Assovini
- Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.M. 30.07.1998, G.U. 185 del 10.08.1998
- Denominazione aggiornata con le ultime modifiche - GU n.5 del 08.01.2024
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Vino Montecucco D.O.C.
La denominazione di origine controllata “Montecucco” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Rosso, anche con menzione Riserva
- Rosato
- Bianco
- Vermentino
- Vin Santo
- Vin Santo Occhio di Pernice
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Montecucco
- Montecucco Bianco (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 40% Vitigni Trebbiano Toscano e Vermentino bianco, da soli o congiuntamente;
- =< 60% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino, odore delicato, fresco, più o meno fruttato e sapore asciutto, fresco, caratteristico.
- Montecucco Vermentino (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Vermentino
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino, odore delicato, fresco e caratteristico e sapore asciutto, morbido e sapido.
- Montecucco Vin Santo (Vino Bianco Vin Santo)
- Versioni: Dolce
- => 70% Vitigni Malvasia bianca lunga, Grechetto bianco e Trebbiano toscano, da soli o congiuntamente;
- =< 30% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 17% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Vin Santo dal colore variabile dal giallo dorato all’ambrato intenso, odore intenso, caratteristico di frutta matura e sapore intenso e vellutato.
- Montecucco Vin Santo Occhio di Pernice (Vino Rosato Vin Santo)
- Versioni: Dolce
- => 70% Vitigno Sangiovese
- =< 30% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 20% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosato Vin Santo dal colore tra l’ambrato e topazio intenso con ampia unghia rossiccia che si fa marrone con l’età, odore intenso, ricco, complesso, caratteristico di frutta matura e di altre sfumature, e sapore persistente con retrogusto dolce.
- Montecucco Rosso (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 60% Vitigno Sangiovese
- =< 40% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana, con l’esclusione della Malvasia Nera, Malvasia Nera di Brindisi e Aleatico.
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino intenso, odore vinoso e ampio, e sapore armonico, asciutto giustamente tannico.
- Montecucco Rosso Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
- Versioni: Secco
- => 60% Vitigno Sangiovese
- =< 40% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana, con l’esclusione della Malvasia Nera, Malvasia Nera di Brindisi e Aleatico.
- => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Invecchiato dal colore rosso rubino intenso tendente al granato, odore ampio, vinoso, elegante, caratteristico e sapore pieno, asciutto, caldo, elegante con eventuale sentore di legno.
- Montecucco Rosato (Vino Rosato)
- Versioni: Secco
- => 60% Vitigni Sangiovese e Ciliegiolo, da soli o congiuntamente;
- =< 40% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana, con l’esclusione della Malvasia Nera, Malvasia Nera di Brindisi e Aleatico.
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosato dal colore variabile dal rosa tenue al rosa cerasuolo, odore fresco e fruttato, e sapore sapido, secco, armonico.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Montecucco
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Montecucco si estende sulle colline del grossetano, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
La Zona di Produzione del Vino DOC Montecucco è localizzata in:
- provincia di Grosseto e comprende il territorio dei comuni di Cinigiano, Civitella Paganico, Campagnatico, Castel del Piano, Roccalbegna, Arcidosso e Seggiano.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Montecucco
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Montecucco prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Montecucco non dovrà essere superiore al 70% e al 35% per entrambe tipologie di Vin Santo e Vin Santo Occhio di Pernice; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
- Il vino DOC Montecucco Rosato deve essere ottenuto con la vinificazione in “rosato” delle uve a bacca rossa.
- Le uve destinate alla produzione dei Vini DOC Montecucco Vin Santo e Vin Santo Occhio di Pernice devono essere sottoposte ad appassimento naturale fino a raggiungere un grado zuccherino di almeno 26%.
- La conservazione e l’invecchiamento dei vini Vin Santo e del Vin Santo Occhio di Pernice deve avvenire in recipienti di legno (caratelli) di capacità non superiore a 500 litri per un periodo minimo di 18 mesi.
- Il vino DOC Montecucco Rosso con menzione Riserva deve essere sottoposto ad invecchiamento per almeno 18 mesi, di cui almeno 12 in contenitori in legno e 6 mesi di affinamento in bottiglia.
- Nella designazione dei Vini DOC Montecucco può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Montecucco è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.
4. Produttori di Vino DOC Montecucco
Con l’utilizzo della DOC Montecucco i Produttori Vinicoli Toscani sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Montecucco
Carni rosse in abbinamento a piatti tradizionali toscani come la panzanella, i crostini alla toscana, il bardiccio, la caciotta toscana, i fagioli all'uccelletto, il polpettone alla fiorentina.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Montecucco
I fattori umani legati al territorio di produzione, che per consolidata tradizione hanno contribuito ad ottenere i vini del «Montecucco», sono di fondamentale rilievo. In questa area, infatti, esistono testimonianze della coltivazione della vite che risalgono al periodo Etrusco – e che, attraversando i secoli ed i fatti del territorio, dei suoi abitanti e dei suoi governanti, sono giunte fino ai giorni nostri.
Partendo dalle epoche più lontane si può sicuramente affermare come la presenza della viticoltura nel territorio del Montecucco risalga quantomeno all’epoca etrusca, come testimoniano alcuni reperti rinvenuti nella zona di Seggiano e del Potentino, tra i quali annotiamo, oltre al vasellame, anche i tradizionali pithoi, recipienti particolari per la raccolta del vino proveniente dalla pigiatura delle uve e dai torchi, i quali venivano interrati fino all’orlo, nelle vicinanze dei torchi, e vi si raccoglieva il pigiato, che poi fermentava.
La successiva dominazione romana accentuò la tendenza al miglioramento delle tecniche di vinificazione, che rimasero insuperate fino al medioevo; di questo periodo storico, sono i documenti conservati presso gli archivi monastici, a confermare la diffusione della coltivazione della vite, che acquista particolare importanza come pianta colonizzatrice, tanto che governanti e feudatari riconobbero la necessità di concedere terre adatte per questa coltura, che ebbe particolare protezione con apposite norme statutarie.
In occasione delle lottizzazioni dei terreni feudali e comunali, furono infatti indicati esplicitamente, “concessioni di terre in zone a vocazione viticola”. In certi casi, come a Castel del Piano nel Cinquecento, l’attività viticola poteva, in parte o completamente, sostituirsi al salario in moneta (Statuti di Castel del Piano), mentre nella zona di Montegiovi essa era fondamentale per il sostentamento delle popolazioni che vivevano del lavoro dei campi e del bosco (Piccinni, 1988). Nella relazione del Dr. Alfonso Ademollo all’inchiesta parlamentare Iacini (1884), si mette chiaramente in evidenza le qualità dei vini prodotti nella maggior parte delle zone viticole del territorio della provincia di Grosseto. L’Ademollo, nel fornire interessanti informazioni sulla situazione viticola della provincia, così scriveva: “La vite ha sempre allignato, fino dalle epoche più remote, nella provincia di Grosseto.
Le varietà di vite da noi conosciute e coltivate sono molte, poiché si può asserire che tutte le varietà di sì prezioso sarmento, anche le esotiche, vegetano bene nel nostro suolo… Le vigne pure da qualche tempo si sono estese ed hanno migliorato nel proprio prodotto, ma tuttavia anche per questo lato la provincia di Grosseto sarebbe capace di più, poiché la vite cresce benissimo e porge preziosi e squisiti grappoli in ogni parte della provincia, perché non abbiamo veramente né caldi né freddi eccessivi,[…] perché dovunque trovasi terreni leggeri, permeabili, aridi nelle parti elevate, dovute a sabbie, a rocce decomposte, a detriti vulcanici e sassaie”. Da ciò la categorica affermazione: “La provincia di Grosseto, per cinque sesti ha terreno adatto alla viticoltura”.
Parlando dei pregi e dei difetti del vino prodotto nella zona Ademollo così si esprimeva: “II vino, questo benefico liquido che ha tanta importanza nella pubblica e privata economia, come nella pubblica e privata salute, viene prodotto dai nostri viticoltori con sempre crescente progresso e accuratezza in ogni parte della provincia di Grosseto, sia nella zona piana, che in quella montuosa, e per la bontà e quantità in alcuni Comuni è di una rendita importante ai proprietari […]”.
Già prima del 1900 i vini prodotti nel comune di Castel del Piano erano conosciuti, come si evince dai risultati delle analisi chimiche effettuate presso l’Istituto di Chimica Agraria dell’Università di Pisa (1895). Più in particolare per la produzione di uno di questi vini rossi concorrevano “Brunello”, “Tintura di Spagna” ed altre uve bianche. Le testimonianze verbali dei discendenti dei viticoltori del secolo scorso indicano alcune località famose perché capaci di dare un vino di più elevata qualità, come la vigna di Campo Rombolo, le vigne del Poggetto, entrambe ubicate ai Poggi del Sasso (Scalabrelli et al. 2006).
In tempi recenti il recupero, l’identificazione e la valorizzazione di germoplasma locale sta assumendo sempre maggiore importanza in Toscana, regione particolarmente ricca di varietà autoctone, come dimostrato dall’elevato numero di vitigni iscritti al Registro Regionale delle Risorse genetiche Autoctone ai sensi della legge regionale 50/97.
E di particolare interesse risultano le zone che dal punto di vista ampelografico non hanno subito interferenze ed introduzioni di materiale nel corso dell’ultimo secolo, particolarmente dopo l’invasione fillosserica; questo accade soprattutto per alcune specifiche zone della Toscana ed in particolare, nella zona del Montecucco, per quelle di Castel del Piano, Cinigiano e Seggiano, come risulta da documenti storici (Imberciadori, 1980, Balestracci, 1988; Piccinini, 1990; Scalabrelli, 1999; Ciuffoletti e Nanni, 2002;) e da recenti indagini compiute sul territorio (Scalabrelli et al. 2006; Scalabrelli, 2007).
La ricchezza del patrimonio ampelografico è sottolineata dal reperimento di una serie di vitigni locali attualmente in studio da parte delle Università di Firenze e di Pisa e dalla realizzazione di un apposito campo di collezione in località Poggi del Sasso ma anche dal ritrovamento di un vigneto franco di piede dell’età di circa 200 anni, recentemente denominato “Vigneto museo”. Furono questi i presupposti che portarono alla richiesta di riconoscimento dell’indicazione geografica (I.G.) “Montecucco” Bianco, Rosso e Rosato, avvenuto con decreto ministeriale 7 gennaio 1989, preceduta dalla I.G. “Monte Antico” (decreto ministeriale 19 gennaio 1980) relativa a vini prodotti in parte dell’attuale zona di produzione dei vini Montecucco (parte del comune di Civitella Paganico).
Alla fine degli anni ’90, tuttavia, si fece più forte la consapevolezza da parte della filiera vitivinicola che il territorio del Montecucco poteva aspirare al riconoscimento della denominazione di origine controllata per i vini prodotti nella zona, che verrà attribuito nel 1998 per i vini bianchi e rossi del «Montecucco» incentrati, per lo più, sulle uve dei vitigni Sangiovese, Trebbiano toscano e Vermentino.
La denominazione «Montecucco» abbraccia una zona più ampia della località Montecucco, sita nel comune di Cinigiano, riconosciuta, come detto, nel 1989 come Indicazione Geografica: l’utilizzo di questo nome è giustificato dal fatto che i vini prodotti nell’area circostante alla suddetta località avevano dimostrato negli anni di possedere caratteristiche analoghe ai vini della suddetta I.G., tanto da essere facilmente identificati dai consumatori.
Negli anni successivi al riconoscimento della Doc, l’opera di sperimentazione colturale, l’uso di varietà diverse ed i conseguenti risultati hanno convinto la filiera vitivinicola a qualificare maggiormente i vini ottenuti sul territorio del Montecucco, estrapolando la tipologia varietale “Sangiovese” (riconosciuta a Docg autonoma e separata) ed integrando le tipologie contemplate nella Doc con l’inserimento del Rosato e di quelle tradizionali Vin Santo e Vin Santo occhio di pernice (modifica del disciplinare di produzione di cui al decreto ministeriale del 9 settembre 2011).
Il Vino DOC Montecucco ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 30 luglio 1998.
- Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 13.08.1969, G.U. 283 del 08.11.1969
- Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Vino Montecarlo D.O.C.
La denominazione di origine controllata “Montecarlo” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Bianco
- Rosso
- Rosso Riserva
- Vermentino
- Sauvignon
- Syrah
- Cabernet Sauvignon
- Merlot
- Vin Santo
- Vin Santo Occhio di Pernice
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Montecarlo
- Montecarlo Bianco (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- >< 30-60% Vitigno Trebbiano Toscano
- >< 40-70% Vitigni Semillon, Pinot grigio, Pinot bianco, Vermentino, Sauvignon e Roussanne.
- =< 20% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana, con esclusione dei vitigni aromatici: Moscato bianco,Traminer aromatico.
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino piu' o meno intenso, odore delicato, caratteristico e sapore secco, delicato, armonioso.
- Montecarlo Vin Santo (Vino Bianco Vin Santo)
- Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
- >< 30-60% Vitigno Trebbiano Toscano
- >< 40-70% Vitigni Semillon, Pinot grigio, Pinot bianco, Vermentino, Sauvignon e Roussanne.
- =< 20% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana, con esclusione dei vitigni aromatici: Moscato bianco,Traminer aromatico.
- => 16% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Vin Santo dal colore variabile dal giallo paglierino al dorato, all'ambrato intenso, odore etereo, intenso caratteristico e sapore armonioso, vellutato, con piu' pronunciata rotondita' per il tipo amabile.
- Montecarlo Rosso (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- >< 50-75% Vitigno Sangiovese
- >< 15-40% Vitigni Canaiolo nero, Merlot, Syrah: da soli o congiuntamente;
- >< 10-30% Vitigni Ciliegiolo, Colorino, Malvasia nera di Lecce e/o di Brindisi, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, da soli o congiuntamente;
- =< 20% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana, con esclusione dei vitigni aromatici: Moscato bianco,Traminer aromatico.
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino vivace, odore vinoso intenso e sapore asciutto, sapido.
- Montecarlo Rosso Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
- Versioni: Secco
- >< 50-75% Vitigno Sangiovese
- >< 15-40% Vitigni Canaiolo nero, Merlot, Syrah: da soli o congiuntamente;
- >< 10-30% Vitigni Ciliegiolo, Colorino, Malvasia nera di Lecce e/o di Brindisi, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, da soli o congiuntamente;
- =< 20% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana, con esclusione dei vitigni aromatici: Moscato bianco,Traminer aromatico.
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Invecchiato dal colore rosso rubino tendente al granato, odore vinoso intenso caratteristico e sapore asciutto, sapido vellutato.
- Montecarlo Vin Santo Occhio di Pernice (Vino Rosato Vin Santo)
- Versioni: Dolce
- >< 50-75% Vitigno Sangiovese
- >< 15-40% Vitigni Canaiolo nero, Merlot, Syrah: da soli o congiuntamente;
- >< 10-30% Vitigni Ciliegiolo, Colorino, Malvasia nera di Lecce e/o di Brindisi, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, da soli o congiuntamente;
- =< 20% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana, con esclusione dei vitigni aromatici: Moscato bianco,Traminer aromatico.
- => 16% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosato Vin Santo dal colore variabile dal rosa intenso al rosa pallido, odore caldo intenso e sapore dolce, morbido, vellutato e rotondo.
- Montecarlo Vermentino (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Vermentino
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino piu' o meno intenso, odore delicato, caratteristico e sapore secco, delicato, armonioso.
- Montecarlo Sauvignon (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Sauvignon
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino piu' o meno intenso, odore delicato, caratteristico e sapore asciutto, delicato, armonioso.
- Montecarlo Syrah (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Syrah
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino vivace, odore vinoso intenso, caratteristico e sapore asciutto, sapido, armonico.
- Montecarlo Cabernet Sauvignon (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Cabernet sauvignon
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino vivace, odore vinoso intenso, caratteristico e sapore asciutto, sapido, armonico.
- Montecarlo Merlot (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Merlot
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino vivace, odore vinoso intenso, caratteristico e sapore asciutto, sapido, armonico.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Montecarlo
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Montecarlo si estende sulle colline situate a nord-ovest della Toscana, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
La Zona di Produzione del Vino DOC Montecarlo è localizzata in:
- provincia di Lucca e comprende il territorio dei comuni di Montecarlo, Altopascio, Capannori e Porcari.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Montecarlo
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Montecarlo prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Montecarlo non dovrà essere superiore al 70% e al 35% per le tipologie di Vin Santo e Vin Santo Occhio di Pernice; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite di 75 e 55%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
- Le uve destinate alla produzione del Vino DOC Montecarlo Vin Santo e Vin Santo Occhio di Pernice devono essere sottoposte ad appassimento naturale fino a raggiungere un grado zuccherino di almeno 26,6% ed essere immesso al consumo non prima del 1° novembre del terzo anno successivo a quello di vendemmia.
- Il vino DOC Montecarlo con menzione Riserva deve essere sottoposto ad invecchiamento per almeno 24 mesi, di cui almeno 6 di affinamento in bottiglia.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Montecarlo è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.
4. Produttori di Vino DOC Montecarlo
Con l’utilizzo della DOC Montecarlo i Produttori Vinicoli Toscani sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Montecarlo
Piatti a base di carni rosse, legumi e zuppe, formaggi tradizionali come la caciotta toscana, dolci e pasticceria secca.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Montecarlo
Le testimonianze dell'attività nel settore vinicolo relative al territorio di Montecarlo sono molto antiche: per la zona di S. Piero in Campo, in un documento dell'anno 846 d.C., si parla di rendite livellarie in natura, consistenti anche in "vino puro, di uva pigiata tre volte secondo le regole, e poi svinata".
Nei secoli successivi, soprattutto alla fine del Medioevo, la produzione di vino aumentò, grazie ai frequenti disboscamenti e alle bonifiche avvenuti nei dintorni del paese odierno, di alcuni dei quali è rimasta memoria nelle pergamene duecentesche dell'Abbazia di Pozzeveri, che parlano tra l'altro dei terreni più soleggiati del versante Sud-Est della collina di Montecarlo, noti col nome di Coste di Vivinaia, paese che precedette Montecarlo sullo spartiacque del colle.
La storia del borgo si intreccia indissolubilmente con quella del suo vino; un destino che si riscontra nel significato del suo antico nome Vivinaia, ossia passaggio della Via del Vino, che attraversava tutta la collina di Montecarlo. L'esistenza di questa Via, che ebbe notevole importanza fino al tardo medioevo, è significativa del fatto che la caratteristica preminente dì questo territorio erano le vigne, e notevole e pregiata la produzione del suo vino. In quel tempo, come per tutto l'Occidente, grande fu l'influenza che esercitarono gli ordini religiosi sulla produzione del vino; testimonianza ne fu il Monastero di Benedettini fondato nel 1200 a San Martino in Colle, che contribuì a conferire quelle caratteristiche che nell'età dei liberi Comuni vennero riconosciuto al vino di Montecarlo: "chiaro, vermiglio, puro e franco".
Nel 1371 compaiono i primi nomi dei tavernieri che sigillano barili di vino Trebbiano e carri di vino rosso da vendere al minuto, o meglio nelle taverne del paese, pagando in media otto soldi di gabella per mezzo quarto. La gabella era una sorta di dazio che veniva pagato a particolari ufficiali di Lucca al momento dell'ingresso all'interno delle mura, per alcune merci di maggior consumo.
Il vino di Montecarlo per tutto il XIV sec. veniva commercializzato ad Altopascio (che allora era un piccolo villaggio del Comune di Montecarlo) e mediante il lago di Bientina verso Pisa, naturalmente a Lucca e, sotto il dominio fiorentino, anche a Firenze. Si legge che sino al 1567 la comunità paesana offriva vari fiaschi di Trebbiano al Duca Cosimo I De Medici, alla cui corte "i grappoli d'uva di Montecarlo e il Trebbiano di quella comunità rallegrava i commensali".
L'opera appassionata del Prof. Federico Melis ha potuto dimostrare che proprio tra il 1400 e il 1500 il vino bianco di Montecarlo raggiungeva, nelle contrattazioni sul mercato di Firenze, prezzi superiori a qualsiasi altro vino. Ma i vini di Montecarlo raggiunsero anche un'altra importante corte della cristianità, quella dei Papi.
Nel 1408 il Papa Gregorio XII venne rapito dall'eccellente vino del luogo, assaggiandolo a pranzo durante una visita a Lucca, e da quel momento ordinò che le cucine pontificie se ne procurassero per imbandire le mense papali.
La consuetudine che il piccolo paese aveva di onorare i personaggi di casa Medici con il suo più prezioso prodotto, proseguì nel secolo seguente, quando ogni anno veniva ordinato per la festività del glorioso San Giovanni Battista venti fiaschi di trebbiano della "Comunità di Montecarlo" (6 giugno 1626).
Altro grande avvenimento fu la presenza dei vini di Montecarlo sulla tavola delle nozze reali del Principe Umberto di Savoia e Maria Josè, al Quirinale nel 1930. A quel tempo i vini della Fattoria Marchi Magnani e di altri produttori, Fattoria Pucci, Carrara, Pardocchi, De Dominicis, ottennero numerosi riconoscimenti in Italia e all'estero. Il vino allora era conosciuto da tutti come "Lo Chablis di Montecarlo".
Per migliorare ulteriormente i propri vini, un illuminato ed appassionato viticultore montecarlese, Giulio Magnani, a quel tempo proprietario della Fattoria Marchi Magnani (ora Mazzini), intorno al 1870, partì alla volta della Francia per studiare i vitigni e le tecniche di vinificazione dei nostri cugini d'Oltralpe che a quel tempo producevano già dei vini apprezzati anche fuori dei loro confini. Si recò quindi nella zona di Bordeaux e da quei luoghi portò a Montecarlo il Sauvignon, il Semillon, il Merlot, il Cabernet Franc ed il Cabernet Sauvignon. Ancora, riportò dalla zona del Rodano il Roussanne ed il Syrah e dalla Borgogna i Pinot bianco e grigio. Tornato a casa, sperimentò le percentuali giuste dei vitigni da aggiungere al Trebbiano al fine di produrre un vino più elegante, morbido e profumato. Proprio questi vitigni, compresi nel disciplinare del vino DOC di Montecarlo, hanno caratterizzato profondamente l'assoluta singolarità di questi vini, che vantano oltre un secolo di felicissimo ambientamento e armonico radicamento nel territorio di Montecarlo, Altopascio, Capannori e Porcari, i quattro paesi che formano il terroir dei vini di Montecarlo.
Si è realizzato così un armonico blend tra i vini autoctoni e i vitigni così detti migliorativi di origine francese, secondo le tendenze e gli orientamenti della più innovativa scienza viticola italiana e toscana.
Attualmente, in particolare modo negli ultimi 10/15 anni, c ‘è stato nella zona un rinnovamento viticolo e tecnologico che ha portato i vini delle aziende montecarlesi ad essere citate con ottimi punteggi sulle principali Guide Italiane ed Internazionali ed apprezzato nelle migliori enoteche e nei più rinomati ristoranti.
Il Vino DOC Montecarlo ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 13 agosto 1969.
- Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato DOC con D.M. 30.09.2011, G.U. 236 del 10.10.2011
- Denominazione aggiornata con le ultime modifiche riportate in G.U. n.62 del 14.03.2023
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Vino Maremma Toscana D.O.C.
La denominazione di origine controllata “Maremma Toscana” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Bianco, anche Riserva, Passito e Vendemmia tardiva
- Rosso, anche Riserva, Passito e Novello
- Rosato o Rosè
- Vin Santo
- Ansonica, anche Passito e Vendemmia tardiva
- Chardonnay, anche Passito e Vendemmia tardiva
- Sauvignon, anche Passito e Vendemmia tardiva
- Trebbiano, anche Vendemmia tardiva
- Vermentino, anche Superiore, Passito e Vendemmia tardiva
- Viognier, anche Vendemmia tardiva
- Alicante o Grenache, anche Rosato o Rosè
- Cabernet, anche Passito
- Cabernet Sauvignon, anche Passito
- Cabernet Franc
- Canaiolo
- Ciliegiolo, anche Rosato o Rosè e Passito
- Merlot, anche Rosato o Rosè e Passito
- Petit Verdot
- Pugnitello
- Sangiovese, anche Rosato o Rosè e Passito
- Syrah anche Rosato o Rosè
- Bianco Spumante
- Rosato o Rosè Spumante
- Ansonica Spumante
- Vermentino Spumante
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Maremma Toscana
- Maremma Toscana Bianco (Vino Bianco)
- Versioni: Secco /Abboccato
- => 60% Vitigni Trebbiano Toscano, Vermentino e Viognier, da soli o congiuntamente
- =< 40% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana, ad esclusione del Moscato Bianco.
- => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal Colore giallo paglierino più o meno intenso; Odore fine, delicato; Sapore secco o abboccato e armonico.
- Maremma Toscana Bianco Riserva (Vino Bianco Invecchiato)
- Versioni: Secco
- => 60% Vitigni Trebbiano Toscano, Vermentino e Viognier, da soli o congiuntamente
- =< 40% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana, ad esclusione del Moscato Bianco.
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Riserva, dal Colore giallo paglierino più o meno intenso; Odore fine, ampio, complesso; Sapore asciutto, fresco con note speziale, sapido, di buon corpo, morbido ed elegante.
- Maremma Toscana Spumante Bianco (Vino Bianco Spumante)
- Versioni: Spumante Pas-dosè /Brut-nature /Extra-brut /Brut /Extra-dry
- => 60% Vitigni Trebbiano Toscano, Vermentino e Viognier, da soli o congiuntamente
- =< 40% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana, ad esclusione del Moscato Bianco.
- => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Spumante dalla Spuma fine e persistente; Colore giallo paglierino più o meno intenso; Odore fine, fruttato, persistente; sapore da dosaggio zero a extra dry, armonico, netto.
- Maremma Toscana Spumante Rosato o Rosè (Vino Rosato Spumante)
- Versioni: Spumante Pas-dosè /Brut-nature /Extra-brut /Brut /Extra-dry
- => 60% Vitigni Sangiovese, Cabernet (Cabernet Sauvignon e Franc), Merlot, Syrah, Ciliegiolo, da soli o congiuntamente.
- =< 40% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana, ad esclusione del Moscato Bianco.
- => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosato Spumante dalla Spuma fine e persistente; Colore dal rosa tenue al rosa cerasuolo, Odore delicato, fine, con evidenti note fruttate, Sapore da dosaggio zero a extra dry, vivace, acidulo, con fondo leggermente amarognolo.
- Maremma Toscana Passito Bianco (Vino Bianco Passito)
- Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
- => 60% Vitigni Trebbiano Toscano, Vermentino e Viognier, da soli o congiuntamente
- =< 40% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana, ad esclusione del Moscato Bianco.
- => 15,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Passito dal Colore variabile da giallo dorato all’ambrato più o meno intenso; Odore intenso, ricco, di frutta matura; Sapore da secco a dolce, rotondo e vellutato.
- Maremma Toscana Vendemmia Tardiva (Vino Bianco Vendemmia Tardiva)
- Versioni: Amabile /Dolce
- =< 60% Vitigni Trebbiano Toscano, Vermentino e Viognier, da soli o congiuntamente
- =< 40% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana, ad esclusione del Moscato Bianco.
- => 15% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Vendemmia Tardiva dal Colore variabile da giallo paglierino intenso a giallo oro, più o meno intenso; Odore delicato, intenso, talvolta speziato; Sapore amabile o dolce, pieno, armonico.
- Maremma Toscana Vin Santo (Vino Bianco Vin Santo)
- Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
- =< 100% Vitigni Trebbiano Toscano e Malvasia, da soli o congiuntamente;
- =< 60% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 16% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Vin Santo dal colore variabile da giallo dal paglierino, all’ambrato, al bruno; Odore etereo, caldo, caratteristico; Sapore da secco a dolce, armonico, vellutato, con più pronunciata rotondità per il tipo amabile.
- Maremma Toscana Rosso (Vino Rosso)
- Versioni: Secco /Abboccato
- => 60% Vitigni Sangiovese, Cabernet (Cabernet Sauvignon e Franc), Merlot, Syrah, Ciliegiolo, da soli o congiuntamente.
- =< 40% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal Colore rosso rubino con riflessi violacei; Odore vinoso; Sapore secco o abboccato, armonico ed equilibrato. (Il prodotto dell'annata che ha subito il "governo all'uso toscano" presenta vivezza e rotondità).
- Maremma Toscana Rosso Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
- Versioni: Secco
- => 60% Vitigni Sangiovese, Cabernet (Cabernet Sauvignon e Franc), Merlot, Syrah, Ciliegiolo, da soli o congiuntamente.
- =< 40% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Riserva dal Colore rosso rubino tendente al granato con l'invecchiamento; Odore vinoso, intenso e charatteristico che si affina nel corso dell'invecchiamento; Sapore asciutto, corposo, armonico.
- Maremma Toscana Rosso Novello (Vino Rosso Novello)
- Versioni: Secco
- => 60% Vitigni Sangiovese, Cabernet (Cabernet Sauvignon e Franc), Merlot, Syrah, Ciliegiolo, da soli o congiuntamente.
- =< 40% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Novello dal Colore rosso rubino; Odore vinoso, fruttato; Sapore asciutto, leggermente acidulo, sapido.
- Maremma Toscana Rosso Passito (Vino Rosso Passito)
- Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
- => 60% Vitigni Sangiovese, Cabernet (Cabernet Sauvignon e Franc), Merlot, Syrah, Ciliegiolo, da soli o congiuntamente.
- =< 40% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 15,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Passito dal Colore rosso rubino intenso; Odore ampio, intenso, vinoso; Sapore da secco a dolce, rotondo, ricco di corpo, vellutato.
- Maremma Toscana Rosato o Rosè (Vino Rosato)
- Versioni: Secco /Abboccato
- => 60% Vitigni Sangiovese, Cabernet (Cabernet Sauvignon e Franc), Merlot, Syrah, Ciliegiolo, da soli o congiuntamente.
- =< 40% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosato dal Colore rosato più o meno intenso; Odore vinoso, delicato, con intense note fruttate; Sapore da secco ad abboccato, armonico, leggermente acidulo.
- Maremma Toscana Ansonica (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Ansonica
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana con l’esclusione del Moscato bianco.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal Colore giallo paglierino più o meno intenso; Odore caratteristico, leggermente fruttato; Sapore asciutto, morbido e armonico.
- Maremma Toscana Ansonica Spumante (Vino Bianco Spumante)
- Versioni: Spumante Pas-dosè /Brut-nature /Extra-brut /Brut /Extra-dry
- => 85% Vitigno Ansonica
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana con l’esclusione del Moscato bianco.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Spumante dalla Spuma fine e persistente; Colore giallo paglierino più o meno intenso; Odore caratteristico, leggermente fruttato; Sapore da dosaggio zero a extra dry, morbido ed armonico.
- Maremma Toscana Ansonica Vendemmia Tardiva (Vino Bianco Vendemmia Tardiva)
- Versioni: Amabile /Dolce
- => 85% Vitigno Ansonica
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana con l’esclusione del Moscato bianco.
- => 15% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Vendemmia Tardiva dal Colore variabile da giallo paglierino intenso a giallo oro, più o meno intenso; Odore delicato, intenso, talvolta speziato; Sapore amabile o dolce, pieno, armonico.
- Maremma Toscana Ansonica Passito (Vino Bianco Passito)
- Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
- => 85% Vitigno Ansonica
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana con l’esclusione del Moscato bianco.
- => 15,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Passito dal Colore variabile da giallo dorato all’ambrato più o meno intenso; Odore intenso, ricco, di frutta matura; Sapore da secco a dolce, rotondo e vellutato.
- Maremma Toscana Chardonnay (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Chardonnay
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana con l’esclusione del Moscato bianco.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal Colore giallo paglierino più o meno intenso; Odore fine, delicato, caratteristico; Sapore asciutto e armonico.
- Maremma Toscana Chardonnay Vendemmia Tardiva (Vino Bianco Vendemmia Tardiva)
- Versioni: Amabile /Dolce
- => 85% Vitigno Chardonnay
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana con l’esclusione del Moscato bianco.
- => 15% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Vendemmia Tardiva dal Colore variabile da giallo paglierino intenso a giallo oro, più o meno intenso; Odore delicato, intenso, talvolta speziato; Sapore amabile o dolce, pieno, armonico.
- Maremma Toscana Chardonnay Passito (Vino Bianco Passito)
- Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
- => 85% Vitigno Chardonnay
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana con l’esclusione del Moscato bianco.
- => 15,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Passito dal Colore variabile da giallo dorato all’ambrato più o meno intenso; Odore intenso, ricco, di frutta matura; Sapore da secco a dolce, rotondo e vellutato.
- Maremma Toscana Sauvignon (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Sauvignon
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana con l’esclusione del Moscato bianco.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal Colore giallo paglierino; Odore delicato, gradevole, caratteristico; Sapore secco e armonico.
- Maremma Toscana Sauvignon Vendemmia Tardiva (Vino Bianco Vendemmia Tardiva)
- Versioni: Amabile /Dolce
- => 85% Vitigno Sauvignon
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana con l’esclusione del Moscato bianco.
- => 15% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Vendemmia Tardiva dal Colore variabile da giallo paglierino intenso a giallo oro, più o meno intenso; Odore delicato, intenso, talvolta speziato; Sapore amabile o dolce, pieno, armonico.
- Maremma Toscana Sauvignon Passito (Vino Bianco Passito)
- Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
- => 85% Vitigno Sauvignon
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana con l’esclusione del Moscato bianco.
- => 15,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Passito dal Colore variabile da giallo dorato all’ambrato più o meno intenso; Odore intenso, ricco, di frutta matura; Sapore da secco a dolce, rotondo e vellutato.
- Maremma Toscana Trebbiano (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Trebbiano Toscano
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana con l’esclusione del Moscato bianco.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal Colore giallo paglierino più o meno intenso; Odore fine e delicato; Sapore secco e armonico.
- Maremma Toscana Trebbiano Vendemmia Tardiva (Vino Bianco Vendemmia Tardiva)
- Versioni: Amabile /Dolce
- => 85% Vitigno Trebbiano Toscano
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana con l’esclusione del Moscato bianco.
- => 15% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Vendemmia Tardiva dal Colore variabile da giallo paglierino intenso a giallo oro, più o meno intenso; Odore delicato, intenso, talvolta speziato; Sapore amabile o dolce, pieno, armonico.
- Maremma Toscana Vermentino (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Vermentino
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana con l’esclusione del Moscato bianco.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal Colore giallo paglierino brillante, a volte con riflessi verdognoli; Odore delicato, caratteristico; Sapore secco, morbido, vellutato.
- Maremma Toscana Vermentino Superiore (Vino Bianco Superiore)
- Versioni: Secco
- => 95% Vitigno Vermentino
- =< 5% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana con l’esclusione del Moscato bianco.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Superiore dal Colore giallo paglierino brillante, a volte con riflessi tendenti al dorato; Odore delicato, caratteristico, fine; Sapore secco, sapido, morbido, vellutato.
- Maremma Toscana Vermentino Spumante (Vino Bianco Spumante)
- Versioni: Spumante Pas-dosè /Brut-nature /Extra-brut /Brut /Extra-dry
- => 85% Vitigno Vermentino
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana con l’esclusione del Moscato bianco.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Spumante dalla Spuma fine e persistente; Colore giallo paglierino brillante, a volte con riflessi verdognoli; Odore delicato, caratteristico; Sapore da dosaggio zero a extra dry.
- Maremma Toscana Vermentino Vendemmia Tardiva (Vino Bianco Vendemmia Tardiva)
- Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
- => 85% Vitigno Vermentino
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana con l’esclusione del Moscato bianco.
- => 15% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Vendemmia Tardiva dal Colore variabile da giallo paglierino intenso a giallo oro, più o meno intenso; Odore delicato, intenso, talvolta speziato; Sapore da secco a dolce, pieno, armonico.
- Maremma Toscana Vermentino Passito (Vino Bianco Passito)
- Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
- => 85% Vitigno Vermentino
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana con l’esclusione del Moscato bianco.
- => 15,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Passito dal Colore variabile da giallo dorato all’ambrato più o meno intenso; Odore intenso, ricco, di frutta matura; Sapore da secco a dolce, rotondo e vellutato.
- Maremma Toscana Viognier (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Viognier
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana con l’esclusione del Moscato bianco.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal Colore giallo paglierino brillante, odore delicato, fresco, con nette sensazioni fruttate; Sapore asciutto, morbido, vellutato, armonico.
- Maremma Toscana Viognier Vendemmia Tardiva (Vino Bianco Vendemmia Tardiva)
- Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
- => 85% Vitigno Viognier
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana con l’esclusione del Moscato bianco.
- => 15% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Vendemmia Tardiva dal Colore variabile da giallo paglierino intenso a giallo oro, più o meno intenso; Odore delicato, intenso, talvolta speziato; Sapore da secco a dolce, pieno, armonico.
- Maremma Toscana Alicante o Grenache (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Alicante
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal Colore rosso rubino più o meno intenso; Odore gradevole, caratteristico; Sapore secco, sapido ed equilibrato.
- Maremma Toscana Alicante o Grenache Rosato o Rosè (Vino Rosato)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Alicante
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosato dal Colore rosato più o meno intenso; Odore vinoso, delicato, con note fruttate, persistenti, Sapore secco, armonico, leggermente acidulo.
- Maremma Toscana Cabernet (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigni Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Carmenére, da soli o congiuntamente;
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal Colore rosso intenso con riflessi violacei, tendenti al granato con l’invecchiamento; Odore vinoso con note speziate; Sapore corposo, sapido, asciutto, giustamente tannico.
- Maremma Toscana Cabernet Passito (Vino Rosso Passito)
- Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
- => 85% Vitigni Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc, da soli o congiuntamente
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 15,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Passito dal Colore rosso rubino intenso; Odore ampio, intenso, vinoso; Sapore da secco a dolce, rotondo, ricco di corpo, vellutato.
- Maremma Toscana Cabernet Sauvignon (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Cabernet Sauvignon
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal Colore rosso intenso con riflessi violacei, tendenti al granato con l’invecchiamento; Odore vinoso con note speziate; Sapore corposo, sapido, asciutto, giustamente tannico.
- Maremma Toscana Cabernet Franc (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Cabernet Franc
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal Colore rosso intenso con riflessi violacei, tendenti al granato con l’invecchiamento; Odore vinoso con note speziate; Sapore corposo, sapido, asciutto, giustamente tannico.
- =Maremma Toscana Cabernet Sauvignon Passito (Vino Rosso Passito)
- Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
- => 85% Vitigno Cabernet Sauvignon
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 15,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Passito dal Colore rosso rubino intenso; Odore ampio, intenso, vinoso; Sapore da secco a dolce, rotondo, ricco di corpo, vellutato.
- Maremma Toscana Canaiolo (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Canaiolo Nero
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal Colore rosso rubino tendente al granato con l’invecchiamento; Odore vinoso; Sapore secco e armonico.
- Maremma Toscana Ciliegiolo (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Ciliegiolo
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal Colore rosso rubino tendente al granato con l’invecchiamento; Odore vinoso, delicato; Sapore asciutto, vellutato, armonico, di buon corpo.
- Maremma Toscana Ciliegiolo Rosato o Rosè (Vino Rosato)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Ciliegiolo
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosato dal Colore rosato più o meno intenso; Odore vinoso, delicato, con note fruttate; Sapore secco, armonico, leggermente acidulo.
- Maremma Toscana Ciliegiolo Passito (Vino Rosso Passito)
- Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
- => 85% Vitigno Ciliegiolo
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 15,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Passito dal Colore rosso rubino intenso; Odore ampio, intenso, vinoso; Sapore da secco a dolce, rotondo, ricco di corpo, vellutato.
- Maremma Toscana Merlot (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Merlot
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso con riflessi violacei, tendente al granato con l’invecchiamento; Odore tipico con note fruttate; Sapore secco, ampio e vellutato.
- Maremma Toscana Merlot Passito (Vino Rosso Passito)
- Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
- => 85% Vitigno Merlot
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 15,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Passito dal Colore rosso rubino intenso; Odore ampio, intenso, vinoso; Sapore da secco a dolce, rotondo, ricco di corpo, vellutato.
- Maremma Toscana Merlot Rosato o Rosè (Vino Rosato)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Merlot
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosato dal colore rosato piuo meno intenso; Odore vinoso, delicato, con intense note fruttate; Sapore secco Armonico, leggermente acidulo.
- Maremma Toscana Petit Verdot (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Petit Verdot
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal Colore rosso di buona intensità, tendente al granato con l’invecchiamento; Odore tipico con note speziate; Sapore asciutto, pieno, di buona struttura, gradevolmente tannico.
- Maremma Toscana Pugnitello (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Pugnitello
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal Colore rosso intenso con riflessi violacei, tendente al granato con l’invecchiamento; Odore tipico con note fruttate di frutti rossi; Sapore asciutto, di buona struttura, morbido, ampio, rotondo.
- Maremma Toscana Sangiovese (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Sangiovese
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal Colore rosso rubino tendente al granato con l’invecchiamento; Odore vinoso, talvolta con note fruttate di ciliegia e viola; Sapore asciutto, corposo, armonico. (Il prodotto dell'annata che ha subito il "governo all'uso toscano" presenta vivezza e rotondità).
- Maremma Toscana Sangiovese Rosato o Rosè (Vino Rosato)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Sangiovese
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosato dal Colore rosato più o meno intenso; Odore vinoso, delicato, delicatamente fruttato; Sapore secco, armonico, leggermente acidulo.
- Maremma Toscana Sangiovese Passito (Vino Rosso Passito)
- Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
- => 85% Vitigno Sangiovese
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 15,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Passito dal Colore rosso rubino intenso; Odore ampio, intenso, vinoso; Sapore da secco a dolce, rotondo, ricco di corpo, vellutato.
- Maremma Toscana Syrah (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Syrah
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal Colore da rosso rubino a rosso granato; Odore intenso, speziato, con sentore di piccoli frutti; sapore secco, armonico, pieno; Sapore secco, armonico, pieno.
- Maremma Toscana Syrah Rosato o Rosè (Vino Rosato)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Syrah
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosato dal Colore rosato più o meno intenso; Odore vinoso, delicato, con note fruttate; Sapore secco, armonico, leggermente acidulo..
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Maremma Toscana
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Maremma Toscana si estende sulle colline maremmane di Grosseto, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
La Zona di Produzione del Vino DOC Maremma Toscana è localizzata in:
- provincia di Grosseto e comprende tutto il territorio della provincia.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Maremma Toscana
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Maremma Toscana prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Maremma Toscana non dovrà essere superiore: al 70% per i vini Bianchi, Rossi e con indicazione di vitigno; al 50% per i Vini Vendemmia Tardiva; al 40% per i vini Passiti e al 35% per il Vin Santo; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 75% (38% per la tipologia “Vin Santo”, 45% per le tipologie “Passito”, 55% per le tipologie “Vendemmia tardiva”), l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
- Il vino DOC Maremma Toscana Rosato deve essere ottenuto con la vinificazione in “rosato” delle uve a bacca rossa.
- Il vino DOC Maremma Toscana Novello deve essere ottenuto con la vinificazione delle uve secondo la tecnica della macerazione carbonica per almeno il 40% della produzione.
- Il vino DOC Maremma Toscana Passito deve essere ottenuto con appassimento naturale delle uve all’aria o in locali idonei, con possibilità di una parziale disidratazione con aria ventilata, fino al raggiungimento di un titolo alcolometrico volumico totale non inferiore al 15,50%.
- Il vino DOC Maremma Toscana Vin Santo deve essere ottenuto con appassimento naturale delle uve all’aria o in locali idonei, con possibilità di una parziale disidratazione con aria ventilata, fino al raggiungimento di un contenuto zuccherino non inferiore al 26%.
- Il vino DOC Maremma Toscana Spumante appartiene alla categoria “Vino Spumante di Qualità”, e può essere spumantizzato sia con il metodo Martinotti che con il metodo Classico, ovvero con rifermentazione, rispettivamente, in autoclave o in bottiglia.
- Nella designazione dei Vini DOC Maremma Toscana può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Maremma Toscana è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve, ad eccezione della tipologia di Vino Spumante.
4. Produttori di Vino DOC Maremma Toscana
Con l’utilizzo della DOC Maremma Toscana i Produttori Vinicoli Toscani sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Maremma Toscana
Pasta e risotti a base di frutti di mare, pesce arrosto e formaggi giovani. primi piatti con salse a base di carne e secondi di carne rossa.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Maremma Toscana
I fattori umani legati al territorio di produzione, che per consolidata tradizione hanno contribuito a ottenere i vini della «Maremma toscana», sono di fondamentale rilievo. In questa area, infatti, esistono testimonianze della coltivazione della vite che risalgono al periodo Etrusco – le antiche città etrusche di Vetulonia, Roselle e Sovana, rispettivamente nella parte centro-settentrionale, centrale e meridionale della provincia, le aree nei pressi del lago dell’Accesa a nord, di Ghiaccio Forte, di Marsiliana lungo l’Albegna, di Cosa e la villa di “Settefinestre” presso Capalbio che rappresenta un esempio di villa romana dedita all’attività viticola a sud, sono solo alcuni esempi di insediamenti più o meno rilevanti – come testimoniano alcuni reperti.
In particolare, presso Marsiliana lungo il corso del fiume Albegna (Ager Cosanus), è stato rinvenuto un numero consistente di vasellame e pithoi (recipienti particolari per la raccolta del vino proveniente dalla pigiatura delle uve e dai torchi), unitamente a fornaci per la produzione di anfore vinarie, probabilmente poiché il luogo corrispondeva a un vero e proprio centro di raccolta per i vini che provenivano dalle aree più interne (colline di Manciano e Scansano), trasportati lungo il corso del fiume. Inoltre, in alcune aree della provincia e sul territorio dell’isola del Giglio, sono stati rinvenuti numerosi palmenti in pietra, specie di vasche cilindriche scavate direttamente sulla roccia talvolta ai piedi di un vigneto, utilizzate da etruschi e, più tardi, romani, per la pigiatura e lo sgrondo delle uve. Ma anche alcune pitture sul vasellame di origine etrusca, raffigurando la vite “domesticata”, possono essere interpretate come una conferma della familiarità della coltura della vite tra la gente di questo popolo.
La dominazione romana accentuò la tendenza al miglioramento delle tecniche di vinificazione, che rimasero insuperate fino al medioevo; in questo periodo storico, la vite acquistò particolare importanza come pianta colonizzatrice, tanto che governanti e feudatari riconobbero la necessità di concedere terre adatte per questa coltura, che ebbe particolare protezione con apposite norme statutarie.
In occasione delle lottizzazioni dei terreni feudali e comunali, furono infatti indicati esplicitamente, “concessioni di terre in zone a vocazione viticola”.
Importante, inoltre, fu il ruolo dei monaci benedettini, soprattutto per il recupero e il mantenimento della coltivazione della vite, che si consolidò intorno alle mura dei centri abitati medioevali.
Nei secoli che vanno dal 1300 al 1600, come testimoniano numerosi statuti comunali (Comunità del Cotone, comuni di Massa Marittima e Monterotondo, ecc.), si ebbe un ulteriore sviluppo alla diffusione della viticoltura, grazie anche al merito delle grandi famiglie nobili presenti sul territorio, come gli Aldobrandeschi, gli Sforza o gli Orsini.
Durante lo Stato dei Presidi fu nota anche la coltivazione del vitigno Ansonica in molte aree della Maremma meridionale e insulare, così come rilevante divenne, durante la grandiosa opera di bonifica intrapresa nel 1700 dai granduca di Lorena, la diffusione della coltivazione della vite e dell’olivo nelle aree risanate della Maremma, situazione che si protrasse per tutto l’Ottocento e che consentì di sviluppare l’attività vitivinicola, in modo capillare, su tutto il territorio provinciale.
Le zone della provincia di Grosseto che hanno avuto in ogni tempo maggiore possibilità di affermazione nel campo economico e sociale sono quelle che hanno potuto legare la loro fortuna anche alla diffusione della vite. Studiosi di ogni tempo riconobbero i pregi delle uve di questo territorio e l’eccellenza dei vini prodotti. L’enotecnico Luigi Vivarelli, parlando di sistemi di allevamento della vite, scrive: “nel nostro mandamento è raro il caso di trovare la vite disposta ai lati dei campi, ma invece vi predomina la vigna specializzata e quindi la consociazione è pratica quasi sconosciuta….. Sarebbe utile piano piano, sostituire il filo di ferro alle canne giacchè esso permette una notevole economia…… La forma di potatura più in uso presso i nostri viticoltori, mi pare sia quella a cornetti con 5 o 6 occhi; non è certo un metodo sbagliato, ma ho l’opinione che si potrebbe con maggior vantaggio introdurre la potatura Guyot”.
Il dott. Alfonso Ademollo, in una relazione all’inchiesta parlamentare Jacini, tenendo conto della vocazione viticola della Maremma, nel 1884 affermava che tutte le varietà “vegetano bene nel nostro suolo ed a noi non mancano le uve da spremere e da mangiare……”. L’Ademollo, nel fornire interessanti informazioni sulla situazione viticola della provincia, così scriveva: “La vite ha sempre allignato, fino dalle epoche più remote, nella provincia di Grosseto. Le varietà di vite da noi conosciute e coltivate sono molte, poichè si può asserire che tutte le varietà di sì prezioso sarmento, anche le esotiche, vegetano bene nel nostro suolo……Le principali varietà della vite che si coltivano nella zona piana e collinosa, sono le anzonache bianche e rosse, le riminesi, i moscatelli, le alicanti, le aleatiche, le malvasie, li zibibbi, il biancone, il sangioveto, le cannaiole, i procanici, le lambrusche e le altre varietà di uve bianche e rosse… Le vigne pure da qualche tempo si sono estese ed hanno migliorato nel proprio prodotto, ma tuttavia anche per questo lato la provincia di Grosseto sarebbe capace di più, poichè la vite cresce benissimo e porge preziosi e squisiti grappoli in ogni parte della provincia, perchè non abbiamo veramente nè caldi nè freddi eccessivi, perché la posizione geografica della provincia è compresa fra i 30 e 50° di latitudine e perchè dovunque trovasi terreni leggeri, permeabili, aridi nelle parti elevate, dovute a sabbie, a rocce decomposte, a detriti vulcanici e sassaie”. Da ciò la categorica affermazione: “La provincia di Grosseto, per cinque sesti ha terreno adatto alla viticoltura”.
Parlando dei pregi e dei difetti del vino prodotto nella zona lo stesso Ademollo così si esprimeva: “II vino, questo benefico liquido che ha tanta importanza nella pubblica e privata economia, come nella pubblica e privata salute, viene prodotto dai nostri viticoltori con sempre crescente progresso e accuratezza in ogni parte della provincia di Grosseto, sia nella zona piana, che in quella montuosa, e per la bontà e quantità in alcuni Comuni è di una rendita importante ai proprietari……”. Sempre in natura di notizie storiche, interessanti sono le tecniche di coltivazione adottate nelle rasole all’uso scansanese descritte dall’agronomo L. Vannuccini.
Nel ventesimo secolo, caratterizzato da due eventi bellici e da un ventennio di dittatura politica, la situazione viticola provinciale ha seguito le sorti dell’agricoltura in genere, il cui obiettivo principale era quello di conseguire un’economia di consumo e la piena occupazione della mano d’opera. In tale periodo, la viticoltura era condizionata dalla polverizzazione delle proprietà diretto coltivatrici e dalle diffuse forme di conduzione mezzadrile, che rappresentavano delle limitazioni alla espansione della specializzazione viticola. Nonostante ciò, nella prima metà del secolo scorso, la superficie vitata non subisce in Maremma profonde modificazioni.
Nei decenni successivi, invece, si moltiplicano le iniziative di molti proprietari, intese a sviluppare una viticoltura più razionale, favorite anche dall’attuazione dei programmi di incentivazione statale per una ripresa agricola, dall’applicazione della riforma agraria e dalla capacità dei viticoltori maremmani, guidati dai tecnici dell’Ispettorato Agrario e delle Associazioni preposte, che hanno creduto nella spiccata vocazione vitivinicola della provincia. L’azione svolta dai tecnici è stata coerente ai principi di una moderna agricoltura, in quanto diretta a sostenere la viticoltura classica nelle zone che ne consentivano il rinnovamento, mediante la specializzazione e la meccanizzazione più ampia e l’introduzione di nuove cultivar nei territori collinari più facili. Sono stati perciò messi a punto gli aspetti tecnici per la produzione delle uve da vino, con l’obiettivo di conseguire un adeguato equilibrio fra rendimenti unitari e qualità.
L’espansione viticola, non accompagnata dal perfezionamento della tecnica di vinificazione e quindi dal miglioramento della qualità dei vini prodotti, creava notevoli problemi di organizzazione e diffusione dei vini stessi, ma problematica era anche la difformità della tecnica di trasformazione e la disponibilità di solo modeste partite frazionate, di qualità variabile, anche se pregiate.
Un contributo decisivo alla risoluzione di questi problemi è stato dato dalla realizzazione negli anni Sessanta delle Cantine Sociali dislocate nei centri di maggiore concentrazione viticola e da Cantine agricole aziendali industrializzate. È questa, per la Maremma, una circostanza importante per la nascita dell’industria enologica, che ha permesso di presentare sul mercato vini uniformi, con caratteristiche costanti, migliorati nella qualità e standardizzati nella presentazione. Sono molteplici, quindi, le motivazioni che portarono alla richiesta di riconoscimento dell’indicazione geografica (I.G.) “Maremma Toscana” Bianco e Rosso con decreto ministeriale 22 marzo 1988, sostituita successivamente, col decreto ministeriale 9 ottobre 1995, con l’indicazione geografica tipica (IGT) “Maremma Toscana”.
Alla fine degli anni ’90, tuttavia, si fece più forte la consapevolezza che il territorio della Maremma grossetana poteva aspirare al riconoscimento della denominazione di origine controllata per i vini prodotti nella zona, rafforzata anche dalla nascita del “Distretto rurale” per l’intero territorio provinciale (L.R. 21/2004), il primo riconosciuto in Toscana. La normativa regionale definisce i distretti rurali “Sistemi produttivi locali caratterizzati da una identità storica e territoriale omogenea, derivante dall’integrazione fra attività agricole e altre attività locali, nonchè dalla produzione di beni o servizi di particolare specificità, coerenti con le tradizioni e le vocazioni naturali e territoriali”.
Il “Distretto”, nato con l’obiettivo di realizzare un “Sistema territoriale di qualità” in modo da concorrere alla crescita e allo sviluppo economico e sociale del territorio, assumendo come principi fondamentali la sostenibilità e l’innovazione, ha consentito di avviare un percorso di valorizzazione delle produzioni locali di qualità e delle biodiversità della Maremma. In questo contesto, la filiera vitivinicola rappresenta sicuramente uno dei punti di forza nel legame prodotto-territorio e la sua valorizzazione comprende diversi fattori intrinsecamente legati tra loro, che vanno dalla qualità del prodotto ai valori storici, culturali e ambientali.
Il riconoscimento per questa nuova denominazione viene attribuito, dopo un lungo percorso, col decreto ministeriale del 30 settembre 2011 per i vini bianchi, rossi e rosati della «Maremma Toscana» incentrati, nelle tipologie “di base”, sulle uve dei vitigni Sangiovese, Ciliegiolo, Trebbiano toscano, Vermentino e Malvasia bianca lunga, prodotti anche nelle versioni Spumante (solo bianchi), Novello (solo rossi), Vin Santo, Passito e Vendemmia tardiva, ma presentati anche in tipologie varietali con la presenza minima dell’85% del vitigno, ed in particolare, tra i vini ottenuti da varietà tradizionali, Ansonica, Trebbiano, Vermentino, Alicante, Canaiolo, Ciliegiolo e Sangiovese, ai quali si aggiungono varietà internazionali, presenti soprattutto nei nuovi impianti, come Chardonnay, Sauvignon, Viognier, Merlot, Cabernet Sauvignon e Syrah.
Il Vino DOC Maremma Toscana ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 9 ottobre 1995.
- Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.M. 31.05.2010, G.U. 136 del 14.06.2010
- Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Vino Grance Senesi D.O.C.
La denominazione di origine controllata “Grance Senesi” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Rosso
- Rosso Riserva
- Bianco
- Passito
- Vendemmia Tardiva
- Canaiolo
- Sangiovese
- Merlot
- Cabernet Sauvignon
- Malvasia Bianca Lunga
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Grance Senesi
- Grance Senesi Bianco (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 60% Vitigni Trebbiano, Malvasia Bianca Lunga, da soli o congiuntamente;
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino, odore delicato, fruttato e sapore secco, vivace, fresco, con buona acidità.
- Grance Senesi Passito (Vino Bianco Passito)
- Versioni: Dolce
- => 60% Vitigni Trebbiano, Malvasia Bianca Lunga, da soli o congiuntamente;
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 17% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Passito dal colore giallo oro, odore armonioso con sentori di miele e frutta secca e sapore morbido, caldo con elegante dolcezza.
- Grance Senesi Vendemmia Tardiva (Vino Bianco Vendemmia Tardiva)
- Versioni: Dolce
- => 60% Vitigni Trebbiano, Malvasia Bianca Lunga, da soli o congiuntamente;
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 15% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Vendemmia Tardiva dal colore giallo oro, odore delicato, persistente e sapore morbido, caldo con elegante dolcezza.
- Grance Senesi Malvasia Bianca Lunga (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Malvasia Bianca Lunga
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino, odore vinoso, talvolta aromatico e sapore asciutto, pieno e minerale.
- Grance Senesi Rosso (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 60% Vitigno Sangiovese
- =< 40% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino tendente al granato con l'invecchiamento, odore vinoso, gradevole, con sentori di frutta e sapore asciutto, armonico, dotato di spiccata complessità.
- Grance Senesi Rosso Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
- Versioni: Secco
- => 60% Vitigno Sangiovese
- =< 40% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 13,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Invecchiato dal colore rosso rubino tendente al granato con l'invecchiamento, odore complesso, gradevole, con sentori di frutta, talvolta con possibili sentori di legno e spezie, e sapore asciutto, armonico, giustamente tannico con buona persistenza.
- Grance Senesi Canaiolo (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Canaiolo Nero
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino intenso, odore caratteristico, persistente, fruttato, sapore secco, armonico, dotato di buona rotondità.
- Grance Senesi Sangiovese (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Sangiovese
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino, odore vinoso, caratteristico con eventuali note di sottobosco e sapore asciutto, caratteristico, elegante.
- Grance Senesi Merlot (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Merlot
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino intenso, odore caratteristico, intenso e sapore secco, morbido, vellutato con sentori di frutta matura.
- Grance Senesi Cabernet Sauvignon (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Cabernet Sauvignon
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso violaceo intenso, odore asciutto, speziato, complesso, corposo, giustamente tannico e sapore secco, caratteristico, intenso.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Grance Senesi
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Grance Senesi si estende sulle colline senesi, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
La Zona di Produzione del Vino DOC Grance Senesi è localizzata in:
- provincia di Siena e comprende il territorio dei comuni di Rapolano Terme, Murlo, Asciano, Monteroni D’Arbia e Sovicille.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Grance Senesi
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Grance Senesi prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Grance Senesi non dovrà essere superiore al 70% e al 35% per la tipologia di Vino Passito; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite dell'80%, del 40% per il Vino Passito e il 56% per il Vino Vendemmia Tardiva, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC, ma può essere riclassificata con la menzione di Vino IGT prodotto nel territorio. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
- Il Vino DOC Grance Senesi Passito deve essere ottenuto con appassimento delle uve, dopo la raccolta, in locali idonei (anche termo-idrocondizionati e/o con ventilazione forzata) fino a raggiungere un contenuto zuccherino di almeno 300 g/l.
- Il vino DOC Grance Senesi Vendemmia Tardiva deve essere ottenuto con uve che abbiano subito un appassimento sulla pianta tale da presentare alla raccolta un titolo alcolometrico volumico naturale minimo non inferiore a 15,00% vol. e che siano state vendemmiate dopo il primo giorno di ottobre.
- Il vino DOC Grance Senesi Riserva deve essere sottoposto ad invecchiamento per circa 36 mesi, di cui 12 in recipienti di legno, può essere immesso sul mercato non prima del mese di gennaio del terzo anno successivo alla vendemmia.
- Il vino DOC Grance Senesi Passito può essere immesso al consumo dal mese di gennaio del terzo anno successivo alla vendemmia a condizione che abbia effettuato un passaggio di almeno 12 mesi in recipienti di legno della grandezza non superiore ai 225 litri.
- Il vino DOC Grance Senesi Vendemmia Tardiva può essere immesso al consumo nel mese di aprile dell'anno successivo a quello della vendemmia.
- Nella designazione dei Vini DOC Grance Senesi può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Grance Senesi è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.
4. Produttori di Vino DOC Grance Senesi
Con l’utilizzo della DOC Grance Senesi i Produttori Vinicoli Toscani sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Grance Senesi
Pate Di Fegatinial Tartufo e Vin Santo; Torta Sfoglia Con Crema Di Yoghurt e Albicocche; Torta Ai Frutti Di Bosco e Crema al Mascarpone.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Grance Senesi
L’istituzione delle Grance, fattorie fortificate poste a capo di vaste tenute agrarie, ebbe origine nel secolo XIII per opera dello Spedale di Santa Maria della Scala di Siena, situato nel cuore della città, con lo scopo di facilitare la gestione e lo sfruttamento dei suoi cospicui possedimenti terrieri. Esse coprivano infatti un’area molto vasta del senese, abbracciando la Val d’Arbia, la Val d’Orcia ed un’ampia parte della Maremma.
Il nome “Grance” comparve a Siena per la prima volta nel 1318 in occasione della redazione del primo statuto dello Spedale Santa Maria della Scala. Le Grance divennero vere e proprie fattorie aventi la facoltà di controllare ed amministrare le proprietà dell’ospedale, concedendole in affitto, esigendo canoni, organizzando il trasporto dei prodotti a Siena ed alle altre Grance.
La gran parte dei terreni di proprietà dello Spedale era coltivata a seminativo e la seconda produzione per importanza era rappresentata dal vigneto. A partire dal 1400, in particolare, la coltivazione della vite assunse sempre maggiore importanza e la produzione di vino destinato al consumo interno dell’ospedale e dal mercato locale divenne sempre più abbondante.
La grancia di Serre di Rapolano, comune situato nel cuore della denominazione, divenne la prima produttrice di vino. Dai volumi delle Entrate e Uscite del Santa Maria della Scala, conservati presso l’archivio di Stato, risulta chiaramente che il vino “vermiglio” proveniente dal territorio delle grance era uno dei prodotti alimentari più importanti e consumati all’interno dell’ospedale. Le fonti parlano prevalentemente di vini “vermiglio” “giovani e vecchi”, utilizzati anche come medicinali, ma parimenti viene citato il vino bianco a base di Trebbiano, utilizzato per impastare “pillole” curative.
Nel corso del ‘400 la coltivazione della vigna assunse sempre maggiore importanza, fatto testimoniato da continui riferimenti nei documenti notarili dell’epoca.
La viticoltura si diffuse ampiamente fino al XVII secolo, attivamente promossa dall’ospedale senese, ma anche favorita dalla regressione della cerealicoltura. Si assistette inoltre ad un significativo miglioramento delle tecniche produttive, grazie anche ad una crescente attenzione da parte dei produttori nei confronti delle tecniche viticole ed enologiche.
Fino alla metà del XIX secolo si assistette ad un continuo aumento delle varietà coltivate, che subì tuttavia una battuta d’arresto con l’arrivo di tre gravi forme parassitarie provenienti dall’America: oidio, peronospora ma soprattutto fillossera, fronteggiata con il ricorso a portainnesti americani.
La viticoltura del territorio delle Grance nel corso del XX secolo ha subito diversi mutamenti pur continuando a rappresentare una delle più importanti attività agricole della zona.
Il Sangiovese è sicuramente il vitigno più coltivato, assieme a varietà tradizionalmente legate al territorio come il Canaiolo, il Trebbiano e la Malvasia Bianca Lunga. Negli anni essi sono stati affiancati da vitigni internazionali, come il Merlot e il Cabernet.
Il Vino DOC Grance Senesi ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 31 maggio 2010.