Assovini
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  • Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.M. 21.07.2010, G.U. 180 del 04.08.2010
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.11.2014

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Ortrugo dei Colli Piacentini (o Ortrugo - Colli Piacentini) D.O.C.

La denominazione di origine controllata “Ortrugo dei Colli Piacentini” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Ortrugo dei Colli Piacentini
  2. Ortrugo dei Colli Piacentini Frizzante
  3. Ortrugo dei Colli Piacentini Spumante

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Ortrugo dei Colli Piacentini

 

  • Ortrugo dei Colli Piacentini (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco /Abboccato
    • => 90% Vitigno Ortrugo
    • =< 10% Uve a  ad altri Vitigni a bacca bianca coltivati nella regione Emilia Romagna
    • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
    • Vino Bianco dal colore paglierino chiaro tendente al verdognolo, Odore delicato, caratteristico e Sapore secco o abboccato, retrogusto amarognolo, tranquillo.

  • Ortrugo dei Colli Piacentini Frizzante (Vino Bianco Frizzante)
  • Versioni: Secco
  • => 90% Vitigno Ortrugo
  • =< 10% Uve a  ad altri Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Frizzante dalla Spuma evanescente, Colore paglierino chiaro tendente al verdognolo, Odore delicato, caratteristico e Sapore fresco, fine, gradevole con retrogusto amarognolo.

  • Ortrugo dei Colli Piacentini Spumante (Vino Bianco Spumante)
  • Versioni: Spumante Brut /Extra dry
  • => 90% Vitigno Ortrugo
  • =< 10% Uve a  ad altri Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Spumante dalla Spuma fine e persistente, Colore paglierino chiaro tendente al verdognolo, Odore delicato, caratteristico e Sapore Brut o secco o abboccato, retrogusto amarognolo.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Ortrugo dei Colli Piacentini

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Ortrugo dei Colli Piacentini si estende nel territorio collinare-pedemontano piacentino situato sul versante settentrionale dell'Appennino Ligure, nel tratto che va dal confine tra Lombardia ed Emilia (Provincia di Pavia) fino a quello che separa le province di Piacenza e Parma. L'area abbraccia le quattro principali vallate piacentine, ossia: Val Tidone, Val Trebbia, Val Nure e Val d'Arda, i cui territori adeguatamente ventilati e luminosi sono ideali all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne, soprattutto quelle da cui si ottengono i vini frizzanti, che per il territorio costituiscono la tipologia di vino di maggiore produzione.

La zona di produzione del Vino DOC Ortrugo dei Colli Piacentini è localizzata in: 

  • provincia di Piacenza e comprende il territorio dei comuni di Caminata (escluso le isole amministrative in provincia di Pavia), Nibbiano, Pianello Val Tidone, Piozzano, Ziano Piacentino e, in parte, il territorio dei comuni di Agazzano, Alseno, Bettola, Bobbio, Borgonovo Val Tidone, Carpaneto Piacentino, Castell’Arquato, Castel San Giovanni, Coli, Gazzola, Gropparello, Lugagnano Val d’Arda, Pecorara, Ponte dell’Olio, Rivergaro, San Giorgio Piacentino, Travo, Vernasca e Vigolzone.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Ortrugo dei Colli Piacentini

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Ortrugo dei Colli Piacentini prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Ortrugo dei Colli Piacentini non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 10%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Ortrugo dei Colli Piacentini è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.

4. Produttori di Vino DOC Ortrugo dei Colli Piacentini

Con l’utilizzo della DOC Ortrugo dei Colli Piacentini i Produttori Vinicoli Emiliano-Romagnoli sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche, le caratteristiche e le peculiarità che lo identificano in un territorio ben definito, soprattutto durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino del Vino DOC Ortrugo dei Colli Piacentini

Antipasti a base di salumi, pesci e crostacei, cappelletti in broco, secondi di carni bianche.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Ortrugo dei Colli Piacentini

Piacenza da sempre produce vini ed il vino è coltura e tradizione; Piacenza è Terra di vini da epoche remote: hanno impiantato viti i paleoliguri, gli etruschi, i romani; hanno fatto il vino dalle nostre parti i legionari latini, i galli, i celti.

Cultura Greca Etrusca

Ma l’origine e la tradizione proviene ed è fondata sulle conoscenze greche: i viticoltori piacentini hanno sempre allevato la vite in forma bassa con le "carasse" (vinae characatae di Columella) sostenendo che "è il palo che fa l’uva".

L’antica nobiltà dei vini piacentini è suffragata da tanti reperti e testimonianze uniche e inconfutabili. E con l’età del ferro, al primo millennio a.C., che gli abitanti delle terre mare palafitticole vicino al Po emigrarono verso le colline piacentine, fondando l’importante centro culturale e termale di Veleja e impiantando le prime viti.

Tra il IV e il II sec. a.C. popolazioni galliche scesero in pianura padana (Gallia Cisalpina) e vi portarono le loro conoscenze vitivinicole, compreso un nuovo modo di conservare il vino e trasportarlo: la botte di legno assai più forte e robusta della terracotta.

Famoso nel mondo è il Fegato Etrusco: ritrovato nel 1877 a Settima di Gossolengo, datato II sec. a.C., è un reperto bronzeo che riproduce l’organo anatomico di un bovino e presenta diverse iscrizioni fra cui quella del dio Fufluns, cioè un’ aruspice di abbondanza e di protezione, sia enoica che salutare.

Gli etruschi erano colti, di carattere mite, il vino nei banchetti, rappresentava un elemento di amicizia e di convivialità, di uso parco non smodato: l’etrusco Saserna, il più noto agricoltore in terra piacentina, nel II sec. a.C. racconta che alla sua tavola si beveva il "Kilkevetra", il vino di bosco dell’Appennino piacentino.

Cultura Latina

Risalendo del buio di ere così remote, troviamo più vaste e più ricche documentazioni: i numerosi cocci di vasi vinari affiorati in Val Trebbia e in Val Nure, la preziosa patera trovata nel tardo ottocento sulle colline di Bicchignano; il bel vaso metallico decorato a sbalzo con tralci di vite e grappoli d’uva, dissepolto a Veleja nel 1760.

I vini piacentini dovevano essere già più che famosi ai tempi dei romani. Basta sfogliare i classici latini per scoprire, per esempio, che dei nostri vini parlava perfino Cicerone quando nel Senato di Roma apostrofava il suo avversario e collega piacentino Pisone (padre di Calpurnia, moglie di Giulio Cesare) accusandolo di bere calici troppo grandi di vino di Piacenza.

E’ sicuramente di questo periodo storico, nel massimo splendore dell’Impero Romano, la ricca forgiatura del primo grande bicchiere "gutturnium". Invece Licino Sestulo, che preferiva le lodi aperte alle frecciate polemiche, predicava nel Foro che "vinum merum placentium laetificat", cioè che il vino schietto di Piacenza aiuta a rasserenare lo spirito.

Vino dei Papi

Così come amavano i nostri vini per "lo gusto, et la prelibatezza" gli Sforza, il Piccinino ed il Colleoni. Beveva vini piacentini anche papa Paolo III Farnese "et anco ne mandava a pigliare - come scrive in una sua memoria il dispensiere pontificio Sante Lancerio - anco se fosse a Ferrara et a Bologna".

Tra un capolavoro e l’altro, si ristorava con i vini dei Colli Piacentini addirittura anche il grande Michelangelo, che li riceveva in botticelle (che poi il grande artista faceva travasare in fiaschi) dal piacentino Giovanni Durante, un faccendiere al quale Buonarroti aveva affidato la riscossione delle gabelle (circa 600 scudi d’oro all’anno) per i traghetti e l’uso del porto sul Po a Piacenza.

Il diritto a gabellare, Michelangelo lo aveva avuto da Papa Paolo III Farnese, finalmente nel 1535 come pagamento degli affreschi della Cappella Sistina.

Nella "De Naturali Vinarum Historia" di Andrea Bacci, edita esalta la qualità dei nostri vini, definendoli "vina valida, synceriora ac multae laudis".

Vino dei Re

Il celebre generale piacentino conte Felice Gazzola li fece assaggiare a Carlo III di Spagna che gustandoli con soddisfazione esclamò: "Sono vini eccellenti! Mai ne bevvi di migliori in vita mia".

Invece Filippo V quasi li esigeva dal suo primo ministro, il piacentino cardinale Giulio Alberoni, il quale li faceva giungere in Spagna in speciali fiasche, attraverso le valige diplomatiche in cui erano stipati anche il formaggio grana ed i prelibati salumi piacentini.

Antichi documenti e cronache del tempo dimostrano che nella seconda metà del ‘600 i vini piacentini erano esportati in Francia.

Vino di Pregio

Nel 1987 l’Office Internationale de la Vigne et du Vin ha insignito Piacenza dell’ambito titolo di “Città Internazionale della Vite e del Vino”, un prestigioso blasone che riconosce l’alta qualità e la nobiltà dei nostri vini.

Il nome probabilmente deriva da Altrughe, Altrugo o Artrugo, nomi riportati nel bollettino ampelografico pubblicato nel 1875 e fa riferimento ad un vitigno coltivato nel circondario locale.

Il primo autore che cita esplicitamente l’attuale termine è stato il Toni, nel 1927, quando sottolineava “l’Ortrugo è incluso fra i principalissimi vitigni bianchi da vino della Provincia di Piacenza".

In un successivo elenco dei vitigni coltivati in Emilia-Romagna formulato da Domenico Cavazza, il nome Ortrugo non compare: ciò fa presumere che per un certo numero di anni l’Ortrugo abbia “ceduto” il passo alle più blasonate uve rosse.

Il Vino DOC Ortrugo dei Colli Piacentini ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 21 luglio 2010.

MODENA DOC

  • Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.M. 27.07.2009, G.U. 184 del 10.08.2009
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 30.03.2015

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Modena (o di Modena) D.O.C. 

La denominazione di origine controllata "Modena" o "di Modena" è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Lambrusco Spumante
  2. Lambrusco Rosato Spumante
  3. Lambrusco Frizzante
  4. Lambrusco Rosato Frizzante
  5. Lambrusco Novello Frizzante
  6. Pignoletto Spumante
  7. Pignoletto Frizzante
  8. Rosso Spumante
  9. Rosso Frizzante
  10. Rosso Novello Frizzante
  11. Rosato Spumante
  12. Rosato Frizzante
  13. Bianco Spumante
  14. Bianco Frizzante

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Modena

 

  • Modena Bianco Frizzante (Vino Bianco Frizzante)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigni Montuni, Pignoletto e le varietà di Trebbiano coltivati nella regione Emilia Romagna, dal soli o congiuntamente;
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna
  • => 10,5% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Frizzante dalla spuma vivace, evanescente, Colore giallo paglierino di varia intensità, Odore delicato, fragrante, caratteristico con note floreali e fruttate e Sapore di corpo fresco, armonico.

  • Modena Bianco Spumante (Vino Bianco Spumante)
  • Versioni: Spumante Brut /Extra dry /Dry /Demi-sec /Doux
  • => 85% Vitigni Montuni, Pignoletto e le varietà di Trebbiano coltivati nella regione Emilia Romagna, dal soli o congiuntamente;
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Spumante dalla spuma fine e persistente, colore giallo paglierino di varia intensità, odore delicato, fragrante, caratteristico con note floreali e fruttate, dal sapore secco o asciutto, abboccato o semisecco, amabile, dolce, fresco, armonico con delicato sentore di lievito.

  • Modena Rosso Novello Frizzante (Vino Rosso Frizzante)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigni Lambrusco Grasparossa, Lambrusco Salamino, Lambrusco Marani, Lambrusco Maestri, Lambrusco Montericco, Lambrusco Oliva e Lambrusco a foglia frastagliata, da soli o congiuntamente;
  • =< 15% Vitigni Ancelotta, Fortana e altre Uve a bacca nera prodotte da altri Vitigni coltivati nella regione Emilia Romagna, da soli o congiuntamente
  • => 10,5% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rossso Spumante dalla spuma vivace, evanescente, Colore rosso rubino o granato di varia intensità, Odore vinoso, intenso, caratteristico con note floreali e fruttate dal Sapore fresco, sapido, di corpo, intenso, armonico.

  • Modena Rosso Frizzante (Vino Rosso Frizzante)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigni Lambrusco Grasparossa, Lambrusco Salamino, Lambrusco Marani, Lambrusco Maestri, Lambrusco Montericco, Lambrusco Oliva e Lambrusco a foglia frastagliata, da soli o congiuntamente;
  • =< 15% Vitigni Ancelotta, Fortana e altre Uve a bacca nera prodotte da altri Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna, da soli o congiuntamente
  • => 10,5% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rossso Spumante dalla spuma vivace, evanescente, Colore rosso rubino o granato di varia intensità, Odore delicato, fragrante, caratteristico con note floreali e Sapore di corpo fresco, sapido, intenso, armonico.

  • Modena Rosso Spumante (Vino Rosso Spumante)
  • Versioni: Spumante Brut /Extra dry /Dry /Demi-sec /Doux
  • => 85% Vitigni Lambrusco Grasparossa, Lambrusco Salamino, Lambrusco Marani, Lambrusco Maestri, Lambrusco Montericco, Lambrusco Oliva e Lambrusco a foglia frastagliata, da soli o congiuntamente;
  • =< 15% Vitigni Ancelotta, Fortana e altre Uve a bacca nera prodotte da altri Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna, da soli o congiuntamente
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato Spumante dalla spuma fine e persistente, colore rosso rubino o granato di varia intensità, Odore delicato, fragrante, ampio con note floreali e sapore secco o asciutto, abboccato o semisecco, amabile, dolce, fresco, armonico con delicato sentore di lievito.

  • Modena Rosato Frizzante (Vino Rosato Frizzante)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigni Lambrusco Grasparossa, Lambrusco Salamino, Lambrusco Marani, Lambrusco Maestri, Lambrusco Montericco, Lambrusco Oliva e Lambrusco a foglia frastagliata, da soli o congiuntamente;
  • =< 15% Vitigni Ancelotta, Fortana e altri Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna, da soli o congiuntamente
  • => 10,5% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato Spumante dalla spuma vivace, evanescente, Colore rosato più o meno intenso, Odore gradevole, netto, fragrante, caratteristico con note floreali e fruttate e Sapore di corpo, fresco, sapido.

  • Modena Rosato Spumante (Vino Rosato)
  • Versioni: Spumante Brut /Extra dry /Dry /Demi-sec /Doux
  • => 85% Vitigni Lambrusco Grasparossa, Lambrusco Salamino, Lambrusco Marani, Lambrusco Maestri, Lambrusco Montericco, Lambrusco Oliva e Lambrusco a foglia frastagliata, da soli o congiuntamente;
  • =< 15% Vitigni Ancelotta, Fortana e altri Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna, da soli o congiuntamente
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato Spumante dalla spuma fine e persistente, colore rosato più o meno intenso, odore fragrante, caratteristico con note floreali e fruttate e sapore secco o asciutto, abboccato o semisecco, amabile, dolce, fresco, armonico con delicato sentore di lievito.

  • Modena Pignoletto Frizzante (Vino Bianco Frizzante)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Pignoletto e
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna
  • => 10,5% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Frizzante dalla spuma vivace, evanescente, Colore giallo paglierino brillante, Odore delicato, fragrante, caratteristico con note fruttate e Sapore di corpo fresco, sapido, intenso, armonico.

  • Modena Pignoletto Spumante (Vino Bianco Spumante)
  • Versioni: Spumante Brut /Extra dry /Dry /Demi-sec /Doux
  • => 85% Vitigno Pignoletto e
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Spumante dalla spuma fine e persistente, colore giallo paglierino con riflessi dorati, odore fragrante, caratteristico, pieno e sapore secco o asciutto, abboccato o semisecco, amabile, dolce, fresco, armonico con delicato sentore di lievito.

  • Modena Lambrusco Rosso Frizzante (Vino Rosso Frizzante)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigni Lambrusco Grasparossa, Lambrusco Salamino, Lambrusco Marani, Lambrusco Maestri, Lambrusco Montericco, Lambrusco Oliva e Lambrusco a foglia frastagliata, da soli o congiuntamente;
  • =< 15% Vitigni Ancelotta, Fortana e altri Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna, da soli o congiuntamente
  • => 10,5% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Frizzante dalla spuma vivace, evanescente, Colore rosso rubino o granato di varia intensità, Odore delicato, fragrante, caratteristico con note floreali e Sapore di corpo fresco, sapido, intenso, armonico.

  • Modena Lambrusco Rosso Spumante (Vino Rosso Spumante)
  • Versioni: Spumante Brut /Extra dry /Dry /Demi-sec /Doux
  • => 85% Vitigni Lambrusco Grasparossa, Lambrusco Salamino, Lambrusco Marani, Lambrusco Maestri, Lambrusco Montericco, Lambrusco Oliva e Lambrusco a foglia frastagliata, da soli o congiuntamente;
  • =< 15% Vitigni Ancelotta, Fortana e altri Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna, da soli o congiuntamente
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Spumante dalla spuma fine e persistente, colore rosso rubino o granato di varia intensità, odore delicato, fragrante, ampio con note floreali e sapore secco o asciutto, abboccato o semisecco, amabile, dolce, fresco, armonico con delicato sentore di lievito.

  • Modena Lambrusco Novello Frizzante (Vino Rosso Frizzante)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigni Lambrusco Grasparossa, Lambrusco Salamino, Lambrusco Marani, Lambrusco Maestri, Lambrusco Montericco, Lambrusco Oliva e Lambrusco a foglia frastagliata, da soli o congiuntamente;
  • =< 15% Vitigni Ancelotta, Fortana e altri Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna, da soli o congiuntamente
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Frizzante dalla spuma vivace, evanescente, Colore rosso rubino o granato di varia intensità, Odore vinoso, intenso, caratteristico con note floreali e fruttate e Sapore di corpo fresco, sapido, intenso, armonico.

  • Modena Lambrusco Rosato Frizzante (Vino Rosato Frizzante)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigni Lambrusco Grasparossa, Lambrusco Salamino, Lambrusco Marani, Lambrusco Maestri, Lambrusco Montericco, Lambrusco Oliva e Lambrusco a foglia frastagliata, da soli o congiuntamente;
  • =< 15% Vitigni Ancelotta, Fortana e altri Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna, da soli o congiuntamente
  • => 10,5% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato Frizzante dalla spuma vivace, evanescente, Colore rosato più o meno intenso, Odore gradevole, netto, fragrante, caratteristico con note floreali e fruttate e Sapore di corpo fresco, sapido.

  • Modena Lambrusco Rosato Spumante (Vino Rosato Spumante)
  • Versioni: Spumante Brut /Extra dry /Dry /Demi-sec /Doux
  • => 85% Vitigni Lambrusco Grasparossa, Lambrusco Salamino, Lambrusco Marani, Lambrusco Maestri, Lambrusco Montericco, Lambrusco Oliva e Lambrusco a foglia frastagliata, da soli o congiuntamente;
  • =< 15% Vitigni Ancelotta, Fortana e altri Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna, da soli o congiuntamente 
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato Spumante dalla spuma fine e persistente, colore rosato più o meno intenso, odore fragrante, caratteristico con note floreali e fruttate e sapore secco o asciutto, abboccato o semisecco, amabile, dolce, fresco, armonico con delicato sentore di lievito.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Modena

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Modena si estende nella zona appenninica centrale dell'Emilia Romagna, in un territorio collinare e pianeggiante adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Modena è localizzata in: 

  • provincia di Modena e comprende il territorio dei comuni di Bastiglia, Bomporto, Campogalliano, Camposanto, Carpi, Castelfranco Emilia, Castelnuovo Rangone, Castelvetro di Modena, Cavezzo, Concordia sul Secchia, Finale Emilia, Fiorano Modenese, Formigine, Guiglia, Maranello, Marano sul Panaro, Medolla, Mirandola, Modena, Nonantola, Novi di Modena, Prignano sul Secchia, Ravarino, S.Cesario sul Panaro, S.Felice sul Panaro, S. Possidonio, S. Prospero sul Secchia, Sassuolo, Savignano sul Panaro, Serramazzoni, Soliera, Spilamberto e Vignola.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Modena

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Modena prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Modena non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 10%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC ma può essere riclassificata come Vino IGT tra le tipologie prodotte nel territorio. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • Il Vino DOC Modena con menzione Frizzante deve essere ottenuto con il metodo Charmat, ovvero con la rifermentazione in autoclave.
  • Il Vino DOC Modena con menzione Spumante deve essere ottenuto con il Metodo Classico, ovvero con la rifermentazione in bottiglia.
  • I Vini DOC Modena Rosati Frizzanti devono riportare in etichetta l'indicazione "Rosato"; per le tipologie e Spumante Rosato possono indicare, in alternativa, "Rosè".

4. Produttori di Vino DOC Modena

Con l’utilizzo della DOC Modena i Produttori Vinicoli Emiliano-Romagnoli sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche, le caratteristiche e le peculiarità che lo identificano in un territorio ben definito, soprattutto durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino del Vino DOC Modena

Primi e secondi piatti di carne rossa e selvaggina.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Modena

Fattori umani rilevanti per il legame Della “vitis Labrusca” ne parla Catone nel De Agricoltura e Varrone nel De Rustica. E ancora Plinio, che nella Naturale Historia, documenta le caratteristiche della “vitis vinifera” “le cui foglie come quelle della vite Labrusca, diventano di colore sanguigno prima di cadere”.

Nel 1300 il bolognese Pier dè Crescenzi, nel suo trattato di agricoltura osserva sulle Labrusche, che “nere sono, tingono i vini e chiariscono, ma intere e con raspi stropicciati si pongono nei vasi e non viziano il sapore del vino”. E’ il primo documento che indica che in quei tempi era nato l’uso di fare il vino dall’uva di quelle viti, che forse non erano più tanto “selvatiche”. Occorre ricordare infatti che le antiche Labrusche erano le viti selvatiche (vitis vinifera silvestris) o le viti della sottospecie vitis vinifera sativa, che nascevano spontaneamente da seme, nei luoghi non coltivati. Per questo motivo il Lambrusco è considerato uno dei vitigni più autoctoni del mondo in quanto deriva dall’evoluzione genetica della vitis vinifera silvestris occidentalis la cui domesticazione ha avuto luogo nel territorio modenese.

Il vino Lambrusco è sempre stato tenuto in grande onore dai Duchi, tanto è vero che, due secoli e mezzo prima, in un suo “olografo” del giugno del 1430, Nicolò III d’Este aveva ordinato che “di tutto il vino che veniva condotto da Modena a Parigi, la metà del dazio non venisse pagata”, in modo da favorirne il commercio.

Gli autori più significativi dell’800 confermano come nel corso dei secoli Modena rappresenta un territorio vocato alla produzione di vini mossi che hanno acquisito particolare notorietà e tradizione di produzione e consumo e i cui caratteri sono dovuti esclusivamente o essenzialmente all’ambiente, compresi tutti i fattori naturali e umani che lo definiscono.

L’origine storica della menzione “Modena” o “di Modena” è sicuramente nota nella metà del 1800 grazie alla metodologia produttiva relativa al tipico vino frizzante/spumante rosso derivato da un uvaggio dei vari lambruschi tradizionalmente coltivati in provincia di Modena. Il vino ottenuto veniva denominato “Lambrusco di Modena” in quanto nome della città capoluogo di provincia.

I consistenti e significativi risultati commerciali, consolidatisi in oltre un secolo di attività, hanno reso il “Lambrusco di Modena” un vino tra i più qualificati del’enologia provinciale.

Il Vino DOC Modena ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 27 luglio 2009.

  • Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 01.05.1970, G.U. 204 del 13.08.1970
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 30.03.2015

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Lambrusco Salamino di Santa Croce D.O.C. 

La denominazione di origine controllata «Lambrusco Salamino di Santa Croce» è riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Rosso Spumante
  2. Rosato Spumante
  3. Rosso Frizzante
  4. Rosato Frizzante

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Lambrusco Salamino di Santa Croce

 

  • Lambrusco Salamino di Santa Croce Rosso Frizzante (Vino Rosso Frizzante)
  • Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
  • => 85% Vitigno Lambrusco Salamino
  • =< 15% Vitigni di altri Lambruschi, Ancellotta e Fortana
  • => 10,5% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Frizzante Rosso dalla spuma vivace, evanescente e colore rosso rubino o granato di varia intensita'; odore gradevole, profumo che ricorda quello della violetta, dal sapore secco o asciutto, abboccato o semisecco, amabile, dolce, di corpo fresco, sapido ed armonico.

  • Lambrusco Salamino di Santa Croce Rosso Spumante (Vino Rosso Spumante)
  • Versioni: Spumante Brut /Extra dry /Dry /Demi-sec /Doux
  • => 85% Vitigno Lambrusco Salamino
  • =< 15% Vitigni di altri Lambruschi, Ancellotta e Fortana
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Spumante Rosso dalla spuma fine e persistente e colore rosso rubino o granato di varia intensità; odore gradevole, fine, gentile, floreale, ampio e composito, dal sapore secco o asciutto, abboccato o semisecco, amabile, dolce, di corpo fresco, sapido ed armonico.

  • Lambrusco Salamino di Santa Croce Rosato Frizzante (Vino Rosato Frizzante)
  • Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
  • => 85% Vitigno Lambrusco Salamino
  • =< 15% Vitigni di altri Lambruschi, Ancellotta e Fortana
  • => 10,5% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Frizzante Rosato dalla spuma vivace, evanescente e colore rosato piu' o meno intenso; odore gradevole, fruttato, caratteristico, dal sapore secco o asciutto, abboccato o semisecco, amabile, dolce, fresco, sapido ed armonico.

  • Lambrusco Salamino di Santa Croce Rosato Spumante (Vino Rosato Spumante)
  • Versioni: Spumante Brut /Extra dry /Dry /Demi-sec /Doux
  • => 85% Vitigno Lambrusco Salamino
  • =< 15% Vitigni di altri Lambruschi, Ancellotta e Fortana
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Spumante Rosato dalla spuma fine, persistente e colore rosato più o meno intenso; odore gradevole, fine, gentile, floreale, ampio e composito, dal sapore secco o asciutto, abboccato o semisecco, amabile, dolce, fresco, sapido ed armonico.

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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Lambrusco Salamino di Santa Croce

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Lambrusco Salamino di Santa Croce si estende nella zona appenninica centrale dell'Emilia Romagna, in un territorio collinare e pianeggiante adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Lambrusco Salamino di Santa Croce è localizzata in:

  • provincia di Modena e comprende il territorio dei comuni di Cavezzo, Concordia sulla Secchia, Medolla, Novi, S.Felice sul Panaro, S. Possidonio e, in parte, il territorio dei comuni di Campogalliano, Camposanto, Carpi, Finale Emilia, Mirandola, Modena e Soliera.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Lambrusco Salamino di Santa Croce

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Lambrusco Salamino di Santa Croce prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Lambrusco Salamino di Santa Croce non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 10%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC ma può essere riclassificata come Vino IGT tra le tipologie prodotte nel territorio. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • Il Vino DOC Lambrusco Salamino di Santa Croce con menzione Frizzante deve essere ottenuto con il metodo Charmat, ovvero con la rifermentazione in autoclave.
  • Il Vino DOC Lambrusco Salamino di Santa Croce con menzione Spumante deve essere ottenuto con il Metodo Classico, ovvero con la rifermentazione in bottiglia.
  • I Vini DOC Lambrusco Salamino di Santa Croce Rosati Frizzanti e Spumanti devono riportare in etichetta l'indicazione "Rosato" o, in alternativa "Rosè".

4. Produttori di Vino DOC Lambrusco Salamino di Santa Croce

Con l’utilizzo della DOC Lambrusco Salamino di Santa Croce i Produttori Vinicoli Emiliano-Romagnoli sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche, le caratteristiche e le peculiarità che lo identificano in un territorio ben definito, soprattutto durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Lambrusco Salamino di Santa Croce

Piatti della cucina modenese, paste asciutte di tutti i tipi, zampone, cotechini, bolliti misti.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Lambrusco Salamino di Santa Croce

Gli Autori latini (Catone, Plinio, Columella) nei loro scritti descrivono la produzione di un vino mosso (lambrusco) in grado di liberare spuma e quindi se ne deriva l’immagine di un vino frizzante. Occorre però attendere lo sviluppo delle conoscenze che si ebbero dalla fine del ‘600 a tutto l’800 per capire la causa biologica e la natura chimica della fermentazione alcolica e alcuni aspetti relativi alla tecnica enologica collegata.

Altre scoperte dovevano però fare far in modo che tutta l’anidride carbonica prodotta nel corso della fermentazione rimanesse sciolta nel vino: occorreva da un lato un contenitore in grado di reggere la pressione e dall’altro un tappo che ne impedisse la fuga. Sono due condizioni queste che si realizzarono tra la fine del ‘600 e gli inizi del ‘700. Tale propensione per vini frizzanti bianchi e rossi viene ricordata da Autori successivi del seicento e del settecento, fino alla conclusione della lunga evoluzione genetica che porterà alla miglior identificazione delle viti selvatiche dei latini nelle varietà bianche e soprattutto rosse (famiglia dei Lambruschi modenesi) descritte dagli ampelografi del 1800 (in particolare Acerbi, Mendola e Agazzotti).

Oltre ai progressi tecnologici si ebbe anche un importante cambiamento climatico (piccola era glaciale) con autunni freddi e umidi, ritardi di maturazione e fermentazioni incomplete che determinavano riprese fermentative in botte con rottura delle stesse.

Dalla metà dell’800 alla metà del ‘900 la maniera più diffusa di ottenere un lambrusco frizzante naturale in senso industriale era rappresentata dalla rifermentazione in bottiglia. Si otteneva così un lambrusco frizzante torbido, senza sboccatura, e la gran parte del prodotto.

Nel 1860 prese così ad operare a Modena la prima cantina di produzione di lambrusco frizzante di tutta l’Emilia. Le produzioni migliori venivano comunque sottoposte alla eliminazione delle fecce anche con metodi che ne diminuissero le perdite quanti qualitative, dapprima con macchine travasatrici isobariche (messe a punto dal Martinotti a fine ‘800), mentre attualmente anche nei vini frizzanti e spumanti rifermentati in bottiglia si usa eliminare il deposito di fecce di lievito dopo averlo fatto discendere verso il tappo e previo congelamento del collo della bottiglia.

Il Vino DOC Lambrusco Salamino di Santa Croce ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 1 maggio 1970.

  • Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 01.05.1970, G.U. 203 del 12.08.1970
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 30.03.2015

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Lambrusco Grasparossa di Castelvetro D.O.C.

La denominazione di origine controllata «Lambrusco Grasparossa di Castelvetro» è riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Rosso Spumante
  2. Rosato Spumante
  3. Rosso Frizzante
  4. Rosato Frizzante

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Lambrusco Grasparossa di Castelvetro

 

  • Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Rosso Frizzante (Vino Rosso Frizzante)
  • Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
  • => 85% Vitigno Lambrusco Grasparossa
  • =< 15% Vitigni di altri Lambruschi e Malbo Gentile, da soli o congiuntamente
  • =>10,5% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Frizzante Rosso dalla spuma vivace, evanescente e colore rosso rubino intenso; odore vinoso, intenso con caratteristico profumo di fruttato, dal sapore secco o asciutto, abboccato o semisecco, amabile, dolce, di corpo fresco, sapido ed armonico.

  • Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Rosso Spumante (Vino Rosso Spumante)
  • Versioni: Spumante Brut /Extra dry /Dry /Demi-sec /Doux
  • => 85% Vitigno Lambrusco Grasparossa
  • =< 15% Vitigni di altri Lambruschi e Malbo Gentile, da soli o congiuntamente
  • =>11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Spumante Rosso dalla spuma fine e persistente, colore rosso rubino intenso; odore gradevole, fine, gentile, floreale, ampio e composito, dal sapore secco o asciutto, abboccato o semisecco, amabile, dolce, di corpo fresco, sapido ed armonico.

  • Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Rosato Frizzante (Vino Rosato Frizzante)
  • Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
  • => 85% Vitigno Lambrusco Grasparossa
  • =< 15% Vitigni di altri Lambruschi e Malbo Gentile, da soli o congiuntamente
  • =>10,5% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Frizzante Rosato dalla spuma vivace, evanescente e colore rosato più o meno intenso; odore gradevole, fruttato, caratteristico, dal sapore secco o asciutto, abboccato o semisecco, amabile, dolce, fresco, sapido ed armonico.

  • Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Rosato Spumante (Vino Rosato Spumante)
  • Versioni: Brut /Extra dry /Dry /Demi-sec /Doux
  • => 85% Vitigno Lambrusco Grasparossa
  • =< 15% Vitigni di altri Lambruschi e Malbo Gentile, da soli o congiuntamente
  • =>11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Spumante Rosato dalla spuma fine e persistente, colore rosato più o meno intenso; odore gradevole, fine, gentile, floreale, ampio e composito, dal sapore secco o asciutto, abboccato o semisecco, amabile, dolce, fresco, sapido ed armonico.

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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Lambrusco Grasparossa di Castelvetro

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Lambrusco Grasparossa di Castelvetro si estende nella zona appenninica centrale dell'Emilia Romagna, in un territorio collinare e pianeggiante adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Lambrusco Grasparossa di Castelvetro è localizzata in:

  • provincia di Modena e comprende il territorio dei comuni di Castelfranco Emilia, Castelnuovo Rangone, Castelvetro, Fiorano, Formigine, Maranello, Marano sul Panaro, Prignano sul Secchia, Savignano sul Panaro, Spilamberto, Sassuolo, Vignola, S.Cesario sul Panaro e, in parte, il territorio del comune di Modena.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Lambrusco Grasparossa di Castelvetro

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Lambrusco Grasparossa di Castelvetro prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Lambrusco Grasparossa di Castelvetro non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 10%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC ma può essere riclassificata come Vino IGT tra le tipologie prodotte nel territorio. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • Il Vino DOC Lambrusco Grasparossa di Castelvetro con menzione Frizzante deve essere ottenuto con il metodo Charmat, ovvero con la rifermentazione in autoclave.
  • Il Vino DOC Lambrusco Grasparossa di Castelvetro con menzione Spumante deve essere ottenuto con il Metodo Classico, ovvero con la rifermentazione in bottiglia.
  • I Vini DOC Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Rosati Frizzanti e Spumanti devono riportare in etichetta l'indicazione "Rosato" o, in alternativa "Rosè".

4. Produttori di Vino DOC Lambrusco Grasparossa di Castelvetro

Con l’utilizzo della DOC Lambrusco Grasparossa di Castelvetro i Produttori Vinicoli Emiliano-Romagnoli sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche, le caratteristiche e le peculiarità che lo identificano in un territorio ben definito, soprattutto durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Lambrusco Grasparossa di Castelvetro

Piatti della cucina modenese, prosciutto, culatello, spalla cotta, tortellini, tortelli di zucca, ciambella reggiana.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Lambrusco Grasparossa di Castelvetro

Della “vitis Labrusca” ne parla Catone nel De Agricoltura e Varrone nel De Rustica. E ancora Plinio, che nella Naturale Historia, documenta le caratteristiche della “vitis vinifera” “le cui foglie come quelle della vite Labrusca, diventano di colore sanguigno prima di cadere”.

Nel 1300 il bolognese Pier dè Crescenzi, nel suo trattato di agricoltura osserva sulle Labrusche, che “nere sono, tingono i vini e chiariscono, ma intere e con raspi stropicciati si pongono nei vasi e non viziano il sapore del vino”. E’ il primo documento che indica che in quei tempi era nato l’uso di fare il vino dall’uva di quelle viti, che forse non erano più tanto “selvatiche”. Occorre ricordare infatti che le antiche Labrusche erano le viti selvatiche (vitis vinifera silvestris) o le viti della sottospecie vitis vinifera sativa, che nascevano spontaneamente da seme, nei luoghi non coltivati. Per questo motivo il Lambrusco è considerato uno dei vitigni più autoctoni del mondo in quanto deriva dall’evoluzione genetica della vitis vinifera silvestris occidentalis la cui domesticazione ha avuto luogo nel territorio modenese.

Il vino Lambrusco è sempre stato tenuto in grande onore dai Duchi, tanto è vero che, due secoli e mezzo prima, in un suo “olografo” del giugno del 1430, Nicolò III d’Este aveva ordinato che “di tutto il vino che veniva condotto da Modena a Parigi, la metà del dazio non venisse pagata”, in modo da favorirne il commercio.

Gli autori più significativi dell’800 confermano come nel corso dei secoli Modena rappresenta un territorio vocato alla produzione di vini mossi che hanno acquisito particolare notorietà e tradizione di produzione e consumo e i cui caratteri sono dovuti esclusivamente o essenzialmente all’ambiente, compresi tutti i fattori naturali e umani che lo definiscono.

L’origine storica della denominazione “Lambrusco Grasparossa” è sicuramente nota fin dal 1800 come dimostrano i numerosi documenti storici tra i quali troviamo il catalogo alfabetico di quasi tutte le uve “ redatto da Luigi Maini nel 1854 e il “catalogo descrittivo delle principali varietà di uve coltivate nelle provincie di Modena e di Reggio Emilia dell’Avv. Francesco Aggazzotti pubblicato nel 1867.

Il Vino DOC Lambrusco Grasparossa di Castelvetro ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 1 maggio 1970.

Oltre 300 buyers, tra Importatori, Grossisti e Distributori in 70 paesi del mondo, sono le collaborazioni attive di Assovini.it

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Assovini.it è il sito del Vino e delle Cantine ideato nel 1986 e realizzato da un team di Sommelier con la collaborazione di Enologi e Produttori per diffondere i migliori Vini italiani nel mondo.

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