Assovini
- Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 24.05.1968, G.U. 178 del 15.07.1968
- Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 19.01.2023 - G.U. n. 30 del 06.02.2023
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione ◊ Sottozona
Vino Montepulciano d'Abruzzo D.O.C. Sottozona Terre Aquilane (o Terre De L'Aquila)
La denominazione d'origine controllata "Montepulciano d'Abruzzo - Sottozona Terre Aquilane" è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione, per le seguenti tipologie:
- Sottozona Terre Aquilane Superiore
- Sottozona Terre Aquilane Riserva
- Le Sottozone del Vino Montepulciano d'Abruzzo DOC »
- Sottozona Alto Tirino e Riserva »
- Sottozona Colline Pescaresi Superiore e Riserva »
- Sottozona San Martino sulla Marrucina Superiore e Riserva »
- Sottozona Teate e Riserva »
- Sottozona Terre Aquilane Superiore e Riserva »
- Sottozona Terre dei Peligni e Riserva »
- Sottozona Terre dei Vestini e Riserva »
- Sottozona Terre di Chieti Superiore e Riserva »
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Montepulciano d'Abruzzo - Sottozona Terre Aquilane
- Sottozona Terre Aquilane Superiore (Vino Rosso Superiore)
- Versioni: Secco
- => 90% Vitigno Montepulciano
- =< 10% Uve di altri Vitigni a bacca nera non aromatici idonei alla coltivazione per la regione Abruzzo.
- => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal Colore colore rosso rubino intenso, tendente al granato con l’invecchiamento, Odore etereo, profumi di frutti rossi, spezie e con caratteri fini nella fase di invecchiamento e con sentori di vonfettura se sottoposto a parziale appassimento delle uve, dal Sapore secco, armonico, sapido, leggermente tannico che si affina con il tempo al morbido.
- Sottozona Terre Aquilane Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
- Versioni: Secco
- => 90% Vitigno Montepulciano
- =< 10% Uve di altri Vitigni a bacca nera non aromatici idonei alla coltivazione per la regione Abruzzo.
- => 13% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Invecchiato dal Colore rosso rubino intenso, tendente al granato con l’invecchiamento, Odore speziato e persistente, e Sapore secco, persistente, equilibrato.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Montepulciano d'Abruzzo - Sottozona Terre Aquilane
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Montepulciano d'Abruzzo Sottozona Terre Aquilane comprende due aree montane così distinte: la prima una piccola conca intermontana denominata "Piano" in agro di Ofena, nonché le aree circostanti ricadenti nei territori di Capestrano e Villa S. Lucia, definita dalle pendici sud-orientali del massiccio del Gran Sasso e della catena del Sirente. Il Pianoro e le aree limitrofe si trovano a circa 400-450 metri sul livello del mare, con ottime esposizioni.
La Zona di Produzione del Vino DOC Montepulciano d'Abruzzo - Sottozona Terre Aquilane è localizzata in:
- provincia di L'Aquila, e comprende il territorio dei comuni di Acciano, Anversa degli Abruzzi, Balsorano, Bugnara, Canistro, Capestrano, Castel di Ieri, Castelvecchio Subequo, Civita d'Antino, Civitella Roveto, Cocullo, Corfinio, Fagnano Alto, Fontecchio, Fossa, Gagliano Aterno, Goriano Sicoli, Introdacqua, Molina Aterno, Morino, Ofena, Pacentro, Poggio Picenze, Pratola Peligna, Pettorano sul Gizio, Prezza, Raiano, Rocca Casale, San Demetrio nei Vestini, Sant'Eusanio Forconese, San Vincenzo Valle Roveto, Secinaro, Sulmona, Tione d'Abruzzi, Villa S. Angelo, Villa S. Lucia e Vittorito.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Montepulciano d'Abruzzo - Sottozona Terre Aquilane
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione dei Vini DOC Montepulciano d'Abruzzo - Sottozona Terre Aquilane prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino non dovrà essere superiore al 70% per entrambe le tipologie di Vino DOC Montepulciano d'Abruzzo Sottozona Casauria e Riserva. Qualora tali parametri vengano superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
- Il Vino Sottozona Terre Aquilane Superiore deve essere sottoposto ad Invecchiamento per un periodo non inferiore a 6 mesi. Per la versione Riserva l'Invecchiamento non è inferiore a 24 mesi di cui 6 in recipienti di legno.
4. Produttori di Vino DOC Montepulciano d'Abruzzo - Sottozona Terre Aquilane
Con l’utilizzo della DOC Montepulciano d'Abruzzo - Sottozona Casauria i Produttori vinicoli abruzzesi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche, le caratteristiche e le peculiarità che lo identificano in un territorio ben definito, soprattutto durante la visita alle cantine vinicole che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Montepulciano d'Abruzzo - Sottozona Terre Aquilane
Primi piatti con ragù di carne, carni rosse grigliate e al forno, agnello alla griglia, pecora al caldaro, maiale in porchetta, spezzatino di maiale, formaggi vari, minestre e cacciagione.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Montepulciano d'Abruzzo - Sottozona Terre Aquilane
Le notizie storiche sulla presenza della vite e del vino nell’area delimitata, come testimoniano diversi autori di differenti epoche, è legata soprattutto all’instancabile opera dei padri benedettini presenti nelle diverse abbazie sorte sul territorio quali quella di S. Clemente a Casauria e quella di Santa Maria d’Arabona del 1209 (Manoppello).
Il toponimo “Casauria” fu reso celebre nel Medioevo dal fatto che il territorio che esso identificava fu scelto per la costruzione del monastero di S. Clemente a Casauria per volere dell’imperatore Ludovico II che acquistò le terre nell’871.
Nel Chronicon Casauriense, che racconta la storia del monastero con tutte le vicissitudini che ne caratterizzarono la costruzione e l’evoluzione, c’è un tentativo da parte del cronista di attribuire al termine “Casauria” un’origine legata alla costruzione dell’edificio sacro. Ma i documenti di compravendita dell’871 per l’acquisizione delle terre nonché altri atti, attestano che il termine “Casauria” già esisteva e con ogni probabilità risaliva all’epoca romana. Una volta accorpati in un’unica proprietà i terreni di pertinenza della badia, il toponimo fu esteso all’intero corpo e, per la sacralità ad esso associata, anche a tutta l’area geografica circostante.
Ma, facendo un salto di alcuni secoli, come afferma il Prof. Franco Cercone in uno dei suoi numerosi scritti “dobbiamo sicuramente alle famiglie dei Mezzana e dei Tabassi, alla fine del 1700, l’ampliamento dell’area di coltivazione del vitigno Montepulciano poiché queste, benché proprietarie di vasti possedimenti in Sulmona e nei centri limitrofi, indirizzarono le proprie mire sui fertili territori posti oltre le Gole di Popoli e lungo la Valle Pescara”. In quest’area vengono infatti a formarsi ricchi feudi, per lo più in tenimento di Torre dei Passeri, Tocco da Casauria e Musellaro.
E’ da ritenersi che le condizioni climatiche e le caratteristiche geologiche dell’alta Val Pescara, particolarmente favorevoli alla viticoltura, siano alla base delle motivazioni che indussero esponenti della nobiltà sulmonese ad espandere i loro possedimenti in quest’area ed è probabile che diversi vitigni, tra cui il Montepulciano, siano stati trapiantati dai Mezzana a Torre dei Passeri e da qui, il “vitigno portabandiera dell’Abruzzo”, sia migrato agli inizi del 1900 verso il chietino, la costa pescarese ed il teramano.
La zona interna della provincia di Pescara vanta antiche tradizioni viticole tanto che un sinonimo del vitigno Montepulciano è “Montepulciano di Torre dé Passeri” o semplicemente “Torre dé Passeri” come ricorda Bruno Bruni nel capitolo dedicato al Montepulciano in una pubblicazione del Ministero dell’Agricoltura - Commissione per lo studio ampelografico dei principali vitigni ad uve da vino coltivati in Italia del 1955.
Da quanto detto si evince che la presenza del vitigno Montepulciano nell’entroterra della provincia di Pescara, ossia nella zona casauriense, risale ormai ad oltre due secoli ed è proprio in questa zona che esso ha potuto esprimere tutte le sue potenzialità, evidenziando peculiari caratteristiche legate sia agli aspetti olfattivi che gustativi. Esso costituisce oggi la base del vino abruzzese più importante ed apprezzato, simbolo enoico di un’intera regione, il “Montepulciano d’Abruzzo” DOC, riconosciuto nel 1968, il cui disciplinare è stato negli anni oggetto di alcune modifiche volte alla qualificazione del prodotto ed alla identificazione territoriale mediante la individuazione di specifiche sottozone quali quella di “Casauria” o “Terre di Casauria”.
- Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 24.05.1968, G.U. 178 del 15.07.1968
- Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 19.01.2023 - G.U. n. 30 del 06.02.2023
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione ◊ Sottozona
Vino Montepulciano d'Abruzzo D.O.C. Sottozona San Martino sulla Marrucina
La denominazione d'origine controllata "Montepulciano d'Abruzzo - Sottozona San Martino sulla Marrucina" è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione, per le seguenti tipologie:
- Sottozona San Martino Sulla Marrucina Superiore
- Sottozona San Martino Sulla Marrucina Riserva
- Le Sottozone del Vino Montepulciano d'Abruzzo DOC »
- Sottozona Alto Tirino e Riserva »
- Sottozona Colline Pescaresi Superiore e Riserva »
- Sottozona San Martino sulla Marrucina Superiore e Riserva »
- Sottozona Teate e Riserva »
- Sottozona Terre Aquilane Superiore e Riserva »
- Sottozona Terre dei Peligni e Riserva »
- Sottozona Terre dei Vestini e Riserva »
- Sottozona Terre di Chieti Superiore e Riserva »
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Montepulciano d'Abruzzo - Sottozona San Martino sulla Marrucina
- Sottozona San Martino sulla Marrucina Superiore (Vino Rosso Superiore)
- Versioni: Secco
- => 90% Vitigno Montepulciano
- =< 10% Uve di altri Vitigni a bacca nera non aromatici idonei alla coltivazione per la regione Abruzzo.
- => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Superiore dal Colore rosso rubino intenso con lievi sfumature violacee, tendenti al granato con l’invecchiamento, Odore profumi di frutti rossi maturi, spezie, intenso, etereo, dal Sapore pieno, secco, armonico, leggermente tannico.
- Sottozona San Martino sulla Marrucina Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
- Versioni: Secco
- => 90% Vitigno Montepulciano
- =< 10% Uve di altri Vitigni a bacca nera non aromatici idonei alla coltivazione per la regione Abruzzo.
- => 13% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Invecchiato dal Colore colore rosso rubino intenso, tendente al granato con l’invecchiamento, Odore speziato e persistente, dal Sapore secco, persistente, equilibrato.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Montepulciano d'Abruzzo - Sottozona San Martino sulla Marrucina
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Montepulciano d'Abruzzo Sottozona San Martino sulla Marrucina è costituita da un'ampia fascia collinare che si affaccia nella parte nord-occidentale ai piedi della Majella.
La Zona di Produzione del Vino DOC Montepulciano d'Abruzzo - Sottozona San Martino sulla Marrucina è localizzata in:
- provincia di Chieti e comprende l'intero territorio del comune di San Martino sulla Marrucina.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Montepulciano d'Abruzzo - Sottozona San Martino sulla Marrucina
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione dei Vini DOC Montepulciano d'Abruzzo - Sottozona San Martino sulla Marrucina prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino non dovrà essere superiore al 70% per entrambe le tipologie di Vino DOC Montepulciano d'Abruzzo Sottozona Casauria e Riserva. Qualora tali parametri vengano superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
- Il Vino Sottozona San Martino sulla Marrucina deve essere sottoposto ad Invecchiamento per un periodo non inferiore a 12 mesi di cui almeno 6 in recipienti in legno. Per la versione Riserva l'Invecchiamento non è inferiore a 24 mesi di cui almeno 6 in recipienti in legno.
4. Produttori di Vino DOC Montepulciano d'Abruzzo - Sottozona San Martino sulla Marrucina
Con l’utilizzo della DOC Montepulciano d'Abruzzo - Sottozona Casauria i Produttori vinicoli abruzzesi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche, le caratteristiche e le peculiarità che lo identificano in un territorio ben definito, soprattutto durante la visita alle cantine vinicole che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Montepulciano d'Abruzzo - Sottozona San Martino sulla Marrucina
Primi piatti con ragù di carne, carni rosse grigliate e al forno, agnello alla griglia, pecora al caldaro, maiale in porchetta, spezzatino di maiale, formaggi vari, minestre e cacciagione.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Montepulciano d'Abruzzo - Sottozona San Martino sulla Marrucina
Le notizie storiche sulla presenza della vite e del vino nell’area delimitata, come testimoniano diversi autori di differenti epoche, è legata soprattutto all’instancabile opera dei padri benedettini presenti nelle diverse abbazie sorte sul territorio quali quella di S. Clemente a Casauria e quella di Santa Maria d’Arabona del 1209 (Manoppello).
Il toponimo “Casauria” fu reso celebre nel Medioevo dal fatto che il territorio che esso identificava fu scelto per la costruzione del monastero di S. Clemente a Casauria per volere dell’imperatore Ludovico II che acquistò le terre nell’871.
Nel Chronicon Casauriense, che racconta la storia del monastero con tutte le vicissitudini che ne caratterizzarono la costruzione e l’evoluzione, c’è un tentativo da parte del cronista di attribuire al termine “Casauria” un’origine legata alla costruzione dell’edificio sacro. Ma i documenti di compravendita dell’871 per l’acquisizione delle terre nonché altri atti, attestano che il termine “Casauria” già esisteva e con ogni probabilità risaliva all’epoca romana. Una volta accorpati in un’unica proprietà i terreni di pertinenza della badia, il toponimo fu esteso all’intero corpo e, per la sacralità ad esso associata, anche a tutta l’area geografica circostante.
Ma, facendo un salto di alcuni secoli, come afferma il Prof. Franco Cercone in uno dei suoi numerosi scritti “dobbiamo sicuramente alle famiglie dei Mezzana e dei Tabassi, alla fine del 1700, l’ampliamento dell’area di coltivazione del vitigno Montepulciano poiché queste, benché proprietarie di vasti possedimenti in Sulmona e nei centri limitrofi, indirizzarono le proprie mire sui fertili territori posti oltre le Gole di Popoli e lungo la Valle Pescara”. In quest’area vengono infatti a formarsi ricchi feudi, per lo più in tenimento di Torre dei Passeri, Tocco da Casauria e Musellaro.
E’ da ritenersi che le condizioni climatiche e le caratteristiche geologiche dell’alta Val Pescara, particolarmente favorevoli alla viticoltura, siano alla base delle motivazioni che indussero esponenti della nobiltà sulmonese ad espandere i loro possedimenti in quest’area ed è probabile che diversi vitigni, tra cui il Montepulciano, siano stati trapiantati dai Mezzana a Torre dei Passeri e da qui, il “vitigno portabandiera dell’Abruzzo”, sia migrato agli inizi del 1900 verso il chietino, la costa pescarese ed il teramano.
La zona interna della provincia di Pescara vanta antiche tradizioni viticole tanto che un sinonimo del vitigno Montepulciano è “Montepulciano di Torre dé Passeri” o semplicemente “Torre dé Passeri” come ricorda Bruno Bruni nel capitolo dedicato al Montepulciano in una pubblicazione del Ministero dell’Agricoltura - Commissione per lo studio ampelografico dei principali vitigni ad uve da vino coltivati in Italia del 1955.
Da quanto detto si evince che la presenza del vitigno Montepulciano nell’entroterra della provincia di Pescara, ossia nella zona casauriense, risale ormai ad oltre due secoli ed è proprio in questa zona che esso ha potuto esprimere tutte le sue potenzialità, evidenziando peculiari caratteristiche legate sia agli aspetti olfattivi che gustativi. Esso costituisce oggi la base del vino abruzzese più importante ed apprezzato, simbolo enoico di un’intera regione, il “Montepulciano d’Abruzzo” DOC, riconosciuto nel 1968, il cui disciplinare è stato negli anni oggetto di alcune modifiche volte alla qualificazione del prodotto ed alla identificazione territoriale mediante la individuazione di specifiche sottozone quali quella di “Casauria” o “Terre di Casauria”.
- Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 24.05.1968, G.U. 178 del 15.07.1968
- Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 19.01.2023 - G.U. n. 30 del 06.02.2023
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione ◊ Sottozona
Vino Montepulciano d'Abruzzo D.O.C. Sottozona Colline Pescaresi
La denominazione d'origine controllata "Montepulciano d'Abruzzo", e alle relative Sottozone, è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione, per le seguenti tipologie:
- Sottozona Colline Pescaresi Superiore
- Sottozona Colline Pescaresi Riserva
-
- Sottozona Alto Tirino e Riserva »
- Sottozona Colline Pescaresi Superiore e Riserva »
- Sottozona San Martino sulla Marrucina Superiore e Riserva »
- Sottozona Teate e Riserva »
- Sottozona Terre Aquilane Superiore e Riserva »
- Sottozona Terre dei Peligni e Riserva »
- Sottozona Terre dei Vestini e Riserva »
- Sottozona Terre di Chieti Superiore e Riserva » Le Sottozone del Vino Montepulciano d'Abruzzo DOC »
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Montepulciano d'Abruzzo - Sottozona Colline Pescaresi
- Sottozona Colline Pescaresi Superiore (Vino Rosso Superiore)
- Versioni: Secco
- = 90% Vitigno Montepulciano
- =< 10% Uve di altri Vitigni a bacca nera non aromatici idonei alla coltivazione per la regione Abruzzo.
- => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Superiore dal Colore colore rosso rubino intenso, tendente al granato con l’invecchiamento, Odore etereo, profumi di frutti rossi, spezie e con caratteri fini nella fase di invecchiamento e con sentori di vonfettura se sottoposto a parziale appassimento delle uve, dal Sapore secco, armonico, sapido, leggermente tannico che si affina con il tempo al morbido.
- Sottozona Colline Pescaresi Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
- Versioni: Secco
- => 90% Vitigno Montepulciano
- =< 10% Uve di altri Vitigni a bacca nera non aromatici idonei alla coltivazione per la regione Abruzzo.
- => 13% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Invecchiato dal Colore rosso rubino intenso, tendente al granato con l’invecchiamento, Odore speziato e persistente, e Sapore secco, persistente, equilibrato.
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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Montepulciano d'Abruzzo - Sottozona Colline Pescaresi
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Montepulciano d'Abruzzo Sottozona Colline Pescaresi è costituita da un'ampia ed estesa fascia collinare litoranea, seguita dalla collina interna ed infine da quella pedemontana che si spinge sino ai piedi del Gran Sasso e della Maiella..
La Zona di Produzione del Vino DOC Montepulciano d'Abruzzo - Sottozona Colline Pescaresi è localizzata in:
- provincia di Pescara e comprende il territorio dei comuni di Alanno, Bolognano, Brittoli, Bussi, Cappelle sul Tavo, Castiglione a Casauria, Catignano, Cepagatti, Città Sant'Angelo, Civitella Casanova, Civitaquana, Collecorvino, Corvara, Cugnoli, Elice, Farindola, Lettomanoppello, Loreto Aprutino, Manoppello, Montebello di Bertona, Montesilvano, Moscufo, Nocciano, Penne, Pianella, Pietranico, Picciano, Pescara, Pescosansonesco, Popoli, Rosciano, San Valentino, Scafa, Serramonacesca, Spoltore, Tocco da Casauria, Torre de’ Passeri, Turrivalignani, Vicoli.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Montepulciano d'Abruzzo - Sottozona Colline Pescaresi
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione dei Vini DOC Montepulciano d'Abruzzo - Sottozona Colline Pescaresi prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino non dovrà essere superiore al 70% per entrambe le tipologie di Vino DOC Montepulciano d'Abruzzo Sottozona Colline Pescaresi. Qualora tali parametri vengano superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
- Il Vino Sottozona Colline Pescaresi Superiore deve essere sottoposto ad Invecchiamento per un periodo non inferiore a 6 mesi. Per la versione Riserva l'Invecchiamento non è inferiore a 24 mesi di cui 6 in recipienti di legno.
4. Produttori di Vino DOC Montepulciano d'Abruzzo - Sottozona Colline Pescaresi
Con l’utilizzo della DOC Montepulciano d'Abruzzo - Sottozona Casauria i Produttori vinicoli abruzzesi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche, le caratteristiche e le peculiarità che lo identificano in un territorio ben definito, soprattutto durante la visita alle cantine vinicole che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Montepulciano d'Abruzzo - Sottozona Colline Pescaresi
Primi piatti con ragù di carne, carni rosse grigliate e al forno, agnello alla griglia, pecora al caldaro, maiale in porchetta, spezzatino di maiale, formaggi vari, minestre e cacciagione.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Montepulciano d'Abruzzo - Sottozona Colline Pescaresi
Le notizie storiche sulla presenza della vite e del vino nell’area delimitata, come testimoniano diversi autori di differenti epoche, è legata soprattutto all’instancabile opera dei padri benedettini presenti nelle diverse abbazie sorte sul territorio quali quella di S. Clemente a Casauria e quella di Santa Maria d’Arabona del 1209 (Manoppello).
Il toponimo “Casauria” fu reso celebre nel Medioevo dal fatto che il territorio che esso identificava fu scelto per la costruzione del monastero di S. Clemente a Casauria per volere dell’imperatore Ludovico II che acquistò le terre nell’871.
Nel Chronicon Casauriense, che racconta la storia del monastero con tutte le vicissitudini che ne caratterizzarono la costruzione e l’evoluzione, c’è un tentativo da parte del cronista di attribuire al termine “Casauria” un’origine legata alla costruzione dell’edificio sacro. Ma i documenti di compravendita dell’871 per l’acquisizione delle terre nonché altri atti, attestano che il termine “Casauria” già esisteva e con ogni probabilità risaliva all’epoca romana. Una volta accorpati in un’unica proprietà i terreni di pertinenza della badia, il toponimo fu esteso all’intero corpo e, per la sacralità ad esso associata, anche a tutta l’area geografica circostante.
Ma, facendo un salto di alcuni secoli, come afferma il Prof. Franco Cercone in uno dei suoi numerosi scritti “dobbiamo sicuramente alle famiglie dei Mezzana e dei Tabassi, alla fine del 1700, l’ampliamento dell’area di coltivazione del vitigno Montepulciano poiché queste, benché proprietarie di vasti possedimenti in Sulmona e nei centri limitrofi, indirizzarono le proprie mire sui fertili territori posti oltre le Gole di Popoli e lungo la Valle Pescara”. In quest’area vengono infatti a formarsi ricchi feudi, per lo più in tenimento di Torre dei Passeri, Tocco da Casauria e Musellaro.
E’ da ritenersi che le condizioni climatiche e le caratteristiche geologiche dell’alta Val Pescara, particolarmente favorevoli alla viticoltura, siano alla base delle motivazioni che indussero esponenti della nobiltà sulmonese ad espandere i loro possedimenti in quest’area ed è probabile che diversi vitigni, tra cui il Montepulciano, siano stati trapiantati dai Mezzana a Torre dei Passeri e da qui, il “vitigno portabandiera dell’Abruzzo”, sia migrato agli inizi del 1900 verso il chietino, la costa pescarese ed il teramano.
La zona interna della provincia di Pescara vanta antiche tradizioni viticole tanto che un sinonimo del vitigno Montepulciano è “Montepulciano di Torre dé Passeri” o semplicemente “Torre dé Passeri” come ricorda Bruno Bruni nel capitolo dedicato al Montepulciano in una pubblicazione del Ministero dell’Agricoltura - Commissione per lo studio ampelografico dei principali vitigni ad uve da vino coltivati in Italia del 1955.
Da quanto detto si evince che la presenza del vitigno Montepulciano nell’entroterra della provincia di Pescara, ossia nella zona casauriense, risale ormai ad oltre due secoli ed è proprio in questa zona che esso ha potuto esprimere tutte le sue potenzialità, evidenziando peculiari caratteristiche legate sia agli aspetti olfattivi che gustativi. Esso costituisce oggi la base del vino abruzzese più importante ed apprezzato, simbolo enoico di un’intera regione, il “Montepulciano d’Abruzzo” DOC, riconosciuto nel 1968, il cui disciplinare è stato negli anni oggetto di alcune modifiche volte alla qualificazione del prodotto ed alla identificazione territoriale mediante la individuazione di specifiche sottozone quali quella di “Casauria” o “Terre di Casauria”.
Cantina del Monferrato - Arditi Fratelli
Cantina del Monferrato è un’azienda a carattere familiare con oltre 70 anni d’esperienza nel mondo dell’enologia monferrina.
Produce vini di qualità, che esprimono in modo autentico la tradizione secolare di questo territorio, il Monferrato. Il Monferrato è stato riconosciuto nel 2014 come Patrimonio Mondiale dell'UNESCO di particolare interesse storico, culturale e vitivinicolo.
Alcune produzioni vinicole della Cantina del Monferrato.
Le vallate dove si producono i vini Arditi Fratelli sono parte del Patrimonio Mondiale dell'Umanità dell'Unesco per la bellezza del paesaggio, con le linee delle sue colline ornate dai filari delle vigne, per la ricchezza storico-architettonica dei suoi villaggi e degli Infernot e per l'importante sapienza vitivinicola monferrina (per i più curiosi, qui una breve scheda esplicativa con gallery fotografica).
È in questo territorio, situato ad un'ora dalle grandi città come Milano, Torino e Genova, che si inserisce l'affascinante storia della Cantina Sociale di Rosignano , fondata negli Anni Cinquanta e rilevata nel 2014 dai fratelli Arditi. I fratelli Arditi decidono di scommettere sulla tradizione secolare di questo territorio dai grandi vini da riscoprire ed apprezzare.
Ruché, Dolcetto, Barbera, Grignolino, Freisa, Bonarda sono solo alcuni dei nomi dei vini del Monferrato, che di generazione in generazione vengono prodotti con estrema maestria ed apprezzati oggi in tutto il mondo.
La Zona di Produzione della Cantina del Monferrato
L'area geografica vocata alla produzione vinicola della Cantina del Monferrato ricade nel territorio della provincia di Alessandria, in zone designate con le seguenti Denominazioni di Origine:
- Asti DOCG »
- Barbera d'Asti DOCG »
- Barbera del Monferrato DOC »
- Erbaluce di Caluso DOCG »
- Gavi DOCG »
- Grignolino del Monferrato Casalese DOC »
- Langhe DOC »
- Malvasia di Casorzo d'Asti DOC »
- Monferrato DOC »
- Piemonte DOC »
- Roero DOCG »
- Ruchè di Castagnole Monferrato DOCG »
I vitigni principali impiegati per la produzione dei Vini della "Cantina del Monferrato" sono i seguenti:
- Albarossa »
- Arneis »
- Barbera »
- Bonarda »
- Brachetto »
- Cabernet Sauvignon »
- Chardonnay »
- Cortese »
- Dolcetto »
- Erbaluce »
- Freisa »
- Grignolino »
- Malvasia di Casorzo »
- Malvasia Nera »
- Merlot »
- Moscato Bianco »
- Nebbiolo »
- Pinot Grigio »
- Ruchè »
- Sauvignon Blanc »
- Syrah »
Caratteristiche Pedoclimatiche
La zona di produzione comprende l'area del Monferrato tra la Provincia di Asti e parte della provincia di Alessandria.
Si tratta di un sistema collinare poco elevato, compreso per lo più tra i 150 e i 400 metri di altitudine, caratterizzato da clima temperato o temperato-caldo (circa 1800 gradi giorno), poco ventoso e con una piovosità annuale media intorno ai 700 millimetri.
I suoli sono prevalentemente calcarei, di media profondità e poggianti su matrici rocciose calcareo, arenareo, marnose, ma comprende alcune piccole aree di paleosuoli o terre rosse a reazione acida.
Il sistema di potatura più utilizzato è il Guyot, in quanto è quello che si adatta meglio alle interazioni vitigno-clima della zona.
Legame Storico-Culturale
Nel Monferrato è tradizionale, ma non sempre praticato, il taglio con una modesta quantità di altre uve, principalmente Freisa nell’area casalese e astigiana, dolcetto nell’ovadese. Era tradizione monferrina imbottigliare una parte del vino nuova in luna di marzo, quando aveva ancora residui zuccherini e quindi rifermentava in bottiglia con presa di spuma.
Da questa tradizione deriva il Barbera del Monferrato in versione “vivace”.
VINI DEGUSTATI DAL PANEL ASSOVINI SOMMELIER
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Accoglienza nella Cantina del Monferrato
Visita in Cantina
La Cantina del Monferrato accoglie durante tutto l'anno turisti e appassionati di vino, dove - su prenotazione - è possibile effettuare visite guidate nel vigneto e nella cantina per conoscere l'azienda vinicola e scoprire i suoi vini attraverso degustazioni e ricercati abbinamenti con le specialità della cucina tipica locale.
Turismo del Vino
Per ogni viaggiatore l'Italia da sempre è terra di sogni, di emozioni, un luogo dove la storia si fonde con il mito, la natura è straordinariamente generosa e la cultura è il frutto della fusione di grandi civiltà. Le Strade del vino sono percorsi pensati esattamente per offrire all'enoturista esperienze inimmaginabili: viaggi alla scoperta di testimonianze storiche uniche al mondo, di scorci naturalistici di rara bellezza, di passeggiate distensive nei borghi, di giacimenti enogastronomici da scoprire, di vigneti e cantine vinicole da visitare e, ancora, agriturismi d’eccellenza, resort ospitali, ristoranti tipici, attività di artigianato locale, piccole botteghe di prodotti tipici locali, moda, servizi e negozi vari.
Video Presentazione della Cantina
Focus Cantina del Monferrato
- Anno di fondazione: 1950
- Vendita diretta: SI
- Vendita online: SI
- Visite in cantina: SI
- Degustazioni: SI
- Ristorante: NO
- Pernottamento: NO
- Lingue parlate: Italiano, Inglese.
Contatti Cantina del Monferrato
Azienda: Cantina del Monferrato
Indirizzo: Via Regione Isola 2a - Rosignano M.to (AL)
Telefono: +39 0142 488138
Mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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