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LIZZANO DOC

  • Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 21.12.1988, G.U. 144 del 22.06.1989
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014   

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Lizzano D.O.C.

La denominazione di origine controllata “Lizzano” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Rosso, anche nelle tipologie Novello e Frizzante
  2. Rosato, anche nelle tipologie Novello, Spumante e Frizzante
  3. Bianco, anche nelle tipologie Spumante e Frizzante
  4. Negroamaro Rosso e Rosato
  5. Malvasia nera

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Lizzano

 

  • Lizzano Bianco (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • >< 40-60% Vitigno Trebbiano Toscano
  • =< 30% Vitigni Chardonnay e Pinot Bianco, da soli o congiuntamente;
  • =< 10% Vitigni Malvasia Bianca Lunga 
  • =< 25% Vitigni Sauvignon e Bianco d'Alessano, da soli o congiuntamente.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino scarico, odore gradevole, caratteristico di fruttato, delicato e sapore secco, fresco, armonico.

  • Lizzano Bianco Frizzante (Vino Bianco Frizzante)
  • Versioni: Secco
  • >< 40-60% Vitigno Trebbiano Toscano
  • =< 30% Vitigni Chardonnay e Pinot Bianco, da soli o congiuntamente;
  • =< 10% Vitigni Malvasia Bianca Lunga 
  • =< 25% Vitigni Sauvignon e Bianco d'Alessano, da soli o congiuntamente.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Frizzante dalla spuma fine ed evanescente, colore giallo paglierino scarico, odore gradevole, caratteristico di fruttato, delicato e sapore secco, fresco, armonico.

  • Lizzano Bianco Spumante (Vino Bianco Spumante)
  • Versioni: Spumante Brut
  • >< 40-60% Vitigno Trebbiano Toscano
  • =< 30% Vitigni Chardonnay e Pinot Bianco, da soli o congiuntamente;
  • =< 10% Vitigni Malvasia Bianca Lunga 
  • =< 25% Vitigni Sauvignon e Bianco d'Alessano, da soli o congiuntamente.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Spumante dalla spuma fine ed effervescente, colore giallo paglierino scarico, odore gradevole, caratteristico di fruttato, delicato e sapore secco, fresco, armonico.

  • Lizzano Rosso (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • >< 60-80% Vitigno Negro Amaro
  • =< 40% Vitigni Montepulciano, Sangiovese, Bombino Nero, Pinot Nero, da soli o congiuntamente;
  • =< 10% Vitigni  Malvasia Nera di Brindisi e Malvasia Nera di Lecce, da soli o congiuntamente.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino sino a rosso granato, odore vinoso, gradevole, caratteristico e sapore asciutto, armonico.

  • Lizzano Rosso Frizzante (Vino Rosso Frizzante)
  • Versioni: Secco
  • >< 60-80% Vitigno Negro Amaro
  • =< 40% Vitigni Montepulciano, Sangiovese, Bombino Nero, Pinot Nero, da soli o congiuntamente;
  • =< 10% Vitigni  Malvasia Nera di Brindisi e Malvasia Nera di Lecce, da soli o congiuntamente.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Frizzante dalla spuma fine ed evanescente, colore rosso rubino sino a rosso granato, odore vinoso, gradevole, caratteristico e sapore asciutto, armonico.

  • Lizzano Rosso Novello (Vino Rosso Novello)
  • Versioni: Secco
  • >< 60-80% Vitigno Negro Amaro
  • =< 40% Vitigni Montepulciano, Sangiovese, Bombino Nero, Pinot Nero, da soli o congiuntamente;
  • =< 10% Vitigni  Malvasia Nera di Brindisi e Malvasia Nera di Lecce, da soli o congiuntamente.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Novello dal colore rosso rubino sino a rosso granato, odore vinoso, gradevole, caratteristico e sapore asciutto, armonico.

  • Lizzano Rosato (Vino Rosato)
  • Versioni: Secco
  • >< 60-80% Vitigno Negro Amaro
  • =< 40% Vitigni Montepulciano, Sangiovese, Bombino Nero, Pinot Nero, da soli o congiuntamente;
  • =< 10% Vitigni  Malvasia Nera di Brindisi e Malvasia Nera di Lecce, da soli o congiuntamente.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato dal colore rosato tendente al rubino chiaro, odore lievemente vinoso, caratteristico di fruttato se giovane e sapore asciutto, fresco, armonico.

  • Lizzano Rosato Novello (Vino Rosato Novello)
  • Versioni: Secco
  • >< 60-80% Vitigno Negro Amaro
  • =< 40% Vitigni Montepulciano, Sangiovese, Bombino Nero, Pinot Nero, da soli o congiuntamente;
  • =< 10% Vitigni  Malvasia Nera di Brindisi e Malvasia Nera di Lecce, da soli o congiuntamente.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato Novello dal colore rosato tendente al rubino chiaro, odore lievemente vinoso, caratteristico di fruttato se giovane e sapore asciutto, fresco, armonico.

  • Lizzano Rosato Frizzante (Vino Rosato Frizzante)
  • Versioni: Secco
  • >< 60-80% Vitigno Negro Amaro
  • =< 40% Vitigni Montepulciano, Sangiovese, Bombino Nero, Pinot Nero, da soli o congiuntamente;
  • =< 10% Vitigni  Malvasia Nera di Brindisi e Malvasia Nera di Lecce, da soli o congiuntamente.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato Frizzante dalla spuma fine ed evanescente, colore rosato tendente al rubino chiaro, odore lievemente vinoso, caratteristico di fruttato se giovane e sapore asciutto, fresco, armonico.

  • Lizzano Rosato Spumante (Vino Rosato Spumante)
  • Versioni: Spumante Brut
  • >< 60-80% Vitigno Negro Amaro
  • =< 40% Vitigni Montepulciano, Sangiovese, Bombino Nero, Pinot Nero, da soli o congiuntamente;
  • =< 10% Vitigni  Malvasia Nera di Brindisi e Malvasia Nera di Lecce, da soli o congiuntamente.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato Spumante dalla spuma fine ed effervescente, colore rosato tendente al rubino chiaro, odore lievemente vinoso, caratteristico di fruttato se giovane e sapore asciutto, fresco, armonico.

  • Lizzano Negroamaro Rosso (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Negro Amaro
  • =< 15% Vitigni Malvasia Nera di Brindisi e Malvasia Nera di Lecce, Montepulciano, Sangiovese, Pinot Nero, da soli o congiuntamente.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino tendente al granato, odore vinoso, caratteristico e sapore asciutto, armonico.

  • Lizzano Negroamaro Rosato (Vino Rosato)
  • Versioni: Secco
  • >< 60-80% Vitigno Negro Amaro
  • =< 40% Vitigni Montepulciano, Sangiovese, Bombino Nero, Pinot Nero, da soli o congiuntamente;
  • =< 10% Vitigni  Malvasia Nera di Brindisi e Malvasia Nera di Lecce, da soli o congiuntamente.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato dal colore rosato tenue con riflessi purpurei, odore fragrante, caratteristico e sapore asciutto, delicato.

  • Lizzano Malvasia Nera (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Malvasia Nera di Brindisi e Malvasia Nera di Lecce, da soli o congiuntamente;
  • =< 15% Vitigni Negro Amaro, Montepulciano, Sangiovese, Pinot Nero, da soli o congiuntamente.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino tendente al granato, odore caratteristico, lievemente aromatico e sapore asciutto, vellutato, lievemente aromatico.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Lizzano

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Lizzano si estende sulle colline tarantine situate nell'Arco Jonico, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Lizzano è localizzata in:

  • provincia di Taranto e comprende il territorio dei comuni di Lizzano, Faggiano e le isole amministrative del comune di Taranto.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Lizzano

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

 Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Lizzano prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Lizzano non dovrà essere superiore al 70% e al 65% per le tipologie di Vino Bianco e Rosato; l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC.
  • Il Vino DOC Lizzano Novello deve essere ottenuto mediante procedimento di macerazione carbonica delle uve ed essere immesso al consumo non prima del 6 novembre dello stesso anno di vendemmia.
  • I Vini DOC Lizzano Bianco, Rosso e Rosato possono essere prodotti anche nella tipologia Frizzante con sovrappressione di almeno 1 bar a 20°C.
  • Il vino DOC Lizzano con menzione Superiore deve essere sottoposto ad invecchiamento per circa 12 mesi e, comunque, immesso sul mercato non prima del 30 novembre dell'anno successivo alla vendemmia.
  • Sulle etichette delle tipologie di Vino DOC Lizzano Novello e Superiore è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve. Per le altre tipologien è facoltativo.

4. Produttori di Vino DOC Lizzano

Con l’utilizzo della DOC Lizzano i Produttori Vinicoli Pugliesi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Lizzano

Carni bianche cotte in tegame con olio d'oliva e aromi, castrato in umido, agnello alla cacciatora, castrato in tegame con olio d'oliva e patate.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Lizzano

Della viticoltura di epoca coloniale sappiamo molto poco, ma è molto probabile che essa rivestisse un ruolo molto importante all'interno delle aziende medio-piccole proliferate all'interno della chora nei secoli V-III a.C.. Questa specificità la si riscontra in parte anche oggi e non è un caso se fin dal ‘700 il sistema della masseria, personificazione della grande proprietà (feudale, laica o ecclesiastica) si contrapponeva a quello del semplice vigneto, espressione invece del piccolo possesso contadino; non è un caso, quindi, che ben di rado il peso economico del vigneto all'interno della masseria risultasse consistente, nonostante il suo pur articolato corredo di funzioni produttive.

Fu nell’800, a seguito della nascita di una nuova forma insediativa delle elite borghesi, che prese le mosse dalla trasformazione delle strutture produttive deputate alla vite (i palmenti, con gli ambienti che ospitavano il custode del vigneto) in casini di campagna, dove le antiche funzioni convivevano con le nuove, residenziali e di rappresentanza insieme, che si realizzò uno sviluppo importante della viticoltura anche per il fatto che la popolazione contadina, per emulazione, cominciò a risiedere in campagna per periodi prolungati favorendo così la nascita di veri villaggi rurali.

Sorse così una miriade di microaziende viticole che giunsero a colonizzare finanche la duna costiera, mentre i moltissimi trulli eretti nelle campagne divennero un inequivocabile segno di nuovo, seppure stagionale, modello di popolamento rurale. Comunque, anche in tale contesto, il vigneto continuava a costituire il nucleo della pur grama proprietà contadina, fermo restando la condizione di esigua produzione commercializzabile.

Contemporaneamente i grossi proprietari terrieri, grazie a finalmente importanti investimenti, impiantarono estesi vigneti la cui produzione poteva finalmente essere destinata ad un mercato più ampio; iniziava così una pratica: l'impiego del vino pugliese per migliorare le prestazioni delle più celebrate produzioni del Centro e Nord italiane.

Il Vino DOC Lizzano ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 21 dicembre 1988.

LEVERANO DOC

  • Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 15.09.1979, G.U. 41 del 12.02.1980
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Leverano D.O.C.

La denominazione di origine controllata “Leverano” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Rosso, anche Riserva
  2. Rosso Novello
  3. Rosato
  4. Bianco
  5. Bianco Passito
  6. Bianco Dolce Naturale
  7. Malvasia Bianca
  8. Chardonnay
  9. Fiano
  10. Negroamaro Rosso
  11. Negroamaro Rosato
  12. Negroamaro Rosso Riserva
  13. Negroamaro Rosso Superiore

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Leverano

 

  • Leverano Bianco (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 50% Vitigno Malvasia Bianca
  • =< 40% Vitigno Vermentino
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno carico, odore gradevole, delicato e sapore asciutto, armonico, caratteristico.

  • Leverano Bianco Passito (Vino Bianco Passito)
  • Versioni: Amabile /Dolce
  • => 50% Vitigno Malvasia Bianca
  • =< 40% Vitigno Vermentino
  • => 15% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Passito dal colore giallo dorato con tendenza all'ambrato, odore intenso, caratteristico e sapore vellutato, gradevolmente amabile o dolce.

  • Leverano Bianco Dolce Naturale (Vino Bianco)
  • Versioni: Dolce
  • => 50% Vitigno Malvasia Bianca
  • =< 40% Vitigno Vermentino
  • => 15% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo dorato, odore intenso, caratteristico e sapore vellutato, gradevole.

  • Leverano Chardonnay (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Chardonnay
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore vinoso, caratteristico e sapore asciutto, fresco, armonico, caratteristico.

  • Leverano Fiano (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Fiano
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore gradevole, leggermente vinoso, delicato e sapore asciutto, morbido, armonico, caratteristico.

  • Leverano Malvasia Bianca (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Malvasia Bianca
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore vinoso, caratteristico e sapore asciutto, fresco, armonico, caratteristico.

  • Leverano Rosso (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 50% Vitigno Negro Amaro
  • =< 40% Vitigno Malvasia Nera di Lecce, Montepulciano e Sangiovese, da soli o congiuntamente;
  • =< 30% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore variabile dal rosso rubino al granato, odore vinoso, gradevole, caratteristico e sapore asciutto, armonico con delicato fondo amarognolo.

  • Leverano Rosso Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
  • Versioni: Secco
  • => 50% Vitigno Negro Amaro
  • =< 40% Vitigno Malvasia Nera di Lecce, Montepulciano e Sangiovese, da soli o congiuntamente;
  • =< 30% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Invecchiato dal colore variabile dal rosso rubino al rosso granato con eventuali riflessi aranciati con l’invecchiamento, odore vinoso gradevole, caratteristico e sapore asciutto, armonico con delicato fondo amarognolo.

  • Leverano Rosso Novello (Vino Rosso Novello)
  • Versioni: Secco
  • => 50% Vitigno Negro Amaro
  • =< 40% Vitigno Malvasia Nera di Lecce, Montepulciano e Sangiovese, da soli o congiuntamente;
  • =< 30% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Novello dal colore rosso rubino più o meno intenso, odore vinoso, fruttato e sapore asciutto, sapido, caratteristico.

  • Leverano Rosato (Vino Rosato)
  • Versioni: Secco
  • => 50% Vitigno Negro Amaro
  • =< 40% Vitigno Malvasia Nera di Lecce, Montepulciano e Sangiovese, da soli o congiuntamente;
  • =< 30% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato dal colore rosato tendente al cerasuolo tenue, odore leggermente vinoso, fruttato e sapore asciutto, fresco, armonico, gradevole.

  • Leverano Negroamaro Rosso (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Negro Amaro
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino più o meno intenso tendente al granato con l'invecchiamento, odore vinoso, etereo, caratteristico e sapore pieno, asciutto, vellutato su gradevole fondo amarognolo.

  • Leverano Negramaro Rosato (Vino Rosato)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Negro Amaro
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato dal colore rosato tendente al cerasuolo tenue, odore leggermente vinoso, fruttato se giovane e sapore asciutto, vellutato, caratteristico.

  • Leverano Negroamaro Rosso Superiore (Vino Rosso Superiore)
  • Versioni: Secco
  • => 90% Vitigno Negro Amaro
  • =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Superiore dal colore rosso rubino più o meno intenso, odore vinoso, etereo caratteristico, gradevole e intenso e sapore pieno, asciutto, robusto, caldo, armonico.

  • Leverano Negroamaro Rosso Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
  • Versioni: Secco
  • => 90% Vitigno Negro Amaro
  • =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Invecchiato dal colore rosso granato, odore vinoso, etereo caratteristico, gradevole e intenso e sapore pieno, asciutto, robusto, caldo, armonico.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Leverano

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Laverano si estende sulle colline leccesi del Salento, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Laverano è localizzata in:

  • provincia di Lecce e comprende il territorio dei comuni di Leverano, ivi compresa la frazione del medesimo interclusa tra i comuni di Arnesano e Copertino..

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Leverano

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Leverano prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Laverano non dovrà essere superiore al 70%, al 60% per le tipologie di vino Rosato e al 50% per le tipologie di Vino Passito; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • Le uve destinate alla produzione del Vino DOC Laverano Passito devono essere sottoposte ad appassimento naturale sulla pianta, su stuoie o in cassette, anche in fruttaio o in locali idonei.
  • Il Vino DOC Laverano Novello deve essere ottenuto mediante procedimento di macerazione carbonica del 50% delle uve.
  • Il vino DOC Laverano con menzione Superiore deve essere sottoposto ad invecchiamento per almeno 12 mesi.
  • Il vino DOC Laverano con menzione Riserva deve essere sottoposto ad invecchiamento per almeno 24 mesi.
  • Nella designazione dei Vini DOC Laverano può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Laverano è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.

4. Produttori di Vino DOC Leverano

Con l’utilizzo della DOC Laverano i Produttori Vinicoli Pugliesi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Leverano

Frutti di mare crudi, risotto con sugo bianco di frutti di mare, fritti di pesce, salumi piccanti, primi piatti con sughi di carne, carni di maiale e agnello al forno o in umido, carni rosse alla griglia.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Leverano

L'origine della denominazione DOC del Leverano è da attribuirsi ai due produttori storici presenti sul territorio, i quali già a partire dagli anni 60 producevano vini rossi e rosati a base di Negroamaro e Malvasia Nera.

Il nome di questo vino deriva dalla omonima cittadina situata a sud ovest di Lecce, zona di vigneti e uliveti, in cui sono sparse masserie e antiche torri di vedetta. L’antica tradizione di vinificazione di questo territorio ha portato i produttori locali a riunirsi nel 1976 per poter preservare e dare nuovo slancio al comparto vitivinicolo di Leverano.

L’esigenza della costituzione della DOC nacque anche dal riscontro in termini di vendite sia su mercati nazionali che internazionali, ma soprattutto l’esigenza principale fu quella di dare una vera e propria svolta alla storia della viticoltura di questo comune per poter finalmente distinguere le produzioni vinicole che fino ad allora avevano la fama di “vini da taglio”, per poter dimostrare ai mercati e ai consumatori che la produzione di questo territorio poteva e doveva orientarsi sulla qualità.

Il Vino DOC Laverano ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 15 settembre 1979.

GRAVINA DOC

  • Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 04.06.1983, G.U. 23 del 24.01.1984
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014   

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Gravina D.O.C.

La denominazione di origine controllata “Gravina” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Bianco
  2. Spumante
  3. Passito
  4. Rosso
  5. Rosato

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Gravina

 

  • Gravina Bianco (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco /Amabile
  • => 50% Vitigno Greco
  • => 20% Malvasia Bianca e Malvasia Bianca Lunga, da soli o congiuntamente;
  • =< 30% Vitigni Fiano, Verdeca, Bianco di Alessano e Chardonnay.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino tendente al verdolino, odore caratteristico, gradevole e sapore secco o amabile, fresco, sapido, armonico, delicato, talvolta lievemente vivace.

  • Gravina Rosso (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 40% Vitigno Montepulciano
  • => 20% Vitigno Primitivo
  • =< 30% Vitigni Aglianico, Uva di Troia, Merlot e Cabernet Sauvignon.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino brillante, odore tipico, fruttato, con sentori di more e sapore secco, armonico, rotondo.

  • Gravina Rosato (Vino Rosato)
  • Versioni: Secco
  • => 40% Vitigno Montepulciano
  • => 20% Vitigno Primitivo
  • =< 30% Vitigni Aglianico, Uva di Troia, Merlot e Cabernet Sauvignon.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosato brillante, odore caratteristico, gradevole, fruttato e sapore secco, fresco, sapido, minerale, armonico, delicato.

  • Gravina Passito (Vino Bianco Passito)
  • Versioni: Amabile /Dolce
  • = 100% Vitigno Malvasia
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo dorato con tendenza all’ambrato, odore intenso caratteristico e sapore vellutato, gradevolmente amabile o dolce.

  • Gravina Spumante (Vino Bianco Spumante)
  • Versioni: Spumante Brut
  • => 50% Vitigno Greco
  • => 20% Malvasia Bianca e Malvasia Bianca Lunga, da soli o congiuntamente;
  • =< 30% Vitigni Fiano, Verdeca, Bianco di Alessano e Chardonnay.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Spumante dalla spuma fine e persistente, colore giallo più o meno intenso, talvolta con riflessi verdolini, odore caratteristico con delicato sentore di lievito e sapore vivace, armonico.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Gravina

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Gravina si estende sulle colline baresi della Murgia, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Gravina è localizzata in:

  • provincia di Bari e comprende il territorio dei comuni di Gravina di Puglia, Poggiorsini e, in parte, il territorio dei comuni di Altamura e Spinazzola.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Gravina

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

 Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Gravina prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Gravina non dovrà essere superiore al 70% e al 50% per la tipologia di Vino Passito; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • Le uve destinate alla produzione del Vino DOC Gravina Passito devono essere sottoposte ad appassimento naturale fino a raggiungere un grado zuccherino di almeno 23°.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Gravina è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve, ad eccezione della tipologia di Vino Spumante.

4. Produttori di Vino DOC Gravina

Con l’utilizzo della DOC Gravina i Produttori Vinicoli Pugliesi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Gravina

Antipasti magri, fritture di pesce, seppie e polpi in tegame, frittate e latticini freschi


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Gravina

L'ampia presenza di vasi a figure rosse, oggi custodite nel Museo Fondazione Pomarici Santomasi di Gravina in Puglia, raffiguranti baccanali, scene di vendemmia risalenti al IV secolo avanti Cristo, e tutti i tipi di vasi da vino del periodo. L’antico insediamento di Gravina, sorgeva sul colle Botromagno lungo la strada che era la via Appia; originariamente ebbe il nome di Sidion, di estrazione greca e Sidini erano chiamati i suoi abitanti, come testimoniano alcune monete conservate nel nostro Museo “E.P. Santomasi”; ciò attesta che Gravina fu una colonia greca che assunse il nome di Silvium successivamente quando fu colonizzata dai Romani, la viticoltura era di chiara importazione Greca (Malvasia, Greco, Aglianico, sono tutti vitigni di chiara derivazione dalla Magna Grecia).

La sua strategica posizione sulla via Appia, che ne faceva stazione di posta sulla via che collegava Roma a Brindisi (porto principale per i commerci con la Grecia) e la successiva sovrapposizione con la cosiddetta “Via Francigena”, che rappresentava il corridoio per le crociate in Terrasanta, rappresentano con certezza le ragioni per cui questo centro fu crocevia di differenti culture che portarono con se diverse varietà viticole.

Come testimoniano le evidenze sullo studio della “via Francigena” poco prima dell’anno 1000 una comunità di monaci costruì in zona una Chiesa Monastero, ancor oggi visibile ed introdotto le principali varietà francesi di cui erano custodi, è stata ritrovata, in agro di Gravina presso l’azienda agricola Lagreca una vite, prefilossera dell’apparente età di 200 anni che testimonia ulteriormente la presenza già in tempi antichi dei suddetti vitigni. Le prove sperimentali, condotte dal Consorzio di Tutela in collaborazione con le Cantine Botromagno, ne hanno attestato la grande compatibilità con gli uvaggi tradizionali ai quali viene però lasciata dominanza onde non stravolgere le caratteristiche tradizionali della denominazione.

Ulteriore testimonianza dell’importanza dell’agricoltura e della coltura della vite in particolare e della presenza importante di uve a bacca rossa in zona viene data dallo stesso stemma e dal gonfalone cittadino risalente al 1542 da in cui compaiono, con evidenza, spighe di grano ed un tralcio di vite con bacche di colore scuro.

Il Vino DOC Gravina ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 4 giugno 1983.

GIOIA DEL COLLE DOC

  • Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 11.05.1987, G.U. 248 del 23.10.1987
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014 

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Gioia del Colle D.O.C.

La denominazione di origine controllata “Gioia del Colle” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Bianco
  2. Rosso
  3. Rosato
  4. Primitivo
  5. Aleatico Dolce
  6. Aleatico Liquoroso Dolce 

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Gioia del Colle

 

  • Gioia del Colle Bianco (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • >< 50-70% Vitigno Trebbiano Toscano
  • >< 30-50% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore bianco tendente al paglierino, odore gradevole, con caratteristiche di fruttato, delicato e sapore asciutto, fresco, armonico.

  • Gioia del Colle Rosso (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • >< 50-60% Vitigno Primitivo
  • >< 30-50% Vitigni Montepulciano, Sangiovese, Negroamaro, Malvasia Nera (massimo 10%), da soli o congiuntamente.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rubino delicato, odore lievemente vinoso, con profumo caratteristico di fruttato se giovane e sapore asciutto, fresco, armonico, gradevole.

  • Gioia del Colle Rosato (Vino Rosato)
  • Versioni: Secco
  • >< 50-60% Vitigno Primitivo
  • >< 30-50% Vitigni Montepulciano, Sangiovese, Negroamaro, Malvasia Nera (massimo 10%), da soli o congiuntamente.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato dal colore rubino delicato, odore lievemente vinoso con profumo caratteristico di fruttato se giovane e sapore asciutto, fresco, armonico, gradevole.

  • Gioia del Colle Primitivo (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • = 100% Vitigno Primitivo
  • => 13% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso tendente al violaceo ed all’arancione con l’invecchiamento; odore aroma leggero caratteristico e sapore gradevole, pieno, armonico, tendente al vellutato con l’invecchiamento; può anche essere leggermente amabile e in tal caso il contenuto zuccherino non deve superare i 10 grammi per litro.

  • Gioia del Colle Aleatico Dolce (Vino Rosso)
  • Versioni: Dolce
  • => 85% Vitigno Aleatico
  • =< 15% Vitigni Negroamaro, Malvasia nera, Primitivo, da soli o congliuntamente.
  • => 15% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso granato più o meno intenso, con riflessi violacei tendenti all’arancione con l’invecchiamento, odore aroma delicato caratteristico che si fonde con il profumo che acquista il vino con l’invecchiamento e sapore pieno, moderatamente dolce, vellutato.

  • Gioia del Colle Aleatico Liquoroso Dolce (Vino Rosso Liquoroso)
  • Versioni: Dolce
  • => 85% Vitigno Aleatico
  • =< 15% Vitigni Negroamaro, Malvasia nera, Primitivo, da soli o congliuntamente.
  • => 18,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Liquoroso dal colore rosso granato più o meno intenso con riflessi violacei, tendente all’arancione con l’invecchiamento, odore delicato, caratteristico, che si fonde con il profumo che acquista il vino con l’invecchiamento e sapore pieno, caldo, dolce, armonico, gradevole.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Gioia del Colle

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Gioia del Colle si estende sulle colline della Murgia di sud-est (che fa parte della più ampia area della Murgia), situate al confine tra la Murgia Alta e la Murgia dei Trulli, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Gioia del Colle è localizzata in:

  • provincia di Bari e comprende il territorio dei comuni di Acquaviva delle Fonti, Adelfia, Casamassima, Cassano Murge, Castellana Grotte, Conversano, Gioia del Colle, Grumo Appula, Noci, Putignano, Rutigliano, Sammichele di Bari, Sannicandro di Bari, Santeramo in Colle, Turi e, in parte, il territorio del comune di Altamura.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Gioia del Colle

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Gioia del Colle prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Gioia del Colle non dovrà essere superiore al 60% e al 70% per la tipologia di Vino Rosso; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • Il vino DOC Gioia del Colle Aleatico deve essere sottoposto ad invecchiamento per circa 6 mesi e, comunque, immesso sul mercato non prima del 1° marzo dell'anno successivo alla vendemmia.
  • Il vino DOC Gioia del Colle Aleatico con menzione Riserva deve essere sottoposto ad invecchiamento per almeno 24 mesi di cui 12 in botti di legno.
  • Il vino DOC Gioia del Colle Primitivo con menzione Riserva deve essere sottoposto ad invecchiamento per almeno 24 mesi.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Gioia del Colle con menzione Riserva è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.

4. Produttori di Vino DOC Gioia del Colle

Con l’utilizzo della DOC Gioia del Colle i Produttori Vinicoli Pugliesi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Gioia del Colle

Orecchiette al ragù di carne, trippa, braciole pugliesi, agnellone al forno.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Gioia del Colle

Gioia del Colle, situato al centro della zona di produzione, è un piccolo agglomerato di case che circondano il bellissimo castello che Federico II di Svevia fece edificare nel 1230.

La coltivazione della vite e la produzione del vino nel territorio di Gioia del Colle erano già attive tra l'VIII° ed il III° sec. a.C. (Peucezia), come testimoniano i numerosi ritrovamenti di contenitori destinati a contenere vino nella zona archeologica di Monte Sannace, il più grande abitato peucetico noto, a pochi chilometri da Gioia del Colle (alcuni reperti si possono ammirare nel museo archeologico sito all'interno del castello).

Gli unici documenti storici certi dell’origine del Primitivo( vitigno più rappresentativo della doc gioia del Colle risalgono all’inizio del secolo scorso quando nel 1919 il Direttore del Consorzio di Difesa della Viticoltura di Bari, Prof. G. Musci, dichiarò in una sua pubblicazione, che l’abate primicerio Francesco Filippo Indellicati fu il primo a effettuare una sorta di “selezione clonale” del Primitivo. L’abate nato e cresciuto a Gioia del Colle oltre ad essere il primicerio della Chieda Madre locale era anche un grande esperto di botanica e agronomia.

Su finire del secolo, probabilmente nel 1799, notò la crescita disordinata nelle campagne gioiesi di molta uva da vino, costume allora alquanto diffuso. Tra le varie uve tra di loro mischiate, una varietà maturava prima delle altre, pur avendo una fioritura abbastanza tardiva. Per tale caratteristica la denominò “Primaticcia o Primativo” dal latino “primativus”. Il primicerio effettuò un’attenta selezione delle marze della varietà e li impiantò in agro di Gioia del Colle in una zona denominata “Liponti” che fa ancora oggi parte della contrada denominata “Terzi”.

L’appezzamento era dell’estensione di otto quartieri che oggi corrispondono a circa 0,15 ettari per un totale di 625 ceppi, che sono la prima monocoltura che si ricordi di vino Primitivo in queste zone.

Dal 1820 in poi il vitigno si estese anche all’agro di Acquaviva delle Fonti dove sin da subito si riscontrò una maggiore gradazione alcolica finale. Tale situazione fece diventare il comune di Acquaviva la sede del in cui si fissava il prezzo dell’uva alla vendemmia. Successivamente il vitigno iniziò la sua espansione nei comuni limitrofi interessando Cassano delle Murge, Sammichele di Bari, Noci e Castellana Grotte, arrivando sino al litorale adriatico e espandendosi anche in altre direzioni quali Santeramo in Colle, Altamura e Gravina.

Secondo una relazione di inizio secolo scorso di Musci nell’intervallo di tempo compreso tra il 1820 e la fine del secolo XIX il vitigno era coltivato in Puglia nei seguenti comuni: Gioia del Colle, Acquaviva delle Fonti, Santeramo in Colle, Altamura, Gravina, Cassano delle Murge, Sammichele di Bari, Casamassima, Grumo Appula, Toritto, Sannicandro di Bari, Turi, Bitritto, Modugno, Bitonto, Palo del Colle, Adelfia, Rutigliano, Conversano, Castellana Grotte, Putignano, Noci e Alberobello. Elementi determinanti per imprimere le peculiarità di un vino sono il vitigno e l’ambiente, quest’ultimo inteso sia dal punto di vista fisico (clima e terreno) sia sotto l’aspetto antropologico (tradizioni, tecnica, professionalità).

Il Vino DOC Gioia del Colle ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 11 maggio 1987.

Oltre 300 buyers, tra Importatori, Grossisti e Distributori in 70 paesi del mondo, sono le collaborazioni attive di Assovini.it

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