Assovini
Varietà: 381 PALLAGRELLO BIANCO - Data di ammissione al Registro: 7/05/2004 - Gazzetta ufficiale: G.U. 242 - 14/10/2004
Il vitigno Pallagrello Bianco, a bacca bianca, viene coltivato nella regione Campania.
Il Pallagrello è un vitigno che si sta rendendo protagonista della rinascita enologica della regione Campania. Il vitigno è originario del casertano, con due varietà, uno a bacca bianca e uno a bacca nera, con grappoli piccoli e con acini perfettamente sferici, da cui il nome Pallagrello, cioè piccola palla, in dialetto locale “U Pallarel”.
Poco produttivo, molto delicato, il vitigno Pallagrello nero è assai diffuso, in vari comuni della provincia di Caserta, dove si producono vini di spiccata tipicità e crescente interesse.
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: media, pentagonale, pentalobata
- Grappolo: medio, piramidale, allungato mediamente serrato
- Acino: medio, ellissoidale-obovoide
- Buccia: pruinosa, delicata e di colore violetto
- Denominazioni vinificate in Campania
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Dal vitigno Pallagrello Bianco si ottiene un vino di colore giallo paglierino con profumi di mela, ananas, melone, il gusto è equilibrato e di buona persistenza aromatica.
Varietà: 176 OLIVELLA NERA - Data di ammissione al Registro: 22/02/1971 - Gazzetta ufficiale: G.U. 71 - 22/03/1971
Il vitigno Olivella Nera, a bacca nera, viene coltivato nelle regioni Campania e Lazio.
L'Olivella Nera è un vitigno di origini incerte, così come incerta è la questione della sua corrispondenza o meno al vitigno Sciascinoso. In realtà la situazione confusa è dovuta al fatto che il nome Olivella è stato di volta in volta attribuito a numerosi vitigni, a causa della rassomiglianza del loro acino, per il colore e per la forma allungata che poteva ricordare, appunto, un'oliva.
Il vitigno si trova in Campania e nel Lazio, ed è presente nel Registro nazionale varietà di vite con la denominazione "Olivella nera" a partire dal 1971 (G.U. 71 del 22/03/1971). Lo Sciascinoso risulta iscritto nello stesso registro, a partire dall'anno precedente (G.U. 149 17/06/1970).
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: media, pentagonale con sette lobi
- Grappolo: medio, conico, mediamente compatto, alato
- Acino: medio-piccolo, ovoidale
- Buccia: consistente di colore rosso-nero
- Denominazioni vinificate in Campania
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Il vitigno Olivella nera dà un vino dal colore rosso rubino intenso con riflessi violacei. Al naso è vinoso, fruttato con note di prugna, ciliegia e mirtillo. Al palato si presenta fresco, tannico e consistente.
Varietà: 083 FORASTERA - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970
Il vitigno Forastera, a bacca bianca, viene coltivato nelle regioni Campania, Lazio e Sardegna.
Gli eubei, primi colonizzatori greci dell'isola d'ischia, importarono la vite in Italia verso la il VII sec. a.C. La Biancolella trovò l'habitat ideale ad Ischia, isola di origine vulcanica, sede di fonti naturali di acqua termale, minerali e radiattive. Durante il periodo critico della fillossera fu importato un vitigno forestiero (da cui Forastera) più resistente alla malattia. Di difficile coltura tanto che l'istituto agrario di portici ne consigliò l'espianto subito dopo che fu trovato un rimedio alla crittogama, ma ormai il vitigno aveva allignato ed oggi produce vini di discreto valore.
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: grande, quasi orbicolare, penta o trilobata.
- Grappolo: medio, cilindrico o piramidale, può essere alato, piuttosto spargolo.
- Acino: medio, ellissoidale
- Buccia: pruinosa, sottile e di colore giallo paglierino con sfumature verdi.
- Denominazioni vinificate nel Campania
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Dal vitigno Forastera si ricava un vino di grado alcolico e acidità contenuti, dal colore giallo paglierino tenue, con aromi freschi e corpo delicato. Si tratta di bianchi freschi, in genere vinificati in acciaio, che vanno bevuti giovani.
Varietà: 065 CODA DI VOLPE - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970
Il vitigno Coda di Volpe, a bacca bianca, viene coltivato nelle regioni Campania e Puglia.
Le sue conoscenze risalgono all'epoca romana, citato da Plinio il Vecchio nella sua "Naturalis Historia". Coda di volpe che, senza fare un grande sforzo di immaginazione, prende il nome dalla forma lunga e affusolata della pigna matura, oltre che dal colore generalmente carico del vino, simile, appunto, a quello della volpe, terrore di quei contadini che ancora posseggono un pollaio.
Il Coda di Volpe è diffuso in tutte le province campane, ad esclusione del territorio salernitano. È alla base del vino monovarietale della DOC Sannio e partecipa alla base ampelografica della DOC Sannio Sottozona Solopaca Classico.
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: grande, pentalobata, di colore verde chiaro.
- Grappolo: grosso, spargolo, a volte serrato, di forma piramidale, alato, dalla forma caratteristica.
- Acino: piccolo e regolare, sub-rotondo
- Buccia: consistente giallastra e pruinosa.
- Denominazioni vinificate in Campania
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Il vitigno Coda di Volpe dà un vino di colore giallo paglierino con riflessi dorati, profumo fresco e fruttato con note di ananas e albicocca, sapore pieno, rotondo, fruttato intenso e molto persistente.