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Vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita - Approvato DOC con D.P.R. 11.08.1968, G.U. 244 del 25.09.1968 - Approvato DOCG con D.M. 24.06.1998, G.U. 159 del 10.07.1998

Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte con Provvedimento Ministeriale Prot. Uscita N.0054008 del 12/07/2017  


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione         Sottozona

 


Vino Valtellina Superiore D.O.C.G. - Sottozona Grumello

La denominazione di origine controllata e garantita "Valtellina Superiore", anche con l'indicazione delle Sottozone Maroggia, Sassella, Grumello, Inferno, Valgella, ed anche con l’indicazione del vitigno Nebbiolo (o Chiavennasca) e con la qualificazione "Riserva", e' riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti stabiliti dal presente disciplinare di produzione.

  1. Valtellina Superiore, anche con l’indicazione del vitigno Nebbiolo (o Chiavennasca)
  2. Valtellina Superiore Riserva, anche con l’indicazione del vitigno Nebbiolo (o Chiavennasca)
  3. Sottozone Valtellina Superiore DOCG »
    1. Sottozona Grumello »
    2. Sottozona Inferno »
    3. Sottozona Maroggia »
    4. Sottozona Sassella »
    5. Sottozona Valgella »

1. Tipologie e Uve del Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Grumello

 

  • Valtellina Superiore - Sottozona Grumello (Vino Rosso Superiore)
  • Versioni: Secco
  • => 90% Vitigno Nebbiolo (localmente denominato Chiavennasca)
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Superiore dal Colore rosso rubino dotato di Sapore asciutto, austero e al tempo stesso vellutato, armonico e, per la prevalenza in questa zona della varietà Brugnola fra le uve secondarie, si nota una particolare Sfumatura che ricorda la mandorla tostata.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona  Grumello

La Valtellina, che insieme alla Valchiavenna rappresenta il territorio della provincia di Sondrio, si colloca geograficamente a nord del lago di Como fra il parallelo 46 e 46,5.

Alcune particolari situazioni ambientali favoriscono il realizzarsi di condizioni climatiche idonee alla viticoltura ed in particolare al vitigno “nebbiolo”:

  1. la valle, longitudinale alla catena montuosa, è per la parte vitata orientata est-ovest e la costiera pedemontana, alla destra orografica del fiume Adda, gode di esposizione completamente a sud;
  2. è protetta, a nord e ad est, dalla catena montuosa delle Alpi Retiche, con cime di elevata altitudine (tutte oltre i 3.000 metri, con vette di oltre 4.000);
  3. a sud la catena delle Alpi Orobie, con cime appena più basse, la racchiude in una specie di anfiteatro;
  4. la relativa vicinanza del bacino del lago di Como, a sud–ovest, funge da regolatore e mitigatore termico;
  5. la viticoltura si colloca sulla costiera esposta a sud, sul versante retico, da quota 300 metri sino ad un massimo di 700 metri, con la sola eccezione di due conoidi posizionati nella parte più ampia della vallata.

Particolare interessante e caratteristico del territorio è il sistema dei terrazzamenti. Il terrazzamento è un metodo di dissodamento degli acclivi versanti montani, espressione di una precisa cultura insediativa che si ritrova, con molte analogie, in tutte le vallate dell’arco alpino. Il sistema terrazzato di Valtellina si identifica con la realizzazione di una miriade di muri a secco in sasso che sostengono i ronchi vitati. Trattasi di un’opera avviatasi alcuni millenni fa e perpetuata nel tempo attraverso il lavoro quotidiano dei viticoltori che, per tutto questo, sono degli autentici manutentori del territorio. I muri sono di una entità ciclopica; stimabile in oltre 2.500 Km di sviluppo lineare, con una incidenza media/ettaro superiore ai 2.000 m2 di superficie verticale e, di conseguenza con costi di mantenimento altissimi. Oltre a consentire la realizzazione della economia agricola, il terrazzamento diventa componente essenziale del fascino paesaggistico del territorio ed importante elemento di salvaguardia e presidio delle falde montane.

La Zona di Produzione del Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Grumello è localizzata in:

  • provincia di Sondrio e comprende il territorio delimitato dall'incrocio formato dalla strada provinciale per Montagna con la via Lusardi, in comune di Sondrio, il confine volge a est seguendo le vie Lusardi, Brennero, Visciastro e s.s. 38dello Stelvio fino al capitello che, su quest'ultima strada, segna il confine fra i comuni di Sondrio e Montagna. Da questo punto segue il piede della falda montana passando per Ca' Trippi e la contrada Ca' Farina, fino al torrente Davaglione. Sale lungo il torrente medesimo fino al ponte della strada provinciale Sondrio - Montagna. Da qui, volgendo a ovest scende seguendo la strada provinciale suddetta fina a quota 449; risale verso il nord-est la strada di "Riva" fino al capitello di "Riva" e per la valle della "Giambon" raggiunge le scuole elementari di Montagna. Risale per la strada comunale fino al "Dosso" in località Madonnina. La delimitazione segue la mulattiera dei Dossi Salati fino al dosso detto di "Croce" a nord-est di Ponchiera; discende per detto dosso fino alla chiesa parrocchiale di Ponchiera e per la strada che porta a contrada "Rasella" raggiunge la comunale Sondrio-Arquino; segue quindi verso sud detta comunale per raggiungere e immettersi sulla provinciale Sondrio - Montagna (in prossimità di quota 340) per ritornare all'incrocio con la via Lusardi.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Grumello

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOCG Valtellina Superiore prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell'uva in vino finito non potrà essere superiore a 56 hl/ettaro. Qualora superi detto limite, ma non 60 hl/ettaro, l'eccedenza ha diritto alla Denominazione di Origine Controllata e Garantita. Oltre 60 hl/ettaro decade il diritto alla DOCG per tutto il prodotto.
  • Le pratiche di elaborazione del vino a denominazione di origine controllata e garantita "Valtellina Superiore" prevedono un periodo minimo di invecchiamento e di affinamento di 24 mesi, dei quali almeno 12 in botti di legno. I vini con specificazione "Riserva" devono essere sottoposti ad un periodo di invecchiamento di almeno 3 anni.
  • E' consentita l'utilizzazione della dizione "Stagafassli" in aggiunta alla denominazione "Valtellina Superiore" limitatamente al prodotto imbottigliato nel territorio della Confederazione elvetica.

4. Produttori di Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Grumello

Con l’utilizzo della DOCG Valtellina Superiore i Produttori Vinicoli Lombardi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Grumello

Selvaggina da penna allo spiedo, arrosti di carni rosse e bianche, stufati, brasati e formaggi stagionati.


6. Storia e Letteratura del Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Grumello

Le origini della viticoltura in Valtellina sono molto lontane nel tempo. Lo sfruttamento agricolo del territorio e la sistemazione a terrazzamento è riconducibile in epoca romana o quantomeno longobarda, se non addirittura pre-romana in quanto i primi abitatori della valle furono i Liguri a cui seguirono gli Etruschi, ed entrambi i popoli conoscevano la coltura della vite.

La razionalizzazione e l’intensificazione della coltivazione della vite è però da ascrivere, prima alla colonizzazione romanica e, successivamente nel medioevo (sec. X e XI), al movimento dei “magistri comacini” ed ai monaci benedettini. Risulta documentato che già alcuni secoli prima del mille, il Monastero Sant’Ambrogio di Milano era proprietario sul versante retico valtellinese di diversi appezzamenti di vigne a coltura specializzata, il cui prodotto era destinato al consumo locale e certamente anche ai monaci del capoluogo lombardo.

Il grande impulso viticolo alla Valtellina è però conseguente alla presenza del governo svizzero da parte della Lega Grigia (oggi “Cantone Grigioni”). Per quasi tre secoli, dal 1550 al 1797, la Valtellina fu territorio grigionese e i primi commerci di esportazione di vino furono conseguenza dei rapporti economici che la Lega Grigia intratteneva con le corti del centro e nord Europa. È soprattutto di quei secoli la fama dei vini della Valtellina che, anche successivamente, continuarono a viaggiare verso il nord.

Vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita - Approvato DOC con D.P.R. 11.08.1968, G.U. 244 del 25.09.1968 - Approvato DOCG con D.M. 24.06.1998, G.U. 159 del 10.07.1998

Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte con Provvedimento Ministeriale Prot. Uscita N.0054008 del 12/07/2017  


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione         Sottozona

 


Vino Valtellina Superiore D.O.C.G. - Sottozona Inferno

La denominazione di origine controllata e garantita "Valtellina Superiore", anche con l'indicazione delle Sottozone Maroggia, Sassella, Grumello, Inferno, Valgella, ed anche con l’indicazione del vitigno Nebbiolo (o Chiavennasca) e con la qualificazione "Riserva", e' riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti stabiliti dal presente disciplinare di produzione.

  1. Valtellina Superiore, anche con l’indicazione del vitigno Nebbiolo (o Chiavennasca)
  2. Valtellina Superiore Riserva, anche con l’indicazione del vitigno Nebbiolo (o Chiavennasca)
  3. Sottozone Valtellina Superiore DOCG »
    1. Sottozona Grumello »
    2. Sottozona Inferno »
    3. Sottozona Maroggia »
    4. Sottozona Sassella »
    5. Sottozona Valgella »

1. Tipologie e Uve del Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Inferno

 

  • Valtellina Superiore - Sottozona Inferno (Vino Rosso Superiore)
  • Versioni: Secco
  • => 90% Vitigno Nebbiolo (localmente denominato Chiavennasca)
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Superiore dal Colore rosso rubino che spicca per il carattere deciso, ampiezza aromatica e salda struttura: si tratta di un rosso che presenta Profumi talvolta vanigliati, arricchiti da toni di rosa appassita e di nocciola, dotato di Sapore asciutto, nervoso, leggermente tannico, austero e al tempo stesso vellutato e armonico, ma più ruvido nei primi periodi, di quello prodotto in altre aree; è assai longevo e si ammorbidisce con la maturazione.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Inferno

La Valtellina, che insieme alla Valchiavenna rappresenta il territorio della provincia di Sondrio, si colloca geograficamente a nord del lago di Como fra il parallelo 46 e 46,5.

Alcune particolari situazioni ambientali favoriscono il realizzarsi di condizioni climatiche idonee alla viticoltura ed in particolare al vitigno “nebbiolo”:

  1. la valle, longitudinale alla catena montuosa, è per la parte vitata orientata est-ovest e la costiera pedemontana, alla destra orografica del fiume Adda, gode di esposizione completamente a sud;
  2. è protetta, a nord e ad est, dalla catena montuosa delle Alpi Retiche, con cime di elevata altitudine (tutte oltre i 3.000 metri, con vette di oltre 4.000);
  3. a sud la catena delle Alpi Orobie, con cime appena più basse, la racchiude in una specie di anfiteatro;
  4. la relativa vicinanza del bacino del lago di Como, a sud–ovest, funge da regolatore e mitigatore termico;
  5. la viticoltura si colloca sulla costiera esposta a sud, sul versante retico, da quota 300 metri sino ad un massimo di 700 metri, con la sola eccezione di due conoidi posizionati nella parte più ampia della vallata.

Particolare interessante e caratteristico del territorio è il sistema dei terrazzamenti. Il terrazzamento è un metodo di dissodamento degli acclivi versanti montani, espressione di una precisa cultura insediativa che si ritrova, con molte analogie, in tutte le vallate dell’arco alpino. Il sistema terrazzato di Valtellina si identifica con la realizzazione di una miriade di muri a secco in sasso che sostengono i ronchi vitati. Trattasi di un’opera avviatasi alcuni millenni fa e perpetuata nel tempo attraverso il lavoro quotidiano dei viticoltori che, per tutto questo, sono degli autentici manutentori del territorio. I muri sono di una entità ciclopica; stimabile in oltre 2.500 Km di sviluppo lineare, con una incidenza media/ettaro superiore ai 2.000 m2 di superficie verticale e, di conseguenza con costi di mantenimento altissimi. Oltre a consentire la realizzazione della economia agricola, il terrazzamento diventa componente essenziale del fascino paesaggistico del territorio ed importante elemento di salvaguardia e presidio delle falde montane.

La Zona di Produzione del Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Inferno è localizzata in:

provincia di Sondrio e comprende il territorio che parte dal punto in cui il Davaglione taglia la strada Valeriana, il confine volge verso est seguendo la strada medesima e passando per le contrade Ca' Muzzat, Conforti, Pignotti,scavalca il torrente Rogna e arriva in contrada Palu'. Da qui, seguendo il piede della falda montana lungo la linea di demarcazione tra prati e vigne, giunge al limite inferiore della zona Calvario,prosegue fino a Ca' Menatti in localita' Sedume, prende l'omonima strada vicinale fino a raggiungere poco oltre la località S. Tommaso la strada che conduce dalla stazione ferroviaria a Tresivio e poi detta strada fino a congiungersi alla provinciale Tresivio-Sondrio. La segue volgendo a ovest Passando per Poggiridenti, fino ad arrivare al ponte sul torrente Davaglione. Dal Ponte, volgendo a sud scende lungo il torrente medesimo fino ad arrivare sulla strada Valeriana, al punto di partenza.


3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Inferno

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOCG Valtellina Superiore prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell'uva in vino finito non potrà essere superiore a 56 hl/ettaro. Qualora superi detto limite, ma non 60 hl/ettaro, l'eccedenza ha diritto alla Denominazione di Origine Controllata e Garantita. Oltre 60 hl/ettaro decade il diritto alla DOCG per tutto il prodotto.
  • Le pratiche di elaborazione del vino a denominazione di origine controllata e garantita "Valtellina Superiore" prevedono un periodo minimo di invecchiamento e di affinamento di 24 mesi, dei quali almeno 12 in botti di legno. I vini con specificazione "Riserva" devono essere sottoposti ad un periodo di invecchiamento di almeno 3 anni.
  • E' consentita l'utilizzazione della dizione "Stagafassli" in aggiunta alla denominazione "Valtellina Superiore" limitatamente al prodotto imbottigliato nel territorio della Confederazione elvetica.

4. Produttori di Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Inferno

Con l’utilizzo della DOCG Valtellina Superiore i Produttori Vinicoli Lombardi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Inferno

Selvaggina da penna allo spiedo, arrosti di carni rosse e bianche, stufati, brasati e formaggi stagionati.


6. Storia e Letteratura del Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Inferno

Le origini della viticoltura in Valtellina sono molto lontane nel tempo. Lo sfruttamento agricolo del territorio e la sistemazione a terrazzamento è riconducibile in epoca romana o quantomeno longobarda, se non addirittura pre-romana in quanto i primi abitatori della valle furono i Liguri a cui seguirono gli Etruschi, ed entrambi i popoli conoscevano la coltura della vite.

La razionalizzazione e l’intensificazione della coltivazione della vite è però da ascrivere, prima alla colonizzazione romanica e, successivamente nel medioevo (sec. X e XI), al movimento dei “magistri comacini” ed ai monaci benedettini. Risulta documentato che già alcuni secoli prima del mille, il Monastero Sant’Ambrogio di Milano era proprietario sul versante retico valtellinese di diversi appezzamenti di vigne a coltura specializzata, il cui prodotto era destinato al consumo locale e certamente anche ai monaci del capoluogo lombardo.

Il grande impulso viticolo alla Valtellina è però conseguente alla presenza del governo svizzero da parte della Lega Grigia (oggi “Cantone Grigioni”). Per quasi tre secoli, dal 1550 al 1797, la Valtellina fu territorio grigionese e i primi commerci di esportazione di vino furono conseguenza dei rapporti economici che la Lega Grigia intratteneva con le corti del centro e nord Europa. È soprattutto di quei secoli la fama dei vini della Valtellina che, anche successivamente, continuarono a viaggiare verso il nord.

Vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita - Approvato DOC con D.P.R. 11.08.1968, G.U. 244 del 25.09.1968 - Approvato DOCG con D.M. 24.06.1998, G.U. 159 del 10.07.1998

Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte con Provvedimento Ministeriale Prot. Uscita N.0054008 del 12/07/2017  


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione         Sottozona

 


Vino Valtellina Superiore D.O.C.G. - Sottozona Maroggia

La denominazione di origine controllata e garantita "Valtellina Superiore", anche con l'indicazione delle Sottozone Maroggia, Sassella, Grumello, Inferno, Valgella, ed anche con l’indicazione del vitigno Nebbiolo (o Chiavennasca) e con la qualificazione "Riserva", e' riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti stabiliti dal presente disciplinare di produzione.

  1. Valtellina Superiore, anche con l’indicazione del vitigno Nebbiolo (o Chiavennasca)
  2. Valtellina Superiore Riserva, anche con l’indicazione del vitigno Nebbiolo (o Chiavennasca)
  3. Sottozone Valtellina Superiore DOCG »
    1. Sottozona Grumello »
    2. Sottozona Inferno »
    3. Sottozona Maroggia »
    4. Sottozona Sassella »
    5. Sottozona Valgella »

1. Tipologie e Uve del Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Maroggia

 

  • Valtellina Superiore - Sottozona Maroggia (Vino Rosso Superiore)
  • Versioni: Secco
  • => 90% Vitigno Nebbiolo (localmente denominato Chiavennasca)
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Superiore dal colore rosso rubino con riflessi granati, il Maroggia ha profumo etereo, sapore asciutto, armonico, vellutato e giustamente tannico.

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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Maroggia

La Valtellina, che insieme alla Valchiavenna rappresenta il territorio della provincia di Sondrio, si colloca geograficamente a nord del lago di Como fra il parallelo 46 e 46,5.

Alcune particolari situazioni ambientali favoriscono il realizzarsi di condizioni climatiche idonee alla viticoltura ed in particolare al vitigno “nebbiolo”:

  1. la valle, longitudinale alla catena montuosa, è per la parte vitata orientata est-ovest e la costiera pedemontana, alla destra orografica del fiume Adda, gode di esposizione completamente a sud;
  2. è protetta, a nord e ad est, dalla catena montuosa delle Alpi Retiche, con cime di elevata altitudine (tutte oltre i 3.000 metri, con vette di oltre 4.000);
  3. a sud la catena delle Alpi Orobie, con cime appena più basse, la racchiude in una specie di anfiteatro;
  4. la relativa vicinanza del bacino del lago di Como, a sud–ovest, funge da regolatore e mitigatore termico;
  5. la viticoltura si colloca sulla costiera esposta a sud, sul versante retico, da quota 300 metri sino ad un massimo di 700 metri, con la sola eccezione di due conoidi posizionati nella parte più ampia della vallata.

Particolare interessante e caratteristico del territorio è il sistema dei terrazzamenti. Il terrazzamento è un metodo di dissodamento degli acclivi versanti montani, espressione di una precisa cultura insediativa che si ritrova, con molte analogie, in tutte le vallate dell’arco alpino. Il sistema terrazzato di Valtellina si identifica con la realizzazione di una miriade di muri a secco in sasso che sostengono i ronchi vitati. Trattasi di un’opera avviatasi alcuni millenni fa e perpetuata nel tempo attraverso il lavoro quotidiano dei viticoltori che, per tutto questo, sono degli autentici manutentori del territorio. I muri sono di una entità ciclopica; stimabile in oltre 2.500 Km di sviluppo lineare, con una incidenza media/ettaro superiore ai 2.000 m2 di superficie verticale e, di conseguenza con costi di mantenimento altissimi. Oltre a consentire la realizzazione della economia agricola, il terrazzamento diventa componente essenziale del fascino paesaggistico del territorio ed importante elemento di salvaguardia e presidio delle falde montane.

La Zona di Produzione del Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Maroggia è localizzata in:

provincia di Sondrio e comprende il territorio che parte dal punto in cui la valle Serada taglia la strada Regoledo - Monastero, il confine volge verso ovest seguendo la strada comunale per Monastero fino alla quota 550, prosegue lungo la strada consorziale dei Casini fino alla localita' Piasci. Da qui scende lungo la strada comunale Maroggia - Ere fino al nucleo abitativo di Maroggia e lo attraversa passando per le vie F.lli Rodari e Gardenia fino a giungere alla sommità del conoide. Scende lungo il crinale che delimita la costiera vitata fino al termine del pendio in localita' Pedemonte e prosegue verso est lungo le contrade Ere,Valdorta, Pedemonte, Gatti, Camp Fop. Si congiunge con la strada provinciale Valeriana fino a raggiungere l'inizio della valle Serada e sale in direzione nord, lungo tale valle, fino al punto di partenza


3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Maroggia

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOCG Valtellina Superiore prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell'uva in vino finito non potrà essere superiore a 56 hl/ettaro. Qualora superi detto limite, ma non 60 hl/ettaro, l'eccedenza ha diritto alla Denominazione di Origine Controllata e Garantita. Oltre 60 hl/ettaro decade il diritto alla DOCG per tutto il prodotto.
  • Le pratiche di elaborazione del vino a denominazione di origine controllata e garantita "Valtellina Superiore" prevedono un periodo minimo di invecchiamento e di affinamento di 24 mesi, dei quali almeno 12 in botti di legno. I vini con specificazione "Riserva" devono essere sottoposti ad un periodo di invecchiamento di almeno 3 anni.
  • E' consentita l'utilizzazione della dizione "Stagafassli" in aggiunta alla denominazione "Valtellina Superiore" limitatamente al prodotto imbottigliato nel territorio della Confederazione elvetica.

4. Produttori di Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Maroggia

Con l’utilizzo della DOCG Valtellina Superiore i Produttori Vinicoli Lombardi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Maroggia

Selvaggina da penna allo spiedo, arrosti di carni rosse e bianche, stufati, brasati e formaggi stagionati.


6. Storia e Letteratura del Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Maroggia

Le origini della viticoltura in Valtellina sono molto lontane nel tempo. Lo sfruttamento agricolo del territorio e la sistemazione a terrazzamento è riconducibile in epoca romana o quantomeno longobarda, se non addirittura pre-romana in quanto i primi abitatori della valle furono i Liguri a cui seguirono gli Etruschi, ed entrambi i popoli conoscevano la coltura della vite.

La razionalizzazione e l’intensificazione della coltivazione della vite è però da ascrivere, prima alla colonizzazione romanica e, successivamente nel medioevo (sec. X e XI), al movimento dei “magistri comacini” ed ai monaci benedettini. Risulta documentato che già alcuni secoli prima del mille, il Monastero Sant’Ambrogio di Milano era proprietario sul versante retico valtellinese di diversi appezzamenti di vigne a coltura specializzata, il cui prodotto era destinato al consumo locale e certamente anche ai monaci del capoluogo lombardo.

Il grande impulso viticolo alla Valtellina è però conseguente alla presenza del governo svizzero da parte della Lega Grigia (oggi “Cantone Grigioni”). Per quasi tre secoli, dal 1550 al 1797, la Valtellina fu territorio grigionese e i primi commerci di esportazione di vino furono conseguenza dei rapporti economici che la Lega Grigia intratteneva con le corti del centro e nord Europa. È soprattutto di quei secoli la fama dei vini della Valtellina che, anche successivamente, continuarono a viaggiare verso il nord.

Vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita - Approvato DOC con D.P.R. 11.08.1968, G.U. 244 del 25.09.1968 - Approvato DOCG con D.M. 24.06.1998, G.U. 159 del 10.07.1998

Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte con Provvedimento Ministeriale Prot. Uscita N.0054008 del 12/07/2017  


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione         Sottozona

 


Vino Valtellina Superiore D.O.C.G. - Sottozona Sassella

La denominazione di origine controllata e garantita "Valtellina Superiore", anche con l'indicazione delle Sottozone Maroggia, Sassella, Grumello, Inferno, Valgella, ed anche con l’indicazione del vitigno Nebbiolo (o Chiavennasca) e con la qualificazione "Riserva", e' riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti stabiliti dal presente disciplinare di produzione.

  1. Valtellina Superiore, anche con l’indicazione del vitigno Nebbiolo (o Chiavennasca)
  2. Valtellina Superiore Riserva, anche con l’indicazione del vitigno Nebbiolo (o Chiavennasca)
  3. Sottozone Valtellina Superiore DOCG »
    1. Sottozona Grumello »
    2. Sottozona Inferno »
    3. Sottozona Maroggia »
    4. Sottozona Sassella »
    5. Sottozona Valgella »

1. Tipologie e Uve del Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Sassella

 

  • Valtellina Superiore - Sottozona Sassella (Vino Rosso Superiore)
  • Versioni: Secco
  • => 90% Vitigno Nebbiolo (localmente denominato Chiavennasca)
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Superiore dal colore rosso rubino di salda struttura; l'odore è caratteristico con sentori di lampone, di piccoli frutti, ma anche di rovere, di viola, di rosa canina e di resina e diventa più sottile e gradevole durante l'invecchiamento; il sapore è asciutto, vellutato, robusto con possibile vena di nocciola, con fondo di liquirizia e di prugne secche.

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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Sassella

La Valtellina, che insieme alla Valchiavenna rappresenta il territorio della provincia di Sondrio, si colloca geograficamente a nord del lago di Como fra il parallelo 46 e 46,5.

Alcune particolari situazioni ambientali favoriscono il realizzarsi di condizioni climatiche idonee alla viticoltura ed in particolare al vitigno “nebbiolo”:

  1. la valle, longitudinale alla catena montuosa, è per la parte vitata orientata est-ovest e la costiera pedemontana, alla destra orografica del fiume Adda, gode di esposizione completamente a sud;
  2. è protetta, a nord e ad est, dalla catena montuosa delle Alpi Retiche, con cime di elevata altitudine (tutte oltre i 3.000 metri, con vette di oltre 4.000);
  3. a sud la catena delle Alpi Orobie, con cime appena più basse, la racchiude in una specie di anfiteatro;
  4. la relativa vicinanza del bacino del lago di Como, a sud–ovest, funge da regolatore e mitigatore termico;
  5. la viticoltura si colloca sulla costiera esposta a sud, sul versante retico, da quota 300 metri sino ad un massimo di 700 metri, con la sola eccezione di due conoidi posizionati nella parte più ampia della vallata.

Particolare interessante e caratteristico del territorio è il sistema dei terrazzamenti. Il terrazzamento è un metodo di dissodamento degli acclivi versanti montani, espressione di una precisa cultura insediativa che si ritrova, con molte analogie, in tutte le vallate dell’arco alpino. Il sistema terrazzato di Valtellina si identifica con la realizzazione di una miriade di muri a secco in sasso che sostengono i ronchi vitati. Trattasi di un’opera avviatasi alcuni millenni fa e perpetuata nel tempo attraverso il lavoro quotidiano dei viticoltori che, per tutto questo, sono degli autentici manutentori del territorio. I muri sono di una entità ciclopica; stimabile in oltre 2.500 Km di sviluppo lineare, con una incidenza media/ettaro superiore ai 2.000 m2 di superficie verticale e, di conseguenza con costi di mantenimento altissimi. Oltre a consentire la realizzazione della economia agricola, il terrazzamento diventa componente essenziale del fascino paesaggistico del territorio ed importante elemento di salvaguardia e presidio delle falde montane.

La Zona di Produzione del Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Sassella è localizzata in:

  • provincia di Sondrio e comprende il territorio partendo dalla s.s. 38 dello Stelvio, immediatamente sotto la chiesa della Madonna di Sassella, il confine volge verso est seguendo la strada nazionale fino alla località Castellina. Da qui per la strada Valeriana, sempre in direzione est, fino ad incontrare la via Bernina in comune di Sondrio. Dal predetto incrocio risale lungo la strada provinciale per la Valmalenco;raggiunto il dosso di S. Bartolomeo prende la strada Sondrio - Triangia e la percorre sino al di sotto della frazione S. Anna, dove imbocca la nuova strada detta del "Quadro", raggiunge e si immette sulla strada comunale del "Campetto" e poi su quella della "Sassa" fino al confine comunale tra Sondrio e Castione che segue fino alla località "Tass". Da quest'ultimo punto il confine volge a ovest seguendo il piede del costone roccioso detto "Crap Coron" fino alla località detta “Crap Bedoi”,donde sale in direzione nord - ovest per un sentiero che incontra in località Martinelli la strada consorziale dei Moroni. La percorre in direzione ovest fino al ponte superiore sul torrente Soverna in frazione Moroni. Di qui imbocca il sentiero sulla sponda orientale del Soverna fino ad incontrare la strada comune Moroni - Triasso. Il confine raggiunge quindi la Valle del Solco. Da qui volge a sud e, attraversata la strada dei Grigioni, lungo la stessa valle, arriva fino alla Valeriana. Volge quindi a est lungo il piede della falda montana tra prati e vigne e raggiunge la chiesa della Sassella. Dalla chiesa suddetta scende al punto di partenza seguendo la linea di massima pendenza.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Sassella

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOCG Valtellina Superiore prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell'uva in vino finito non potrà essere superiore a 56 hl/ettaro. Qualora superi detto limite, ma non 60 hl/ettaro, l'eccedenza ha diritto alla Denominazione di Origine Controllata e Garantita. Oltre 60 hl/ettaro decade il diritto alla DOCG per tutto il prodotto.
  • Le pratiche di elaborazione del vino a denominazione di origine controllata e garantita "Valtellina Superiore" prevedono un periodo minimo di invecchiamento e di affinamento di 24 mesi, dei quali almeno 12 in botti di legno. I vini con specificazione "Riserva" devono essere sottoposti ad un periodo di invecchiamento di almeno 3 anni.
  • E' consentita l'utilizzazione della dizione "Stagafassli" in aggiunta alla denominazione "Valtellina Superiore" limitatamente al prodotto imbottigliato nel territorio della Confederazione elvetica.

4. Produttori di Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Sassella

Con l’utilizzo della DOCG Valtellina Superiore i Produttori Vinicoli Lombardi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Sassella

Selvaggina da penna allo spiedo, arrosti di carni rosse e bianche, stufati, brasati e formaggi stagionati.


6. Storia e Letteratura del Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Sassella

Le origini della viticoltura in Valtellina sono molto lontane nel tempo. Lo sfruttamento agricolo del territorio e la sistemazione a terrazzamento è riconducibile in epoca romana o quantomeno longobarda, se non addirittura pre-romana in quanto i primi abitatori della valle furono i Liguri a cui seguirono gli Etruschi, ed entrambi i popoli conoscevano la coltura della vite.

La razionalizzazione e l’intensificazione della coltivazione della vite è però da ascrivere, prima alla colonizzazione romanica e, successivamente nel medioevo (sec. X e XI), al movimento dei “magistri comacini” ed ai monaci benedettini. Risulta documentato che già alcuni secoli prima del mille, il Monastero Sant’Ambrogio di Milano era proprietario sul versante retico valtellinese di diversi appezzamenti di vigne a coltura specializzata, il cui prodotto era destinato al consumo locale e certamente anche ai monaci del capoluogo lombardo.

Il grande impulso viticolo alla Valtellina è però conseguente alla presenza del governo svizzero da parte della Lega Grigia (oggi “Cantone Grigioni”). Per quasi tre secoli, dal 1550 al 1797, la Valtellina fu territorio grigionese e i primi commerci di esportazione di vino furono conseguenza dei rapporti economici che la Lega Grigia intratteneva con le corti del centro e nord Europa. È soprattutto di quei secoli la fama dei vini della Valtellina che, anche successivamente, continuarono a viaggiare verso il nord.

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