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FREISA DI CHIERI DOC

Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 20.09.1973, G.U. 27 del 29.01.1974

Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014  


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Freisa di Chieri D.O.C.

La denominazione di origine controllata “Freisa di Chieri” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Secco
  2. Superiore
  3. Dolce
  4. Frizzante
  5. Spumante

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Freisa di Chieri

 

  • Freisa di Chieri Secco (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 90% Vitigno Freisa
  • =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Piemonte.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino con tendenza al granato, odore caratteristico delicato con note di lampone e di rosa e viola e sapore asciutto, talvolta vivace leggermente acidulo, che con l’invecchiamento diventa più armonico e delicato. Eventuali sentori di legno qualora affinato in botte.

  • Freisa di Chieri Secco Vigna (Vino Rosso Vigna)
  • Versioni: Secco
  • => 90% Vitigno Freisa
  • =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Piemonte.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Vigna dal colore rosso rubino con tendenza al granato, odore caratteristico delicato con note di lampone e di rosa e viola e sapore asciutto, talvolta vivace leggermente acidulo, che con l’invecchiamento diventa più armonico e delicato. Eventuali sentori di legno qualora affinato in botte.

  • Freisa di Chieri Superiore (Vino Rosso Superiore)
  • Versioni: Secco
  • => 90% Vitigno Freisa
  • =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Piemonte.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Superiore dal colore rosso granato o cerasuolo con riflessi aranciati con l’invecchiamento, odore caratteristico delicato eventualmente con note di lampone e viola, dal sapore secco,  delicatamente morbido ed con eventuali sentori di legno.

  • Freisa di Chieri Superiore Vigna (Vino Rosso Superiore Vigna)
  • Versioni: Secco
  • => 90% Vitigno Freisa
  • =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Piemonte.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Superiore Vigna dal colore rosso granato o cerasuolo con riflessi aranciati con l’invecchiamento, odore caratteristico delicato eventualmente con note di lampone e viola, dal sapore secco,  delicatamente morbido ed con eventuali sentori di legno.

  • Freisa di Chieri Dolce (Vino Rosso)
  • Versioni: Dolce
  • => 90% Vitigno Freisa
  • =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Piemonte.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore variabile da rosso rubino a cerasuolo piuttosto chiaro, talvolta con lievi riflessi violacei, odore caratteristico delicato con note di lampone e di rosa e viola, dal sapore dolce, fresco, talora vivace.

  • Freisa di Chieri Frizzante (Vino Rosso Frizzante)
  • Versioni: Secco
  • => 90% Vitigno Freisa
  • =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Piemonte.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Frizzante dalla spuma vivace ed evanescente, colore variabile da rosso rubino a cerasuolo piuttosto chiaro, odore caratteristico, delicato, con note di lampone, di rosa e viola, dal sapore armonico, elegante con retrogusto gradevole di lampone.

  • Freisa di Chieri Spumante (Vino Rosso Spumante)
  • Versioni: Spumante Brut /Dry /Doux
  • => 90% Vitigno Freisa
  • =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Piemonte.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Spumante dalla spuma fine e persistente, colore variabile da rosso rubino a cerasuolo piuttosto chiaro, odore caratteristico, delicato, con note di lampone, di rosa e viola, dal sapore brut, dry o dolce, armonico, elegante con sottofondo gradevole di lampone.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Freisa di Chieri

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Freisa di Chieri si estende sulle colline situate nella zona chierese e torinese fino ai confini con il Basso Monferrato, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Freisa di Chieri è localizzata in:

  • provincia di Torino e comprende il territorio dei comuni di Chieri, Pecetto Torinese, Pino Torinese, Pavarolo, Baldissero Torinese, Montaldo Torinese, Mombello Torinese, Andezeno, Arignano, Moriondo Torinese, Marentino e Riva presso Chieri e Torino (limitatamente alla Regione San Luca, Regione Eremo, Regione Santa Margherita, Parco di Villa Genero, Regione Villa della Regina).

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Freisa di Chieri

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Freisa di Chieri prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Freisa di Chieri non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • Il vino DOC Freisa di Chieri con la menzione Superiore deve essere sottoposto ad invecchiamento per almeno 12 mesi, con facoltà di passaggio in botte per un periodo di 6 mesi.
  • Nella designazione dei Vini DOC Freisa di Chieri può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Freisa di Chieri è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.

4. Produttori di Vino DOC Freisa di Chieri

Con l’utilizzo della DOC Freisa di Chieri i Produttori Vinicoli Piemontesi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Freisa di Chieri

Risotti al ragù di carni bianche o di maiale, fritti misti, formaggi, carni e verdure alla piemontese, salumi, bolliti misti.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Freisa di Chieri

Le fonti storiche collocano la nascita del vitigno Freisa nella zona del Chierese e della Collina Torinese, con successiva diffusione fino ai confini con il Basso Monferrato. Parla espressamente del vitigno il conte Nuvolone: “Freisa produce vino acerbo, secco e robusto,…” dice nella celebre “Istruzione” a tema viticolo-enologico. Si accenna già allora a due varietà di Freisa, una grossa ed una piccola, e alla coltura del vitigno in tutte le province piemontesi.

Il secondo conflitto mondiale ed il successivo periodo di boom economico furono la causa determinante per la riduzione della viticoltura in questa zona. La vicinanza con il capoluogo regionale promosse l’abbandono delle campagne, e la crescente domanda di cereali portò alla riconversione colturale dei versanti collinari.

L’avvento della fillossera, sebbene tardivo sulla Collina Torinese non risparmiò le viti di Freisa che dovettero quindi essere reimpiantate. L’operazione fece perdere sicuramente quel patrimonio di diversità clonale che nei secoli si era costituito nel Torinese, oltre che un consistente numero di vigneti.

Solo dopo il 1973, anno dell’istituzione della D.O.C. Freisa di Chieri ci fu un sostanziale ritorno alla coltivazione del vitigno ed il passaggio da piccole aziende produttrici per autoconsumo ad aziende vitivinicole.

Il Vino DOC Freisa di Chieri ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 20 settembre 1973.

FREISA D'ASTI DOC

Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 01.09.1972, G.U. 311 del 30.11.1972

Denominazione aggiornata con le ultime modifiche riportate in G.U. n. 269 del 11.11.2021 


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Freisa d'Asti D.O.C.

La denominazione di origine controllata “Freisa d'Asti” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Freisa d’Asti
  2. Freisa d’Asti Superiore
  3. Freisa d’Asti Spumante
  4. Freisa d’Asti Frizzante.

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Freisa d'Asti

 

  • Freisa d'Asti (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco /Abboccato /Amabile
  • => 90% Vitigno Freisa
  • =< 10% Vitigni a bacca nera, non aromatici, idonei alla coltivazione nella Regione Piemonte
  • => 11.50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal Colore rosso rubino tendente al granato con l'invecchiamento; Odore fruttato, caratteristico; Sapore da seco ad amabile, armonico, talvolta vivace, leggermente tannico.

  • Freisa d'Asti Superiore (Vino Rosso Superiore)
  • Versioni: Secco
  • => 90% Vitigno Freisa
  • =< 10% Vitigni a bacca nera, non aromatici, idonei alla coltivazione nella Regione Piemonte
  • > 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Superiore dal Colore rosso rubino tendente al granato; Odore fruttato, caratteristico; Sapore secco, armonico, leggermente tannico.

  • Freisa d'Asti Frizzante (Vino Rosso Frizzante)
  • Versioni: Amabile
  • => 90% Vitigno Freisa
  • =< 10% Vitigni a bacca nera, non aromatici, idonei alla coltivazione nella Regione Piemonte
  • > 11.50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Frizzante  dalla Spuma vivace, evanescente; Colore rosso rubino tendente al granato; Odore fruttato, caratteristico; Sapore da secco ad amabile, fresco, con sottofondo assai gradevole di lampone.

  • Freisa d'Asti Spumante (Vino Rosso Spumante)
  • Versioni: Spumante Extra-brut /Brut /Extra-dry /Dry /Demi-sec /Doux
  • => 90% Vitigno Freisa
  • =< 10% Vitigni a bacca nera, non aromatici, idonei alla coltivazione nella Regione Piemonte
  • > 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Spumante dalla Spuma fine e persistente; Colore rosso rubino eventualmente tendente al granato più o meno intenso, o rosato; Odore caratteristico delicato di lampone e di rosa; Sapore da extra-brut a dolce, fresco, fruttato con sottofondo assai gradevole di lampone.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Freisa d'Asti

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Freisa d'Asti si estende sulle colline astigiane situate a est del Monferrato, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Freisa d'Asti è localizzata in:

  • provincia di Asti e comprende il territorio collinare della provincia di Asti, esclusi pertanto i territori comunali di Cellarengo d’Asti e di Villanova d’Asti.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Freisa d'Asti

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Freisa d'Asti prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Freisa d'Asti non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • Il vino DOC Freisa d'Asti con la menzione Superiore deve essere sottoposto ad invecchiamento per circa 12 mesi.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Freisa d'Asti è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve, ad esclusione delle tipologie di vino Frizzante e Spumante.

4. Produttori di Vino DOC Freisa d'Asti

Con l’utilizzo della DOC Freisa d'Asti i Produttori Vinicoli Piemontesi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Freisa d'Asti

Minestre, salami cotti, "bagna cauda".


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Freisa d'Asti

Il nucleo originale di diffusione del vitigno Freisa sembra essere l’area nord occidentale del Monferrato, ai confini tra il bacino terziario piemontese la collina morenica torinese e, amministrativamente, tra le province di Asti e Torino. Lo attestano citazioni del nome Freisa nei catasti del Comune di Chieri del secolo sedicesimo.

Il vitigno Freisa si è poi largamente diffuso in tutta l’area astigiana, essendo in molti comuni a sinistra del Tanaro il secondo vitigno coltivato dopo il Barbera. La sua diffusione è dovuta alle qualità enologiche specifiche, alla sua ottima vocazione come uva da taglio per i freschi aromi fruttati e la tannicità robusta.

Il Vino DOC Freisa d'Asti ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 1 settembre 1972.

FARA DOC

Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 13.08.1969, G.U. 279 del 05.11.1969

Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014  


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Fara D.O.C.

La denominazione di origine controllata “Fara” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Fara
  2. Fara Vigna
  3. Fara Riserva

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Fara

 

  • Fara (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • >< 50-70% Vitigno Nebbiolo (Spanna)
  • >< 30-50% Vitigni Uva Rara (Bonarda Novarese) e Vespolina, da soli o congiuntamente;
  • =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Piemonte.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino, profumo fine e piacevolmente gradevole, dal sapore asciutto, sapido, armonico.

  • Fara Vigna (Vino Rosso Vigna)
  • Versioni: Secco
  • >< 50-70% Vitigno Nebbiolo (Spanna)
  • >< 30-50% Vitigni Uva Rara (Bonarda Novarese) e Vespolina, da soli o congiuntamente;
  • =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Piemonte.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino, profumo fine e piacevolmente gradevole, dal sapore asciutto, sapido, armonico.

  • Fara Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
  • Versioni: Secco
  • >< 50-70% Vitigno Nebbiolo (Spanna)
  • >< 30-50% Vitigni Uva Rara (Bonarda Novarese) e Vespolina, da soli o congiuntamente;
  • =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Piemonte.
  • => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Invecchiato dal colore rosso rubino con leggeri riflessi granato, profumo caratteristico, fine, gradevole, dal sapore asciutto, sapido, armonico.

  • Fara Riserva Vigna (Vino Rosso Invecchiato Vigna)
  • Versioni: Secco
  • >< 50-70% Vitigno Nebbiolo (Spanna)
  • >< 30-50% Vitigni Uva Rara (Bonarda Novarese) e Vespolina, da soli o congiuntamente;
  • =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Piemonte.
  • => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Invecchiato dal colore rosso rubino con leggeri riflessi granato, profumo caratteristico, fine, gradevole, dal sapore asciutto, sapido, armonico.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Fara

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Fara si sviluppa sul versante orientale della valle del Sesia, un altopiano prevalentemente argilloso diviso in due strisce collinari, adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Fara è localizzata in:

  • provincia di Novara e comprende il territorio dei comuni di Fara Novarese e Briona.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Fara

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Fara prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Fara non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • Il vino DOC Fara deve essere sottoposto ad invecchiamento per almeno 22 mesi, di cui almeno 12 in legno.
  • Il vino DOC Fara Riserva deve essere sottoposto ad invecchiamento per almeno 34 mesi, di cui almeno 20 in legno.
  • Nella designazione dei Vini DOC Fara può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Fara è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.

4. Produttori di Vino DOC Fara

Con l’utilizzo della DOC Fara i Produttori Vinicoli Piemontesi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Fara

Carni rosse, cacciagione, formaggi stagionati.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Fara

Fin dai tempi più remoti a Fara si è coltivata la vite per fare il vino e lo scrittore Plinio il Vecchio già lo menziona nel I° secolo dopo Cristo, testimonianze derivano anche da antichi diari di viticoltori. A Fara Novarese è conservato un Sarcofago romano, attribuito al II° Secolo d.C.. , nel quale si legge molto chiaramente il testo dell’iscrizione nel cartiglio che ci dice che il proprietario negoziava in generi agricoli e in vino.

Il Vino DOC Fara ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 13 agosto 1969.

DOLCETTO DI OVADA DOC

Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con DPR 01.09.72, GU 311 - 30.11.72

Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014  


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Dolcetto di Ovada D.O.C.

La denominazione di origine controllata “Dolcetto di Ovada” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  • Dolcetto di Ovada

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Dolcetto di Ovada

 

  • Dolcetto di Ovada (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
    • => 97% Vitigno Dolcetto
    • =< 3% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Piemonte.
    • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
    • Vino Rosso dal colore rosso rubino talvolta con riflessi violacei, odore vinoso dal profumo caratteristico, dal sapore asciutto, morbido, talvolta fruttato e/o mandorlato.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Dolcetto di Ovada

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Dolcetto di Ovada si estende sulle colline ovadesi situate attorno al fiume Orba, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Dolcetto di Ovada è localizzata in:

  • provincia di Alessandria e comprende il territorio dei comuni di Ovada, Belforte Monferrato, Bosio, Capriata d'Orba, Carpeneto, Casaleggio Boiro, Cassinelle, Castelletto d'Orba, Cremolino, Lerma, Molare, Montaldeo, Montaldo Bormida, Mornese, Morsasco, Parodi Ligure, Prasco, Rocca Grimalda, San Cristoforo, Silvano d'Orba, Tagliolo Monferrato e Trisobbio.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Dolcetto di Ovada

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Dolcetto di Ovada prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Dolcetto di Ovada non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Dolcetto di Ovada è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.

4. Produttori di Vino DOC Dolcetto di Ovada

Con l’utilizzo della DOC Dolcetto di Ovada i Produttori Vinicoli Piemontesi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Dolcetto di Ovada

Pietanze di carne bianca e rossa, salumi, formaggi.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Dolcetto di Ovada

Le caratteristiche dei terreni esaltano le caratteristiche migliori delle uve dolcetto di cui la denominazione è costituita permettendo di ottenere vini più profumati e di qualità. La coltivazione del vitigno si è espansa in modo particolare a partire dall’800 anche se ha caratterizzato da sempre i vigneti della zona, al punto di essere stato anche definito Uva di Ovada, o, dai naturalisti, Uva Ovadensis.

Il Vino DOC Dolcetto di Ovada ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 1 settembre 1972.

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