Assovini
- Partenza: Montebello
- Arrivo: Gambellara
Dal casello autostradale di Montebello Vicentino, seguendo le indicazioni per Gambellara, si entra subito nel vivo del nostro tour enogastronomico. Sulla destra, infatti, si nota un edificio di antico splendore: è la cosiddetta Mason, già monastero dei Cavalieri Templari, in origine mansio romana sull'antica Via Postumia.
Proseguendo sulla provinciale si perviene in leggera salita alla frazione di Sorio, individuabile grazie al campanile romanico della chiesa di San Giorgio, custode di notevoli opere d'arte rinascimentali. Più avanti, alle porte di Gambellara, si piega a sinistra appena prima della cantina sociale, affrontando in senso orario il giro dell'abitato.
Il nucleo conserva edifici rustici dalle belle corti ed alcuni nobili edifici, come palazzo Cera, oggi sede del Consorzio di Tutela e della Strada del Vino. Presso la sede dell'azienda vinicola Zonin, attiva dal 1821, oggi la più importante cantina privata in Italia, si segnala il Museo del Vino che presenta una rassegna di attrezzature (torchi, carri vinari e altri oggetti) e collezioni di interesse enoico. Il centro è dominato dalla neoclassica parrocchiale di San Pietro, preceduta da una grande scalinata; all'interno, due pale d'altare sono attribuite alla scuola del Veronese.
Poco più avanti si devia a sinistra in contrà Cava, che appena fuori dall'abitato raggiunge il parco San Marco: seminascosti dalla vegetazione si notano affioramenti di basalto colonnare, una roccia magmatica che è l'espressione più evidente della natura vulcanica della zona. Alzando lo sguardo, si scorge la chiesetta di San Marco, in posizione panoramica.
Sul ponte del torrente Rio si notino i cippi che segnavano l'antico confine tra Vicenza e Verona. Imboccata contrà Cavalloni, si comincia a salire tra vigne e ulivi. Dopo una serie di tornanti il tracciato prosegue più lineare, ma con tratti sterrati, sulla dorsale tra la Val Fonda e la Val Selva. Nel panorama, i colli Berici, in primo piano e i retrostanti Euganei, dal profilo vulcanico; nelle giornate più limpide si scorgono all'orizzonte la laguna di Venezia e l'Adriatico. La strada scende a destra verso la località Buso del Gatto, dove incontra la provinciale di Selva, che sale verso Agugliana, frazione alta di Montebello, a quota 320, massima elevazione del tracciato.
La chiesa è il punto di riferimento per il periplo del cosiddetto "lago di Agugliana", corrispondente all'invaso di un antico cratere vulcanico, trasformatosi nei millenni in un suggestivo altopiano: un piccolo gioiello paesaggistico coltivato a vigne, prati e cereali.
Dalla chiesa di Agugliana, ripercorrendo per un tratto la provinciale, si scende a Selva di Montebello, contrada distesa tra due versanti a vigne, con un'interessante concentrazione di cantine e ristoranti. Da qui si rientra a Gambellara con una traversa che riporta a a Sorio. Poco prima dell'abitato un affioramento di scure rocce vulcaniche annuncia l'ultima sosta: a piedi si sale sulla collinetta dove sorge l'obelisco di Sorio. Il monumento si riferisce alla battaglia tra l'esercito austriaco e una formazione di volontari che viene ricordata come la scintilla degli eventi del 1848.
- Partenza: Thiene
- Arrivo: Bassano del Grappa
Il tracciato prende il via dalla cittadina di Thiene, posta sul confine occidentale della Strada, che ricopre da sempre un importante ruolo nello scenario economico-sociale vicentino. Al centro dell'abitato spicca la villa Da Porto Colleoni, detta anche il Castello per le torri che la cingono e l'appariscente merlatura. Nelle adiacenti piazze centrali in ottobre, appuntamento con la Fiera Franca, rievocazione Storica in costume del Mercato Franco Rinascimentale Thiene 1492.
Proseguendo ad est si giunge a Lonedo di Lugo, nel comune di Lugo di Vicenza, dove sorgono le Palladiane Villa Godi Malinverni e Villa Piovene, da cui si scorge una stupenda visuale della pianura vicentina. A pochi chilometri troviamo Breganze, cuore dell'omonima Doc, da sempre terra di grandi vini. La cittadina, dominata dal caratteristico campanile, tra i più alti del Veneto, era in antico un centro fortificato sulla strada per l'Altopiano dei Sette Comuni. Lo testimoniano le molte torri, dissimulate in colombare, che ancora vi sorgono e, di riflesso, una specialità gastronomica il Piccione Torresano allo spiedo.
Scendendo verso la pianura si incontrano su un colle isolato, la Bastia di Montecchio Precalcino, lodata nei secoli per i suoi vini e tra le grave del fiume Astico la ridente Sandrigo, patria del Baccalà alla Vicentina, il più famoso e tipico piatto vicentino. Dopo aver transitato per Mason Vicentino con i suoi ciliegi, si giunge nella medioevale città di Marostica, cinta da mura merlate che racchiudono la Piazza degli Scacchi e collegano i due castelli inferiore e superiore.
Marostica è nota in tutto il mondo per la celebre "Partita a Scacchi" con personaggi in abiti medioevali, nel settembre degli anni pari. Vanto della zona sono inoltre le ciliegie a Indicazionene Geografica Protetta e la lavorazione della ceramica, insieme ai centri di Nove e Bassano.
Il tracciato si conclude nella millenaria Bassano del Grappa, una delle più belle città della provincia italiana. Il suo simbolo è il celebre Ponte degli Alpini realizzato su disegno del Palladio. La denominazione "del Grappa" si riferisce al Massiccio che sovrasta Bassano, ma allo stesso tempo richiama il celebre distillato, fiore all'occhiello della città. Da visitare inoltre il Castello con la Rocca di Ser Ivano, i Palazzi del centro storico, le Ville Palladiane, il Museo Civico e le numerose Chiese.
- Partenza: Arcole
- Arrivo: San Bonifacio
Il viaggio sui passi di Napoleone parte da Arcole, e più precisamente dal fiume Alpone dove incontriamo il famoso ponte, al centro degli eventi bellici ed il Sacello di San Giovanni Nepomuceno, protettore delle acque e dei barcari. Dei manufatti originali resta ben poco, essendo stati più volte restaurati o ricostruiti. Nel centro storico di Arcole fra le originali antiche costruzioni vi èl'obelisco napoleonico costruito nel 1810 e il locale Museo Napoleonico a perpetuare la memoria storica.
Attraversiamo la località di Zerpa, scelta da Napoleone come campo di battaglia contro le truppe austriache e raggiungiamo il Comune di Ronco all'Adige, dove svetta ancora il vetusto campanile, scelto dai generali per osservare le fasi delle battaglie. In origine la torre faceva parte del primitivo castello medioevale costruito sua base resti romani e medievali di grande valore archeologico per l'area. Accanto sorge l'antica Pieve di Ronco, edificata sulle fondamenta della primitiva pieve romanica di cui restano numerosissimi i segni nelle mura esterne, si data nella sua prima struttura al IX secolo.
Superando Ronco e andando verso la località Albaro incontriamo Corte Polfranceschi che si affaccia esuberante sulla campagna circostante. In questa villa ampia, possente e solitaria che ha la sua origine nel XVI secolo, si sono compiute importanti sperimentazioni riguardanti la coltura del baco da seta e la risicoltura. Più oltre, attraversato l'Adige, in Comune di Belfiore gli appassionati di sistemazioni idrauliche potranno vedere da vicino la chiavica detta del Cristo con funzione di scolo munita di casello di manovra e presidio tuttora funzionante.
Proseguendo lungo una strada di campagna, passata la Villa Panterona si giunge a Villa Tantini Banterle presso la località di Gombion che ha vissuto direttamente l'imperversare delle truppe nei giorni della battaglia al punto che, in alcune occasioni, gli attacchi austriaci e francesi partivano proprio da essa per raggiungere il campo di battaglia di Zerpa. Quello che attira lo sguardo è una torre antica di avvistamento ed il vicino l'Oratorio di San Marco. Poco oltre, la successione di centri religiosi continua con il monastero di Lepia: un grande complesso edilizio composto dalla Chiesa, dall'ex convento e dai rustici ampi e articolati all'interno di una grande corte rurale.
Ci dirigiamo ora verso Caldiero dove il paesaggio circostante ha conservato abbastanza inalterato il tratto distintivo di un'architettura rurale che ben si sposa con l'ordinato disporsi dei coltivi. Il comune è celebre per la presenza di antiche terme dove si pratica la cura idroponica e quella balneare.
Oltrepassato Belfiore, dove notiamo il Santuario della Madonna della Strà raggiungiamo San Bonifacio, ultima tappa del nostro itinerario dove lo stesso Napoleone al termine della battaglia di Arcole visitò i soldati feriti alloggiati presso la chiesa di San Pietro di Villanova (sec. VIII-IX e XII) è trasformata in ospedale militare. Qui sorge il castello e la chiesa di Sant'Abbondio, citata nel 1117 e nel 1199 (arciprete e "fratres"), e ricostruita nel Quattrocento con l'aggiunta di notevoli opere d'arte.
- Partenza: Bardolino
- Arrivo: Garda
La Strada del vino Bardolino è diventata ormai un fenomeno turistico che si snoda lungo un incantevole tracciato di circa 70 chilometri, toccando ben 16 comuni della sponda orientale del Lago di Garda. Sulle colline moreniche si producono le uve autoctone Corvina, Rondinella, Molinara dalle quali nasce il Bardolino, grande rosso di tradizione che nella tipologia Superiore può fregiarsi della DOCG.
Ma i punti di riferimento del tracciato sono le località della zona Classica di produzione vinicola: Bardolino, Lazise, Affi, Costermano e Garda. Una strada da percorrere in tutte le stagioni - in auto, a piedi o in bicicletta - che attraversa un paesaggio di rara bellezza, con lo sguardo che da una parte è immerso nel verde delle colline e dall'altra è rivolto all'azzurro de lago.
Il piccolo centro lacustre di Bardolino conserva due importanti edifici sacri: la chiesa di San Zeno, una delle migliori testimonianze italiane d'età carolingia, e la chiesa di San Severo, di matrice romanica. Scenografica la veste d'impronta tipicamente veneziana di Lazise, che si dichiara con orgoglio ‘primo comune d'Italia' riferendosi all'autonomia di cui godette già nell'alto medioevo.
Proseguendo verso nord si incontra Affi, raccolto ai piedi del Monte Moscal. Nel ‘700 la località era rinomata per la produzione del 'Famaloso', vino rosso ottenuto da uve passite, simile all'attuale Recioto della Valpolicella. Alle pendici del Monte Baldo si trova invece Costermano che accoglie il turista con le sue belle residenze signorili tra cui il quattrocentesco palazzo Becelli. Per una passeggiata nella natura e nel mondo rurale basta raggiungere la vicina val dei Molini, dove è ancora visibile un vecchio molino del ‘600.
Infine Garda con il suo caratteristico porto, ancora oggi molto affollato. Cittadina di antica vocazione vinicola, qui in passato si usava affinare il vino fino all'estate nei cosiddetti 'canevini', cavità naturali inglobate nelle abitazioni.