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VERMENTINO DI SARDEGNA DOC

  • Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 23.02.1988, G.U. 3 del  04.01.1989
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014 

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Vermentino di Sardegna D.O.C.

La denominazione di origine controllata “Vermentino di Sardegna” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Vermentino di Sardegna
  2. Vermentino di Sardegna Frizzante
  3. Vermentino di Sardegna Spumante

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Vermentino di Sardegna

 

  • Vermentino di Sardegna (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco /Abboccato /Amabile
  • => 85% Vitigno Vermentino
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Sardegna.
  • => 12% Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino, con leggeri riflessi verdolini, odore caratteristico delicato e gradevole e sapore dal secco all’amabile, caratteristico, fruttato, fresco, sapido, con leggero retrogusto amarognolo.

  • Vermentino di Sardegna Frizzante (Vino Bianco Frizzante)
  • Versioni: Secco /Abboccato /Amabile
  • => 85% Vitigno Vermentino
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Sardegna.
  • => 12% Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Frizzante  dalla spuma fine ed evanescente, colore giallo paglierino, con leggeri riflessi verdolini, odore gradevole, fruttato, caratteristico e sapore dal secco all’amabile, caratteristico, frizzante.

  • Vermentino di Sardegna Spumante (Vino Bianco Spumante)
  • Versioni: Spumante Brut-nature /Extra-brut /Brut /Extra-dry /Dry /Demi-sec
  • => 85% Vitigno Vermentino
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Sardegna.
  • => 12% Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Spumante dalla spuma intensa, fine e persistente, colore giallo paglierino, con leggeri riflessi verdolini, odore caratteristico, delicato e gradevole, dal sapore da brut nature a demi–sec, fresco, caratteristico.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Vermentino di Sardegna

La zona geografica vocata alla produzione del Vino DOC Vermentino di Sardegna si estende nelle aree collinari e pianeggianti più ventilate e luminose del territorio sardo che favoriscono l'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Vermentino di Sardegna è localizzata nella:

  • regione Sardegna e comprende l'intero territorio regionale.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Vermentino di Sardegna

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Vermentino di Sardegna prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Vermentino di Sardegna non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 10%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC, ma potrà essere riclassificato per la produzione di Vini IGT Isola dei Nuraghi. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Vermentino di Sardegna è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve, ad esclusione delle tipologie di Vino Frizzante e Spumante.

4. Produttori di Vino DOC Vermentino di Sardegna

Con l’utilizzo della DOC Vermentino di Sardegna i Produttori Vinicoli Sardi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Vermentino di Sardegna

Antipasti di pesce non salsati, ostriche e conchigliacei, pesce alla griglia, primi piatti regionali.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Vermentino di Sardegna

La diffusione del vitigno, avvenuta massicciamente nell’Isola a seguito della ricostituzione dei vigneti decimati dalle infestazioni fillosseriche, ha riguardato in modo particolare la Gallura, dove ha saputo fornire un prodotto che è andato sempre più affermandosi, fino a diventare un eccezionale vino di classe, allorché sono entrate in funzione tre Cantine Sociali ed alcuni Enopoli privati. Il vitigno è andato quindi diffondendosi oltre i confini della Gallura, interessando altri territori quali l’Anglona, l’Algherese, il Meilogu, i Campidani di Cagliari e di Oristano, e successivamente tutti i territori vitati dell’Isola.

L’espansione del vitigno è avvenuta dapprima in forma sporadica e successivamente, avendo il vitigno incontrato pienamente il favore dei coltivatori, in forma sempre più massiccia. Pertanto, molti viticoltori hanno realizzato vigneti a Vermentino su superfici importanti, ottenendo notevoli successi, dovuti ai pregi di questo vino che ha incontrato il favore dei consumatori.

Le pratiche relative all’elaborazione dei vini sono quelle rispettose della tradizione per la vinificazione del vino Vermentino di Sardegna, ed attualmente differenziate per le differenti tipologie.

Il Vino DOC Vermentino di Sardegna ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 23 febbraio 1988.

SARDEGNA SEMIDANO DOC

  • Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 28.08.1995, G.U. 248 del 23.10.1995
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014 

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Sardegna Semidano D.O.C.

La denominazione di origine controllata “Sardegna Semidano” e alla relativa Sottozona, è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Sardegna Semidano
  2. Sardegna Semidano Superiore
  3. Sardegna Semidano Spumante
  4. Sardegna Semidano Passito
  5. Sottozona Sardegna Semidano DOC »

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Sardegna Semidano

 

  • Sardegna Semidano (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Semidano
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Sardegna.
  • => 11,50% Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino con riflessi tendenti al dorato, profumo delicato di fruttato, caratteristico dal sapore morbido, sapido, fresco.

  • Sardegna Semidano Superiore (Vino Bianco Superiore)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Semidano
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Sardegna.
  • => 13% Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Superiore dal colore giallo paglierino con riflessi tendenti al dorato, odore profumo delicato di fruttato, caratteristico, dal sapore morbido, sapido, fresco.

  • Sardegna Semidano Spumante (Vino Bianco Spumante)
  • Versioni: Spumante Brut /Extra-dry /Dry /Demi-sec /Doux
  • => 85% Vitigno Semidano
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Sardegna.
  • => 11,50% Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Spumante dalla spuma fine e persistente, colore giallo paglierino con riflessi tendenti al verdognolo, odore caratteristico, delicato e sapore sapido, fresco, secco o amabile o dolce, leggermente aromatico.

  • Sardegna Semidano Passito (Vino Bianco Passito)
  • Versioni: Dolce
  • => 85% Vitigno Semidano
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Sardegna.
  • => 11,50% Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Passito dal colore giallo oro, odore intenso, etereo, di frutta matura, dal sapore dolce, pieno, mielato.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Sardegna Semidano

La zona geografica vocata alla produzione del Vino DOC Sardegna Semidano si estende nelle aree collinari e pianeggianti più ventilate e luminose del territorio sardo che favoriscono l'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Sardegna Semidano è localizzata nella:

  • regione Sardegna e comprende l'intero territorio regionale.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Sardegna Semidano

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Sardegna Semidano prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Sardegna Semidano non dovrà essere superiore al 70% e al 50% della tipologia di Vino Passito; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • Le uve destinate alla produzione del Vino DOC Sardegna Semidano devono essere sottoposte ad appassimento naturale sulla pianta o su graticci.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Sardegna Semidano è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve, ad eccezione della tipologia di Vino Spumante.

4. Produttori di Vino DOC Sardegna Semidano

Con l’utilizzo della DOC Sardegna Semidano i Produttori Vinicoli Sardi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Sardegna Semidano

Risotti di terra e di mare, fritture e grigliate miste di pesce.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Sardegna Semidano

Le prime ricerche su vitigno Semidano di cui non si conoscono le origini e la provenienza risalgono al 1780 (A.Manca, in Agricoltura di Sardegna); nel 1837 viene classificato dal Moris, in Flora Sardoa. Sarà il Cara a indicarlo con il nome di Semidano nel Vocabolarietto botanico sardo-italiano nel 1879.

Nel corso dei secoli la viticoltura ha mantenuto il ruolo di coltura principale del territorio, fino ai nostri giorni. Nel tempo, i fattori umani sono stati particolarmente incisivi soprattutto per quanto concerne gli aspetti tecnico produttivi, che costituiscono parte integrante del vigente disciplinare di produzione.

Per la produzione del vino “Sardegna Semidano”, vengono utilizzate esclusivamente le uve coltivate nell’area geografica individuata dal disciplinare di produzione e provenienti per almeno l'85% dal vitigno Semidano.

Il vitigno Semidano, a cavallo dei secoli XIX e XX, risentì degli attacchi della fillossera che falcidiò anche gli altri vigneti della Sardegna, i quali avevano registrato alla fine dell’ottocento la loro espansione massima. La ripresa della viticoltura nell’Isola su nuovi portainnesti, ha dato nuovo slancio alla coltivazione della varietà, tanto da essere riconosciuta della denominazione di origine fin dal 1995.

La storia più recente è infatti caratterizzata da un’evoluzione positiva della denominazione e dall'accresciuta professionalità degli operatori che hanno contribuito ad elevare il livello qualitativo e la notorietà del “Sardegna Semidano”.

Il Vino DOC Sardegna Semidano ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 28 agosto 1995.

NURAGUS DI CAGLIARI DOC

  • Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 28.11.1974, G.U. 66 del 10.03.1975
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014 

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Nuragus di Cagliari D.O.C.

La denominazione di origine controllata “Nuragus di Cagliari” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Nuragus di Cagliari
  2. Nuragus di Cagliari Frizzante

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Nuragus di Cagliari

 

  • Nuragus di Cagliari (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco /Abboccato /Amabile
  • => 85% Vitigno Nuragus
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Sardegna.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore dal giallo paglierino tenue a giallo paglierino, con leggeri riflessi verdognoli, odore caratteristico, delicato e gradevole, dal sapore da secco ad amabile, caratteristico.

  • Nuragus di Cagliari Frizzante (Vino Bianco Frizzante)
  • Versioni: Secco /Abboccato /Amabile
  • => 85% Vitigno Nuragus
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Sardegna.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Frizzante dalla spuma fine ed evanescente, colore paglierino tenue, talvolta con leggeri riflessi verdognoli, odore vinoso, gradevole e sapore dal secco all'amabile, armonico, leggermente acidulo.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Nuragus di Cagliari

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Nuragus di Cagliari si estende su di un ampio territorio della Sardegna centrale e sud-orientale, che presenta caratteristiche ottimali per l'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Nuragus di Cagliari è localizzata in:

  • provincia di Cagliari e comprende il territorio dei comuni di Armungia, Assemini, Ballao, Barrali, Burcei, Cagliari, Capoterra, Castiadas, Decimomannu, Decimoputzu, Dolianova, Domus De Maria, Donori, Elmas, Escolca, Gergei, Gesico, Goni, Guamaggiore, Guasila, Isili, Mandas, Maracalagonis, Monastir, Monserrato, Muravera, Nuraminis, Orroli, Ortacesus, Nuragus, Nurallao, Nurri, Pimentel, Pula, Quartu Sant'Elena, Quartucciu, Samatzai, San Basilio, San Nicolò Gerrei, San Sperate, San Vito, Sant'Andrea Frius, Sarroch, Selargius, Selegas, Senorbì, Serdiana, Serri, Sestu, Settimo San Pietro, Siliqua, Silius, Sinnai, Siurgus Donigala, Soleminis, Suelli, Teulada, Ussana, Uta, Vallermosa, Villa San Pietro, Villaputzu, Villasalto, Villasimius, Villasor e Villaspeciosa.
  • provincia di Carbonia-Iglesias e comprende il territorio dei comuni di Buggerru, Calasetta, Carbonia, Carloforte, Domusnovas, Fluminimaggiore, Giba, Gonnesa, Iglesias, Masainas, Musei, Narcao, Nuxis, Perdaxius, Piscinas, Portoscuso, San Giovanni Suergiu, Santadi, Sant'Anna Arresi, Sant'Antioco, Tratalias, Villamassargia e Villaperuccio.
  • provincia di Medio Campidano e comprende il territorio dei comuni di Arbus, Barumini, Collinas, Furtei, Genuri, Gesturi, Gonnosfanadiga, Guspini, Las Plassas, Lunamatrona, Pabillonis, Pauli Arbarei, Samassi, San Gavino Monreale, Sanluri, Sardara, Segariu, Serramanna, Serrenti, Setzu, Siddi, Tuili, Turri, Ussaramanna, Villacidro, Villamar, Villanovaforru e Villanovafranca.
  • provincia di Oristano e comprende il territorio dei comuni di Abbasanta, Aidomaggiore, Albagiara, Ales, Allai, Arborea, Ardauli, Assolo, Asuni, Baradili, Baratili San Pietro, Baressa, Bauladu, Bidonì, Bonarcado Boroneddu, Busachi, Cabras, Fordongianus, Genoni, Ghilarza, Gonnoscodina, Gonnosnò, Gonnostramatza, Marrubiu, Masullas, Milis, Mogorella, Mogoro, Morgongiori, Narbolia, Neoneli, Norbello, Nughedu Santa Vittoria, Nurachi, Nureci, Ollastra Simaxis, Oristano, Palmas Arborea, Pau, Paulilatino, Pompu, Riola Sardo, Ruinas, Samugheo, San Nicolò d'Arcidano, San Vero Milis, Santa Giusta, Santu Lussurgiu, Sedilo, Seneghe, Senis, Sennariolo, Siamaggiore, Siamanna, Siapiccia, Simala, Simaxis, Sini, Siris, Solarussa, Sorradile, Tadasuni, Terralba, Tramatza, Ulà Tirso, Uras, Usellus, Villa Sant'Antonio, Villa Verde, Villanova Truschedu, Villaurbana, Zeddiani e Zerfaliu.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Nuragus di Cagliari

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Nuragus di Cagliari prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Nuragus di Cagliari non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 10%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Nuragus di Cagliari è consentito fare precedere alla denominazione del vino il nome geografico "Sardegna".
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Nuragus di Cagliari è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve, ad eccezione della tipologia Frizzante.

4. Produttori di Vino DOC Nuragus di Cagliari

Con l’utilizzo della DOC Nuragus di Cagliari i Produttori Vinicoli Sardi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Nuragus di Cagliari

Antipasti magri, primi piatti al sugo bianco di pesce, zuppe di conchigliacei, crostacei lessati conditi con olio d'oliva.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Nuragus di Cagliari

Il vitigno “Nuragus”, da cui si ottengono le categorie “vino” e “vino frizzante” della DOP “Nuragus di Cagliari”, è coltivato da epoche remote; tanto antiche che risulta difficile perfino stabilire con esattezza l’origine del vitigno, nonché quella del nome che l’accompagna.

Il termine “Nuragus” associato al vino compare nel ‘700 in riferimento ad uno dei vini maggiormente prodotti nel periodo, il “Muscadeddu de Nuragus”. Lo studioso Moris, lo inserisce tra le uve a bacca giallo –rosata e lo definisce “Vitis abundans vern. Nuragus frequentissime culta”. Cettolini lo descrive accuratamente nel 1893-95, sottolineando l’incerta origine e i numerosi sinonimi tra cui “axina de margiani” e “axina del popurus”. Il Cara (1909) cita invece come suo sinonimo “abbondosa” e ne ipotizza un’origine fenicia. (fonte: Vitigni della Sardegna, a cura di Gianni Nieddu, progetto Convisar - pag. 123).

Il vitigno “Nuragus”, e quindi il vino che da esso si ottiene, ha seguito attraverso i secoli le alterne vicende della viticoltura sarda, dalle epoche remote fino ai nostri giorni.

Si diffuse nell’Isola durante il periodo storico del “Regno di Sardegna”, a seguito della politica viticola attuata dal viceré, il marchese di Rivarolo, che a partire dal 1736 favorì la diffusione della viticoltura nell’Isola, rendendola obbligatoria nei terreni ritenuti idonei alla vite e rimettendo in vigore integralmente le norme della “Carta de Logu” di Eleonora d'Arborea emanata nel 1392, durante il periodo “Giudicale”, e rimasta in vigore fino al 1827.

La ristrutturazione dei vigneti sardi su piede americano, a seguito delle infestazioni filloseriche che si diffusero in Europa a cavallo dei secoli XIX e XX, non solo riconsegnò al Nuragus l’importanza del passato, ma lo fece risultare come il vitigno largamente più rappresentato nella viticoltura del Centro-Sud della Sardegna. Il convegno vitivinicolo regionale svoltosi a Cagliari nel 1933 fornì, grazie alla relazione di Sante Cettolini, un preciso quadro sulla viticoltura nell’Isola, e precisò che a caratterizzare la produzione vinicola del sud Sardegna erano soprattutto i bianchi, e fra i bianchi asciutti, il vino Nuragus era quello che si era maggiormente imposto fra i consumatori e gli esperti degustatori (fonte: Storia della vite e del vino in Sardegna a cura di Maria Luisa Di Felice e Antonello Mattone, editore Laterza, pag. 310).

Il significativo miglioramento qualitativo del vino Nuragus è stato poi dimostrato dal riconoscimento ottenuto all’esposizione nazionale di Siena del 1935 (fonte: Storia della vite e del vino in Sardegna a cura di Maria Luisa Di Felice e Antonello Mattone, editore Laterza, pag. 311).

Il Vino DOC Nuragus di Cagliari ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 28 novembre 1974.

NASCO DI CAGLIARI DOC

  • Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 21.06.1972, G.U. 220 del 24.08.1972
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 30.11.2011

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Nasco di Cagliari D.O.C.

La denominazione di origine controllata “Nasco di Cagliari” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Nasco di Cagliari
  2. Nasco di Cagliari Liquoroso
  3. Nasco di Cagliari Riserva

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Nasco di Cagliari

 

  • Nasco di Cagliari (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
  • => 95% Vitigno Nasco
  • =< 5% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Sardegna.
  • => 13,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore dal giallo paglierino al giallo dorato, odore fine, delicato e sapore gradevole, caratteristico, dal secco al dolce.

  • Nasco di Cagliari Liquoroso (Vino Bianco Liquoroso)
  • Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
  • => 95% Vitigno Nasco
  • =< 5% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Sardegna.
  • => 13,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Liquoroso dal colore dal giallo paglierino all’ambrato, odore intenso, etereo, con sentore di frutta matura, dal sapore gradevole, dal secco al dolce.

  • Nasco di Cagliari Liquoroso Riserva (Vino Bianco Liquoroso Invecchiato)
  • Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
  • => 95% Vitigno Nasco
  • =< 5% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Sardegna.
  • => 13,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Liquoroso Invecchiato dal colore dal giallo paglierino all’ambrato, odore intenso, etereo, con sentore di frutta matura, dal sapore gradevole, dal secco al dolce.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Nasco di Cagliari

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Nasco di Cagliari si estende su un ampio territorio della Sardegna centrale e sud-orientale, che presenta caratteristiche ottimali per l'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Nasco di Cagliari è localizzata in:

  • provincia di Cagliari e comprende il territorio dei comuni di Armungia, Assemini, Ballao, Barrali, Burcei, Cagliari, Capoterra, Castiadas, Decimomannu, Decimoputzu, Dolianova, Domus De Maria, Donorì, Elmas, Gesico, Goni, Guamaggiore, Guasila, Mandas, Maracalagonis, Monastir, Monserrato, Muravera, Nuraminis, Ortacesus, Pimentel, Pula, Quartu Sant'Elena, Quartucciu, Samatzai, San Basilio, San Nicolò Gerrei, San Sperate, San Vito, Sant'Andrea Frius, Sarroch, Selargius, Selegas, Senorbì, Serdiana, Sestu, Settimo San Pietro, Siliqua, Silius, Sinnai, Siurgus Donigala, Soleminis, Suelli, Teulada, Ussana, Uta, Vallermosa, Villa San Pietro, Villaputzu, Villasalto, Villasimius, Villasor e Villaspeciosa.
  • provincia di Carbonia-Iglesias e comprende il territorio dei comuni di Buggerru, Calasetta, Carbonia, Carloforte, Domusnovas, Fluminimaggiore, Giba, Gonnesa, Iglesias, Masainas, Musei, Narcao, Nuxis, Perdaxius, Piscinas, Portoscuso, San Giovanni Suergiu, Santadi, Sant'Anna Arresi, Sant'Antioco, Tratalias, Villamassargia e Villaperuccio.
  • provincia di Medio Campidano e comprende il territorio dei comuni di Arbus, Barumini, Collinas, Furtei, Genuri, Gesturi, Gonnosfanadiga, Guspini, Las Plassas, Lunamatrona, Pabillonis, Pauli Arbarei, Samassi, San Gavino Monreale, Sanluri, Sardara, Segariu, Serramanna, Serrenti, Setzu, Siddi, Tuili, Turri, Ussaramanna, Villacidro, Villamar, Villanovaforru e Villanovafranca.
  • provincia di Oristano e comprende il territorio dei comuni di Abbasanta, Aidomaggiore, Albagiara, Ales, Allai, Arborea, Ardauli, Assolo, Asuni, Baradili, Baratili San Pietro, Baressa, Bauladu, Bidonì, Bonarcado Boroneddu, Busachi, Cabras, Fordongianus, Ghilarza, Gonnoscodina, Gonnosnò, Gonnostramatza, Marrubiu, Masullas, Milis, Mogorella, Mogoro, Morgongiori, Narbolia, Neoneli, Norbello, Nughedu Santa Vittoria, Nurachi, Nureci, Ollastra Simaxis, Oristano, Palmas Arborea, Pau, Paulilatino, Pompu, Riola Sardo, Ruinas, Samugheo, San Nicolò d'Arcidano, San Vero Milis, Santa Giusta, Santu Lussurgiu, Sedilo, Seneghe, Senis, Sennariolo, Siamaggiore, Siamanna, Siapiccia, Simala, Simaxis, Sini, Siris, Solarussa, Sorradile, Tadasuni, Terralba, Tramatza, Ulà Tirso, Uras, Usellus, Villa Sant'Antonio, Villa Verde, Villanova Truschedu, Villaurbana, Zeddiani e Zerfaliu.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Nasco di Cagliari

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

 Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Nasco di Cagliari prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Nasco di Cagliari non dovrà essere superiore al 65%.
  • Le uve destinate alla produzione del Vino DOC Nasco di Cagliari Passito possono essere sottoposte ad un leggero appassimento naturale sulla pianta o su stuoie.
  • Il vino DOC Nasco di Cagliari Liquoroso con menzione Riserva deve essere sottoposto ad invecchiamento per almeno 24 mesi, di cui almeno 12 in botti di rovere o di castagno.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Nasco di Cagliari è consentito fare precedere alla denominazione del vino il nome geografico "Sardegna".
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Nasco di Cagliari è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve, ad eccezione della tipologia di Vino Liquoroso.

4. Produttori di Vino DOC Nasco di Cagliari

Con l’utilizzo della DOC Nasco di Cagliari i Produttori Vinicoli Sardi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Nasco di Cagliari

Pasticceria secca, torte con creme, confetture di frutta, biscotti alla pasta di mandorle.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Nasco di Cagliari

Il “Nasco” è fra i vitigni più anticamente coltivati in Sardegna. Il suo nome, che in origine era “Nascu”, deriverebbe a sua volta dal latino “Muscus” avente il significato di “muschio” e dal quale la parola vernacola sarda “Nuscu” sarebbe una corruzione. Tale tesi sarebbe confermata dal leggero aroma che gli esperti sentono nell’uva un po’ appassita ed anche dal profumo di fiori di prato appena sbocciati percepito dai degustatori del vino.

Secondo i più noti autori l’origine del vino sarebbe ignota; si dovrebbe pertanto concludere che esso costituisce un ecotipo, cioè una varietà originatasi in loco in tempi remoti. Come tale, senza dubbio il Nasco si ritiene abbia dovuto seguire attraverso i secoli le alterne vicende della viticoltura sarda almeno dal tempo dei Giudicati (sec. XV) fino ai nostri giorni.

Ed il vitigno omonimo doveva essere di certo abbondantemente presente nei vigneti sardi all’epoca della massima espansione viticola, toccata alla fine dell’ottocento, se il Nasco era presente all’Esposizione Universale di Vienna del 1873 come valido rappresentante dei vini tipici della Sardegna e se nelle “Notes sur l’Industrie et le Commerce du vin en Italie” Roma 1889 della Societé Generale des Viticulteurs Italiens a Rome, troviamo citato il “Nasco” tra i più rinomati vini speciali che dall’antichità hanno contribuito a rendere celebre la produzione vinicola di Sardegna.

Il Vino DOC Nasco di Cagliari ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 21 giugno 1972.

Oltre 300 buyers, tra Importatori, Grossisti e Distributori in 70 paesi del mondo, sono le collaborazioni attive di Assovini.it

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