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Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con  D.P.R. 6.05.1987, G.U. 245 del 20.10.1987

Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014  


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione         Sottozona

 


Vino Lambrusco Mantovano D.O.C. Sottozona Oltrepo Mantovano

La denominazione di origine controllata «Lambrusco Mantovano» e alle relative Sottozone, e' riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Rosso 
  2. Rosato
  3. Stottozone del Vino Lambrusco Mantovano DOC »
    1. Sottozona Oltrepo-Mantovano »
    2. Sottozona Viadanese-Sabbionetano »

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Lambrusco Mantovano - Sottozona Oltrepo Mantovano

 

  • Sottozona Oltrepò Mantovano Rosso (Vino Rosso Frizzante)
  • Versioni: Secco /Amabile
  • => 85% Vitigni Lambrusco Viadanese (o Grappello Ruberti), Lambrusco Maestri (o Grappello Maestri), Lambrusco Marani e Lambrusco Salamino, da soli o congiuntamente;
  • =< 15% Lambrusco di Sorbara, Lambrusco Grasparossa, Ancellotta e Fortana, da soli o congiuntamente.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Frizzante dalla spuma vivace ed evanescente, colore rosso rubino più o meno intenso o granato, odore vinoso, fruttato talvolta con sentore di viola o ribes e sapore sapido, acidulo, asciutto o amabile.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Lambrusco Mantovano - Sottozona Oltrepo Mantovano

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Lambrusco Mantovano si estende a sud della Lombardia, nella zona compresa tra i fiumi Oglio e Po, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Lambrusco Mantovano è localizzata in:

  • provincia di Mantova e comprende il territorio dei comuni di Commessaggio, Dòsolo, Gazzuolo, Sabbioneta, Viadana, Borgofranco sul Po, Carbonara sul Po, Gonzaga, Magnacavallo, Moglia, Mottegiana, Pegognaga, Pieve di Coriano, Poggio Rusco, Quingentole, Quistello, Revere, San Benedetto Po, San Giacomo delle Segnate, San Giovanni del Dosso, Schivenoglia, Sermide, Suzzara e Villa Poma.
  • La Zona di Produzione del Vino DOC Lambrusco Mantovano Sottozona Oltre Po Mantovano è localizzata in:
    • provincia di Mantova e comprende il territorio dei comuni di Borgofranco sul Po, Carbonara sul Po, Gonzaga, Magnacavallo, Moglia, Mottegiana, Pegognaga, Pieve di Coriano, Poggio Rusco, Quingentole, Quistello, Revere, San Benedetto Po, San Giacomo delle Segnate, San Giovanni del Dosso, Schivenoglia, Sermide, Suzzara e Villa Poma.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Lambrusco Mantovano - Sottozona Oltrepo Mantovano

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

Le pratiche enologiche di vinificazione prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Lambrusco Mantovano non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • Nella designazione dei Vini DOC Lambrusco Mantovano può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Lambrusco Mantovano è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve quando si utilizza la menzione delle sottozone.

4. Produttori di Vino DOC Lambrusco Mantovano - Sottozona Oltrepo Mantovano

Con l’utilizzo della DOC Lambrusco Mantovano i Produttori Vinicoli Lombardi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Lambrusco Mantovano - Sottozona Oltrepo Mantovano

Brodini di carne, bolliti misti e cotechini in umido.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Lambrusco Mantovano - Sottozona Oltrepo Mantovano

Area dell’Oltre Po mantovano

La coltivazione della vite nell’Oltre Po mantovano ha origini antiche, il poeta Virgilio, nativo di Mantova descrive l’esistenza della Vitis labrusca duemila anni fa, nella sua quinta Bucolica.

La coltivazione della vite assume consistenza alla fine del secoloXI con i monaci benedettini nei territori dell’abbazia di Polirone a San Benedetto Po, definita per la sua importanza la Cassino del nord. I monaci stabilivano agli affittuali un imponibile vinicolo. Questo grazie alla politica della contessa Matilde di Canossa che con donazioni favorì l’insediamento di comunità religiose nelle terre di sua pertinenza.

Ad esse affidava il controllo del territorio favorendo con opere di bonifica e di disboscamento la produttività del terreno e la coltivazione della vite. Quindi una coltivazione che nasce da “terre nuove”, strappate alle esondazioni del fiume e messe al sicuro con le arginature. Queste terre caratterizzano le qualità organolettiche della produzione vitivinicola.

L’arte millenaria del vino è testimoniata da un bassorilievo dei mesi, attribuito alla scuola di Wiligelmo, Ottobre che travasa il mosto, (faceva parte della decorazione della basilica romanica). Questo bassorilievo del Mese-agricoltore, con le vesti sollevate e chino nell’atto di versare il mosto evidenzia come l’arte della vinificazione fosse importante, non solo come attività dominante in un periodo dell’anno, ma anche per i suoi significati religiosi e le sue implicazioni liturgiche tanto da essere inclusa nella celebrazione monumentale del processo di insediamento dell’area.

In tempi più recenti la coltivazione del Lambrusco è testimoniata da convegni in particolare il Convegno viticolo della Val Padana, San Benedetto Po, 16 gennaio 1949, che descrive come la vite fosse coltivata maritata all’olmo nelle classiche piantate mantovane.

Area del Viadanese-Sabbionetano

La coltivazione della vite nel Viadanese-Sabbionetano ha origini antiche come nell‘Oltre Po mantovano, dal poeta Virgilio, che cita l’esistenza della vite ai tempi più recenti con la coltivazione della vite in filari spesso accompagnata ad alberi con funzione di sostegno.

La coltivazione avveniva sulle terre strappate alle esondazioni del fiume e messe al sicuro con le arginature, quindi terreni di origine alluvionale, fertili, freschi che caratterizzano le qualità organolettiche della produzione vitivinicola.

L’uomo ha modellato il territorio e reso possibile la coltivazione della vite che è diventata tradizione come i rituali che ruotavano intorno all’uva e al vino con radici antiche che risalgono al cuore del Medioevo.

Importante nella viticoltura della zona è il vitigno Lambrusco Viadanese che prende il nome dal comune in provincia di Mantova dove è maggiormente diffuso: Viadana.

Il Vino DOC Lambrusco Mantovano ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 6 maggio 1987.

Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con  D.P.R. 6.05.1987, G.U. 245 del 20.10.1987

Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014  


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione         Sottozona

 


Vino Lambrusco Mantovano D.O.C. Sottozona Viadanese-Sabbionetano

La denominazione di origine controllata «Lambrusco Mantovano» e alle relative Sottozone, e' riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Rosso 
  2. Rosato
  3. Stottozone del Vino Lambrusco Mantovano DOC »
    1. Sottozona Oltrepo-Mantovano »
    2. Sottozona Viadanese-Sabbionetano »

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Lambrusco Mantovano - Sottozona Viadanese-Sabbionetano

 

  • Sottozona Viadanese-Sabbionetano Rosso (Vino Rosso Frizzante)
  • Versioni: Secco /Amabile
  • => 85% Vitigni Lambrusco Viadanese (o Grappello Ruberti), Lambrusco Maestri (o Grappello Maestri), Lambrusco Marani e Lambrusco Salamino, da soli o congiuntamente;
  • =< 15% Lambrusco di Sorbara, Lambrusco Grasparossa, Ancellotta e Fortana, da soli o congiuntamente.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Frizzante dalla spuma vivace ed evanescente, colore rosso rubino più o meno intenso o granato, odore vinoso, fruttato talvolta con sentore di viola o ribes e sapore sapido, acidulo, asciutto o amabile.

  • Sottozona Viadanese-Sabbionetano Rosato (Vino Rosato Frizzante)
  • Versioni: Secco /Amabile
  • => 85% Vitigni Lambrusco Viadanese (o Grappello Ruberti), Lambrusco Maestri (o Grappello Maestri), Lambrusco Marani e Lambrusco Salamino, da soli o congiuntamente;
  • =< 15% Lambrusco di Sorbara, Lambrusco Grasparossa, Ancellotta e Fortana, da soli o congiuntamente.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato Frizzante dalla spuma vivace ed evanescente, colore rosato più o meno intenso, odore gradevole, fruttato e sapore leggermente acidulo, asciutto o amabile.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Lambrusco Mantovano - Sottozona Viadanese-Sabbionetano

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Lambrusco Mantovano si estende a sud della Lombardia, nella zona compresa tra i fiumi Oglio e Po, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Lambrusco Mantovano è localizzata in:

  • provincia di Mantova e comprende il territorio dei comuni di Commessaggio, Dòsolo, Gazzuolo, Sabbioneta, Viadana, Borgofranco sul Po, Carbonara sul Po, Gonzaga, Magnacavallo, Moglia, Mottegiana, Pegognaga, Pieve di Coriano, Poggio Rusco, Quingentole, Quistello, Revere, San Benedetto Po, San Giacomo delle Segnate, San Giovanni del Dosso, Schivenoglia, Sermide, Suzzara e Villa Poma.
  • La Zona di Produzione del Vino DOC Lambrusco Mantovano - Sottozona Viadanese-Sabbionetano è localizzata in:
    • provincia di Mantova e comprende il territorio dei comuni di Commessaggio, Dòsolo, Gazzuolo, Sabbioneta e Viadana.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Lambrusco Mantovano - Sottozona Viadanese-Sabbionetano

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

Le pratiche enologiche di vinificazione prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Lambrusco Mantovano non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • Nella designazione dei Vini DOC Lambrusco Mantovano può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Lambrusco Mantovano è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve quando si utilizza la menzione delle sottozone.

4. Produttori di Vino DOC Lambrusco Mantovano - Sottozona Viadanese-Sabbionetano

Con l’utilizzo della DOC Lambrusco Mantovano i Produttori Vinicoli Lombardi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Lambrusco Mantovano - Sottozona Viadanese-Sabbionetano

Brodini di carne, bolliti misti e cotechini in umido.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Lambrusco Mantovano - Sottozona Viadanese-Sabbionetano

Area dell’Oltre Po mantovano

La coltivazione della vite nell’Oltre Po mantovano ha origini antiche, il poeta Virgilio, nativo di Mantova descrive l’esistenza della Vitis labrusca duemila anni fa, nella sua quinta Bucolica.

La coltivazione della vite assume consistenza alla fine del secoloXI con i monaci benedettini nei territori dell’abbazia di Polirone a San Benedetto Po, definita per la sua importanza la Cassino del nord. I monaci stabilivano agli affittuali un imponibile vinicolo. Questo grazie alla politica della contessa Matilde di Canossa che con donazioni favorì l’insediamento di comunità religiose nelle terre di sua pertinenza.

Ad esse affidava il controllo del territorio favorendo con opere di bonifica e di disboscamento la produttività del terreno e la coltivazione della vite. Quindi una coltivazione che nasce da “terre nuove”, strappate alle esondazioni del fiume e messe al sicuro con le arginature. Queste terre caratterizzano le qualità organolettiche della produzione vitivinicola.

L’arte millenaria del vino è testimoniata da un bassorilievo dei mesi, attribuito alla scuola di Wiligelmo, Ottobre che travasa il mosto, (faceva parte della decorazione della basilica romanica). Questo bassorilievo del Mese-agricoltore, con le vesti sollevate e chino nell’atto di versare il mosto evidenzia come l’arte della vinificazione fosse importante, non solo come attività dominante in un periodo dell’anno, ma anche per i suoi significati religiosi e le sue implicazioni liturgiche tanto da essere inclusa nella celebrazione monumentale del processo di insediamento dell’area.

In tempi più recenti la coltivazione del Lambrusco è testimoniata da convegni in particolare il Convegno viticolo della Val Padana, San Benedetto Po, 16 gennaio 1949, che descrive come la vite fosse coltivata maritata all’olmo nelle classiche piantate mantovane.

Area del Viadanese-Sabbionetano

La coltivazione della vite nel Viadanese-Sabbionetano ha origini antiche come nell‘Oltre Po mantovano, dal poeta Virgilio, che cita l’esistenza della vite ai tempi più recenti con la coltivazione della vite in filari spesso accompagnata ad alberi con funzione di sostegno.

La coltivazione avveniva sulle terre strappate alle esondazioni del fiume e messe al sicuro con le arginature, quindi terreni di origine alluvionale, fertili, freschi che caratterizzano le qualità organolettiche della produzione vitivinicola.

L’uomo ha modellato il territorio e reso possibile la coltivazione della vite che è diventata tradizione come i rituali che ruotavano intorno all’uva e al vino con radici antiche che risalgono al cuore del Medioevo.

Importante nella viticoltura della zona è il vitigno Lambrusco Viadanese che prende il nome dal comune in provincia di Mantova dove è maggiormente diffuso: Viadana.

Il Vino DOC Lambrusco Mantovano ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 6 maggio 1987.

Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con DM 16.03.1999, G.U. 72 del 27.03.1999

Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014 


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione         Sottozona

 


Vino Val Polcèvera D.O.C. Sottozona Coronata

La denominazione d'origine controllata "Val Polcèvera" e alla relativa Sottozona, è riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Bianco, anche nelle tipologie Spumante di qualità, Frizzante e Passito
  2. Rosso, anche nelle tipologie Novello e Frizzante
  3. Rosato, anche nella tipologia Frizzante
  4. Bianchetta Genovese, anche nella tipologia Frizzante
  5. Vermentino, anche nella tipologia Frizzante
  6. Sottozona de Vino Val Polcévera DOC »

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Val Polcèvera - Sottozona Coronata

 

  • Val Polcèvera Sottozona Coronata (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 60% Vitigni Vermentino, Bianchetta Genovese e Albarola, da soli o congiuntamente;
  • =< 40% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Liguria.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino, odore delicato, discretamente intenso, persistente e sapore secco, sapido, caratteristico.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Val Polcèvera - Sottozona Coronata

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Val Polcèvera si estende lungo il bacino genovese del torrente Polcevera e dei suoi affluenti Sardorella, Secca, Ricco' e Verde, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Val Polcèvera è localizzata in:

  • provincia di Genova e comprende il territorio dei comuni di Genova, Sant'Olcese, Serra Ricco', Mignanego, Campomorone, Ceranesi e Mele.

La zona di produzione del vino DOC Val Polcèvera - Sottozona Coronata, è localizzata in 

  • provincia di Genova e comprende la parte delimitata a est dal confine della zona, a sud dal mare a ovest dal torrente Varenna e a nord dal confine amministrativo.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Val Polcevera - Sottozona Coronata

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Val Polcèvera prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Val Polcèvera non dovrà essere superiore al 70% e al 50% per la tipologia di Vino Passito; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto. 
  • Il Vino DOC Val Polcèvera Novello deve essere ottenuto con una macerazione carbonica di almeno il 40% delle uve.
  • Le uve destinate alla produzione del Vino DOC Val Polcèvera Bianco Passito devono essere sottoposte ad appassimento naturale sulla pianta o sui graticci.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Val Polcèvera è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve, con esclusione delle tipologie Frizzante e Spumante.

4. Produttori di Vino DOC Val Polcevera - Sottozona Coronata

Con l’utilizzo della DOC Val Polcèvera i Produttori Vinicoli Liguri sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Val Polcevera - Sottozona Coronata

Formaggio di S. Stefano d'Aveto, mitili della Spezia, trenette e trofie al pesto, stoccafisso alla ligure, salame genovese, coniglio e verdure ripiene.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Val Polcevera - Sottozona Coronata

La viticoltura nella Val Polcevera costituisce testimonianza storica antica di un territorio da sempre coltivato in intimo contatto con la vicina città di Genova che fin dal medioevo ne costituiva il principale mercato di sbocco (il “vino di Genova”).

L’apprezzamento dei vini di questa zona (Coronata) trova numerose testimonianze come quella di Stendhal suo celeberrimo resoconto di viaggio intitolato Viaggio in Italia.

Nel 117 a.C. sulla “Tavola Bronzea” (sentenza del senato romano, trascritta su un vergato di bronzo, che definiva una vertenza tra popolazioni locali e trovata casualmente in zona serra Riccò) il vino "Valpolcevera" era indicato come valore di scambio nelle imposte. Da tale data (simbolicamente definita come inizio storico di riferimento) la produzione di vino locale ha sempre accompagnato la vita economica delle popolazioni locali.

Una base ampelografica contenuta ma dalle caratteristiche di peculiarità, come la Bianchetta Genovese, la Lumassina, il Vermentino ecc…, costituiscono elementi di valore che hanno consentito l’affermarsi dei vini prodotti in questa particolare area geografica.

L’introduzione della innovazione tecnologica in campo ed in cantina non hanno comunque mutato una tradizione consolidata nella forma di coltivazione a filare contenuto nella vigoria, e nella conservazione dei vini ancora diffusa i contenitori in legno.

Il Vino DOC Val Polcèvera ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 16 marzo 1999.

Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 31.03.1988, G.U. 25 del 31.01.1989

Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014 


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione         Sottozona

 


Vino Riviera Ligure di Ponente D.O.C. Sottozona Taggia

La Denominazione di Origine “Riviera Ligure di Ponente” e alle relative Sottozone, è riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Granaccia (Alicante), anche nelle tipologie Superiore e Passito
  2. Moscato, anche nelle tipologie Frizzante, Vendemmia tardiva e Passito
  3. Pigato, anche nelle tipologie Superiore e Passito
  4. Rossese, anche nella tipologia Passito
  5. Vermentino, anche nelle tipologie Superiore e Passito
  6. Sottozone del Vino Riviera Ligure di Ponente DOC »
    1. Sottozona Albenganese »
    2. Sottozona Finalese »
    3. Sottozona Quiliano »
    4. Sottozona Riviera dei Fiori »
    5. Sottozona Taggia »

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Riviera Ligure di Ponente - Sottozona Taggia 

 

  • Sottozona Taggia Moscatello (Vino Bianco Moscato)
  • Versioni: Dolce
  • = 100% Vitigno Moscato Bianco
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Moscato dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore caratteristico dell'uva moscato e sapore aromatico, dolce, armonioso.

  • Sottozona Taggia Moscatello Frizzante (Vino Bianco Moscato Frizzante)
  • Versioni: Dolce
  • = 100% Vitigno Moscato Bianco
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Moscato Frizzante dalla spuma fine ed evanescente, colore giallo paglierino più o meno intenso, odore caratteristico dell'uva moscato e sapore aromatico, dolce, armonioso.

  • Sottozona Taggia Moscatello Vendemmia Tardiva (Vino Bianco Vendemmia Tardiva)
  • Versioni: Dolce
  • = 100% Vitigno Moscato Bianco
  • => 14,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Vendemmia Tardiva dal colore giallo giallo dorato più o meno intenso, odore aromatico, fresco, persistente e sapore aromatico, dolce, armonico.

  • Sottozona Taggia Moscatello Passito (Vino Bianco Moscato Passito)
  • Versioni: Dolce
  • = 100% Vitigno Moscato Bianco
  • => 16,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Moscato Passito dal colore giallo oro tendente all’ambrato, più o meno intenso, odore aromatico, intenso, complesso e sapore armonico, vellutato, aromatico.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Riviera Ligure di Ponente - Sottozona Taggia

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Riviera Ligure di Ponente si estende nei ripidi pendii e nelle strette valli delle colline liguri, delimitate dalle ultime propaggini delle Alpi che digradano sul mare. Nonostante l'asprezza orografica, i terreni scoscesi, opportunamente terrazzati, godono di adeguata ventilazione e luminosità che favoriscono l'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne, soprattutto per le cultivar di vite Pigato, Rossese e Granaccia, presenti quasi esclusivamente in questa zona, da cui si ottengono vini particolarmente apprezzati per eleganza e raffinata profumazione.

  • La Zona di Produzione del Vino Vermentino DOC Riviera Ligure di Ponente comprende i sottoindicati territori delle province di Imperia, Savona e Genova.
    • provincia di Imperia e comprende il territorio dei comuni di Cosio d'Arroscia, Mendatica Pornassio e Triora (delimitato a nord dal crinale alpino).
  • La Zona di Produzione dei Vini Pigato e Rossese DOC Riviera Ligure di Ponente comprende i sottoindicati territori delle province di Imperia e Savona.
    • provincia di Imperia per tutto il territorio provinciale e parte del territorio dei comuni di Cosio d'Arroscia, Mendatica Pornassio e Triora (delimitato a nord dal crinale alpino). 
    • provincia di Savona per tutto il loro territorio i comuni di: Alassio, Albenga, Albisola Superiore, Albissola Marina, Andora, Arnasco, Balestrino, Bergeggi, Boissano, Borghetto Santo Spirito, Borgio Verezzi, Casanova Lerrone, Castelbianco, Celle Ligure, Ceriale, Cisano sul Neva, Erli, Finale Ligure, Garlenda, Giustenice, Laigueglia, Loano, Magliolo, Nasino, Noli, Onzo, Orco Feglino, Ortovero, Pietra Ligure, Quiliano, Rialto, Savona, Spotorno, Stella, Stellanello, Testico, Toirano, Tovo San Giacomo, Vado Ligure, Varazze, Vendone, Vezzi Portio, Villanova d' Albenga, Zuccarello e parte del territorio dei comuni di Calice Ligure e Castelvecchio di Rocca Barbena (delimitato a nord dal crinale appenninico);
    • provincia di Genova e comprende il territorio dei comuni di Arenzano e Cogoleto.
  • La zona di produzione dei Vini Riviera Ligure di Ponente DOC - Sottozona Taggia è localizzata in:
    • provincia di Imperia e comprende il territorio dei comuni di Taggia, Ceriana, Badalucco, Montalto Ligure, Carpasio, Molini di Triora, Triora, Castellaro, Pompeiana, Terzorio, Sanremo, Riva Ligure, Santo Stefano al Mare e Ospedaletti.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Riviera Ligure di Ponente - Sottozona Taggia

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Riviera Ligure di Ponente prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Riviera Ligure di Ponente non dovrà essere superiore al 70%, al 65% per la tipologia di Vino Vendemmia Tardiva e al 50% per le varie tipologie di Vino Passito; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • Le uve destinate alla produzione del Vino DOC Riviera Ligure di Ponente Passito devono essere sottoposte ad appassimento naturale sulla pianta o sui graticci.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Riviera Ligure di Ponente è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.
  • I Vini DOC Riviera Ligure di Ponente Superiore, Moscato, Vendemmia Tardiva e Passito devono essere sottoposti ad un periodo di invecchiamento.
  • I Vini DOC Riviera Ligure di Ponente Superiore e Passito, oltre all'invecchiamento, possono essere sottoposti ad un periodo di affinamentoin botti di legno.

4. Produttori di Vino DOC Riviera Ligure di Ponente - Sottozona Taggia

Con l’utilizzo della DOC Riviera Ligure di Ponente i Produttori Vinicoli Liguri sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Riviera Ligure di Ponente - Sottozona Taggia

Minestre, creme e vellutate, triglie alla genovese, stoccafisso al verde (con patate, gherigli di noce, prezzemolo, aglio, olio d'oliva e sale), pasticceria secca.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Riviera Ligure di Ponente - Sottozona Taggia

L’introduzione e la diffusione della vite è storicamente attribuita ai marinai e ai commercianti che dall’alto medioevo hanno introdotto le cultivar da altri territori, che si sono poi localmente selezionate ed adattate, e migliorarono le tecniche di coltivazione insegnando l’utilizzo dei terrazzamenti con la costruzione dei muretti a secco.

Il commercio del vino della riviera ligure è certificato dai documenti relativi alla Repubblica di Genova al commercio via mare con Nizza e Roma in merito all’amministrazione ed al vettovagliamento delle città.

Documenti del XVII secolo confermano forniture di vino della Riviera ligure per esempio al Ducato di Milano, al Principe di Savoia. La vocazione viticola ligure si consolida poi nel XVIII secolo e prosegue con un fiorente commercio locale soprattutto verso le città in rapido sviluppo.

Alla fine dell’ottocento sopravanza la coltura dell'olivo e dell’olio ligure e la coltura viticola perde di importanza e superfici. E’ a questo periodo che risale la denominazione “Riviera”, epoca in cui la Liguria è passata sotto la dominazione della casa Savoia ed in cui la riviera di Genova è divenuta Riviera Ligure, acquisendo le menzioni “ponente” e “levante” che ricordano la posizione centrale occupata da Genova.

E’ subito dopo l’unificazione d’Italia, quando la Liguria ha acquisito l’estensione geografica che ha attualmente, senza la zona di Nizza, che il termine “Riviera” si è imposto quale denominazione corrente della produzione agricola della regione.

La base ampelografica dei vigneti è caratteristica e riguarda vitigni presenti solo nel territorio delimitato come Rossese e Granaccia (rossi) e Pigato (bianco) che ne evidenziano originalità e legame con la tradizione. Le forme di allevamento sono tradizionali e nel tempo non si sono mai discostate da quelle tradizionalmente utilizzate in passato.

Recentemente le tecniche enologiche, a vent’anni dal riconoscimento DOC nazionale, hanno portato gli operatori a selezionare maggiormente le caratteristiche peculiari che il fattore ambiente esalta e a migliorare in cantina un prodotto che, già dalla vigna e dalle caratteristiche delle uve, ha le note del territorio. Si tratta in prevalenza di limitata vinificazione in rosso per i rossi e in bianco per i bianchi adeguatamente differenziate per le tipologie superiore e passito.

Il Vino DOC Riviera Ligure di Ponente ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 31 marzo 1988.

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