Assovini
Azienda Vinicola
La Cantina Baraldi produce con passione vini in cui si sposano la tradizione classica dei maestri viticoltori con l’innovazione moderna. L’area in cui sorgono le vigne si trova in Veneto, a 50 km da Venezia, nella fascia collinare della provincia di Treviso, compresa tra le cittadine di Conegliano e Valdobbiadene, situata a uguale distanza dalle Dolomiti e dall’Adriatico, combinazione che influenza positivamente il clima.
Cesare Baraldi segue personalmente tutte le fasi di produzione dei vini
Il territorio è difficile da coltivare ma affascinante, grazie ai vigneti di alta collina dalle pendici ripide, dove è arduo persino rimanere in piedi senza cadere. Qui i viticoltori hanno conquistato centimetro per centimetro la collina, creando un paesaggio unico, la cui bellezza è testimoniata dalla volontà di candidare l’area a Patrimonio dell’Umanità (Unesco), percorso iniziato da qualche anno.
La zona di produzione comprende quindici comuni e si estende su un’area di circa 20.000 ettari. La vite è coltivata solo nella parte più soleggiata dei colli, ad un’altitudine compresa tra i 50 e i 500 metri sul livello del mare, mentre il versante nord è in gran parte ricoperto di boschi.
La Zona di Produzione della "CANTINA BARALDI"
L'area geografica vocata alla produzione vinicola della "Cantina Baraldi" ricade nel territorio della provincia di Treviso e in Emilia Romagna, in zone designate con le seguenti Denominazioni di Origine:
I vitigni principali impiegati per la produzione di Vini "Cantina Baraldi" sono i seguenti:
Caratteristiche Pedoclimatiche
La morfologia dell’area di produzione della DOCG Conegliano Valdobbiadene Prosecco si compone di una serie di rilievi collinari allungati “a cordonata”, definito sistema ad “hogback", disposti con direzione nord-sud nella parte più meridionale e con direzione est-ovest nella parte settentrionale. Tali rilievi sono separati da una serie di valli percorse da piccoli corsi d’acqua.
L’area a nord si appoggia sulla catena prealpina che funge da barriera naturale all’ingresso di correnti fredde, mentre a sud la zona gode delle temperature miti della Laguna di Venezia, da cui dista soli 40 Km.
La disposizione est-ovest dei terreni collinari, la forte pendenza, la conseguente giacitura rivolta a sud dei vigneti, permette la massima intercettazione dei raggi solari, creando un areale ideale per la coltivazione delle uve bianche destinate al Conegliano Valdobbiadene Prosecco.
I suoli della zona si sono originati dal sollevamento di fondali marini e sono stati successivamente modificati dall’azione dei ghiacciai e dei fiumi.
I terreni sono costituiti in prevalenza da arenarie e marne, a cui si alternano strati morenici ed alluvionali. Tale profilo favorisce il costante drenaggio dell’acqua.
Il clima dell’area del Conegliano Valdobbiadene è di tipo temperato, con stagioni ben delineate, caratterizzato da un’inversione termica notturna che consente di avere, nel periodo di maturazione delle uve, marcate escursioni di temperatura fra la notte ed il giorno, grazie alla discesa lungo i pendii della colline, di aria fresca proveniente dalle Prealpi.
Le piogge frequenti del periodo estivo garantiscono l’apporto idrico sufficiente per il vitigno Glera, sensibile nel contempo sia al ristagno idrico che alla siccità. Questa condizione particolare si realizza grazie alla forte acclività ed allo scarso spessore di suolo esplorabile dalle radici delle viti.
Nel cuore della Denominazione è presente una piccola sottozona denominata Cartizze, di soli 106 ha, i cui terreni presentano una particolare pendenza ed esposizione verso sud che crea una sorta di anfiteatro naturale, molto apprezzato a livello qualitativo e paesaggistico. La grande variabilità pedologica e climatica della denominazione trova espressione grazie alla menzione comunale “Rive”, che mette in luce la peculiare vocazione che esprimono le diverse località della zona di produzione.
Legame Storico-Culturale
L’area collinare del Conegliano Valdobbiadene Prosecco vanta un’antichissima tradizione legata alla coltura della vite, le cui prime testimonianze scritte risalgono alle lapidi dei coloni romani.
Già alla fine del VI secolo, il vescovo di Poitier, Venanzio Fortunato, nato a Valdobbiadene, ricordava le sue colline come “la terra in cui eternamente fiorisce la vite sotto la montagna dalla nuda sommità ove il verde ombroso protegge e ristora”.
Successivamente la vocazione alla produzione di vini bianchi nella zona di Conegliano Valdobbiadene è testimoniata da numerosissimi documenti, a partire dagli “Statuti Coneglianesi” del 1282, a quelli relativi alla dominazione della Repubblica Veneziana, alle testimonianze per l’apprezzamento del “vino bianco delle colline di Conegliano Valdobbiadene” dei regnanti inglesi, asburgici e polacchi dei secoli successivi.
La prima citazione scritta della coltivazione del Prosecco nelle colline di Conegliano Valdobbiadene, è opera del nobile coneglianese Francesco Maria Malvolti, che nell’VIII numero del Giornale d’Italia del 1772, parla della coltivazione della vite in quest’area. Da questo periodo le citazioni e la fama del Prosecco crebbero in tutto il comprensorio del Conegliano Valdobbiadene, tanto che, verso la metà dell’800, iniziò ad essere coltivato in purezza. Importanti in questo senso sono le citazioni di due studiosi; il Conte Balbi Valier, selezionatore del biotipo chiamato Prosecco Balbi “con acini tondi e dal sapore e gusto fine, tendente all’aromatico”, ancor oggi apprezzato e largamente coltivato in tutto il comprensorio e quello dello storico Semenzi che, cita in un suo scritto “…squisitissimi vini bianchi sono la verdisa, la Prosecco e la bianchetta”, vitigni che ancora oggi compongono l’uvaggio del Conegliano Valdobbiadene.
La tradizione vitivinicola di questo territorio e la cultura scientifica, trovano concreta applicazione con la nascita nel 1876 a Conegliano della prima Scuola di Viticoltura ed Enologia d’Italia, dalla quale si è sviluppata, nel 1923, la prima Stazione Sperimentale di Viticoltura ed Enologia, ancor oggi sede di riferimento per la ricerca e sperimentazione viticola per il Ministero dell’Agricoltura Italiana.
Nel 1962 i produttori, al fine di tutelare il territorio e il vino, si riuniscono in Consorzio di tutela per definire il disciplinare di produzione, che consente di ottenere, nel 1969 dal Ministero dell’Agricoltura, il riconoscimento a Denominazione di Origine Controllata del “Prosecco dei Colli di Conegliano Valdobbiadene”.
Nel 1966, nasce la prima Strada del vino Italiana, a conferma della tradizione produttiva e della rinomanza e bellezza di questo territorio. Il particolare valore del Conegliano Valdobbiadene viene riconosciuto dalla Regione Veneto, nel 2003, con l’istituzione del primo distretto spumantistico italiano, certificando anche sotto il profilo economico la rilevanza nazionale della denominazione.
Nel 2009, grazie al continuo miglioramento della qualità e alla notorietà che ha raggiunto in 40 anni di successi nazionali ed internazionali, la Denominazione Conegliano Valdobbiadene, è stata riconosciuta dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, a Denominazione di Origine Controllata e Garantita, ponendo questo territorio al vertice qualitativo della Denominazione Prosecco.
Nel 2010, i Ministeri dell’Agricoltura e dei Beni Culturali, inseriscono il Conegliano Valdobbiadene Prosecco nella lista Prioritaria delle candidature italiane per il riconoscimento come Patrimonio dell’umanità dell’Unesco.
VINI DEGUSTATI DAL PANEL ASSOVINI SOMMELIER
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Visita in Cantina
La Cantina Baraldi accoglie durante tutto l'anno turisti e appassionati di vino, dove - su prenotazione - è possibile effettuare visite guidate nel vigneto e nella cantina per conoscere l'azienda vinicola e scoprire i suoi vini attraverso degustazioni e ricercati abbinamenti con le specialità della cucina tipica locale.
Turismo del Vino
Per ogni viaggiatore l'Italia da sempre è terra di sogni, di emozioni, un luogo dove la storia si fonde con il mito, la natura è straordinariamente generosa e la cultura è il frutto della fusione di grandi civiltà. Le Strade del vino sono percorsi pensati esattamente per offrire all'enoturista esperienze inimmaginabili: viaggi alla scoperta di testimonianze storiche uniche al mondo, di scorci naturalistici di rara bellezza, di passeggiate distensive nei borghi, di giacimenti enogastronomici da scoprire, di vigneti e cantine vinicole da visitare e, ancora, agriturismi d’eccellenza, resort ospitali, ristoranti tipici, attività di artigianato locale, piccole botteghe di prodotti tipici locali, moda, servizi e negozi vari.
La Cantina Baraldi è posizionata lungo il percorso emozionale della Strada del Vino, il cui itinerario enoturistico racchiude la zona di produzione dei vini prodotti con la relativa Denominazione di Origine:
Video - Valdobbiadene Prosecco Superiore
Focus Cantina Baraldi
- Anno di fondazione: 2008
- Ettari vitati: 25
- Bottiglie prodotte: 50.000
- Denominazione di Origine dei Vini prodotti:
- Vendita diretta: SI
- Vendita online: SI
- Visite in cantina: SI
- Degustazioni: SI
- Ristorante: SI, in convenzione
- Pernottamento: SI, in convenzione
- Lingue parlate: Italiano, Inglese.
Contatti Cantina Baraldi
Recapito: Cantina Baraldi
Azienda: Gruppo Hardnex Holding s.r.l
Indirizzo: Via Marconi, 127 - 35020 Roncaglia di Ponte S.Nicolò (Padova)
Telefono: +39 389 0092587
Mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Web Assovini: CANTINA BARALDI »
ACCORDO DI CONVENZIONE
Risotto all'imolese
› Ricetta del territorio: Emilia Romagna
› Piatto di portata: Primo piatto
› Pietanza a base di: Carne
› Preparazione: Media difficoltà
› Dosi per: 6 persone
INGREDIENTI
- 500 gr. Riso Carnaroli o Vialone nano
- 1 Cipolla tritata
- 1 Carota tritata
- 1 Costa di sedano tritata
- 1 Spicchio d'aglio tritato
- 120 gr. Polpa di pollo macinata
- 120 gr. Polpa di vitello macinata
- 150 gr. Fegatini di pollo tritati
- 100 gr. Salsiccia sminuzzata
- 180 gr. Burro
- 180 gr. Grana padano grattugiato
- 2 Bicchieri di vino bianco secco
- 1 lt. Brodo di carne
- Sale
- Pepe
PREPARAZIONE
- In una casseruola soffreggete le verdure tritate con una noce di burro
- Unite le carni, mescolate e fate rosolare uniformemente
- Aggiungete il riso e lasciatelo tostare
- Aggiungete il vino e lasciatelo evaporare
- Mescolando spesso, cuocete il risotto aggiungendo piccole quantità di brodo caldo
- Regolate di sale e pepe, se necessario
- Quando il riso è cotto, mantecate con burro e formaggio
- Servite la pietanza calda
VINO CONSIGLIATO IN ABBINAMENTO
- PINOT GRIGIO ZIU MIMMO
- Vino Bianco Secco
- Annata: 2016
- 12% Vol.
- Scheda tecnica del Vino: Pinot Grigio "Ziu Mimmo" »
- Certificato di Qualità del Vino: CQ 0040-20 »
- Produttore del Vino: Cantina Baraldi »
- Denominazione di Origine del Vino: Emilia IGT »
- Piatto tipico consigliato: Risotto all'imolese »
Bigoli all'ebraica
› Ricetta del territorio: Veneto
› Piatto di portata: Primo piatto
› Pietanza a base di: Carne
› Preparazione: Media difficoltà
› Dosi per: 6 persone
INGREDIENTI
- 450 gr. Farina
- 3 Uova
- 1 dl. Latte
- 30 gr. Burro
- 2 dl. Olio di oliva
- 3 Spicchi d'aglio tritati
- 3 Cucchiai di prezzemolo tritato
- 120 gr. Acciughe sott'olio
- Sale
- Pepe
PREPARAZIONE
- Ammorbidite il burro e versatelo nella farina disposta sulla spianatoia
- Aggiungete uova, latte, olio di oliva, aglio e prezzemolo e lavorate fino ad ottenere un composto liscio e sodo
- Passate il composto nel torchio ed ottenete i bigoli che lascerete asciugare
- Nel frattempo, preparate il condimento con il trito di aglio e prezzemolo che farete scaldare in una padella
- Appena prende colore unite le acciughe e scioglietele con i rebbi di una forchetta
- Lessate i bigoli in abbondante acqua salata e scolateli al dente
- Versateli nella padella e mescolate più volte facendo insaporire
- Versate la pasta in un piatto da portata e decoratela con prezzemolo tritato
- Servite la pietanza calda
VINO CONSIGLIATO IN ABBINAMENTO
- PINOT GRIGIO ZIA NENA
- Vino Bianco Secco
- Annata: 2016
- 12% Vol.
- Scheda tecnica del Vino: Pinot Grigio "Zia Nena" »
- Certificato di Qualità del Vino: CQ 0039-20 »
- Produttore del Vino: Cantina Baraldi »
- Denominazione di Origine del Vino: Emilia IGT »
- Piatto tipico consigliato: Bigoli all'ebraica »