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Zona di Produzione del Vino DOC Lizzano

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Lizzano si estende sulle colline tarantine situate nell'Arco Jonico, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Lizzano è localizzata in:

  • provincia di Taranto e comprende il territorio dei comuni di Lizzano, Faggiano e le isole amministrative del comune di Taranto.

  • ATTIVITA' ENOTURISTICHE ubicate nel territorio di produzione del Vino DOC Lizzano.

 

  • CANTINE

  • AGRITURISMO

    • agriturismo
  • HOTEL

    • hotel
  • RISTORANTI

    • ristoranti
  • PRODOTTI TIPICI

    • prodotti tipici
  • NEGOZI & SHOPPING

    • Negozi & shopping
  • SERVIZI TURISTICI

    • servizi turistici

 

Visitare le Langhe vuol dire ricercare anche punti privilegiati per ammirare in un sol colpo d’occhio questo prestigioso territorio.

Cominciate dunque da Verduno e dal Parco del Belvedere: la verde terrazza panoramica vi regala una vista straordinaria sulla Langa del Barolo e lo sguardo spazia fino all’Alta Langa con i paesi di Serravalle Langhe e Roddino. Il Belvedere è ideale per le famiglie, vi accoglie con un parco giochi per bambini e panchine dove trascorrere qualche ora alla ricerca della frescura nelle giornate particolarmente calde. Verduno ha visto nascere il Beato Sebastiano Valfrè e nelle cantine del Castello, l’enologo Paolo Francesco Staglieno ha saputo elaborare con il regnate Carlo Alberto di Savoia le tecniche di invecchiamento che hanno fatto diventare celebre nel mondo l’uva Nebiola, oggi meglio conosciuto come Barolo “il re dei vini”.Verduno L’itinerario panoramico prosegue a La Morra, il paese più alto della Bassa Langa con i suoi 513 m s.l.m.. Potrete raggiungere a piedi piazza Castello: la piazza belvedere è caratterizzata dalla torre campanaria alta 31 metri costruita tra il 1709 e il 1711 sui resti della preesistente torre medievale a testimonianza dell’antico castello della famiglia Falletti, abbattuto nel 1544 dalla truppe francesi.

Se volete dare sfogo alla vostra indole fotografica, non perdete l’occasione: risalite in auto e raggiungete il paese di Monforte d’Alba. Sarete accolti dall’incantevole borgo medievale, sorto nel X secolo sulle pendici di un ripido colle con le sue strette vie e le case costruite nella pietra. L’alto campanile romanico spicca tra i tetti del centro storico: camminando per raggiungerlo scoprirete la dimora patrizia dei Marchesi Scarampi del Cairo, le Confraternite delle Umiliate e di San Agostino, testimonianze architettoniche del XV secolo e l’auditorium dedicato al pianista Horszowski, piccolo anfiteatro dall’acustica perfetta, sede dal 1986, di concerti e rappresentazioni teatrali. Serralunga Le Langhe sono anche terre di famosi castelli medievali. L’itinerario vi suggerisce di non perdervi la vista mozzafiato dal castello di Serralunga d’Alba che domina le celebri colline del Barolo con la sua slanciata verticalità. La particolare struttura architettonica è un donjon francese, esempio unico in Italia, la cui costruzione si colloca fra il 1340 e il 1357 per volontà della famiglia Falletti che fece di questo maniero un edificio destinato al controllo delle produzioni agricole locali. Dall’ultimo piano del castello, l’antico camminamento di ronda militare, si gode del panorama circostante a 360° fino alle colline del Roero e alla cortina della Alpi.

Tornando in direzione di Alba si nota Diano d’Alba, paese che fa capolino sulla dorsale destra. Diano è famoso per i suoi vigneti, per il Dolcetto di Diano DOCG e per il suo Belvedere. Qui anticamente sorgeva il castello, poi occupato e distrutto da Vittorio Amedeo I nel 1632, dopo essere stato a lungo conteso tra le potenze dei Savoia, dei Marchesi del Monferrato, del Ducato di Milano e da Venezia. Diano vanta una storia millenaria, tanto che l’origine del suo nome sembra attribuibile al culto della dea Diana, protettrice della caccia e dei boschi. Nel Medioevo, il paese diventò una contea con potere politico superiore addirittura a quello di Alba, per poi passare con la pace di Cherasco, nel 1631, sotto il territorio controllato dalla famiglia Savoia.

Strada del vino di grande estensione, che si sviluppa su otto percorsi attraverso tutti i 52 Comuni astigiani della sponda destra del Tànaro e interessa anche parte delle Langhe e del Monferrato.

Rispetto alle altre aree di interesse vinicolo del Piemonte, Astesana è esattamente al centro: le Langhe sono a sud, sud-ovest, il Roero è a est, il Monferrato è a nord, l'Alto Monferrato è a est.

E’ l’area a maggiore intensità viticola del Piemonte, i vini sono di qualità e di prestigio assoluti e l’itinerario favorisce l’incontro con prodotti tipici particolari, valorizzati in modo intelligente e divenuti protagonisti ricercati di piatti non più solo locali.

Otto i percorsi suggeriti: Colli Astiani, Bricchi, Lauretum, Canelli e le Terre d'Oro, Colline del Nizza, Castelli, Langa Astigiana, Colli di Alfieri.

Strada del vino di grande estensione, che si sviluppa su otto percorsi attraverso tutti i 52 Comuni astigiani della sponda destra del Tànaro e interessa anche parte delle Langhe e del Monferrato.

Rispetto alle altre aree di interesse vinicolo del Piemonte, Astesana è esattamente al centro: le Langhe sono a sud, sud-ovest, il Roero è a est, il Monferrato è a nord, l'Alto Monferrato è a est.

E’ l’area a maggiore intensità viticola del Piemonte, i vini sono di qualità e di prestigio assoluti e l’itinerario favorisce l’incontro con prodotti tipici particolari, valorizzati in modo intelligente e divenuti protagonisti ricercati di piatti non più solo locali.

Otto i percorsi suggeriti: Colli Astiani, Bricchi, Lauretum, Canelli e le Terre d'Oro, Colline del Nizza, Castelli, Langa Astigiana, Colli di Alfieri.

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