Assovini
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  • Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 13.12.1975, G.U. 82 del 29.03.1976
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014   

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Cacc’e Mmitte di Lucera D.O.C.

La denominazione di origine controllata “Cacc'e Mmitte di Lucera” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  • Cacc'e Mmitte di Lucera

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Cacc’e Mmitte di Lucera

 

  • Cacc’e Mmitte di Lucera (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • >< 35-60% Vitigno Uva di Troia (o Sumarello)
  • >< 25-35% Vitigni Montepulciano, Sangiovese e Malvasia Nera di Brindisi, da soli o congiuntamente;
  • >< 15-30% Vitigni Trebbiano Toscano, Bombino Bianco e Malvasia Bianca e/o Lunga, da soli o congiuntamente.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino più o meno carico, odore caratteristico, intenso, dal sapore asciutto, pieno, armonico con retrogusto caratteristico.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Cacc’e Mmitte di Lucera

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Cacc’e Mmitte di Lucera si estende sulle colline foggiane situate a nord della Puglia, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Cacc’e Mmitte di Lucera è localizzata in:

  • provincia di Foggia e comprende il territorio dei comuni di Lucera, Troia e Biccari.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Cacc’e Mmitte di Lucera

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Cacc’e Mmitte di Lucera prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Cacc’e Mmitte di Lucera non dovrà essere superiore al 65%.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Cacc’e Mmitte di Lucera è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.

4. Produttori di Vino DOC Cacc’e Mmitte di Lucera

Con l’utilizzo della DOC Cacc’e Mmitte di Lucera i Produttori Vinicoli Pugliesi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Cacc’e Mmitte di Lucera

Pasta al forno con ragù di carne e interiora di pollo, arrosti di carni bianche, minestre di legumi saporite.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Cacc’e Mmitte di Lucera

La tradizione vitivinicola millenaria della zona è attestata da numerosi documenti di notevole valore storico (archivi e biblioteche monastiche) e da opere d’arte risalenti al periodo della Magna Grecia, sono l’attestazione fondamentale dello stretto legame esistente tra i fattori umani e le qualità e le caratteristiche peculiari del vino.

L’uomo, intervenendo sul territorio, ha nel corso dei tempi tramandato le tradizionali tecniche di coltivazione ed enologiche, che nell’epoca moderna, grazie al progresso scientifico e tecnologico sono state notevolmente migliorate ed affinate fino all’ottenimento di vini che al giorno d’oggi godono di notevole fama per le loro qualità particolari sia a livello nazionale che mondiale.

Il Vino DOC Cacc’e Mmitte di Lucera ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 13 dicembre 1975.

BRINDISI DOC

  • Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 22.11.1979, G.U. 111 del 23.04.1980
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014  

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Brindisi D.O.C.

La denominazione di origine controllata “Brindisi” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Rosso, anche Novello e Riserva
  2. Rosato, anche Spumante
  3. Bianco, anche Spumante
  4. Negroamaro, anche Riserva
  5. Negroamaro Rosato, anche Spumante
  6. Susumaniello
  7. Chardonnay, anche Spumante
  8. Malvasia bianca, anche Spumante
  9. Fiano, anche Spumante
  10. Sauvignon, anche Spumante

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Brindisi

 

  • Brindisi Bianco (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 80% Vitigni Chardonnay e Malvasia Bianca, da soli o congiuntamente
  • =< 20% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Puglia, ad esclusione dei moscati.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino tenue anche con riflessi verdolini, odore caratteristico, gradevolmente fruttato e sapore fresco e fruttato.

  • Brindisi Bianco Spumante (Vino Spumante Bianco)
  • Versioni: Spumante Extra-brut /Brut /Extra-dry
  • => 80% Vitigni Chardonnay e Malvasia Bianca, da soli o congiuntamente
  • =< 20% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Puglia, ad esclusione dei moscati.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Spumante dalla spuma fine e persistente, colore giallo paglierino più o meno intenso, odore delicato, fruttato, con note di lievito e sapore fresco, armonico, da extrabrut a extradry.

  • Brindisi Chardonnay (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 90% Vitigno Chardonnay
  • =< 10% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Puglia, ad esclusione dei moscati.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore intenso, caratteristico e sapore sapido, caratteristico.

  • Brindisi Chardonnay Spumante (Vino Spumante Bianco)
  • Versioni: Spumante Extra-brut /Brut /Extra-dry
  • => 90% Vitigno Chardonnay
  • =< 10% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Puglia, ad esclusione dei moscati.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Spumante dalla spuma fine e persistente, colore giallo paglierino più o meno intenso, odore delicato, fruttato, con note di lievito e sapore fresco, armonico, da extrabrut a extradry.

  • Brindisi Malvasia Bianca (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 90% Vitigno Malvasia Bianca
  • =< 10% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Puglia, ad esclusione dei moscati.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino intenso, odore caratteristico, intenso e sapore caratteristico, armonico.

  • Brindisi Malvasia Bianca Spumante (Vino Spumante Bianco)
  • Versioni: Spumante Extra-brut /Brut /Extra-dry
  • => 90% Vitigno Malvasia Bianca
  • =< 10% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Puglia, ad esclusione dei moscati.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Spumante dalla spuma fine e persistente, colore giallo paglierino più o meno intenso, odore delicato, fruttato, con note di lievito e sapore fresco, armonico, da extrabrut a extradry.

  • Brindisi Fiano (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 90% Vitigno Fiano
  • =< 10% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Puglia, ad esclusione dei moscati.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore intenso, caratteristico e sapore sapido, asciutto, caratteristico.

  • Brindisi Fiano Spumante (Vino Spumante Bianco)
  • Versioni: Spumante Extra-brut /Brut /Extra-dry
  • => 90% Vitigno Fiano
  • =< 10% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Puglia, ad esclusione dei moscati.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Spumante dalla spuma fine e persistente, colore giallo paglierino più o meno intenso, odore delicato, fruttato, con note di lievito e sapore fresco, armonico, da extrabrut a extradry.

  • Brindisi Sauvignon (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 90% Vitigno Sauvignon
  • =< 10% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Puglia, ad esclusione dei moscati.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore caratteristico, intenso e sapore sapido, caratteristico.

  • Brindisi Sauvignon Spumante (Vino Spumante Bianco)
  • Versioni: Spumante Extra-brut /Brut /Extra-dry
  • => 90% Vitigno Sauvignon
  • =< 10% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Puglia, ad esclusione dei moscati.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Spumante dalla spuma fine e persistente, colore giallo paglierino più o meno intenso, odore delicato, fruttato, con note di lievito e sapore fresco, armonico, da extrabrut a extradry.

  • Brindisi Rosso (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • = 70% Vitigno Negro Amaro
  • = 30% Vitigni Malvasia Nera di Brindisi, Susumaniello, Montepulciano, Sangiovese e le Uve a bacca nera prodotte da altri Vitigni coltivati nella regione Puglia.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino più o meno intenso talvolta con riflessi tendenti al rosso mattone con l'invecchiamento, odore etereo caratteristico, intenso e sapore pieno, vellutato, armonico.

  • Brindisi Rosso Novello (Vino Rosso Novello)
  • Versioni: Secco
  • = 70% Vitigno Negro Amaro
  • = 30% Vitigni Malvasia Nera di Brindisi, Susumaniello, Montepulciano, Sangiovese e altri Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Novello dal colore rosso più o meno intenso, odore leggermente vinoso, giustamente persistente, fruttato e sapore vellutato armonico e gradevole.

  • Brindisi Rosso Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
  • Versioni: Secco
  • = 70% Vitigno Negro Amaro
  • = 30% Vitigni Malvasia Nera di Brindisi, Susumaniello, Montepulciano, Sangiovese e altri Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Invecchiato dal colore rosso più o meno intenso, odore leggermente vinoso, giustamente persistente, fruttato e sapore vellutato armonico e gradevole.

  • Brindisi Rosato (Vino Rosato)
  • Versioni: Secco
  • = 70% Vitigno Negro Amaro
  • = 30% Vitigni Malvasia Nera di Brindisi, Susumaniello, Montepulciano, Sangiovese e altri Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosato più o meno intenso, odore leggermente vinoso, giustamente persistente, fruttato se giovane e sapore armonico.

  • Brindisi Rosato Spumante (Vino Rosato Spumante)
  • Versioni: Spumante Extra-brut /Brut /Extra-dry
  • = 70% Vitigno Negro Amaro
  • = 30% Vitigni Malvasia Nera di Brindisi, Susumaniello, Montepulciano, Sangiovese e altri Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato Spumante dalla spuma fine e persistente, colore rosato più o meno intenso, odore delicato, fruttato, con note di lievito e sapore fresco, armonico, da extrabrut a extradry.

  • Brindisi Negroamaro (o Negro Amaro) (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Negro Amaro
  • =< 15% Uve a bacca nera prodotte da altri Vitigni coltivati nella regione Puglia.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino più o meno intenso con eventuali riflessi tendenti al rosso mattone con l'invecchiamento, odore etereo caratteristico, gradevole, intenso e sapore pieno, armonico.

  • Brindisi Negroamaro (o Negro Amaro) Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Negro Amaro
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Invecchiato dal colore rosso rubino più o meno intenso con eventuali riflessi tendenti al rosso mattone con l'invecchiamento, odore etereo caratteristico, gradevole, intenso e sapore pieno, armonico.

  • Brindisi Negroamaro (o Negro Amaro) Rosato (Vino Rosato)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Negro Amaro
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato dal colore rosato più o meno intenso, odore leggermente vinoso, giustamente persistente, fruttato se giovane e sapore armonico.

  • Brindisi Negroamaro (o Negro Amaro) Rosato Spumante (Vino Spumante Rosato)
  • Versioni: Spumante Extra-brut /Brut /Extra-dry
  • => 85% Vitigno Negro Amaro
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato Spumante dalla spuma fine e persistente, colore rosato più o meno intenso, odore delicato, fruttato, con note di lievito e sapore fresco, armonico, da extrabrut a extradry.

  • Brindisi Susumaniello (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Susumaniello
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino, con riflessi violacei, odore di frutti di bosco e sapore vellutato, persistente e armonico.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Brindisi

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Brindisi si estende sulle colline situate nell'entroterra del Salento, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Brindisi è localizzata in:

  • provincia di Brindisi e comprende il territorio dei comuni di Brindisi e Mesagne.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Brindisi

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Brindisi prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Brindisi non dovrà essere superiore al 70% e al 50% per la tipologia di vino Rosato; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC, ma potrà essere destinata alla produzione dei Vini Bianchi e Rossi con la denominazione IGT. Oltre detti limiti, l'eccedenza non avrà diritto alla DOC. 
  • I Vini DOC Brindisi Rosato, Negroamaro Rosato e Bianco, Chardonnay, Malvasia bianca, Fiano. e Sauvignon, possono essere prodotti nei tipi Spumante ottenuti per presa di spuma dei corrispondenti vini "tranquilli", mediante rifermentazione naturale in bottiglia (Metodo Classico), o in autoclave (Metodo Martinotti o Charmat), con l'esclusione di qualsiasi aggiunta di anidride carbonica.
  • I Vini DOC Brindisi nelle versioni Spumante possono essere prodotti nelle tipologie di sapore da extra brut a extra dry.
  • I Vino DOC Brindisi Rosso Riserva e Negroamaro Riserva devono essere sottoposti ad invecchiamento per almeno 24 mesi.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Brindisi è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve, ad eccezione delle tipologie di Vino Spumante.

4. Produttori di Vino DOC Brindisi

Con l’utilizzo della DOC Brindisi i Produttori Vinicoli Pugliesi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Brindisi

Pietanze di carne bianca e rossa, formaggi, uova, cozze al gratin, triglie al cartoccio.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Brindisi

I suoli del Salento viticolo sono di diverse tipologie. Il più delle volte sono profondi e argillosi – calcarei nell’entroterra del Salento dove appunto ricade il comprensorio della DOC Brindisi. Il terreno agrario, essendo notevolmente profondo, ricco di sostanza organica, povero in carbonato di calcio, si presta molto bene alla coltivazione della vite, specialmente quella innestata su portainnesti americani, che bene si apprestano a questo tipo di terreno. Le caratteristiche di questi terreni fanno si che anche in alcune annate più siccitose si riescono comunque a creare le condizioni ottimali per lo sviluppo della pianta, ottenendo un vino qualità.

L'origine della denominazione DOC Brindisi è da attribuirsi ad alcuni produttori storici presenti nel comprensorio di produzione, rappresentato dai Comuni di Brindisi e Mesagne, i quali già a partire dai primi anni del secolo scorso producevano vini rossi e rosati a base di Negroamaro (Negro amaro) e Malvasia Nera.

Nel 1976, grazie anche all’affermazione di tali vini su mercati Nazionali e Internazionali, è stata istituita la denominazione di Origine Brindisi. Il nome di questo vino deriva dalla omonima città del salento, zona di vigneti e uliveti, in cui sono sparse masserie e antiche torri di vedetta.

Il Brindisi, rosso e rosato, viene prodotto con le uve dei vitigni Negroamaro o Negro amaro, che rappresenta circa il 72% della superficie vitata, Malvasia nera di Brindisi e Malvasia nera di Lecce. Il Negromaro é di remota introduzione e le coltivazioni dell'area meridionale della Puglia, infatti, sin dal VI secolo a.C., erano caratterizzate quasi unicamente da questo vitigno.

Il Vino DOC Brindisi ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 22 novembre 1979.

BARLETTA DOC

  • Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 01.06.1977, G.U. 278 del 12.10.1977
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014  

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Barletta D.O.C.

La denominazione di origine controllata “Barletta” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Bianco
  2. Bianco Frizzante
  3. Rosso
  4. Rosato
  5. Rosato Frizzante
  6. Novello
  7. Malvasia Bianca
  8. Malvasia Bianca Frizzante
  9. Nero di Troia

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Barletta

 

  • Barletta Bianco (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 60% Vitigno Malvasia Bianca
  • =< 40% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore delicato, fruttato, caratteristico e sapore asciutto, armonico.

  • Barletta Bianco Frizzante (Vino Bianco Frizzante)
  • Versioni: Secco
  • => 60% Vitigno Malvasia Bianca
  • =< 40% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Frizzante dalla spuma fine ed evanescente, colore giallo paglierino più o meno intenso, odore delicato, fruttato, caratteristico e sapore asciutto, armonico.

  • Barletta Rosso (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 70% Vitigno Uva di Troia
  • =< 30% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Puglia. Tra questi, l'eventuale presenza del vitigno Malbech non può essere superiore al 10%.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino tendente al granato con eventuali riflessi aranciati con l’invecchiamento, odore vinoso, caratteristico e sapore asciutto, armonico, di corpo.

  • Barletta Rosso Vigna (Vino Rosso Vigna)
  • Versioni: Secco
  • => 70% Vitigno Uva di Troia
  • =< 30% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Puglia. Tra questi, l'eventuale presenza del vitigno Malbech non può essere superiore al 10%.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Vigna dal colore rosso rubino tendente al granato con eventuali riflessi aranciati con l’invecchiamento, odore vinoso, caratteristico e sapore asciutto, armonico, di corpo.

  • Barletta Novello (Vino Rosso Novello)
  • Versioni: Secco
  • => 70% Vitigno Uva di Troia
  • =< 30% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Puglia. Tra questi, l'eventuale presenza del vitigno Malbech non può essere superiore al 10%.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Novello dal colore rosso rubino più o meno intenso, odore intenso, gradevole, caratteristico e sapore armonico, caratteristico, rotondo.

  • Barletta Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
  • Versioni: Secco
  • => 70% Vitigno Uva di Troia
  • =< 30% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Puglia. Tra questi, l'eventuale presenza del vitigno Malbech non può essere superiore al 10%.
  • => 13% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Invecchiato dal colore rosso rubino tendente al granato con eventuali riflessi aranciati con l’invecchiamento, odore vinoso, caratteristico e sapore asciutto, armonico, di corpo.

  • Barletta Rosato (Vino Rosato)
  • Versioni: Secco
  • => 70% Vitigno Uva di Troia
  • =< 30% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato dal colore rosato più o meno intenso, odore delicatamente vinoso, caratteristico, talvolta fruttato e sapore asciutto, armonico, gradevole.

  • Barletta Rosato Frizzante (Vino Frizzante Rosato)
  • Versioni: Secco
  • => 70% Vitigno Uva di Troia
  • =< 30% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato Frizzante dalla spuma fine ed evanescente, colore rosato più o meno intenso, odore delicatamente vinoso, caratteristico, talvolta fruttato e sapore asciutto, armonico, gradevole.

  • Barletta Malvasia Bianca (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 90% Vitigno Malvasia Bianca
  • =< 10% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore delicato, con profumo caratteristico, fruttato e sapore asciutto, armonico.

  • Barletta Malvasia Bianca Frizzante (Vino Frizzante Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 90% Vitigno Malvasia Bianca
  • =< 10% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Frizzante dalla spuma fine ed evanescente, colore giallo paglierino più o meno intenso, odore delicato, con profumo caratteristico, fruttato e sapore asciutto, armonico.

  • Barletta Uva di Troia (o Nero di Troia) (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 90% Vitigno Uva di Troia
  • =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino tendente al granato con eventuali  riflessi aranciati con l’invecchiamento, odore vinoso caratteristico e sapore asciutto, armonico di corpo.

  • Barletta Uva di Troia (o Nero di Troia) Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
  • Versioni: Secco
  • => 90% Vitigno Uva di Troia
  • =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 13% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Invecchiato dal colore rosso rubino tendente al granato con eventuali  riflessi aranciati con l’invecchiamento, odore vinoso caratteristico e sapore asciutto, armonico di corpo.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Barletta

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Barletta si estende sulle pianure situate lungo la costa adriatica a confine tra la Murgia e il Tavoliere delle Puglie, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Barletta è localizzata in:

  • provincia di Barletta-Andria-Trani e comprende il territorio del comune di Barletta e, in parte, il territorio dei comuni di Andria, Trani, S. Ferdinando di Puglia e Trinitapoli.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Barletta

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Barletta prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Barletta non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • Il vino DOC Barletta Riserva deve essere sottoposto ad invecchiamento per almeno 24 mesi, di cui almeno 12 in botti di legno.
  • Nella designazione dei Vini DOC Barletta Rosso può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Barletta è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve, ad esclusione delle tipologie di Vino Frizzante.

4. Produttori di Vino DOC Barletta

Con l’utilizzo della DOC Barletta i Produttori Vinicoli Pugliesi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Barletta

Carni suine e rosse, cacciagione e formaggi pecorini stagionati, salumi contadini, agnello al forno e in umido


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Barletta

La leggenda vuole che Diomede, esule da Troia dopo la distruzione da parte dei Greci, trapiantò lungo le rive del fiume Ofanto quei tralci di vite che, proprio perché originari dell’antica Troia, da essa presero nome. La leggenda si intreccia in tal modo con la storia, che testimonia l’antichissima presenza dell’uva di Troia sul territorio. In effetti è storicamente accertata la passione di Federico II di Svevia per questo vitigno, coltivato lungo la litoranea adriatica dell’attuale provincia Barletta – Andria – Trani, tant’è che esso è altresì noto come “Nero di Troia”, “Vitigno di Barletta” o “Uva di Barletta”.

Le prime notizie dettagliate secondo criteri scientifici risalgono al 1882, quando la "Rivista di viticoltura ed enologia" pubblicò la prima descrizione scientifica dell'Uva di Troia. La forma d'allevamento era quella antica, già praticata dai popoli dell'Asia Minore e della Grecia, che i Romani chiamavano "humilis sine adminculo" o più conosciuto come "alberello pugliese": il sesto di un metro per un metro, la potatura a due speroni con due gemme e il pampinaio e una produzione media di 50 - 70 ql/ha, con picchi di quasi 100 q.li/ha.

L'Uva di Troia era la materia prima per la produzione di un vino conosciuto in tutta Europa come "il vino di Barletta", per le notevoli quantità di prodotto che dall'entroterra barlettano lì si concentravano per essere spedite via ferrovia o via mare e pertanto ne assunse tale denominazione. Si può quindi affermare con sicumera certezza che Barletta rappresenta senza’altro una tra le più antiche zone d’Italia a vocazione viticola.

Ad ulteriore conferma di tale prestigioso pedigree storico, Barletta è altresì stata la sede importante di rinomate aziende di produzione di botti e bottoni da 100 hl in legno, tra cui Picardi, Lionetti e Violante. Ai fini del buon risultato dei vini, ha operato in Barletta la Regia Cantina Sperimentale, retta da illustri e valenti chimici, ultimo dei quali a reggerla il prof. Mattia ed il dott. Monterisi, in costante rapporto di partnership con la Regia Stazione Agraria di Roma. Ancora: a Barletta fu istituito il Vivaio Sperimentale per la Viticultura, anch’esso retto da illustri agronomi, tra cui il prof. Prosperi.

Per ciò che concerne il Barletta bianco, esso è ottenuto da Malvasia Bianca B.. In sede storica, le Malvasie rappresentano una vasta ed eterogenea famiglia di vitigni, per la maggior parte a bacca bianca, coltivati in quasi tutte le regioni d'Italia, compresa la Puglia. Le Malvasie iscritte al Registro Nazionale delle Varietà sono 17, tra cui la Malvasia, Malvasia Bianca B., Malvasia Bianca di Candia, Malvasia Bianca lunga e la Malvasia di Candia aromatica. Il nome Malvasia deriva, molto probabilmente, dal porto greco di Monemvasia, dal quale partivano ricercati vini dolci che venivano esportati in tutto il Mediterraneo.

Si deve ai veneziani l'uso di tale appellativo per indicare, in un primo momento, tali vini dolci provenienti dalle zone orientali del Mediterraneo e, successivamente, anche le botteghe in Venezia nelle quali si consumava questa bevanda. Le Malvasie non erano solo importate dal bacino greco: nel 1500-1600 erano coltivate in molte regioni italiane, tra cui la Puglia.

Oggi la coltivazione delle varie tipologie di Malvasia è raccomandata ed autorizzata complessivamente in 80 province italiane. In particolare, la Malvasia bianca è principalmente diffusa in Puglia, dove viene utilizzata per la produzione di vini ad IGT, siano essi bianchi o neri.

Il Vino DOC Barletta ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 1 giugno 1977.

ALEZIO DOC

  • Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 09.02.1983, G.U. 264 del 29.09.1983
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014  

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Alezio D.O.C.

La denominazione di origine controllata “Alezio” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Rosso
  2. Rosato

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Alezio

 

  • Alezio Rosso (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 80% Vitigno Negro Amaro
  • =< 20% Vitigni Malvasia Nera di Lecce, Sangiovese e Montepulciano, da soli o congiuntamente.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino, con leggeri riflessi arancioni se invecchiato, odore vinoso se giovane, etereo e ricco di bouquet se invecchiato, dal sapore asciutto, caldo, con gradevole retrogusto amarognolo, giustamente tannico e sapido.

  • Alezio Rosato (Vino Rosato)
  • Versioni: Secco
  • => 80% Vitigno Negro Amaro
  • =< 20% Vitigni Malvasia Nera di Lecce, Sangiovese e Montepulciano, da soli o congiuntamente.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato dal colore rosa corallo intenso, odore vinoso, persistente, dal sapore asciutto, armonico, vellutato con leggero retrogusto amarognolo.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Alezio

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Alezio si estende sulle colline leccesi della Penisola Salentina, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Alezio è localizzata in:

  • provincia di Lecce e comprende il territorio dei comuni di Alezio, Sannicola e, in parte, il territorio dei comuni di Gallipoli e Tuglie.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Alezio

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Alezio prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Alezio non dovrà essere superiore al 70% per la tipologia di Vino Rosso e al 35% per la tipologia di Vino Rosato. 
  • L'elaborazione del Vino DOC Alezio Rosato prevede la sgrondatura delle uve pigiate dopo un breve periodo di macerazione.
  • Il vino DOC Alezio con la menzione Riserva deve essere sottoposto ad invecchiamento per almeno 24 mesi.

4. Produttori di Vino DOC Alezio

Con l’utilizzo della DOC Alezio i Produttori Vinicoli Pugliesi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Alezio

Braciole alla barese, pollo arrosto, agnello al forno.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Alezio

La coltivazione della vite in zona di produzione che comprende tutto il territorio amministrativo dei comuni di Alezio e Sannicola ed in parte quello dei comuni di Gallipoli e Tuglie, tutti in provincia di Lecce ha origini antichissime. L’area si era affermata toponomasticamente già da centinaia di anni, nel periodo successivo al tracollo della potenza bizantina e all’avvento dei Normanni, come circoscrizione del Regno di Sicilia. La promulgazione delle province nel 1231 ad opera dell’imperatore svevo raccolte nel “Liber Augustalis” sono durate sino alla costituzione del Regno D’Italia nel 1860.

Dalle testimonianze umane che risalgono al paleolitico, agli Iapigi o Messapi l’impianto urbano è caratterizzato da mura a protezione di centri abitati. La dominazione greca sviluppò attività politica e culturale e l’espansione longobarda sono state sicuramente i catalizzatori della attività agricola.

La seconda metà del XIII secolo è caratterizzata dalla dominazione Angioina con l’entrata a far parte del Regno di Napoli. Nei diversi passaggi successivi di dominazione le terre, sempre coltivate sia per il sostentamento che per la possibilità di pagamento delle tasse imposte, vedono il loro sfruttamento in maniera diversa con la possibilità di animare il commercio e l’economia generale della provincia.

Il settecento vede concretizzarsi in maniera continuativa le esportazioni di Olio e Vino in partenza da Gallipoli. Tra il 1600 e 1700 dai porti di Otranto Gallipoli e Brindisi partivano per i mercati di Londra Berlino S. Pietroburgo e Barcellona “2 milioni di salme di vino e 1 milione e mezzo di cantare di olio”.

L’intero territorio provinciale è disseminato di testimonianze e reperti di quell’epoca che documentano la presenza della vite e l’eccellente qualità dei vini ottenuti.

Nella metà dell’ottocento sorsero moderni impianti per la pigiatura delle uve e la vinificazione in prossimità della ferrovia per agevolare gli scambi commerciali. Come riferito dal Falcone (2010), importanti fonti documentali si ritrovano nell’archivio storico della Direzione Generale dell’Agricoltura riguardanti gli inizi del secolo, in particolare su documentazione relativa alle cantine Sociali di Alezio, Gallipoli e Manduria, per una relazione tecnica della Regia Prefettura di Terra D’Otranto, sulla condizione della viticoltura indirizzata all’On. Ministro.

In questo periodo e per le particolari condizioni si richiedeva un incremento della coltivazione della vite e ciò si imponeva a causa della forte richiesta di vini da taglio da parte delle regioni settentrionali costrette a rimediare alla crisi produttiva anche francese causata dalla fillossera. Aglianico, Aleatico, Fiano, Verdeca, Greco, Primitivo, Negroamaro sono i vitigni più rinomati della zona ma bisogna ricordare anche una notevole quantità di altri vitigni a bacca bianca e nera, coltivati da sempre in tutta l’area molto spesso conosciuti solo con nomi locali, che hanno sostenuto per tanto tempo un ruolo importante nella viticoltura locale.

Le prime notizie dettagliate e ordinate secondo un criterio scientifico sulla produzione dei vini prodotti a Alezio da queste varietà coltivate risalgono alla “Statistica del Regno di Napoli” disposta da Gioacchino Murat nel 1811.

Possiamo affermare, quindi, che Alezio è tra le antiche zone d’Italia a vocazione viticola; ed insieme alle altre aree della Puglia nel 1930 diventava la seconda regione produttrice di vino in Italia.

Il Vino DOC Alezio ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 9 febbraio 1983.

Oltre 300 buyers, tra Importatori, Grossisti e Distributori in 70 paesi del mondo, sono le collaborazioni attive di Assovini.it

Assovini

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  • Referente: Salvo Spedale - Sommelier AIS
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