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VAL D'ARBIA DOC

  • Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 30.05.1985, G.U. 50 del 01.03.1986
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014  

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Val d'Arbia D.O.C.

La denominazione di origine controllata “Val d'Arbia” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Bianco
  2. Vin Santo
  3. Vin Santo Riserva
  4. Rosato
  5. Chardonnay
  6. Grechetto
  7. Pinot Bianco
  8. Sauvignon
  9. Trebbiano
  10. Vermentino

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Val d'Arbia

 

  • Val d'Arbia Bianco (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • >< 30-50% Vitigni Trebbiano toscano e Malvasia bianca lunga, da soli o congiuntamente;
  • Possono concorrere alla produzione Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino tenue, con riflessi verdognoli, odore delicato, fine, fruttato e sapore asciutto, fresco, armonico.

  • Val d'Arbia Rosato (Vino Rosato)
  • Versioni: Secco
  • => 50% Vitigno Sangiovese
  • =< 50% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato dal colore rosa con riflessi rosso rubino, odore vinoso, delicato, con intense note fruttate e sapore armonioso, leggermente acidulo.

  • Val d'Arbia Chardonnay (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Chardonnay
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore ampio, caratteristico e sapore asciutto, armonico.

  • Val d'Arbia Grechetto (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Grechetto
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso fino al dorato, odore leggermente vinoso, delicato, fruttato e sapore asciutto, vellutato, con retrogusto lievemente amarognolo, armonico.

  • Val d'Arbia Pinot Bianco (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Pinot Bianco
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore ampio, caratteristico e sapore asciutto, armonico.

  • Val d'Arbia Sauvignon (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Sauvignon
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore ampio, caratteristico e sapore asciutto, armonico.

  • Val d'Arbia Trebbiano (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Trebbiano toscano
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore asciutto, vivace, caratteristico e sapore secco, delicato, armonico.

  • Val d'Arbia Vermentino (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Vermentino
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore ampio, fruttato e sapore asciutto, armonico.

  • Val d'Arbia Vin Santo (Vino Bianco Vin Santo)
  • Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
  • =< 100% Vitigni Trebbiano toscano e Malvasia, da soli o congiuntamente;
  • =< 50% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
  • => 16% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Vin Santo dal colore variabile dal giallo paglierino all’ambrato più o meno intenso, odore etereo, intenso, aromatico, caratteristico e sapore dal secco al dolce armonico, morbido con retrogusto amarognolo caratteristico, caldo, vellutato con retrogusto caratteristico.

  • Val d'Arbia Vin Santo Riserva (Vino Bianco Vin Santo Invecchiato)
  • Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
  • =< 100% Vitigni Trebbiano toscano e Malvasia, da soli o congiuntamente;
  • =< 50% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
  • => 16% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Vin Santo Invecchiato dal colore variabile dal giallo paglierino all’ambrato più o meno intenso, odore etereo, intenso, aromatico, caratteristico e sapore dal secco al dolce armonico, morbido con retrogusto amarognolo caratteristico, caldo, vellutato con retrogusto caratteristico.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Val d'Arbia

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Val d'Arbia si estende sulle colline senesi, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Val d'Arbia è localizzata in:

  • provincia di Siena e comprende il territorio del comune di Siena e, in parte, il territorio dei comuni di: Castellina in Chianti, Radda in Chianti, Gaiole in Chianti, Monteriggioni, Castelnuovo Berardenga, Sovicille, Asciano, Monteroni d’ Arbia, Murlo e Buonconvento.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Val d'Arbia

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Val d'Arbia prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Val d'Arbia non dovrà essere superiore al 65% e al 35% per la tipologia di Vin Santo; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • Le uve destinate alla produzione del Vino DOC Val d'Arbia Vin Santo devono essere sottoposte ad appassimento naturale fino a raggiungere un grado zuccherino di almeno 26,6%.
  • L’immissione al consumo del Vino DOC Val d’Arbia Vin Santo non può avvenire prima del 1° dicembre del terzo anno successivo a quello di produzione delle uve.
  • L’immissione al consumo del Val d’Arbia Vin Santo Riserva non può avvenire prima del 1° dicembre del quarto anno successivo a quello di produzione delle uve; al termine del periodo di invecchiamento il prodotto deve avere un titolo alcolometrico volumico complessivo minimo del 16% vol.
  • Nella designazione dei Vini DOC Val d’Arbia può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Val d’Arbia è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.

4. Produttori di Vino DOC Val d'Arbia

Con l’utilizzo della DOC Val d’Arbia i Produttori Vinicoli Toscani sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Val d'Arbia

Insalate di mare, cieche alla pisana e primi piatti con salse leggere. Biscottini di Prato, brigidini, buccellato, castagnaccio, ricciarelli.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Val d'Arbia

Storicamente la zona geografica è da sempre stata considerata un’area di eccellenza per la coltivazione della vite e la produzione di vino. Su questa area insistono molte Denominazioni di Origine, alcune delle quali storiche e rappresentative della migliore tradizione viticola ed enologica della Toscana, ed in particolare della provincia di Siena.

La zona Degrada Nord/Est verso Sud/Ovest tra i bacini del fiume Arbia e del fiume Ombrone. Il percorso storico legato alla vite ed al vino parte dall’epoca Etrusca e passando dal periodo della dominazione romana arriva al medioevo. Numerosi sono i reperti etruschi e romani rinvenuti, e che testimoniano il profondo legame che ha sempre legato gli abitanti di quest’area alla coltivazione della vite.

In epoca medioevale la testimonianza è data da numerosi affreschi e dipinti che raffigurano scene di vita rurale nelle quali non mancano mai soggetti riferiti alla vite, alla vendemmia e alla produzione del vino. Ci piace ricordare fra tutti gli affreschi di Ambrogio Lorenzetti conservati nel Palazzo Pubblico di Siena, nei quali si ritrovano scene di vita rurale nelle quali è evidente la presenza di vigneti.

Interessanti poi sono anche i reperti e le attrezzature agricole ed enologiche conservate al museo della mezzadria di Buonconvento.

Successivamente, sia in epoca rinascimentale che in epoca più recente, la viticoltura ha sempre rivestito un ruolo cruciale nell’economia agricola della zona, e tutti i poderi mezzadrili producevano vino ed erano dotati di cantine aziendali. Numerosi sono i toponimi dell’area, che testimoniano la presenza di zone particolarmente adatte alla viticoltura e alla produzione di vino di qualità.

Le forme di allevamento, i sesti d’impianto ed i sistemi di potatura, anche per i nuovi impianti, sono quelli tradizionali e tali da ottenere la migliore e più razionale disposizione sul terreno delle viti. Questa impostazione consente di ottenere una razionale ed ottimale gestione della chioma anche mediante interventi di potatura verde e diradamento delle uve, così da contenere le rese di produzione di uva entro i limiti previsti dal presente disciplinare. 

Il Vino DOC Val d’Arbia ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 30 maggio 1985. 

TERRE DI PISA DOC

  • Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.M. 18.10.2011, G.U. 256 del 03.11.2011
  • Denominazione aggiornata - GU n.71 del 25.03.2024 

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Terre di Pisa D.O.C.

La denominazione di origine controllata “Terre di Pisa” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Bianco
  2. Rosso, anche Riserva
  3. Rosato
  4. Sangiovese
  5. Vermentino

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Terre di Pisa

 

  • Terre di Pisa Bianco (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 70% Vitigni Vermentino e Trebbiano Toscano, da soli o congiuntamente;
  • =< 30% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
  • => 11,00% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino, talvolta con riflessi verdognoli; odore fruttato, delicato, caratteristico; dal sapore secco, fresco.

  • Terre di Pisa Rosso (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 70% Vitigni Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah, da soli o congiuntamente;
  • =< 30% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
  • => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore da rosso rubino a granato, odore fine, caratteristico, dal sapore asciutto, armonico.

  • Terre di Pisa Rosso Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
  • Versioni: Secco
  • => 70% Vitigni Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah, da soli o congiuntamente;
  • =< 30% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
  • => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso intenso a granato, odore fruttato e talvolta speziato, intenso e caratteristico che si affina nel corso dell'invecchiamento, sapore asciutto, corposo, armonico.

  • Terre di Pisa Rosato (Vino Rosato)
  • Versioni: Secco
  • => 50% Vitigno Sangiovese;
  • =< 50% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
  • => 11,00% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato dal colore rosato più o meno intenso a volte con riflessi rubino; odore fruttato, caratteristico, dal sapore asciutto, fresco, piacevolmente acidulo, armonico.

  • Terre di Pisa Sangiovese (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 95% Vitigno Sangiovese
  • =< 5% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
  • => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino tendente al granato, odore fine, caratteristico, talvolta con note fruttate di ciliegia e viola, dal sapore asciutto, armonico, giustamente tannico.

  • Terre di Pisa Vermentino (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Vermentino;
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
  • => 11,00% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino, a volte con riflessi verdognoli; odore fruttato, caratteristico; dal sapore secco, morbido, caratteristico.

 

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Terre di Pisa

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Terre di Pisa si estende sulle colline pisane, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Terre di Pisa è localizzata in:

  • provincia di Pisa e comprende il territorio dei comuni di Fauglia, Crespina, Lari, Chianni, Capannoli, Palaia, Peccioli, Terricciola, Casciana Terme, Ponsacco, Pontedera, Montopoli V.A., Lajatico, San Miniato Orciano Pisano, Lorenzana e Santa Luce.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Terre di Pisa

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Terre di Pisa prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Terre di Pisa non dovrà essere superiore al 70%.
  • Il vino DOC Terre di Pisa non possono essere immessi al consumo se non dopo un periodo di invecchiamento di almeno 18 mesi a partire dal 1° novembre dell’anno di produzione delle uve.
  • I Vini DOC “Terre di Pisa” rosso non possono essere immessi al consumo se non dopo un periodo di invecchiamento di almeno 12 mesi a partire dal 1° novembre dell’anno di produzione delle uve.
  • Il vino DOC “Terre di Pisa” rosso può aver diritto alla menzione “riserva” se sottoposto ad invecchiamento di almeno 2 anni.
  • Il Vino DOC “Terre di Pisa” Vermentino, “Terre di Pisa” rosato e “Terre di Pisa” bianco non possono essere immessi al consumo prima del 1° gennaio dell’anno successivo a quello di produzione delle uve.
  • Nella designazione dei Vini DOC Terre di Pisa può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Terre di Pisa è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.

4. Produttori di Vino DOC Terre di Pisa

Con l’utilizzo della DOC Terre di Pisa i Produttori Vinicoli Toscani sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Terre di Pisa

Antipasti a base di salumi e crostini, primi piatti saporiti, zuppe di legumi, carni rosse arrosto od alla griglia e formaggi stagionati.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Terre di Pisa

A seguito della creazione di un primo modello di mercato estero e non, nasce l'esigenza di far conoscere i propri prodotti nella terra d'origine. Si ricava così dagli Atti del Comizio Agrario di Pisa, tenutosi nel 1884, la decisione di nominare un rappresentate di ogni Comune della Provincia di Pisa assieme ai Comitati agrari locali, su esortazione del Prefetto di Pisa, al fine di organizzare nel 1885 la prima fiera di Vini e Oli pisani.

E' del 1891 l'Albo dei viticoltori e negozianti della Regione Toscana in cui troviamo: Cancellieri cav. Antonio ( Cecina), Cotanti Conte Giacinto ( Pisa), Cioni Cesare ( Lari), Corani Mario e Filippo ( Lusingano), D'acchiardi Antonio ( Pisa), Del Frate Francesco (Palaia), Feroci avv. Demetrio ( Usigliano di Lari), Marini Gioacchino ( Cecina), Mastioni- Brunicci conte Francesco ( Pisa), Norci Emilio ( Cavoli), Rocuh dottor Vittorio ( Terricciola), Salviati duca Scipione ( Vecchiano), Salviati principe Antonio ( Pisa), Toscanelli com. Giuseppe ( Pontedera). Ciò a dimostrare quanto già fosse sviluppata l'attività enologica in provincia di Pisa, a proposito della quale il dottor Sirio Martini, nel libro " I Pregiudizi nella coltivazione della vite in Toscana" del 1897, scrive: "(...) una delle cause principali dell'inferiorità dei nostri vini è quella di non saper troppo bene adattare il vitigno alle varie condizioni.

Anche il mercato ha le sue esigenze e deve sempre riconoscersi come il grande regolatore della produzione". Forse queste parole, alla luce della situazione attuale, e lontane da una contemporanea analisi di mercato possano farci riflettere sul significato del termine mercato,come appunto regolatore di produzione determinato oltre che dal incrocio della domanda e dell'offerta anche dalle continue varianti sociologiche che non possono trascurarsi per avere un aggiornato " polso " della situazione.

Spostando l'attenzione sui prezzi e le qualità del vino consigliate e prodotte all'epoca dobbiamo rifarci al periodico ( monitore pratico) "La Toscana vinicola e olearia" diretta dal Cav. Ranieri Pini, del agosto 1899, dove si scrive a proposito delle campagne toscane, specificatamente su Faglia: "Il prezzo del vino va sensibilmente elevandosi sia perché le buone qualità vanno ogni giorno restringendosi in poche cantine sia per la scarsa promessa del raccolto. I vini bassi si vendono dalle 18 alle 24 lire al quintale, quelli di prima qualità dalle 28 alle 35.

Bisogna che i Toscani pensino seriamente a proteggere i loro vini genuini perché i vini da pasto sul tipo toscano, si cominciano a fare a pezzi moderatissimi in ogni regione d'Italia". A seguire gli Atti della Riunione dei Viticoltori Toscani, tenutasi a Pistoia dal 20 al 23 settembre 1899.

Siamo nel 1923, quando Ottavio Ottavi in " Enologia teorico-pratica" parla dell'andamento commerciale facendone una sintesi: " La Toscana esporta i suoi vini in tutte le regioni italiane e all'estero. Le spedizioni avvengono specialmente dalle province di Siena, Firenze, Arezzo, Pisa e da parte di quella di Lucca per i vini rossi.

L'esportazione dei vini in bottiglia all'estero (Germania, Francia, Svizzera, Malta, Egitto, Montenegro, Turchia Europea, Argentina) ha avuto un aumento considerevole fino al principio della guerra mondiale". E' invece del triennio 1924-1926 la breve analisi del commercio vinicolo nei principali paesi importatori di vino italiano, tratta da la rivista mensile " Italia Agricola" del 1928. " Francia: la generalità dei vini che la Francia richiede appartiene alla categoria dei vini da taglio e da mezzo taglio.

Nel 1924 ha ritirato poco meno di 750 mila ettolitri di vino. Brasile: L'Italia guadagna terreno. Su " Italia Agricola", rivista mensile illustrata, il Dottor G. Tedeschini scrive : " La Toscana è la regione classica del vino da pasto. Essa è anche patria del simpatico fiasco.

Le caratteristiche di finezza del vino toscano vengono in buona parte dai vitigni fra i quali dominano il San Giovese, il Canaiolo e il Trebbiano". Andando avanti quasi di dieci anni per arrivare al 1935, si deve considerare la rivista. Il processo Agricolo" in cui troviamo che durante il II° Congresso Barmans, Maitres d'Hotel e Chefs di cucina per la conoscenza e la valorizzazione dei vini italiani, tenuto nel 1933, in Toscana si lamentò la mancanza di pubblicazioni rivolte a una migliore conoscenza dei vini italiani.

Fu così che la casa vinicola Barone Ricasoli si assunse l'onere di realizzare un'iniziativa di tal genere. Vennero pubblicati: "I vini e gli alberghi" di Arturo Marescalchi, " I caratteri di un vino genuino" di Giuseppe De Astis, "Dove si trovano i miglior vini italiani" di Giovanni Dal Masso.

Dunque un'iniziativa lodevole sia da un punto di vista informativo che pubblicitario. Si pensi alle difficoltà economiche dell'epoca e alla modernità di tale iniziativa.

Sempre nel 1935, nei vivai del Consorzio Provinciale per la viticoltura di Pisa, si attuano iniziative, come le definisce la stampa di allora "per cultura della vite in campo educativo, morale e commerciale, attraverso corsi per educare maestranze specializzate nelle pratiche vinicole, specialmente nell'innesto; studio dei vitigni americani che meglio si adattano ai vari terreni della Provincia per la ricostituzione viticola".

Il Vino DOC Terre di Pisa ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 18 ottobre 2011.

TERRE DI CASOLE DOC

  • Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con DM 28.05.2007, GU 129 del 06.06.2007
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014  

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Terre di Casole D.O.C.

La denominazione di origine controllata “Terre di Casole” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Bianco
  2. Bianco Riserva
  3. Rosso
  4. Rosso Superiore
  5. Sangiovese
  6. Sangiovese Riserva
  7. Passito

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Terre di Casole

 

  • Terre di Casole Bianco (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 50% Vitigno Chardonnay
  • =< 50% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana, con esclusione del Moscato Bianco.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino, odore fruttato e sapore secco ed armonico.

  • Terre di Casole Bianco Riserva (Vino Bianco Invecchiato)
  • Versioni: Secco
  • => 50% Vitigno Chardonnay
  • =< 50% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana, con esclusione del Moscato Bianco.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Invecchiato dal colore giallo paglierino, odore intenso, caratteristico e sapore asciutto, delicato ed armonico.

  • Terre di Casole Passito (Vino Bianco Passito)
  • Versioni: Dolce
  • => 50% Vitigno Chardonnay
  • =< 50% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana, con esclusione del Moscato Bianco.
  • => 15% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Passito dal colore variabile da giallo dorato all’ambrato intenso, odore intenso, ricco, complesso, di frutta matura e sapore ampio, vellutato, rotondo.

  • Terre di Casole Rosso (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • >< 60-80% Vitigno Sangiovese
  • >< 20-40% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana, con esclusione del Aleatico.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore variabile da rosso rubino a granato, odore intenso, caratteristico e sapore secco e armonico.

  • Terre di Casole Rosso Superiore (Vino Rosso Superiore)
  • Versioni: Secco
  • >< 60-80% Vitigno Sangiovese
  • >< 20-40% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana, con esclusione del Aleatico.
  • => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Superiore dal colore variabile da rosso vivo talvolta con riflesso violaceo tendente al granato con l’invecchiamento, odore intenso con eventuale sentore di piccoli frutti e sapore secco ed armonico, pieno.

  • Terre di Casole Sangiovese (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Sangiovese
  • =>15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana, con esclusione del Aleatico.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore variabile da rosso rubino a granato, odore intenso, caratteristico e sapore pieno ed armonico, asciutto.

  • Terre di Casole Sangiovese Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Sangiovese
  • =>15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana, con esclusione del Aleatico.
  • => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Invecchiato dal colore rosso con riflessi violacei tendenti con l’invecchiamento al rosso granato, odore  intenso, caratteristico talvolta con sentore di piccoli frutti, speziato e sapore pieno e armonico.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Terre di Casole

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Terre di Casole si estende sulle colline senesi, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Terre di Casole è localizzata in:

  • provincia di Siena e comprende il territorio del comune di Casole d’Elsa.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Terre di Casole

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Terre di Casole prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Terre di Casole non dovrà essere superiore al 70% per i Vini Rossi; al 65% per i Vini Bianchi e al 30% per il Vino Passito; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • Le uve destinate alla produzione del Vino DOC Terre di Casole Passito devono essere sottoposte ad appassimento naturale fino a raggiungere un grado zuccherino di almeno 28%.
  • Nella designazione dei Vini DOC Terre di Casole può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Terre di Casole è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.

Per i seguenti vini l’immissione al consumo è consentita soltanto a partire dalla data per ciascuno di essi di seguito indicata:

  • Terre di Casole bianco riserva: 30 settembre dell’anno successivo a quello della vendemmia dopo un periodo di vinificazione e maturazione in legno di almeno 5 mesi e di affinamento in bottiglia di almeno 3 mesi;
  • Terre di Casole rosso: 30 settembre dell’anno successivo a quello della vendemmia dopo un periodo di almeno 3 mesi di affinamento in bottiglia;
  • Terre di Casole rosso superiore: 1° gennaio del terzo anno successivo a quello della vendemmia dopo un periodo di almeno 12 mesi di maturazione in legno e di almeno 6 mesi di affinamento in bottiglia;
  • Terre di Casole Sangiovese: 30 settembre dell’anno successivo a quello della vendemmia dopo un periodo di almeno 3 mesi di affinamento in bottiglia;
  • Terre di Casole Sangiovese riserva: 1° gennaio del terzo anno successivo a quello della vendemmia dopo un periodo di almeno 12 mesi di maturazione in legno e di almeno 6 mesi di affinamento in bottiglia;
  • Terre di Casole Passito bianco: 30 settembre del quarto anno successivo a quello della vendemmia dopo un periodo di almeno 6 mesi di maturazione in legno e di almeno 6 mesi di affinamento in bottiglia.

4. Produttori di Vino DOC Terre di Casole

Con l’utilizzo della DOC Terre di Casole i Produttori Vinicoli Toscani sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Terre di Casole

Primi piatti al sugo e al ragù di carne, pietanze a base di carni bianche e rosse, formaggi.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Terre di Casole

La millenaria storia vitivinicola riferita al territorio casolano, dall’epoca etrusca a quella romana, al medioevo, fino ai giorni nostri, attestata da numerosi documenti e testimonianze storiche, è la prova fondamentale della stretta connessione ed interazione tra i fattori umani e la qualità e le caratteristiche peculiari dei vini delle «Terre di Casole».

Il Vino DOC Terre di Casole ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 28 maggio 2007.

TERRATICO DI BIBBONA DOC

  • Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con DM 28.06.2006, GU 163 del 15.07.2006
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014  

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Terratico di Bibbona D.O.C.

La denominazione di origine controllata “Terratico di Bibbona” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Bianco
  2. Rosso
  3. Rosso Superiore
  4. Rosato
  5. Trebbiano (da uve di Trebbiano toscano)
  6. Vermentino
  7. Sangiovese
  8. Merlot
  9. Cabernet Sauvignon
  10. Syrah

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Terratico di Bibbona

 

  • Terratico di Bibbona Bianco (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 50% Vitigno Vermentino
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana, ad esclusione del Traminer aromatico.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino, odore fine, delicato e sapore secco e armonico.

  • Terratico di Bibbona Rosso (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 35% Vitigno Merlot
  • => 35% Vitigno Sangiovese
  • =< 30% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
  • => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino, odore intensamente vinoso e sapore pieno e armonico.

  • Terratico di Bibbona Rosso Superiore (Vino Rosso Superiore)
  • Versioni: Secco
  • => 35% Vitigno Merlot
  • => 35% Vitigno Sangiovese
  • =< 30% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
  • => 13% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Superiore dal colore rosso rubino intenso tendente al granato con l’invecchiamento, odore ampio vinoso ed elegante, caratteristico e sapore pieno, asciutto, caldo ed elegante, con eventuale sentore di legno.

  • Terratico di Bibbona Rosato (Vino Rosato)
  • Versioni: Secco
  • => 35% Vitigno Merlot
  • => 35% Vitigno Sangiovese
  • =< 30% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato dal colore rosa senza riflessi violacei, odore fine e delicato, fruttato e sapore secco e armonico, delicato.

  • Terratico di Bibbona Trebbiano (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Trebbiano toscano
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino, odore fine e delicato e sapore secco ed armonico.

  • Terratico di Bibbona Vermentino (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Vermentino
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino, odore delicato, fine, fruttato e sapore secco ed armonico.

  • Terratico di Bibbona Sangiovese (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Sangiovese
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
  • => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore variabile da rosso rubino, tendente al rosso aranciato con l’invecchiamento, odore vinoso, intenso ed elegante, e sapore secco e armonico.

  • Terratico di Bibbona Merlot (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Merlot
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
  • => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso granato vivo, talvolta con qualche riflesso violaceo tendente al rosso mattone con l’invecchiamento, odore sentore di piccoli frutti, intenso e sapore secco, armonico e pieno.

  • Terratico di Bibbona Cabernet Sauvignon (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Cabernet Sauvignon
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
  • => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore variabile da rosso rubino al granato, odore intenso, caratteristico, speziato e sapore pieno, ed armonico, asciutto.

  • Terratico di Bibbona Syrah (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Syrah
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
  • => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore variabile da rosso rubino a rosso granato, tendente al rosso mattone con l’invecchiamento, odore intenso, speziato, sentore di piccoli frutti e sapore secco, armonico, pieno.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Terratico di Bibbona

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Terratico di Bibbona si estende sulle colline livonesi, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Terratico di Bibbona è localizzata in:

  • provincia di Livorno e comprende il territorio dei comuni di Rosignano Marittimo, Cecina, Bibbona e Collesalvetti.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Terratico di Bibbona

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Terratico di Bibbona prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Terratico di Bibbona non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • Il vino DOC Terratico di Bibbona Rosso Superiore con menzione Riserva deve essere sottoposto ad invecchiamento per almeno 18 mesi, di cui almeno 12 in botti di legno.
  • Nella designazione dei Vini DOC Terratico di Bibbona può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Terratico di Bibbona è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.

4. Produttori di Vino DOC Terratico di Bibbona

Con l’utilizzo della DOC Terratico di Bibbona i Produttori Vinicoli Toscani sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Terratico di Bibbona

Piatti di carne e primi con sughi ricchi.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Terratico di Bibbona

La tradizione viticola di questo territorio risale al tempo degli etruschi, con 2.500 anni di storia. Gli etruschi avevano appreso la tecnica della coltura della vite attraverso i loro contatti con le civiltà mediterranee dei fenici e dei greci. Utilizzavano tecniche su sostegno vivo (in pratica con l’ausilio di alberi su cui appoggiare i tralci di vite) ancora oggi in uso. Erano forniti di attrezzi per tagliare e potare, che venivano forgiati dai fonditori di ferro. Possono oggi essere definiti maestri e cultori delle pratiche enoiche, pratiche che vennero successivamente imparate e diffuse dai romani.

I romani impararono ad effettuare la vendemmia da agosto fino a novembre, seguendo le varie fasi di maturazione dell’uva. Le uve migliori venivano scelte, pigiate coi piedi nel “calvatorium”, poi torchiate nel “turcularum”, quindi il mosto veniva versato nei “dolia”, grandi anfore di terracotta adatte alla fermentazione e all’affinamento.

Nel 1937 furono eseguiti degli scavi a Casale Marittimo, nel podere denominato “La Pieve”, e vennero alla luce i resti di una villa rustica di epoca imperiale in cui si poterono riconoscere i resti di un “turcularum” e di una cella vinaria (da “La Voce” no 2 1962).

Con la caduta dell’Impero Romano le coltivazioni in pianura vennero abbandonate e la coltura della vite venne praticata esclusivamente sulle colline tufacee attorno ai comuni. Negli statuti dei comuni di Rosignano Marittimo e di Bibbona (1490) vengono riportate norme che regolano la raccolta, la produzione ed il commercio del vino (artt. 73-76-110-116).

Durante la dominazione francese si ebbe il primo (anche se parziale) censimento della produzione di vino della zona. In base al Decreto della Prefettura del Dipartimento del Mediterraneo del 20 Agosto 1809, la popolazione era tenuta a denunciare le “portate” di vino e cereali prodotte degli anni 1809 (retroattivo) e 1810, motivando la causa di un eventuale calo di produzione. Tali documenti di denuncia delle portate sono depositati presso l’archivio comunale di Bibbona (46/3 Fascicolo Portate di vino 1810).

Le quantità di vino sono espresse in barili, la cui capacità è (per la Legge dei pesi e delle misure del 14 Febbraio 1810) di “mezzo ectolitro”, ovvero 50 litri. Dal “Dal diario di Vittorio Chiavacci (1900)” leggiamo: … “si mangiò le abbondanti e famose pappardelle, poli e triglie chiappate a Marina, ed annaffiate da saporoso vino del Paratino”…

Dall’elenco delle attività industriali e commerciali di Cecina del 1912 si apprende che esistevano sul territorio 3 bottai, 1 fabbrica di fiaschi, 7 fiaschetterie, a testimonianza dell’importanza del vino nella zona.

Dal dopoguerra ad oggi, grazie allo sviluppo della meccanizzazione agricola ed all’affinamento delle tecniche enologiche, molte sono le aziende agricole che hanno espanso l’attività vitivinicola, molte le nuove aziende vitivinicole nate nella zona.

La millenaria storia vitivinicola dell’area, dagli Etruschi al Medio Evo, fino ai tempi nostri, attestata da numerosi documenti, è la fondamentale prova della stretta connessione ed interazione esistente tra i fattori umani e la qualità e le peculiari caratteristiche dei vini “Terratico di Bibbona”.

Il Vino DOC Terratico di Bibbona ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 28 giugno 2006.

Oltre 300 buyers, tra Importatori, Grossisti e Distributori in 70 paesi del mondo, sono le collaborazioni attive di Assovini.it

Assovini

Assovini.it è il sito del Vino e delle Cantine ideato nel 1986 e realizzato da un team di Sommelier con la collaborazione di Enologi e Produttori per diffondere i migliori Vini italiani nel mondo.

  • Referente: Salvo Spedale - Sommelier AIS
  • Telefono: +39 389-2856685
  • Email: info@assovini.it

 

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