Assovini
È nel cuore del Mediterraneo che nasce “La Strada del Vino dell’Etna”. In una terra, la Sicilia, che grazie all’orgoglio ed al fascino della sua storia, alla forza dei suoi paesaggi ed al calore della sua gente, ha incantato i viaggiatori di ogni tempo. Viaggiatori rapiti da quelli che sono i frutti di questa generosa isola. Uno di questi frutti è il vino. Nobile bevanda che, alle pendici del vulcano più alto d’Europa, l’Etna, trova una delle sue massime espressioni. Vino che, fin dai tempi più remoti, ha costituito, per le genti di questo territorio, una preziosa fonte di commercio. Vini dalla forte personalità. Vini che esprimono la forza dei luoghi. La passione di chi li lavora ed i contrasti di una terra inondata di luce quasi tutti i giorni dell’anno, bagnata dalle acque del Mar Jonio e solcata dalle incandescenti e spettacolari lave dell’Etna. La Strada del Vino dell’Etna è un percorso “evocativo”, voluto dalla Provincia regionale di Catania, che fa riferimento a strutture reali. Un itinerario turistico che, in armonia con gli obiettivi delle politiche di sviluppo rurale, ha lo scopo di valorizzare ed incentivare i territori ad alta vocazione vitivinicola. Un itinerario che comprende vigneti, cantine ed aziende agricole, enoteche, musei della vite e del vino, centri d’informazione ed accoglienza, aziende specializzate in produzioni tipiche di qualità, strutture turistico ricettive, valori naturali, culturali ed ambientali.
È in questi luoghi, dove grazie alle particolari condizioni climatiche legate al vulcano, nasce l’ETNA DOC. Un vino, nelle tre qualità bianco, rosso e rosato, ottenuto dalle uve di quattro vitigni: il Carricante, il Catarratto, il Nerello Mascalese ed il Nerello Mantellato. vMa la “Strada del Vino dell’Etna” vuol dire anche produzione tipica. Sta crescendo, infatti, il numero delle aziende agroalimentari ed artigianali. Prodotti tipici che, puntando sulla qualità, si avviano a diventare i protagonisti dell’economia locale.
La Strada del Vino dell'Etna è un percorso evocativo, voluto dalla Provincia Regionale di Catania, con lo scopo di valorizzare ed incentivare i territori ad alta vocazione vitivinicola, che comprende vigneti, cantine ed aziende agricole, enoteche, musei della vite e del vino, centri d'informazione ed accoglimento, aziende specializzate in produzioni tipiche di qualità e strutture turistico-ricettive. Oltre 20 le aziende vitivinicole che fanno parte della Strada del Vino dell'Etna, situate in luoghi incantevoli, aperte ai visitatori e a quanti amano il vino. Cantine antiche che, nel pieno rispetto della tradizione, utilizzano tecnologie moderne. Numerose le aziende agroalimentari ed artigianali che, puntando sulla qualità, si avviano a diventare protagoniste dell'economia locale.
La “Strada”, virtuale, parte dal comune di Riposto, sede del porto dell’Etna, e si snoda, accarezzando le colline, tra i tornanti ed i terrazzamenti che si arrampicano verso il vulcano. Tra i caratteristici muri a secco di nera pietra lavica, tra gli antichi casolari contadini, le masserie e le sontuose ville dei nobili di un tempo. Un viaggio tra le rigogliose campagne dei versanti sud-est e nord-est dell’Etna. Tra i frutteti e gli agrumeti che circondano i caratteristici paesini dell’Etna. Un viaggio, durante il quale, si attraversano i territori dei comuni di Giarre, Mascali, Santa Venerina, Zafferana Etnea, Milo, Sant’Alfio, Piedimonte Etneo, Linguaglossa, Castiglione di Sicilia, Randazzo, Nicolosi, Pedara, Viagrande e Trecastagni. Comuni antichi. Ricchi di storia, beni artistici ed ambientali. Centri storici in cui dominano e convivono diversi stili architettonici. Le chiese, le piazze, i palazzi ed i paesaggi, unici, non lasciano indifferente il visitatore. Oltre 20 le aziende vitivinicole che fanno parte della “Strada del Vino dell’Etna”. Aziende che si aprono ai visitatori ed a quanti amano il vino. Aziende situate in luoghi incantevoli. Cantine antiche che, nel pieno rispetto della tradizione, utilizzano tecnologie moderne. Suggestioni ed atmosfere d’altri tempi.
Ecco un luogo apprezzato da Goethe e che in queste pagine diventa protagonista di un viaggio nel presente e nella memoria più gelosamente custodita nella provincia di Caltanissetta. La Strada del Vino e dei Sapori dei Castelli Nisseni rappresenta lo scrigno di un mondo culturale ed enogastronomico tutto da scoprire.
Associare alla Sicilia i soli scenari di costa e mare è riduttivo. Esiste, infatti, un entroterra meno conosciuto che custodisce una Sicilia più vera, caratterizzata da paesaggi rurali suggestivi. In quest'articolo vi conduciamo lungo gli itinerari legati alla Strada del Vino e dei Sapori dei Castelli Nisseni, compresi nella provincia di Caltanissetta, in atmosfere d'altri tempi genuinamente legate al territorio e alle tradizioni delle genti locali.
L'enogastronomia gioca un ruolo di primo piano: non dimentichiamo che è proprio qui, in particolare nella Piana di Riesi, che vengono prodotti i vini Nero d'Avola più eleganti di Sicilia. Colori, sapori, profumi, storia e tradizione si trasformano in sentieri del gusto, sulle orme di un passato così vivo da sembrare presente. Colline e mare, la laboriosa attività di validi imprenditori e gli immobili scenari di storici castelli, il clima dolce d'estate e d'inverno caratterizzano un territorio tanto prezioso nella sua varietà da rimanere nobilmente autentico.
La Strada del Vino e dei Sapori dei Castelli Nisseni ospita agriturismi capaci di coniugare il comfort al silenzio, resort e alberghi dove sognare, case vinicole d'eccellenza, ristoranti dove scoprire la tradizione culinaria locale, prodotti tipici storici e artigianato difeso dalla contaminazione delle tecniche moderne.
La Strada del Vino Monreale Doc, si estende alle spalle di Palermo, lungo un circuito che entra nel comune di Monreale, comprende in parte il comprensorio di Piana degli Albanesi e coinvolge per intero i comuni di Camporeale, San Giuseppe Jato, San Cipirello, Santa Cristina Gela, Corleone e Roccamena.
E’ un territorio che strega per lo splendore architettonico della Cattedrale di Monreale, il massimo esempio di architettura Normanna in Sicilia; per gli scavi archeologici sul monte Jato, che hanno messo in luce testimonianze d’insediamenti datati agli inizi del primo millennio a.C. e per il patrimonio etnico e culturale rappresentato da Piana degli Albanesi.
I vini della Doc Monreale, nascono in un’area a vigneto di circa 12mila ettari in cui sono coltivate uve pregiate bianche e nere, autoctone e internazionali.
I vitigni ammessi alla produzione dal disciplinare sono 12; il vino prodotto è bianco, rosso e rosato, ma i bianchi possono anche essere proposti come superiore e vendemmia tardiva, mentre ai rossi può essere attribuita l’indicazione di riserva.
La Strada del Vino Monreale Doc vuole dare impulso anche al territorio circostante, sviluppando il turismo enogastronomico, con la valorizzazione delle tipicità. Lo sfincione, il superbo pane di Monreale, la pasta con le ricette tradizionali del territorio, l’olio extravergine d’oliva Dop, le susine bianche, presidio Slow Food e i cannoli di ricotta. Per il sindaco pro-tempore di Monreale la Stada del Vino Monreale Doc è “un viaggio nel sapere e nei sapori con un panorama ricchissimo di prodotti agroalimentari tipici che rappresentano, da sempre, elementi di riconoscibilità e d’appartenenza della Città con marchi riconosciuti sia nazionali che comunitari”. Monreale per il primo cittadino è una città d’arte “custode di tradizioni uniche ed irripetibili, frutto delle sedimentazioni culturali di varie civiltà che si sono succedute nel tempo, tramandando il loro sapere e la loro cultura ed arrivando fino ai nostri giorni con vigoria fiorente di un artigianato artistico dove eccelle l’arte musiva.
La storia, i monumenti, i paesaggi, la natura, i borghi, gli antichi casali, le tradizioni, l’artigianato ed i prodotti tipici sono tessere di un mosaico che lasceranno ai visitatori attenti un ricordo indelebile della Città di Monreale”. Parole che sottendono l’impegno dell’Ente locale ad intervenire con atti concreti per sostenere i prodotti di nicchia del territorio.
STRADA DEL VINO SUL PERCORSO DELLA TARGA FLORIO
La Strada dei vini sul percorso della Targa Florio insiste sulla Sicilia settentrionale in un’area a ridosso del Parco delle Madonie interessata dalla Doc Contea di Sclafani e dalla Igt Fontanarossa. Si tratta di un territorio caratterizzato da una forte identità storico culturale e da importanti risorse naturalistiche ed ambientali che godono di una articolata rete viaria che ha tra le sue peculiarità la presenza del percorso della Targa Florio, la storica competizione automobilistica.
All’interno della Strada sono stati individuati tre percorsi: Doc Contea di Sclafani, Natura Doc Sicilia e Targa Igt Fontanarossa.
Nel primo percorso la Strada si sviluppa lungo l’ itinerario che attraversa l’abitato di Cefalù, Campofelice di Roccella, Cerda, Sclafani Bagni, Caltavuturo, Valledolmo, Vallelunga Pratameno e riveste grande interesse dal punto di vista storico e turistico per la presenza di importanti e rinomati monumenti: dalla cattedrale di Cefalù alla area archeologica di Imera, dai centri storici dei comuni attraversati, alle architetture rurali che caratterizzano il territorio. L’itinerario attraversa luoghi di interesse paesaggistico e naturalistico come il Bosco di Granza e della Favara, il Parco delle Madonie nei pressi di Sclafani Bagni, e si sviluppa attraversando la Doc della Contea di Sclafani caratterizzata dal paesaggio rurale tipico dell’area.
Nel percorso Natura Doc Sicilia, l’itinerario attraversa l’abitato di Cefalù, Isnello, Collesano, Scillato, Polizzi Generosa, Castellana Sicula, Petralia Sottana, Petralia Soprana, Geraci Siculo e Castelbuono. La zona riveste grande interesse dal punto di vista naturalistico perché attraversa e circoscrive l’intera area del parco delle Madonie. Il percorso è, dunque, caratterizzato dall’ambiente naturale, dalla presenza di vaste aree boschive ed è qualificato inoltre dalle notevoli presenze storico culturali proprie dei centri storici dei comuni interessati dal percorso.
E per finire il percorso Targa Igt Fontanarossa - Doc Contea di Sclafani. L’itinerario si articola sul percorso della Targa Florio ed è caratterizzato dalla presenza di memorie storiche legate alla manifestazione sportiva che negli anni ha connotato la viabilità dell’area. Si ricorda la presenza delle tribune di Cerda (Floriopoli) che costruiscono ancora oggi un elemento di attrazione per il turismo sportivo. La zona riveste grande interesse anche dal punto di vista naturalistico: attraversa, infatti, il Parco delle Madonie e le zone vincolate Sic/Zps (Siti di importanza comunitaria/Zone di protezione speciale) Bosco di Granza e della Favara caratterizzate da un ambiente naturale di rara bellezza e da vaste aree boschive. L’interesse del percorso è garantito anche dalla presenza di importanti siti storico-culturali nei centri storici dei paesi attraversati dall’itinerario.
ITINERARIO TEST - TOUR DELLE MADONIE TRA BORGHI E VIGNETI
Percorso:
- Ore 9.00 - Cefalù, Hotel Sea Palace
- Ore 9.30 - Visita Cantina Abbazia Santa Anastasia
- Ore 12.00 - Castelbuono, Pranzo e visita del borgo
- Ore 15.30 - Gangi
- Ore 18.00 - Collesano
- Ore 20.30 - Cefalù, Hotel Sea Palace
La giornata sarà dedicata alla visita della Cantina Abbazia Santa Anastasia con degustazione di alcuni vini, e alle impegnative strade delle Madonie, sulle orme dei piloti che si sono sfidati in quella che da molti viene identificata come la più antica ed affascinante gara del mondo.
La prima tappa sarà effettuata nell'antico borgo di Castelbuono, con il famoso "Castello dei Ventimiglia", la sontuosa "Cappella Palatina" e la "Torre dell'Orologio". Lungo le viene del centro storico, sarà possibile degustare prodoto Slow Food Biologici e, in particolare la pregiata "manna". Nota come l'oro bianco di Sicilia, la manna viene ottenuta dalla coltivazione di alcune varietà di frassino, grazie alla sapiente arte dell'ultima generazione di frassinicoltori che mantiene ancora in vita il prezioso patrimonio culturale legato al mondo dell'antico mestiere dello "Ntaccaluòru".
Restando in tema di bontà gastronomiche, immancabile la tappa presso la pasticceria artigianale "Fiasconaro", famosa in tutto il mondo per l'eccellenza dei suoi panettoni e dei dolci siciliani tipici. Una curiosità che potrà far sorridere molti dei visitatori abituati oramail ai ritmi frenetici della vita di tutti i giorni ma che rappresenta la normalità in un borgo "in miniatura" come Castelbuono, la presenza degli "asinelli netturbini" che raccolgono ogni mattina i sacchetti tra le viuzze più strette, lì dove le macchine non possono addentrarsi.
Il tour procede ancora con la visita del suggestivo borgo di Gangi, vincitore nel 2014 del concorso nazionale "Borgo dei Borghi", con sosta presso i punti panoramici e quelli di interesse artistico, come il settecentesco "Palazzo Bongiorno" ed il "Palazzo Sgadari", sede del museo civico.
Sempre ripercorrendo i miti della Targa Florio, i visitatori raggiungeranno il "Museo della Targa Florio" di Collesano per ammirare i preziosi cimeli dell'antica gara automobilistica di cui Collesano rappresenta una delle tappe principali. A chiusura della giornata, la cena di gala nel ristorante annesso all'Hotel Sea Palace.