Assovini
- Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.M. del 31.10.1997, G.U. 265 del 13.1.1997
- Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal Provvedimento Ministeriale Prot. Uscita N.0056949 del 07.08.2019
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Vino Valsusa D.O.C.
La denominazione di origine controllata “Valsusa” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione, per le seguenti tipologie:
- Rosso
- Avanà
- Becuet
- Baratuciat
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Valsusa
- Valsusa Rosso (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 60% Vitigno Avanà, Barbera, Becuet, Dolcetto e Neretta Cuneese, da soli o congiuntamente;
- =< 40% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Piemonte.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino piu' o meno intenso, talvolta con riflessi aranciati, odore intenso, caratteristico, fruttato e sapore asciutto, armonico, acidulo, moderatamente tannico.
- Valsusa Baratuciat (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Baratuciat
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Piemonte.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, talvolta con riflessi verdognoli, odore intenso con note floreali e fruttate e sapore armonico, sapido, talvolta acidulo, asciutto.
- Valsusa Avanà (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Avanà
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Piemonte.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino piu' o meno intenso, talvolta con riflessi aranciati, odore fruttato, talvolta con note vegetali e sapore asciutto, armonico, acidulo, moderatamente tannico.
- Valsusa Becuet (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Becuet
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Piemonte.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino intenso, talvolta con riflessi violacei, odore intenso, fruttato, fine e sapore asciutto, armonico, sapido, talvolta moderatamente tannico.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Valsusa
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Valsusa si estende sulle omonime colline torinesi della Val di Susa, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
La Zona di Produzione del Vino DOC Valsusa è localizzata in:
- provincia di Torino e comprende il territorio dei comuni di Almese, Borgone di Susa, Bruzolo, Bussoleno, Caprie, Chianocco, Chiomonte, Condove, Exilles, Giaglione, Gravere, Mattie, Meana di Susa, Mompantero, Rubiana, San Didero, San Giorio di Susa, Susa e Villarfocchiardo.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Valsusa
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Valsusa prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Valsusa non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Valsusa è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.
4. Produttori di Vino DOC Valsusa
Con l’utilizzo della DOC Valsusa i Produttori Vinicoli Piemontesi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Valsusa
Salumi di media stagionatura, carni bianche e rosse, pollo e coniglio alla cacciatora, salsicce in umido con legumi e polenta.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Valsusa
Di grande importanza per la diffusione della vitivinicoltura fu il monastero benedettino della Novalesa. In un documento del 739 il fondatore dell’abbazia – Abbone – nominando come erede universale il monastero citò nell’elenco dei beni diverse località con vigneti.
Più recenti sono le testimonianze storiche della viticoltura in Valsusa ed, in particolare, nel comune di Chiomonte dove intorno all' anno mille vi erano terreni coltivati dalla prevostura di Oulx in regione “Segneur” col vitigno “Avanà”, dove ancora oggi sorgono i vigneti coltivati.
Alla fine del XII secolo testimonianze storiche riportano che i vigneti venivano sottratti ai signorotti locali e nessun tipo di tassa ostacolava il commercio del vino. Dello stesso periodo storico sono le prime misure di carattere protezionistico nei confronti del vino come il divieto di introdurre vini da altre zone per poter consolidare il commercio e gli scambi che le popolazioni locali avevano con la Francia. Fu proprio la via Franchigena che collegava la provenza alla lombardia che aiutò lo sviluppo della coltivazione della vite grazie alle locande e alle taverne poste lungo il percorso che proponevano esclusivamente vino locale.
A partire dal XVI secolo la popolazione fu costretta a spostarsi e insediarsi nelle fasce montane in quanto numerose azioni belliche interessarono il fondo della vallata. Questo spostamento portò alla costruzione di muretti di pietra a secco che sostenevano i terrazzamenti su cui la vite era coltivata.
Nel XIX secolo, periodo di massima espansione della viticoltura dei due comuni si sono raggiunti anche i 100 ha vitati, poi con l'avvento della fillossera, qui giunta in ritardo rispetto al resto d'Italia, si sono ridotti in parte, mentre gli attuali 20 ha vitati sono dovuti allo spopolamento e alle difficoltà di produzione.
Il Vino DOC Valsusa ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 31 ottobre 1997.
- Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.M. del 23.10.2009, G.U. 263 del 11.11.2009
- Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Vino Valli Ossolane D.O.C.
La denominazione di origine controllata “Valli Ossolane” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Rosso
- Nebbiolo
- Nebbiolo Superiore
- Bianco
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Valli Ossolane
- Valli Ossolane Bianco (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 60% Vitigno Chardonnay
- =< 40% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Piemonte.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore paglierino più o meno intenso, odore fruttato, fragrante, delicato e sapore secco, armonico.
- Valli Ossolane Rosso (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 60% Vitigni Nebbiolo, Croatina e Merlot, da soli o congiuntamente;
- =< 40% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Piemonte.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino, intenso, tendente al rosso granato, odore vinoso intenso e sapore asciutto, armonico.
- Valli Ossolane Nebbiolo (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Nebbiolo
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Piemonte.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino più o meno intenso, odore fruttato, fragrante, delicato e sapore secco, armonico.
- Valli Ossolane Nebbiolo Superiore (Vino Rosso Superiore)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Nebbiolo
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Piemonte.
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Superiore dal colore rosso rubino più o meno intenso, odore fruttato, fragrante, delicato e sapore secco, armonico.
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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Valli Ossolane
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Valli Ossolane si estende sulle colline situate nell’Alto Vercellese e nell’Alto Novarese, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
La Zona di Produzione del Vino DOC Valli Ossolane è localizzata in:
- provincia di Verbano-Cusio-Ossola e comprende il territorio dei comuni di Beura Cardezza, Bognanco, Crevoladossola, Crodo, Domodossola, Masera, Montecrestese, Montescheno, Pallanzeno, Piedimulera, Pieve Vergonte, Premosello, Ornavasso, Trontano, Viganella, Villadossola,Vogogna.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Valli Ossolane
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Valli Ossolane prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Valli Ossolane non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
- Il vino DOC Valli Ossolane deve essere sottoposto ad invecchiamento per almeno 13 mesi, di cui almeno 6 in contenitori di legno.
- Nella designazione dei Vini DOC Valli Ossolane può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Valli Ossolane è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.
4. Produttori di Vino DOC Valli Ossolane
Con l’utilizzo della DOC Valli Ossolane i Produttori Vinicoli Piemontesi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Valli Ossolane
Antipasti di salumi, risotti e minestre di verdura, grigliate di carne bianca o rossa, funghi, formaggi a media stagionatura.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Valli Ossolane
Secondo lo Statuto di Villadossola del 1345 la vendemmia poteva iniziare solo a s. Michele, il 29 settembre. Questo perché la morfologia del territorio poteva e può garantire una giusta maturazione delle uve solo alla fine di settembre.
In seguito ad un periodo di netto miglioramento del clima verificatosi a partire dal I millennio a. C. e che raggiunse l’optimum verso il 300 circa a.C., si presentarono le condizioni ideali perché alcuni vitigni, già acclimatati sulle rive del lago Maggiore, cominciassero ad essere piantati anche nelle valli più a Nord grazie alle vie d’acqua rappresentate dai fiumi Ticino e Toce.
Una importante testimonianza della antica coltivazione della vite in Ossola si trova nell’area megalitica di Varchignol all’imboccatura della Valle Antrona nel comune di Montescheno, nella quale un ripido pendio esposto a mezzogiorno è stato trasformato in una serie di gradonature terrazzate. Le terrazze sono sostenute da alti muri di pietra a secco e sono corredate da serie di scale sempre in pietra e da un sistema di drenaggio molto efficiente a cui si aggiunge un sistema superficiale di irrigazione necessario solo in periodi di eventuale siccità. Nel XIV sec. viene menzionato per la prima volta il nome Prunent, il vitigno autoctono ossolano per eccellenza.
In un testamento datato 18 Maggio 1309 è registrato il generoso lascito annuale perpetuo in suffragio della propria anima da parte di Dumino di Pello (Trontano) al Convento dei frati minori di Domodossola di nove staia di vino; questo vino doveva essere tutto Prunent della sua vigna e doveva servire solo per la celebrazione della Santa Messa.
L’importanza della produzione vitivinicola in Ossola è dimostrata dalla protezione accordata ai vigneti da tutti gli statuti comunali; per esempio il tempo della vendemmia era tassativamente stabilito dai consoli delle comunità; secondo gli Statuti di Villadossola del 1345 la vendemmia poteva iniziare solo a S. Michele.
Il Vino DOC Valli Ossolane ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 23 ottobre 2009.
- Vino a Denominazione di Origine Controlla e Garantita - Approvato con Decreto Prot. 9067814 del 26.08.2020
- Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.M. 04.09.2009, G.U. 220 del 22.09.2009
- Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Vino Terre Alfieri D.O.C.G.
La Denominazione di Origine Controllata e Garantita “Terre Alfieri” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Arneis
- Arneis Superiore
- Nebbiolo
- Nebbiolo Superiore
- Nebbiolo Riserva
1. Tipologie e Uve del Vino DOCG Terre Alfieri
- Terre Alfieri Arneis (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Arneis
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Piemonte.
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso talvolta con riflessi dorati, odore delicato, fragrante talvolta floreale e sapore asciutto, gradevolmente amarognolo.
- Terre Alfieri Arneis Vigna (Vino Bianco Vigna)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Arneis
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Piemonte.
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Vigna dal colore giallo paglierino più o meno intenso talvolta con riflessi dorati, odore delicato, fragrante talvolta floreale e sapore asciutto, gradevolmente amarognolo.
- Terre Alfieri Arneis Superiore (Vino Bianco Superiore)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Arneis
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Piemonte.
- => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Superiore dal colore giallo paglierino più o meno intenso talvolta con riflessi dorati, odore delicato, fragrante talvolta floreale e sapore asciutto, gradevolmente amarognolo.
- Terre Alfieri Arneis Superiore Vigna (Vino Bianco Superiore Vigna)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Arneis
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Piemonte.
- => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Superiore Vigna dal colore giallo paglierino più o meno intenso talvolta con riflessi dorati, odore delicato, fragrante talvolta floreale e sapore asciutto, gradevolmente amarognolo.
- Terre Alfieri Nebbiolo (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Nebbiolo
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Piemonte.
- => 13% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino tendente al granato con l’invecchiamento, odore caratteristico, delicato talvolta con sentore di viola e sapore asciutto, pieno, armonico.
- Terre Alfieri Nebbiolo Vigna (Vino Rosso Vigna)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Nebbiolo
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Piemonte.
- => 13% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Vigna dal colore rosso rubino tendente al granato con l’invecchiamento, odore caratteristico, delicato talvolta con sentore di viola e sapore asciutto, pieno, armonico.
- Terre Alfieri Nebbiolo Superiore (Vino Rosso Superiore)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Nebbiolo
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Piemonte.
- => 13,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Superiore dal colore rosso rubino tendente al granato con l’invecchiamento, odore caratteristico, delicato talvolta con sentore di viola e sapore asciutto, pieno, armonico.
- Terre Alfieri Nebbiolo Superiore Vigna (Vino Rosso Superiore Vigna)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Nebbiolo
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Piemonte.
- => 13,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Superiore Vigna dal colore rosso rubino tendente al granato con l’invecchiamento, odore caratteristico, delicato talvolta con sentore di viola e sapore asciutto, pieno, armonico.
- Terre Alfieri Nebbiolo Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Nebbiolo
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Piemonte.
- => 13,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Invecchiato dal colore rosso rubino tendente al granato con l’invecchiamento, odore caratteristico, delicato talvolta con sentore di viola e sapore asciutto, pieno, armonico.
- Terre Alfieri Nebbiolo Riserva Vigna (Vino Rosso Invecchiato Vigna)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Nebbiolo
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Piemonte.
- => 13,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Invecchiato Vigna dal colore rosso rubino tendente al granato con l’invecchiamento, odore caratteristico, delicato talvolta con sentore di viola e sapore asciutto, pieno, armonico.
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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOCG Terre Alfieri
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Terre Alfieri si estende sulle colline situate nei territori della Comunità collinare "Colline Alfieri" e quelli dell’Unione dei Comuni “Roero tra Tanaro e Castelli”. Il territorio, adeguatamente ventilato e luminoso, favorisce l'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
La Zona di Produzione del Vino DOCG Terre Alfieri è localizzata in:
- provincia di Asti e comprende il territorio dei comuni di Antignano, Celle Enomondo, Cisterna d'Asti, Revigliasco, San Damiano, San Martino Alfieri e Tigliole.
- provincia di Cuneo e comprende il territorio dei comuni di Castellinaldo, Govone, Magliano Alfieri e Priocca.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOCG Terre Alfieri
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOCG Terre Alfieri prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOCG Terre Alfieri non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOCG. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
- Il vino DOCG Terre Alfieri deve essere sottoposto ad invecchiamento, anche in botti di legno, per un periodo di 4 mesi.
- In presenza di determinate condizioni, i Vini DOCG Terre Alfieri possono essere riclassificati nella denominazione DOC Monferrato Rosso per i vini ottenuti dai vigneti in provincia di Asti, e nella denominazione DOC Langhe Nebbiolo per i vini ottenuti dai vigneti in provincia di Cuneo.
- Nella designazione dei Vini DOCG Terre Alfieri può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOCG Terre Alfieri è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.
4. Produttori di Vino DOCG Terre Alfieri
Con l’utilizzo della DOCG Terre Alfieri i Produttori Vinicoli Piemontesi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOCG Terre Alfieri
Arrosti, brasati, formaggi a media stagionatura.
6. Storia e Letteratura del Vino DOCG Terre Alfieri
Presente da tempo immemore nelle vigne del territorio in piccole quantità, è stato preservato dalla scomparsa grazie alla caparbietà ed all’intelligenza di vignaioli che hanno regalato alle nuove generazioni un pezzo di storia locale, che quasi stride nell’epoca della globalizzazione dove i vigneti impiantati ad Arneis sono risorti in territorio altamente vocato.
L’area viticola interessata dalla denominazione rappresenta un valore ampio e importante della tradizione e cultura contadina astigiana, che ha permesso oggi di disporre di un vitigno tradizionale, che raccoglie i favori del mercato.
Il Vino DOCG Terre Alfieri ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata e Garantita in data 26 Agosto 2020.
- Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.M. 06.07.2005, G.U. 163 del 15.07.2005
- Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 30.11.2011
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Vino Strevi D.O.C.
La denominazione di origine controllata “Strevi” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Passito
- Vigna
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Strevi
- Strevi Passito (Vino Bianco Passito)
- Versioni: Dolce
- = 100% Vitigno Moscato Bianco
- => 20% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Passito dal colore giallo oro piu' o meno intenso con eventuali riflessi ambrati, odore ampio e caratteristico, dal sapore dolce, armonico, caratteristico, talvolta con predominanza di frutti maturi.
- Strevi Passito Vigna (Vino Bianco Passito Vigna)
- Versioni: Dolce
- = 100% Vitigno Moscato Bianco
- => 20% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Passito Vigna dal colore giallo oro piu' o meno intenso con eventuali riflessi ambrati, odore ampio e caratteristico, dal sapore dolce, armonico, caratteristico, talvolta con predominanza di frutti maturi.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Strevi
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Strevi Passito si estende sulle colline della Valle del Bagnario, situate in prossimità del fiume Bormida, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
La Zona di Produzione del Vino DOC Strevi Passito è localizzata in:
- provincia di Alessandria e comprende il territorio del comune di Strevi.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Strevi
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Strevi prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Strevi Passito non dovrà essere superiore al 50%.
- Le uve destinate alla produzione del Vino DOC Strevi Passito devono essere sottoposte ad appassimento naturale all'aria aperta, su graticci o in locali idonei.
- Il vino DOC Strevi Passito deve essere sottoposto ad invecchiamento e affinamento per almeno 24 mesi.
- Nella designazione dei Vini DOC Strevi Passito può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Strevi Passito è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.
4. Produttori di Vino DOC Strevi
Con l’utilizzo della DOC Strevi i Produttori Vinicoli Piemontesi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Strevi
Amaretti, pasticceria secca, formaggi erborinati.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Strevi
Il clima, i terreni, l'altezza e la conformazione delle colline, che influiscono sulle caratteristiche delle uve e del vino, hanno portato Strevi ad occupare un posto importante nel raffinato mondo del Moscato.
Raffinatezza che si incontra anche nella Valle Bagnario, conosciuta per il Passito di Moscato e sino ad una decina di anni fa chiamata ironicamente "valle degli sceicchi", perché i viticoltori che possedevano vigne su questi terreni erano i più ricchi della zona.
Per produrre il Moscato Passito della Valle Bagnario vengono scelti i fiori della vendemmia (effettuata rigorosamente in cassetta), ovvero i grappoli più sani e si sistemano su graticci ad appassire. A novembre si pigiano e si mettono a fermentare con parte delle bucce, pulite dei vinaccioli e delle scorie.
Nonostante le caratteristiche uniche e il forte legame con la tradizione, il Passito di Valle Bagnario stava rischiando di scomparire: troppo lavoro, scarsa remunerazione rispetto all'impegno profuso, troppo anziani i viticoltori rimasti. Ma per fortuna, l'ottenimento della denominazione DOC per il "Vino Passito di Moscato Strevi" ha dato una svolta a tutto il comparto vinicolo e con la fondazione del Consorzio, che riunisce tutti i produttori, è partita una serie di sperimentazioni e degustazioni per poter ottenere un grande vino.
Il Vino DOC Strevi Passito ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 6 luglio 2005.