Assovini
Vino a Indicazione Geografica Tipica - Approvato con D.M 18.11.1995, G.U. 285 del 6.12.1995
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Montenetto di Brescia I.G.T.
1. Tipologie e Uve del Vino IGT Montenetto di Brescia
- Montenetto di Brescia Bianco (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigni Chardonnay, Pinot Bianco e Trebbiano.
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
- => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno carico, odore caratteristico, fruttato e sapore fresco, sapido, armonico.
- Montenetto di Brescia Rosso (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigni Marzemino, Barbera, Cabernet, Merlot, Sangiovese, da soli o congiuntamente;
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
- => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Rosso dal colore rosso rubino con riflessi granata, odore vinoso, intenso e sapore asciutto, sapido, corposo giustamente tannico.
- Montenetto di Brescia Rosso Novello (Vino Rosso Novello)
- Versioni: Secco
- => 70% Vitigni Marzemino, Merlot, Sangiovese, da soli o congiuntamente;
- =< 30% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
- => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Rosso Novello dal colore rosso rubino brillante con eventuali sfumature violacee, odore fruttato, gradevole, caratteristico e sapore piacevole, armonico, fresco.
- Montenetto di Brescia Chardonnay (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Chardonnay
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino, Odore fine, floreale, fruttato, armonico e sapore asciutto, vellutato, caratteristico.
- Montenetto di Brescia Pinot Bianco (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Pinot Bianco
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino, odore caratteristico, fruttato e sapore: fresco, sapido, piacevole.
- Montenetto di Brescia Trebbiano (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Trebbiano Toscano
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino anche intenso, odore fine, delicato e sapore armonico, caratteristico.
- Montenetto di Brescia Barbera (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Barbera
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Rosso dal colore rosso rubino con riflessi granati con l’invecchiamento, odore caratteristico, gradevole e sapore pieno, vinoso, giustamente tannico.
- Montenetto di Brescia Marzemino (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Marzemino
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Rosso dal colore rosso rubino con sfumature granata, odore gradevole, con sentori di frutta matura e sapore asciutto, pieno, caratteristico.
- Montenetto di Brescia Sangiovese(Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Sangiovese
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Rosso dal colore rosso rubino più o meno intenso, odore vinoso, delicato e sapore armonico, leggermente tannico.
- Montenetto di Brescia Cabernet (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Cabernet Franc e/o Cabernet Sauvignon
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Rosso dal colore rosso rubino più o meno intenso, odore vinoso, gradevole e sapore armonico, pieno, caratteristico.
- Montenetto di Brescia Merlot (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Merlot
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Rosso dal colore rossorubino intenso, odore vinoso, intenso, caratteristico e sapore morbido, armonico, corposo, persistente.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino IGT Montenetto di Brescia
L'area geografica vocata alla produzione del Vino IGT Montenetto di Brescia si estende da nord a sud della provincia, dividendosi in due parti: la parte nord con le Prealpi Lombarde e la parte sud con la Pianura Padana. Il territorio è adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
La Zona di Produzione del Vino IGT Montenetto di Brescia è localizzata in:
- provincia di Brescia e comprende il territorio dei comuni di Azzano Mella, Borgosatollo, Capriano del Colle, Castenedolo, Flero e Poncarale.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino IGT Montenetto di Brescia
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino IGT Montenetto di Brescia prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino IGT Montenetto di Brescia non dovrà essere superiore al 75% per tutti i tipi di vino.
4. Produttori di Vino IGT Montenetto di Brescia
Con l’utilizzo della IGT Montenetto di Brescia i Produttori Vinicoli Lombardi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino IGT Montenetto di Brescia
Piatti di salumi, bolliti, cotechino, zampone, cassoeula, paste asciutte con sughi a base di pomodoro o carne, risotti con carne e/o legumi, ravioli di carne anche in brodo.
6. Storia e Letteratura del Vino IGT Montenetto di Brescia
I due comuni Capriano del Colle e Poncarale hanno radici latine ed in origine venivano denominati “Capreanus” il primo e “Ponscaralis” il secondo.
In tempi antichi la zona che circondava il Monte Netto era paludosa per le acque affioranti per cui il Monte costituiva un salubre luogo di insediamento per quelle popolazioni.
In seguito anche la zona limitrofa al Monte, per l’abbassarsi della falda acquifera dovuto alla bonifica del territorio, finì per risanarsi completamente. In questo lasso di tempo però la vite veniva coltivata quasi come pianta medicinale in quanto il vino costituiva un valido aiuto nella battaglia contro la pellagra che costituiva una grave piaga della zona a tal punto che si tendeva ad estendere la vite anche in terreni non del tutto idonei.
Alcuni documenti (L’economia Bresciana – C.C.I.A.A. di Brescia – 1927) accertano infatti che “la coltivazione di questi vini anche in terreni irrigui, fu provvidenziale nella lotta sostenuta contro la pellagra.
Un’analisi fatta in molti comuni e convalidata da una relazione ufficiale della Giunta di Carpenedolo, mostra quanta efficacia avesse il vino nel combattere questa malattia. Nella battaglia per la rivincita del vino che oggi si combatte contro i puritani intransigenti, è utile accennare a questa sua benemerenza.
Anche questa zona non sfuggì al flagello della fillossera e subì la degradazione del patrimonio viticolo originale con l’avvento degli ibridi, soprattutto il “Clinton” che in questa zona, per le favorevoli condizioni pedologiche ed ambientali, dava gradazioni altissime rispetto a produzioni di altre zone.
Comunque la passione per la viticoltura riuscì ad avere ragione di questi vitigni e non appena la tecnica mise a disposizione dei viticoltori strumenti idonei alla ricostituzione di una viticoltura di pregio, ritornò fiorente la produzione di questi vini che seppero subito conquistarsi il favore dei consumatori.
Le pendici del Monte non molto scoscese ed il falso piano della sommità fanno ben sperare nella continuità di questa viticoltura che potrà senza difficoltà essere meccanizzata sempre di più permettendo lo sfruttamento di questi terreni che non hanno altra vocazione.
Vino a Indicazione Geografica Tipica - Approvato con D.M 18.11.1995, G.U. 285 del 6.12.1995
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Collina del Milanese I.G.T.
1. Tipologie e Uve del Vino IGT Collina del Milanese
- Collina del Milanese Bianco (Vino Bianco)
- Versioni: Secco /Abboccato
- = 100% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
- => 10% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore delicato, caratteristico e sapore armonico, talvolta abboccato, fresco, giovane, tranquillo o vivace.
- Collina del Milanese Rosato (Vino Rosato)
- Versioni: Secco /Abboccato
- = 100% Vitigni a bacca bianca e nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Rosato dal colore rosa di varia intensità, odore vinoso, floreale e sapore asciutto o abboccato, sapido, fresco, giovane, tranquillo o vivace.
- Collina del Milanese Rosso (Vino Rosso)
- Versioni: Secco /Abboccato
- = 100% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
- => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Rosso dal colore rosso rubino di varia intensità, odore vinoso, caratteristico e sapore asciutto o abboccato, sapido, fresco, giovane, tranquillo o vivace.
- Collina del Milanese Passito (Vino Bianco)
- Versioni: Dolce
- = 100% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Bianco dal colore giallo dorato di varia intensità o leggermente ambrato, odore aromatico, delicato e sapore dolce, armonico, vellutato.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino IGT Collina del Milanese
L'area geografica vocata alla produzione del Vino IGT Collina del Milanese si estende nella parte centro meridionale della Lombardia e comprende un territorio collinare nel mezzo della Pianura Padana, a sud di Milano, tra la Pianura Lodigiana e la bassa Pavese, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
La Zona di Produzione del Vino IGT Collina del Milanese è localizzata in:
- provincia di Milano e comprende il territorio del comune di San Colombano al Lambro;
- provincia di Lodi e comprende il territorio dei comuni di Graffignana e Sant’Angelo Lodigiano;
- provincia di Pavia e comprende il territorio dei comuni di Inverno e Monteleone e Miradolo Terme.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino IGT Collina del Milanese
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione IGT Collina del Milanese prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino IGT Collina del Milanese non dovrà essere superiore al 80%, fatta eccezione per le tipologie di Vino Passito la cui misura non dovrà essere superiore al 50%.
4. Produttori di Vino IGT Collina del Milanese
Con l’utilizzo della IGT Collina del Milanese i Produttori Vinicoli Lombardi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino IGT Collina del Milanese
Piatti di salumi, bolliti, cotechino, zampone, cassoeula, paste asciutte con sughi a base di pomodoro o carne, risotti con carne e/o legumi, ravioli di carne anche in brodo.
6. Storia e Letteratura del Vino IGT Collina del Milanese
La presenza della viticoltura sulla “Collina del Milanese” risale all’epoca romana, spiegando così i numerosi ritrovamenti archeologici che rappresentano l’indice evidente della presenza di numerosi micro-insediamenti sparsi su tutta l’area, ma soprattutto in prossimità delle pendici del colle volte ad oriente.
Nelle epoche successive questa vocazione venne perfezionata dal santo irlandese, San Colombano. È stata riconosciuto come IGT nel 1995 con il D.M. del 18-11-1995 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.285 del 6-12-1995
Vino a Indicazione Geografica Tipica - Approvato con D.M 18.11.1995, G.U. 285 del 6.12.1995
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Bergamasca I.G.T.
1. Tipologie e Uve del Vino IGT Bergamasca
- Bergamasca Bianco (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- = 100% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino, odore intenso, fruttato e floreale e sapore secco e sapido.
- Bergamasca Rosato (Vino Rosato)
- Versioni: Secco
- = 100% Vitigni a bacca bianca e nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Rosato dal colore rosato cerasuolo, odore delicato e fruttato, dal sapore asciutto e armonico.
- Bergamasca Rosato Schiava (Vino Rosato)
- Versioni: Secco
- = 100% Vitigni a bacca bianca e nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
- => 10% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Rosato dal colore rosato cerasuolo, odore intenso e fruttato, dal sapore asciutto e armonico con leggero retrogusto amarognolo.
- Bergamasca Rosso (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- = 100% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Rosso dal colore rosso rubino, odore ampio e intenso e sapore asciutto e armonico.
- Bergamasca Rosso Moscato (Vino Rosso Moscato)
- Versioni: Secco /Amabile
- => 85% Moscato di Scanzo
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
- => 15% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Rosso Moscato dal colore rosso rubino, odore intenso e fruttato e sapore asciutto e armonico.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino IGT Bergamasca
L'area geografica vocata alla produzione del Vino IGT Bergamasca si estende sulla fascia pedecollinare della Lombardia centrale, delimitata dai fiumi Adda ed Oglio, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
La Zona di Produzione del Vino IGT Bergamasca è localizzata in:
- provincia di Bergamo e comprende il territorio dei comuni di Rogno, Costa Volpino, Bossico, Lovere, Sovere, Endine Gaiano, Pianico, Castro, Solto Collina, Riva di solto, Fonteno, Parzanica, Vigolo, Tavernola Bergamasca, Monasterolo, Grone, Berzo San Fermo, Casazza, Predore, Sarnico, Viadanica, Adrara S. Rocco, Adrara S. Martino, Foresto Sparso, Villongo, Gandosso, Credaro, Castelli Calepio, Grumello del Monte, Chiuduno, Carobbio degli Angeli, Zandobbio, Trescore Balneario, Luzzana, Entratico, Vigano S. Martino, Borgo di Terzo, Pradalunga, Cenate Sopra, Cenate Sotto, S. Paolo D’argon, Gorlago, Albano S. Alessandro, Torre De’ Roveri, Scanzorosciate, Villa di Serio, Pradalunga, Nembro, Alzano Lombardo, Ranica, Torre Boldone, Bergamo, Ponteranica, Sorisole, Villa D’Almè, Almenno S. Salvatore, Almenno S. Bartolomeo, Palazzago, Caprino Bergamasco, Cisano Bergamasco, Pontida, Villa D’Adda, Carvico, Sotto il Monte Giovanni XXIII, Mapello, Ambivere, Barzana, Paladina, Valbrembo Almè, Brembate Sopra, Ponte S. Pietro, Presezzo, Bonate Sopra, Terno D’Isola, Calusco D’Adda, Mozzo, Seriate, Brusaporto, Bagnatica, Montello, Costa Mezzate, Bolgare, Telgate, Curno, Gorle e Pedrengo.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino IGT Bergamasca
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino IGT Bergamasca prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino IGT Bergamasca non dovrà essere superiore al 80% per tutti i tipi di vino.
4. Produttori di Vino IGT Bergamasca
Con l’utilizzo della IGT Bergamasca i Produttori Vinicoli Lombardi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino IGT Bergamasca
Piatti di salumi, bolliti, cotechino, zampone, cassoeula, paste asciutte con sughi a base di pomodoro o carne, risotti con carne e/o legumi, ravioli di carne anche in brodo.
6. Storia e Letteratura del Vino IGT Bergamasca
La naturale predisposizione del terreno orobico alla viticoltura, vanta storiche ed illustri testimonianze, così Aldo Quinzani inizia la sua analisi sulla viticoltura bergamasca in Vini della Bergamasca (Quinzani, A. – I. Tastavino, La Nova Grafica, Bergamo, 1983).
Il Marengoni sostiene che ‘il vino risulta dal matrimonio tra ambiente e capacità umana: la collina bergamasca e il suo viticoltore non potevano quindi che generare vini, quali il Valcalepio e il Moscato di Scanzo’.
Altre testimonianze dell’antichità della viticoltura in bergamasca ci vengono dall’epoca latina: alcuni storici riportano la notizia dell’impianto di viti in quel di Scanzo da parte dei militi romani. Inoltre, per i Romani la cultura della vite a Bergamo diventò così importante che fu dedicato un tempio a Bacco nell’antico Borgo di San Lorenzo. Plinio racconta che in questo territorio la coltivazione della vite era molto sviluppata, soprattutto nei luoghi più appropriati, cioè nella collina.
Quando poi nel 569 i Longobardi invasero la città, la vite, rimasta senza il vignaioli, costretto ad una precaria esistenza e soggiogato a lavorare per padroni per nulla avveduti, ebbe un notevole tracollo sotto il profilo della diffusione e della produttività e si rifugiò nelle proprietà ecclesiastiche.
Ma anche nei secoli bui la gente bergamasca non smise mai di amare il suo vino, tanto che il primo atto ufficiale che attesta l’importanza economica del vigneto è proprio un rogito del 750 con il qual viene ceduta una vigna sotto le mura della città.
Risalgono al 1000-1100 d.C. alcune carte di permuta e di vendita di terre vitate. A testimonianza dell’‘attenzione prestata dal potere pubblico al vino, nel 1243 Bergamo ordina i piantare le viti lungo la strada che va a Seriate e nel 1266 viene emanato lo statuto di Vertova che impone che ‘chi tiene a fitto tre pertiche di terreno comunale del Grumelli e nei Zereti vi pianti vigna’. Del modo dei bergamaschi di allevare le viti si occupa nel ‘300 Pier dè Crescenzi nel suo Opus Ruralium Commodorum. Indizio del valore dato al vino dai bergamaschi è la diatriba tra Guelfi e Ghibellini riguardo la quantità di carri (98 per i Ghibellini e 60 secondo i Guelfi) rubati durante il saccheggio delle case dei Ghibellini di Scanzo da parte dei Guelfi; in data 27 febbraio 1398 della questione si occupa il cronista Castello Castelli nel suo Chronicon Bergomense Guelpho-Ghibelllinum: ab anno 1378 usque ad annum 1407.
Nel 1569 il bresciano Agostino Gallo parla della eccellente tecnica usata nel trattare le viti, nel capitolo ‘Quanto bene piantano le viti i Bergamaschi’ del suo libro Le venti giornate dell’agricoltura e dei piaceri della villa.
Nel 1614 Alvise Rizzi stila un elenco dei benefici ecclesiastici del priorato di Pontida e riporta che ‘[…] i monaci accorparono le proprietà frazionate e disperse plasmando le coste dominate dal sole con vigneti capaci di dare vino potente e buonissimo. Per affinarlo conservarlo hanno costruito una cantina con botti cerchiate in ferro di sei carri l’una e si preparavano a costruirne un’altra per accogliere il nettare derivante dai nuovi vigneti che stavano per entrare in produzione’. La relazione conferma il fatto che dal 1400 a tutto il 1600 la provincia di Bergamo produceva molto più vino del suo fabbisogno, circa tre volte tanto e che il sovrappiù veniva collocato sul facoltoso mercato milanese.
A partire dal 1700, con l’espansione dell’allevamento dei bachi da seta e della coltivazione dei gelsi, che in pianura sostituirono la vite, la produzione diminuì fino al punto che i Bergamaschi, all’inizio dell’800 furono costretti ad importare vino da altre regioni. A tale proposito Rosa riferisce che "nel 1780 non solo [Bergamo] non ne mandò fuori, ma ne introdusse 5000 brente, ovvero 3554 ettolitri, che nel 1840 salirono a 5400 brente od ettolitri 38.172".
Vino a Indicazione Geografica Tipica - Approvato con D.M 18.11.1995, G.U. 285 del 6.12.1995
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Benaco Bresciano I.G.T.
1. Tipologie e Uve del Vino IGT Benaco Bresciano
- Benaco Bresciano Bianco (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- = 100% Vitigni Chardonnay, Pinot Bianco, Riesling Renano, Riesling Italico, Trebbiano di Soave, Trebbiano toscano, Pinot grigio, Incrocio Manzoni, da soli o congiuntamente.
- =>10% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino con riflessi verdolini, odore fresco, delicato con eventuali toni delicati e sapore armonico, vellutato, caratteristico.
- Benaco Bresciano Bianco Frizzante (Vino Bianco Frizzante)
- Versioni: Secco
- = 100% Vitigni Chardonnay, Pinot Bianco, Riesling Renano, Riesling Italico, Trebbiano di Soave, Trebbiano toscano, Pinot grigio, Incrocio Manzoni, da soli o congiuntamente.
- =>10% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Bianco Frizzante dalla spuma fine ed evanescente, colore giallo paglierino con riflessi verdolini, odore fresco, delicato con eventuali toni delicati e sapore armonico, vellutato, caratteristico.
- Benaco Bresciano Rosso (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- = 100% Vitigni Groppello, Marzemino, Barbera, Sangiovese, Rebo, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot, Nebbiolo, Pinot Nero, da soli o congiuntamente.
- =>10,50% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Rosso dal colore rosso rubino, odore vinoso, ampio, caratteristico e sapore piacevole, vinoso, armonico.
- Benaco Bresciano Rosso Frizzante (Vino Rosso Frizzante)
- Versioni: Secco
- = 100% Vitigni Groppello, Marzemino, Barbera, Sangiovese, Rebo, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot, Nebbiolo, Pinot Nero, da soli o congiuntamente.
- =>10% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Rosso Frizzante dalla spuma fine ed evanescente, colore rosso rubino, odore vinoso, ampio, caratteristico e sapore piacevole, vinoso, armonico.
- Benaco Bresciano Novello (Vino Rosso Novello)
- Versioni: Secco
- = 100% Vitigni Groppello, Marzemino, Barbera, Sangiovese, Rebo, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot, Nebbiolo, Pinot Nero, da soli o congiuntamente.
- =>11% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Rosso Novello dal colore rosso rubino brillante con eventuali sfumature violacee, odore fruttato, gradevole, caratteristico e sapore piacevole, armonico, fresco.
- Alto Mincio Bianco Passito (Vino Bianco Passito)
- Versioni: Dolce
- = 100% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
- =>15% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Bianco Passito dal colore giallo paglierino con riflessi dorati, odore intenso, complesso, fruttato e sapore dolce, morbido, armonico, vellutato.
- Benaco Bresciano Chardonnay (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Chardonnay
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore vinoso, gradevole e sapore armonico, pieno, caratteristico.
- Benaco Bresciano Pinot Bianco (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Pinot Bianco
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino, odore caratteristico, fruttato e sapore fresco, sapido, piacevole.
- Benaco Bresciano Pinot Grigio (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Pinot Grigio
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino, talvolta ramato, odore gradevole, caratteristico, armonico e sapore fresco, pieno, gradevole.
- Benaco Bresciano Incrocio Manzoni (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Incrocio Manzoni
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino talvolta con riflessi verdognoli, odore delicatamente profumato e leggermente aromatico e sapore pieno, gradevole caratteristico.
- Benaco Bresciano Sauvignon (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Sauvignon
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
- => 9% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno carico. Al naso è aromatico e caratteristico, con note floreali e fruttate. In bocca è morbido e vellutato, con toni caldi, di corpo, fine, armonico e abbastanza persistente.
- Benaco Bresciano Riesling (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Riesling Renano
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino, odore caratteristico, equilibrato e con leggeri sentori di moscato. Al palato risulta pulito, delicato ed elegante, caratterizzato da un buon equilibrio acidità/alcol e buon retrogusto che riprende il caratteristico bouquet di aromi primari.
- Benaco Bresciano Riesling Italico (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Riesling Italico
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino, odore caratteristico, equilibrato e con leggeri sentori di moscato. Al palato risulta pulito, delicato ed elegante, caratterizzato da un buon equilibrio acidità/alcol e buon retrogusto che riprende il caratteristico bouquet di aromi primari.
- Benaco Bresciano Trebbiano (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Trebbiano Toscano
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
- => 9% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino, non molto intenso al naso, non fortemente caratterizzato al palato, fresco per acidità, abbastanza caldo e di medio corpo.
- Benaco Bresciano Cabernet (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Cabernert Franc e/o Cabernet Sauvignon
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Rosso dal colore rosso rubino carico, al naso si percepiscono aromi vegetali e di frutta rossa e al gusto si rileva una buona struttura e tannini di particolare spessore.
- Benaco Bresciano Pinot Nero (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Pinot Nero
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Rosso dal colore rosso rubino, odore delicato, gradevole, caratteristico e sapore: piacevole, vinoso, armonico.
- Benaco Bresciano Merlot (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Merlot
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Rosso dal colore rosso rubino più o meno intenso, con aroma fruttato e note di fiori rossi. Il sapore è abbastanza tannico, morbido, corposo.
- Benaco Bresciano Sangiovese (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Sangiovese
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Rosso dal colore rosso rubino intenso, tannico, di corpo, armonico, con gradevole restrogusto amarognolo e fruttato; invecchiato sprigiona i caratteristici profumi terziari.
- Benaco Bresciano Rebo (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Rebo
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Rosso dal colore rosso rubino con riflessi granati. Al naso è fruttato con sentori di sottobosco e more. Al palato è caldo, giustamente tannico, di corpo.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino IGT Benaco Bresciano
L'area geografica vocata alla produzione del Vino IGT Benaco Bresciano si estende lungo un territorio circondato da colline che fa da cerniera fra tre regioni, Lombardia (provincia di Brescia), Veneto (provincia di Verona) e TrentinoAlto Adige (provincia di Trento), posto in parallelo al fiume Adige, da cui è diviso dal massiccio del monte Baldo, che è adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
La Zona di Produzione del Vino IGT Benaco Bresciano è localizzata in:
- provincia di Brescia e comprende il territorio dei comuni di Sirmione, Desenzano del Garda, Lonato, Pozzolengo, Calvagese della Riviera, Bedizzole, Prevalle, Muscoline, Padenghe del Garda, Soiano del Lago, Moniga del Garda, Polpenazze del Garda, Malerba del Garda, Puegnago del Garda, San Felice del Benaco, Salò, Roè Vociano, Gardone Riviera, Gavardo, Toscolano Maderno, Gargnano, Tignale, Tremosine e Limone sul Garda.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino IGT Benaco Bresciano
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino IGT Benaco Bresciano prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino IGT Benaco Bresciano non dovrà essere superiore al 75% e al 55% per la tipologia di vino Passito.
4. Produttori di Vino IGT Benaco Bresciano
Con l’utilizzo della IGT Benaco Bresciano i Produttori Vinicoli Lombardi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino IGT Benaco Bresciano
Piatti di salumi, bolliti, cotechino, zampone, cassoeula, paste asciutte con sughi a base di pomodoro o carne, risotti con carne e/o legumi, ravioli di carne anche in brodo.
6. Storia e Letteratura del Vino IGT Benaco Bresciano
In epoca romana il lago era conosciuto come Benaco, mentre oggi è meglio noto come lago di Garda, toponimo attestato fin dal Medioevo e di origine germanica, derivante da quello dell'omonima cittadina sulla sponda veronese del lago, la quale, insieme a un'altra località celebre del lago, Gardone Riviera, e altre meno conosciute, come Gàrdola, Gardoncino, Gardoni, Guàrdola e Le Garde, testimonia la presenza germanica che va dal VI al VIII secolo, in particolare quella longobarda.
Il toponimo Garda, con il quale è chiamato il lago già in alcuni documenti dell'VIII secolo, è l'evoluzione della voce germanica warda, ovvero "luogo di guardia" o "luogo di osservazione". Il toponimo classico del lago, ovvero Benācus lacus (Benaco), è quasi sicuramente di origine celtica, precedente quindi al dominio romano, e dovrebbe derivare da bennacus, confrontabile con l'irlandese bennach, e significherebbe "cornuto", ovvero dai molti promontori.
La traduzione "cornuto" viene anche interpretata in riferimento alla penisola di Sirmione. La versione italiana dell'accento tonico rimane fedele all'accentazione latina, quindi va pronunciato con l'accento sulla "a".
Gli abitanti del lago, in particolar modo quelli della sponda veronese, pronunciano il nome Benaco con l'accento sulla "e", ovvero Bènaco. Resta oscuro il motivo per cui i nativi delle zone del lago tendono ad utilizzare la versione con l'accento sdrucciolo del nome.
Non si è a conoscenza né di chi abbia introdotto la vite in questo ambiente né quando, ma alcune testimonianze riportano che già nel I secolo il vino gardesano era ben noto e si poteva facilmente trovare nei banchetti degli antichi romani con il nome di Vino Retico. Il Retico fu uno dei vini preferiti dell'imperatore Augusto, per lo meno secondo quello che ci riporta Svetonio, e pure Plinio loda le viti e l'uva retica, affermando che era piuttosto in voga a Roma. L'integrazione tra Romani e Cenomani, i quali controllavano la zona gardesana, iniziò probabilmente nel 225 a.C., quando vi fu un trattato di alleanza tra Cenomani, Veneti e Romani, anche se l'effettiva romanizzazione del territorio avvenne tra il II e il I secolo a.C., tanto che nell'89 a.C. vennero concessi i diritti già delle città latine per volontà del console romano Gneo Pompeo Strabone e una quarantina di anni dopo fu concessa la cittadinanza romana a Brescia (che comprendeva la sponda occidentale e settentrionale del Benaco) e a Verona (che comprendeva invece la sponda orientale).
Un secolo strategico fu il I d.C. in quanto vennero realizzate strade di notevole importanza, come la via Gallica, che collegava Verona con Milano passando da Peschiera (l'antica Arilica), e la via Claudia Augusta, che collegava la pianura con il passo di Resia e quindi i territori più settentrionali, oltre ad alcune strade di minore importanza che collegavano la val d'Adige con il Garda, la via Benacensis (all'altezza di Torri del Benaco) e la Campiona. Furono inoltre istituiti due pagi, ovvero circoscrizioni territoriali rurali: quello dei Benacenses sul bresciano e il pagus dei Claudienses sul veronese.
Nel 268 si combatté la battaglia del lago Benaco tra l'esercito dell'impero romano, comandato dal futuro imperatore Claudio il Gotico, e la federazione germanica degli Alemanni. La schiacciante vittoria ottenuta dai romani permise la definitiva cacciata dall'Italia settentrionale degli Alemanni, a causa delle gravissime perdite che subirono durante la battaglia.
Dopo il crollo dell'impero romano la regione gardesana assistette al passaggio di numerose popolazioni barbariche, ma la prima popolazione germanica che vi si stanziò, dopo una lunga migrazione, fu quella dei Longobardi. Le loro testimonianze sono presenti per lo più lungo le sponde meridionale e orientale, preferite ad altre zone per via dell'importanza strategica: da qui si poteva infatti controllare sia le vie d'acqua del Garda e del Mincio, che la val d'Adige.
Durante l'egemonia longobarda vi fu una prima riorganizzazione, oltre che la definitiva cristianizzazione dell'area, iniziata nei secoli precedenti da San Vigilio e San Zeno. Il lago rimase al confine tra tre potenti ducati longobardi, quelli di Verona, di Trento e di Brescia, e fu al centro di un'importante rete di comunicazioni, sia commerciali sia militari.
Pertanto fin dalla Preistoria il territorio gardesano ha conosciuto la presenza dell'uomo e del vino. Sulle colline moreniche del Lago di Garda, è stato ritrovato il più antico aratro costruito dall'uomo che, cinquemila anni prima di Cristo, conosceva la vite selvatica e probabilmente anche il vino. Saranno però gli Etruschi, nel V secolo a.C. ad introdurre nel bresciano la coltivazione della vite "addomesticata" soppiantando quella selvatica.