Assovini
- Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.M. 07.11.2006, G.U. 268 del 17.11.2006
- Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Valdadige Terradeiforti (o Terradeiforti) D.O.C.
La denominazione di origine controllata “Valdadige Terradeiforti (o Terradeiforti)” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Enantio
- Enantio Riserva
- Casetta
- Casetta Riserva
- Pinot Grigio
- Pinot Grigio Superiore
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Valdadige Terradeiforti
- Valdadige Terradeiforti Pinot Grigio (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 85% VitignoPinot Grigio
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazionenelle province di Verona e di Trento.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino, talvolta ramato, odore gradevole, fruttato e sapore asciutto, armonico, caratteristico.
- Valdadige Terradeiforti Pinot Grigio Superiore (Vino Bianco Superiore)
- Versioni: Secco
- => 85% VitignoPinot Grigio
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazionenelle province di Verona e di Trento.
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Superiore dal colore giallo paglierino, talvolta ramato, odore gradevole, fruttato e sapore asciutto, pieno, armonico, caratteristico.
- Valdadige Terradeiforti Enantio (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Enantio
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazionenelle province di Verona e di Trento.
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino intenso con riflessi granati se invecchiato, odore fruttato, caratteristico, leggermente speziato e sapore secco, pieno, armonico.
- Valdadige Terradeiforti Enantio Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Enantio
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazionenelle province di Verona e di Trento.
- => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Invecchiato dal colore rosso rubino intenso con riflessi granati se invecchiato, odore fruttato, caratteristico, leggermente speziato e sapore secco, pieno, armonico.
- Valdadige Terradeiforti Casetta (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Casetta
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazionenelle province di Verona e di Trento.
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino intenso con riflessi granati se invecchiato, odore caratteristico, leggermente speziato e sapore secco, pieno, armonico.
- Valdadige Terradeiforti Casetta Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Casetta
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazionenelle province di Verona e di Trento.
- => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Invecchiato dal colore rosso rubino intenso con riflessi granati se invecchiato, odore caratteristico, leggermente speziato e sapore secco, pieno, armonico.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Valdadige Terradeiforti
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Valdadige Terradeiforti si estende nella valle nella quale scorre il fiume Adige, delimitata ai lati dall’altopiano della Lessinia, dalla catena del Monte Baldo e dal lago di Garda, il cui territorio è adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
La Zona di Produzione del Vino DOC Valdadige Terradeiforti è localizzata in:
- provincia di Verona e comprende il territorio dei comuni di Brentino Belluno, Dolce' e Rivoli Veronese.
- provincia di Trento e comprende il territorio del comune di Avio.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Valdadige Terradeiforti
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Valdadige Terradeiforti prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Valdadige Terradeiforti non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
- Nella designazione dei Vini DOC Valdadige Terradeiforti può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Valdadige Terradeiforti è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.
- I seguenti vini devono essere sottoposti a un periodo di maturazione:
- Vino Valdadige Terradeiforti Enantio: 10 mesi
- Vino Valdadige Terradeiforti Enantio Riserva: 36 mesi
- Vino Valdadige Terradeiforti Casetta: 10 mesi
- Vino Valdadige Terradeiforti Casetta Riserva: 36 mesi
- Vino Valdadige Terradeiforti Pinot Grigio: 4 mesi
4. Produttori di Vino DOC Valdadige Terradeiforti
Con l’utilizzo della DOC Valdadige Terradeiforti i Produttori Vinicoli Trentini e Veneti sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Valdadige Terradeiforti
Antipasti di salumi tipici trentini, minestra d'orzo, pasticcio di maccheroni e würstel.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Valdadige Terradeiforti
L’origine del nome è legata al nome della vallata nella quale scorre il fiume Adige, caratterizzata da una serie di castelli medioevali, detti “Forti” che rendono tale zona conosciuta in tutto il mondo con il nome di “Terra dei Forti”. Tale valle è famosa perché è stata per secoli la via di collegamento fra il mondo mediterraneo e quello alpino ed europeo. Famosi sono da sempre i suoi vini, nominati anche da scrittori romani del I sec d.C. che, parlando di viti selvatiche e coltivate a nord di Verona, nomina "una vite selvatica chiamata Enantio"; la stessa oggi è prodotta e valorizzata dai viticoltori della denominazione.
Molti ceppi di Enantio, alcuni ultracentenari, sono sopravvissuti perfino alla fillossera, che a cavallo fra l'800 ed il '900, fece strage eliminando in pochi anni pressoché tutto il vigneto europeo, la ricostituzione di questo, tramite innesto su piede americano (la fillossera aggredisce, infatti, solo la vite europea), non ha interessato l'Enantio che cresce nei terreni sabbiosi della valle, perché la componente silicea a scaglie taglienti lo difende dai parassiti.
L’Enantio, famoso per un'uva a bacca rossa rinomata per la pienezza di colore, la consistenza di corpo e un carattere “selvatico”, continua ad incuriosire sempre più consumatori e raccoglie numerosi riconoscimenti anche dai palati più esperti.
Altra varietà autoctona della “Valdadige Terradeiforti”, è il Casetta, conosciuta con il nome popolare di "Foja tonda" che è stata recuperata e valorizzata: si tratta di una produzione di nicchia di un'uva che dà un vino di grande affinità col territorio di provenienza, anch'esso rustico e selvaggio.
Alla sapiente coltivazione in vigna segue l'affinamento in cantina con opportuno invecchiamento in fusti di rovere per “domarne” il carattere prima di affrontare il giudizio dell'intenditore.
Il Vino DOC Valdadige Terradeiforti ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 7 novembre 2006.
- Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 24.03.1975, G.U. 194 del 23.07.1975
- Denominazione aggiornata con le ultime modifiche riportate in G.U. n.142 del 20.06.2023.
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Vino Valdadige D.O.C.
La denominazione di origine controllata «Valdadige» od in lingua tedesca «Etschtaler», è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione, per le seguenti tipologie:
- Bianco
- Rosso
- Rosato
- Pinot grigio
- Pinot bianco
- Chardonnay
- Schiava
- Frizzante
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Valdadige
- Valdadige Bianco (Vino Bianco)
- Versioni: Secco /Amabile
- => 20% Vitigni Pinot bianco, Pinot grigio, Riesling italico, Muller Thurgau e Chardonnay, da soli o congiuntamente;
- =< 80% Vitigni Trebbiano toscano, Nosiola, Sauvignon e Garganega, da soli o congiuntamente.
- => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino, odore vinoso, gradevole, caratteristico e sapore armonico, fresco, moderatamente acido e talvolta amabile.
- Valdadige Rosso (Vino Rosso)
- Versioni: Secco /Amabile
- => 50% Vitigni Enantio (Lambrusco a foglia frastagliata) e Schiave (sottovarietà e sinonimi), da soli o congiuntamente;
- =< 50% Vitigni Merlot, Pinot nero, Lagrein, Teroldego, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon, da soli o congiuntamente.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino più o meno intenso, odore vinoso, gradevole e sapore armonico, moderatamente acido, talvolta amabile.
- Valdadige Rosato (Vino Rosato)
- Versioni: Secco /Amabile
- => 50% Vitigni Enantio (Lambrusco a foglia frastagliata) e Schiave (sottovarietà e sinonimi), da soli o congiuntamente;
- =< 50% Vitigni Merlot, Pinot nero, Lagrein, Teroldego, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon, da soli o congiuntamente.
- => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosato dal colore rosa più o meno intenso, odore vinoso, gradevole, delicato e sapore morbido, lievemente acido, talvolta amabile.
- Valdadige Chardonnay (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Chardonnay
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nelle rispettive province.
- => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino, odore gradevole, caratteristico e sapore fresco, sapido, armonico.
- Valdadige Chardonnay Frizzante (Vino Bianco Frizzante)
- Versioni: Secco /Amabile
- => 85% Vitigno Chardonnay
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nelle rispettive province.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Frizzante dalla spuma sottile e persistente, colore giallo paglierino, odore gradevole, fruttato e sapore secco o amabile.
- Valdadige Pinot Bianco (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Pinot Bianco
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nelle rispettive province.
- => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino, odore gradevole, caratteristico e sapore armonico, fresco, sapido.
- Valdadige Pinot Bianco Frizzante (Vino Bianco Frizzante)
- Versioni: Secco /Amabile
- => 85% Vitigno Pinot Bianco
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nelle rispettive province.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Frizzante dalla spuma sottile e persistente, colore giallo paglierino, odore gradevole, fruttato e sapore secco o amabile.
- Valdadige Pinot Grigio (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Pinot Grigio
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nelle rispettive province.
- => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino, odore gradevole, caratteristico e sapore armonico, pieno.
- Valdadige Schiava (Vino Rosso)
- Versioni: Secco /Amabile
- => 85% Vitigni Schiava Grossa, Schiava Gentile e Schiava Grigia, da solI o congiuntamente
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nelle rispettive province.
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore variabile da rosso rubino a granato, odore vinoso, gradevole e sapore morbido, moderatamente acido, talvolta amabile.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Valdadige
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Valdadige si distende nell'anfiteatro morenico glaciale del fiume Adige, colmato da sabbie porfidiche e granitìche scese dalle alte catene montuose che fiancheggiano il lago di Garda, che costituiscono un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
La Zona di Produzione del Vino DOC Valdadige è localizzata in:
- provincia di Trento e comprende il territorio dei comuni di Avio, Ala, Aldeno, Altavalle (limitatamente all'ex comune amministrativo di Faver), Arco, Besenello, Calliano, Cavedine, Cembra Lisignago, Dro, Giovo, Isera, Lavis, Madruzzo, Mezzocorona, Mezzolombardo, Mori, Nago-Torbole, Nogaredo, Nomi, Pomarolo, Riva del Garda, Roverè della Luna, Rovereto, San Michele all'Adige, Segonzano, Tenno, Terre d'Adige, Trambileno, Trento, Vallelaghi (limitatamente agli ex comuni amministrativi di Padergnone e Vezzano), Villalagarina e Volano.
- provincia di Bolzano e comprende il territorio dei comuni di Andriano, Appiano, Bolzano, Bronzolo, Caines, Caldaro, Cermes, Cornedo all'Isarco, Cortaccia, Cortina all'Adige, Egna, Fiè, Gargazzone, Lagundo, Laives, Lana, Magrè all'Adige, Marlengo, Merano, Montagna, Nalles, Ora, Parcines, Postal, Renon, Riflano, Salorno, San Pancrazio, Scena, Terlano, Termeno, Tesino, Tirolo e Vedena.
- provincia di Verona e comprende il territorio dei comuni di Brentino Belluno, Dolcè e Rivoli Veronese.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Valdadige
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Valdadige prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Valdadige non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
- La zona di elaborazione dei vini frizzanti comprende la regione Veneto e le province autonome di Trento e Bolzano.
- Nella designazione dei Vini DOC Valdadige può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Valdadige è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.
4. Produttori di Vino DOC Valdadige
Con l’utilizzo della DOC Valdadige i Produttori Vinicoli Trentini, Altoatesini e Veneti sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Valdadige
La Doc Valdadige si abbina con una cucina tipica invernale con i piatti di carni rosse e selvaggina e con formaggi stagionati come il Monte Veronese.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Valdadige
La Valdadige è una regione di confine, via di comunicazione tra Italia e Nord Europa, continuamente percorsa da eserciti, spesso teatro di battaglia per il controllo della «Chiusa di Ceraino», luogo di facile difesa da eventuali invasori. E’ un territorio la cui vocazione vitivinicola ed enologica affonda le radici nell'epoca romana e trova riscontri nelle documentazioni che si alternano col passare dei secoli.
La Valdadige è stata un punto di collegamento e di sviluppo economico molto importante nella storia sin dall'epoca romana. Le successive invasioni barbariche costrinsero gli abitanti a rifugiarsi in zone ad alta quota, dove si dedicarono alla pastorizia e allo sfruttamento del bosco.
Nel Medioevo monasteri e signorie segnarono il territorio con castelli e conventi, che resero fiorente questa zona molto ricca di coltivazioni, fra cui primeggiavano proprio i vigneti.
La viticoltura è documentata fin dal 1253 con lo «Statuto di Peri», che minacciava sanzioni per chi avesse danneggiato «La Vinèa» (vite). Nel 1406, durante la dominazione della Repubblica di Venezia, alcuni editti prescrivono «la coltivazione ordinata delle viti». Ritrovamenti archeologici di origine romanica in località «Servasa» a Brentino portano alla luce contenitori in pietra probabilmente usati per la lavorazione dell'uva.
Area viticola da sempre, quindi, ha visto una decisa ricerca di qualificazione a partire dagli anni '50 con la specializzazione dei vigneti: in pochi anni si ebbe l'iscrizione nell'elenco CEE dei vini di qualità (1973) e il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata “Valdadige” con la tipologia Bianco e Rosso nel 1975.
La Valdadige è sempre stata, una via di comunicazione fondamentale per il nord e centro Europa. Rocche, castelli e forti si susseguono sui crinali che dominano la valle e durante la storia, la Valdadige, infatti, ha visto transitare numerosi eserciti. Sono in tutto otto forti eretti tra il 1848 e la fine del secolo da austriaci e italiani. Fortificazioni erette a presidio della valle che sono divenuti parte integrante e caratterizzante della valle.
Il Vino DOC Valdadige ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 24 marzo 1975.
- Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 21.08.1968, G.U. 269 del 22.10.1968
- Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 24.10.2019
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Vino Soave D.O.C.
La denominazione di origine controllata «Soave» e alle relative Sottozone, è riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione, per le seguenti tipologie:
- Soave anche in versione Spumante
- Soave Classico
- Sottozone del Vino Soave DOC »
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Soave
- Soave (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 70% Vitigno Garganega
- =< 30% Vitigni Trebbiano di Soave e Chardonnay. (In tale ambito del 30% possono altresì concorrere, fino ad un massimo del 5%, le uve provenienti dai vitigni a bacca bianca, non aromatici, coltivati nella provincia di Verona.
- => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino tendente a volte al verdognolo, odore caratteristico con profumo intenso e delicato, dal sapore asciutto, di medio corpo e armonico, leggermente amarognolo.
- Soave Spumante (Vino Bianco Spumante)
- Versioni: Spumante Extra-brut /Brut /Extra-dry /Dry
- => 70% Vitigno Garganega
- =< 30% Vitigni Trebbiano di Soave e Chardonnay. (In tale ambito del 30% possono altresì concorrere, fino ad un massimo del 5%, le uve provenienti dai vitigni a bacca bianca, non aromatici, coltivati nella provincia di Verona.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Spumante dalla spuma fine e persistente, colore giallo paglierino tendente al verdognolo brillante, odore caratteristico con profumo intenso e delicato, dal sapore leggermente amarognolo, di medio corpo, armonico, nei tipi da extra brut a dry.
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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Soave
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Soave si estende sulle colline situate in prossimità dei Monti Lessini, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
- La Zona di Produzione del Vino DOC Soave è localizzata in:
- provincia di Verona e comprende il territorio dei comuni di Soave, Monteforte d'Alpone, San Martino Buon Albergo, Mezzane di Sotto, Roncà, Montecchia di Crosara, San Giovanni Ilarione, San Bonifacio, Cazzano di Tramigna, Colognola ai Colli, Caldiero, Illasi e Lavagno.
- La Zona di Produzione del Vino DOC Soave Classico è localizzata in:
- provincia di Verona e comprende il territorio dei comuni di Soave e Monteforte d'Alpone.
- La Zona di Produzione del Vino DOC Soave Sottozona Colli Scaligeri è localizzata in:
- provincia di Verona e comprende il territorio dei comuni di Monteforte d'Alpone, San Martino Buon Albergo, Mezzane di Sotto, Roncà, Cazzano di Tramigna e Illasi.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Soave
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Soave prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Soave non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC, ma potrà essere riclassificata in Vino IGT prodotto nel territorio. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
- Il vino DOC Soave Classico e Soave Colli Scaligeri devono essere sottoposti ad invecchiamento per circa 3 mesi e, comunque, immessi sul mercato non prima del 1° febbraio dell'anno successivo alla vendemmia.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Soave Classico e Soave Colli Scaligeri è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.
4. Produttori di Vino DOC Soave
Con l’utilizzo della DOC Soave i Produttori Vinicoli Veneti sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Soave
Risotti di verdure, carni bianche e carni rosse alla griglia.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Soave
Il territorio di Soave era già in epoca romana un distretto campagnolo vitivinicolo circoscritto, noto per la sua buona posizione e per l’intensità delle coltivazioni. Dalle uve si ottenevano anche peculiari vini “acinatici”, risultato di un tradizionale metodo di appassimento delle uve, come citato al tempo del re goto Teodorico in alcune epistole (A.D. 503), che raccomandava ai produttori veronesi di ricercare per la mensa reale questi vini “soavissimi e corposi”, e di non dimenticare quello ottenuto dalle uve bianche che “riluce come lattea bevanda, di chiara purità… di gioviale candidezza e di soavità incredibile”.
Nel 680 d.C. testimonianze indicano l’uso della pergola veronese, forma tradizionale di allevamento della vite in questa zona, utilizzata ancora oggi. Un’importante testimonianza della cultura vitivinicola di questi luoghi nel Medioevo appare su una lapide muraria del Palazzo di Giustizia di Soave, datata 1375.
La crescita della produzione e della rinomanza dei vini Soave ha portato nel 1924 ad un primo provvedimento di tutela per la difesa di vini tipici, seguito dalla nascita del Consorzio per la difesa del Vino Tipico Soave. Studi approfonditi finalizzati a delineare le caratteristiche specifiche dei vini e a delimitare la zona di produzione, furono il presupposto per richiedere ed ottenere dal Ministero italiano, nell’ottobre del 1931, il riconoscimento della prima zona delimitata per la produzione del “Vino Tipico Soave”.
L’atto ufficiale di riconoscimento è il Regio Decreto pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.289 del 16/12/1931, sulla base del quale nel 1968 è stata delimitata la zona storica della Denominazione Soave Classico DOC. Attualmente il comprensorio del Soave esprime un considerevole numero di eccellenze enologiche che vengono ogni anno premiate dalle principali guide internazioni del settore. Notevoli e costanti i riconoscimenti ottenuti anche nei principali concorsi enologici in tutto il mondo.
Il Vino DOC Soave ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 21 agosto 1968.
- Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 26.03.1970, G.U. 131 del 27.05.1970
- Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Vino San Martino della Battaglia D.O.C.
La denominazione di origine controllata «San Martino della Battaglia» e' riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Bianco
- Liquoroso
1. Tipologie e Uve del Vino DOC San Martino della Battaglia
- San Martino della Battaglia (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 80% Vitigno Friulano
- =< 20% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia e nella provincia di Verona.
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo citrino tendente al dorato con l’affinamento, odore evoluto, intenso, caratteristico e sapore fresco, secco rotondo, con retrogusto leggero di mandorla.
- San Martino della Battaglia Liquoroso (Vino Bianco Liquoroso)
- Versioni: Dolce
- => 80% Vitigno Friulano
- =< 20% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia e nella provincia di Verona.
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo tendente al dorato con l’affinamento, odore intenso, caratteristico e sapore gradevolmente dolce, vellutato, armonico e generoso, con retrogusto leggero di mandorla eventualmente con sapore di legno derivante dall’affinamento in botte.
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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC San Martino della Battaglia
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC San Martino della Battaglia è situata tra le colline moreniche e l’entroterra a sud del lago di Garda, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
La Zona di Produzione del Vino DOC San Martino della Battaglia è localizzata in:
- provincia di Brescia e comprende il territorio dei comuni di Sirmione, Desenzano, Lonato e Pozzolengo.
- provincia di Verona e comprende il territorio del comune di Peschiera del Garda.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC San Martino della Battaglia
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC San Martino della Battaglia prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC San Martino della Battaglia non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
- Nella designazione dei Vini DOC San Martino della Battaglia può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC San Martino della Battaglia è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.
4. Produttori di Vino DOC San Martino della Battaglia
Con l’utilizzo della DOC San Martino della Battaglia i Produttori vinicoli Lombardi e Veneti sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC San Martino della Battaglia
Arrosti di carni bianche, preparazioni a base di fegato d'oca, crostacei, pasticceria secca.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC San Martino della Battaglia
Questa zona in particolare, famosissima per il suo vino bianco, ha una storia viticola che si suddivide in due periodi: il primo, che va dall’antichità più remote fino a una sessantina di anni fa, legato al Lugana vero e proprio, ed un secondo, più recente ove si inserisce il Tocai.
Nessun geografo o storico aveva, in passato, delimitato i confini di questa zona, ma la zona si identificava nella struttura del suo terreno e dal vino che in essa veniva prodotto.
Il terreno agrario aveva bordi molto frastagliati e, vicino ad un nucleo centrale e ben identificabile, vi erano lingue di terreno ed isolette esterne al perimetro centrale che ne hanno sempre impedito una netta delimitazione.
Gli agricoltori della zona coltivarono, con fortuna, il vitigno Trebbiano nell’argilla della Lugana, espandendo la coltivazione dal centro verso la periferia, tuttavia le caratteristiche del vino ottenuto alla periferia, legate essenzialmente alla natura del terreno, quando si usciva dal terreno tipico, venivano perse irrimediabilmente.
Pertanto in questa zona il Lugana, tranne quello prodotto nelle isole di terreno uguali a quello della Lugana vera e propria, non era di qualità simile al vero vino Lugana, e portandone il nome, si penso che con il tempo si sarebbe creato confusione nel consumatore.
Così l’ispettorato provinciale dell’Agricoltura di Brescia, preoccupato di salvaguardare il buon nome del Lugana e di permettere la coltivazione della vite in questa zona, fortemente vocata, consigliò, dopo accurati esami dei vigneti esistenti in zona, il vitigno “Tocai Friulano”, determinando così il nuovo periodo.
Il Vino DOC San Martino della Battaglia ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 26 marzo 1970.