Assovini
NORME LEGISLATIVE CHE DISCIPLINANO IL VINO COLLINE TERAMANE MONTEPULCIANO D'ABRUZZO D.O.C.G.
- Vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita - Approvato DOC con D.P.R. 24.05.1968 G.U. 178 – 15.07.1968, Approvato DOCG con D.M. 20.02.2003, G.U. 54 del 06.03.2003
- Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal Provvedimento Ministeriale pubblicato nella G.U.R.I. Serie Generale n. 104 del 5.05.2016
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
VINO COLLINE TERAMANE MONTEPULCIANO D'ABRUZZO D.O.C.G.
La denominazione di origine controllata e garantita “Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Colline Teramane Montepulciano d'Abruzzo
- Colline Teramane Montepulciano d'Abruzzo Riserva.
1. TIPOLOGIE E UVE DEL VINO DOCG COLLINE TERAMANE MONTEPULCIANO D'ABRUZZO
1. Tipologie e Uve del Vino DOCG Colline Teramane Montepulciano d'Abruzzo
- Colline Teramane Montepulciano d'Abruzzo (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Montepulciano
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Abruzzo.
- => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal Colore rosso rubino intenso con lievi sfumature violacee tendenti al granato con l'invecchiamento, Odore profumo caratteristico, etereo, intenso e Sapore asciutto, pieno robusto armonico e vellutato.
- Colline Teramane Montepulciano d'Abruzzo Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Montepulciano
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Abruzzo.
- => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Invecchiato dal Colore rosso rubino intenso con lievi sfumature violacee tendenti al granato con l'invecchiamento, Odore profumo caratteristico, etereo, intenso e Sapore asciutto, pieno robusto armonico e vellutato.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. TERRITORIO E ZONA DI PRODUZIONE DEL VINO DOCG COLLINE TERAMANE MONTEPULCIANO D'ABRUZZO
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOCG Colline Teramane Montepulciano d'Abruzzo abbraccia l’intera collina litoranea ed interna della provincia di Teramo e si caratterizza per le ampie colline digradanti verso il mare Adriatico, dalla presenza dell’imponente massiccio del Gran Sasso e dai Monti della Laga; questa particolare orografia favorisce l’instaurarsi di una buona ventilazione (brezze di mare e di monte) che associata all’ottima esposizione, alla natura piuttosto sciolta dei terreni ed alla conseguente assenza di ristagni idrici, garantiscono al vitigno Montepulciano condizioni ottimali per vegetare e produrre uve con elevate caratteristiche di qualità e tipicità.
La Zona di Produzione del Vino DOCG Colline Teramane Montepulciano d'Abruzzo è localizzata in:
- provincia di Teramo e comprende il territorio dei comuni di Ancarano, Atri, Basciano, Bellante, Campli, Canzano, Castellalto, Castiglione Messer Raimondo, Castilenti, Celino Attanasio, Cermignano, Civitella del Tronto, Colonnella, Controguerra, Corropoli, Giulianova, Martinsicuro, Montorio al Vomano, Morro d'Oro, Mosciano Sant'Angelo, Nereto, Notaresco, Penna Sant'Andrea, Pineto, Roseto degli Abruzzi, Sant'Egidio alla Vibrata, Sant'Omero, Silvi, Teramo, Torano Nuovo e Tortoreto.
3. VINIFICAZIONE E IMBOTTIGLIAMENTO DEL VINO DOCG COLLINE TERAMANE MONTEPULCIANO D'ABRUZZO
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOCG Colline Teramane Montepulciano d'Abruzzo prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell'uva in vino non deve essere superiore al 70%.
- Il vino deve essere sottoposto ad un periodo minimo di invecchiamento obbligatorio di un anno, di cui almeno due mesi di affinamento in bottiglia.
- Il vino a denominazione di origine controllata e garantita “Colline Teramane Montepulciano d'Abruzzo" sottoposto ad un periodo di invecchiamento di almeno tre anni, di cui almeno un anno in botti di legno ed almeno due mesi di affinamento in bottiglia, può portare in etichetta la menzione "Riserva".
4. PRODUTTORI DI VINO DOCG COLLINE TERAMANE MONTEPULCIANO D'ABRUZZO
Con l’utilizzo della DOCG Colline Teramane Montepulciano d'Abruzzo i Produttori vinicoli abruzzesi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche, le caratteristiche e le peculiarità che lo identificano in un territorio ben definito, soprattutto durante la visita alle cantine vinicole che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. ABBINAMENTI CIBO-VINO DOCG COLLINE TERAMANE MONTEPULCIANO D'ABRUZZO
Aperitivi, antipasti e secondi di carne come l'agnello con i funghi e verdure, formaggi stagionati.
6. STORIA E LETTERATURA DEL VINO DOCG COLLINE TERAMANE MONTEPULCIANO D'ABRUZZO
La prima vera testimonianza storica sulla produzione enoica abruzzese, in particolare nell’area teramana, come ricorda Polibio, storico greco vissuto tra il 205 ed il 123 a.C., risale alle famose gesta di Annibale (216 a.C.) ed alla sua vittoria di Canne. Il territorio citato da Polibio era proprio quello a ridosso dell’area Piceno-Aprutina ossia l’attuale provincia di Teramo che, sin da allora, era rinomata per la qualità dei suoi vini che “avevano guarito i feriti e rimesso in forze gli uomini”.
Da allora tanti altri autori hanno descritto e decantato le lodi dei vini teramani, ma facendo un salto di alcuni secoli, come afferma Franco Cercone nel suo libro La meravigliosa storia del Montepulciano d’Abruzzo, la prima notizia storica sulla presenza del vitigno Montepulciano in Abruzzo, è contenuta nell’opera di Michele Torcia dal titolo Saggio Itinerario Nazionale pel Paese dei Peligni fatto nel 1792 (Napoli 1793). L’archivista e bibliotecario di Ferdinando IV ebbe infatti modo di osservare il vitigno Montepulciano e di degustarne il vino nell’agro sulmonese e anche se la provenienza di questo vitigno resta sconosciuta, nel primo ottocento il Montepulciano di fatto resta in splendido isolamento nelle aree interne dell’Abruzzo e non ancora si affaccia a quella finestra naturale costituita dalle Gole di Popoli.
Si deve sicuramente alle famiglie dei Mezzana e dei Tabassi l’ampliamento dell’area di coltivazione del Montepulciano poiché queste, benché proprietarie di vasti possedimenti in Sulmona e nei centri limitrofi, indirizzano le proprie mire sui fertili territori posti oltre le Gole di Popoli e lungo la Valle della Pescara. È da ritenersi che le condizioni climatiche, particolarmente favorevoli alla viticoltura, siano alla base delle motivazioni che indussero esponenti della nobiltà sulmonese ad espandere i loro possedimenti ed è probabile che il Montepulciano sia stato trapiantato dai Mezzana a Torre dei Passeri e da qui il “vitigno portabandiera dell’Abruzzo” sia migrato agli inizi del ‘900 verso il chietino, la costa pescarese ed il teramano.
Numerosi sono i testi storici ed i manuali tecnici pubblicati a cavallo del XIX° e XX° secolo nei quali vengono descritte le caratteristiche di questo vitigno: ricordiamo in particolare l’opera di Edoardo Ottavi e Arturo Marescalchi dal titolo Vade-Mecum del commerciante di uve e di vini in Italia, la cui prima edizione venne pubblicata nel 1897, nella quale essi descrivono in maniera dettagliata la viticoltura della provincia di Teramo ricordando che “le uve predominanti erano il Trebbiano, la Malvasia, il Moscatello e la Greca, tra le bianche, il Montepulciano e il Sangiovese, tra le nere”.
Da allora la vitivinicoltura teramana ha percorso tutti i gradini della qualità trovando, a metà degli anni ’90 del novecento, attraverso il riconoscimento della prima sottozona della DOC Montepulciano d’Abruzzo uno dei punti di maggiore qualificazione della produzione vinicola. Questa sottozona, dopo un lungo percorso qualitativo, arricchito da riconoscimenti internazionali e dalla crescita dell’immagine del territorio di riferimento, agli inizi del 2000 è assurta al massimo livello della scala della qualità con il riconoscimento della DOCG, prima ed al momento unica di tutta la regione Abruzzo.