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Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con DPR 26.03.1970, G.U. 131 del 27.05.1970

Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014 


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino San Martino della Battaglia D.O.C. 

La denominazione di origine controllata «San Martino della Battaglia» e' riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Bianco
  2. Liquoroso

1. Tipologie e Uve del Vino DOC San Martino della Battaglia

 

  • San Martino della Battaglia (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 80% Vitigno Tocai Friulano
  • =< 20% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia. e nella provincia di Verona.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo citrino tendente al dorato con l’affinamento, odore evoluto, intenso, caratteristico e sapore fresco, secco rotondo, con retrogusto leggero di mandorla.

  • San Martino della Battaglia Liquoroso (Vino Bianco Liquoroso)
  • Versioni: Dolce
  • => 80% Vitigno Tocai Friulano
  • =< 20% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia. e nella provincia di Verona.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Liquoroso dal colore giallo tendente al dorato con l’affinamento, odore intenso, caratteristico e sapore gradevolmente dolce, vellutato, armonico e generoso, con retrogusto leggero di mandorla eventualmente con sapore di legno derivante dall’affinamento in botte.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC San Martino della Battaglia

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC San Martino della Battaglia è situata tra le colline moreniche e l’entroterra a sud del lago di Garda, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC San Martino della Battaglia è localizzata in:

  • provincia di Brescia e comprende il territorio dei comuni di Sirmione, Desenzano, Lonato e Pozzolengo.
  • provincia di Verona e comprende il territorio del comune di Peschiera del Garda.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC San Martino della Battaglia

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC San Martino della Battaglia prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC San Martino della Battaglia non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • Nella designazione dei Vini DOC San Martino della Battaglia può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC San Martino della Battaglia è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.

4. Produttori di Vino DOC San Martino della Battaglia

Con l’utilizzo della DOC San Martino della Battaglia i Produttori vinicoli Lombardi e Veneti sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC San Martino della Battaglia

Arrosti di carni bianche, preparazioni a base di fegato d'oca, crostacei, pasticceria secca.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC San Martino della Battaglia

Questa zona in particolare, famosissima per il suo vino bianco, ha una storia viticola che si suddivide in due periodi: il primo, che va dall’antichità più remote fino a una sessantina di anni fa, legato al Lugana vero e proprio, ed un secondo, più recente ove si inserisce il Tocai.

Nessun geografo o storico aveva, in passato, delimitato i confini di questa zona, ma la zona si identificava nella struttura del suo terreno e dal vino che in essa veniva prodotto.

Il terreno agrario aveva bordi molto frastagliati e, vicino ad un nucleo centrale e ben identificabile, vi erano lingue di terreno ed isolette esterne al perimetro centrale che ne hanno sempre impedito una netta delimitazione.

Gli agricoltori della zona coltivarono, con fortuna, il vitigno Trebbiano nell’argilla della Lugana, espandendo la coltivazione dal centro verso la periferia, tuttavia le caratteristiche del vino ottenuto alla periferia, legate essenzialmente alla natura del terreno, quando si usciva dal terreno tipico, venivano perse irrimediabilmente.

Pertanto in questa zona il Lugana, tranne quello prodotto nelle isole di terreno uguali a quello della Lugana vera e propria, non era di qualità simile al vero vino Lugana, e portandone il nome, si penso che con il tempo si sarebbe creato confusione nel consumatore.

Così l’ispettorato provinciale dell’Agricoltura di Brescia, preoccupato di salvaguardare il buon nome del Lugana e di permettere la coltivazione della vite in questa zona, fortemente vocata, consigliò, dopo accurati esami dei vigneti esistenti in zona, il vitigno “Tocai Friulano”, determinando così il nuovo periodo.

Il Vino DOC San Martino della Battaglia ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 26 marzo 1970.

Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 18.07.1984, G.U. 334 del 5.12.1984

Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014 


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino San Colombano al Lambro (o San Colombano) D.O.C.

La denominazione di origine controllata «San Colombrano al Lambro (o San Colombano)» e' riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Rosso, anche nella tipologia Frizzante
  2. Bianco, anche nella tipologia Frizzante

1. Tipologie e Uve del Vino DOC San Colombano al Lambro

 

  • San Colombano al Lambro Bianco (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • => 50% Vitigno Chardonnay
  • => 10% Vitigno Pinot Nero
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore delicato, caratteristico e sapore armonico, talvolta abboccato, fresco, giovane, tranquillo o vivace.

  • San Colombano al Lambro Bianco Frizzante (Vino Frizzante Bianco)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • => 50% Vitigno Chardonnay
  • => 10% Vitigno Pinot Nero
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dalla spuma fine ed evanescente, colore giallo paglierino più o meno intenso, odore delicato, caratteristico e sapore armonico, talvolta abboccato, fresco, giovane, tranquillo o vivace.

  • San Colombano al Lambro Rosso (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • >< 30-50% Vitigno Croatina
  • >< 25-50% Vitigno Barbera
  • =< 15% Vitigno Uva Rara
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino di varia intensità, odore vinoso, caratteristico e sapore asciutto o abboccato, sapido, fresco, giovane, tranquillo o vivace.

  • San Colombano al Lambro Rosso Frizzante (Vino Frizzante Rosso)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • >< 30-50% Vitigno Croatina
  • >< 25-50% Vitigno Barbera
  • =< 15% Vitigno Uva Rara
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Frizzante dalla spuma fine ed evanescente, colore rosso rubino di varia intensità, odore vinoso, caratteristico e sapore asciutto o abboccato, sapido, fresco, giovane, tranquillo o vivace.

  • San Colombano al Lambro Vigna Bianco (Vino Bianco Vigna)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • => 50% Vitigno Chardonnay
  • => 10% Vitigno Pinot Nero
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore delicato, caratteristico e sapore armonico, talvolta abboccato, fresco, giovane, tranquillo o vivace.

  • San Colombano al Lambro Vigna Rosso (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • >< 30-50% Vitigno Croatina
  • >< 25-50% Vitigno Barbera
  • =< 15% Vitigno Uva Rara
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino di varia intensità, odore vinoso, caratteristico e sapore asciutto o abboccato, sapido, fresco, giovane, tranquillo o vivace.

  • San Colombano al Lambro Vigna Rosso Riserva (Vino Rosso Vigna Invecchiato)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • >< 30-50% Vitigno Croatina
  • >< 25-50% Vitigno Barbera
  • =< 15% Vitigno Uva Rara
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Invecchiato dal colore rosso rubino di varia intensità, odore vinoso, caratteristico e sapore asciutto o abboccato, sapido, fresco, giovane, tranquillo o vivace.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC San Colombano al Lambro

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC San Colombano al Lambro si estende nella Pianura Padana a sud di Milano, tra la Pianura Lodigiana e la Bassa Pavese, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC San Colombano al Lambro è localizzata in:

  • provincia di Milano e comprende il territorio dei comuni di San Colombano al Lambro.
  • provincia di Lodi e comprende il territorio dei comuni di Graffignana e Sant'Angelo Lodigiano.
  • provincia di Pavia e comprende il territorio dei comuni di Miradolo Terme e Inverno Monteleone.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC San Colombano al Lambro

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC San Colombano al Lambro prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC San Colombano al Lambro non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • Nella designazione dei Vini DOC San Colombano al Lambro può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
  • Il vino DOC San Colombano al Lambro Bianco con menzione Vigna deve essere sottoposto ad Affinamento per almeno 3 mesi in bottiglia.
  • Il vino DOC San Colombano al Lambro Rosso con menzione Vigna può essere invecchiato in legno ed essere sottoposto ad affinamento per almeno 3 mesi in bottiglia.
  • Il vino DOC San Colombano al Lambro Riserva con menzione Vigna deve essere sottoposto ad invecchiamento per almeno 24 mesi, di cui almeno 12 in recipienti di legno.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC San Colombano al Lambro è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.

4. Produttori di Vino DOC San Colombano al Lambro

Con l’utilizzo della DOC San Colombano al Lambro Bianco i Produttori Vinicoli Lombardi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC San Colombano al Lambro

Antipasti misti di terra, piatti a base di carne rossa, salumi.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC San Colombano al Lambro

La presenza della viticoltura sulla collina di San Colombano al Lambro risale all’epoca romana, spiegando così i numerosi ritrovamenti archeologici che rappresentano l’indice evidente della presenza di numerosi micro-insediamenti sparsi su tutta l’area, ma soprattutto in prossimità delle pendici del colle volte ad oriente.

Nelle epoche successive questa vocazione venne perfezionata dal santo irlandese, San Colombano. In particolare lo sviluppo vero della viticoltura sulle colline risale dal 1394, quando i Visconti di Pavia permettevano la stipulazione di contratti agrari non troppo onerosi per gli agricoltori.

Dal 1987 la tutela e la valorizzazione della produzione e commercializzazione del vino è stata potenziata dalla costituzione del Consorzio volontario Vini Doc San Colombano, di cui fanno parte 17 importanti aziende vitivinicole dell’area.

Il Vino DOC San Colombano al Lambro ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 18 luglio 1984.

RIVIERA DEL GARDA CLASSICO DOC

Vino a Denominazione di Origine Controllata - Disciplinare modificato con  Prot. 65897, G.U. 217 del 16.09.2016

Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal Provvedimento Ministeriale Prot. n. 9979 del 07/02/2017


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Riviera del Garda Classico D.O.C.

La denominazione di origine controllata «Riviera del Garda Classico» e alla relativa Sottozona, e' riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Bianco
  2. Rosso, anche Superiore
  3. Groppello
  4. Chiaretto
  5. Spumante Rose', nelle categorie Vino spumante e Vino spumante di qualita'
  6. Sottozona del Vino Riviera del Garda Classico DOC »

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Riviera del Garda Classico

 

  • Riviera del Garda Classico Bianco (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 50% Vitigni Riesling Italico e Riesling Renano, da soli o congiuntamente;
  • =< 50% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino talvolta con riflessi verdolini, odore fresco, armonico, delicato e caratteristico con eventuali sentori floreali e sapore da secco ad abboccato, armonico, vellutato.

  • Riviera del Garda Classico Rosso (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 30% Vitigni Groppello nei tipi Gentile, S.Stefano e Mocasina
  • =< 70% Vitigni Marzemino, Barbera, Sangiovese dal soli o congiuntamente (ciascun vitigno può concorrere fino a un max del 25%)
  • =< 25% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia. (Nel caso di impiego dei Vitigni Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Carmenere e Merlot, essi possono concorrere fino a un max del 10% ciascuno).
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino anche intenso, talvolta granato con l'invecchiamento, odore caratteristico, fruttato, talora speziato e sapore secco, sapido, caratteristico, talora con retrogusto ammandorlato.

  • Riviera del Garda Classico Rosso Superiore (Vino Rosso Superiore)
  • Versioni: Secco
  • => 30% Vitigni Groppello nei tipi Gentile, S.Stefano e Mocasina
  • =< 70% Vitigni Marzemino, Barbera, Sangiovese dal soli o congiuntamente (ciascun vitigno può concorrere fino a un max del 25%)
  • =< 25% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia. (Nel caso di impiego dei Vitigni Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Carmenere e Merlot, essi possono concorrere fino a un max del 10% ciascuno).
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Superiore dal colore rosso rubino, talora riflessi granati, odore ampio, complesso, talvolta speziato e sapore secco, vellutato, di struttura, talvolta con retrogusto ammandorlato.

  • Riviera del Garda Classico Groppello (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Groppello nei tipi Gentile, S.Stefano e Mocasina
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino più o meno intenso, odore fruttato, caratteristico, talvolta leggermente speziato e sapore secco, sapido, talvolta con retrogusto ammandorlato.

  • Riviera del Garda Classico Chiaretto (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 30% Vitigni Groppello nei tipi Gentile, S.Stefano e Mocasina
  • =< 70% Vitigni Marzemino, Barbera, Sangiovese dal soli o congiuntamente (ciascun vitigno può concorrere fino a un max del 25%)
  • =< 25% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia. (Nel caso di impiego dei Vitigni Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Carmenere e Merlot, essi possono concorrere fino a un max del 10% ciascuno).
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato dal colore da rosa tenue al rosa intenso, odore fine, intenso, con eventuali sentori floreali e fruttati e sapore da secco ad abboccato, sapido, fine.

  • Riviera del Garda Classico Rosè (Vino Rosato Spumante)
  • Versioni: Spumante Extra-brut /Brut
  • => 30% Vitigni Groppello nei tipi Gentile, S.Stefano e Mocasina
  • =< 70% Vitigni Marzemino, Barbera, Sangiovese dal soli o congiuntamente (ciascun vitigno può concorrere fino a un max del 25%)
  • =< 25% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia. (Nel caso di impiego dei Vitigni Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Carmenere e Merlot, essi possono concorrere fino a un max del 10% ciascuno).
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato Spumante dalla spuma fine e persistente, colore rosè più o meno intenso, odore fragrante, fruttato quando spumantizzato con il metodo Charmat; bouquet fine proprio della fermentazione in bottiglia quando spumantizzato con il metodo tradizionale, e sapore da dosaggio zero e demi-sec, fresco, sapido, persistente, talvolta con retrogusto ammandorlato.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Riviera del Garda Classico

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Riviera del Garda Classico si estende sul territorio Gardesano delle coline moreniche comprese fra la riva di Salò e Desenzano ad oriente ed il corso del fiume Chiese ad occidente, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Riviera del Garda Classico è localizzata in:

  • provincia di Brescia e comprende il territorio dei comuni di Limone sul Garda, Tremosine, Tignale, Gargnano, Capo Valle, Idro, Treviso Bresciano, Provaglio Valsabbia, Sabbio Chiese, Vobarno, Toscolano Maderno, Gardone Riviera, Salò, Roè Volciano, Villanuova sul Clisi, Gavardo, San Felice del Benaco, Puegnago, Muscoline, Manerba del Garda, Polpenazze, Moniga del Garda, Soiano del Lago, Calvagese della Riviera, Padenghe del Garda, Bedizzole, Lonato, Desenzano del Garda, Pozzolengo e Sirmione.

La Zona di Elaborazione del Vino DOC Riviera del Garda Classico Spumante Rosé è localizzata:

  • nelle province di Brescia, Mantova, Verona, Vicenza e Treviso.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Riviera del Garda Classico

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Riviera del Garda Classico prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Riviera del Garda Classico non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati fino al limite del 5%, l'eccedenza non avrebbe diritto alla denominazione di origine. Oltre detto limite decade il diritto per tutta la partita.
  • Il Vino DOC Riviera del Garda Bresciano Chiaretto deve essere ottenuto con breve macerazione delle parti solide.
  • L’indicazione del colore del Vino Spumante Riviera del Garda Classico DOC deve essere effettuata riportando in etichetta il termine "Rosé".
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Garda Bresciano Chiaretto è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.

Il Vino DOC Riviera del Garda Classico Chiaretto è sicuramente il vino più originale e caratteristico della Denominazione, unico nelle sue piacevolissime caratteristiche, ottenuto dalle uve rosse del Riviera del Garda Bresciano rosso, ma vinificato in modo da ottenere un vino dal colore rosato “petalo di rosa” con una sorprendente aromaticità floreale e di frutti di bosco, accompagnata da una giusta acidità che determina una grande freschezza di sensazioni gustative e una buona struttura.

Il Vino DOC Riviera del Garda Classico Groppello, ottenuto dall’omonima uva, considerata una rarità enologica in quanto coltivata solo in Valtenesi, sulle pendici delle splendide colline del lago di Garda; se ne riconoscono tre biotipi di pregio, il Gentile, il Mocasina ed il Santo Stefano. È il vino più tipico della zona, un rosso delicato e di pronta beva, speziato con note fruttate, vellutato e piacevole, che si accompagna a primi saporiti, a piatti di carne di tutti i tipi e a formaggi di media stagionatura.


4. Produttori di Vino DOC Riviera del Garda Classico

Con l’utilizzo della DOC Garda Bresciano i Produttori Vinicoli Lombardi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Riviera del Garda Classico

Piatti a base di pesce come il brodetto, il pesce alla griglia, il risotto ai gamberetti, e a formaggi


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Riviera del Garda Classico

Questo territorio corrisponde esattamente a quella zona che, per ragioni storico-economiche, si differenziava da tutte le altre del Garda e veniva denominata come “Riviera del Garda” dove la “R” veniva scritta con la lettera maiuscola, dando alla parola “Riviera” un significato specifico che indicava e indica ancora oggi, quel particolare territorio.

Tutto ciò che in esso veniva prodotto, si commercializzava con la denominazione di origine ed è per questo che ancora oggi i prodotti locali, quali, limoni, olio, alloro e vino, si distinguono con l’aggettivazione “Riviera del Garda”.

I vini Rossi prodotti nella Riviera del Garda che sempre sono stati l’orgoglio della produzione agricola di questa zona, son andati, nel tempo, delineandosi nettamente in tre tipi: il “Riviera del Garda Rosso”, il “Riviera del Garda Rosso Superiore” e il famoso “Riviera del Garda Chiaretto”.

Per confermare l’uso di queste denominazioni, basta sfogliare i cataloghi di alcune delle più accreditate Esposizioni e Concorsi Vinicoli.

Anche nella tradizione popolare è ben preciso il concetto e il tipo dei vini della Riviera del Garda e ne è la prova il fatto che, aggirandosi nelle trattorie, osterie o ristoranti chiedendo il vino della Riviera, ci si vede servire, senza possibilità di equivoci, quel determinato vino.

Il terreno agrario della zona di produzione dei vini “Riviera del Garda” è costituito da un mosaico di diversa natura e origine, che non si può convenzionare o descrivere in modo rapido, senza suscitare incertezze o dubbi.

Il Vino DOC Riviera del Garda Classico ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 22 giugno 1977.

Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvata come tipologia della DOC “Oltrepò Pavese” con D.P.R. 6.08.70, G.U. 273 del 27.10.70

Approvato Pinot Nero dell'Oltrepo' Pavese DOC con D.M. 3.08.2010, G.U. 192 del 18.08.2010

Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014 


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese D.O.C.

La denominazione di origine controllata «Pinot Nero dell'Oltrepo' Pavese» e' riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Rosso
  2. Rosso Riserva

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese

 

  • Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 95% Vitigno Pinot Nero
  • =< 5% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino, anche scarico, con possibili sfumature aranciate, odore etereo, gradevole, caratteristico e sapore secco, morbido o pieno con retrogusto amarognolo, ma armonico.

  • Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
  • Versioni: Secco
  • => 95% Vitigno Pinot Nero
  • =< 5% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Invecchiato dal colore rosso, anche scarico, con possibili riflessi aranciati, odore etereo, gradevole, caratteristico e sapore secco, caldo, leggermente tannico.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Pinot nero dell’Oltrepò Pavese si estende sulla fascia appenninica che dal Piemonte si spinge verso l’Emilia, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Pinot nero dell’Oltrepò Pavese è localizzata in:

  • provincia di Pavia e comprende il territorio dei comuni di Borgo Priolo, Borgoratto Mormorolo, Bosnasco, Calvignano, Canevino, Canneto Pavese, Castana, Cecima, Godiasco, Golferenzo, Lirio, Montalto Pavese, Montecalvo Versiggia, Montescano, Montù Beccaria, Mornico Losana, Oliva Gessi, Pietra de’ Giorgi, Rocca de’ Giorgi, Rocca Susella, Rovescala, Ruino, San Damiano al Colle, Santa Maria della Versa, Torrazza Coste, Volpara, Zenevredo e, in parte, il territorio dei comuni di Broni, Casteggio, Cigognola, Codevilla, Corvino San Quirico, Fortunago, Montebello della Battaglia, Montesegale, Ponte Nizza, Redavalle, Retorbido,Rivanazzano, Santa Giuletta, Stradella e Torricella Verzate.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Pinot nero dell’Oltrepò Pavese prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Pinot nero dell’Oltrepò Pavese non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • Nella designazione dei Vini DOC Pinot nero dell’Oltrepò Pavese può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.
  • Il vino DOC Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese Riserva deve essere sottoposto ad invecchiamento per almeno 24 mesi, di cui almeno 6 in legno.

4. Produttori di Vino DOC Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese

Con l’utilizzo della DOC Pinot nero dell’Oltrepò Pavese i Produttori Vinicoli Lombardi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese

Carni bianche e rosse, cacciagione da piuma, formaggi invecchiati.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese

Considerato, sin dai tempi di Strabone, una zona di produzione di vini di qualità, l'Oltrepò Pavese è quel lembo di terra collinoso a sud della Lombardia noto per essere il punto d'incontro di quattro regioni: Lombardia, Piemonte, Liguria ed Emilia Romagna. Tale peculiare caratteristica rende l'Oltrepò Pavese ricco di culture, lingue, tradizioni e cucine differenti, ma ben integrate tra loro. Questa terra è anche, anzi soprattutto, antica dimora della vite.

Un'importante testimonianza arriva dal reperto di un tralcio di vite, risalente ai tempi preistorici, trovato nei pressi di Casteggio, un tempo detta Clastidium. Strabone, nel I secolo A.C., attribuì all'Oltrepò Pavese l'invenzione della botte. Nei suoi testi fu descritta di dimensioni più grandi delle case.

Nei secoli successivi s’incontrano poi altre testimonianze: Andrea Bacci, per esempio, nel XVI secolo, descrisse i vini di tale zone con il termine “eccellentissimi”.

L'Oltrepò Pavese vitivinicolo attuale trova le sue radici nel secolo scorso, come conseguenza dei danni portati dalla fillossera, e nel rinnovamento globale del mondo vinicolo italiano di quel periodo. E' sufficiente ricordare che nel 1884 l'Oltrepò Pavese vantava ben 225 vitigni autoctoni. Oggi sono circa una dozzina quelli di maggior diffusione, seppur non mancano produttori collezionisti che hanno raccolto qualche testimonianza del passato, come Moradella, Uva della Cascina o altro ancora.

Nonostante tale decimazione, il panorama vinicolo oltrepadano è ancora molto ricco, soprattutto per quanto concerne le tipologie di vino prodotte, tra cui quelle previste dal presente disciplinare di produzione.

Nel corso dei decenni la viticoltura ha mantenuto il ruolo di coltura principale del territorio, tanto che nel 1970 il vino Pinot nero vinificato in rosso è stato riconosciuto come tipologia all’interno della DOC Oltrepò Pavese con DPR del 6 agosto e nel 2010 è stato riconosciuto come DOC a se stante con decreto del 3 agosto.

Il Vino DOC Pinot nero dell’Oltrepò Pavese ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 3 agosto 1970.

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