Assovini
Vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita - Approvato con D.M. 14.09.2011, G.U. 231 del 04.10.2011
Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Vino Colli di Conegliano D.O.C.G.
La denominazione di origine controllata e garantita “Colli di Conegliano”, è riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione, per le seguenti tipologie:
- Bianco
- Rosso, anche in versione Riserva
- Refrontolo, anche in versione Passito
- Torchiato di Fregona.
1. Tipologie e Uve del Vino DOCG Colli di Conegliano
- Colli di Conegliano Bianco (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 30% Vitigno Manzoni Bianco
- => 30% Vitigni Pinot Bianco e Chardonnay, da soli o congiuntamente;
- =< 10% Vitigni Sauvignon e Riesling Renano, da soli o congiuntamente.
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino, odore vinoso, gradevole, caratteristico e sapore secco, sapido, fine, vellutato.
- Colli di Conegliano Torchiato di Fregona (Vino Bianco Passito)
- Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
- => 30% Vitigno Glera
- => 25% Vitigno Boschera
- => 20% Vitigno Verdiso
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella provincia di Treviso
- => 18% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Passito dal colore giallo dorato intenso, odore intenso, caratteristico e sapore da secco a dolce, di corpo, persistente.
- Colli di Conegliano Rosso (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- =< 100% Vitigni Cabernet franc, Cabernet sauvignon, Marzemino e Merlot in misura non inferiore al 10% per ciascuna varietà. Il Merlot non può superare il limite massimo del 40%;
- =< 20% Vitigni Incrocio Manzoni 2.15 e Refosco, da soli o congiuntamente.
- => 12.5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino tendente al granato, odore vinoso, caratteristico, intenso e sapore asciutto, sapido di corpo, armonico, giustamente tannico.
- Colli di Conegliano Rosso Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
- Versioni: Secco
- =< 100% Vitigni Cabernet franc, Cabernet sauvignon, Marzemino e Merlot in misura non inferiore al 10% per ciascuna varietà. Il Merlot non può superare il limite massimo del 40%;
- =< 20% Vitigni Incrocio Manzoni 2.15 e Refosco, da soli o congiuntamente.
- => 13% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Invecchiato, dal colore rosso rubino tendente al granato, odore vinoso, caratteristico, intenso e sapore asciutto, sapido di corpo, armonico, giustamente tannico.
- Colli di Conegliano Refrontolo (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 95% Vitigno Marzemino
- =< 5% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Treviso.
- => 14,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino intenso tendente al granato con l’invecchiamento, odore vinoso, caratteristico e sapore vellutato, di corpo, armonico, caldo.
- Colli di Conegliano Refrontolo Passito (Vino Rosso Passito)
- Versioni: Dolce
- => 95% Vitigno Marzemino
- =< 5% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Treviso.
- => 15% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Passito dal colore rosso rubino intenso tendente al granato con l’invecchiamento, odore vinoso, delicato, caratteristico e sapore dolce, vellutato, di corpo, armonico, sapido, talvolta vivace.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOCG Colli di Conegliano
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOCG Colli di Conegliano si estende sulle colline situate a est del Veneto, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
- La Zona di Produzione del Vino DOCG Colli di Conegliano (tipologie Bianco e Rosso) è localizzata in:
- provincia di Treviso e comprende il territorio dei comuni di Conegliano, Susegana, Pieve di Soligo, Farra di Soligo, Refrontolo, San Pietro di Feletto, Miane, Follina, Cison di Valmarino, Revine Lago, Tarzo, Vittorio Veneto, Fregona, Sarmede, Cappella Maggiore, Cordignano, Colle Umberto, San Fior, San Vendemiano, e Vidor.
- La Zona di Produzione del Vino DOCG Colli di Conegliano Torchiato di Fregona è localizzata in:
- provincia di Treviso e comprende il territorio dei comuni di Fregona, Sarmede e Cappella Maggiore.
- La Zona di Produzione del Vino DOCG Colli di Conegliano Refrontolo è localizzata in:
- provincia di Treviso e comprende il territorio dei comuni di Refrontolo, Pieve di Soligo e San Pietro di Feletto.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOCG Colli di Conegliano
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOCG Colli di Conegliano prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOCG Colli di Conegliano non dovrà essere superiore al 70%, al 45% per le tipologie di Vino Refrontolo e al 25 per il Vino Torchiato di Fregona; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOCG. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOCG per tutto il prodotto.
- Le uve destinate alla produzione del Vino DOCG Colli di Conegliano devono essere sottoposte ad appassimento naturale fino a raggiungere un grado alcolometrico di almeno 18° per la tipologia Torchiato di Fregona, 14,50° per la tipologia Refrontolo e 16° per il Refrontolo Passito.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOCG Colli di Conegliano è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.
- I seguenti vini designati con la denominazione di origine controllata e garantita “Colli di Conegliano” possono essere immessi al consumo solo dopo il seguente periodo di affinamento e/o invecchiamento:
- Colli di Conegliano Bianco: 4 mesi di invecchiamento.
- Colli di Conegliano Rosso: 24 mesi di invecchiamento, di cui 6 in botte e 3 di affinamento in bottiglia.
- Colli di Conegliano Rosso Riserva: 36 mesi di invecchiamento, di cui 12 in botte.
- Colli di Conegliano Torchiato di Fregona: 24 mesi di invecchiamento, di cui 5 di affinamento in bottiglia.
- Colli di Conegliano Refrontolo: 24 mesi di invecchiamento, di cui 12 in botte e 3 di affinamento in bottiglia.
- Colli di Conegliano Refrontolo Passito: 4 mesi di invecchiamento, di cui 3 di affinamento in bottiglia.
4. Produttori di Vino DOCG Colli di Conegliano
Con l’utilizzo della DOCG Colli di Conegliano i Produttori Vinicoli Veneti sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOCG Colli di Conegliano
Insalata di gamberi, risotto al nero di seppia, baccalà, brodetto, carni rosse, in particolare con costolette di agnello, crostate alla confettura di albicocche, dolci con castagne e miele, "Baicoli" (piccoli biscotti di Venezia da inzuppare nel vino).
6. Storia e Letteratura del Vino DOCG Colli di Conegliano
La vitivinicoltura nell’area collinare dei Colli di Conegliano è presente fin dall’età del ferro (I sec. a.c.), grazie alla prima domesticazione della vite ad opera dei Paleoveneti, ma fu l’arrivo dei Romani a favorire la comparsa dei primi vigneti ordinati. Successivamente gli ordini monastici dei benedettini svilupparono il progresso della viticoltura nell’area collinare con le prime aggregazioni religiose intorno ai castelli fortificati di Ceneda, Serravalle, Conegliano e Susegana.
Fra le più belle testimonianze di questo insediamento c’è la prestigiosa Abbazia di S. Maria in Follina ed il monastero camaldolese di Rua di Feletto. La vocazione alla produzione di vini bianchi nella zona collinare di Conegliano viene documentata in particolare dagli “Statuti Coneglianesi” del 1282.
Il passaggio dell’area sotto il controllo della Repubblica di Venezia accresce la fama del vino dei Colli di Conegliano: le ducali del 1431 e del 1491 testimoniano quanto fosse gradito il vino di Feletto alla corte dei Dogi. I Diari di Marni Saludo ricordano come l’Imperatore Carlo V e la sua scorta nel passaggio a Conegliano avvenuto nel 1532 fossero stati riforniti “dell’excelentissimo” vino di Feletti e Collalbrigo sui Colli di Conegliano.
I vitigni coltivati in zona, fra cui i Marzemini, vengono per la prima volta citati da Giacomo Agostinetti nel “Cento e dieci ricordi che formano il buon fattore di Villa” del 1679. Dopo la gelata del 1709, per reagire alla situazione difficile viene istituita a Conegliano nel 1769 l’Accademia dell’Agricoltura per migliorare le tecniche viticole ed agricole. In particolare vengono svolte indagini sulla vocazionalità del territorio a vitigni quali le Prosecche ed i Marzemini, oggi Glera e Marzemino.
La tradizione e l’interesse per la sfera vitivinicola acquistano nuovo entusiasmo e vigore con la fondazione nel 1869 della Società Enologica Trevigiana, ma è con la pubblicazione del volume “La vite e il vino nella Provincia di Treviso” di Vianello e Carpenè che nasce nell’area dei Colli di Conegliano la viticoltura moderna.
La cultura viticola ed enoica di questo territorio acquista maggiore importanza con la nascita nel 1876 a Conegliano della prima Scuola di Viticoltura ed Enologia d’Italia, dalla quale si è sviluppata, nel 1923, la prima Stazione Sperimentale di Viticoltura ed Enologia, ancor oggi sede di riferimento per la ricerca e sperimentazione viticola per il Ministero dell’Agricoltura Italiana.
Il novecento è un secolo di grande fervore enologico e stimati studiosi, originari di queste colline, fra cui G.B. Cerletti, A. Carpenè, A. Caccianiga approfondiscono le ricerche su varietà di pregio, come il Prosecco, il Riesling, il Marzemino, ma anche le varietà internazionali, quali il Cabernet franc, Cabernet sauvignon ed il il Merlot che in questi luoghi trovano terreno e clima adatti per una vinificazione che esalti la tipicità del territorio.
Nell’immediato secondo dopoguerra il Prof. Luigi Manzoni, preside della Scuola di Viticoltura ed Enologia, con dedizione e grande passione mette a punto i suoi incroci, tra i quali il 6.0.13 bianco ed il 2.15 rosso, due varietà che trovano in queste colline l’ambiente ideale per far emergere la qualità dell’uva e del vino. La diffusione di studi e ricerche in ambito viticolo accresce ulteriormente il legame fra queste varietà ed il territorio.
Fra i diversi vini della denominazione, emergono anche i due passiti. Il Torchiato, la cui origine agli inizi del 1600, appartiene alla leggenda popolare: sembra sia nato ai piedi del Cansiglio ed il Sannino, ai primi del ‘900, ne riprende le preziose caratteristiche affermando che “per la produzione del buon vino passito si richiedeva uva sana con predominio di Verdisio”. Nel 1952 viene attribuito il nome di Torchiato di Fregona e nel 1977 ne viene definito il taglio per la composizione con le uve di Verdiso, Boschera, Riesling, Glera e Bianchetta.
Anche il Refrontolo passito possiede una storia secolare, basti pensare alle citazioni già dai primi del 1400 ad opera di alcuni nobili veneziani, fra cui Tiepolo, in cui si fa riferimento a “vini preziosissimi che si chiamavano Marzemini”. Altri ancora associano questo vitigno con le colline di Conegliano, fra cui il nobile Rev. Antonio del Giudice nel 1772. Ma la fama più grande arriva ad opera del librettista Lorenzo Da Ponte che nell’opera lirica il “Don Giovanni” di W.A. Mozart fa esclamare al protagonista “Versa il vino! Eccellente Marzemino”, senza dubbio il vino dei Colli di Conegliano.
Il successo in ambito nazionale ed internazionale dei vini dei Colli di Conegliano ha comportato l’ottenimento della DOC nel 1993 e la DOCG nel 2011.
La tradizione e l’ingegno umano sono riusciti ad attribuire al territorio dei Colli di Conegliano una vocazione enologica saldamente conservata nel tempo. La cultura viticola ed enologica, la passione popolare del lavoro nei campi, gli studi ampelografici della Stazione Sperimentale di Conegliano e della Scuola Enologica negli anni hanno accresciuto la consapevolezza tecnica e la professionalità dei produttori.
Anche il paesaggio collinare risulta modellato dai custodi di questi vigneti che nel corso dei secoli hanno modificato il territorio rendendolo perfettamente integrato con l’ambiente naturale e ricavandone un luogo di turismo enogastronomico, di corse campestri, ciclistiche e del pic-nic domenicale.
Il Vino DOCG Colli di Conegliano ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 14 settembre 2011.
- Vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita - Approvato con D.M. 17.07.2009, G.U. 173 del 28.07.2009
- Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 12 luglio 2019, GU n. 171 del 23-7-2019
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Vino Asolo Prosecco o Asolo D.O.C.G.
La denominazione di origine controllata e garantita "Asolo - Prosecco" è riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione, per le seguenti tipologie:
- Asolo - Prosecco (categoria vino)
- Asolo - Prosecco Frizzante (categoria vino frizzante)
- Asolo - Prosecco Spumante Superiore (categorie vino spumante, vino spumante di qualità e vino spumante di qualità del tipo aromatico), tale tipologia può essere accompagnato dalla menzione “sui lieviti”.
1. Tipologie e Uve del Vino DOCG Asolo Prosecco
- Asolo Prosecco (Vino Bianco)
- Versioni: Secco /Abboccato
- => 85% Vitigno Glera
- =< 15% Vitigni Verdiso, Bianchetta trevigiana, Perera, Glera lunga.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino, più o meno carico, odore caratteristico di fruttato e sapore da secco ad abboccato, rotondo, caratteristico.
- Asolo Prosecco Frizzante (Vino Bianco Frizzante)
- Versioni: Secco /Abboccato /Amabile
- => 85% Vitigno Glera
- =< 15% Vitigni Verdiso, Bianchetta trevigiana, Perera, Glera lunga.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Frizzante dalla spuma fine ed evanescente, colore giallo paglierino più o meno intenso, con formazione di bollicine, odore gradevole e caratteristico di fruttato e sapore da secco ad amabile, fruttato, caratteristico.
- Asolo Prosecco Spumante Superiore (Vino Bianco Superiore Spumante)
- Versioni: Spumante Extra-brut /Brut /Extra-dry /Dry
- => 85% Vitigno Glera
- =< 15% Vitigni Verdiso, Bianchetta trevigiana, Perera, Glera lunga.
- N.B. Nella elaborazione del vino spumante è consentita la pratica tradizionale dell'aggiunta con vini ottenuti dalla vinificazione di uve Pinot bianco, Pinot nero, Pinot grigio e Chardonnay, da sole o congiuntamente.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Superiore Spumante dalla spuma fine e persistente, colore giallo paglierino più o meno intenso, brillante, odore gradevole e caratteristico di fruttato e sapore da brut ad abboccato, di corpo, gradevolmente fruttato, caratteristico.
- Asolo Prosecco Spumante Superiore (sui lieviti) (Vino Bianco Superiore Spumante)
- Versioni: Spumante Brut-nature
- => 85% Vitigno Glera
- =< 15% Vitigni Verdiso, Bianchetta trevigiana, Perera, Glera lunga.
- N.B. Nella elaborazione del vino spumante è consentita la pratica tradizionale dell'aggiunta con vini ottenuti dalla vinificazione di uve Pinot bianco, Pinot nero, Pinot grigio e Chardonnay, da sole o congiuntamente.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Superiore Spumante dalla spuma fine e persistente, colore giallo paglierino più o meno intenso e possibile presenza di velatura, odore gradevole e caratteristico di fruttato con possibili sentori di crosta di pane e lievito e sapore fresco, armonico, fruttato con possibili sentori di crosta di pane e lievitp.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOCG Asolo Prosecco
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOCG Asolo Prosecco si estende sulle colline del Montello e dei Colli Asolani poste ai piedi delle Dolomiti, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
- La Zona di Produzione del Vino DOCG Asolo Prosecco è localizzata in:
- provincia di Treviso e comprende il territorio dei comuni di Castelcucco, Cornuda e Monfumo e parte del territorio dei comuni di Asolo, Caerano S. Marco, Cavaso del Tomba, Crocetta del Montello, Fonte, Giavera del Montello, Maser, Montebelluna, Nervesa della Battaglia, Paderno del Grappa, Pederobba, Possagno, S. Zenone degli Ezzelini e Volpago del Montello.
- La Zona di Produzione delle uve delle varietà Pinot bianco, Pinot nero, Pinot grigio e Chardonnay da destinare alla tradizionale pratica di cui all'articolo 5 del disciplinare di produzione è localizzata in:
- provincia di Treviso e comprende il territorio amministrativo dei comuni di Treviso, Cappella Maggiore, Cison di Valmarino, Colle Umberto, Conegliano, Cordignano, Farra di Soligo, Follina, Fregona, Miane, Pieve di Soligo, Refrontolo, Revine Lago, San Fìor, San Pietro di Feletto, San Vendemiano, Sarmede, Segusino, Sernaglia della Battaglia, Susegana, Tarzo, Valdobbiadene, Vidor, Vittorio Veneto, Asolo, Caerano S.Marco, Castelcucco, Cavaso del Tomba, Cornuda, Crocetta del Montello, Fonte, Giavera del Montello, Maser, Monfumo, Montebelluna, Nervesa della Battaglia, Paderno del Grappa, Pederobba, Possagno, S. Zenone degli Ezzelini, Volpago del Montello, Borso del Grappa e Crespano del Grappa.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOCG Asolo Prosecco
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOCG Asolo Prosecco prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOCG Asolo Prosecco non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOCG. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOCG per tutto il prodotto.
- Il vino DOCG Asolo Prosecco elaborato nella versione Spumante deve essere messo in commercio nelle tipologie che vanno da “Brut” a “Demi-sec”.
- Il vino DOCG Asolo Prosecco elaborato nella versione Frizzante deve essere messo in commercio nelle tipologie che vanno da “Secco” a “Amabile”.
- Nella elaborazione del Vino Spumante DOCG Asolo Prosecco è consentita la "pratica tradizionale dell'aggiunta con vini ottenuti dalla vinificazione di uve Pinot bianco, Pinot nero, Pinot grigio e Chardonnay", da sole o congiuntamente, purché il prodotto contenga almeno l'85% di vino proveniente dal vitigno Glera.
- Lo spumante con il riferimento “sui lieviti” deve essere messo in commercio nella tipologia “Brut Nature” e relative traduzioni.
4. Produttori di Vino DOCG Asolo Prosecco
Con l’utilizzo della DOCG Asolo Prosecco i Produttori Vinicoli Veneti sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOCG Asolo Prosecco
Aperitivi, antipasti, primi piatti e secondi a base di pesce.
6. Storia e Letteratura del Vino DOCG Asolo Prosecco
La presenza e lo sviluppo della vite sui Colli Asolani e sul Montello si deve ai monaci benedettini prima e alla presenza della Repubblica Veneta poi. I monaci benedettini si insediarono intorno all’anno mille in particolare nel monastero di S. Bona a Vidor e nella Certosa del Montello a Nervesa; con il loro operato essi hanno influenzato in modo molto importante la storia agraria e vitivinicola del territorio, determinando la profonda cultura per la vite e il vino che persiste tutt’ora, tanto che la specializzazione degli impianti è più volte sottolineata nei testi storici.
Nella seconda metà del 1300, quando quest’area passò ai veneziani, i Colli Asolani e il Montello vennero subito riconosciuti come un’importante area enoica e i suoi vini venivano esportati all’estero già nel 1400.
Nel Cinquecento, che vede il trionfo della nobiltà veneziana con la costruzione di ville, barchesse e case di caccia con relativi vigneti, si ha il diffondersi nella zona di un pensiero aristocratico di ricerca del bello e del buono che si trasmette nel sapere viticolo ed enologico popolare. I colli sono ammirati dalle più prestigiose personalità e il vino è un prodotto ricercato che si confronta a Venezia con i vini portati dalla Grecia e viene tassato un terzo in più perché considerato migliore rispetto a quello di altre zone.
Oggi questo vino, che a partire dal 1977 è stato oggetto di tutela con il riconoscimento della DOC “Montello e Colli Asolani”, ha trovato un largo consenso in molti Paesi europei ed extraeuropei, dove ne è apprezzata l'elevata qualità e l'ottimo equilibrio qualità/prezzo, e grazie ai caratteri di tipicità e di forte legame con l’area geografica ha ottenuto numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali nonché la presenza sulle più prestigiose guide di settore. Dal 2009 il Ministero, riconoscendone il valore, ha conferito a tale vino la DOCG “Colli Asolani Prosecco”o Asolo Prosecco”
Il Vino DOCG Asolo Prosecco ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 17 luglio 2009.
Vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita - Approvato con D.M. 01.08.2001, G.U. 190 del 07.08.2001
Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Vino Bardolino Superiore D.O.C.G.
La denominazione di origine controllata e garantita “Bardolino Superiore" è riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione, per le seguenti tipologie:
- Bardolino Superiore
- Bardolino Superiore Classico
1. Tipologie e Uve del Vino DOCG Bardolino Superiore
- Bardolino Superiore (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- >< 35-80% Vitigno Corvina Veronese (ammessa presenza del Vitigno Corvinone per max 20%)
- >< 10-40% Vitigno Rondinella
- =< 15% Vitigno Molinara
- =< 20% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Verona, con un limite del 10% per ogni singolo vitigno utilizzato.
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino, tendente al granato con l’invecchiamento, odore caratteristico e sapore asciutto, sapido, armonico.
- Bardolino Superiore Classico (Vino Rosso Classico)
- Versioni: Secco
- >< 35-80% Vitigno Corvina Veronese (ammessa presenza del Vitigno Corvinone per max 20%)
- >< 10-40% Vitigno Rondinella
- =< 15% Vitigno Molinara
- =< 20% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Verona, con un limite del 10% per ogni singolo vitigno utilizzato.
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Classico dal colore rosso rubino, tendente al granato con l’invecchiamento, odore caratteristico e sapore asciutto, sapido, armonico.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOCG Bardolino Superiore
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOCG Bardolino Superiore si estende sulla fascia pedemontana in provincia di Verona, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
- La Zona di Produzione del Vino DOCG Bardolino Superiore è localizzata in:
- provincia di Verona e comprende il territorio dei comuni di Bardolino, Garda, Lazise, Affi, Costermano, Cavaion, Torri del Benaco, Caprino, Rivoli Veronese, Pastrengo, Bussolengo, Sona, Sommacampagna, Castelnuovo, Peschiera e Valeggio.
- La Zona di Produzione del Vino DOCG Bardolino Superiore Classico è localizzata in:
- provincia di Verona e comprende il territorio dei comuni di Bardolino, Garda, Lazise, Affi, Costermano e Cavaion.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOCG Bardolino Superiore
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOCG Bardolino Superiore prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOCG Bardolino Superiore non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOCG. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOCG per tutto il prodotto.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOCG Bardolino Superiore è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.
4. Produttori di Vino DOCG Bardolino Superiore
Con l’utilizzo della DOCG Bardolino Superiore i Produttori Vinicoli Veneti sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOCG Bardolino Superiore
Antipasti di Prosciutto veneto, soppressa vicentina, formaggioi Asiago, tacchinella al melograno.
6. Storia e Letteratura del Vino DOCG Bardolino Superiore
I riferimenti storici del Bardolino Superiore, oggi DOCG, si rifanno a quelli del Bardolino, con testimonianze risalenti sia al periodo romanico che a quello medievale. È nel XIX secolo che la produzione vinicola della zona incomincia ad essere identificata esplicitamente con il nome di “Bardolino” e, in particolare, a connotarsi con la presenza di piccole partite di vino capaci di più prolungato invecchiamento, considerate “superiori”. I primi riferimenti al Bardolino Superiore sono evidenziati nel 1897 dallo scrittore bresciano Solitro, che individua l’invecchiamento del Bardolino “di fabbricazione più accurata e soprattutto di tipo più stabile”, e dunque adatto in alcuni casi ad un leggero invecchiamento.
Anche il Perez, in un testo pubblicato nel 1900, evidenzia la tipologia “superiore” nelle cantine di Garda dove i vini si “conservavano d’estate in attesa del rialzo dei prezzi”. Nel 1926 viene costituito il primo “Consorzio di difesa del vino tipico Bardolino”, su base volontaria. Testi degli anni ‘30 della Stazione Sperimentale di Viticoltura e Enologia di Conegliano evidenziano che “nelle migliori annate, se ben lavorato, il Bardolino può anche subire un breve invecchiamento: risulta allora un buon vino superiore, dal colore rosso granato tendente all’aranciato, dotato di un intenso profumo gradevole e dal sapore che ricorda il tipo fino, ma con caratteristiche di vino vecchio”. Negli “Annali della Sperimentazione Agraria” editi negli anni ’30 dalla stessa Stazione Sperimentale, relativamente al Bardolino si legge anche che “in qualche cantina padronale ed industriale un certo quantitativo delle partite migliori viene passato all’invecchiamento, ottenendone un buon vino superiore”.
Con il riconoscimento della denominazione di origine controllata del Bardolino (DM 28 maggio 1968), venne consentito l’uso della menzione tradizionale “Superiore” per determinati vini provenienti da vigneti particolarmente vocati, gestiti in modo da ottenere, con rese più contenute, uve più zuccherine e idonee ad un periodo di invecchiamento. La necessità di identificare questa particolare produzione del Bardolino, nel 2001, con DM 1 agosto, venne attribuita dal Ministero la denominazione di origine controllata e garantita per il Bardolino Superiore, primo vino rosso del Veneto ad ottenere tale riconoscimento. Le prime bottiglie di Bardolino Superiore recanti l’etichetta e il contrassegno di Stato della docg sono state presentate al mercato sul finire del 2002.
Il Vino DOCG Bardolino Superiore ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata e Garantita in data 1 agosto 2001.
Vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita - Approvato con D.M. 08.11.2011, G.U. 276 del 26.11.2011
Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Vino Bagnoli Friularo (o Friularo di Bagnoli) D.O.C.G.
La denominazione di origine controllata e garantita “Bagnoli Friularo” o "Friularo di Bagnoli" è riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione, per le seguenti tipologie:
- Bagnoli Friularo, anche nelle tipologie riserva e vendemmia tardiva
- Bagnoli Friularo Classico, anche nelle tipologie riserva e vendemmia tardiva
- Bagnoli Friularo Passito
- Bagnoli Friularo Classico Passito
1. Tipologie e Uve del Vino DOCG Bagnoli Friularo
- Bagnoli Friularo (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 90% Vitigno Raboso Piave
- =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Padova.
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino se giovane, tendente al granato con l'invecchiamento, odore vinoso, intenso, caratteristico e sapore asciutto, pieno, vellutato, intenso, tendente all’acidulo.
- Bagnoli Friularo Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
- Versioni: Secco
- => 90% Vitigno Raboso Piave
- =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Padova.
- => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Invecchiato dal colore rosso rubino se giovane, tendente al granato con l'invecchiamento, odore vinoso, intenso, caratteristico e sapore asciutto, pieno, vellutato, intenso, tendente all’acidulo.
- Bagnoli Friularo Vendemmia Tardiva (Vino Rosso Vendemmia Tardiva)
- Versioni: Secco
- => 90% Vitigno Raboso Piave
- =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Padova.
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Vendemmia Tardiva dal colore rosso rubino se giovane, tendente al granato con l'invecchiamento, odore vinoso, intenso, caratteristico e sapore asciutto, pieno, vellutato, intenso, tendente all’acidulo.
- Bagnoli Friularo Classico (Vino Rosso Classico)
- Versioni: Secco
- => 90% Vitigno Raboso Piave
- =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Padova.
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Classico dal colore rosso rubino se giovane, tendente al granato con l'invecchiamento, odore vinoso, intenso, caratteristico e sapore asciutto, pieno, vellutato, intenso, tendente all’acidulo.
- Bagnoli Friularo Classico Riserva (Vino Rosso Classico Invecchiato)
- Versioni: Secco
- => 90% Vitigno Raboso Piave
- =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Padova.
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Classico Invecchiato dal colore rosso rubino se giovane, tendente al granato con l'invecchiamento, odore vinoso, intenso, caratteristico e sapore asciutto, pieno, vellutato, intenso, tendente all’acidulo.
- Bagnoli Friularo Classico Vendemmia Tardiva (Vino Rosso Classico Vendemmia Tardiva)
- Versioni: Secco
- => 90% Vitigno Raboso Piave
- =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Padova.
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Classico Vendemmia Tardiva dal colore rosso rubino se giovane, tendente al granato con l'invecchiamento, odore vinoso, intenso, caratteristico e sapore asciutto, pieno, vellutato, intenso, tendente all’acidulo.
- Bagnoli Friularo Passito (Vino Rosso Passito)
- Versioni: Amabile /Dolce
- => 90% Vitigno Raboso Piave
- =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Padova.
- => 15,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Passito dal colore rosso rubino più o meno intenso, tendente al granato con l’invecchiamento, odore caratteristico, gradevole e sapore da amabile a dolce, vellutato, caratteristico.
- Bagnoli Friularo Classico Passito (Vino Rosso Classico Passito)
- Versioni: Amabile /Dolce
- => 90% Vitigno Raboso Piave
- =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Padova.
- => 15,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Classico Passito dal colore rosso rubino più o meno intenso, tendente al granato con l’invecchiamento, odore caratteristico, gradevole e sapore da amabile a dolce, vellutato, caratteristico.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOCG Bagnoli Friularo
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOCG Bagnoli Friularo si estende sulle pendici dei Colli Euganei, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
La Zona di Produzione del Vino DOCG Bagnoli Friularo è localizzata in:
- provincia di Padova e comprende il territorio dei comuni di Agna, Arre, Bagnoli di Sopra, Battaglia Terme, Bovolenta, Candiana, Due Carrare, Cartura, Conselve, Monselice, Pernumia, S. Pietro Viminario, Terrassa e Tribano.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOCG Bagnoli Friularo
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOCG Bagnoli Friularo prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOCG Bagnoli Friularo non dovrà essere superiore al 70% e al 45% per le tipologie di Vino Passito; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOCG. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOCG per tutto il prodotto.
- Le uve destinate alla produzione del Vino DOCG Bagnoli Friularo Passito devono essere sottoposte ad appassimento naturale in locali idonei ed essere pigiate in data successiva all'8 dicembre.
- Il vino DOCG Bagnoli Friularo, diversi della tipologia Passito, devono essere sottoposti ad invecchiamento per almeno: 24 mesi di cui almeno 12 mesi in botti per la versione Riserva; 12 mesi per gli altri vini.
- Il vino DOCG Bagnoli Friularo Passito, anche nella tipologia Classico, deve essere sottoposto ad affinamento in botti per almeno 24 mesi.
- Nella designazione dei Vini DOCG Bagnoli Friularo può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOCG Bagnoli Friularo è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.
4. Produttori di Vino DOCG Bagnoli Friularo
Con l’utilizzo della DOCG Bagnoli Friularo i Produttori Vinicoli Veneti sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOCG Bagnoli Friularo
Il Bagnoli Friularo si abbina alle carni rosse, specialmente alla selvaggina e al cioccolato fondente
6. Storia e Letteratura del Vino Bagnoli Friularo
Non è chiaro a quando risalga esattamente l’introduzione del Friularo in questo areale; la dubbia origine etimologica del termine non permette di identificare con certezza l’epoca della suo avvento. Alcuni studiosi infatti riscontrano nel termine “Friularo” (dialettale “Frigoearo”) la radice latina “Frigus”: “freddo” seguita dalla desinenza “Aro”: “colui che fa”.
Questa denominazione sarebbe legata alla raccolta tardiva che viene praticata da sempre in questa zona. Ad avvalorare tale tesi è la presenza contemporanea nel vicentino di una varietà detta “Cruaja”, che si scoprirà essere il Raboso, il cui nome deriva dal fatto di essere un un’uva estremamente acida e viva al gusto e perciò definita sempre “cruda”.
Qualunque sia la sua origine etimologica è inconfutabile che la coltivazione di questo vitigno nel territorio di Bagnoli ha origini antichissime. La zona faceva parte della "Decima Regio, Venetia et Histria" ed era attraversata da est ad ovest, dalla via "Amnia" costruita nel 131 a.C. Primo e più antico documento conosciuto che parla dei vini di “Bagnoli” e che lega il nome dei vini alla zona è l'atto di donazione del marchese del Dominio di Bagnoli al Vescovo di Padova nel 954 d.C.
Una fitta documentazione datata XII° e XIII° secolo riferisce di donazioni di terre vitate in Bagnoli e nei comuni limitrofi e di fitti pagati alla Corte Benedettina di Bagnoli con la decima e con un terzo del vino prodotto. Nel 1521, lo scrittore e commediografo padovano Ruzzante, descrisse un "vino sgarboso", probabilmente una varietà di "Raboso" prodotto nel Padovano, che dalle caratteristiche descritte è probabilmente il "Friularo di Bagnoli".
Il documento più antico che fa diretto riferimento al Friularo di Bagnoli, assieme ai nomi degli altri vitigni autoctoni di Bagnoli, è un manoscritto del 1774 che riporta l’elenco dei vitigni in coltivazione nella zona con il relativo prezzo di mercato. Il Friularo compare come il vitigno più costoso e richiesto.
Nel 1787 il poeta veneziano Ludovico Pastò scrisse un ditirambo sul vino intitolato "El Vin Friularo de Bagnoli" dove l'autore, entusiasta bevitore di Friularo ne declama la sua bontà e le sue virtù. Nel 1924 A. Marescalchi scrisse: "II Friularo è il vino rosso di piano più rinomato del Padovano”.
Il Vino DOCG Bagnoli Friularo ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata e Garantita in data 8 novembre 2011.