- Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 18.02.1971, G.U. 139 del 03.06.1971
- Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal Provvedimento pubblicato in G.U. 268 del 15.11.2019.
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Vino Teroldego Rotaliano D.O.C.
La denominazione di origine controllata “Teroldego Rotaliano” è riservata al vino che risponde ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Rosso o Rubino
- Rosato o kretzer
- Superiore
- Superiore Riserva
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Teroldego Rotaliano
- Teroldego Rotaliano Rosso (o Rubino) (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- = 100% Vitigno Teroldego
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino piuttosto intenso, talora con orli violacei, odore caratteristico, gradevolmente di fruttato, particolarmente intenso e sapore asciutto, sapido, leggermente amarognolo, con lieve gusto di mandorla, un po’ di corpo e leggermente tannico.
- Teroldego Rotaliano Rosso Superiore (Vino Rosso Superiore)
- Versioni: Secco
- = 100% Vitigno Teroldego
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Superiore dal colore rosso rubino più o meno intenso, tendente al rosso mattone, odore gradevole, etereo caratteristico e persistente e sapore asciutto, sapido, pieno con piacevole retrogusto amarognolo, un po’ tannico, armonico.
- Teroldego Rotaliano Rosso Superiore Riserva (Vino Rosso Superiore Invecchiato)
- Versioni: Secco
- = 100% Vitigno Teroldego
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Superiore Invecchiato dal colore rosso rubino più o meno intenso, tendente al rosso mattone, odore gradevole, etereo caratteristico e persistente e sapore asciutto, sapido, pieno con piacevole retrogusto amarognolo, un po’ tannico, armonico.
- Teroldego Rotaliano Rosato (o Kretzer) (Vino Rosato)
- Versioni: Secco
- = 100% Vitigno Teroldego
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosato dal colore rosato, tendente al granato, odore caratteristico, gradevolmente di fruttato e sapore asciutto, sapido, leggermente amarognolo, con lieve gusto di mandorla.
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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Teroldego Rotaliano
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Teroldego Rotaliano si estende sul territorio situato a destra del fiume Adige adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
La Zona di Produzione del Vino DOC Teroldego Rotaliano è localizzata in:
- provincia di Trento e comprende il territorio dei comuni di Mezzolombardo, Mezzocorona e la frazione di Grumo del comune di S. Michele all’Adige.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Teroldego Rotaliano
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Teroldego Rotaliano prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Teroldego Rotaliano non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
- Il vino DOC Teroldego Rotaliano che abbia una gradazione alcoolica complessiva minima naturale non inferiore a gradi 11,5 può fregiarsi della qualificazione “Superiore” e qualora sia stato sottoposto ad un periodo di invecchiamento non inferiore a due anni può portare in etichetta la qualificazione aggiuntiva “Riserva”.
- Il vino rosso DOC Teroldego Rotaliano può portare in etichetta la specificazione “Rubino”, mentre il vino rosato deve portare in etichetta la specificazione “Rosato” o “Kretzer”.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Teroldego Rotaliano è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.
4. Produttori di Vino DOC Teroldego Rotaliano
Con l’utilizzo della DOC Teroldego Rotaliano i Produttori Vinicoli Trentini sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Teroldego Rotaliano
Preparazioni strutturate come carni rosse con salse brune, selvaggina al forno e in salmì, formaggi stagionati, polenta di patate, lepre alla trentina e camoscio alla tirolese.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Teroldego Rotaliano
Coltivazione della vite e produzione di vino fanno da sempre parte del bagaglio culturale della regione; lo testimoniano numerosi ritrovamenti archeologici e documenti storici che coprono un arco temporale che va dall’Età del Bronzo ai giorni nostri.
Testimonianze sull’attività viticola ed enologica in epoca romana sono state ritrovate anche all’interno della zona di produzione del vino in questione. La più antica citazione sulla coltivazione del vitigno Teroldego in provincia di Trento risale all’anno 1480 mentre successive e ripetute citazioni sul vino Teroldego sono contenute nelle Cronache del Concilio di Trento scritte da Michelangelo Mariani nel 1673. Tali citazioni riconducono il vino Teroldego alla zona di produzione del “Teroldego Rotaliano”, elemento testimoniato anche dal toponimo “alle Teroldeghe” presente nel comune di Mezzolombardo e documentato sin dal XV/XVI secolo.
Da quanto sopra si evince inconfutabilmente che:
- il vitigno Teroldego è coltivato nella zona da tempo immemorabile;
- già nei secoli scorsi il vino Teroldego era fra i più qualificati ed apprezzati vini della Regione;
- il vino, già nell’antichità, era noto con il nome proprio del vitigno.
L’uso di qualificare il Teroldego con il nome geografico “Rotaliano” è relativamente più recente e nasce dall’esigenza, manifestatasi nell’ultimo dopo guerra, di contraddistinguere il prodotto originale della zona di produzione da vini similari. “Teroldego Rotaliano” è quindi il nome impiegato per designare il vino ottenuto dalle uve del vitigno Teroldego, prodotte nel Campo Rotaliano.
La coltivazione della vite rappresenta nell’area in questione un elemento caratterizzante del paesaggio ed un importante elemento di tutela del territorio. Il geografo ed irredentista trentino Cesare Battisti, agli inizi del secolo scorso, definì il Campo Rotaliano “il più bel giardino vitato d’Europa”.
La coltivazione della vite ha rappresentato, e rappresenta tuttora, la prevalente - quando non esclusiva - fonte di reddito per generazioni di famiglie contadine della zona.
Il Vino DOC Teroldego Rotaliano ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 18 febbraio 1971.