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La lunga tradizione di grande produzione vinicola, che già Plinio il Giovane esaltava, ha fatto sì che l’intero territorio del comune sia oggi compreso nella Doc Colli Martani, con le tipologie Sangiovese, Trebbiano, Sangiovese Riserva e il rinomato Grechetto di Todi.

L’itinerario della Strada, che parte da Todi, interessa Marsciano, in posizione centrale fra Orvieto, Perugia, Assisi e Todi. Toccando diverse località ricche di testimonianze storiche e culturali, attraversa la terra della Doc Colli Perugini, che valorizza i tipici vitigni umbri e che sta offrendo adeguata ambientazione anche a vitigni importati, che permettono di ampliare la vasta offerta di vini anche in prospettiva internazionale. Nello stesso territorio, la zona collinare attraversata dal Tevere produce i vini per la Doc Colli Altotiberini. Vini bianchi, rossi e rosati sono raccolti nella Doc Assisi, alimentata da vigneti che godono di una esposizione favorevole, lungo i pendii delle colline fra Assisi e Spello.

Dopo aver toccato Perugia, la Strada scende a Torgiano, antico porto fluviale romano, alla confluenza del Chiascio nel Tevere. Il centro dà il nome a una delle due Docg della regione, il Torgiano Rosso Riserva, e alla Doc Torgiano.

Lungo il percorso, che fa tappa a Bettona, Cannara, Spello, Assisi e Bastia Umbra, sono insediate cantine storiche e nuove “cave” che hanno affinato la produzione dei bianchi, affidandosi in larga misura all’autoctono Grechetto, allo Chardonnay, che in Umbria ha felice culla, e al Trebbiano che, abbassato di rese e meglio vinificato, riscopre il suo nerbo agreste. Sono bianchi gentili, fruttati, con note di fiori gialli e di frutta.

Orvieto e Amelia: già dal nome e dal logo si comprende la duplice radice che distingue questa Strada dei Vini e dei Sapori, che taglia il territorio umbro dell'Orvietano, dell'Amerino e del Ternano, fino alla Valnerina.

La testa del Germanico e quella di fanciullo etrusco della tomba Golini non fanno che evidenziare due facce della stessa medaglia, "le più antiche terre da vino dell'Umbria".

Qui la vite si alleva da almeno duemilacinquecento anni, con diversi vitigni e diversi vini, oggi come allora a seconda dell'esposizione e del tipo di suolo, decisamente tufaceo verso Orvieto, calcareo ad Amelia.

L'itinerario della strada non è soltanto un susseguirsi di cantine e di aziende vinicole, ma è inscindibilmente legato alle bellezze storiche, artistiche e ambientali, ed è connesso con l'intera offerta della filiera del gusto tradizionale e certificata, dalla produzione olearia d'eccellenza all'agricoltura biologica, dai prodotti tipici a quelli dell'artigianato artistico.

Oltre alla rete degli sportelli turistici territoriali (IAT), due sono le porte d'entrata per conoscere i servizi e i prodotti lungo la Strada: il Palazzo del Gusto di Orvieto, annesso all'Enoteca regionale dove si trova in esposizione una rassegna completa della realtà vinicola provinciale e regionale, e il Palazzo Petrignani ad Amelia, situato nel cuore storico della città, che ospita l'Accademia dell'Alimentazione.

Strada del Sagrantino

La Strada lega i territori dei comuni di Bevagna, Gualdo Cattaneo, Giano dell’Umbria, Castel Ritaldi, Montefalco, e si articola in cinque itinerari che attraversano il territorio alla scoperta anche di prodotti tipici rari e inconsueti, ma di grande significato gastronomico, storico e culturale: il lardo, il farro, il tartufo nero, i prodotti del bosco, il miele. Vi si è sempre prodotto onesto vino rosso e qualche bottiglia di Grechetto.

Le bottiglie di quello che oggi è il celeberrimo Rosso Sagrantino erano tenute in serbo nelle sagrestie per le Messe solenni di Natale e Pasqua. Era vino “sacro”, che ha trasmesso al nome il carattere. Proveniva da un vitigno autoctono poco diffuso altrove. Da pochi anni vignaioli intelligenti e capaci lo hanno offerto di nuovo ai palati più raffinati. Data la stretta correlazione fra i due vini, la Strada permette di scoprire anche le zone del Montefalco Rosso. Il percorso si snoda nel territorio dei cinque comuni della Doc e incrocia anche zone di produzione di altri due prodotti pregiati: l’olio extravergine di oliva e la porchetta.

Il territorio attraversato dalla Strada è interessato dai vini Doc Colli del Trasimeno o Trasimeno. Il percorso si articola in quattro itinerari turistici che attraversano la storia e l’arte, particolarmente vivaci in queste zone.

Il primo attraversa i luoghi che videro il cammino faticoso e gli scontri sanguinosi fra i soldati di Annibale e le legioni romane. A Tuoro sorge uno straordinario museo all’aperto, con decine di stele scolpite da artisti contemporanei che si innalzano in una selva multiforme a reclamare la pace. Passignano sul Trasimeno vanta origini etrusche e conserva l’aspetto medievale nelle case di pietra e nelle viuzze strette.

La sponda orientale, teatro del secondo itinerario, è dominata dal castello di Magione, voluto dai Cavalieri di Malta. La storia antropologica e naturalistica del lago è tracciata nel Museo della Pesca di S. Feliciano. Pietro Vannucchi, detto il Perugino, nativo di Città della Pieve, respirò la cultura, le forme e i colori del paesaggio che, dalla sponda occidentale del lago, si affaccia sulla campagna senese.

Con affreschi importanti, la città, mèta del terzo itinerario, conserva monumenti dei secoli XIII-XVI.

Castiglione del Lago, attorno a cui si impernia l’ultimo itinerario, era la quarta isola del Trasimeno: ora è divenuto promontorio coperto di ulivi e centro principale del territorio bagnato dallo specchio d’acqua che non risparmia burrasche improvvise e gelate invernali.

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