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Vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita - Approvato DOC con D.P.R. 09.01.1970, G.U. 73 del 23.03.1970 - Approvato DOCG con D.M. 08.07.2008, G.U. 169 del 21.07.2008
Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal Provvedimento del 19.11.2014
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione ◊ Sottozona
Vino Barbera d'Asti D.O.C.G Superiore - Sottozona Colli Astiani (o Astiano)
La denominazione di origine controllata e garantita “Barbera d'Asti Superiore” con la specificazione della sottozona “Sottozona Colli Astiani” o “Astiano” è riservata al vino che corrisponde ai requisiti stabiliti nel disciplinare di produzione.
1. Tipologie e Uve del Vino DOCG Barbera d'Asti Superiore - Sottozona Colli Astiani
- Barbera d'Asti Superiore - Sottozona Colli Astiani (o Astiano) (Vino Rosso Superiore)
- Versioni: Secco
- => 90% Vitigno Barbera
- =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Piemonte.
- => 13% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Superiore dal colore rosso rubino, intenso, tendente al granato con l'invecchiamento, odore intenso, caratteristico, etereo, dal sapore secco, corposo, armonico e rotondo.
- Abbinamenti: Salami sotto grasso, Risotti, Cacciagione, Raschera, Parmigiano reggiano.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOCG Barbera d'Asti Superiore - Sottozona Colli Astiani
L’area di produzione è posta nel territorio del Monferrato caratterizzata da un sistema collinare poco elevato, compreso per lo più tra i 150 e i 400 metri di altitudine, clima temperato o temperato-caldo, poco ventoso e con una piovosità annuale media intorno ai 700 millimetri.
La Zona di Produzione del Vino Barbera d'Asti Superiore - Sottozona Colli Astiani (o Astiano) è localizzata in:
- provincia di Asti e comprende il territorio dei comuni di Asti, relativamente alla circoscrizione Montemarzo e S. Marzanotto Valle Tanaro, per il comune d'Isola d'Asti, il territorio a sinistra della strada Asti - Montegrosso d'Asti e l'intero territorio dei Comuni di Mongardino, Vigliano, Montegrosso d'Asti, Montaldo Scarampi, Rocca d'Arazzo e Azzano.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOCG Barbera d'Asti Superiore - Sottozona Colli Astiani
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOCG Barbera d'Asti Superiore - Sottozona Colli Astigiani prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino finito non dovrà essere superiore al 70%. Qualora tale resa superi la percentuale indicata, ma non oltre il 75%, l’eccedenza non avrà diritto alla D.O.C.G. e oltre detto limite percentuale decade il diritto alla D.O.C.G. per tutto il prodotto.
- Il Vino DOCG Barbera d'Asti Superiore - Sottozona Colli Astiani non può essere immesso al consumo se non dopo un periodo di affinamento di almeno 24 mesi a partire dal 1° Ottobre. Durante detto periodo è previsto una permanenza di almeno 6 mesi in botti di legno ed un affinamento in bottiglia di almeno 6 mesi
4. Produttori di Vino DOCG Barbera d'Asti Superiore - Sottozona Colli Astiani
Con l’utilizzo della DOCG Barbera d'Asti i Produttori Vinicoli Piemontesi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOCG Barbera d'Asti Superiore - Sottozona Colli Astiani
Primi piatti con sughi elaborati, arrosti, brasati, selvaggina e formaggi stagionati.
6. Storia e Letteratura del Vino DOCG Barbera d'Asti Superiore - Sottozona Colli Astiani
Le origini di questo vitigno sono antichissime, ma i primi documenti che ne danno testimonianza risalgono solamente a qualche secolo fa. Infatti, la prima traccia formale del Barbera si trova in un documento del XVII secolo conservato nel Municipio di Nizza Monferrato. Mentre se ne fa mensione ufficiale solo nel 1798, alla stesura della prima ampelografia dei vitigni coltivati sul territorio piemontese compiuta dal conte Nuvolose, vicedirettore della Società Agraria di Torino. “Vino possente, sempre piuttosto severo, ma ricco d’un profumo squisito, e d’un sapore che alla forza accoppia la finezza”.
Il Barbera, o meglio la Barbera secondo la tradizione piemontese, è uno dei vini più noti ed apprezzati in tutta Italia per la generosità del carattere alcolico. Il suo primo cantore poetico fu Giosuè Carducci che scrisse di “Generosa Barbera” capace di far sentire forte chi se la beve. Più di recente, Cesare Pavese scrisse di questo vino in una delle sue lettere definendolo “… leggendario”.
Riconosciuta come DOC dal 1970, la denominazione di origine controllata e garantita “Barbera d’Asti” è stata istituita nel 2008 ed è riservata ai vini rossi delle seguenti tipologie: “Barbera d’Asti” e “Barbera d’Asti” superiore; anche con l’eventuale specificazione delle sottozone “Nizza”, “Tinella” e “Colli Astiani” o “Astiano”.
Vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita - Approvato DOC con D.P.R. 09.01.1970, G.U. 73 del 23.03.1970 - Approvato DOCG con D.M. 08.07.2008, G.U. 169 del 21.07.2008
Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal Provvedimento del 19.11.2014
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione ◊ Sottozona
Vino Barbera d'Asti D.O.C.G. - Sottozona Tinella
La denominazione di origine controllata e garantita “Barbera d'Asti Superiore” seguita dal nome della "Sottozona Tinella”, è riservata al vino che corrisponde ai requisiti stabiliti nel disciplinare di produzione.
1. Tipologie e Uve del Vino DOCG Barbera d'Asti - Sottozona Tinella
- Barbera d'Asti Superiore - Sottozona Tinella (Vino Rosso Superiore)
- Versioni: Secco
- => 90% Vitigno Barbera
- =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Piemonte.
- => 13% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Superiore dal colore rosso rubino, intenso, tendente al granato con l'invecchiamento, odore intenso, caratteristico, etereo, dal sapore secco, corposo, armonico e rotondo.
- Abbinamenti: Salumi, Agnolotti, Arrosti, Gorgonzola, Formaggi duri.
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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOCG Barbera d'Asti - Sottozona Tinella
L’area di produzione è posta nel territorio del Monferrato caratterizzata da un sistema collinare poco elevato, compreso per lo più tra i 150 e i 400 metri di altitudine, clima temperato o temperato-caldo, poco ventoso e con una piovosità annuale media intorno ai 700 millimetri.
La Zona di Produzione del Vino DOCG Barbera d'Asti - Sottozona Tinella è localizzata in:
- provincia di Asti e comprende il territorio dei comuni di Costigliole d'Asti, Calosso, Castagnole Lanze, Coazzolo e Isola d'Asti.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOCG Barbera d'Asti - Sottozona Tinella
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOCG Barbera d'Asti - Sottozona Tinella prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino finito non dovrà essere superiore al 70% per entrambe tipologie di Barbera d'Asti. Qualora tale resa superi la percentuale indicata, ma non oltre il 75%, l’eccedenza non avrà diritto alla D.O.C.G. e oltre detto limite percentuale decade il diritto alla D.O.C.G. per tutto il prodotto.
- Il Vino DOCG Barbera d'Asti Superiore "Tinella" deve essere immesso al consumo trascorsi almeno 24 mesi di affinamento a decorrere dal 1° Ottobre successivo alla vendemmia. Durante tale periodo è prevista una permanenza di almeno 6 mesi in botti di legno e ulteriori 6 mesi di affinamento in bottiglia.
4. Produttori di Vino DOCG Barbera d'Asti - Sottozona Tinella
Con l’utilizzo della DOCG Barbera d'Asti i Produttori Vinicoli Piemontesi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOCG Barbera d'Asti - Sottozona Tinella
Primi piatti con sughi elaborati, arrosti, brasati, selvaggina e formaggi stagionati.
6. Storia e Letteratura del Vino DOCG Barbera d'Asti - Sottozona Tinella
Le origini di questo vitigno sono antichissime, ma i primi documenti che ne danno testimonianza risalgono solamente a qualche secolo fa. Infatti, la prima traccia formale del Barbera si trova in un documento del XVII secolo conservato nel Municipio di Nizza Monferrato. Mentre se ne fa mensione ufficiale solo nel 1798, alla stesura della prima ampelografia dei vitigni coltivati sul territorio piemontese compiuta dal conte Nuvolose, vicedirettore della Società Agraria di Torino. “Vino possente, sempre piuttosto severo, ma ricco d’un profumo squisito, e d’un sapore che alla forza accoppia la finezza”.
Il Barbera, o meglio la Barbera secondo la tradizione piemontese, è uno dei vini più noti ed apprezzati in tutta Italia per la generosità del carattere alcolico. Il suo primo cantore poetico fu Giosuè Carducci che scrisse di “Generosa Barbera” capace di far sentire forte chi se la beve. Più di recente, Cesare Pavese scrisse di questo vino in una delle sue lettere definendolo “… leggendario”.
Riconosciuta come DOC dal 1970, la denominazione di origine controllata e garantita “Barbera d’Asti” è stata istituita nel 2008 ed è riservata ai vini rossi delle seguenti tipologie: “Barbera d’Asti” e “Barbera d’Asti” superiore; anche con l’eventuale specificazione delle sottozone “Nizza”, “Tinella” e “Colli Astiani” o “Astiano”.
Vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita - Approvato DOC con D.P.R. 11.08.1968, G.U. 244 del 25.09.1968 - Approvato DOCG con D.M. 24.06.1998, G.U. 159 del 10.07.1998
Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte con Provvedimento Ministeriale Prot. Uscita N.0054008 del 12/07/2017
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione ◊ Sottozona
Vino Valtellina Superiore D.O.C.G. - Sottozona Grumello
La denominazione di origine controllata e garantita "Valtellina Superiore", anche con l'indicazione delle Sottozone Maroggia, Sassella, Grumello, Inferno, Valgella, ed anche con l’indicazione del vitigno Nebbiolo (o Chiavennasca) e con la qualificazione "Riserva", e' riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti stabiliti dal presente disciplinare di produzione.
- Valtellina Superiore, anche con l’indicazione del vitigno Nebbiolo (o Chiavennasca)
- Valtellina Superiore Riserva, anche con l’indicazione del vitigno Nebbiolo (o Chiavennasca)
- Sottozone Valtellina Superiore DOCG »
1. Tipologie e Uve del Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Grumello
- Valtellina Superiore - Sottozona Grumello (Vino Rosso Superiore)
- Versioni: Secco
- => 90% Vitigno Nebbiolo (localmente denominato Chiavennasca)
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Superiore dal Colore rosso rubino dotato di Sapore asciutto, austero e al tempo stesso vellutato, armonico e, per la prevalenza in questa zona della varietà Brugnola fra le uve secondarie, si nota una particolare Sfumatura che ricorda la mandorla tostata.
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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Grumello
La Valtellina, che insieme alla Valchiavenna rappresenta il territorio della provincia di Sondrio, si colloca geograficamente a nord del lago di Como fra il parallelo 46 e 46,5.
Alcune particolari situazioni ambientali favoriscono il realizzarsi di condizioni climatiche idonee alla viticoltura ed in particolare al vitigno “nebbiolo”:
- la valle, longitudinale alla catena montuosa, è per la parte vitata orientata est-ovest e la costiera pedemontana, alla destra orografica del fiume Adda, gode di esposizione completamente a sud;
- è protetta, a nord e ad est, dalla catena montuosa delle Alpi Retiche, con cime di elevata altitudine (tutte oltre i 3.000 metri, con vette di oltre 4.000);
- a sud la catena delle Alpi Orobie, con cime appena più basse, la racchiude in una specie di anfiteatro;
- la relativa vicinanza del bacino del lago di Como, a sud–ovest, funge da regolatore e mitigatore termico;
- la viticoltura si colloca sulla costiera esposta a sud, sul versante retico, da quota 300 metri sino ad un massimo di 700 metri, con la sola eccezione di due conoidi posizionati nella parte più ampia della vallata.
Particolare interessante e caratteristico del territorio è il sistema dei terrazzamenti. Il terrazzamento è un metodo di dissodamento degli acclivi versanti montani, espressione di una precisa cultura insediativa che si ritrova, con molte analogie, in tutte le vallate dell’arco alpino. Il sistema terrazzato di Valtellina si identifica con la realizzazione di una miriade di muri a secco in sasso che sostengono i ronchi vitati. Trattasi di un’opera avviatasi alcuni millenni fa e perpetuata nel tempo attraverso il lavoro quotidiano dei viticoltori che, per tutto questo, sono degli autentici manutentori del territorio. I muri sono di una entità ciclopica; stimabile in oltre 2.500 Km di sviluppo lineare, con una incidenza media/ettaro superiore ai 2.000 m2 di superficie verticale e, di conseguenza con costi di mantenimento altissimi. Oltre a consentire la realizzazione della economia agricola, il terrazzamento diventa componente essenziale del fascino paesaggistico del territorio ed importante elemento di salvaguardia e presidio delle falde montane.
La Zona di Produzione del Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Grumello è localizzata in:
- provincia di Sondrio e comprende il territorio delimitato dall'incrocio formato dalla strada provinciale per Montagna con la via Lusardi, in comune di Sondrio, il confine volge a est seguendo le vie Lusardi, Brennero, Visciastro e s.s. 38dello Stelvio fino al capitello che, su quest'ultima strada, segna il confine fra i comuni di Sondrio e Montagna. Da questo punto segue il piede della falda montana passando per Ca' Trippi e la contrada Ca' Farina, fino al torrente Davaglione. Sale lungo il torrente medesimo fino al ponte della strada provinciale Sondrio - Montagna. Da qui, volgendo a ovest scende seguendo la strada provinciale suddetta fina a quota 449; risale verso il nord-est la strada di "Riva" fino al capitello di "Riva" e per la valle della "Giambon" raggiunge le scuole elementari di Montagna. Risale per la strada comunale fino al "Dosso" in località Madonnina. La delimitazione segue la mulattiera dei Dossi Salati fino al dosso detto di "Croce" a nord-est di Ponchiera; discende per detto dosso fino alla chiesa parrocchiale di Ponchiera e per la strada che porta a contrada "Rasella" raggiunge la comunale Sondrio-Arquino; segue quindi verso sud detta comunale per raggiungere e immettersi sulla provinciale Sondrio - Montagna (in prossimità di quota 340) per ritornare all'incrocio con la via Lusardi.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Grumello
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOCG Valtellina Superiore prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell'uva in vino finito non potrà essere superiore a 56 hl/ettaro. Qualora superi detto limite, ma non 60 hl/ettaro, l'eccedenza ha diritto alla Denominazione di Origine Controllata e Garantita. Oltre 60 hl/ettaro decade il diritto alla DOCG per tutto il prodotto.
- Le pratiche di elaborazione del vino a denominazione di origine controllata e garantita "Valtellina Superiore" prevedono un periodo minimo di invecchiamento e di affinamento di 24 mesi, dei quali almeno 12 in botti di legno. I vini con specificazione "Riserva" devono essere sottoposti ad un periodo di invecchiamento di almeno 3 anni.
- E' consentita l'utilizzazione della dizione "Stagafassli" in aggiunta alla denominazione "Valtellina Superiore" limitatamente al prodotto imbottigliato nel territorio della Confederazione elvetica.
4. Produttori di Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Grumello
Con l’utilizzo della DOCG Valtellina Superiore i Produttori Vinicoli Lombardi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Grumello
Selvaggina da penna allo spiedo, arrosti di carni rosse e bianche, stufati, brasati e formaggi stagionati.
6. Storia e Letteratura del Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Grumello
Le origini della viticoltura in Valtellina sono molto lontane nel tempo. Lo sfruttamento agricolo del territorio e la sistemazione a terrazzamento è riconducibile in epoca romana o quantomeno longobarda, se non addirittura pre-romana in quanto i primi abitatori della valle furono i Liguri a cui seguirono gli Etruschi, ed entrambi i popoli conoscevano la coltura della vite.
La razionalizzazione e l’intensificazione della coltivazione della vite è però da ascrivere, prima alla colonizzazione romanica e, successivamente nel medioevo (sec. X e XI), al movimento dei “magistri comacini” ed ai monaci benedettini. Risulta documentato che già alcuni secoli prima del mille, il Monastero Sant’Ambrogio di Milano era proprietario sul versante retico valtellinese di diversi appezzamenti di vigne a coltura specializzata, il cui prodotto era destinato al consumo locale e certamente anche ai monaci del capoluogo lombardo.
Il grande impulso viticolo alla Valtellina è però conseguente alla presenza del governo svizzero da parte della Lega Grigia (oggi “Cantone Grigioni”). Per quasi tre secoli, dal 1550 al 1797, la Valtellina fu territorio grigionese e i primi commerci di esportazione di vino furono conseguenza dei rapporti economici che la Lega Grigia intratteneva con le corti del centro e nord Europa. È soprattutto di quei secoli la fama dei vini della Valtellina che, anche successivamente, continuarono a viaggiare verso il nord.
Vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita - Approvato DOC con D.P.R. 11.08.1968, G.U. 244 del 25.09.1968 - Approvato DOCG con D.M. 24.06.1998, G.U. 159 del 10.07.1998
Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte con Provvedimento Ministeriale Prot. Uscita N.0054008 del 12/07/2017
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione ◊ Sottozona
Vino Valtellina Superiore D.O.C.G. - Sottozona Inferno
La denominazione di origine controllata e garantita "Valtellina Superiore", anche con l'indicazione delle Sottozone Maroggia, Sassella, Grumello, Inferno, Valgella, ed anche con l’indicazione del vitigno Nebbiolo (o Chiavennasca) e con la qualificazione "Riserva", e' riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti stabiliti dal presente disciplinare di produzione.
- Valtellina Superiore, anche con l’indicazione del vitigno Nebbiolo (o Chiavennasca)
- Valtellina Superiore Riserva, anche con l’indicazione del vitigno Nebbiolo (o Chiavennasca)
- Sottozone Valtellina Superiore DOCG »
1. Tipologie e Uve del Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Inferno
- Valtellina Superiore - Sottozona Inferno (Vino Rosso Superiore)
- Versioni: Secco
- => 90% Vitigno Nebbiolo (localmente denominato Chiavennasca)
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Superiore dal Colore rosso rubino che spicca per il carattere deciso, ampiezza aromatica e salda struttura: si tratta di un rosso che presenta Profumi talvolta vanigliati, arricchiti da toni di rosa appassita e di nocciola, dotato di Sapore asciutto, nervoso, leggermente tannico, austero e al tempo stesso vellutato e armonico, ma più ruvido nei primi periodi, di quello prodotto in altre aree; è assai longevo e si ammorbidisce con la maturazione.
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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Inferno
La Valtellina, che insieme alla Valchiavenna rappresenta il territorio della provincia di Sondrio, si colloca geograficamente a nord del lago di Como fra il parallelo 46 e 46,5.
Alcune particolari situazioni ambientali favoriscono il realizzarsi di condizioni climatiche idonee alla viticoltura ed in particolare al vitigno “nebbiolo”:
- la valle, longitudinale alla catena montuosa, è per la parte vitata orientata est-ovest e la costiera pedemontana, alla destra orografica del fiume Adda, gode di esposizione completamente a sud;
- è protetta, a nord e ad est, dalla catena montuosa delle Alpi Retiche, con cime di elevata altitudine (tutte oltre i 3.000 metri, con vette di oltre 4.000);
- a sud la catena delle Alpi Orobie, con cime appena più basse, la racchiude in una specie di anfiteatro;
- la relativa vicinanza del bacino del lago di Como, a sud–ovest, funge da regolatore e mitigatore termico;
- la viticoltura si colloca sulla costiera esposta a sud, sul versante retico, da quota 300 metri sino ad un massimo di 700 metri, con la sola eccezione di due conoidi posizionati nella parte più ampia della vallata.
Particolare interessante e caratteristico del territorio è il sistema dei terrazzamenti. Il terrazzamento è un metodo di dissodamento degli acclivi versanti montani, espressione di una precisa cultura insediativa che si ritrova, con molte analogie, in tutte le vallate dell’arco alpino. Il sistema terrazzato di Valtellina si identifica con la realizzazione di una miriade di muri a secco in sasso che sostengono i ronchi vitati. Trattasi di un’opera avviatasi alcuni millenni fa e perpetuata nel tempo attraverso il lavoro quotidiano dei viticoltori che, per tutto questo, sono degli autentici manutentori del territorio. I muri sono di una entità ciclopica; stimabile in oltre 2.500 Km di sviluppo lineare, con una incidenza media/ettaro superiore ai 2.000 m2 di superficie verticale e, di conseguenza con costi di mantenimento altissimi. Oltre a consentire la realizzazione della economia agricola, il terrazzamento diventa componente essenziale del fascino paesaggistico del territorio ed importante elemento di salvaguardia e presidio delle falde montane.
La Zona di Produzione del Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Inferno è localizzata in:
provincia di Sondrio e comprende il territorio che parte dal punto in cui il Davaglione taglia la strada Valeriana, il confine volge verso est seguendo la strada medesima e passando per le contrade Ca' Muzzat, Conforti, Pignotti,scavalca il torrente Rogna e arriva in contrada Palu'. Da qui, seguendo il piede della falda montana lungo la linea di demarcazione tra prati e vigne, giunge al limite inferiore della zona Calvario,prosegue fino a Ca' Menatti in localita' Sedume, prende l'omonima strada vicinale fino a raggiungere poco oltre la località S. Tommaso la strada che conduce dalla stazione ferroviaria a Tresivio e poi detta strada fino a congiungersi alla provinciale Tresivio-Sondrio. La segue volgendo a ovest Passando per Poggiridenti, fino ad arrivare al ponte sul torrente Davaglione. Dal Ponte, volgendo a sud scende lungo il torrente medesimo fino ad arrivare sulla strada Valeriana, al punto di partenza.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Inferno
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOCG Valtellina Superiore prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell'uva in vino finito non potrà essere superiore a 56 hl/ettaro. Qualora superi detto limite, ma non 60 hl/ettaro, l'eccedenza ha diritto alla Denominazione di Origine Controllata e Garantita. Oltre 60 hl/ettaro decade il diritto alla DOCG per tutto il prodotto.
- Le pratiche di elaborazione del vino a denominazione di origine controllata e garantita "Valtellina Superiore" prevedono un periodo minimo di invecchiamento e di affinamento di 24 mesi, dei quali almeno 12 in botti di legno. I vini con specificazione "Riserva" devono essere sottoposti ad un periodo di invecchiamento di almeno 3 anni.
- E' consentita l'utilizzazione della dizione "Stagafassli" in aggiunta alla denominazione "Valtellina Superiore" limitatamente al prodotto imbottigliato nel territorio della Confederazione elvetica.
4. Produttori di Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Inferno
Con l’utilizzo della DOCG Valtellina Superiore i Produttori Vinicoli Lombardi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Inferno
Selvaggina da penna allo spiedo, arrosti di carni rosse e bianche, stufati, brasati e formaggi stagionati.
6. Storia e Letteratura del Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Inferno
Le origini della viticoltura in Valtellina sono molto lontane nel tempo. Lo sfruttamento agricolo del territorio e la sistemazione a terrazzamento è riconducibile in epoca romana o quantomeno longobarda, se non addirittura pre-romana in quanto i primi abitatori della valle furono i Liguri a cui seguirono gli Etruschi, ed entrambi i popoli conoscevano la coltura della vite.
La razionalizzazione e l’intensificazione della coltivazione della vite è però da ascrivere, prima alla colonizzazione romanica e, successivamente nel medioevo (sec. X e XI), al movimento dei “magistri comacini” ed ai monaci benedettini. Risulta documentato che già alcuni secoli prima del mille, il Monastero Sant’Ambrogio di Milano era proprietario sul versante retico valtellinese di diversi appezzamenti di vigne a coltura specializzata, il cui prodotto era destinato al consumo locale e certamente anche ai monaci del capoluogo lombardo.
Il grande impulso viticolo alla Valtellina è però conseguente alla presenza del governo svizzero da parte della Lega Grigia (oggi “Cantone Grigioni”). Per quasi tre secoli, dal 1550 al 1797, la Valtellina fu territorio grigionese e i primi commerci di esportazione di vino furono conseguenza dei rapporti economici che la Lega Grigia intratteneva con le corti del centro e nord Europa. È soprattutto di quei secoli la fama dei vini della Valtellina che, anche successivamente, continuarono a viaggiare verso il nord.