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LAMBRUSCO MANTOVANO DOC

Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con  D.P.R. 6.05.1987, G.U. 245 del 20.10.1987

Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014  


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Lambrusco Mantovano D.O.C.

La denominazione di origine controllata «Lambrusco Mantovano» e alle relative Sottozone, e' riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Rosso 
  2. Rosato
  3. Stottozone del Vino Lambrusco Mantovano DOC »
    1. Sottozona Oltrepo-Mantovano »
    2. Sottozona Viadanese-Sabbionetano »

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Lambrusco Mantovano

 

  • Lambrusco Mantovano Rosso (Vino Rosso Frizzante)
  • Versioni: Secco /Amabile
  • => 85% Vitigni Lambrusco Viadanese (o Grappello Ruberti), Lambrusco Maestri (o Grappello Maestri), Lambrusco Marani e Lambrusco Salamino, da soli o congiuntamente;
  • =< 15% Lambrusco di Sorbara, Lambrusco Grasparossa, Ancellotta e Fortana, da soli o congiuntamente.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Frizzante dalla spuma vivace ed evanescente, colore rosso rubino più o meno intenso o granato, odore vinoso, fruttato talvolta con sentore di viola o ribes e sapore sapido, acidulo, asciutto o amabile.

  • Lambrusco Mantovano Rosato (Vino Rosato Frizzante)
  • Versioni: Secco /Amabile
  • => 85% Vitigni Lambrusco Viadanese (o Grappello Ruberti), Lambrusco Maestri (o Grappello Maestri), Lambrusco Marani e Lambrusco Salamino, da soli o congiuntamente;
  • =< 15% Lambrusco di Sorbara, Lambrusco Grasparossa, Ancellotta e Fortana, da soli o congiuntamente.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato Frizzante dalla spuma vivace ed evanescente, colore rosato più o meno intenso, odore gradevole, fruttato e sapore leggermente acidulo, asciutto o amabile.

  • Lambrusco Mantovano Sottozona Viadanese-Sabbionetano Rosso (Vino Rosso Frizzante)
  • Versioni: Secco /Amabile
  • => 85% Vitigni Lambrusco Viadanese (o Grappello Ruberti), Lambrusco Maestri (o Grappello Maestri), Lambrusco Marani e Lambrusco Salamino, da soli o congiuntamente;
  • =< 15% Lambrusco di Sorbara, Lambrusco Grasparossa, Ancellotta e Fortana, da soli o congiuntamente.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Frizzante dalla spuma vivace ed evanescente, colore rosso rubino più o meno intenso o granato, odore vinoso, fruttato talvolta con sentore di viola o ribes e sapore sapido, acidulo, asciutto o amabile.

  • Lambrusco Mantovano Sottozona Viadanese-Sabbionetano Rosato (Vino Rosato Frizzante)
  • Versioni: Secco /Amabile
  • => 85% Vitigni Lambrusco Viadanese (o Grappello Ruberti), Lambrusco Maestri (o Grappello Maestri), Lambrusco Marani e Lambrusco Salamino, da soli o congiuntamente;
  • =< 15% Lambrusco di Sorbara, Lambrusco Grasparossa, Ancellotta e Fortana, da soli o congiuntamente.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato Frizzante dalla spuma vivace ed evanescente, colore rosato più o meno intenso, odore gradevole, fruttato e sapore leggermente acidulo, asciutto o amabile.

  • Lambrusco Mantovano Sottozona Oltrepò Mantovano Rosso (Vino Rosso Frizzante)
  • Versioni: Secco /Amabile
  • => 85% Vitigni Lambrusco Viadanese (o Grappello Ruberti), Lambrusco Maestri (o Grappello Maestri), Lambrusco Marani e Lambrusco Salamino, da soli o congiuntamente;
  • =< 15% Lambrusco di Sorbara, Lambrusco Grasparossa, Ancellotta e Fortana, da soli o congiuntamente.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Frizzante dalla spuma vivace ed evanescente, colore rosso rubino più o meno intenso o granato, odore vinoso, fruttato talvolta con sentore di viola o ribes e sapore sapido, acidulo, asciutto o amabile.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Lambrusco Mantovano

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Lambrusco Mantovano si estende a sud della Lombardia, nella zona compresa tra i fiumi Oglio e Po, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Lambrusco Mantovano è localizzata in:

  • provincia di Mantova e comprende il territorio dei comuni di Commessaggio, Dòsolo, Gazzuolo, Sabbioneta, Viadana, Borgofranco sul Po, Carbonara sul Po, Gonzaga, Magnacavallo, Moglia, Mottegiana, Pegognaga, Pieve di Coriano, Poggio Rusco, Quingentole, Quistello, Revere, San Benedetto Po, San Giacomo delle Segnate, San Giovanni del Dosso, Schivenoglia, Sermide, Suzzara e Villa Poma.
  • La Zona di Produzione del Vino DOC Lambrusco Mantovano Sottozona Viadanese-Sabbionetano è localizzata in:
    • provincia di Mantova e comprende il territorio dei comuni di Commessaggio, Dòsolo, Gazzuolo, Sabbioneta e Viadana.
  • La Zona di Produzione del Vino DOC Lambrusco Mantovano Sottozona Oltre Po Mantovano è localizzata in:
    • provincia di Mantova e comprende il territorio dei comuni di Borgofranco sul Po, Carbonara sul Po, Gonzaga, Magnacavallo, Moglia, Mottegiana, Pegognaga, Pieve di Coriano, Poggio Rusco, Quingentole, Quistello, Revere, San Benedetto Po, San Giacomo delle Segnate, San Giovanni del Dosso, Schivenoglia, Sermide, Suzzara e Villa Poma.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Lambrusco Mantovano

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

Le pratiche enologiche di vinificazione prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Lambrusco Mantovano non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • Nella designazione dei Vini DOC Lambrusco Mantovano può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Lambrusco Mantovano è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve quando si utilizza la menzione delle sottozone.

4. Produttori di Vino DOC Lambrusco Mantovano

Con l’utilizzo della DOC Lambrusco Mantovano i Produttori Vinicoli Lombardi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Lambrusco Mantovano

Brodini di carne, bolliti misti e cotechini in umido.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Lambrusco Mantovano

Area dell’Oltre Po mantovano

La coltivazione della vite nell’Oltre Po mantovano ha origini antiche, il poeta Virgilio, nativo di Mantova descrive l’esistenza della Vitis labrusca duemila anni fa, nella sua quinta Bucolica.

La coltivazione della vite assume consistenza alla fine del secoloXI con i monaci benedettini nei territori dell’abbazia di Polirone a San Benedetto Po, definita per la sua importanza la Cassino del nord. I monaci stabilivano agli affittuali un imponibile vinicolo. Questo grazie alla politica della contessa Matilde di Canossa che con donazioni favorì l’insediamento di comunità religiose nelle terre di sua pertinenza.

Ad esse affidava il controllo del territorio favorendo con opere di bonifica e di disboscamento la produttività del terreno e la coltivazione della vite. Quindi una coltivazione che nasce da “terre nuove”, strappate alle esondazioni del fiume e messe al sicuro con le arginature. Queste terre caratterizzano le qualità organolettiche della produzione vitivinicola.

L’arte millenaria del vino è testimoniata da un bassorilievo dei mesi, attribuito alla scuola di Wiligelmo, Ottobre che travasa il mosto, (faceva parte della decorazione della basilica romanica). Questo bassorilievo del Mese-agricoltore, con le vesti sollevate e chino nell’atto di versare il mosto evidenzia come l’arte della vinificazione fosse importante, non solo come attività dominante in un periodo dell’anno, ma anche per i suoi significati religiosi e le sue implicazioni liturgiche tanto da essere inclusa nella celebrazione monumentale del processo di insediamento dell’area.

In tempi più recenti la coltivazione del Lambrusco è testimoniata da convegni in particolare il Convegno viticolo della Val Padana, San Benedetto Po, 16 gennaio 1949, che descrive come la vite fosse coltivata maritata all’olmo nelle classiche piantate mantovane.

Area del Viadanese-Sabbionetano

La coltivazione della vite nel Viadanese-Sabbionetano ha origini antiche come nell‘Oltre Po mantovano, dal poeta Virgilio, che cita l’esistenza della vite ai tempi più recenti con la coltivazione della vite in filari spesso accompagnata ad alberi con funzione di sostegno.

La coltivazione avveniva sulle terre strappate alle esondazioni del fiume e messe al sicuro con le arginature, quindi terreni di origine alluvionale, fertili, freschi che caratterizzano le qualità organolettiche della produzione vitivinicola.

L’uomo ha modellato il territorio e reso possibile la coltivazione della vite che è diventata tradizione come i rituali che ruotavano intorno all’uva e al vino con radici antiche che risalgono al cuore del Medioevo.

Importante nella viticoltura della zona è il vitigno Lambrusco Viadanese che prende il nome dal comune in provincia di Mantova dove è maggiormente diffuso: Viadana.

Il Vino DOC Lambrusco Mantovano ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 6 maggio 1987.

GARDA COLLI MANTOVANI DOC

Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 30.04.1976, G.U. 224 del 25.08.1976

Denominazione aggiornata con le ultime modifiche riportate in G.U. n. 277 del 26.11.2022


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 

Vino Garda Colli Mantovani D.O.C.

La denominazione di origine controllata «Garda Colli Mantovani» e' riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Bianco, anche Passito, Vendemmia Tardiva e Riserva
  2. Rosso, anche Superiore e Riserva
  3. Chiaretto

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Garda Colli Mantovani

 

  • Garda Colli Mantovani Bianco (Vino Bianco)
  • Anche Riserva
  • Versioni: Secco
  • =< 40% Vitigno Garganega
  • =< 60% Vitigni Trebbiano (Trebbiano di Soave o Turbiana, Trebbiano Giallo, Trebbiano Toscano), Chardonnay, da soli o congiuntamente.
  • =< 20% Vitigni a bacca bianca e nera, anche aromatici, idonei alla coltivazione nella regione Lombardia. I vitigni aromatici non possono superare il 5%.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico (12° per la tipologia Riserva)
  • Vino Bianco dal Colore dal giallo verdolino al giallo dorato; Odore fresco, armonico, delicato e caratteristico, talvolta floreale; Sapore secco, armonico, sapido.

  • Garda Colli Mantovani Bianco Passito (Vino Bianco Passito)
  • Versioni: Dolce
  • =< 40% Vitigno Garganega
  • =< 60% Vitigni Trebbiano (Trebbiano di Soave o Turbiana, Trebbiano Giallo, Trebbiano Toscano), Chardonnay, da soli o congiuntamente.
  • =< 20% Vitigni a bacca bianca e nera, anche aromatici, idonei alla coltivazione nella regione Lombardia. I vitigni aromatici non possono superare il 5%.
  • => 13% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Passito dal Colore dal giallo paglierino al dorato; Odore caratteristico, armonico, persistente, fruttato; sapore dolce, caratteristico, armonico, di struttura.

  • Garda Colli Mantovani Vendemmia Tardiva (Vino Bianco Vendemmia Tardiva)
  • Versioni: Secco /Abboccato /Amabile / Dolce
  • =< 40% Vitigno Garganega
  • =< 60% Vitigni Trebbiano (Trebbiano di Soave o Turbiana, Trebbiano Giallo, Trebbiano Toscano), Chardonnay, da soli o congiuntamente.
  • =< 20% Vitigni a bacca bianca e nera, anche aromatici, idonei alla coltivazione nella regione Lombardia. I vitigni aromatici non possono superare il 5%.
  • => 13% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Vendemmia Tardiva, dal Colore dal giallo paglierino al dorato; Odore caratteristico, delicato, persistente, fruttato e floreale; Sapore da secco a dolce, caratteristico, armonico.
  • chiaro, odore delicato, tendente all’aromatico e sapore asciutto, di corpo, vellutato.

  • Garda Colli Mantovani Rosso (Vino Rosso)
  • Anche Riserva
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigni Cabernet (Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Carmenère), Merlot, Rondinella, da soli o congiuntamente
  • =< 15% Vitigni a bacca nera, non aromatici, idonei alla coltivazione nella Regione Lombardia.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico (12.50% per la tipologia Riserva)
  • Vino Rosso dal Colore rosso rubino, intenso, talvolta granato con l'invecchiamento; Odore caratteristico, dal fruttato allo speziato; Sapore secco, fine, caratteristico, persistente.

  • Garda Colli Mantovani Rosso Superiore (Vino Rosso Superiore)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigni Cabernet (Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Carmenère), Merlot, Rondinella, da soli o congiuntamente
  • =< 15% Vitigni a bacca nera, non aromatici, idonei alla coltivazione nella Regione Lombardia.
  • => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Superiore dal colore rosso rubino intenso, talvolta con riflessi granati; Odore complesso, fruttato,m talvolta speziato, Sapore secco, di struttura, talvolta con sentore di confettura.

  • Garda Colli Mantovani Chiaretto (Vino Rosato)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigni Cabernet (Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Carmenère), Merlot, Rondinella, da soli o congiuntamente
  • =< 15% Vitigni a bacca nera, non aromatici, idonei alla coltivazione nella Regione Lombardia.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato dal colore dal rosa chiaro a rosato più o meno intenso; Odore fine floreale e fruttato; Sapore, secco, fresco, fine, sapido.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Garda Colli Mantovani

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Garda Colli Mantovani si estende nell’Anfiteatro Morenico del Garda, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Garda Colli Mantovani è localizzata in:

  • provincia di Mantova e comprende il territorio dei comuni di Castiglione delle Stiviere, Cavriana, Monzambano, Ponti sul Mincio, Solferino e Volta Mantovana.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Garda Colli Mantovani

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Garda Colli Mantovani prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Garda Colli Mantovani non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • Nella designazione dei Vini DOC Garda Colli Mantovani può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Garda Colli Mantovani è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.
  • I vini DOC Garda Colli Mantovani Rosso Merlot e Rosso Cabernet con menzione Riserva devono essere sottoposti ad invecchiamento per almeno 24 mesi.

4. Produttori di Vino DOC Garda Colli Mantovani

Con l’utilizzo della DOC Garda Colli Mantovani i Produttori Vinicoli Lombardi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Garda Colli Mantovani

Antipasti di salumi saporiti, pastasciutte al ragù, arrosti poco conditi, carni bianche in umido, pollo cotto con intingoli.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Garda Colli Mantovani

La coltivazione della vite in provincia di Mantova ha origini antiche, gli scavi archeologici nelle colline moreniche hanno portato alla luce una ciotola di vinaccioli databile al Neolitico delle palafitte.

Successivamente la civiltà etrusca portò la cultura del vino. Testimonianza importante per i vini e le uve dei colli ci viene fornita dalla corrispondenza di Isabella d’Este nel suo viaggio a Cavriana e sul lago di Garda nel settembre del 1535, e nella “Descrittione in compendio del castello di Solferino” un documento dell’Archivio di Stato di Mantova del 1588.

Anche il mantovano Teofilo Folengo descrive i gesti secolari di una mitologica vendemmia avendo probabilmente sotto gli occhi ciò che accadeva nelle sue terre.

Il Vino DOC Garda Colli Mantovani ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 30 aprile 1976.

GARDA DOC

  • Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.M. 08.10.1996, G.U. 262 del 08.11.1996
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014 

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Garda D.O.C.

La denominazione di origine controllata «Garda» e alla relativa Sottozona Classico, e' riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

 VINI GARDA DOC VINI GARDA DOC SOTTOZONA CLASSICO
  1. Garganega
  2. Pinot bianco
  3. Pinot Grigio
  4. Chardonnay
  5. Tai (limitatamente ai territori della provincia di Verona)
  6. Riesling italico
  7. Riesling
  8. Cortese
  9. Sauvignon
  10. Cabernet
  11. Cabernet Franc
  12. Cabernet Sauvignon
  13. Mertot
  14. Pinot Nero
  15. Marzemino
  16. Corvina
  17. Barbera
  1. Classico Bianco
  2. Classico Chiaretto
  3. Classico Rosso
  4. Classico Rosso Novello
  5. Classico Rosso Superiore
  6. Classico Groppello
  7. Classico Groppello Riserva 

 

 

 

 

 

 


1. Tipologie e Uve del Vino DOC Garda

 

  • Garda Bianco (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • => 50% Vitigni Garganega, Trebbiano (Trebbiano di Soave e/o Trebbiano Toscano), Chardonnay, Pinot Grigio, da soli o congiuntamente.
  • =< 50% Vitigni a bacca bianca e/o a bacca nera vinificati in bianco, non aromatici, idonei alla coltivazione nella regione Lombardia e nella provincia di Verona.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal Colore giallo paglierino più o meno intenso, tendente talvolta al giallo verdolino, Odore caratteristico, intenso e delicato, dal Sapore da secco ad abboccato, armonico, pieno, fruttato.

  • Garda Bianco Passito (Vino Bianco Passito)
  • Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
  • => 50% Vitigni Garganega, Trebbiano (Trebbiano di Soave e/o Trebbiano Toscano), Chardonnay, Pinot Grigio, da soli o congiuntamente.
  • =< 50% Vitigni a bacca bianca e/o a bacca nera vinificati in bianco, non aromatici, idonei alla coltivazione nella regione Lombardia e nella provincia di Verona.
  • => 14% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal Colore giallo dorato più o meno intenso, Odore intenso, fruttato, caratteristico, dal Sapore da secco a dolce, armonico, caratteristico. 

  • Garda Bianco Frizzante (Vino Bianco Frizzante)
  • Versioni: Secco /Abboccato /Amabile
  • => 50% Vitigni Garganega, Trebbiano (Trebbiano di Soave e/o Trebbiano Toscano), Chardonnay, Pinot Grigio, da soli o congiuntamente.
  • =< 50% Vitigni a bacca bianca e/o a bacca nera vinificati in bianco, non aromatici, idonei alla coltivazione nella regione Lombardia e nella provincia di Verona.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Frizzante dalla Spuma fine ed evanescente, Colore giallo paglierino più o meno intenso, tendente talvolta al giallo verdolino, Odore fine, caratteristico e Sapore da secco ad amabile, armonico. 

  • Garda Bianco Spumante (Vino Bianco Spumante)
  • Versioni: Brut-nature /Extra-brut /Brut /Extra-dry /Dry /Demi-sec
  • => 50% Vitigni Garganega, Trebbiano (Trebbiano di Soave e/o Trebbiano Toscano), Chardonnay, Pinot Grigio, da soli o congiuntamente.
  • =< 50% Vitigni a bacca bianca e/o a bacca nera vinificati in bianco, non aromatici, idonei alla coltivazione nella regione Lombardia e nella provincia di Verona.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Spumante dalla Spuma fine e persistente, Colore giallo paglierino più o meno intenso, Odore caratteristico, fine e Sapore da Brut nature a Demi sec, fresco, armonico.

  • Garda Bianco Spumante Metodo Classico (Vino Bianco Spumante)
  • Versioni: Brut-nature /Extra-brut /Brut /Extra-dry
  • => 50% Vitigni Garganega, Trebbiano (Trebbiano di Soave e/o Trebbiano Toscano), Chardonnay, Pinot Grigio, da soli o congiuntamente.
  • =< 50% Vitigni a bacca bianca e/o a bacca nera vinificati in bianco, non aromatici, idonei alla coltivazione nella regione Lombardia e nella provincia di Verona.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Spumante dalla Spuma fine e persistente, Colore giallo paglierino più o meno intenso, Odore bouquet proprio della fermentazione in bottiglia, ampio e persistente, dal Sapore da Brut nature a Extra dry, sapido, di buona struttura, fresco, armonico.

  • Garda Rosé Frizzante (Vino Rosato Frizzante)
  • Versioni: Brut-nature /Extra-brut /Brut /Extra-dry /Dry /Demi-sec
  • => 50% Vitigni Corvina, Merlot, Cabernet, Pinot Nero, da soli o congiuntamente.
  • =< 50% Vitigni a bacca nera, non aromatici, idonei alla coltivazione nella regione Lombardia e nella provincia di Verona.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato Frizzante dalla Spuma fine ed evanescente, Colore rosa più o meno intenso, Odore fine, caratteristico e Sapore da secco ad amabile, armonico, sapido. 

  • Garda Rosato (o Rosé) Spumante (Vino Rosato Spumante)
  • Versioni: Brut-nature /Extra-brut /Brut /Extra-dry /Dry /Demi-sec
  • => 50% Vitigni Corvina, Merlot, Cabernet, Pinot Nero, da soli o congiuntamente.
  • =< 50% Vitigni a bacca nera, non aromatici, idonei alla coltivazione nella regione Lombardia e nella provincia di Verona.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato Spumante dalla Spuma fine e persistente, Colore rosa più o meno intenso, Odore caratteristico, delicato e Sapore da Brut nature a Demi sec, armonico.

  • Garda Rosato (o Rosé) Spumante Metodo Classico (Vino Rosato Spumante)
  • Versioni: Brut-nature /Extra-brut /Brut /Extra-dry 
  • => 50% Vitigni Corvina, Merlot, Cabernet, Pinot Nero, da soli o congiuntamente.
  • =< 50% Vitigni a bacca nera, non aromatici, idonei alla coltivazione nella regione Lombardia e nella provincia di Verona.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato Spumante dalla Spuma fine e persistente, Colore rosa più o meno intenso, Odore bouquet fine, ampio, caratteristico e Sapore da Brut nature a Extra dry, sapido, di buona struttura e fresco. 

  • Garda Rosso (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • => 50% Vitigni Corvina, Merlot, Cabernet, Pinot Nero, da soli o congiuntamente.
  • =< 50% Vitigni a bacca nera, non aromatici, idonei alla coltivazione nella regione Lombardia e nella provincia di Verona.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal Colore rosso rubino più o meno intenso, Odore fruttato, caratteristico e Sapore da secco ad abboccato, armonico, fruttato.

  • Garda Rosso Passito (Vino Rosso Passito)
  • Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
  • => 50% Vitigni Corvina, Merlot, Cabernet, Pinot Nero, da soli o congiuntamente.
  • =< 50% Vitigni a bacca nera, non aromatici, idonei alla coltivazione nella regione Lombardia e nella provincia di Verona.
  • => 14% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Passito dal Colore rosso rubino talvolta con riflessi granati, Odore intenso, fruttato, caratteristico e Sapore da secco a dolce, armonico e di corpo. 

  • Garda Garganega (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • => 85% Vitigno Garganega
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia e nella provincia di Verona.
  • =>10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal Colore giallo paglierino, talvolta tendente al giallo verdolino, Odore fruttato, fine, caratteristico e Sapore da secco ad abboccato, armonico, pieno.

  • Garda Garganega Frizzante (Vino Bianco Frizzante)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • => 85% Vitigno Garganega
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia e nella provincia di Verona.
  • =>10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dalla Spuma fine ed evanescente, Colore giallo paglierino, talvolta tendente al giallo verdolino, Odore gradevole, fine, caratteristico e Sapore da secco ad abboccato, armonico, sapido. 

  • Garda Pinot Bianco (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • => 85% Vitigno Pinot Bianco
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia e nella provincia di Verona.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal Colore giallo paglierino, Odore gradevole, caratteristico e Sapore da secco ad abboccato, armonico, fresco, sapido.

  • Garda Pinot Grigio (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • => 85% Vitigno Pinot Grigio
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia e nella provincia di Verona.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal Colore giallo paglierino, talvolta ramato, Odore gradevole, fine, caratteristico e Sapore da secco ad abboccato, fresco, armonico.

  • Garda Pinot Grigio Frizzante (Vino Bianco Frizzante)
  • Versioni: Secco /Abboccato /Amabile
  • => 85% Vitigno Pinot Grigio
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia e nella provincia di Verona.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Frizzante dalla Spuma fine ed evanescente, Colore giallo paglierino, talvolta ramato, Odore fine, caratteristico e Sapore da secco ad amabile, fresco, armonico, sapido.

  • Garda Pinot Grigio Spumante (Vino Bianco Spumante)
  • Versioni: Brut-nature /Extra-brut /Brut /Extra-dry /Dry /Demi-sec
  • => 85% Vitigno Pinot Grigio
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia e nella provincia di Verona.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Spumante dalla Spuma fine e persistente, Colore giallo paglierino, talvolta ramato, Odore caratteristico, fine, ampio e persistente, dal Sapore da Brut nature a Demi sec, fresco, armonico. 

  • Garda Chardonnay (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • => 85% Vitigno Chardonnay
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia e nella provincia di Verona.
  • =>10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore gradevole, caratteristico e sapore da secco ad abboccato, fresco, sapido, armonico.

  • Garda Chardonnay Frizzante (Vino Bianco Frizzante)
  • Versioni: Secco /Abboccato /Amabile
  • => 85% Vitigno Chardonnay
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia e nella provincia di Verona.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Frizzante dalla Spuma fine ed evanescente, Colore giallo paglierino più o meno intenso, Odore fine, caratteristico e Sapore da secco ad amabile, fresco, armonico, sapido.

  • Garda Riesling (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • => 85% Vitigno Riesling (Riesling Italico, Riesling Renano, da soli o congiuntamente)
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia e nella provincia di Verona.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal Colore giallo paglierino più o meno intenso, Odore gradevole, tipico, caratteristico e Sapore da secco ad abboccato, armonico, pieno.

  • Garda Cortese (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • => 85% Vitigno Cortese
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia e nella provincia di Verona.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal Colore giallo paglierino, Odore fine, caratteristico e Sapore da secco ad abboccato, armonico, fresco.

  • Garda Sauvignon (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • => 85% Vitigno Sauvignon
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia e nella provincia di Verona.
  • =>10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal Colore giallo paglierino più o meno intenso, Odore delicato, leggermente aromatico e Sapore da secco ad abboccato, armonico.

  • Garda Cabernet (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • => 85% Vitigni Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Carmenére, da soli o congiuntamente;
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia e nella provincia di Verona.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal Colore rosso rubino più o meno intenso, Odore vinoso, caratteristico, talvolta leggermente erbaceo e Sapore da secco ad abboccato, armonico, talvolta moderatamente acidulo.

  • Garda Cabernet Sauvignon (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • => 85% Vitigno Cabernet Sauvignon
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia e nella provincia di Verona.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal Colore rosso rubino, Odore caratteristico, talvolta leggermente erbaceo e Sapore da secco ad abboccato, armonico.

  • Garda Merlot (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • => 85% Vitigno Merlot
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia e nella provincia di Verona.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal Colore rosso rubino, talvolta intenso, Odore vinoso, caratteristico e Sapore da secco ad abboccato, pieno, armonico.

  • Garda Pinot Nero (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Pinot Nero
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia e nella provincia di Verona.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal Colore rosso rubino più o meno intenso, talvolta con possibili sfumature aranciate, Odore fruttato, caratteristico e Sapore secco, armonico, caratteristico.

  • Garda Marzemino (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • => 85% Vitigno Marzemino
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia e nella provincia di Verona.
  • =>10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal Colore rosso rubino, Odore  fine, caratteristico e Sapore da secco ad abboccato, armonico.

  • Garda Corvina (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • => 85% Vitigno Corvina
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia e nella provincia di Verona.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal Colore rosso rubino più o meno intenso, Odore delicato, fruttato e Sapore da secco ad abboccato, armonico.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Garda

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Garda si estende nel tratto di territorio che comprende il Lago di Garda e nelle circostanti colline facenti parte della Pianura Padana, la cui zona vinicola si pone a cavallo tra le regioni Lombardia e Veneto.

  • La Zona di Produzione del Vino DOC Garda è localizzata in:
    • provincia di Verona e comprende il territorio dei comuni di Bardolino, Castelnuovo del Garda, Cazzano di Tramigna, Garda, lllasi, Lazise, Mezzane, Montecchia di Crosara, Roncà, Sant'Ambrogio Valpoticella, S. Giovanni Ilarione, San Pietro in Cariano, Tregnago, e in parte il territorio dei comuni di: Affi, Badia, Calavena, Brentino Belluno, Bussolengo, Caldiero, Caprino Veronese, Cerro, Cavaion, Colognola ai Colli, Costermano, Dolcè, Fumane, Grezzana, Lavagno, Marano, Monteforte d'Alpone, Negrar, Pastrengo, Pescantina, Peschiera, Rivoli, San Bonifacio, San Martino B.A., San Mauro di Saline, Soave, Sommacampagna, Sona, Torri dei Benaco, Valeggio sul Mincio, Verona, Vestenanuova e Villafranca.
    • provincia di Mantova e comprende il territorio dei comuni di Monzambano, Ponti sul Mincio e, in parte, il territorio dei comuni di Castiglione delle Stiviere, Cavriana, Solferino e Volta Mantovana.
    • provincia di Brescia e comprende il territorio dei comuni di Limone sul Garda, Tremosine, Tignale, Gargnano, Vobarno, Toscolano Maderno, Gardone Riviera, Salò, Roè Volciano, Villanuova sul Clisi, Gavardo, S. Felice del Benaco, Puegnago, Muscoline, Manerba del Garda, Polpenazze, Moniga del Garda, Soiano del lago, Calvagese della Riviera, Padenghe sul Garda, Bedizzole, Lonato, Desenzano del Garda, Pozzolengo e Sirmione.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Garda

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Garda prevedono, tra l'altro, che:

Le tipologie di Vino DOC Garda, tipologie frizzante e spumante, devono essere elaborate attuando esclusivamente il processo della fermentazione naturale.

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Garda non dovrà essere superiore:
    • a) al 75% per le tipologie Garganega e Bianco;
    • b) al 70% per le tipologie Pinot Bianco, Pinot Grigio, Chardonnay, Sauvignon, Cortese, Riesling, Cabernet, Cabernet Sauvignon, Merlot, Marzemino, Pinot Nero, Corvina, Rosso e Rosato/Rosè;
    • c) al 50% per le tipologie Bianco Passito e Rosso Passito.
  • Qualora le rese indicate ai punti a) e B) venissero superate, mantenendosi entro il limite dell'80%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detto limite, ivi compreso quello di cui al punto c), decade il diritto alla DOC per tutte le tipologie di prodotto.
  • Nella designazione dei Vini DOC Garda può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Garda, con esclusione delle tipologie spumante e frizzante, è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve. 
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Garda Spumante, l'uso del termine "Millesimato" deve obbligatoriamente essere accompagnato dall'anno di produzione delle uve.

4. Produttori di Vino DOC Garda

Con l’utilizzo della DOC Garda i Produttori Vinicoli Lombardi e Veneti sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Garda

Antipasti a base di carne, insalate di coniglio, primi piatti conditi con ragù o salsiccia, secondi di carne di vitello e di maiale.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Garda

In epoca romana il lago era conosciuto come Benaco, mentre oggi è meglio noto come lago di Garda, toponimo attestato fin dal Medioevo e di origine germanica, derivante da quello dell'omonima cittadina sulla sponda veronese del lago, la quale, insieme a un'altra località celebre del lago, Gardone Riviera, e altre meno conosciute, come Gàrdola, Gardoncino, Gardoni, Guàrdola e Le Garde, testimonia la presenza germanica che va dal VI al VIII secolo, in particolare quella longobarda.

Il toponimo Garda, con il quale è chiamato il lago già in alcuni documenti dell'VIII secolo, è l'evoluzione della voce germanica warda, ovvero "luogo di guardia" o "luogo di osservazione". Il toponimo classico del lago, ovvero Benācus lacus (Benaco), è quasi sicuramente di origine celtica, precedente quindi al dominio romano, e dovrebbe derivare da bennacus, confrontabile con l'irlandese bennach, e significherebbe "cornuto", ovvero dai molti promontori. La traduzione "cornuto" viene anche interpretata in riferimento alla penisola di Sirmione.

Non si è a conoscenza né di chi abbia introdotto la vite in questo ambiente né quando, ma alcune testimonianze riportano che già nel I secolo il vino gardesano era ben noto e si poteva facilmente trovare nei banchetti degli antichi romani con il nome di Vino Retico. Il Retico fu uno dei vini preferiti dell'imperatore Augusto, per lo meno secondo quello che ci riporta Svetonio, e pure Plinio loda le viti e l'uva retica, affermando che era piuttosto in voga a Roma.

L'integrazione tra Romani e Cenomani, i quali controllavano la zona gardesana, iniziò probabilmente nel 225 a.C., quando vi fu un trattato di alleanza tra Cenomani, Veneti e Romani, anche se l'effettiva romanizzazione del territorio avvenne tra il II e il I secolo a.C., tanto che nell'89 a.C. vennero concessi i diritti già delle città latine per volontà del console romano Gneo Pompeo Strabone e una quarantina di anni dopo fu concessa la cittadinanza romana a Brescia (che comprendeva la sponda occidentale e settentrionale del Benaco) e a Verona (che comprendeva invece la sponda orientale).

Un secolo strategico fu il I d.C. in quanto vennero realizzate strade di notevole importanza, come la via Gallica, che collegava Verona con Milano passando da Peschiera (l'antica Arilica), e la via Claudia Augusta, che collegava la pianura con il passo di Resia e quindi i territori più settentrionali, oltre ad alcune strade di minore importanza che collegavano la val d'Adige con il Garda, la via Benacensis (all'altezza di Torri del Benaco) e la Campiona. Furono inoltre istituiti due pagi, ovvero circoscrizioni territoriali rurali: quello dei Benacenses sul bresciano e il pagus dei Claudienses sul veronese.

Nel 268 si combatté la battaglia del lago Benaco tra l'esercito dell'impero romano, comandato dal futuro imperatore Claudio il Gotico, e la federazione germanica degli Alemanni. La schiacciante vittoria ottenuta dai romani permise la definitiva cacciata dall'Italia settentrionale degli Alemanni, a causa delle gravissime perdite che subirono durante la battaglia.

Dopo il crollo dell'impero romano la regione gardesana assistette al passaggio di numerose popolazioni barbariche, ma la prima popolazione germanica che vi si stanziò, dopo una lunga migrazione, fu quella dei Longobardi. Le loro testimonianze sono presenti per lo più lungo le sponde meridionale e orientale, preferite ad altre zone per via dell'importanza strategica: da qui si poteva infatti controllare sia le vie d'acqua del Garda e del Mincio, che la val d'Adige.

Durante l'egemonia longobarda vi fu una prima riorganizzazione, oltre che la definitiva cristianizzazione dell'area, iniziata nei secoli precedenti da San Vigilio e San Zeno. Il lago rimase al confine tra tre potenti ducati longobardi, quelli di Verona, di Trento e di Brescia, e fu al centro di un'importante rete di comunicazioni, sia commerciali sia militari.

Per tanto fin dalla Preistoria il territorio gardesano ha conosciuto la presenza dell'uomo e del vino. Sulle colline moreniche del Lago di Garda, è stato ritrovato il più antico aratro costruito dall'uomo che, cinquemila anni prima di Cristo, conosceva la vite selvatica e probabilmente anche il vino. Saranno però gli Etruschi, nel V secolo a.C. ad introdurre nel bresciano la coltivazione della vite "addomesticata" soppiantando quella selvatica.

Il Vino DOC Garda ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 8 ottobre 1996.

CURTEFRANCA DOC

Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.M. 31.08.1995, G.U. 273 del 22.11.1995

Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal Decreto 14.03.2023, pubblicato nella GU n.69 del 22.03.2024 


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Curtefranca D.O.C.

La denominazione di origine controllata «Curtefranca» e' riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Bianco
  2. Rosso

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Curtefranca

 

  • Curtefranca Bianco (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 50% Vitigno Chardonnay
  • =< 50% Vitigni Pinot Bianco e Pinot Nero.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico 
  • Vino Bianco dal colore paglierino con riflessi verdognoli, odore delicato, floreale, caratteristico, dal sapore asciutto e morbido, sapido, armonico.

  • Curtefranca Rosso (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 20% Vitigni Cabernet Franc e Carmenere, da soli o congiuntamente;
  • => 25% Vitigno Merlot
  • >< 10-35% Vitigno Cabernet Sauvignon
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico 
  • Vino Rosso dal colore rosso vivo con riflessi rubino brillanti, odore fruttato caratteristico, eventualmente erbaceo, dal sapore di medio corpo, asciutto, vinoso, armonico.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Curtefranca

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Curtefranca è delimitata a est dalle colline rocciose e moreniche di Rodengo Saiano, Ome, Gussago e Cellatica, a nord dalle sponde meridionali del Lago d’Iseo e dalle ultime propaggini delle Alpi Retiche, a ovest dal fiume Oglio e infine a sud dal Monte Orfano. Il territorio è adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Curtefranca è localizzata in:

  • provincia di Brescia e comprende il territorio dei comuni di Paratico, Capriolo, Adro, Erbusco, Corte Franca, Iseo, Ome, Monticelli Brusati, Rodengo Saiano, Paderno Franciacorta, Passirano, Provaglio d'Iseo, Cellatica, Gussago e, in parte, il territorio dei comuni di Cologne, Coccaglio, Rovato e Cazzago San Martino.


3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Curtefranca

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Curtefranca prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Curtefranca non dovrà essere superiore al 68%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC, ma potrà essere riclassificata nella denominazione di Vino IGT Sebino. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto che, tuttavia, potrà essere riclassificato nella denominazione IGT Sebino.
  • Le uve destinate alla produzione del Vino DOCG Franciacorta possono essere altresì destinate alla produzione del Vino DOC Curtefranca nella sola tipologia Bianco.
  • Nella designazione dei Vini DOC Curtefranca può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione. La menzione Vigna comporta un arricchimento di profumi e di struttura notevoli ed una caratterizzazione evidente legata allo specifico vigneto di provenienza.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Curtefranca è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.
  • Il vino DOC Curtefranca Bianco deve essere sottoposto ad affinamento in bottiglia per almeno 3 mesi.
  • Il vino DOC Curtefranca Rosso deve essere sottoposto ad invecchiamento in legno per almeno 8 mesi, di cui almeno 6 di affinamento in bottiglia.

4. Produttori di Vino DOC Curtefranca

Con l’utilizzo della DOC Curtefranca i Produttori Vinicoli Lombardi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Curtefranca

Antipasti, salumi, pesci in generale, primi piatti tradizionali.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Curtefranca

La presenza della vite in forma spontanea sin dalla preistoria è la dimostrazione che trattasi di areale vocato alla viticoltura. Ne sono una prova i rinvenimenti di vinaccioli di epoca preistorica ed il materiale archeologico rinvenuto su tutta la zona oltre alle diverse testimonianze di autori classici, da Plinio a Columella a Virgilio. Sappiamo anche dei popoli che si stanziarono in Franciacorta e che conosciamo anche attraverso testimonianze storiografiche: i galli Cenomani, i Romani, i Longobardi.

Da una specificità di questo territorio deriva il nome Curtefranca, neologismo che si riferisce alle corti franche, cioè al fatto che i principali centri dell’area dell’arco morenico - Borgonato, Torbiato, Nigoline, Timoline, Colombaro, Clusane, Cremignane, Adro - erano all’origine, delle corti regie, che successivamente all’arrivo dei benedettini e dei cluniacensi, godettero di franchigie (curtes francae), cioè di esenzione dal pagamento dei dazi di trasporto, perché deputati al controllo delle strade e bonificatori del territorio.

Corte Franca è anche uno dei comuni posti nel centro del territorio stabilito dal disciplinare costituito con regio Decreto di Vittorio Emanuele III nel luglio 1928, riunendo in una unica amministrazione i quattro nuclei storici di Borgonato, Colombaro, Nigoline e Timoline fino ad allora piccoli Comuni autonomi. Vari studi storici-geografici sostengono tale tesi.

Importante a tal fine è stata l’opera di Gabriele Archetti su “Vigne e vino nel Medioevo: il modello della Franciacorta (secoli X – XV)” che ha permesso di tracciare una mappa della vitivinicoltura per il periodo altomedioevale.

Il primo documento che ci dà notizia di proprietà fondiarie dislocate in zona, dipendenti dal monastero bresciano di S. Salvatore, risale all’anno 766. Si tratta del diploma con cui Adelchi, figlio di Desiderio, aveva provveduto a donare “pro rimedio animae” al monastero, fondato pochi anni prima per iniziativa della madre Ansa, tutti i beni (comprese vigne e cantina) avuti in eredità dal nonno Verissimo e dagli zii Donnolo e Adelchi.

Prima del secolo X, però, le conoscenze sulla diffusione e la consistenza della viticoltura rimangono scarse e frammentarie, anche se alcune località dovettero conoscere una intensa attività vinicola già in età romana. In un documento del 7 aprile 884, il Monastero di Santa Giulia esercitava la “undatio fluminis in Caput Ursi” cioè dal diritto di pedaggio sul fiume Pò a Caorso nel piacentino riceveva spezie, sale e olio, mentre il monastero trasportava vino rosso e vino bianco nei propri possedimenti del cremonese e del piacentino fino nel reatino.

I documenti del IX, e specialmente del X e XI secolo, come risulta dal Polittico di Santa Giulia, dalle carte di Leno e di altri importanti enti monastici urbani, testimoniano una diffusione colturale della vite sparsa un po’ dappertutto e sono una spia indicativa della continuità, suggellata da significativi rinvenimenti archeologici nella zona, della vitivinicoltura dall’età tardo antica al pieno medioevo in Franciacorta, facilitata anche dalle favorevoli condizioni climatiche e pedologiche. Una continuità che trova precisi riscontri documentari come mostrano soprattutto le carte giuliane e quelle della Mensa vescovile, come riferisce sempre Gabriele Archetti.

Nel 1967 viene istituita la Doc Franciacorta rosso che è una delle prime Denominazioni di origine controllata nate in Italia e che contempla anche la tipologia spumante.

E’ nel 1995 che viene dedicato un Disciplinare specifico con la nascita della Doc Terre di Franciacorta segno che il territorio meritava un’attenzione specifica sui vini bianchi e rossi tranquilli.

Nel 2008 ulteriore passo fondamentale è stato il cambio di nome della Denominazione a Curtefranca che ha idealmente ultimato il percorso di valorizzazione della denominazione in virtù dello stretto legame col territorio di origine produzione.

Il Vino DOC Curtefranca ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 31 agosto 1995.

Oltre 300 buyers, tra Importatori, Grossisti e Distributori in 70 paesi del mondo, sono le collaborazioni attive di Assovini.it

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Assovini.it è il sito del Vino e delle Cantine ideato nel 1986 e realizzato da un team di Sommelier con la collaborazione di Enologi e Produttori per diffondere i migliori Vini italiani nel mondo.

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