41. La Classificazione dei Vini
La Classificazione dei Vini consiste nel mettere insieme una serie di regole imposte da un "Disciplinare" che stabilisce quali vitigni e in che proporzione possono essere utilizzati per produrre un determinato vino. Parte fondamentale è costituita dal territorio, che determina le zone di produzione più vocate, e le regole di produzione delle uve.
I Vini italiani si suddividono in 4 categorie: Vini da Tavola, Vini I.G.T., Vini D.O.C. e Vini D.O.C.G.
⇒ Vini da Tavola. Sono vini che non hanno alcuna indicazione geografica e in tal senso possono essere prodotti anche con uve prodotte in zone di produzione diverse. Ovviamente, essendo privi di una chiara identità, rientrano nella genericità produttiva che, tuttavia, non è sinonimo di bassa qualità. In etichetta non è possibile indicare i vitigni con i quali sono prodotti, né tantomeno l'annata. Possono essere immessi al consumo sfusi, in damigiane o in vari tipi di contenitori.
⇒ Vini I.G.T. "Indicazione Geografica Tipica". Sono vini caratterizzati dall'indicazione geografica dell'area produttiva e devono essere ottenuti da uve raccolte nella zona menzionata per almeno l'85%. In etichetta i vitigni possono essere menzionati ma non è obbligatorio. Possono essere immessi al consuimo sfusi o in damigiana.
⇒ Vini D.O.C. "Denominazione di Origine Controllata". Sono vini prodotti in Vigneti iscritti all'albo di una zona ben definita e, in tal senso, è stabilita una resa di produzione per ettaro, i vitigni impiegati, il grado alcolico e l'affinamento. Prima di essere messo in commercio, un Vino DOC deve essere sottoposto ad un'analisi chimico-fisica e ad un esame organolettico esperto dalle Camere di Commercio. In genere vengono confezionati in bottiglia, ma possono essere venduti anche sfusi o in damigiane.
⇒ Vini D.O.C.G. "Denominazione di Origine Controllata e Garantita". Sono Vini di Qualità Superiore rispetto ai Vini D.O.C., in quanto sottoposti a rigidi disciplinari. Prima dell'imbottigliamento vengono sottoposti ad un'analisi chimico-fisica e ad una degustazione. Successivamente, sulle bottiglie, potranno essere apposte delle "fascette" di Stato in carta, applicate sul collo delle bottiglie o sul tappo. Un vino potrà essere riconosciuto D.O.C.G. solo dopo aver ottenuto almeno per 5 anni consecutivi il riconoscimento di vino D.O.C.
Relativamente alla classificazione dei vini richiamata dal Regolamento europeo CE 479/2008, si stabilisce che a partire dalla campagna vitinicola 2009/2010, i vini comunitari devono essere classificati nelle seguenti tipologie:
⇒ Vini a Denominazione di Origine: vini che vantano uno specifico legame con il territorio geografico, identificati come DOP E IGP, sono prodotti in regioni determinate dall'Unione Europea e sono sottoposti a un particolare disciplinare di produzione.
⇒ Vini Senza Denominazione di Origine: vini che non vantano un o specifico legame con il territorio geografico e che sono corrispondenti, prima della riforma, ai Vini da Tavola; sono prodotti nell'Unione Europea e non sono sottoposti a un particolare disciplinare di produzione.
I VINI DELLA REGIONE ABRUZZO
Situato nell’Italia centro-meridionale, l’Abruzzo si estende dal cuore dell’Appennino al mare Adriatico, su un territorio prevalentemente montuoso e selvaggio. In alta montagna, tra vette incontaminate e pareti rocciose sorgono località turistiche e comprensori attrezzati per lo sci e gli sport invernali, come Pescasseroli, Rivisondoli e Roccaraso. L'area vitivinicola nella regione Abruzzo si concentra in particolar modo sulla collina litoranea e in alcune zone collinari dell'interno. La regione è sormontata dalla catena montuosa dall'Appennino abruzzese orientale i cui Monti della Laga, Maiella e Gran Sasso, che sorgono a poca distanza dal mare, segnano una netta divisione climatica tra le aree interne e la fascia marittima, proteggendo quest'ultima dalle masse d'aria umida provenienti dal Mar Tirreno. Il terreno permeabile e asciutto, il clima, la protezione dei venti freddi e umidi costituiscono condizioni molto favorevoli per la viticoltura abruzzese, dalla cui coltivazione si producono vini di eccellente qualità che ben si abbinano ai tradizionali piatti tipici del territorio.
DATI STATISTICI DELLA PRODUZIONE VINICOLA
- Superficie vitata: 31.960 ettari di cui: Montagna: 4% | Colline litoranee: 58% | Colline interne: 38% |
- Produzione totale Vino: 2.649.000 ettolitri di cui: Vini DOP 37,5% | Vini IGP 11,3%.
- Produzione dei Vini Rossi e Rosati: 60% | Vini Bianchi 40%.
- Denominazioni vinicole presenti in Abruzzo: Vini DOCG: 1 | Vini DOC: 8 | Vini IGT: 8 |
(Dati 2013. Fonte: UIV - ISTAT ed elaborazioni)
MAPPA DELLE ZONE DI PRODUZIONE VINI D'ABRUZZO
Il territorio che disegna il vigneto abruzzese vede la provincia di Teramo, caratterizzata da dolci colline poco lontane dal mare, dove il vitigno Montepulciano esprime al meglio le sue doti. Nel Montepulciano d'Abruzzo Colline Teramane DOCG questo vitigno si mette in luce con un carattere robusto e aristocratico, adatto anche a lunghe evoluzioni, con i profumi tipici del vitigno arricchiti dalle sfumature regalate dal lungo riposo in legno.
Anche il Pecorino e la Passerina, vitigni tipici della provincia di Teramo, danno origine a vini freschi, strutturati e, soprattutto se ottenuti dal Pecorino, dotati di ottima struttura e potenza alcolica. In alcuni comuni trovano spazio anche Merlot, Chardonnay, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon, che si esprimono in vini monovarietali di qualità all'interno della denominazione Controguerra DOC.
Pescara e la sua provincia, oggi suddivisa nelle zone Terre dei Vestini e Terre di Casauria, dai cui territori derivano le omonime Sottozone del vino Montepulciano d'Abruzzo DOC, si mette in mostra con vini di grande classe, grazie anche all'opera di "artigiani del vino" e di produttori che puntano all'eccellenza, con vigneti di oltre 50 anni in terreni esposti a regimi di brezza e forti escursioni termiche, filiere seguite in modo maniacale e l'uso di fermentazioni spontanee. Qui si produce un Trebbiano d'Abruzzo DOC famoso in tutto il mondo, complesso e strutturato.
Nell'interno della provincia dell'Aquila, i vigneti di montagna hanno una produzione piuttosto limitata. La Valle Peligna, culla del Montepulciano (Montepulciano d'Abruzzo DOC e Montepulciano d'Abruzzo Colline Teramane DOCG), è una conca situata ai piedi dei massicci della Majella e del Velino-Sirente. Sottozone della denominazione Montepulciano d'Abruzzo DOC sono Terre dei Peligni, con le rese più basse e in vini più eleganti, e Alto Tirino, dove il territorio pedemontano, le forti escursioni termiche e le esposizioni più soleggiate, portano a vini rossi strutturati e di ottimo livello; inoltre, si producono vini Cerasuolo d'Abruzzo DOC dotati di buona acidità e deliziosi profumi di frutti di bosco. L'ultima sottozona è Teate, la più ampia, il cui territorio interessa l'intera provincia di Chieti.
Ai confini del Molise, la provincia di Chieti è il gigante enoico abruzzese, dove si concentra l'80% della produzione regionale, legata soprattutto alle grandi cooperative che negli ultimi anni si adoperano per proporre una diversificazione dell'offerta, con la valorizzazione di vitigni tradizionali come Pecorino, Passerina e Cococciola, oltre a Merlot, Chardonnay e Pinot Grigio. Infine, sono da segnalare le nuove denominazioni comunali Tullum DOCG, con molte tipologie, anche espressioni monovarietali di vitigni locali e internazionali, Ortona DOC, che utilizza Trebbiano Abruzzese, Trebbiano Toscano e Montepulciano, e Villamagna DOC, concentrata sul Montepulciano.
▬▬ Montepulciano d'Abruzzo Colline Teramane DOCG. La zona di produzione riguarda la provincia di Teramo e comprende il territorio dei comuni di Ancarano, Atri, Basciano, Bellante, Campli, Canzano, Castellalto, Castiglione Messer Raimondo, Castilenti, Celino Attanasio, Cermignano, Civitella del Tronto, Colonnella, Controguerra, Corropoli, Giulianova, Martinsicuro, Montorio al Vomano, Morro d'Oro, Mosciano Sant'Angelo, Nereto, Notaresco, Penna Sant'Andrea, Pineto, Roseto degli Abruzzi, Sant'Egidio alla Vibrata, Sant'Omero, Silvi, Teramo, Torano Nuovo e Tortoreto.
██ Controguerra DOC. La zona di produzione riguarda la provincia di Teramo e comprende il territorio dei comuni di Controguerra, Torano Nuovo, Ancarano, Corropoli e Colonnella.
██ Ortona DOC. La zona di produzione riguarda la provincia di Chieti e comprende il territorio del comune di Ortona.
██ Terre Tollesi (o Tullum) DOCG. La zona di produzione comprende l’intero territorio del Comune di Tollo in provincia di Chieti.
██ Villamagna DOC. La zona di produzione riguarda la provincia di Chieti e comprende il territorio del comune di Villamagna e, in parte, il territorio dei comuni di Bucchianico e Vacri.
██ Abruzzo DOC, Cerasuolo d'Abruzzo DOC, Montepulciano d'Abruzzo DOC, Trebbiano d'Abruzzo DOC. La zona di produzione comprende tutto o parte del territorio dei comuni rientranti nelle province di L'Aquila, Chieti, Teramo e Pescara.
CLIMA, TERRITORIO E SISTEMI DI COLTIVAZIONE DELLA VITE
I climi Mediterraneo e Continentale determinano le condizioni atmosferiche dell'Abruzzo. Il primo interessa la fascia collinare e costiera, mentre il secondo le aree interne. Relativamente ai massicci dell'Appennino Centrale, la Majella e il Gran Sasso assumono l'importante funzione di riparare il versante orientale della regione dai freddi climi invernali. In estate, invece, soprattutto nelle zone interne e nella zona pedemontana, decise escursioni termiche giovano alla maturazione delle uve, imprimendone i caratteristici profumi.
I terreni Calcareo-argillosi che comprendono le zone di produzione situate nella parte collinare sono caratterizzati dalle brezze provenienti dai monti appenninici e dal mare. Questi terreni sono particolarmente ideali per la produzione di vini strutturati e, relativamente al vitigno Montepulciano, danno l'opportunità di esprimere al meglio le sue potenzialità. I terreni Sabbioso-argillosi, posti nella fascia collinare a ridosso del litorale e caratterizzati da un clima più mite, sono particolarmente indicati per la coltivazione di uve a bacca bianca.
Tra i sistemi di coltivazione della vite praticati in Abruzzo prevale la forma a Pergola abruzzese, un sistema antico recentemente rivalutato, e altre forme a Cordone speronato e GDC (Geneve Double Courtain).
DEGUSTANDO... IN ABRUZZO
La cucina abruzzese è di mare e di terra, e si esprime in piatti saporiti di antica tradizione. Il Brodetto di pesce si degusta bene con il Cerasuolo d'Abruzzo che, se più strutturato, si abbina alla Ventricina vastese o teramana, alla Mortadella di Campotosto (o coglioni di mulo), alle Salsicce di fegato e miele e alle Soppressate. Piatti più complessi come la Pecora al cotturo o gli Spaghetti alla chitarra con il sugo alla teramana - ovvero con piccolissime polpettine di carne - richiedono un bicchiere di Montepulciano d'Abruzzo di buona evoluzione, mentre con gli Arrosticini, piccoli spiedini di carne di pecora cotti sui carboni, succulenti e saporiti, è più adatto un Montepulciano d'Abruzzo giovane. Le Scrippelle 'mbusse - crespelle arrotolate servite in brodo -, i Fiadoni a base di formaggio - salati o dolci e cotti al forno -, il Pecorino di Farindola e il Caciofiore aquilano stagionati, si abbinano perfettamente con un Trebbiano d'Abruzzo di grande struttura ed evoluzione. A fine pasto, il Moscatello di Castiglione si apprezza con le Sise delle monache di Guardiagrele e le Sfogliatelle di Lama, mentre il Montepulciano Passito è perfetto con il Bocconotto di Castel Frentano e con il Parrozzo, dolce pescarese a base di mandorle e ricoperto di cioccolato fondente, intitolato a Gabriele d'Annunzio.
I VINI DELLA REGIONE BASILICATA
Questa piccola regione è un gioiello dell'Italia ancora in parte sconosciuto, incastonato tra i mari Ionio e Tirreno e con un entroterra montagnoso fatto di foreste e parchi naturali, disseminato da fortezze erette su picchi scoscesi, antiche città greche e colline digradanti verso baie cristalline accarezzate dal sole del Mediterraneo. I monti maggiori sono il Volturino (2005 m) e il Sirino (1835 m); tra i fiumi, prevalentemente a regime torrentizio, i più importanti sono il Gravida, Bradano, Basento, Cavone, Agri, Sinni, a cui vanno aggiunti i Laghi di San Giuliano, Pietra del Petrusillo e di Abate Atonia.
Nella morfologia della Basilicata predominano montagne e colline con rocce di natura prevalentemente calcarea. Il clima, a causa della disposizione dei rilievi, presenta caratteristiche continentali più che meridiane, specie nelle zone di Potenza e di Melfi.
DATI STATISTICI DELLA PRODUZIONE VINICOLA
- Superficie vitata: 4.000 ettari di cui: Montagna: 47% | Collina: 45% | Pianura: 8% |
- Produzione totale Vino: 178.000 ettolitri di cui: Vini DOP 41,7% | Vini IGP 29,9%.
- Produzione dei Vini Rossi e Rosati: 90% | Vini Bianchi 10%.
- Denominazioni vinicole presenti in Basilicata: Vini DOCG: 1 | Vini DOC: 4 | Vini IGT: 1 |
(Dati 2013. Fonte: UIV - ISTAT ed elaborazioni)
MAPPA ZONE DI PRODUZIONE VINI DELLA BASILICATA
Le caratteristiche ampelografiche e i differenti sistemi di allevamento della vite permettono di frazionare la Basilicata in tre aree vitivinicole: il Vulture, con alcune ramificazioni nell'Alto Bradano, la Val d'Agri e il Materano, con i pendii collinari che digradano verso il Mar Ionio.
L'Aglianico del Vulture è il vitigno principe della Basilicata, con oltre il 60% della superficie vitata, che rappresenta i 9/10 della produzione dei Vini DOP e IGP. In particolare, il Vino Aglianico del Vulture Superiore DOCG si produce in vigneti impiantati con circa 7000 ceppi/ettaro e rese inferiori a 5-6 t/ettaro. Il colore è rosso rubino impenetrabile, il profumo è elegante con sentori di frutta rossa matura e marasca, ciliegia sotto spirito e liquirizia, chiodi di garofano, pepe nero e note tostate dopo il passaggio in barrique, anche se i produttori più legati alla tradizione utilizzano ancora le botti grandi. L'importante carica acido-tannica rende questo vino molto longevo ed è perfetto in abbinamento con un Filetto di podolica al pepe.
In provincia di Potenza, la Val d'Agri è un'area valliva nel cuore della regione, un territorio molto interessante nel quale si trovano due delle quattro denominazioni lucane. I vigneti sono impiantati in terreni ricchi di sabbia e argilla a 600-700 metri e da agosto fino a metà ottore riescono a sfuttare le fortissine escursioni termiche; grazie a queste felici condizioni pedoclimatiche, i vini della Val d'Agri (Terre dell'Alta Val d'Agri DOC) e della zona di Roccanova (Grottino di Roccanova DOC) si distunguono anche nelle coltivazioni biologiche. Merlot e Cabernet Sauvignon, Sangiovese e Montepulciano danno vini ricchi di struttura, con sentori di frutti a bacca rossa, spezie e liquirizia, e nelle denominazioni Terre dell'Alta Val d'Agri DOC e Grottino di Roccanova DOC riescono a tradurre tutte le caratteristiche del terroir lucano.
Infine, in vigne che degradano verso il Mar Ionio, si trovano un territorio e un vino che si identificano alla perfezione del loro nome, Matera DOC, che affida il topos a una città unica e famosa per i suoi Sassi, Patrimonio dell'umanità riconosciuto dall'Unesco.
Il clima caldo e asciutto favorisce la produzione di vini rossi potenti a base di Primitivo, che qui fa la parte del leone, con piacevoli profumi di lamponi e ribes, pepe bianco e note balsamiche, oltre a tannini eleganti, soprattutto se ferutto di uvaggi con Merlot e Cabernet Sauvignon, che lo rendono ottimo in abbinamento a Pomodori gratinati con scaglie di pecorino stagionato.
Qui si produce anche il Matera Greco (Matera DOC) unico vino bianco a denominazione della regione, con delicati profumi di fiori e pesca bianca e spiccata sapidità, piacevole con Spaghetti con le cozze.
██ Aglianico del Vulture DOC e Aglianico del Vulture Superiore DOCG . La zona di produzione riguarda la provincia di Potenza e comprende il territorio dei comuni di Rionero in Vulture, Barile, Rampolla, Ripacandida, Ginestra, Maschito, Forenza, Acerenza, Melfi, Atella, Venosa, Lavello, Palazzo San Gervasio, Banzi e Genzano di Lucania.
██ Matera DOC. La zona di produzione comprende l’intero territorio della Provincia di Matera.
██ Terre dell'Alta Val d'Agri DOC. La zona di produzione riguarda la provincia di Potenza e comprende il territorio dei comuni di Viggiano, Grumento Nova e Moliterno.
██ Grottino di Roccanova DOC. La zona di produzione riguarda la provincia di Potenza e comprende il territorio dei comuni di Roccanova, Sant’Arcangelo e Castronuovo di S. Andrea.
CLIMA, TERRITORIO E SISTEMI DI COLTIVAZIONE DELLA VITE
Il territorio della Basilicata è prevalentemente montuoso e collinare, e il clima, prevalentemente Continentale con carattere Mediterraneo è caldo-secco nelle sole aree costiere e nelle zone interne della collina materana. La zona del Metapontino alterna stagioni di inverni miti e piovosi a estati calde, secche e abbastanza ventilate, per cui ideali alla produzione di uve a bacca bianca tra cui il Greco e Malvasia, che danno vini di media struttura ma dotati di un grande consistenza aromatica.
L'area collinare che propende verso il Materano, lungo la fossa bradanica, è caratterizzata da Zone argillose e Zone sabbiose con sedimenti marini, nelle quali si coltivano i Vitigni Greco e Primitivo, da cui si ottengono vini strutturati e di grande complessità olfattiva. Il fondovalle di origine alluvionale e marina, si compone di terreni molto fertili e profondi, ideali per la coltivazione dei Vitigni Merlot, Cabernet sauvignon e Sangiovese. La zona del Vulture, posta nella parte nord-orientale della regione, è particolarmente votata per la coltivazione dell'Aglianico del Vulture da cui il Vino prende il nome. Il territorio viticolo, posto in prossimità del vulcano spento, è ricco di potassio che conferisce ai vini freschezza, sapidità e mineralità; durante le estati siccitose, la porosità del tufo assicura alle viti un adeguato apporto di umidità, impiegando l'acqua accumulata nei mesi invernali. La collina materana più interna si presenta con caratteri mediterranei più attenuati anche a 300 m, tuttavia le estati calde e secche, che provocano forti escursioni termiche, favoriscono la coltivazione dei Vitigni Primitivo e Sangiovese.
I Sistemi di allevamento delle viti sono prevalentemente a Guyot e a Cordone speronato, ma la storica coltivazione ad Alberello è ancor oggi praticata in zone particolarmente impervie e difficili da lavorare.
DEGUSTANDO IN... BASILICATA
La cucina lucana ha radici profonde nella cultura contadina, che si ritrova nei Formaggi DOP Pecorino di Filano e Canestrato di Moliterno, oltre che nel Caciocavallo podolico, perfetto con un bicchiere di Aglianico del Vulture Superiore. Altrettanto interessanti sono la Luganiga - salsiccia stagionata già conosciuta dai legionari romani -, gli Stufati e le Tortiere al forno con Carni di agnello e patate, da degustare con un Grottino di Roccanova.
La coltivazione di grano duro è legata alla tradizione delle paste fatte in casa, come gli Strascinati o i Maccheroni lavorati con il ferretto, conditi con ragù di carne e Cacioricotta, o i Cavatelli con i Fagioli di Sarconi, da provare con un Merlot della Val d'Agri. Infine, grande specialità prodotta con semola di grano duro della varietà Cappelli, il Pane di Matera, con la tipica forma a cornetto. Il alcune aree interne, l'unica eccezione gastronomica che profuma di mare è il Baccalà con i Peperoni cruschi, Peperoni di Senise essiccati e fritti nell'Olio extravergine di oliva del Vulture DOP o della varietà Majarica delle colline materane, che li rende croccanti e aromatici, spesso abbinato con una Malvasia Bianca o un Greco dall'aerale ionico. La tradizione rurale offre anche Biscotti con mandorle e noci o Frittelle dolci con la cannella, da provare con un Moscato Dolce spumantizzato del Vulture.
VIAGGIANDO IN... BASILICATA
Cantina del Vulture » Cantine Strapellum »AGRITURISMO
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servizi turistici
I Vini della Regione Calabria
La Calabria è una splendida regione del sud Italia, ricca di storia e di tradizioni, che vanta un patrimonio culturale materiale e immateriale vastissimo. Bagnata dalle limpide acque del mar Ionio e del mar Tirreno è separata dalla Sicilia dallo stretto di Messina. Il clima mite, gli splendidi colori del mare, le coste rocciose alternate a litorali sabbiosi, la sua natura selvaggia e misteriosa, i sapori intensi e genuini della cucina locale e le testimonianze delle sue antiche origini rendono la Calabria un posto unico, da ammirare sia d'inverno che d'estate.
Gli antichi Greci conoscevano la Calabria come Enotria, “Terra del vino”, e i vini calabresi venivano offerti come premio ai vincitori delle Olimpiadi. In tempi più recenti, l’epidemia di fillossera ha dato un duro colpo alla viticoltura calabrese, infatti per molti anni i vini calabresi sono stati relegati come vini da taglio, ed è solo negli ultimi anni, grazie alla caparbietà di tanti viticoltori locali, che il livello qualitativo è salito notevolmente.
Dati statistici della Produzione Vinicola
- Superficie vitata: 11.500 ettari di cui: Montagna: 42% | Collina: 50% | Pianura: 8% |
- Produzione totale Vino: 368.000 ettolitri di cui: Vini DOP 43% | Vini IGP 34,6%.
- Produzione dei Vini Rossi e Rosati: 75% | Vini Bianchi 25%.
- Denominazioni vinicole presenti in Calabria: Vini DOCG: 0 | Vini DOC: 9 | Vini IGT: 10 |
(Dati 2013. Fonte: UIV - ISTAT ed elaborazioni)
Mappa Zone di Produzione Vini della Calabria
Le principali zone vitivinicole della Calabria sono il Cosentino, il Lametino, il Cirotano e la Locride.
L'area del Cosentino, posizionata a nord della regione a confine con la Basilicata, è la zona di produzione più estesa, dove la viticoltura ha recuperato le colline nelle alture tra 500/700 metri.
La denominazione Terre di Cosenza DOC, con le sue sette Sottozone, ha dato un nuovo impulso e riconfigurato nel 2011 la viticoltura di tutta la Calabria settentrionale, accorpando le storiche DOC e IGT della provincia e mettendo ordine in una miriade di vitigni e antiche zone.
Negli ultimi anni è stato rivalutato il vitigno più diffuso, il Magliocco Canino, che si esprime in un vino ricco di colore, con struttura potente e profumi incisivi di mora e spezie nelle Colline del Crati (Terre di Cosenza - Sottozona Colline del Crati DOC), minori concentrazioni cromatiche e ottimo equilibrio nella Valle dell'Esaro (Terre di Cosenza Sottozona Esaro DOC).
Sempre in questa zona si producono anche vini rosati leggeri e di pronta beva. Inoltre, vigneti che raggiungono gli 800 danno vini bianchi eleganti e profumati, freschi e da bere giovani, a base di Greco Bianco e Guarnaccia, usati in purezza o in uvaggi.
Un chicca è il Moscato di Saracena, vino dolce con sentori tostati, prodotto tradizionalmente da Moscatello appassito e mosto ridotto per concentrazione di Guarnaccia e Malvasia.
Lungo il corso del Savuto, confine naturale della provincia di Cosenza verso sud e territorio delle denominazioni Savuto DOC e Lamezia DOC, all'onnipresente Magliocco dolce - qui identificato come "arvino" - si affiancano il Gaglioppo, il Greco Nero e l'Aglianico nella piccola Scavigna DOC, mentre per i bianchi si stanno diffondendo Trebbiano Toscano, Malvasia Bianca, Chardonnay e Traminer Aromatico.
Il versante ionico, in provincia di Crotone, è il regno della denominazione Cirò DOC, prima per numeri e diffusione, il cui vino è prodotto a base di uve Gaglioppo. La rinascita di questo vino - che gli antichi greci chiamavano "Kremisi" - è storia recente ed è frutto di rese per ettaro più basse e di migliori tecnologie produttive.
Fino a pochi anni fa il Cirò DOC era dotato di una forte componente alcolica e tannini aggressivi, mente oggi, pur mantenendo tonalità che sfumano rapidamente nell'aranciato e piuttosto trasparenti, propone un assaggio caldo ma con un tannino apprezzabile. Interessanti sono anche i vini rosati ottenuti da uve Gaglioppo, freschi e profumati di rosa canina e lampone.
Nell'area di Reggio Calabria, zona della denominazione Bivongi DOC, sono frequenti i blend ottenuti da vitigni internazionali e uve antiche, tra cui spiccano il Greco Nero e la Nocera, insieme ai Nerelli Mascalese e Cappuccio, che danno vini semplici e altri che, al contrario, danno il meglio di sè dopo affinamento.
La Locride è una terra di vini rari. Dai declivi dell'Aspromonte verso il lembo di costa che si affaccia sul Mar Ionio, il Mantonico è sottoposto a un leggero appassimento per la produzione di un vino dolce e fresco, mentre poco distante, nel comune di Bianco e solo in parte di quello di Casignana, il Greco Bianco di Bianco ha trovato il terroir ideale per dare il famoso vino dolce, peraltro quasi introvabile. I grappoli sono avidi di cure ma avari di frutti, appassiscono sui graticci al sole per 10-15 giorni e danno un vino dolce e morbido, che regala profumi mediterranei come zagara, bergamotto, albicocca, miele e salvia. Il Greco di Bianco DOC, una vera gemma enologica prodotta in pochissime bottiglie.
▬▬ Terre di Cosenza. La zona di produzione comprende l’intero territorio della provincia di Cosenza.
██ Sottozona Colline del Crati. La zona di produzione riguarda la provincia di Cosenza e comprende il territorio dei comuni di Acri, Bisignano, Castiglione Cosentino, Cervicati, Cerzeto, Lattarico, Luzzi, Marano Marchesato, Marano Principato, Mongrassano, Montalto Uffugo, Rende, Rose, Rota Greca, San Benedetto Ullano, San Fili, San Martino di Finita, Santa Sofia d'Epiro, San Vincenzo la Costa e Torano Castello.
██ Sottozona Condoleo. La zona di produzione riguarda la provincia di Cosenza e comprende il territorio del comune di Mandatoriccio.
██ Sottozona Donnici. La zona di produzione riguarda la provincia di Cosenza e comprende il territorio dei comuni di Aprigliano, Cellara, Cosenza, Dipignano, Figline Vegliaturo, Mangone, Paterno Calabro, Pedace, Piane Crati e Pietrafitta.
██ Sottozona Esaro. La zona di produzione riguarda la provincia di Cosenza e comprende il territorio dei comuni di Acquaformosa, Altomonte, Fagnano Castello, Firmo, Lungro, Malvito, Mottafollone, Roggiano Gravina, San Donato di Ninea, San Lorenzo del Vallo, San Marco Argentano, San Sosti, Santa Caterina Albanese, Sant'Agata d'Esaro, Spezzano Albanese, Tarsia e Terranova da Sibari.
██ Sottozona Pollino. La zona di produzione riguarda la provincia di Cosenza e comprende il territorio dei comuni di Cassano Ionio, Castrovillari, Civita, Frascineto, S. Basile e Saracena.
██ Sottozona San Vito di Luzzi. La zona di produzione riguarda la provincia di Cosenza e comprende il territorio della frazione di San Vito nel comune di Luzzi.
██ Sottozona Verbicaro. La zona di produzione riguarda la provincia di Cosenza e comprende il territorio dei comuni di Grisolia, Orsomarso, S. Domenica Talao, S. Maria del Cedro, Verbicaro.
██ Bivongi. La zona di produzione comprende:
- per la provincia di Reggio Calabria, il territorio dei comuni di Bivongi, Camini, Caulonia, Monasterace, Pazzano, Placanica, Riace, Stignano e Stilo;
- per la provincia di Catanzaro, il territorio del comune di Guardavalle.
██ Ciro'. La zona di produzione riguarda la provincia di Crotone e comprende il territorio dei comuni di Cirò e Cirò Marina e, in parte, il territorio dei comuni di Melissa e Crucoli.
██ Greco di Bianco. La zona di produzione riguarda la provincia di Reggio Calabria e comprende il territorio del comune di Bianco e, in parte, il territorio del comune di Casignana.
██ Lamezia. La zona di produzione riguarda la provincia di Catanzaro e comprende il territorio dei comuni di Curinga, Falerna, Feroleto Antico, Gizzeria, Francavilla Angitola, Maida, Pianopoli, Lamezia Terme e S. Pietro a Maida.
██ Melissa. La zona di produzione riguarda la provincia di Crotone e comprende il territorio dei comuni di Melissa, Belvedere Spinello, Carfizzi, San Nicola dell’Alto, Umbriatico e, in parte, il territorio dei comuni di Casabona, Castel Silano, Crotone, Pallagorio, Rocca di Neto, Scandale, San Mauro Marchesato, Santa Severina e Strongoli.
██ Sant'Anna di Isola Capo Rizzuto. La zona di produzione riguarda la provincia di Crotone e comprende il territorio dei comuni di Isola Capo Rizzuto e, in parte, il territorio dei comuni di Crotone e Cutro.
██ Savuto. La zona di produzione comprende:
- per la provincia di Cosenza, il territorio dei comuni Rogliano, S. Stefano di Rogliano, Marzi, Belsito, Grimaldi, Altilia, Aiello Calabro, Cleto, Serra Aiello, Pedivigliano, Malito, Amantea, Scigliano e Carpanzano;
- per la provincia di Catanzaro, il territorio dei comuni di Motta S. Lucia, Martirano Vecchio, Martirano Lombardo, S. Mango d’Aquino, Nocera Terinese e Conflenti.
██ Scavigna. La zona di produzione riguarda la provincia di Catanzaro e comprende il territorio dei comuni di Nocera Terinese e di Falerna.
Clima, Territorio e Sistemi di coltivazione della vite
La Calabria è una splendida regione del sud Italia che si distende lungo un territorio impervio e difficile. E' bagnata dai mari Tirreno e Ionio e si caratterizza per le strette valli disegnate da fiumi e da montagne che la dividono in due, rendendo differenti le condizioni climatiche tra il versante ionico e quello tirrenico.
Il clima nelle aree intorno a Cosenza è di tipo continentale per cui le zone viticole sono soggette ad intense escursioni termiche che risultano particolarmente favorevoli alla coltivazione di uve a bacca bianca, che ne migliora il bouquet espresso nei vini.
Nelle zone montane della Sila le escursioni termiche sono attenuate da temperature più calde, influenzate dai venti di scirocco e dalla tramontana, che arricchiscono le componenti zuccherine delle uve coltivate sulle colline del Cirotano. Lungo la parte costiera, il clima mediterraneo influenza i vigneti più interni del granitico Aspromonte fino a quelli della Costa dei Gelsomini, dove lo storico Greco di Bianco trova le condizioni ideali per la produzione di vini di ottima qualità.
Altre differenze si rilevano anche nella composizione dei terreni: infatti, dai vigneti coltivati nelle terrazze - composte prevalentemente da Terreni calcarei a strati di origine vulcanica - si ottengono vini densi e strutturati i cui potenti tannini offrono le condizioni ottimali per evoluzioni medio-lunghe. Formazioni di tipo Argilloso-calcaree delle colline del versante ionico favoriscono il Gaglioppo e la produzione di vini rossi poco colorati, sapidi e minerali.
I Sistemi di allevamento della vite praticati in Calabria sono prevalentemente a Cordone speronato, ma la storica coltivazione ad Alberello si pone tra le più diffuse rispetto a quelle più antiche.
Degustando... in Calabria
Nonostante sia bagnata da due mari, la cucina calabrese è prevalentemente di terra, insaporita dalla dolce Cipolla rossa di Tropea e dalla piccantezza del Peperoncino, che a volte complica l'abbinamento con il vino, come accade per un piatto di stuzzicanti spaghetti aglio, olio e peperoncino, che tuttavia sono da provare con un fresco Cirò Bianco.
La Pasta e patate alla tigella o le Lagane e ceci, appena piccanti, si degustano con un Magliocco Rosato, mentre le Costolette di maiale in padella, il Caciocavallo e i saporiti insaccati, oltre alla 'Nduja e alla Rosamarina, entrambe spalmabili e a base, rispettivamente, di grasso di maiale e di novellame misto, sono ideali in abbinamento con un Cirò Rosso.
A fine pasto, la tipica Pitta 'mpigliata o i dolci della tradizione gioisana, degustati con un sorso di rarissimo Greco di Bianco, rendono ancor più delizioso il momento del dessert.