia (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • =100% Vitigni Grillo e Inzolia (o Ansonica), congiuntamente, con un minimo del 20% di ogni vitigno;
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, talvolta con riflessi verdolini, odore caratteristico, più o meno fruttato, delicato e sapore secco, armonico, fresco.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Mamertino di Milazzo

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Mamertino di Milazzo si estende sulle colline messinesi a ridosso del curvilineo litorale marino compreso tra il promontorio di Tindari ed i Colli S.Rizzo, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Mamertino di Milazzo è localizzata in:

  • provincia di Messina e comprende il territorio dei comuni di Alì, Alì Terme, Barcellona Pozzo di Gotto, Basicò, Castroreale, Condrò, Falcone, Fiumedinisi, Furnari, Gualtieri Sicaminò, Itala, Librizzi, Mazzarrà Sant'Andrea, Meri, Milazzo, Monforte San Giorgio, Montalbano Elicona, Nizza di Sicilia, Oliveri, Pace del Mela, Patti, Roccalumera, Roccavaldina, Rodi Milici, San Filippo del Mela, Santa Lucia del Mela, San Pier Niceto, Scaletta Zanclea, Terme Vigliatore, Torregrotta e Tripi.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Mamertino di Milazzo

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Mamertino di Milazzo prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Mamertino di Milazzo non dovrà essere superiore al 70% e al 65% per la tipologia di Vino Biano Riserva; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • I vini DOC Mamertino di Milazzo Bianchi, Rossi e la tipologia Nero d'Avola con menzione Riserva devono essere sottoposti ad invecchiamento per almeno 24 mesi, di cui almeno 6 in botti di legno.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Mamertino di Milazzo Bianco Riserva, Amabile e Dolce è obbligatorio indicare il contenuto del grado zuccherino.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Mamertino di Milazzo è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.

4. Produttori di Vino DOC Mamertino di Milazzo

Con l’utilizzo della DOC Mamertino di Milazzo i Produttori Vinicoli Siciliani sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Mamertino di Milazzo

Antipasti leggeri di mare, con secondi di pesce grigliato e marinato e con risotti conditi con sughi di pesce. Primi conditi con ragù di carne e secondi di carni rosse, sia lessate che grigliate.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Mamertino di Milazzo

Il contesto territoriale ed ambientale del comprensorio interessato dalla DOC “Mamertino” è caratterizzato da un patrimonio culturale di elementi di unicità e rarità. La viticoltura da tempo remota vanta nel suddetto teritorio una gloriosa e collaudata tradizione.

Il nome storico “Mamertino” identifica geograficamente la zona di produzione alla luce di un uso leale e costante perpetuatosi nel tempo. La demominazione “Mamertino” risulta, infatti utilizzata sin dal XIX secolo fino ai giorni nostri da varie aziende vitivinicole.

Il vino “Mamertino, nel periodo pre-bellico, fu classificato fra i vini tipici della Provincia di Messina (vedi DM del 23/09/1942).

Nonostante la viticoltura della costa tirrenica del Messinese abbia subito negli ultimi decenni un ridimensionamento delle superfici a vantaggio di altre colture, tuttavia le denominazione di vino “Mamertino” ha trovato utilizzazione crescente.

Il Vino DOC Mamertino di Milazzo ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 3 settembre 2004.

MALVASIA DELLE LIPARI DOC

  • Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 20.09.1973, G.U. 28 del 30.01.1974
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Malvasia delle Lipari D.O.C.

La denominazione di origine controllata “Malvasia delle Lipari” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Bianco
  2. Passito 
  3. Liquoroso

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Malvasia delle Lipari

 

  • Malvasia delle Lipari Bianco (Vino Bianco)
  • Versioni: Dolce
  • =< 95% Vitigno Malvasia di Lipari
  • >< 5-8% Vitigno Corinto Nero
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo dorato o ambrato, odore aromatico, caratteristico e sapore dolce-aromatico.
  • Abbinamenti: Antipasti di verdure, Piatti a base di pesce, Paste asciutte, Formaggi a pasta molle.

  • Malvasia delle Lipari Passito (Vino Bianco Passito)
  • Versioni: Dolce
  • =< 95% Vitigno Malvasia di Lipari
  • >< 5-8% Vitigno Corinto Nero
  • => 18% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Passito dal colore giallo dorato o ambrato, odore aromatico, caratteristico e sapore dolce-aromatico.
  • Abbinamenti: Pasticceria secca e cremosa, Formaggi caprini ed erborinati.

  • Malvasia delle Lipari Liquoroso (Vino Bianco Liquoroso)
  • Versioni: Dolce
  • =< 95% Vitigno Malvasia di Lipari
  • >< 5-8% Vitigno Corinto Nero
  • => 20% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Liquoroso dal colore giallo dorato o ambrato, odore aromatico, caratteristico e sapore dolce-aromatico.
  • Abbinamenti: Dolci al miele, Cioccolata, Dessert, Fuori pasto.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Malvasia delle Lipari

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Malvasia delle Lipari si estende sulle 7 isole messinesi di origine vulcanica che compongono l'arcipelago delle Isole Eolie (o Lipari) (Patrimonio dell'Umanità Unesco), in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Malvasia delle Lipari è localizzata in:

  • provincia di Messina e comprende il territorio delle Isole Eolie: Alicudi, Filicudi, Lipari, Panarea, Salina, Stromboli e Vulcano.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Malvasia delle Lipari

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Malvasia delle Lipari prevedono, tra l'altro, che:

  • le pratiche relative all’elaborazione dei vini DOC Malvasia delle Lipari, sono quelle tradizionalmente consolidate in zona. La tipologia passito prevede una raccolta dell’uva sovramatura, selezione dei grappoli ed eliminazione degli acini guasti, appassimento naturale al sole su graticci di listarelle di canne (“canizzi”) per 10-15-20 giorni, spremitura dei grappoli appassiti, fermentazioni lunghe a temperatura controllata in recipienti di piccola capacità.
  • La resa massima dell’uva in vino DOC Malvasia delle Lipari non dovrà essere superiore al 70% e al 45% per la tipologia di vino passito.
  • Le uve destinate alla produzione del Vino DOC Malvasia delle Lipari Passito devono essere sottoposte ad appassimento naturale.
  • Il vino DOC Malvasia delle Lipari Passito deve essere sottoposto a maturazione per circa 6 mesi e, comunque, immesso sul mercato non prima del 1° giugno dell'anno successivo alla vendemmia. Inoltre può essere qualificato come Vino Dolce Naturale.
  • Il vino DOC Malvasia delle Lipari Liquoroso, prodotto con uve appassite, avente titolo alcolometrico volumico naturale di 12,50% e resa uva/vino non superiore al 60%, può essere elaborato per ottenere la tipologia di Vino Liquoroso e potrà essere immesso al consumo con un grado alcolometrico minimo di 20° dopo un periodo di affinamento di 6 mesi.

4. Produttori di Vino DOC Malvasia delle Lipari

Con l’utilizzo della DOC Malvasia delle Lipari i Produttori Vinicoli Siciliani sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Malvasia delle Lipari

Dolci tipici siciliani come la cassata, i cannoli, pasticceria secca, formaggi erborinati.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Malvasia delle Lipari

Le isole furono colonizzate dai Greci, intorno al 580 a.C.; essi chiamarono le isole Eolie poiché ritenevano che fossero la dimora di Eolo, dio dei venti. Ritrovamenti a Lipari di monete antiche (V-IV sec. a.C. ) recanti l’immagine di tralci e di grappoli testimoniano le antiche origini e l’importanza economica della viticoltura in questa zona geografica.

Lo storico Diodoro Siculo parla di una colonia greca, che nel 588-577 a.C. avrebbe importato a Lipari un vitigno che prese il nome di Malvasia, ma non si è certi che tale vitigno sia l’attuale Malvasia di Lipari.

Una delle prime testimonianze della produzione vitivinicola delle Eolie è di A. Bacci che nel 1596 afferma che “ …l’isola di Lipari è sparsa di fecondi colli, che per l’interno calore del suolo danno un vino sincero…..” Si riferiscono a questo vino e alla cultivar diffusa nell’arcipelago il conte Odart (1859) ed il Barone Mendola di Favara (1868).

Nel 1890 Guy de Maupassant nella sua “La vita errante” descrive l’isola di Salina ed il suo vino così “mentre tornavo, avevo scoperto dalla barca un’isola nascosta dietro Lipari. Il battelliere la 4 chiamò Salina. Lì si produce il vino di Malvasia. Volli bere… una bottiglia del celebre vino….E’ proprio il vino dei Vulcani, denso, zuccherato, dorato …”

Nel 1900 il vino fu presentato all’esposizione di Parigi dove ricevette un premio. Nel 1933 fu portato alla prima “mostra dei vini tipici di Siena”, dove fu definito “d’aroma squisito”.

La produzione dell’uva e del vino ha subito negli anni forti oscillazioni; nel 1800 si producevano circa 10.000 ettolitri; negli anni sessanta del 900 ha raggiunto il minimo storico con una produzione di circa 200 ettolitri, attualmente se ne producono circa 800-900 ettolitri.

Una prima forte contrazione si ebbe nei primi del ‘900 a causa dell’invasione fillosserica, poi la forte emigrazione della popolazione e lo sviluppo del turismo, le difficoltà di una viticoltura estrema, difficile, basata sul duro lavoro manuale, portarono ad un progressivo abbandono della agricoltura.

A partire dalla fine degli anni ottanta c’è stata una forte ripresa della viticoltura eoliana sotto la spinta di alcuni illuminati produttori; la storia recente è caratterizzata da una evoluzione positiva della denominazione, con l’impianto di nuovi vigneti, la nascita di nuove aziende, la professionalità degli operatori che hanno contribuito ad accrescere il livello qualitativo e la rinomanza della DOC “Malvasia delle Lipari”, come testimoniano i riconoscimenti in campo nazionale ed internazionale dei vini a DOC “Malvasia delle Lipari” prodotti dalle aziende della zona geografica di riferimento.

Il Vino DOC Malvasia delle Lipari ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 20 settembre 1973.

FARO DOC

  • Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 03.12.1976, G.U. 61 del 04.03.1977
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Faro D.O.C.

La denominazione di origine controllata “Faro” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  • Faro Rosso

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Faro

 

  • Faro (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • >< 45-60% Vitigno Nerello Mascalese
  • >< 5-10% Vitigno Nocera
  • >< 15-30% Vitigno Nerello Cappuccio
  • =< 15% Vitigni Nero d'Avola (o Calabrese), Gaglioppo (o Montonico Nero) e Sangiovese, da soli o congiuntamente.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino più o meno intenso tendente al rosso mattone con l’invecchiamento, odore delicato, etereo, persistente, dal sapore secco, armonico, di medio corpo, caratteristico.

_______

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Faro

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Faro si estende sulle colline e lungo le coste che si affacciano sullo Stretto di Messina, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Faro è localizzata in:

  • provincia di Messina e comprende il territorio del comune di Messina.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Faro

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Faro prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Faro non dovrà essere superiore al 70%.
  • Il vino DOC Faro deve essere sottoposto ad invecchiamento per almeno 12 mesi.
  • Sulle etichette del Vino DOC Faro è facoltativo riportare l'annata di produzione delle uve.

4. Produttori di Vino DOC Faro

Con l’utilizzo della DOC Faro i Produttori Vinicoli Siciliani sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Faro

Formaggio Ragusano, Pecorino Siciliano stagionato, polpettone, braciole di vitello, capretto alla messinese e montone al forno.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Faro

Il nome “Faro” pare derivi dall’antica popolazione greca dei Pharii, che colonizzarono gran parte delle colline messinesi, svolgendo attività agricola e in particolare dedicandosi alla coltivazione delle vigne, o verosimilmente da Punta Faro o Capo Peloro, posta all’estremità dello stretto.

Quest’area della Sicilia vanta un’antichissima vocazione vitivinicola, il vino Faro, infatti, era prodotto già in età Micenea (XIV secolo a.C.). Numerose testimonianze sono riconducibili a un’importante attività vitivinicola già dall’epoca greca, per arrivare fino al XIX secolo in cui furono davvero notevoli il commercio e l’esportazione di vino Faro in molte regioni della Francia, allora utilizzato come vino da taglio dei vini di Borgogna e di Bordeaux, in concomitanza con gli attacchi di fillossera che interessarono il Nord Europa e la Francia in particolare.

Nell’intera provincia di Messina nel 1848 in totale gli ettari coltivati a vite erano 18mila, nell’ultimo decennio dell’Ottocento raggiunsero i 40mila e la produzione annua di vino arrivò a 500mila ettolitri. Oggi gli ettari vitati a uva da vino nella provincia sono 900, ma proprio questo basso picco ha contribuito alla svolta della viticoltura messinese verso la qualità.

L'origine di questo vino ha, infine, una tradizione di pregio acquistata, in qualche secolo di vita, come dimostrano attestati di benemerenza concessi da organismi esperti e qualificati.

Il Vino DOC Faro ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 3 dicembre 1976.

ETNA DOC

  • Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 11.08.1968, G.U. 244 del 25.09.1968
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche riportate in G.U. n. 28 del 03.03.2022

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Etna D.O.C.

La denominazione di origine controllata “Etna” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Bianco
  2. Bianco Superiore
  3. Rosso
  4. Rosso Riserva
  5. Rosato
  6. Spumante Bianco

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Etna

 

  • Etna Bianco (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 60% Vitigno Carricante
  • =< 40% Vitigni Catarratto Bianco Comune o Catarratto Bianco Lucido.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino, talvolta con leggeri riflessi dorati, odore delicato, caratteristico e sapore secco, fresco, armonico.

  • Etna Superiore (Vino Bianco Superiore)
  • Versioni: Secco
  • => 80% Vitigno Carricante
  • =< 20% Vitigni Trebbiano, Minnella Bianca e altre Uve a bacca bianca non aromatiche prodotte da altri Vitigni coltivati nella regione Sicilia
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Superiore dal colore giallo paglierino molto scarico con riflessi verdolini, odore delicato, caratteristico e sapore secco, fresco, armonico, morbido.

  • Etna Rosso (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 80% Vitigno Nerello Mascalese
  • =< 20% Vitigni Nerello Mantellato (o Nerello Cappuccio)
  • =< 10% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Sicilia.
  • => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino con riflessi granati con l'invecchiamento; Odore intenso, caratteristico; Sapore secco, caldo robusto, pieno, armonico.

  • Etna Rosso Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
  • Versioni: Secco
  • => 80% Vitigno Nerello Mascalese
  • =< 20% Vitigni Nerello Mantellato (o Nerello Cappuccio)
  • =< 10% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Sicilia.
  • => 13% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino con riflessi granati con l'invecchiamento; Odore intenso, caratteristico; Sapore secco, caldo robusto, pieno, armonico.

  • Etna Rosato (Vino Rosato)
  • Versioni: Secco
  • => 80% Vitigno Nerello Mascalese
  • =< 20% Vitigni Nerello Mantellato (o Nerello Cappuccio)
  • =< 10% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Sicilia.
  • => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato dal colore rosato più o meno intenso anche con riflessi aranciati; Odore intenso, caratteristico, Sapore secco, armonico.

  • Etna Spumante Bianco (Vino Bianco Spumante)
  • Versioni: Spumante Extra-brut /Brut /Extra-dry
  • => 60% Vitigno Nerello Mascalese (uve vinificate in bianco)
  • =< 40% Vitigni a bacca nera, (con le uve vinificate in bianco), idonei alla coltivazione nella regione Sicilia.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Spumante dalla Spuma fine e persistente; Colore giallo paglierino più o meno intenso; Odore intenso e caratteristico, talvolta con note agrumate accompagnate da un delicato sentore di lievito; Sapore pieono, armonico, di buona persistenza, da brut a extra-dry.

  • Etna Spumante Rosato o Rosè (Vino Rosato Spumante)
  • Versioni: Spumante Extra-brut /Brut /Extra-dry
  • => 60% Vitigno Nerello Mascalese
  • =< 40% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sicilia.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato Spumante dalla Spuma fine e persistente; Colore rosato più o meno intenso anche con riflessi aranciati; Odore intenso e caratteristico, talvolta con note floreali e speziate accompagnate da un delicato sentore di lievito; Sapore pieno, armonico, di buona persistenza, da brut a extra-dry.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Etna

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Etna si estende sulle pendici dell'omonimo vulcano Etna, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Etna è localizzata in:

  • provincia di Catania e comprende il territorio dei comuni di Biancavilia, S. Maria di Licodia, Paternò, Belpasso, Nicolosi, Pedara, Trecastagni, Viagrande, Aci S. Antonio, Acireale, S. Venerina, Giarre, Mascali, Zafferana, Milo, S. Alfio, Piedimonte, Linguaglossa, Castiglione e Randazzo.

La Zona di Produzione del Vino DOC Etna Bianco Superiore è localizzata in:

  • provincia di Catania e comprende il territorio del comune di Milo.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Etna

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Etna prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Etna non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • Il Vino DOC Etna Rosato deve essere ottenuto con la vinificazione "in rosato" delle uve nere ovvero con la vinificazione di un coacervo di uve nere e bianche anche ammostate separatamente.
  • Il Vino DOC Etna Spumante Rosato deve essere ottenuto con la vinificazione "in rosato" delle uve nere ovvero con la vinificazione di un coacervo di uve nere e bianche anche ammostate separatamente. Il Vino DOC Etna Spumante Bianco deve essere ottenuto con la vinificazione "in bianco" delle uve nere.
  • I Vini DOC Etna Spumante devono essere elaborati con il Metodo Classico, ovvero mediante rifermentazione in bottiglia con permanenza nei lieviti per almeno 18 mesi.
  • Il vino DOC Etna con menzione Riserva deve essere sottoposto ad invecchiamento per almeno 48 mesi, di cui almeno 12 in botti di legno.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Etna è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve ad eccezione dei Vini Spumanti non millesimati.

4. Produttori di Vino DOC Etna

Con l’utilizzo della DOC Etna i Produttori Vinicoli Siciliani sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Etna

Antipasti di mare, involtini di melanzane, cozze, pasta con le sarde, grigliate di pesce, secondi di carne, grigliate e formaggi tipici siciliani quali il Ragusano e il Pecorino Siciliano.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Etna

La provincia di Catania ed i paesi etnei sono la terra della più antica civiltà agricola siciliana; le prime testimonianze di comunità agricole sono riferite al Neolitico. Questa parte della Sicilia orientale fu la prima ad essere colonizzata dai greci (729 A.C.) ed nell’VIII sec. A.C. già conobbe il vino e forse anche la vite. Nel V sec. A.C. questo areale era fortemente vitato , come è testimoniato da alcune monte del tempo giunte fino a noi.

Nel III sec. A.C. Teocrito parla della grande diffusione del vigneto alle falde dell’Etna; successivamente la viticoltura ebbe un periodo di decadenza, per poi riprendersi dal XIII sec. D.C. in poi. Nel 500 Fazello lodava i vini prodotti ai piedi dell’Etna e nel 700 Arnolfini parlava del vino di Mascali, che veniva esportato a Malta.

Nel 1848 risultavano coltivati quasi 26.000 ettari di vigneto . Nel 1869 G. Gregorio cita i rinomati vini della Contea di Mascali (XVIII-XIX sec.), antico territorio alle pendici dell’Etna, sito tra l’attuale Giarre e Mascali e, quelli della zona superiore della regione pedemontana dell’Etna.

Tra il 1880 ed il 1885 Catania era la provincia siciliana più vitata con oltre 90.000 ettari di vigneto; ma l’invasione fillosserica ai primi del 900 provocò una grave crisi della viticoltura; gli ettari di vigneto scesero fino a circa 40.000 ettari.

La riduzione della superfice vitata negli anni è dovuta alle frequenti eruzione dell’etna e alle oggettive difficoltà di una viticoltura difficile, cosidetta “eroica”, dove i vigneti a causa delle forti pendenze sono in larga parte terrazzati e dove le operazioni colturali sono difficilmente meccanizzabili e, quindi, comportano costi molto alti. Ma, nonostante queste “difficoltà” la viticoltura etnea nel corso dei secoli ha sempre mantenuto un ruolo di coltura molto importante per il territorio, con la produzione di vini di alta qualità fino ad arrivare ad oggi.

La storia recente è caratterizzata da una evoluzione positiva della denominazione, con l’impianto di nuovi vigneti, la nascita di nuove aziende, la professionalità degli operatori che hanno contribuito ad accrescer il livello qualitativo e la rinomanza della DOC “Etna”, come testimoniano i riconoscimenti in campo nazionale ed internazionale dei vini a DOC “Etna” prodotti dalle aziende della zona geografica di riferimento. E’ stata la prima DOC siciliana ad essere riconosciuta ed una delle più antiche d’Italia. Il disciplinare è stato modificato, con l’introduzione della tipologia spumante, nella versione bianco e rosato, e del rosso riserva.

Il Vino DOC Etna ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 11 agosto 1968.

Oltre 300 buyers, tra Importatori, Grossisti e Distributori in 70 paesi del mondo, sono le collaborazioni attive di Assovini.it

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