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Il Percorso Dei Sapori, Dei Profumi, Dell’incanto

Chi cerca la poesia dei sapori, l’incanto della natura o semplicemente una vacanza ‘diversa’ sicuramente resterà estasiato da questi posti. Magliano in Toscana, Scansano, Campagnatico, Roccalbegna, Semproniano e Manciano sono infatti i capisaldi delle antiche tradizioni maremmane, tramutatesi poi nei profumi delle loro campagne, nei sapori del loro vino, dei formaggi, dell’olio e di una gastronomia che nasce nel rispetto delle tradizioni più antiche e genuine.

Il contorno è costituito dalla storia espressa attraverso i loro castelli, edifici che racchiudono la storia di questa civiltà ma sempre attuali. Magliano in Toscana con il suo centro storico racchiuso tra le mura di un antico castello, con il suo ulivo ultramillenario che a guardarlo sembra di leggergli la storia del mondo, che ti racconti di antichi etruschi, di guerre romane, di orde di barbari fino ad arrivare ai nostri giorni.

Poco più in là Pereta con il suo Cassero, la sua caratteristica Porta e la sua Torre, a testimonianza della dinastia degli Aldobrandeschi. Scansano e la sua storia. Il suo Centro Storico, la sua torre ad orologio, il suo Museo della Vite e del Vino, quello archeologico. Tutte testimonianze di un passato glorioso ma sempre vivo, attuale.

Campagnatico dall’alto di un colle si erge maestoso ed austero da più di mille anni, ai suoi piedi distese di oliveti e vigne gli fanno da contorno. Roccalbegna, antica borgata immersa fra le sue colline maremmane, dal cui ‘Sasso’ nasce il fiume Albegna, il fiume madre della vallata sottostante fino al mare. Semproniano, ‘incastonato’ nella vera natura maremmana. Di particolare rilievo l’Oasi del WWF “Bosco di Rocconi”. Il posto ideale per chi ama la natura vera, selvaggia, senza sorta di compromesso con il moderno. Qui la natura è allo stato puro, con la sua fauna, la sua flora.

Manciano e il suo Cassero Senese, si erge dominando tutta la vallata sottostante. Poco più in là, Saturnia con le sue terme. Si racconta che queste siano state un regalo del ‘dio del fuoco ’ a queste terre, la gemma di un patrimonio naturale unico. In particolare: La gastronomia del posto; Il Morellino di Scansano; l’olio extravergine d’oliva; I formaggi.

Itinerari e percorsi, ideali per una gita in bicicletta, dalle suggestive pendici di Pieve S.Stefano scendono fino a S.Gennaro e, oltre Montecarlo, verso le colline di Porcari e Altopascio, dove la vite si estende rigogliosa e iI paesaggio è scandito dall'antica geometria dei filari. E' la zona di produzione dei DOC Colline Lucchesi e Montecarlo. II clima dolce, I'esposizione a mezzogiorno e la presenza di cime più alte che proteggono dai freddi di settentrione contribuiscono a una produzione forte, sana, con alto tasso zuccherino e intensi profumi.

I turisti che percorrono la "Strada del Vino" possono trovare un'ottima accoglienza agrituristica, servizi informativi e, soprattutto, la possibilità di scoprire, insieme con le cantine e i prodotti vitivinicoli che da secoli caratterizzano l'antica via "vinaria", I'artigianato artistico locale e, perché no?, i piatti tipici della zona.

Un territorio fra la Maremma e il Monte Amiata, in cui l'ambiente naturale e quello trasformato nei secoli dagli uomini si alternano con ricchezza di sfumature: le dolci colline delle vallate dei fiumi Orcia ed Ombrone, la macchia mediterranea, i pascoli, lasciano il passo, salendo verso l'Amiata, ai castagneti. Il fiume Orcia segna il confine orientale dell'area di produzione del vino Montecucco DOC, separandola dalla zona del Brunello di Montalcino.

Cinque itinerari articolano il percorso principale, tutti arricchiti da emergenze ambientali e storiche: castelli, fattorie, borghi rurali e medioevali, terme, badie sulla “Via del sale”, riserve naturali. Del tutto originale un’area-museo, caratterizzata da piccolissimi impianti di olivi misti a piccole vigne. Allo studio la realizzazione di un vigneto-museo per la conservazione dei vitigni autoctoni.

La Strada del Vino Montecucco, si estende nella Provincia di Grosseto, comprendendo i comuni di Civitella Paganico, Campagnatico, Cinigiano, Seggiano, Castel del Piano, Arcidosso e Roccalbegna. Percorrendo gli itinerari della Strada del Vino, incontriamo diversi borghi di origine medioevale, ricchi di testimonianze storiche e di monumenti.

Alle pendici del Monte Amiata, vulcano non più attivo da secoli, dopo Castel del Piano, andando in direzione di Arcidosso, facciamo esperienze inaspettate come la scoperta della Pieve Romanica di Santa Maria ad Lamulas, tutta circondata da castagni. A pochi chilometri da Seggiano si estende il parco realizzato da Daniel Spoerri e dai suoi amici: installazioni di arte contemporanea, dialogano e a volte contrastano con la natura mediterranea e con le piante secolari di olivastra seggianese, cultivar autoctona di queste zone.

Lungo il percorso incontriamo diverse aziende agricole e cantine, dove degustare i prodotti del territorio. Una camminata tra i vigneti, serve a comprendere più a fondo questa terra, a volte un po' arida e arsa dal sole e dalla luce delle colline della Maremma, a cui è strettamente legata l'identità e il carattere forte del vino Montecucco.

Scendendo a valle verso Montenero d'Orcia, nella piazza centrale del paese si può far visita al Museo della Vite e del Vino.

Proseguendo verso Cinigiano un'altra piacevole scoperta sono il borgo e il castello medioevali di Castel Porrona, antica sede delle famiglie aristocratiche senesi dei Piccolomini e dei Tolomei.

A Cinigiano, cuore dell'area della DOC Montecucco, si trovano il Centro Informazioni e la sala degustazione della Strada del Vino, situati all'interno dell'antico Palazzo Bruchi. Tra i vigneti delle colline di Poggi del Sasso e Montecucco troviamo un piccolo appezzamento dove è stato realizzato un vigneto museo.

A Campagnatico, antico borgo medioevale con vista sul fiume Ombrone, emerge la rocca costruita dai conti Aldobrandeschi. Spostandosi nella parte più occidentale del territorio, merita una visita l'antico centro di Paganico ancora circondato dalle mura di cinta risalenti al IV secolo dopo Cristo.

Nella parte meridionale dell'area della Strada, nel comune di Roccalbegna, si sviluppano infine i vigneti di Cana, tra le più recenti zone espansive della denominazione Montecucco.

Per il viaggiatore la Sicilia è terra di emozioni, un luogo dove la storia si fonde con il mito, la natura è straordinariamente generosa e la cultura è il fruttodella fusione di grandi civiltà. Dal 2005 la Sicilia vanta un nuovo patrimonio,la Strada del Vino e dei Sapori Erice Doc, uno percorso tra Erice, Trapani, Segesta e Mozia disseminato di testimonianze storiche uniche al mondo, di scorci naturalistici di rara bellezza, di giacimenti enogastronomici da scoprire. Oggi la Strada raccoglie imprese private di grande fascino: agriturismi d’eccellenza, resort di lusso, ristoranti tipici, case vinicole, cantine di produzione e preziosi interpreti dell’artigianato locale. Tutti pronti ad accogliere il turista per un’esperienza di vacanza completa e indimenticabile

Itinerario Erice DOC (4 giorni)

1° giorno. Ritrovo dei partecipanti all’aeroporto di Trapani. Trasferimento con accompagnatore in bus privato al centro storico di Trapani per il pernottamento presso un antico palazzo situato proprio nel cuore barocco della città. Cena presso un ristorante tipico a base di piatti tradizionali della cucina siciliana durante la quale sarà possibile degustare i famosi vini prodotti in provincia.

2° giorno. Prima colazione. Salita a Erice vetta tramite la panoramica e suggestiva funivia. Visita di Erice, tipico borgo medievale, attraverso le sue strade selciate e le sue botteghe artigiane, la Cattedrale della Matrice, la tipica piazzetta, le numerosissime chiese, il Castello, i Giardini del Balio. Durante la visita si scopriranno gli antichi metodi di lavorazione a telaio dei famosissimi tappeti ericini e le tecniche decorative delle bellissime ceramiche del luogo. Si degusteranno, inoltre, i tipici dolci della tradizione conventuale presso un’antica pasticceria ericina. Pranzo in un prestigioso ristorante inserito in un suggestivo contesto medievale. Il menu sarà basato sulla tipica cucina ericina e si degusteranno i vini prodotti nel territorio dell’Erice Doc. Dopo pranzo trasferimento al sito archeologico di Segesta, dove si potrà ammirare lo straordinario tempio del 430 a. C., perfettamente conservato e immerso in un paesaggio indimenticabile. Salita al teatro dove si svolgono importanti rappresentazioni classiche e i famosi spettacoli all’alba durante l’estate. Rientrando a Trapani, sosta presso una famosa cantina locale per un tour guidato durante il quale si ammireranno i vigneti-giardino, la produzione del vino, la conservazione nelle prestigiose botti, l’imbottigliamento e l’enoteca. Durante la visita si svolgerà una degustazione guidata dei vini dell’Erice Doc. Rientro a Trapani. Cena e pernottamento.

3° giorno. Prima colazione. Trasferimento a Scopello, per la visita naturalistica alla riserva dello Zingaro, che sorprende il turista ad ogni passo: lungo i suoi sentieri, rigogliosissima la vegetazione mediterranea, interrotta da calette tranquille dove il mare si insinua con dolcezza. I colori e i profumi del luogo cambiano a seconda delle stagioni e fanno della riserva un luogo di straordinaria bellezza durante tutto il periodo dell’anno. Lungo la strada, fermata presso un’antica tonnara per ammirare gli splendidi faraglioni. Dopo aver passeggiato tra le bellezze della riserva, visita allo splendido paesino di casupole in pietra che presenta un perfetto esempio di baglio del XVIII sec. La sua visita permetterà di comprendere una delle realtà più caratteristiche del territorio: i bagli sono i tipici casolari della campagna locale che, soprattutto tra ‘700 e ‘800, fungono da Itinerario - 4 giorniunità abitative per ricchi proprietari terrieri, ma anche per i contadini che ne lavorano le terre. La struttura, che comprendeva anche granai, fienili e stalle, ha solitamente forma quadrata a corte, con mura alte e un solo grande portone d’accesso; vere e proprie case-fortezza, così strutturate per una più efficace difesa dagli attacchi dei briganti, frequenti nei secoli scorsi. Breve pranzo a base di “pane cunzato”, esperienza unica per il palato grazie alla straordinaria qualità del pane prodotto in questa zona e all’uso di ingredienti tipici locali. A seguire, trasferimento in una storica tonnara trapanese per apprendere le fasi di un’antica tecnica di pesca locale, la mattanza, e della lavorazione del tonno, pesce che così tanto significa per questo territorio. Durante la visita, degustazione delle prelibatezze dei pregiati derivati dal tonno e possibilità di acquisto di questi prodotti unici al mondo. Resto del pomeriggio libero per una piacevole passeggiata lungo le sontuose vie del centro storico della città di Trapani. Cena tipica in un baglio ristrutturato dove sarà possibile degustare l’olio e il vino locali. Rientro a Trapani per il pernottamento.

4° giorno. Prima colazione. Trasferimento alla riserva dello Stagnone, una straordinaria laguna nella quale sono state ricavate le più antiche saline di tutto il Mediterraneo, da cui proviene il migliore sale d’Italia, ricchissimo di principi nutritivi e così saporito da permettere di ridurne l’uso fino al 35%. Le saline di questa riserva sono uno dei paesaggi più belli di tutta la Sicilia, disseminato di suggestivi mulini a vento, di bianchissime montagne di sale, di vasche i cui riflessi vanno dal viola, al rosa, all’azzurro. Durante la visita sarà possibile entrare in un mulino ristrutturato e conoscere tutto il percorso che il sale compie dalla salina fino alle nostre tavole. Sarà inoltre possibile acquistare il sale qui prodotto e portare con sé un souvenir sano e rispettoso della nostra salute. A seguire, dopo un breve tratto in barca, si raggiunge l’affascinante sito fenicio di Mozia, dove si potranno ammirare, ancora perfettamente visibili, testimonianze di una cultura antica di straordinaria importanza per la storia dell’uomo: il cothon (originale bacino di ormeggio), la strada punica sommersa, la necropoli, i mosaici, l’area sacra per i sacrifici umani e la splendida statua del Giovinetto, testimonianza artistica del V° sec. a. C. Pranzo presso un suggestivo chateaux relais immerso nei vigneti che si trovano tra Marsala e Trapani, dal quale si gode dello splendido scenario della riserva dello Stagnone e delle isole Egadi. I proprietari accompagneranno gli ospiti a visitare la cantina e la straordinaria sala barriques che contiene vini d’annata unici. Il pranzo, a base di piatti tradizionali della cucina tipica siciliana, consentirà la degustazione di vini del territorio. Nel pomeriggio proseguimento per Marsala, ridente città che ha dato i natali al famosissimo vino Marsala. Visita alle storiche Cantine Florio/Pellegrino, che conservano antichissime botti risalenti al 1800, quando le nobili famiglie inglesi Woodhouse ed Ingham iniziarono ad esportare il marsala in tutto il mondo. Degustazione e possibilità di acquistare i prodotti della cantina. Visita al centro storico della città, il cui principale monumento è il Duomo dedicato a San Tommaso di Canterbury e fondato in età normanna. Le dominazioni susseguitesi a Marsala nel corso dei secoli hanno lasciato importanti testimonianze architettoniche, tra cui i Bagni Termali, risalenti all’impero romano e databili attorno il III-IV secolo d.C.

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