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GALATINA DOC

  • Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.M. 22.04.1997, G.U. 104 del 07.05.1997
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014 

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Galatina D.O.C.

La denominazione di origine controllata “Galatina” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Rosso
  2. Rosso Novello
  3. Negroamaro
  4. Negroamaro Riserva
  5. Rosato
  6. Rosato Frizzante
  7. Bianco
  8. Bianco Frizzante
  9. Chardonnay

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Galatina

 

  • Galatina Bianco (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 55% Vitigno Chardonnay
  • =< 45% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella provincia di Lecce.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino tenue, anche con riflessi verdolini, odore delicato, gradevolmente fruttato e sapore secco, caratteristico vivace, tranquillo.

  • Galatina Bianco Frizzante (Vino Bianco Frizzante)
  • Versioni: Secco
  • => 55% Vitigno Chardonnay
  • =< 45% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella provincia di Lecce.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Frizzante dalla spuma fine ed evanescente, colore giallo paglierino tenue, anche con riflessi verdolini, odore delicato, gradevolmente fruttato e sapore secco, caratteristico vivace, frizzante.

  • Galatina Chardonnay (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Chardonnay
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella provincia di Lecce.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino, odore delicato, gradevole e sapore secco, di buona struttura.

  • Galatina Rosso (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 65% Vitigno Negro Amaro
  • =< 35% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Lecce.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino più o meno intenso con eventuali riflessi tendenti al rosso mattone, se invecchiato, odore vinoso, caratteristico, gradevole, intenso e sapore asciutto, pieno, robusto, vellutato, caldo, armonico.

  • Galatina Rosso Novello (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 65% Vitigno Negro Amaro
  • =< 35% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Lecce.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino più o meno intenso, odore vinoso, caratteristico, gradevole, intenso e sapore asciutto, pieno, armonico, fruttato, talvolta vivace.

  • Galatina Rosato (Vino Rosato)
  • Versioni: Secco
  • => 65% Vitigno Negro Amaro
  • =< 35% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Lecce.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato dal colore rosato tendente al cerasuolo tenue, odore leggermente vinoso, fruttato, giustamente persistente e sapore asciutto e vellutato, caratteristico, tranquillo o frizzante.

  • Galatina Rosato Frizzante (Vino Frizzante Rosato)
  • Versioni: Secco
  • => 65% Vitigno Negro Amaro
  • =< 35% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Lecce.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato Frizzante dalla spuma fine ed evanescente, colore rosato tendente al cerasuolo tenue, odore leggermente vinoso, fruttato, giustamente persistente e sapore asciutto e vellutato, caratteristico, tranquillo o frizzante.

  • Galatina Negroamaro (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Negro Amaro
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Lecce.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino più o meno intenso con eventuali riflessi tendenti al rosso mattone, se invecchiato, odore caratteristico, gradevole, intenso e sapore asciutto, pieno, elegante, armonico.

  • Galatina Negroamaro Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Negro Amaro
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Lecce.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Invecchiato dal colore rosso rubino più o meno intenso con eventuali riflessi tendenti al rosso mattone, se invecchiato, odore caratteristico, gradevole, intenso e sapore asciutto, pieno, elegante, armonico.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Galatina

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Galatina si estende sulle colline leccesi del Salento, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Galatina è localizzata in:

  • provincia di Lecce e comprende il territorio dei comuni di Galatina, Cutrofiano, Aradeo, Neviano, Seclì, Sogliano Cavour e Collepasso.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Galatina

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Galatina prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Galatina non dovrà essere superiore al 70% e al 50% per la tipologia di vino Rosato; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Galatina è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.

4. Produttori di Vino DOC Galatina

Con l’utilizzo della DOC Galatina i Produttori Vinicoli Pugliesi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Galatina

Pietanze a base di pesce, carne al forno o alla griglia.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Galatina

L’area si era affermata toponomasticamente già da centinaia di anni, nel periodo successivo al tracollo della potenza bizantina e all’avvento dei Normanni, come circoscrizione del Regno di Sicilia. La promulgazione delle province nel 1231 ad opera dell’imperatore svevo raccolte nel “Liber Augustalis” sono durate sino alla costituzione del Regno D’Italia nel 1860.

Dalle testimonianze umane che risalgono al paleolitico, agli Iapigi o Messapi l’impianto urbano è caratterizzato da mura a protezione di centri abitati. La dominazione greca sviluppò attività politica e culturale e l’espansione longobarda sono state sicuramente i catalizzatori della attività agricola.

La seconda metà del XIII secolo è caratterizzata dalla dominazione Angioina con l’entrata a far parte del Regno di Napoli. Nei diversi passaggi successivi di dominazione le terre, sempre coltivate sia per il sostentamento che per la possibilità di pagamento delle tasse imposte, vedono il loro sfruttamento in maniera diversa con la possibilità di animare il commercio e l’economia generale della provincia. Il settecento vede concretizzarsi in maniera continuativa le esportazioni di Olio e Vino in partenza da Gallipoli.

Tra il 1600 e 1700 dai porti di Otranto Gallipoli e Brindisi partivano per i mercati di Londra Berlino S. Pietroburgo e Barcellona “2 milioni di salme di vino e 1 milione e mezzo di cantare di olio”. L’intero territorio provinciale è disseminato di testimonianze e reperti di quell’epoca che documentano la presenza della vite e l’eccellente qualità dei vini ottenuti. Nella metà dell’ottocento sorsero moderni impianti per la pigiatura delle uve e la vinificazione in prossimità della ferrovia per agevolare gli scambi commerciali. Come riferito dal Falcone (2010), importanti fonti documentali si ritrovano nell’archivio storico della Direzione Generale dell’Agricoltura riguardanti gli inizi del secolo, in particolare su documentazione relativa alle cantine Sociali di Galatina, Gallipoli e Manduria, per una relazione tecnica della Regia Prefettura di Terra D’Otranto, sulla condizione della viticoltura indirizzata all’On. Ministro.

In questo periodo e per le particolari condizioni si richiedeva un incremento della coltivazione della vite e ciò si imponeva a causa della forte richiesta di vini da taglio da parte delle regioni settentrionali costrette a rimediare alla crisi produttiva anche francese causata dalla fillossera. Aglianico, Aleatico, Fiano, Verdeca, Greco, Primitivo, Negroamaro sono i vitigni più rinomati della zona ma bisogna ricordare anche una notevole quantità di altri vitigni a bacca bianca e nera, coltivati da sempre in tutta l’area molto spesso conosciuti solo con nomi locali, che hanno sostenuto per tanto tempo un ruolo importante nella viticoltura locale.

Le prime notizie dettagliate e ordinate secondo un criterio scientifico sulla produzione dei vini prodotti a Galatina da queste varietà coltivate risalgono alla “Statistica del Regno di Napoli” disposta da Gioacchino Murat nel 1811.

Possiamo affermare, quindi, che Galatina è tra le antiche zone d’Italia a vocazione viticola; ed insieme alle altre aree della Puglia nel 1930 diventava la seconda regione produttrice di vino in Italia.

Il Vino DOC Galatina ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 22 aprile 1997.

COPERTINO DOC

  • Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 02.11.1976, G.U. 27 del 29.01.1977
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014 

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Copertino D.O.C.

La denominazione di origine controllata “Copertino” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Rosso
  2. Rosato

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Copertino

 

  • Copertino Rosso (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 70% Vitigno Negro Amaro
  • =< 30% Vitigni Malvasia nera di Brindisi, Malvasia nera di Lecce, Sangiovese e Montepulciano, da soli o congiuntamente. Il vitigno Sangiovese può essere presente fino al 15% del totale delle viti.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino di varia intensità con lievi toni di arancione se invecchiato, odore vinoso persistente e sapore asciutto con retrogusto amarognolo, vellutato, sapido, generoso.

  • Copertino Rosato (Vino Rosato)
  • Versioni: Secco
  • => 70% Vitigno Negro Amaro
  • =< 30% Vitigni Malvasia nera di Brindisi, Malvasia nera di Lecce, Sangiovese e Montepulciano, da soli o congiuntamente. Il vitigno Sangiovese può essere presente fino al 15% del totale delle viti.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato dal colore rosa salmone tendente qualche volta al cerasuolo tenue, odore leggermente vinoso, distinto e giustamente persistente, dal sapore asciutto, senza asperità, con fondo erbaceo unito a un retrogusto amarognolo gradevole.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Copertino

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Copertino si estende sulle colline leccesi situate nel cuore del Salento, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Copertino è localizzata in:

  • provincia di Lecce e comprende il territorio dei comuni di Copertino, Carmiano, Arnesano, Monteroni e, in parte, i territori del comune di Galatina e Lequile.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Copertino

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Copertino prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Copertino non dovrà essere superiore al 70% per la tipologia di vino Rosso e al 35% per il Vino Rosato. 
  • Le pratiche enologiche di vinicazione del Vino DOC Copertino Rosato prevedono la sgrondatura delle uve pigiate dopo una macerazione di 12-24 ore.
  • Il vino DOC Copertino con menzione Riserva deve essere sottoposto ad invecchiamento per almeno 24 mesi.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Copertino Rosso Riserva è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.

4. Produttori di Vino DOC Copertino

Con l’utilizzo della DOC Copertino i Produttori Vinicoli Pugliesi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Copertino

Pietanze a base di uova, formaggio caciocavallo cotto sulla brace, pasta al ragù delicato di carni e verdure.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Copertino

L’area si era affermata toponomasticamente già da centinaia di anni, nel periodo successivo al tracollo della potenza bizantina e all’avvento dei Normanni, come circoscrizione del Regno di Sicilia. La promulgazione delle province nel 1231 ad opera dell’imperatore svevo raccolte nel “Liber Augustalis” sono durate sino alla costituzione del Regno D’Italia nel 1860.

Dalle testimonianze umane che risalgono al paleolitico, agli Iapigi o Messapi l’impianto urbano è caratterizzato da mura a protezione di centri abitati. La dominazione greca sviluppò attività politica e culturale e l’espansione longobarda sono state sicuramente i catalizzatori della attività agricola.

La seconda metà del XIII secolo è caratterizzata dalla dominazione Angioina con l’entrata a far parte del Regno di Napoli. Nei diversi passaggi successivi di dominazione le terre, sempre coltivate sia per il sostentamento che per la possibilità di pagamento delle tasse imposte, vedono il loro sfruttamento in maniera diversa con la possibilità di animare il commercio e l’economia generale della provincia. Il settecento vede concretizzarsi in maniera continuativa le esportazioni di Olio e Vino in partenza da Gallipoli.

Tra il 1600 e 1700 dai porti di Otranto Gallipoli e Brindisi partivano per i mercati di Londra Berlino S. Pietroburgo e Barcellona “2 milioni di salme di vino e 1 milione e mezzo di cantare di olio”. L’intero territorio provinciale è disseminato di testimonianze e reperti di quell’epoca che documentano la presenza della vite e l’eccellente qualità dei vini ottenuti Nella metà dell’ottocento sorsero moderni impianti per la pigiatura delle uve e la vinificazione in prossimità della ferrovia per agevolare gli scambi commerciali. Come riferito dal Falcone (2010), importanti fonti documentali si ritrovano nell’archivio storico della Direzione Generale dell’Agricoltura riguardanti gli inizi del secolo, in particolare su documentazione relativa alle cantine Sociali di Copertino, Gallipoli e Manduria, per una relazione tecnica della Regia Prefettura di Terra D’Otranto, sulla condizione della viticoltura indirizzata all’On. Ministro.

In questo periodo e per le particolari condizioni si richiedeva un incremento della coltivazione della vite e ciò si imponeva a causa della forte richiesta di vini da taglio da parte delle regioni settentrionali costrette a rimediare alla crisi produttiva anche francese causata dalla fillossera. Aglianico, Aleatico, Fiano, Verdeca, Greco, Primitivo, Negroamaro , Malvasia Nera , Montepulciano sono i vitigni più rinomati della zona ma bisogna ricordare anche una notevole quantità di altri vitigni a bacca bianca e nera, coltivati da sempre in tutta l’area molto spesso conosciuti solo con nomi locali, che hanno sostenuto per tanto tempo un ruolo importante nella viticoltura locale.

Le prime notizie dettagliate e ordinate secondo un criterio scientifico sulla produzione dei vini prodotti a Copertino da queste varietà coltivate risalgono alla “Statistica del Regno di Napoli” disposta da Gioacchino Murat nel 1811.

Possiamo affermare, quindi, che Copertino è tra le antiche zone d’Italia a vocazione viticola; ed insieme alle altre aree della Puglia nel 1930 diventava la seconda regione produttrice di vino in Italia. 

Il Vino DOC Copertino ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 2 novembre 1976.

  • Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.M. 01.08.2008, G.U. 195 del 21.08.2008
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014   

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Colline Joniche Tarantine D.O.C.

La denominazione di origine controllata “Colline Joniche Tarantine” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Bianco
  2. Bianco Spumante
  3. Verdeca
  4. Rosato
  5. Rosso
  6. Novello
  7. Rosso Superiore
  8. Primitivo
  9. Primitivo Superiore
  10. Primitivo Liquoroso Secco
  11. Primitivo Liquoroso Vino dolce naturale

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Colline Joniche Tarantine

  • Colline Joniche Tarantine Bianco (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 50% Vitigno Chardonnay
  • =< 50% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella zona viticola del Salento.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore delicato, gradevole e sapore asciutto, fresco.

  • Colline Joniche Tarantine Bianco Spumante (Vino Bianco Spumante)
  • Versioni: Spumante Brut
  • => 50% Vitigno Chardonnay
  • =< 50% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella zona viticola del Salento.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Spumante dalla spuma fine e persistente, colore giallo paglierino più o meno intenso, odore delicato, gradevole e sapore asciutto, fresco.

  • Colline Joniche Tarantine Verdeca (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Verdeca
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella zona viticola del Salento.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, talvolta con riflessi verdolini, odore armonico più o meno fruttato, caratteristico e sapore equilibrato, tipico, persistente.

  • Colline Joniche Tarantine Rosso (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 50% Vitigno Cabernet Sauvignon
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella zona viticola del Salento.
  • => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino più o meno intenso tendente al granato con l’invecchiamento, odore intenso, caratteristico, gradevole e sapore asciutto, di corpo, giustamente tannico, armonico.

  • Colline Joniche Tarantine Rosso Novello (Vino Rosso Novello)
  • Versioni: Secco
  • => 50% Vitigno Cabernet Sauvignon
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella zona viticola del Salento.
  • => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Novello dal colore rosso rubino più o meno intenso, tendente al violaceo, odore intenso, gradevole, caratteristico e sapore armonico, rotondo, fruttato, caratteristico.

  • Colline Joniche Tarantine Rosso Superiore (Vino Rosso Superiore)
  • Versioni: Secco
  • => 50% Vitigno Cabernet Sauvignon
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella zona viticola del Salento.
  • => 13% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Superiore dal colore rosso rubino più o meno intenso tendente al granato con l’invecchiamento, odore intenso, caratteristico, gradevole e sapore asciutto, di corpo, giustamente tannico, armonico.

  • Colline Joniche Tarantine Rosato (Vino Rosato)
  • Versioni: Secco
  • => 50% Vitigno Cabernet Sauvignon
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella zona viticola del Salento.
  • => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato dal colore rosa più o meno intenso, odore fruttato, delicato, gradevole e sapore fresco, asciutto, armonico.

  • Colline Joniche Tarantine Primitivo (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco /Amabile
  • => 85% Vitigno Primitivo
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella zona viticola del Salento.
  • => 13% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso tendente al violaceo da giovane e al granato con l’invecchiamento, odore vinoso con profumo caratteristico e sapore vinoso, gradevole, pieno, armonico, tendente al vellutato con l’invecchiamento, talvolta leggermente amabile.

  • Colline Joniche Tarantine Primitivo Superiore (Vino Rosso Superiore)
  • Versioni: Secco /Amabile
  • => 85% Vitigno Primitivo
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella zona viticola del Salento.
  • => 13,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Superiore dal colore rosso tendente al violaceo da giovane e al granato con l’invecchiamento, odore vinoso con profumo caratteristico e sapore vinoso, gradevole, pieno, di corpo, armonico, tendente al vellutato con l’invecchiamento, talvolta leggermente amabile.

  • Colline Joniche Tarantine Primitivo Liquoroso Secco (Vino Rosso Liquoroso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Primitivo
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella zona viticola del Salento.
  • => 17,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Liquoroso dal colore rosso granato più o meno intenso tendente all’arancione con l’invecchiamento, odore caratteristico, gradevole e sapore tipico, armonico, pieno.

  • Colline Joniche Tarantine Primitivo Liquoroso Dolce Naturale (Vino Rosso Liquoroso)
  • Versioni: Dolce
  • => 85% Vitigno Primitivo
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella zona viticola del Salento.
  • => 17,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Liquoroso dal colore rosso granato più o meno intenso tendente all’arancione con l’invecchiamento, odore caratteristico, gradevole e sapore tipico, armonico, pieno, dolce. 

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Colline Joniche Tarantine

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Colline Joniche Tarantine si estende sulle colline dell'Arco Jonico Tarantino in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Colline Joniche Tarantine è localizzata in:

  • provincia di Taranto e comprende il territorio dei comuni di Laterza, Mottola, Crispiano, Martina Franca e, in parte, il territorio dei comuni di Castellaneta, Ginosa, Palagianello, Massafra, Statte e Grottaglie.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Colline Joniche Tarantine

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Colline Joniche Tarantine prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Colline Joniche Tarantine non dovrà essere superiore al 70% e al 60% per la tipologia di vino Rosato; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC ma potrà essere riclassificata in altra tipologia di Vino IGT prodotto nella zona di produzione. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • Il vino DOC Colline Joniche Tarantine Rosso Superiore e Primitivo Superiore con menzione "Riserva Superiore" devono essere sottoposti ad invecchiamento per almeno 30 mesi, di cui almeno 12 in legno.
  • Nella designazione dei Vini DOC Colline Joniche Tarantine può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Colline Joniche Tarantine è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.

4. Produttori di Vino DOC Colline Joniche Tarantine

Con l’utilizzo della DOC Colline Joniche Tarantine i Produttori Vinicoli Pugliesi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Colline Joniche Tarantine

Antipasti di mare, primi a base di pesce e di carne, arrosti, carne alla griglia.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Colline Joniche Tarantine

L’introduzione delle pratiche vitivinicole nel Tarantino si deve, probabilmente, ai coloni spartani che fondarono la città greca. Della viticoltura di epoca coloniale sappiamo molto poco, ma è molto probabile che essa rivestisse un ruolo molto importante all'interno delle aziende medio-piccole proliferate all'interno della chora nei secoli V-III a.C..

Questa specificità la si riscontra in parte anche oggi e non è un caso se fin dal ‘700 il sistema della masseria, personificazione della grande proprietà (feudale, laica o ecclesiastica) si contrapponeva a quello del semplice vigneto, espressione invece del piccolo possesso contadino; non è un caso, quindi, che ben di rado il peso economico del vigneto all'interno della masseria risultasse consistente, nonostante il suo pur articolato corredo di funzioni produttive.

Fu nell’800, a seguito della nascita di una nuova forma insediativa delle elite borghesi, che prese le mosse dalla trasformazione delle strutture produttive deputate alla vite (i palmenti, con gli ambienti che ospitavano il custode del vigneto) in casini di campagna, dove le antiche funzioni convivevano con le nuove, residenziali e di rappresentanza insieme, che si realizzò uno sviluppo importante della viticoltura anche per il fatto che la popolazione contadina, per emulazione, cominciò a risiedere in campagna per periodi prolungati favorendo così la nascita di veri villaggi rurali. Sorse così una miriade di microaziende viticole che giunsero a colonizzare finanche la duna costiera, mentre i moltissimi trulli eretti nelle campagne divennero un inequivocabile segno di nuovo, seppure stagionale, modello di popolamento rurale. Comunque, anche in tale contesto, il vigneto continuava a costituire il nucleo della pur grama proprietà contadina, fermo restando la condizione di esigua produzione commercializzabile.

Contemporaneamente i grossi proprietari terrieri, grazie a finalmente importanti investimenti, impiantarono estesi vigneti la cui produzione poteva finalmente essere destinata ad un mercato più ampio; iniziava così una pratica: l'impiego del vino pugliese per migliorare le prestazioni delle più celebrate produzioni del Centro e Nord italiane.

La viticoltura ha sempre rappresentato la pratica agricola più redditizia e, al tempo stesso, però quella più onerosa ed il binomio vite-vino, sebbene racchiuda gran parte della storia della viticoltura tarantina, non lo esaurisce, infatti nella zona pianeggiante dell’arco jonico si è sviluppata la coltura della vite da tavola e nell’area denominata “Colline Joniche” si è consolidata, con alti e bassi, quella da vino. Tutto ciò può trovare una spiegazione sia nella tipologia pedoclimatiche dell’area che nella tradizione. Infatti alcune varietà di vite (come il moscatellone e la duraca) erano considerate di elevato pregio, per cui si preferiva allevarle all'interno dei giardini, mentre la vite destinata alla produzione di vino era allevata senza sostegni (ad alberello), le pregiate varietà di uva da tavola necessitavano di irrigazioni e di sostegni.

Tale funzione avevano, all'interno dei giardini, gli scenografici pergolati, costituiti da colonnati, gli antesignani dei moderni tendoni, come pure nelle aree orticole (come le Paludi del Tara), dalla abbondante disponibilità idrica, veniva coltivata, invece, l'uva in impalata: si trattava in genere di una varietà da tavola (l'uva lunga o cornola) allevata con sostegni fatti di canna.

Anche la vinificazione delle uve, sia nei metodi che nelle procedure e tecnologie, ha radice consolidate nella tradizione. Il ciclo lavorativo annuale prevedeva due o tre zappature (o conce:autunnale, primaverile e estiva), la mondatura e la probaginatura (con la quale si sostituivano, con il sistema delle propaggini, cioè della margotta, le piante venute meno per varie cause).

La tipica azienda viticola medio-grande includeva anche gli edifici deputati alla trasformazione delle uve in mosti. Tipicamente essi consistevano in una casa di custodia che ospitava il conduttore della vigna (il vignaiolo,abitata in genere per il periodo della vendemmia e delle lavorazioni), in una rimessa, in alcuni pozzi per la fornitura della molta acqua necessaria, nelle vasche (pile) e nell'impianto di trasformazione vero e proprio, comprendente il palmento e le strutture annesse (caricaturi, palaci e palmentelli).

Verso i palmenti venivano indirizzate anche le uve dei piccoli viticoltori circostanti, che in genere non avevano sui propri terreni tali strutture. Il mosto che si ricavava dalla pigiatura e dalla torchiatura veniva caricato su carri adeguatamente attrezzati per il trasporto di liquidi (le carrizze) e trasferito nelle cantine in città o in paese, ove veniva imbottato per essere poi sottoposto ai successivi travasi.

Ed oggi, nel rispetto della tradizione, nell’areale interessato, tanti piccoli produttori conferiscono a sistemi cooperativi che hanno il compito di valorizzare e commercializzare il prodotto ed alcuni hanno cominciato a diversificare la loro attività completando la filiera e commercializzando direttamente le proprie produzioni di qualità. L’incidenza dei fattori umani, nel corso degli ultimi anni, in particolare riferita alla puntuale definizione degli aspetti tecnico produttivi ha modificato questo trend indirizzando le produzioni verso altri mercati che hanno saputo premiare gli sforzi, le caratteristiche e le specificità dell’intero territorio.

Il Vino DOC Colline Joniche Tarantine ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 1 agosto 2008.

CASTEL DEL MONTE DOC

  • Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con DPR 19.05.1971, GU n. 188 del 26.07.1971
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014   

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Castel del Monte D.O.C.

La denominazione di origine controllata “Castel del Monte” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Bianco, anche Frizzante e Spumante
  2. Rosso, anche Novello
  3. Rosato, anche Frizzante e Spumante
  4. Bombino Bianco, anche Frizzante e Spumante
  5. Chardonnay, anche Frizzante
  6. Sauvignon, anche Frizzante
  7. Nero di Troia
  8. Cabernet, anche Riserva
  9. Aglianico, anche Riserva
  10. Aglianico Rosato, anche Frizzante

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Castel del Monte

 

  • Castel del Monte Bianco (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • =< 100% Vitigni Pampanuto (o Pampanino), Chardonnay, Bombino Bianco;
  • =< 35% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore gradevole, delicato e sapore fresco, da secco ad abboccato.

  • Castel del Monte Bianco Frizzante (Vino Bianco Frizzante)
  • Versioni: Secco /Abboccato /Amabile
  • =< 100% Vitigni Pampanuto (o Pampanino), Chardonnay, Bombino Bianco;
  • =< 35% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Frizzante dalla spuma fine ed evanescente, colore giallo paglierino più o meno intenso, odore delicato, fruttato e sapore da secco ad amabile, armonico.

  • Castel del Monte Bianco Spumante (Vino Bianco Spumante)
  • Versioni: Spumante Brut /Extra-dry /Dry /Demi-sec
  • =< 100% Vitigni Pampanuto (o Pampanino), Chardonnay, Bombino Bianco;
  • =< 35% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Spumante dalla spuma fine e persistente, colore giallo paglierino più o meno intenso con eventuali riflessi dorati, odore fragrante, complesso, caratteristico della rifermentazione e sapore fresco, sapido, fine, armonico, fino all’amabile.

  • Castel del Monte Rosso (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • =< 100% Vitigni Nero di Troia, Aglianico, Montepulciano;
  • =< 35% Uve a bacca nera non aromatiche prodotte da altri Vitigni coltivati nella regione Puglia.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore variabile dal rosso rubino al granato, odore gradevole, caratteristico e sapore da secco ad abboccato, armonico.

  • Castel del Monte Rosso Novello (Vino Rosso Novello)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • =< 100% Vitigni Nero di Troia, Aglianico, Montepulciano;
  • =< 35% Uve a bacca nera non aromatiche prodotte da altri Vitigni coltivati nella regione Puglia.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Novello dal colore rosso rubino più o meno intenso, odore intenso, gradevole, caratteristico e sapore da secco ad abboccato, caratteristico.

  • Castel del Monte Rosato (Vino Rosato)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • =< 100% Vitigni Nero di Troia, Aglianico;
  • =< 35% Uve a bacca nera non aromatiche prodotte da altri Vitigni coltivati nella regione Puglia.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato dal colore rosato più o meno intenso, odore caratteristico, fruttato e sapore da secco ad abboccato, armonico.

  • Castel del Monte Rosato Frizzante (Vino Rosato Frizzante)
  • Versioni: Secco /Abboccato /Amabile
  • =< 100% Vitigni Nero di Troia, Aglianico;
  • =< 35% Uve a bacca nera non aromatiche prodotte da altri Vitigni coltivati nella regione Puglia.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato Frizzante dalla spuma fine ed evanescente, colore rosato più o meno tenue, odore delicato, fruttato e sapore da secco ad amabile, armonico, caratteristico.

  • Castel del Monte Rosato Spumante (Vino Rosato Spumante)
  • Versioni: Spumante Brut /Extra-dry /Dry /Demi-sec
  • =< 100% Vitigni Nero di Troia, Aglianico;
  • =< 35% Uve a bacca nera non aromatiche prodotte da altri Vitigni coltivati nella regione Puglia.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato Spumante dalla spuma fine e persistente, colore rosato più o meno intenso, odore fragrante, complesso, caratteristico della rifermentazione e sapore fresco, sapido, fine, armonico fino all’amabile.

  • Castel del Monte Bombino Bianco (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • => 90% Vitigno Bombino Bianco
  • =< 10% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore delicato, caratteristico, fruttato e sapore da secco ad abboccato, armonico.

  • Castel del Monte Bombino Bianco Frizzante (Vino Bianco Frizzante)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • => 90% Vitigno Bombino Bianco
  • =< 10% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Frizzante dalla spuma fine ed evanescente, colore giallo paglierino più o meno intenso, odore delicato, caratteristico, fruttato e sapore da secco ad abboccato, armonico.

  • Castel del Monte Bombino Bianco Spumante (Vino Bianco Spumante)
  • Versioni: Spumante Brut /Extra-dry /Dry
  • => 90% Vitigno Bombino Bianco
  • =< 10% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Spumante dalla spuma fine ed evanescente, colore giallo paglierino più o meno intenso, odore delicato, caratteristico, fruttato e sapore da secco ad abboccato, armonico.

  • Castel del Monte Chardonnay (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • => 90% Vitigno Chardonnay
  • =< 10% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore delicato, caratteristico, fruttato e sapore da secco ad abboccato, pieno, armonico.

  • Castel del Monte Chardonnay Frizzante (Vino Bianco Frizzante)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • => 90% Vitigno Chardonnay
  • =< 10% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Frizzante dalla spuma fine ed evanescente, colore giallo paglierino più o meno intenso, odore delicato, caratteristico, fruttato e sapore da secco ad abboccato, pieno, armonico.

  • Castel del Monte Sauvignon (Vino Bianco)
  • Versioni: Spumante Brut /Extra-dry /Dry
  • => 90% Vitigno Sauvignon
  • =< 10% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore caratteristico, armonico e sapore da secco ad abboccato, armonico.

  • Castel del Monte Sauvignon Frizzante (Vino Bianco Frizzante)
  • Versioni: Secco /Abboccato /Amabile
  • => 90% Vitigno Sauvignon
  • =< 10% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Frizzante dalla spuma fine ed evanescente, colore giallo paglierino più o meno intenso, odore delicato, fruttato e sapore da secco ad amabile, armonico.

  • Castel del Monte Nero di Troia (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • => 90% Vitigno Nero di Troia
  • =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso da rubino granato, odore gradevole, caratteristico e sapore da secco ad abboccato, armonico.

  • Castel del Monte Cabernet (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • => 90% Vitigno Cabernet franc e/o Cabernet Sauvignon
  • =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino tendente al granato, odore caratteristico, gradevole e sapore da secco ad abboccato, armonico.

  • Castel del Monte Cabernet Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • => 90% Vitigno Cabernet franc e/o Cabernet Sauvignon
  • =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 13% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Invecchiato dal colore rosso rubino tendente al granato con l’invecchiamento, odore caratteristico, gradevole e sapore da secco ad abboccato, armonico.

  • Castel del Monte Aglianico (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • => 90% Vitigno Aglianico
  • =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino tendente al granato, odore delicato, caratteristico e sapore da secco ad abboccato, armonico.

  • Castel del Monte Aglianico Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • => 90% Vitigno Aglianico
  • =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 13% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino tendente al granato con l’invecchiamento, odore delicato, caratteristico e sapore da secco ad abboccato, armonico.

  • Castel del Monte Aglianico Rosato (Vino Rosato)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • => 90% Vitigno Aglianico
  • =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosato più o meno intenso, odore delicato, fragrante, di buona intensità e sapore da secco ad abboccato, caratteristico, armonico.

  • Castel del Monte Aglianico Rosato Frizzante (Vino Rosato Frizzante)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • => 90% Vitigno Aglianico
  • =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato Frizzante dalla spuma fine ed evanescente, colore rosato più o meno intenso, odore delicato, fragrante, di buona intensità e sapore da secco ad abboccato, caratteristico, armonico.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Castel del Monte

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Castel del Monte si estende sulle colline della Murgia Centrale in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Castel del Monte è localizzata in:

  • provincia di Barletta-Andria-Trani e comprende il territorio del comune di Minervino Murge e, in parte, il territorio dei comuni di Andria, Canosa di Puglia e Trani.
  • provincia di Bari e comprende il territorio dei comuni di Bitonto, Corato, Palo del Colle, Ruvo di Puglia, Terlizzi, Toritto e l'isola amministrativa D'Ameli del comune di Binetto.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Castel del Monte

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Castel del Monte prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Castel del Monte non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto. 
  • I Vini DOC Castel del Monte Spumante possono essere ottenuti nelle modalità di rifermentazione in autoclave (Metodo Martinotti o Charmat), o in bottiglia (Metodo Classico).
  • I vini DOC Castel del Monte Bianchi, Rossi e con menzione del vitigno, possono essere sottoposti ad un periodo di affinamento in recipienti di legno.
  • I Vini DOC Castel del Monte Aglianico e Cabernet con menzione Riserva devono essere sottoposti ad invecchiamento per almeno 24 mesi, di cui 12 in botti di legno.
  • Nella designazione dei Vini DOC Castel del Monte può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Castel del Monte è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve, ad eccezione delle tipologie di vino Frizzante e Spumante.

Produttori di Vino DOC Castel del Monte

Con l’utilizzo della DOC Castel del Monte i Produttori Vinicoli Pugliesi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Castel del Monte

Castrato arrosto, pollo al forno, carni rosse brasate, formaggi saporiti a pasta dura.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Castel del Monte

La tradizione vitivinicola millenaria della zona è attestata da numerosi documenti di notevole valore storico (archivi e biblioteche monastiche) e da opere d’arte risalenti al periodo della Magna Grecia (Museo Jatta), sono l’attestazione fondamentale dello stretto legame esistente tra i fattori umani e le qualità e le caratteristiche peculiari del vino.

L’uomo, intervenendo sul territorio, ha nel corso dei tempi tramandato le tradizionali tecniche di coltivazione ed enologiche, che nell’epoca moderna, grazie al progresso scientifico e tecnologico sono state notevolmente migliorate ed affinate fino all’ottenimento di vini che al giorno d’oggi godono di notevole fama per le loro qualità particolari sia a livello nazionale che mondiale.

Il Vino DOC Castel del Monte ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 19 maggio 1971.

Oltre 300 buyers, tra Importatori, Grossisti e Distributori in 70 paesi del mondo, sono le collaborazioni attive di Assovini.it

Assovini

Assovini.it è il sito del Vino e delle Cantine ideato nel 1986 e realizzato da un team di Sommelier con la collaborazione di Enologi e Produttori per diffondere i migliori Vini italiani nel mondo.

  • Referente: Salvo Spedale - Sommelier AIS
  • Telefono: +39 389-2856685
  • Email: info@assovini.it

 

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