Assovini
- Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 07.08.1971, G.U. 219 del 31.08.1971
- Denominazione aggiornata con le ultime modifiche riportate in G.U. n.63 del 16.03.2023
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Vino Orvieto D.O.C.
La denominazione d’origine controllata “Orvieto” ivi compresa la Sottozona Orvieto Classico è riservata ai vini rispondenti alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Secco
- Abboccato
- Amabile
- Dolce
- Superiore, anche Vendemmia tardiva
- Muffa nobile
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Orvieto
- Orvieto (Vino Bianco)
- Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
- => 60% Vitigni Trebbiano Toscano (o Procanico) e Grechetto;
- =< 40% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella provincia di Viterbo e nella regione Umbria.
- =>11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore delicato e gradevole, dal sapore secco, con lieve retrogusto amarognolo, oppure abboccato o amabile o dolce, fine, delicato.
- Orvieto Classico (Vino Bianco Classico)
- Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
- => 60% Vitigni Trebbiano Toscano (o Procanico) e Grechetto;
- =< 40% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella provincia di Viterbo e nella regione Umbria.
- =>11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Classico dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore delicato e gradevole, dal sapore secco, con lieve retrogusto amarognolo, oppure abboccato o amabile o dolce, fine, delicato.
- Orvieto Superiore (Vino Bianco Superiore)
- Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
- => 60% Vitigni Trebbiano Toscano (o Procanico) e Grechetto;
- =< 40% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella provincia di Viterbo e nella regione Umbria.
- =>12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Superiore dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore delicato e gradevole, dal sapore secco, con lieve retrogusto amarognolo, oppure abboccato o amabile o dolce, fine, delicato.
- Orvieto Classico Superiore (Vino Bianco Classico Superiore)
- Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
- => 60% Vitigni Trebbiano Toscano (o Procanico) e Grechetto;
- =< 40% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella provincia di Viterbo e nella regione Umbria.
- =>12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Classico Superiore dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore delicato e gradevole, dal sapore secco, con lieve retrogusto amarognolo, oppure abboccato o amabile o dolce, fine, delicato.
- Orvieto Superiore Vendemmia Tardiva (Vino Bianco Superiore Vendemmia Tardiva)
- Versioni: Dolce
- => 60% Vitigni Trebbiano Toscano (o Procanico) e Grechetto;
- =< 40% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella provincia di Viterbo e nella regione Umbria.
- =>13% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Superiore Vendemmia Tardiva dal giallo paglierino al dorato, odore gradevole e profumato e sapore dolce ed armonico.
- Orvieto Classico Superiore Vendemmia Tardiva (Vino Bianco Classico Superiore Vendemmia Tardiva)
- Versioni: Dolce
- => 60% Vitigni Trebbiano Toscano (o Procanico) e Grechetto;
- =< 40% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella provincia di Viterbo e nella regione Umbria.
- =>13% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Classico Superiore Vendemmia Tardiva dal colore variabile da giallo paglierino a dorato, odore gradevole, profumato e sapore dolce ed armonico.
- Orvieto Muffa Nobile (Vino Bianco Muffato)
- Versioni: Dolce
- => 60% Vitigni Trebbiano Toscano (o Procanico) e Grechetto;
- =< 40% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella provincia di Viterbo e nella regione Umbria.
- =>10,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Muffato dal giallo oro tendente, con l’invecchiamento, all’ambra, odore gradevole, profumato ed elegante, ricco ed untuoso e sapore dolce, lungo e di armoniosa morbidezza.
- Orvieto Classico Muffa Nobile (Vino Bianco Classico Muffato)
- Versioni: Dolce
- => 60% Vitigni Trebbiano Toscano (o Procanico) e Grechetto;
- =< 40% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella provincia di Viterbo e nella regione Umbria.
- =>10,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Classico Muffato dal giallo oro tendente, con l’invecchiamento, all’ambra, odore gradevole, profumato ed elegante, ricco ed untuoso e sapore dolce, lungo e di armoniosa morbidezza.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Orvieto
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Orvieto si estende lungo la fascia collinare a sud ovest dell’Umbria fino all’alto Lazio, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
La Zona di Produzione del Vino DOC Orvieto è localizzata in:
- provincia di Viterbo e comprende il territorio dei comuni di Castiglione in Teverina, Civitella D’Agliano, Graffignano, Lubriano e Bagnoregio.
- provincia di Terni e comprende il territorio dei comuni di Orvieto, Allerona, Alviano, Baschi, Castel Giorgio, Castel Viscardo, Ficulle, Guardea, Montecchio, Fabro, Montegabbione, Monteleone d’Orvieto e Porano.
La Sottozona Orvieto Classico comprende la zona storica intorno alla Rupe, ristretta della Valle del Paglia, in prossimità della città di Orvieto.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Orvieto
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Orvieto prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Orvieto non dovrà essere superiore al 70%, al 65% per le tipologie di Vino Vendemmia Tardiva e al 60% per le tipologie di Vino Muffa Nobile; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Orvieto è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve, nonchè la dizione "Classico" per le tipologie di Vino Orvieto relative a tale denominazione.
4. Produttori di Vino DOC Orvieto
Con l’utilizzo della DOC Orvieto i Produttori Vinicoli Laziali e Umbri sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche, le caratteristiche e le peculiarità che lo identificano in un territorio ben definito, soprattutto durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Orvieto
Antipasti di pesce, zuppe di frutti di mare, crostacei bolliti e pesce in genere ma anche con carni bianche al forno e formaggi giovani, pasticceria secca e fresca.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Orvieto
Ad Orvieto tutto profuma di uva e di vino perché la coltivazione della vite ne ha da sempre caratterizzato il paesaggio e l’economia: vigneti curati si dispongono intorno alla rupe in un disegno armonico dove le linee parallele dei filari si intersecano con quelle ondulate delle colline.
Per la città, dunque, il vino è un’importante risorsa, una peculiarità distintiva che si protrae ininterrottamente nei secoli e a testimoniarlo sono l’archeologia, l’arte, la storia, l’artigianato e la letteratura, tanto che la produzione dell’Orvieto di qualità è stata apprezzata e celebrata nel tempo da poeti, papi, artisti e viaggiatori.
Il ruolo fondamentale del vino nella vita quotidiana e nei riti culturali di Orvieto è attestato negli importanti dipinti delle tombe etrusche del territorio (seconda metà del IV sec. a.C.) e nella ricca varietà di ceramiche etrusche e greche destinate alla conservazione, alla mescita e alla degustazione della celebre bevanda. Gli affreschi della tomba Golini I, conservati presso il Museo Archeologico Nazionale di Orvieto, riproducono le fasi preparatorie del banchetto etrusco dove la macellazione delle carni e l’accurata sistemazione delle bevande nei recipienti e dei cibi sulle mense da parte dei servi – tra la frutta si individua facilmente anche un grappolo d’uva - affiancano il banchetto vero e proprio.
Nel 264 a.C. la città di Orvieto fu completamente rasa al suolo dai romani (ultima città etrusca 11 da essi conquistata) e fu proibito a tutti di risalire sull’acrocoro di tufo che tante battaglie era costato a Roma. La smania distruttiva di Roma fu talmente esasperata , poiché nulla doveva ricordare la superba città che per secoli aveva incarnato la potenza e la grandezza etrusca. Fu ribattezzata dai romani col nome di Vol-Tinii (la città dei seguaci del Dio Voltumnus sconfitto) che evolse poi a Volsinii.
Passarono centinaia di anni prima che, sulla rupe, la civiltà romana permise di creare un nuovo insediamento abitato. Infatti, solo successivamente fu identificata come Urbs-Vetus (città vecchia) e sembra perché Roma vi mandasse i suoi veterani a riposare. Da questo nome derivò poi Orbiveto, Orbeto ed infine l’attuale Orvieto.
Nel corso della denominazione romana essa conobbe un periodo di forte oblio dovuto al fatto che venne isolata sull’alta rupe e decentrata rispetto alle maggiori vie di comunicazione sia fluviale (porto fluviale di Pagliano eretto per le ordinarie consegne alla Roma imperiale prima, ed alla Curia romana nei successivi periodi cristiani) sia terrestre (via Cassia e via Traiana Nova) non partecipando così all’intensiva vita economica dei centri del fondo valle.
La rinascita di Orvieto si legò al momento del disgregamento dell’Impero, perché con le mutate condizioni politiche e di sicurezza la città insieme agli altri centri di altura, acquistò di nuovo un ruolo decisivo su tutto il territorio, nel senso che le ripetute e successive ondate di invasioni barbariche (Visigoti, Goti e Longobardi ) costrinsero le popolazioni a rifugiarsi sui colli ed erigere un sistema di complesse fortificazioni.
E’ così che, tra il V e il VI secolo d.C., gli abitanti di Volsinii novi (attuale Bolsena) ritornarono ad abitare nel loro vecchio insediamento dal quale erano stati cacciati in età romana.
La presenza dell’alta rupe fu una garanzia sufficiente a difendere la città e a far nascere tutto quell’insieme di borghi e castelli che tutt’ora delineano la mappa del territorio e che hanno costituito il nucleo originario degli attuali centri dell’Orvietano.
Con la diffusione del Cristianesimo, la nascita dei Comuni ed il loro successivo assoggettamento allo Stato Pontificio non si verificarono eventi di gran rilievo se non un gran turbine di lotte interne e travagliate guerre politiche tra le varie famiglie di nobili locali, il tutto sotto lecita regia della Chiesa. In effetti, se da un lato il Papato mise in una condizione di lungo oblio la zona, divenuta meta di villeggiatura di molti pontefici e cardinali, è anche vero che i Papi contribuirono in maniera consistente alla fama ed all’apprezzamento dei vini di Orvieto. In particolare nel Medioevo e nel Rinascimento fu uno dei vini preferiti alla corte Pontificia, trovando tra i numerosi estimatori senza freni anche papa Paolo III Farnese e papa Gregorio XVI.
Fino alla fine del ‘700 non si verificarono eventi di rilievo, solo in seguito gli echi della rivoluzione francese determinarono un certo risveglio culturale concretizzatosi nel 1860 con l’ammissione di Orvieto nel Regno d’Italia, da qui poi si arriva ai giorni nostri.
Il vino orvietano, che fin dalle origini fu anche nero corposo, si produceva in ogni dove, ampi e floridi appezzamenti vitati si trovavano sulla stessa rupe, in orti di convivenze religiose dei nobili e dei numerosi ortolani, coltivatori diretti in città fin dai primordi del libero Comune. Tanto che la zona di piazza Cahen fino ad oltre la chiesa dei Servi di Maria era denominata “vigna Grande” e dietro il Duomo si apriva l’ampia zona coltivata a vigna.
E’ opportuno sottolineare che molto prima dei filari la vite era coltivata in alberata pratica diffusasi in tutta l’Etruria, che consisteva nel coltivare il vitigno maritato a degli alberi vivi di sostegno, come olmi, olivi e querce.
Intorno alla metà del XVII sec. fu inserita la palizzata come sostegno delle viti, piantate, a partire da allora intensivamente a filari. Con riferimento all’introduzione del vino Orvieto DOC nella tipologia “MUFFA NOBILE” si evidenzia che già nel 1933 il Prof. Garavini nella descrizione del vino d’Orvieto così detto “abboccato” fa riferimento agli scrittori italiani di enologia e riporta che alcuni ritenevano più gustoso l’Orvieto dei Sauterns mancando in essi quel sapore di zolfo, che invece si riscontra quasi sempre in questi ultimi.
Il Vino DOC Orvieto ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 7 agosto 1971.
- Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 30.10.1979, G.U. 108 del 19.04.1980
- Denominazione aggiornata con le ultime modifiche riportate in G.U. n. 43 del 20.02.2023
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Vino Montefalco D.O.C.
La denominazione di origine controllata “Montefalco” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Bianco
- Rosso
- Rosso Riserva
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Montefalco
- Montefalco Bianco (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 50% Vitigno Grechetto
- <> 20-35% Vitigno Trebbiano Toscano
- =< 30% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Umbria.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo peglierino, odore leggermente vinoso, fruttato e sapore secco, leggermente fruttato, caratteristico.
- Montefalco Rosso (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- >< 60-70% Vitigno Sangiovese
- >< 10-15% Vitigno Sagrantino
- =< 30% Vitigni a bacca rossa idonei alla coltivazione nella regione Umbria.
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino, odore vinoso caratteristico, delicato e sapore armonico, asciutto di giusto corpo.
- Montefalco Rosso Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
- Versioni: Secco
- >< 60-70% Vitigno Sangiovese
- >< 10-15% Vitigno Sagrantino
- =< 30% Vitigni a bacca nera, non aromatiche, idonei alla coltivazione nella regione Umbria.
- => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino tendente al granato con l'invecchiamento, odore intenso, fruttato, talvolta con note speziate e balsamiche e sapore secco, armonico, di buona struttura, persistente.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Montefalco
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Montefalco si estende sulle colline situale nell'Umbria centrale, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
La Zona di Produzione del Vino DOC Montefalco è localizzata in:
- provincia di Perugia e comprende il territorio dei comuni di Montefalco e, in parte, il territorio dei Comuni di Bevagna, Gualdo Cattaneo, Castel Ritaldi e Giano dell'Umbria.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Montefalco
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Montefalco prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Montefalco non dovrà essere superiore al 70% per la tipologia di Vino Rosso, e 72% per il Vino Bianco. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
- Il vino a denominazione di origine controllata “Montefalco” rosso non può essere immesso al consumo se non dopo aver subito un periodo di invecchiamento obbligatorio di almeno 18 mesi a decorrere dal 1° novembre dell’anno di produzione delle uve.
- Il vino DOC Montefalco Rosso con menzione Riserva deve essere sottoposto ad invecchiamento per almeno 30 mesi, di cui almeno 12 in botti di legno.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Montefalco è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.
4. Produttori di Vino DOC Montefalco
Con l’utilizzo della DOC Montefalco i Produttori Vinicoli Umbri sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Montefalco
Pietanze di carne sia suine che ovine in umido, carni rosse grigliate e brasate, selvaggina, pecorini stagionati piccanti.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Montefalco
Nel territorio di Montefalco, come testimoniano diversi documenti (relazione del 1899 della tenuta di San Marco, concorso enologico regionale del 1925 a Montefalco, “Azienda dell'Umbria” edita dalla Camera di Commercio di Perugia nel 1889 nella quale si cita una nuova realtà vitivinicola realizzata in Loc. Scacciadiavoli in comune di Montefalco dal Principe Ugo Boncompagni che aveva provveduto alla realizzazione di impianti ad alto indice di densità utilizzando i vitigni Sangiovese, Malvasia nera e Trebbiano dorato) il vino rosso era costituito in prevalenza di Sangiovese (la varietà più diffusa in Umbria) ed in misura minore da altre varietà a bacca rossa, come il Sagrantino che ne rafforzava la struttura e l'intensità di colore, e da una percentuale di uva a bacca bianca (Trebbiano e Trebbiano Spoletino) per dare una spalla acida al vino, come evidenziato a pagina 3 della relazione, del 1979, del Professore Nestore Jacoponi, che costituì documento fondamentale per la richiesta di riconoscimento della denominazione “Montefalco Rosso”.
Il disciplinare del 1979 rappresenta pertanto una fotografia dei vigneti di Montefalco che erano composti in percentuali diverse: di Sangiovese dal 60% al 75%, del Sagrantino dal 5% al 10%, del Trebbiano Toscano dal 15% al 20% e di altre uve a bacca rossa fino ad un massimo del 15%.
Successivamente è stato modificato il disciplinare prevedendo l'esclusione dei vitigni a bacca bianca. A fianco alla produzione dei vini rossi è stata richiesta la denominazione del Montefalco Bianco a cui contribuiscono i vitigni maggiormente diffusi nel territorio: Grechetto, Trebbiano Toscano e Trebbiano Spoletino. Da qui la richiesta di denominazione che ha previsto il Grechetto come vitigno principale (maggiore del 50%) affiancato dal Trebbiano (20%-30%) e da una porzione di altre uve a bacca bianca non aromatiche.
Il Vino DOC Montefalco ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 30 ottobre 1979.
- Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.M. 01.07.1998, G.U. 167 del 20.07.1998
- Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Vino Lago di Corbara D.O.C.
La denominazione di origine controllata “Lago di Corbara” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Rosso
- Rosso Riserva
- Cabernet Sauvignon
- Cabernet Sauvignon Riserva
- Merlot
- Merlot Riserva
- Pinot Nero
- Pinot Nero Riserva
- Sangiovese
- Sangiovese Riserva
- Bianco
- Bianco Riserva
- Grechetto
- Grechetto Riserva
- Vermentino
- Vermentino Riserva
- Chardonnay
- Chardonnay Riserva
- Sauvignon
- Sauvignon Riserva
- Vendemmia Tardiva
- Passito
- Passito Riserva
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Lago di Corbara
- Lago di Corbara Bianco (Vino Bianco)
- Versioni: Secco /Abboccato
- => 60% Vitigni Grechetto e Sauvignon
- =< 40% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Umbria.
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino, odore caratteristico, delicato e sapore da secco a abboccato, armonico, franco.
- Lago di Corbara Bianco Riserva (Vino Bianco Invecchiato)
- Versioni: Secco /Abboccato
- => 60% Vitigni Grechetto e Sauvignon
- =< 40% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Umbria.
- => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Invecchiato dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore caratteristico, intenso, complesso e sapore da secco a abboccato, pieno, sapido, intenso.
- Lago di Corbara Vermentino (Vino Bianco)
- Versioni: Secco /Abboccato
- => 85% Vitigno Vermentino
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Umbria.
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore caratteristico, intenso e sapore da secco a abboccato, armonico.
- Lago di Corbara Vermentino Riserva (Vino Bianco Invecchiato)
- Versioni: Secco /Abboccato
- => 85% Vitigno Vermentino
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Umbria.
- => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Invecchiato dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore caratteristico, intenso, complesso e sapore da secco a abboccato, pieno, sapido, intenso.
- Lago di Corbara Grechetto (Vino Bianco)
- Versioni: Secco /Abboccato
- => 85% Vitigno Grechetto
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Umbria.
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore caratteristico, intenso e sapore da secco a abboccato, armonico.
- Lago di Corbara Grechetto Riserva (Vino Bianco Invecchiato)
- Versioni: Secco /Abboccato
- => 85% Vitigno Grechetto
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Umbria.
- => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Invecchiato dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore caratteristico, intenso, complesso e sapore da secco a abboccato, pieno, sapido, intenso.
- Lago di Corbara Chardonnay (Vino Bianco)
- Versioni: Secco /Abboccato
- => 85% Vitigno Chardonnay
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Umbria.
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore caratteristico, intenso e sapore da secco a abboccato, armonico.
- Lago di Corbara Chardonnay Riserva (Vino Bianco Invecchiato)
- Versioni: Secco /Abboccato
- => 85% Vitigno Chardonnay
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Umbria.
- => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Invecchiato dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore caratteristico, intenso, complesso e sapore da secco a abboccato, pieno, sapido, intenso.
- Lago di Corbara Sauvignon (Vino Bianco)
- Versioni: Secco /Abboccato
- => 85% Vitigno Sauvignon
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Umbria.
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore caratteristico, intenso e sapore da secco a abboccato, armonico.
- Lago di Corbara Sauvignon Riserva (Vino Bianco Invecchiato)
- Versioni: Secco /Abboccato
- => 85% Vitigno Sauvignon
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Umbria.
- => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Invecchiato dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore caratteristico, intenso, complesso e sapore da secco a abboccato, pieno, sapido, intenso.
- Lago di Corbara Vendemmia Tardiva (Vino Bianco Vendemmia Tardiva)
- Versioni: Abboccato /Amabile /Dolce
- => 60% Vitigni Grechetto e Sauvignon
- =< 40% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Umbria.
- => 15% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Vendemmia Tardiva dal colore giallo oro più o meno intenso, odore caratteristico, talvolta con sentori di miele e sapore da abboccato a dolce, vellutato.
- Lago di Corbara Passito (Vino Bianco Passito)
- Versioni: Abboccato /Amabile /Dolce
- => 60% Vitigni Grechetto e Sauvignon
- =< 40% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Umbria.
- => 15% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Passito dal colore giallo dorato o ambrato, odore intenso, caratteristico e sapore da abboccato a dolce, armonico, vellutato.
- Lago di Corbara Passito Riserva (Vino Bianco Passito Invecchiato)
- Versioni: Abboccato /Amabile /Dolce
- => 60% Vitigni Grechetto e Sauvignon
- =< 40% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Umbria.
- => 16% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Passito Invecchiato dal colore giallo dorato o ambrato, odore intenso, caratteristico e sapore da abboccato a dolce, armonico, vellutato.
- Lago di Corbara Rosso (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 70% Vitigni Cabernet sauvignon, Merlot, Pinot nero e Sangiovese da soli o congiuntamente;
- =< 30% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Umbria.
- => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino tendente al granato con l'invecchiamento, odore caratteristico, gradevole e sapore secco, sapido, armonico a volte austero.
- Lago di Corbara Rosso Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
- Versioni: Secco
- => 70% Vitigni Cabernet sauvignon, Merlot, Pinot nero e Sangiovese da soli o congiuntamente;
- =< 30% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Umbria.
- => 13% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Invecchiato dal colore rosso rubino intenso, odore caratteristico, fruttato, intenso e sapore secco, pieno, corposo, complesso.
- Lago di Corbara Cabernet Sauvignon (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Cabernet Sauvignon
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Umbria.
- => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino intenso, odore caratteristico, intenso e sapore secco, pieno, vellutato, giustamente tannico.
- Lago di Corbara Cabernet Sauvignon Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Cabernet Sauvignon
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Umbria.
- => 13% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Invecchiato dal colore rosso rubino intenso, odore caratteristico, fruttato, intenso e sapore secco, pieno, corposo, complesso.
- Lago di Corbara Merlot (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Merlot
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Umbria.
- => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino più o meno intenso, odore caratteristico, intenso e sapore secco, di corpo, robusto.
- Lago di Corbara Merlot Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Merlot
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Umbria.
- => 13% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Invecchiato dal colore rosso rubino intenso, odore caratteristico, fruttato, intenso e sapore secco, pieno, corposo, complesso.
- Lago di Corbara Pinot Nero (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Pinot Nero
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Umbria.
- => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino poco intenso, odore caratteristico, marcato, a volte con ricordi di fragole e sapore asciutto, vellutato.
- Lago di Corbara Pinot Nero Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Pinot Nero
- =< 15% Uve a bacca nera prodotte da altri Vitigni coltivati nella regione Umbria
- => 13% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Invecchiato dal colore rosso rubino intenso, odore caratteristico, fruttato, intenso e sapore secco, pieno, corposo, complesso.
- Lago di Corbara Sangiovese (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Sangiovese
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Umbria.
- => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino, odore caratteristico, gradevole e sapore secco, di corpo.
- Lago di Corbara Sangiovese Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Sangiovese
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Umbria.
- => 13% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Invecchiato dal colore rosso rubino intenso, odore caratteristico, fruttato, intenso e sapore secco, pieno, corposo, complesso.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Lago di Corbara
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Lago di Corbara si estende sulle colline situate nella parte sud-ovest dell'Umbria, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
La Zona di Produzione del Vino DOC Lago di Corbara è localizzata in:
- provincia di Terni e comprende il territorio del comune di Baschi e, in parte, il territorio del Comune di Orvieto relativamente alle frazioni di Corbara, Fossatello, Colonnetta di Prodo, Prodo e Titignano.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Lago di Corbara
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Lago di Corbara prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Lago di Corbara non dovrà essere superiore al 70% e al 40% per la tipologia di vino Vendemmia Tardiva; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
- Le uve destinate alla produzione del Vino DOC Lago di Corbara Vendemmia Tardiva devono essere sottoposte ad appassimento naturale fino a raggiungere un grado alcolometrico di almeno 15%.
- I Vini DOC Lago di Corbara Riserva devono essere sottoposti ad invecchiamento in legno per circa 12 mesi e, comunque, immesso sul mercato non prima del 1° settembre del secondo anno successivo alla vendemmia.
- Il vino DOC Lago di Corbara Passito Riserva deve essere sottoposto ad invecchiamento per almeno 24 mesi, di cui almeno 3 di affinamento in bottiglia.
- Nella designazione dei Vini DOC Lago di Corbara può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Lago di Corbara è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.
4. Produttori di Vino DOC Lago di Corbara
Con l’utilizzo della DOC Lago di Corbara i Produttori Vinicoli Umbri sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Lago di Corbara
Il Lago di Corbara Rosso si accompagna bene a preparazioni di carni sia rosse che bianche e selvaggina.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Lago di Corbara
La viticoltura nell’area delimitata risale ad epoca remota e trova testimonianze importanti come quelle rinvenute in alcune tombe etrusche. I primi a coltivare la vigna, scoprendo la vocazione di questi terreni, furono proprio gli Etruschi, i quali facevano fermentare i mosti nelle grotte scavate nella rupe tufacea su cui si erge la cittadina di Orvieto.
In epoca romana, grazie alla presenza del fiume Tevere, si è accresciuta la tradizione agricola della zona. Il fiume infatti era il principale mezzo di trasporto dell’epoca e proprio da questa area venivano spedite a Roma, e poi in tutto il mediterraneo, le anfore contenenti vino ed olio prodotti in questa zona. I ritrovamenti del porto romano di Pagliano e di una fabbrica di ceramica di origini romane nei pressi di Civitella del Lago, dimostrano la grande tradizione agricola della zona.
Durante tutto il Medioevo, il vino della zona divenne il vino dei papi e divenne una delle principali risorse per finanziare della zona. E’ importante ricordare come la costruzione: gli appalti per la costruzione del Duomo di Orvieto e anche le commesse per la realizzazione di opere d’arte e affreschi vennero in parte pagati proprio con il preziosissimo vino. Lo stesso Luca Signorelli, autore del ciclo di bellissimi affreschi che ornano la Cattedrale, aveva richiesto in cambio della propria opera un vitalizio di 1.000 litri di vino di Orvieto ogni anno. Non stupisce quindi che nei bassorilievi del Duomo il tema della vigna e dell’uva siano piuttosto ricorrenti.
Nei secoli la viticoltura ha mantenuto il ruolo di coltura principale del territorio tanto da identificarlo. La presenza nel territorio della Strada dei vini etrusco-romana è una evidente prova del legame esistente tra il territorio e il vino. Alla stessa stregua va vista la presenza nella zona della Cantina sperimentale regionale che dimostra come lo sforzo del territorio sia stato quello di coniugare tradizione e innovazione.
Il Vino DOC Lago di Corbara ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 1 luglio 1998.
- Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 21.10.1981, G.U. 100 del 13.04.1982
- Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Vino Colli Perugini D.O.C.
La denominazione di origine controllata “Colli Perugini” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Bianco
- Rosso
- Novello
- Spumante
- Vin Santo (o Vino Santo)
- Chardonnay
- Grechetto
- Pinot Grigio
- Trebbiano
- Cabernet Sauvignon
- Merlot
- Sangiovese
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Colli Perugini
- Colli Perugini Bianco (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 50% Vitigno Trebbiano Toscano
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Umbria, con un limite massimo del 10% per le Malvasie.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, odore gradevole, caratteristico e sapore asciutto, fresco, di gusto leggermente fruttato.
- Colli Perugini Spumante (Vino Bianco Spumante)
- Versioni: Spumante Brut
- => 80% Vitigni Grechetto, Chardonnay, Pinot bianco, Pinot nero e Pinot grigio da soli o congiuntamente;
- =< 20% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Umbria.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Spumante dalla spuma fine e persistente, colore giallo paglierino più o meno intenso, odore piacevolmente fruttato, persistente e sapore secco, armonico, elegante, netto.
- Colli Perugini Vin Santo (Vino Bianco Vin Santo)
- Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
- => 80% Vitigni Grechetto, Chardonnay, Pinot bianco, Pinot nero e Pinot grigio da soli o congiuntamente;
- =< 20% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Umbria.
- => 16% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Vin Santo dal colore variabile da giallo paglierino all’ambrato più o meno intenso, odore etereo, intenso, aromatico e sapore armonico, dal secco al dolce con sentore di miele e vaniglia.
- Colli Perugini Rosso (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 50% Vitigno Sangiovese
- =< 50% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Umbria.
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino più o meno intenso, odore vinoso, delicato, con profumo caratteristico e sapore asciutto, sapido, di buon corpo.
- Colli Perugini Rosso Novello (Vino Rosso Novello)
- Versioni: Secco
- => 50% Vitigno Sangiovese
- =< 50% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Umbria.
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Novello dal colore rosso cerasuolo, talvolta tendente al viola, odore fruttato, fresco, caratteristico e sapore talvolta vivace, fruttato caratteristico, vellutato.
- Colli Perugini Rosato (Vino Rosato)
- Versioni: Secco
- => 50% Vitigno Sangiovese
- =< 50% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Umbria.
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosato dal colore rosa più o meno intenso, odore vinoso, delicato e sapore asciutto, armonico, fresco.
- Colli Perugini Chardonnay (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Chardonnay,
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Umbria.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso con lievi riflessi verdognoli, odore intenso, caratteristico e sapore asciutto, fruttato, caratteristico, armonico.
- Colli Perugini Grechetto (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Grechetto,
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Umbria.
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso fino al dorato, odore leggermente vinoso, delicato, caratteristico e sapore secco o leggermente abboccato, vellutato, retrogusto lievemente amarognolo, fruttato armonico.
- Colli Perugini Pinot Grigio (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Pinot grigio
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Umbria.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso tipico del vitigno, odore fruttato, fine, tipico e sapore asciutto, vellutato, caratteristico.
- Colli Perugini Trebbiano (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Trebbiano Toscano
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Umbria.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, odore delicato, caratteristico e sapore fine, asciutto, caratteristico.
- Colli Perugini Sangiovese (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Sangiovese,
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Umbria.
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino tendente al granato con l’invecchiamento, odore vinoso, caratteristico e sapore asciutto, armonico, gradevolmente tannico se giovane, piacevolmente amarognolo, fruttato caratteristico.
- Colli Perugini Cabernet Sauvignon (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Cabernet sauvignon,
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Umbria.
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino intenso con lievi riflessi violacei tendente al granato con l’invecchiamento, odore intenso, persistente, caratteristico.
- Colli Perugini Merlot (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Merlot
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Umbria.
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino con riflessi violacei talvolta tendente al rosso mattone con l’invecchiamento, odore vinoso, gradevole e sapore pieno, morbido, armonico.
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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Colli Perugini
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Colli Perugini si estende sulle colline dell'Umbria centrale, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
La Zona di Produzione del Vino DOC Colli Perugini è localizzata in:
- provincia di Perugia e comprende il territorio dei comuni di Perugia, Deruta, Marsciano, Fratta Todina, Monte Castello di Vibio e Piegaro.
- provincia di Terni e comprende il territorio del comune di San Venanzo.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Colli Perugini
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Colli Perugini prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Colli Perugini non dovrà essere superiore al 70% e al 40% per le tipologie di Vin Santo; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
- Le uve destinate alla produzione del Vino DOC Colli Perugini Vin Santo devono essere sottoposte ad appassimento naturale fino a raggiungere un grado zuccherino di almeno 26%. L’elaborazione della tipologia Vin Santo deve avvenire in recipienti di legno di capacità non superiore a 350 litri.
- La produzione del vino DOC Colli Perugini Spumante deve essere effettuata con il metodo della fermentazione in autoclave (Metodo Charmat o Martinotti) o in bottiglia (Metodo Classico), con l’esclusione di qualsiasi aggiunta di anidride carbonica.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Colli Perugini è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.
4. Produttori di Vino DOC Colli Perugini
Con l’utilizzo della DOC Colli Perugini i Produttori Vinicoli Umbri sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Colli Perugini
Antipasti di pesce, primi piatti al sugo bianco di pesce, pesci di lago fritti e arrosto. Pasta al forno, arrosti di carni bianche e rosse, manzo brasato, selvaggina minuta al tegame o allo spiedo.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Colli Perugini
La millenaria storia vitivinicola riferita a questo territorio, dall’epoca romana, al medioevo, fino ai giorni nostri, attestata da numerosi documenti, è la generale e fondamentale prova della stretta connessione ed interazione esistente tra i fattori umani e la qualità e le peculiari caratteristiche del “Colli Perugini”. Ovvero è la testimonianza di come l’intervento dell’uomo nel particolare territorio abbia, nel corso dei secoli, tramandato le tradizionali tecniche di coltivazione della vite ed enologiche, le quali nell’epoca moderna e contemporanea sono state migliorate ed affinate, grazie all’indiscusso progresso scientifico e tecnologico, fino ad ottenere i rinomati vini “Colli Perugini”.
Nel medioevo i contratti agrari ed i documenti di varia natura, conservati presso gli archivi monastici e comunali, confermano la diffusione di tale coltura.
Il Vino DOC Colli Perugini ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 21 ottobre 1981.