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  • Vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita - Approvato con D.M. 17.07.2009, G.U. 173 del 28.07.2009
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal Provvedimento Ministeriale N.0050357 del 12/07/2019

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione         Sottozona

 


Vino Conegliano Valdobbiadene Prosecco D.O.C.G. Sottozona Superiore di Cartizze

La denominazione d'origine controllata e garantita "Conegliano Valdobbiadene - Prosecco", o "Conegliano - Prosecco" o "Valdobbiadene - Prosecco", e alla relativa Sottozona, è riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti nel disciplinare di produzione, per le seguenti tipologie:

  1. Conegliano Valdobbiadene Prosecco (Categoria Vino)
  2. Conegliano Valdobbiadene Prosecco frizzante (Categoria Vino Frizzante)
  3. Conegliano Valdobbiadene Prosecco Spumante Superiore (Categoria Vino Spumante, Vino Spumante di Qualità e Vino Spumante di Qualità del tipo aromatico), tale tipologia può essere accompagnata dalle seguenti menzioni: “Sui lieviti”; “Rive
  4. Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG »

1. Tipologie e Uve del Vino DOCG Conegliano Valdobbiadene Prosecco - Sottozona Superiore di Cartizze

 

  • Sottozona Superiore di Cartizze (Vino Bianco Spumante Superiore)
  • Versioni: Spumante Pas-Dosè /Brut-nature /Brut /Extra-dry /Dry /Demi-sec
    • => 85% Vitigno Glera
    • =< 15% Vitigni Verdiso, Bianchetta trevigiana, Perera e Glera lunga.
    • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
    • Vino Bianco Spumante Superiore dalla spuma fine e persistente, colore giallo paglierino più o meno intenso, brillante, odore gradevole e caratteristico di fruttato e sapore fresco, armonico, gradevolmente fruttato, caratteristico.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOCG Conegliano Valdobbiadene Prosecco - Sottozona Superiore di Cartizze

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOCG Conegliano Valdobbiadene Prosecco si estende sulle colline situate a nord del Veneto, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

  • La Zona di Produzione del Vino DOCG Conegliano Valdobbiadene Prosecco è localizzata in:
    • provincia di Treviso e comprende il territorio dei comuni di Cison di Valmarino, Colle Umberto, Conegliano, Farra di Soligo, Follina, Miane, Pieve di Soligo, Refrontolo, San Pietro di Feletto, San Vendemiano, Susegana, Tarzo, Valdobbiadene, Vidor e Vittorio Veneto.
  • La Zona di Produzione del Vino DOCG Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore di Cartizze è localizzata in:
    • provincia di Treviso e comprende il territorio del comune di Valdobbiadene, frazione di S. Pietro di Barbozza.
  • La Zona di Produzione delle uve che possono essere impiegate nella "pratica tradizionale dell'aggiunta con vini ottenuti dalla vinificazione di uve Pinot bianco, Pinot nero, Pinot grigio e Chardonnay" è localizzata in:
    • provincia di Treviso e comprende il territorio dei comuni di Cappella Maggiore, Cison di Valmarino, Colle Umberto, Conegliano, Cordignano, Farra di Soligo, Follina, Fregona, Miane, Pieve di Soligo, Refrontolo, Revine Lago, San Fior, San Pietro di Feletto, San Vendemiano, Sarmede, Segusino, Susegana, Tarzo, Valdobbiadene, Vidor, Vittorio Veneto, Asolo, Caerano S. Marco, Castelcucco, Cavaso del Tomba, Cornuda, Crocetta del Montello, Fonte, Giavera del Montello, Maser, Monfumo, Montebelluna, Nervesa della Battaglia, Paderno del Grappa, Pederobba, Possagno, S. Zenone degli Ezzelini, Volpago del Montello, Borso del Grappa e Crespano del Grappa.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOCG Conegliano Valdobbiadene Prosecco - Sottozona Superiore di Cartizze

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOCG Conegliano Valdobbiadene Prosecco prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOCG Conegliano Valdobbiadene Prosecco non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOCG. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOCG per tutto il prodotto.
  • I vini DOCG Conegliano Valdobbiadene Prosecco elaborati nella versione Spumante possono essere messi in commercio in tutte le tipologie ammesse dalla normativa vigente, con esclusione dei tipi "extra-brut" e "dolce".
  • I vini DOCG Conegliano Valdobbiadene Prosecco elaborati nella versione Frizzante devono essere messi in commercio nelle tipologie da “Secco” ad “Amabile”.
  • Nella elaborazione del Vino Spumante DOCG Conegliano Valdobbiadene Prosecco è consentita la "pratica tradizionale dell'aggiunta con vini ottenuti dalla vinificazione di uve Pinot bianco, Pinot nero, Pinot grigio e Chardonnay", da sole o congiuntamente.
  • Nella designazione del Vino Spumante DOCG Conegliano Valdobbiadene Prosecco è consentito riportare il termine "Millesimato", purché il prodotto sia ottenuto con almeno l’85% del vino dell’annata di riferimento, che va indicata in etichetta.

4. Produttori di Vino DOCG Conegliano Valdobbiadene Prosecco - Sottozona Superiore di Cartizze

Con l’utilizzo della DOCG Conegliano Valdobbiadene Prosecco i Produttori Vinicoli Veneti sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOCG Conegliano Valdobbiadene Prosecco

Aperitivi con stuzzichini saporiti.


6. Storia e Letteratura del Vino DOCG Conegliano Valdobbiadene Prosecco

L’area collinare del Conegliano Valdobbiadene Prosecco vanta un’antichissima tradizione legata alla coltura della vite, le cui prime testimonianze scritte risalgono alle lapidi dei coloni romani. Già alla fine del VI secolo, il vescovo di Poitier, Venanzio Fortunato, nato a Valdobbiadene, ricordava le sue colline come “la terra in cui eternamente fiorisce la vite sotto la montagna dalla nuda sommità ove il verde ombroso protegge e ristora”.

Successivamente la vocazione alla produzione di vini bianchi nella zona di Conegliano Valdobbiadene è testimoniata da numerosissimi documenti, a partire dagli “Statuti Coneglianesi” del 1282, a quelli relativi alla dominazione della Repubblica Veneziana, alle testimonianze per l’apprezzamento del “vino bianco delle colline di Conegliano Valdobbiadene” dei regnanti inglesi, asburgici e polacchi dei secoli successivi.

La prima citazione scritta della coltivazione del Prosecco nelle colline di Conegliano Valdobbiadene, è opera del nobile coneglianese Francesco Maria Malvolti, che nell’VIII numero del Giornale d’Italia del 1772, parla della coltivazione della vite in quest’area. Da questo periodo le citazioni e la fama del Prosecco crebbero in tutto il comprensorio del Conegliano Valdobbiadene, tanto che, verso la metà dell’800, iniziò ad essere coltivato in purezza. Importanti in questo senso sono le citazioni di due studiosi; il Conte Balbi Valier, selezionatore del biotipo chiamato Prosecco Balbi “con acini tondi e dal sapore e gusto fine, tendente all’aromatico”, ancor oggi apprezzato e largamente coltivato in tutto il comprensorio e quello dello storico Semenzi che, cita in un suo scritto “…squisitissimi vini bianchi sono la verdisa, la Prosecco e la bianchetta”, vitigni che ancora oggi compongono l’uvaggio del Conegliano Valdobbiadene.

La tradizione vitivinicola di questo territorio e la cultura scientifica, trovano concreta applicazione con la nascita nel 1876 a Conegliano della prima Scuola di Viticoltura ed Enologia d’Italia, dalla quale si è sviluppata, nel 1923, la prima Stazione Sperimentale di Viticoltura ed Enologia, ancor oggi sede di riferimento per la ricerca e sperimentazione viticola per il Ministero dell’Agricoltura Italiana.

Nel 1962 i produttori, al fine di tutelare il territorio e il vino, si riuniscono in Consorzio di tutela per definire il disciplinare di produzione, che consente di ottenere, nel 1969 dal Ministero dell’Agricoltura, il riconoscimento a Denominazione di Origine Controllata del “Prosecco dei Colli di Conegliano Valdobbiadene”.

Nel 1966, nasce la prima Strada del vino Italiana, a conferma della tradizione produttiva e della rinomanza e bellezza di questo territorio. Il particolare valore del Conegliano Valdobbiadene viene riconosciuto dalla Regione Veneto, nel 2003, con l’istituzione del primo distretto spumantistico italiano, certificando anche sotto il profilo economico la rilevanza nazionale della denominazione.

Nel 2009, grazie al continuo miglioramento della qualità e alla notorietà che ha raggiunto in 40 anni di successi nazionali ed internazionali, la Denominazione Conegliano Valdobbiadene, è stata riconosciuta dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, a Denominazione di Origine Controllata e Garantita, ponendo questo territorio al vertice qualitativo della Denominazione Prosecco. Nel 2010, i Ministeri dell’Agricoltura e dei Beni Culturali, inseriscono il Conegliano Valdobbiadene Prosecco nella lista Prioritaria delle candidature italiane per il riconoscimento come Patrimonio dell’umanità dell’Unesco.

Il Vino DOCG Conegliano Valdobbiadene Prosecco ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 17 luglio 2009.

  • Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 21.08.1968, G.U. 269 del 22.10.1968
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 24.10.2019

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione         Sottozona

 


Vino Soave D.O.C. Sottozona Classico

La denominazione di origine controllata «Soave» e alle relative Sottozone, è riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione, per le seguenti tipologie:

  1. Soave anche in versione Spumante
  2. Soave Classico
  3. Sottozone del Vino Soave DOC »

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Soave - Sottozona Classico

 

  • Sottozona Classico (Vino Bianco Classico)
  • Versioni: Secco
  • => 70% Vitigno Garganega
  • =< 30% Vitigni Trebbiano di Soave e Chardonnay. (In tale ambito del 30% possono altresì concorrere, fino ad un massimo del 5%, le uve provenienti dai vitigni a bacca bianca, non aromatici, coltivati nella provincia di Verona.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Classico dal colore giallo paglierino tendente a volte al verdognolo, odore caratteristico con profumo intenso e delicato, dal sapore asciutto, di medio corpo e armonico, leggermente amarognolo.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Soave - Sottozona Classico

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Soave si estende sulle colline situate in prossimità dei Monti Lessini, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

  • La Zona di Produzione del Vino DOC Soave è localizzata in:
    • provincia di Verona e comprende il territorio dei comuni di Soave, Monteforte d'Alpone, San Martino Buon Albergo, Mezzane di Sotto, Roncà, Montecchia di Crosara, San Giovanni Ilarione, San Bonifacio, Cazzano di Tramigna, Colognola ai Colli, Caldiero, Illasi e Lavagno.
  • La Zona di Produzione del Vino DOC Soave Classico è localizzata in:
    • provincia di Verona e comprende il territorio dei comuni di Soave e Monteforte d'Alpone.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Soave - Sottozona Classico

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Soave prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Soave non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC, ma potrà essere riclassificata in Vino IGT prodotto nel territorio. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • Il vino DOC Soave Classico e Soave Colli Scaligeri devono essere sottoposti ad invecchiamento per circa 3 mesi e, comunque, immessi sul mercato non prima del 1° febbraio dell'anno successivo alla vendemmia.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Soave Classico e Soave Colli Scaligeri è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.

4. Produttori di Vino DOC Soave - Sottozona Classico

Con l’utilizzo della DOC Soave i Produttori Vinicoli Veneti sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Soave - Sottozona Classico

Risotti di verdure, carni bianche e carni rosse alla griglia.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Soave - Sottozona Classico

Il territorio di Soave era già in epoca romana un distretto campagnolo vitivinicolo circoscritto, noto per la sua buona posizione e per l’intensità delle coltivazioni. Dalle uve si ottenevano anche peculiari vini “acinatici”, risultato di un tradizionale metodo di appassimento delle uve, come citato al tempo del re goto Teodorico in alcune epistole (A.D. 503), che raccomandava ai produttori veronesi di ricercare per la mensa reale questi vini “soavissimi e corposi”, e di non dimenticare quello ottenuto dalle uve bianche che “riluce come lattea bevanda, di chiara purità… di gioviale candidezza e di soavità incredibile”.

Nel 680 d.C. testimonianze indicano l’uso della pergola veronese, forma tradizionale di allevamento della vite in questa zona, utilizzata ancora oggi. Un’importante testimonianza della cultura vitivinicola di questi luoghi nel Medioevo appare su una lapide muraria del Palazzo di Giustizia di Soave, datata 1375.

La crescita della produzione e della rinomanza dei vini Soave ha portato nel 1924 ad un primo provvedimento di tutela per la difesa di vini tipici, seguito dalla nascita del Consorzio per la difesa del Vino Tipico Soave. Studi approfonditi finalizzati a delineare le caratteristiche specifiche dei vini e a delimitare la zona di produzione, furono il presupposto per richiedere ed ottenere dal Ministero italiano, nell’ottobre del 1931, il riconoscimento della prima zona delimitata per la produzione del “Vino Tipico Soave”.

L’atto ufficiale di riconoscimento è il Regio Decreto pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.289 del 16/12/1931, sulla base del quale nel 1968 è stata delimitata la zona storica della Denominazione Soave Classico DOC. Attualmente il comprensorio del Soave esprime un considerevole numero di eccellenze enologiche che vengono ogni anno premiate dalle principali guide internazioni del settore. Notevoli e costanti i riconoscimenti ottenuti anche nei principali concorsi enologici in tutto il mondo.

Il Vino DOC Soave ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 21 agosto 1968.

  • Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 21.08.1968, G.U. 269 del 22.10.1968
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 24.10.2019

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione         Sottozona

 


Vino Soave D.O.C. Sottozona Colli Scaligeri

La denominazione di origine controllata «Soave» e alle relative Sottozone, è riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione, per le seguenti tipologie:

  1. Soave anche in versione Spumante
  2. Soave Classico
  3. Sottozone del Vino Soave DOC »

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Soave - Sottozona Colli Scaligeri

 

  • Sottozona Colli Scaligeri (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 70% Vitigno Garganega
  • =< 30% Vitigni Trebbiano di Soave e Chardonnay. (In tale ambito del 30% possono altresì concorrere, fino ad un massimo del 5%, le uve provenienti dai vitigni a bacca bianca, non aromatici, coltivati nella provincia di Verona.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino tendente a volte al verdognolo, odore caratteristico con profumo intenso e delicato, dal sapore asciutto, di medio corpo e armonico, leggermente amarognolo.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Soave - Sottozona Colli Scaligeri

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Soave si estende sulle colline situate in prossimità dei Monti Lessini, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

  • La Zona di Produzione del Vino DOC Soave è localizzata in:
    • provincia di Verona e comprende il territorio dei comuni di Soave, Monteforte d'Alpone, San Martino Buon Albergo, Mezzane di Sotto, Roncà, Montecchia di Crosara, San Giovanni Ilarione, San Bonifacio, Cazzano di Tramigna, Colognola ai Colli, Caldiero, Illasi e Lavagno.
  • La Zona di Produzione del Vino DOC Soave Classico è localizzata in:
    • provincia di Verona e comprende il territorio dei comuni di Soave e Monteforte d'Alpone.
  • La Zona di Produzione del Vino DOC Soave Sottozona Colli Scaligeri è localizzata in:
    • provincia di Verona e comprende il territorio dei comuni di Monteforte d'Alpone, San Martino Buon Albergo, Mezzane di Sotto, Roncà, Cazzano di Tramigna e Illasi.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Soave - Sottozona Colli Scaligeri

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Soave prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Soave non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC, ma potrà essere riclassificata in Vino IGT prodotto nel territorio. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • Il vino DOC Soave Classico e Soave Colli Scaligeri devono essere sottoposti ad invecchiamento per circa 3 mesi e, comunque, immessi sul mercato non prima del 1° febbraio dell'anno successivo alla vendemmia.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Soave Classico e Soave Colli Scaligeri è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.

4. Produttori di Vino DOC Soave - Sottozona Colli Scaligeri

Con l’utilizzo della DOC Soave i Produttori Vinicoli Veneti sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Soave - Sottozona Colli Scaligeri

Risotti di verdure, carni bianche e carni rosse alla griglia.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Soave - Sottozona Colli Scaligeri

Il territorio di Soave era già in epoca romana un distretto campagnolo vitivinicolo circoscritto, noto per la sua buona posizione e per l’intensità delle coltivazioni. Dalle uve si ottenevano anche peculiari vini “acinatici”, risultato di un tradizionale metodo di appassimento delle uve, come citato al tempo del re goto Teodorico in alcune epistole (A.D. 503), che raccomandava ai produttori veronesi di ricercare per la mensa reale questi vini “soavissimi e corposi”, e di non dimenticare quello ottenuto dalle uve bianche che “riluce come lattea bevanda, di chiara purità… di gioviale candidezza e di soavità incredibile”.

Nel 680 d.C. testimonianze indicano l’uso della pergola veronese, forma tradizionale di allevamento della vite in questa zona, utilizzata ancora oggi. Un’importante testimonianza della cultura vitivinicola di questi luoghi nel Medioevo appare su una lapide muraria del Palazzo di Giustizia di Soave, datata 1375.

La crescita della produzione e della rinomanza dei vini Soave ha portato nel 1924 ad un primo provvedimento di tutela per la difesa di vini tipici, seguito dalla nascita del Consorzio per la difesa del Vino Tipico Soave. Studi approfonditi finalizzati a delineare le caratteristiche specifiche dei vini e a delimitare la zona di produzione, furono il presupposto per richiedere ed ottenere dal Ministero italiano, nell’ottobre del 1931, il riconoscimento della prima zona delimitata per la produzione del “Vino Tipico Soave”.

L’atto ufficiale di riconoscimento è il Regio Decreto pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.289 del 16/12/1931, sulla base del quale nel 1968 è stata delimitata la zona storica della Denominazione Soave Classico DOC. Attualmente il comprensorio del Soave esprime un considerevole numero di eccellenze enologiche che vengono ogni anno premiate dalle principali guide internazioni del settore. Notevoli e costanti i riconoscimenti ottenuti anche nei principali concorsi enologici in tutto il mondo.

Il Vino DOC Soave ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 21 agosto 1968.

  • Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 27.06.1977, G.U. 304 del 08.11.1977 
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal Provvedimento Ministeriale n. 34697 del 15/05/2019 che concerne modifiche unionali in Asolo/Montello o Montello/Asolo. 

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione         Sottozona

 


Vino Montello - Colli Asolani D.O.C. - Sottozona Venegazzù

La denominazione di origine controllata "Asolo Montello”, o in alternativa “Montello Asolo", e alla relativa Sottozona, è riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione, per le seguenti tipologie:

  1. Bianco
  2. Bianchetta
  3. Chardonnay
  4. Chardonnay spumante
  5. Pinot grigio
  6. Pinot bianco
  7. Pinot bianco spumante
  8. Manzoni bianco
  9. Rosso
  10. Merlot
  11. Cabernet
  12. Cabernet Sauvignon
  13. Cabernet Franc
  14. Carmenère
  15. Recantina
  16. Venegazzù
  17. Venegazzù superiore
  18. Sottozona del Vino Montello - Colli Asolani DOC »

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Montello - Colli Asolani - Sottozona Venegazzù

 

  • Sottozona Venegazzù (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • >< 50-70% Vitigno Cabernet Sauvignon
  • >< 30-50% Vitigni Cabernet Franc, Carmenère, Merlot, da soli o congiuntamente. 
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Treviso.
  • => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino intenso o granato, odore vinoso, intenso ed etereo, e sapore pieno, corposo, armonico, ben strutturato.

  • Sottozona Venegazzù Superiore (Vino Rosso Superiore)
  • Versioni: Secco
  • >< 50-70% Vitigno Cabernet Sauvignon
  • >< 30-50% Vitigni Cabernet Franc, Carmenère, Merlot, da soli o congiuntamente. 
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Treviso.
  • => 13% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Superiore dal colore rosso rubino intenso o granato, odore vinoso, intenso ed etereo, e sapore pieno, corposo, armonico, ben strutturato.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Montello - Colli Asolani - Sottozona Venegazzù

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Montello - Colli Asolani si estende sulle colline a sud-ovest del Veneto, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

  • La Zona di Produzione del Vino DOC Montello - Colli Asolani è localizzata in:
    • provincia di Treviso e comprende il territorio dei comuni di Castelcucco, Cornuda e Monfumo e parte del territorio dei comuni di Asolo, Caerano S. Marco, Cavaso del Tomba, Crocetta del Montello, Fonte, Giavera del Montello, Maser, Montebelluna, Nervesa della Battaglia, Paderno del Grappa, Pederobba, Possagno, S. Zenone degli Ezzelini e Volpago del Montello.
  • La Zona di Produzione del Vino DOC Montello - Colli Asolani - Sottozona Venegazzù è localizzata in:
    • provincia di Treviso e comprende il territorio amministrativo del comune di Volpago del Montello.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Montello - Colli Asolani - Sottozona Venegazzù

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Montello - Colli Asolani prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Montello - Colli Asolani non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • Il vino DOC Montello - Colli Asolani Rosso Novello deve essere ottenuto con Macerazione Carbonica con almeno il 70% delle uve.
  • Nella designazione dei Vini DOC Montello - Colli Asolani può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
  • Sulle etichette della tipologia di Vino DOC Montello - Colli Asolani Novello è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.

4. Produttori di Vino DOC Montello - Colli Asolani - Sottozona Venegazzù

Con l’utilizzo della DOC Montello - Colli Asolani i Produttori Vinicoli Veneti sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Montello - Colli Asolani - Sottozona Venegazzù

Antipasti con frutti di mare, insalata con gamberi, carni bianche e rosse alla griglia, stufati di vitello e di pollo.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Montello - Colli Asolani - Sottozona Venegazzù

 

La presenza e lo sviluppo della vite sui Colli Asolani e sul Montello si deve ai monaci benedettini prima e alla presenza della Repubblica Veneta poi.

I monaci benedettini si insediarono intorno all’anno mille in particolare nel monastero di S. Bona a Vidor e nella Certosa del Montello a Nervesa; con il loro operato essi hanno influenzato in modo molto importante la storia agraria e vitivinicola del territorio, determinando la profonda cultura per la vite e il vino che persiste tutt’ora, tanto che la specializzazione degli impianti è più volte sottolineata nei testi storici.

Nella seconda metà del 1300, quando quest’area passò ai veneziani, i Colli Asolani e il Montello vennero subito riconosciuti come un’importante area enoica e i suoi vini venivano esportati all’estero già nel 1400.

Nel Cinquecento, che vede il trionfo della nobiltà veneziana con la costruzione di ville, barchesse e case di caccia con relativi vigneti, si ha il diffondersi nella zona di un pensiero aristocratico di ricerca del bello e del buono che si trasmette nel sapere viticolo ed enologico popolare.

I colli sono ammirati dalle più prestigiose personalità e il vino è un prodotto ricercato che si confronta a Venezia con i vini portati dalla Grecia e viene tassato un terzo in più perché considerato migliore rispetto a quello di altre zone. Oggi questo vino, che a partire dal 1977 è stato oggetto di tutela con il riconoscimento della DOC “Montello e Colli Asolani”, ha trovato un largo consenso in molti Paesi europei ed extraeuropei, dove ne è apprezzata l'elevata qualità e l'ottimo equilibrio qualità/prezzo, e grazie ai caratteri di tipicità e di forte legame con l’area geografica ha ottenuto numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali nonché la presenza sulle più prestigiose guide di settore.

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