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LISON DOCG

  • Vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita - Approvato con D.M. 22.12.2010, G.U. 4 del 07.01.2011
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal Provvedimento Ministeriale prot. n. 53673 del 19/07/2018

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Lison D.O.C.G.

La denominazione di origine controllata e garantita “Lison”, è riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Lison
  2. Lison Classico

1. Tipologie e Uve del Vino DOCG Lison

 

  • Lison (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Tai
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nelle province di Venezia, Treviso e Pordenone.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso talvolta con riflessi dal verdognolo al dorato, odore caratteristico, gradevole, dal sapore asciutto, vellutato, con eventuale percezione gradevole di legno.

  • Lison Classico (Vino Bianco Classico)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Tai
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nelle province di Venezia, Treviso e Pordenone.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso talvolta con riflessi dal verdognolo al dorato, odore caratteristico, gradevole, dal sapore asciutto, vellutato, con eventuale percezione gradevole di legno.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOCG Lison

L’area dei vini a denominazione Lison, situata nella pianura a pochi chilometri dal litorale veneziano, fra i fiumi Tagliamento e Livenza, è da sempre testimone della coltivazione della vite a garanzia della tipicità e della peculiarità dei vini del territorio.

Per il Vino DOCG Lison, la zona di produzione è localizzata in: 

  • provincia di Venezia, e comprende il territorio dei comuni di Annone Veneto, Cinto Caomaggiore, Gruaro, Fossalta di Portogruaro, Pramaggiore, Teglio Veneto, e parte del territorio dei comuni di Caorle, Concordia Sagittaria, Portogruaro, San Michele al Tagliamento e Santo Stino di Livenza.
  • provincia di Treviso, e comprende il territorio dei comuni di Meduna di Livenza e parte del territorio di Motta di Livenza.
  • provincia di Pordenone, e comprende il territorio dei comuni di Chions, Cordovado, Pravisdomini e parte dei territori di Azzano Decimo, Morsano al Tagliamento, Sesto al Reghena.

Per il vino DOCG Lison Classico, la zona di produzione è localizzata in:

  • provincia di Venezia ed è così suddivisa: 
    • comune di Portogruaro, il territorio delle frazioni di Lison, Pradipozzo e Summaga.
    • comune di Pramaggiore, il territorio delle frazioni di Belfiore, Blessaglia e Salvarolo.
    • comune di Annone Veneto, il territorio delle frazioni di Carline, Loncon e parte del territorio dei comuni di S. Stino di Livenza e Cinto Caomaggiore.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOCG Lison

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOCG Lison prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino non deve essere superiore al 70%. Qualora tale resa superi i limiti di cui sopra indicati, ma non oltre il 75%, l’eccedenza non avrà diritto alla denominazione di origine. Qualora la resa uva/vino superi il 75% decade il diritto alla denominazione di origine controllata e garantita per tutto il prodotto.
  • Relativamente alle pratiche di vinificazione, va tenuto conto che l’ottimo equilibrio tra le peculiarità pedoclimatiche, l’esperienza dei viticoltori che si tramanda da generazioni e gli approfondimenti scientifici permettono di ottenere vini bianchi adatti anche al medio periodo di invecchiamento.

4. Produttori di Vino DOCG Lison

Con l’utilizzo della DOCG Lison i Produttori Vinicoli Veneti sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche, le caratteristiche e le peculiarità che lo identificano in un territorio ben definito, soprattutto durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOCG Lison

Vino di tutto pasto ideale con le carni bianche e bolliti, piatti di cucina marinara: rombo al forno con patate, sgombri e l’anguilla in umido, tartara di tonno e le tipiche sarde in saor; primi piatti: ravioli burro e salvia, ravioli agli asparagi, maccheroncini di pasta fresca con porcini e Parmigiano Reggiano, soufflé di asparagi, le minestre in brodo, i bigoli in salsa – pasta tipica veneta condita con una salsa a base di cipolla e acciughe –, linguine gamberetti e zucchine, il risotto alla sbirraglia – a base di pollo –, il risotto con la zucca. Ottimo anche con formaggi di media stagionatura, come il Montasio, e salumi tra cui il prosciutto crudo di Montagnana.


6. Storia e Letteratura del Vino DOCG Lison

La Denominazione prende il nome dal borgo romano di Lison a dimostrazione che la coltivazione della vite era già viva all’epoca dei romani. Tuttavia è solo con l’avvento dei monaci benedettini nel X secolo d.C., che la zona scopre una viticoltura razionale. Lungo il corso dei secoli, la viticoltura della zona si arricchisce infatti prima del sapere benedettino, che segnò la svolta soprattutto in termini agronomici, poi con la Repubblica Serenissima di Venezia, epoca nella quale la viti-enologia del veneziano compì un balzo in avanti. Dopo il declino della Repubblica di Venezia, la dominazione asburgica segna un’altra tappa importante per il rifiorire della viticoltura della zona. Dalla metà del ‘800 si espande in modo sensibile la coltivazione del vitigno Tocai a bacca bianca che trova in quest’area il suo habitat ideale alla produzione di uve dalle quali si ricava un vino che dimostra una qualità superiore agli altri vini della zona. Pertanto, al fine proprio di tutelare il Tocai ottenuto nella zona di Lison, già nel 1971 era stata riconosciuta la Denominazione d’origine “Lison DOC. Tale denominazione, nel 1974 è stata fusa con la DOC Pramaggiore per formare la denominazione “DOC Lison-Pramaggiore”.

Grazie alla lungimiranza dei produttori della zona che hanno voluto legare questo vino al suo territorio, nel 2000, con la modifica del disciplinare della DOC Lison-Pramaggiore, al vino Tocai è stato inserito il sinonimo “Lison” e, nel 2007, al vitigno Tocai è stato aggiunto il sinonimo Tai per la regione Veneto. Oggi il Lison è conosciuto e stimato dai consumatori tanto da ottenere, nel 2010, il riconoscimento della denominazione DOCG “Lison”. A seguito dello sviluppo viticolo degli ultimi cinquant’anni, con l’adozione di una viticoltura specializzata e professionale, il Lison, assume un ruolo fondamentale per l’enologia della zona: la continua ricerca per il miglioramento del prodotto e gli studi sulla zonazione hanno reso possibile sviluppare tecniche produttive e di vinificazione specifiche per questi vini, in grado di esaltare le caratteristiche organolettiche e legarle indissolubilmente al territorio di produzione.

  • Vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita - Approvato con D.M. 17.07.2009, G.U. 173 del 28.07.2009
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal Provvedimento Ministeriale N.0050357 del 12/07/2019

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Conegliano Valdobbiadene Prosecco D.O.C.G.

La denominazione d'origine controllata e garantita "Conegliano Valdobbiadene - Prosecco", o "Conegliano - Prosecco" o "Valdobbiadene - Prosecco", e alla relativa Sottozona, è riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti nel disciplinare di produzione, per le seguenti tipologie:

  1. Conegliano Valdobbiadene Prosecco (Categoria Vino)
  2. Conegliano Valdobbiadene Prosecco frizzante (Categoria Vino Frizzante)
  3. Conegliano Valdobbiadene Prosecco Spumante Superiore (Categoria Vino Spumante, Vino Spumante di Qualità e Vino Spumante di Qualità del tipo aromatico), tale tipologia può essere accompagnata dalle seguenti menzioni: “Sui lieviti”; “Rive
  4. Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG »

1. Tipologie e Uve del Vino DOCG Conegliano Valdobbiadene Prosecco

 

  • Conegliano Valdobbiadene Prosecco (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco /Abboccato
    • => 85% Vitigno Glera
    • =< 15% Vitigni Verdiso, Bianchetta trevigiana, Perera e Glera lunga.
    • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
    • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, brillante, odore vinoso, caratteristico con profumo leggero di fruttato e sapore da secco ad abboccato, gradevolmente amarognolo e giustamente sapido.

  • Conegliano Valdobbiadene Prosecco Frizzante (Vino Bianco Frizzante)
  • Versioni: Secco /Abboccato /Amabile
    • => 85% Vitigno Glera
    • =< 15% Vitigni Verdiso, Bianchetta trevigiana, Perera e Glera lunga.
    • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
    • Vino Bianco Frizzante dalla spuma fine ed evanescente, colore giallo paglierino più o meno intenso, brillante, odore gradevole e caratteristico di fruttato e sapore fresco, armonico, fruttato.

  • Conegliano Valdobbiadene Prosecco Spumante Superiore (Vino Bianco Spumante Superiore)
  • Versioni: Spumante Extra-Brut /Brut /Extra-dry /Dry /Demi-sec
    • => 85% Vitigno Glera
    • =< 15% Vitigni Verdiso, Bianchetta trevigiana, Perera e Glera lunga.
    • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
    • Vino Bianco Spumante Superiore dalla spuma fine e persistente, colore giallo paglierino più o meno intenso, brillante, odore gradevole e caratteristico di fruttato e sapore fresco, armonico, gradevolmente fruttato, caratteristico.

  • Conegliano Valdobbiadene Prosecco Spumante Superiore Rive (Vino Bianco Spumante Superiore)
  • Versioni: Spumante Extra-Brut /Brut /Extra-dry /Dry /Demi-sec
    • => 85% Vitigno Glera
    • =< 15% Vitigni Verdiso, Bianchetta trevigiana, Perera e Glera lunga.
    • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
    • Vino Bianco Spumante Superiore dalla spuma fine e persistente, colore giallo paglierino più o meno intenso, brillante, odore gradevole e caratteristico di fruttato e sapore fresco, armonico, gradevolmente fruttato, caratteristico.

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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOCG Conegliano Valdobbiadene Prosecco

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOCG Conegliano Valdobbiadene Prosecco si estende sulle colline situate a nord del Veneto, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

  • La Zona di Produzione del Vino DOCG Conegliano Valdobbiadene Prosecco è localizzata in:
    • provincia di Treviso e comprende il territorio dei comuni di Cison di Valmarino, Colle Umberto, Conegliano, Farra di Soligo, Follina, Miane, Pieve di Soligo, Refrontolo, San Pietro di Feletto, San Vendemiano, Susegana, Tarzo, Valdobbiadene, Vidor e Vittorio Veneto.
  • La Zona di Produzione delle uve che possono essere impiegate nella "pratica tradizionale dell'aggiunta con vini ottenuti dalla vinificazione di uve Pinot bianco, Pinot nero, Pinot grigio e Chardonnay" è localizzata in:
    • provincia di Treviso e comprende il territorio dei comuni di Cappella Maggiore, Cison di Valmarino, Colle Umberto, Conegliano, Cordignano, Farra di Soligo, Follina, Fregona, Miane, Pieve di Soligo, Refrontolo, Revine Lago, San Fior, San Pietro di Feletto, San Vendemiano, Sarmede, Segusino, Susegana, Tarzo, Valdobbiadene, Vidor, Vittorio Veneto, Asolo, Caerano S. Marco, Castelcucco, Cavaso del Tomba, Cornuda, Crocetta del Montello, Fonte, Giavera del Montello, Maser, Monfumo, Montebelluna, Nervesa della Battaglia, Paderno del Grappa, Pederobba, Possagno, S. Zenone degli Ezzelini, Volpago del Montello, Borso del Grappa e Crespano del Grappa.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOCG Conegliano Valdobbiadene Prosecco

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOCG Conegliano Valdobbiadene Prosecco prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOCG Conegliano Valdobbiadene Prosecco non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOCG. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOCG per tutto il prodotto.
  • I vini DOCG Conegliano Valdobbiadene Prosecco elaborati nella versione Spumante possono essere messi in commercio in tutte le tipologie ammesse dalla normativa vigente, con esclusione dei tipi "extra-brut" e "dolce".
  • I vini DOCG Conegliano Valdobbiadene Prosecco elaborati nella versione Frizzante devono essere messi in commercio nelle tipologie da “Secco” ad “Amabile”.
  • Nella elaborazione del Vino Spumante DOCG Conegliano Valdobbiadene Prosecco è consentita la "pratica tradizionale dell'aggiunta con vini ottenuti dalla vinificazione di uve Pinot bianco, Pinot nero, Pinot grigio e Chardonnay", da sole o congiuntamente.
  • Nella designazione del Vino Spumante DOCG Conegliano Valdobbiadene Prosecco è consentito riportare il termine "Millesimato", purché il prodotto sia ottenuto con almeno l’85% del vino dell’annata di riferimento, che va indicata in etichetta.

4. Produttori di Vino DOCG Conegliano Valdobbiadene Prosecco

Con l’utilizzo della DOCG Conegliano Valdobbiadene Prosecco i Produttori Vinicoli Veneti sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOCG Conegliano Valdobbiadene Prosecco

Aperitivi con stuzzichini saporiti.


6. Storia e Letteratura del Vino DOCG Conegliano Valdobbiadene Prosecco

L’area collinare del Conegliano Valdobbiadene Prosecco vanta un’antichissima tradizione legata alla coltura della vite, le cui prime testimonianze scritte risalgono alle lapidi dei coloni romani. Già alla fine del VI secolo, il vescovo di Poitier, Venanzio Fortunato, nato a Valdobbiadene, ricordava le sue colline come “la terra in cui eternamente fiorisce la vite sotto la montagna dalla nuda sommità ove il verde ombroso protegge e ristora”.

Successivamente la vocazione alla produzione di vini bianchi nella zona di Conegliano Valdobbiadene è testimoniata da numerosissimi documenti, a partire dagli “Statuti Coneglianesi” del 1282, a quelli relativi alla dominazione della Repubblica Veneziana, alle testimonianze per l’apprezzamento del “vino bianco delle colline di Conegliano Valdobbiadene” dei regnanti inglesi, asburgici e polacchi dei secoli successivi.

La prima citazione scritta della coltivazione del Prosecco nelle colline di Conegliano Valdobbiadene, è opera del nobile coneglianese Francesco Maria Malvolti, che nell’VIII numero del Giornale d’Italia del 1772, parla della coltivazione della vite in quest’area. Da questo periodo le citazioni e la fama del Prosecco crebbero in tutto il comprensorio del Conegliano Valdobbiadene, tanto che, verso la metà dell’800, iniziò ad essere coltivato in purezza. Importanti in questo senso sono le citazioni di due studiosi; il Conte Balbi Valier, selezionatore del biotipo chiamato Prosecco Balbi “con acini tondi e dal sapore e gusto fine, tendente all’aromatico”, ancor oggi apprezzato e largamente coltivato in tutto il comprensorio e quello dello storico Semenzi che, cita in un suo scritto “…squisitissimi vini bianchi sono la verdisa, la Prosecco e la bianchetta”, vitigni che ancora oggi compongono l’uvaggio del Conegliano Valdobbiadene.

La tradizione vitivinicola di questo territorio e la cultura scientifica, trovano concreta applicazione con la nascita nel 1876 a Conegliano della prima Scuola di Viticoltura ed Enologia d’Italia, dalla quale si è sviluppata, nel 1923, la prima Stazione Sperimentale di Viticoltura ed Enologia, ancor oggi sede di riferimento per la ricerca e sperimentazione viticola per il Ministero dell’Agricoltura Italiana.

Nel 1962 i produttori, al fine di tutelare il territorio e il vino, si riuniscono in Consorzio di tutela per definire il disciplinare di produzione, che consente di ottenere, nel 1969 dal Ministero dell’Agricoltura, il riconoscimento a Denominazione di Origine Controllata del “Prosecco dei Colli di Conegliano Valdobbiadene”.

Nel 1966, nasce la prima Strada del vino Italiana, a conferma della tradizione produttiva e della rinomanza e bellezza di questo territorio. Il particolare valore del Conegliano Valdobbiadene viene riconosciuto dalla Regione Veneto, nel 2003, con l’istituzione del primo distretto spumantistico italiano, certificando anche sotto il profilo economico la rilevanza nazionale della denominazione.

Nel 2009, grazie al continuo miglioramento della qualità e alla notorietà che ha raggiunto in 40 anni di successi nazionali ed internazionali, la Denominazione Conegliano Valdobbiadene, è stata riconosciuta dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, a Denominazione di Origine Controllata e Garantita, ponendo questo territorio al vertice qualitativo della Denominazione Prosecco. Nel 2010, i Ministeri dell’Agricoltura e dei Beni Culturali, inseriscono il Conegliano Valdobbiadene Prosecco nella lista Prioritaria delle candidature italiane per il riconoscimento come Patrimonio dell’umanità dell’Unesco.

Il Vino DOCG Conegliano Valdobbiadene Prosecco ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 17 luglio 2009.

Vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita - Approvato con D.M. 22.12.2010, G.U. 4 del 07.01.2011

Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal Provvedimento Ministeriale Prot. Uscita N.0049212 del 04/07/2018


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Colli Euganei Fior d'Arancio (o Fior d'Arancio Colli Euganei) D.O.C.G.

La denominazione di origine controllata e garantita “Colli Euganei Fior d’Arancio” o “Fior d’Arancio Colli Euganei” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Colli Euganei Fior d’Arancio
  2. Colli Euganei Fior d’Arancio Spumante
  3. Colli Euganei Fior d’Arancio Passito

1. Tipologie e Uve del Vino DOCG Colli Euganei Fior d'Arancio

 

  • Colli Euganei Fior d'Arancio (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
  • => 95% Vitigno Moscato Giallo
  • =< 5% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella provincia di Padova.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore aromatico, caratteristico e sapore da secco a dolce, intenso.

  • Colli Euganei Fior d'Arancio Spumante (Vino Bianco Spumante)
  • Versioni: Spumante Doux
  • => 95% Vitigno Moscato Giallo
  • =< 5% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella provincia di Padova.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Spumante dalla spuma più o meno persistente, colore giallo paglierino più o meno intenso, odore aromatico, caratteristico e sapore dolce, intenso.

  • Colli Euganei Fior d'Arancio Passito (Vino Bianco Passito)
  • Versioni: Dolce
  • => 95% Vitigno Moscato Giallo
  • =< 5% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella provincia di Padova.
  • => 15,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Passito dal colore variabile da giallo paglierino a giallo dorato talvolta ambrato, odore complesso, intenso, caratteristico e sapore dolce, aromatico, persistente.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOCG Colli Euganei Fior d'Arancio

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOCG Colli Euganei Fior d'Arancio si estende sulle colline di origine vulcanica dei Colli Euganei, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOCG Colli Euganei Fior d'Arancio è localizzata in:

  • provincia di Padova e comprende il territorio dei comuni di Arquà Petrarca, Galzignano Terme, Torreglia ed in parte quello dei comuni di Abano Terme, Montegrotto Terme, Battaglia Terme, Due Carrare, Monselice, Baone, Este, Cinto Euganeo, Lozzo Atestino, Vò, Rovolon, Cervarese S. Croce, Teolo e Selvazzano Dentro.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOCG Colli Euganei Fior d'Arancio

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOCG Colli Euganei Fior d'Arancio prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOCG Colli Euganei Fior d'Arancio non dovrà essere superiore al 65% e al 40% per la tipologia di Vino Passito; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOCG. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOCG per tutto il prodotto.
  • Le uve destinate alla produzione del Vino DOCG Colli Euganei Fior d'Arancio Passito devono essere sottoposte ad appassimento naturale fino a raggiungere un grado alcolometrico di almeno 15,5°.
  • Il vino DOCG Colli Euganei Fior d'Arancio Passito deve essere sottoposto ad invecchiamento per almeno 12 mesi.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOCG Colli Euganei Fior d'Arancio è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve ad eccezione della tipologia Spumante.

4. Produttori di Vino DOCG Colli Euganei Fior d'Arancio

Con l’utilizzo della DOCG Colli Euganei Fior d'Arancio i Produttori Vinicoli Veneti sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOCG Colli Euganei Fior d'Arancio

Aperitivo con stuzzichini fritti o con lieve tendenza dolce. Il Vino Passito, accompagna formaggi erborinati, patè e fegato d'oca, biscotteria secca e dolci di struttura.


6. Storia e Letteratura del Vino DOCG Colli Euganei Fior d'Arancio

La presenza storica nei Colli Euganei di popolazioni addette alla coltura della vite hanno lentamente trasformato il paesaggio collinare, occupando con le viti interi declivi e terrazzamenti effettuati dall’uomo. Le tecniche di cura della vite effettuate sui pendii dei Colli Euganei, richiedono capacità ed esperienza sia per l’allevamento della vite, sia nelle tecniche di potatura al fine di creare un ambiente protetto dai venti e efficacemente esposto alla luce e al sole.

La presenza più antica della vite e del vino nella zona dei Colli Euganei è testimoniata da reperti archeologici in terracotta, ciotole e coppe legati al consumo del vino, risalenti della civiltà preromana (VII – VI secolo a.C). In epoca romana la diffusa presenza della vite in ambito padovano è citata da diversi storici latini. Documenti sull’agricoltura del 1879 attestano già in quegli anni la presenza di varietà autoctone quali il Moscato nei Colli Euganei.

I produttori hanno continuato l’azione di qualificazione del prodotto tanto che già nel 1969 i vini dei Colli Euganei hanno ottenuto il riconoscimento della DOC Colli Euganei (D.P.R. 13 Agosto 1969). Il continuo miglioramento e caratterizzazione qualitativa di una tipologia di Moscato giallo, il “Fior d’Arancio”, ha portato al riconoscimento della DOCG Colli Euganei Fior d’Arancio.

Oggi la denominazione Colli Euganei, valorizzata anche dalla “Strada del vino Colli Euganei”, é rinomata e conosciuta dai turisti sia italiani sia stranieri che frequentano la zona termale dei colli; i suoi vini, sono commercializzati anche in molti Paesi europei ed extraeuropei, dall’America all’Asia, dove nuovi mercati ne scoprono il valore commerciale inteso come qualità elevata e ottimo rapporto qualità/prezzo

Il Vino DOCG Colli Euganei Fior d’Arancio ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata e Garantita in data 22 dicembre 2010.


COLLI DI CONEGLIANO DOCG

Vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita - Approvato con D.M. 14.09.2011, G.U. 231 del 04.10.2011

Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014 


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Colli di Conegliano D.O.C.G.

La denominazione di origine controllata e garantita “Colli di Conegliano”, è riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione, per le seguenti tipologie:

  1. Bianco
  2. Rosso, anche in versione Riserva
  3. Refrontolo, anche in versione Passito
  4. Torchiato di Fregona.

1. Tipologie e Uve del Vino DOCG Colli di Conegliano

 

  • Colli di Conegliano Bianco (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 30% Vitigno Manzoni Bianco
  • => 30% Vitigni Pinot Bianco e Chardonnay, da soli o congiuntamente;
  • =< 10% Vitigni Sauvignon e Riesling Renano, da soli o congiuntamente.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino, odore vinoso, gradevole, caratteristico e sapore secco, sapido, fine, vellutato.

  • Colli di Conegliano Torchiato di Fregona (Vino Bianco Passito)
  • Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
  • => 30% Vitigno Glera
  • => 25% Vitigno Boschera
  • => 20% Vitigno Verdiso
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella provincia di Treviso
  • => 18% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Passito dal colore giallo dorato intenso, odore intenso, caratteristico e sapore da secco a dolce, di corpo, persistente.

  • Colli di Conegliano Rosso (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • =< 100% Vitigni Cabernet franc, Cabernet sauvignon, Marzemino e Merlot in misura non inferiore al 10% per ciascuna varietà. Il Merlot non può superare il limite massimo del 40%;
  • =< 20% Vitigni Incrocio Manzoni 2.15 e Refosco, da soli o congiuntamente.
  • => 12.5% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino tendente al granato, odore vinoso, caratteristico, intenso e sapore asciutto, sapido di corpo, armonico, giustamente tannico.

  • Colli di Conegliano Rosso Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
  • Versioni: Secco
  • =< 100% Vitigni Cabernet franc, Cabernet sauvignon, Marzemino e Merlot in misura non inferiore al 10% per ciascuna varietà. Il Merlot non può superare il limite massimo del 40%;
  • =< 20% Vitigni Incrocio Manzoni 2.15 e Refosco, da soli o congiuntamente.
  • => 13% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Invecchiato, dal colore rosso rubino tendente al granato, odore vinoso, caratteristico, intenso e sapore asciutto, sapido di corpo, armonico, giustamente tannico.

  • Colli di Conegliano Refrontolo (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 95% Vitigno Marzemino
  • =< 5% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Treviso.
  • => 14,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino intenso tendente al granato con l’invecchiamento, odore vinoso, caratteristico e sapore vellutato, di corpo, armonico, caldo.

  • Colli di Conegliano Refrontolo Passito (Vino Rosso Passito)
  • Versioni: Dolce
  • => 95% Vitigno Marzemino
  • =< 5% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Treviso.
  • => 15% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Passito dal colore rosso rubino intenso tendente al granato con l’invecchiamento, odore vinoso, delicato, caratteristico e sapore dolce, vellutato, di corpo, armonico, sapido, talvolta vivace.

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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOCG Colli di Conegliano

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOCG Colli di Conegliano si estende sulle colline situate a est del Veneto, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

  • La Zona di Produzione del Vino DOCG Colli di Conegliano (tipologie Bianco e Rosso) è localizzata in:
    • provincia di Treviso e comprende il territorio dei comuni di Conegliano, Susegana, Pieve di Soligo, Farra di Soligo, Refrontolo, San Pietro di Feletto, Miane, Follina, Cison di Valmarino, Revine Lago, Tarzo, Vittorio Veneto, Fregona, Sarmede, Cappella Maggiore, Cordignano, Colle Umberto, San Fior, San Vendemiano, e Vidor.
  • La Zona di Produzione del Vino DOCG Colli di Conegliano Torchiato di Fregona è localizzata in:
    • provincia di Treviso e comprende il territorio dei comuni di Fregona, Sarmede e Cappella Maggiore.
  • La Zona di Produzione del Vino DOCG Colli di Conegliano Refrontolo è localizzata in:
    • provincia di Treviso e comprende il territorio dei comuni di Refrontolo, Pieve di Soligo e San Pietro di Feletto.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOCG Colli di Conegliano

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOCG Colli di Conegliano prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOCG Colli di Conegliano non dovrà essere superiore al 70%, al 45% per le tipologie di Vino Refrontolo e al 25 per il Vino Torchiato di Fregona; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOCG. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOCG per tutto il prodotto.
  • Le uve destinate alla produzione del Vino DOCG Colli di Conegliano devono essere sottoposte ad appassimento naturale fino a raggiungere un grado alcolometrico di almeno 18° per la tipologia Torchiato di Fregona, 14,50° per la tipologia Refrontolo e 16° per il Refrontolo Passito.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOCG Colli di Conegliano è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.
  • I seguenti vini designati con la denominazione di origine controllata e garantita “Colli di Conegliano” possono essere immessi al consumo solo dopo il seguente periodo di affinamento e/o invecchiamento:
    • Colli di Conegliano Bianco: 4 mesi di invecchiamento.
    • Colli di Conegliano Rosso: 24 mesi di invecchiamento, di cui 6 in botte e 3 di affinamento in bottiglia. 
    • Colli di Conegliano Rosso Riserva: 36 mesi di invecchiamento, di cui 12 in botte.
    • Colli di Conegliano Torchiato di Fregona: 24 mesi di invecchiamento, di cui 5 di affinamento in bottiglia.
    • Colli di Conegliano Refrontolo: 24 mesi di invecchiamento, di cui 12 in botte e 3 di affinamento in bottiglia.
    • Colli di Conegliano Refrontolo Passito: 4 mesi di invecchiamento, di cui 3 di affinamento in bottiglia.

4. Produttori di Vino DOCG Colli di Conegliano

Con l’utilizzo della DOCG Colli di Conegliano i Produttori Vinicoli Veneti sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOCG Colli di Conegliano

Insalata di gamberi, risotto al nero di seppia, baccalà, brodetto, carni rosse, in particolare con costolette di agnello, crostate alla confettura di albicocche, dolci con castagne e miele, "Baicoli" (piccoli biscotti di Venezia da inzuppare nel vino).


6. Storia e Letteratura del Vino DOCG Colli di Conegliano

La vitivinicoltura nell’area collinare dei Colli di Conegliano è presente fin dall’età del ferro (I sec. a.c.), grazie alla prima domesticazione della vite ad opera dei Paleoveneti, ma fu l’arrivo dei Romani a favorire la comparsa dei primi vigneti ordinati. Successivamente gli ordini monastici dei benedettini svilupparono il progresso della viticoltura nell’area collinare con le prime aggregazioni religiose intorno ai castelli fortificati di Ceneda, Serravalle, Conegliano e Susegana.

Fra le più belle testimonianze di questo insediamento c’è la prestigiosa Abbazia di S. Maria in Follina ed il monastero camaldolese di Rua di Feletto. La vocazione alla produzione di vini bianchi nella zona collinare di Conegliano viene documentata in particolare dagli “Statuti Coneglianesi” del 1282.

Il passaggio dell’area sotto il controllo della Repubblica di Venezia accresce la fama del vino dei Colli di Conegliano: le ducali del 1431 e del 1491 testimoniano quanto fosse gradito il vino di Feletto alla corte dei Dogi. I Diari di Marni Saludo ricordano come l’Imperatore Carlo V e la sua scorta nel passaggio a Conegliano avvenuto nel 1532 fossero stati riforniti “dell’excelentissimo” vino di Feletti e Collalbrigo sui Colli di Conegliano.

I vitigni coltivati in zona, fra cui i Marzemini, vengono per la prima volta citati da Giacomo Agostinetti nel “Cento e dieci ricordi che formano il buon fattore di Villa” del 1679. Dopo la gelata del 1709, per reagire alla situazione difficile viene istituita a Conegliano nel 1769 l’Accademia dell’Agricoltura per migliorare le tecniche viticole ed agricole. In particolare vengono svolte indagini sulla vocazionalità del territorio a vitigni quali le Prosecche ed i Marzemini, oggi Glera e Marzemino.

La tradizione e l’interesse per la sfera vitivinicola acquistano nuovo entusiasmo e vigore con la fondazione nel 1869 della Società Enologica Trevigiana, ma è con la pubblicazione del volume “La vite e il vino nella Provincia di Treviso” di Vianello e Carpenè che nasce nell’area dei Colli di Conegliano la viticoltura moderna.

La cultura viticola ed enoica di questo territorio acquista maggiore importanza con la nascita nel 1876 a Conegliano della prima Scuola di Viticoltura ed Enologia d’Italia, dalla quale si è sviluppata, nel 1923, la prima Stazione Sperimentale di Viticoltura ed Enologia, ancor oggi sede di riferimento per la ricerca e sperimentazione viticola per il Ministero dell’Agricoltura Italiana.

Il novecento è un secolo di grande fervore enologico e stimati studiosi, originari di queste colline, fra cui G.B. Cerletti, A. Carpenè, A. Caccianiga approfondiscono le ricerche su varietà di pregio, come il Prosecco, il Riesling, il Marzemino, ma anche le varietà internazionali, quali il Cabernet franc, Cabernet sauvignon ed il il Merlot che in questi luoghi trovano terreno e clima adatti per una vinificazione che esalti la tipicità del territorio.

Nell’immediato secondo dopoguerra il Prof. Luigi Manzoni, preside della Scuola di Viticoltura ed Enologia, con dedizione e grande passione mette a punto i suoi incroci, tra i quali il 6.0.13 bianco ed il 2.15 rosso, due varietà che trovano in queste colline l’ambiente ideale per far emergere la qualità dell’uva e del vino. La diffusione di studi e ricerche in ambito viticolo accresce ulteriormente il legame fra queste varietà ed il territorio.

Fra i diversi vini della denominazione, emergono anche i due passiti. Il Torchiato, la cui origine agli inizi del 1600, appartiene alla leggenda popolare: sembra sia nato ai piedi del Cansiglio ed il Sannino, ai primi del ‘900, ne riprende le preziose caratteristiche affermando che “per la produzione del buon vino passito si richiedeva uva sana con predominio di Verdisio”. Nel 1952 viene attribuito il nome di Torchiato di Fregona e nel 1977 ne viene definito il taglio per la composizione con le uve di Verdiso, Boschera, Riesling, Glera e Bianchetta.

Anche il Refrontolo passito possiede una storia secolare, basti pensare alle citazioni già dai primi del 1400 ad opera di alcuni nobili veneziani, fra cui Tiepolo, in cui si fa riferimento a “vini preziosissimi che si chiamavano Marzemini”. Altri ancora associano questo vitigno con le colline di Conegliano, fra cui il nobile Rev. Antonio del Giudice nel 1772. Ma la fama più grande arriva ad opera del librettista Lorenzo Da Ponte che nell’opera lirica il “Don Giovanni” di W.A. Mozart fa esclamare al protagonista “Versa il vino! Eccellente Marzemino”, senza dubbio il vino dei Colli di Conegliano.

Il successo in ambito nazionale ed internazionale dei vini dei Colli di Conegliano ha comportato l’ottenimento della DOC nel 1993 e la DOCG nel 2011.

La tradizione e l’ingegno umano sono riusciti ad attribuire al territorio dei Colli di Conegliano una vocazione enologica saldamente conservata nel tempo. La cultura viticola ed enologica, la passione popolare del lavoro nei campi, gli studi ampelografici della Stazione Sperimentale di Conegliano e della Scuola Enologica negli anni hanno accresciuto la consapevolezza tecnica e la professionalità dei produttori.

Anche il paesaggio collinare risulta modellato dai custodi di questi vigneti che nel corso dei secoli hanno modificato il territorio rendendolo perfettamente integrato con l’ambiente naturale e ricavandone un luogo di turismo enogastronomico, di corse campestri, ciclistiche e del pic-nic domenicale.

Il Vino DOCG Colli di Conegliano ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 14 settembre 2011.

Oltre 300 buyers, tra Importatori, Grossisti e Distributori in 70 paesi del mondo, sono le collaborazioni attive di Assovini.it

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