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Vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita - Approvato DOC con D.M. 09.07.1967, G.U. 199 del 09.08.1967 - Approvato DOCG con D.M. 29.11.1993, G.U. 287 del 07.12.1993

Denominazione aggiornata con le ultime modifiche riportate in G.U. n. 159 del 05.07.2021


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione         Sottozona

 


Vini Asti D.O.C.G. Sottozona Strevi

La Denominazione di Origine Controllata e Garantita “Asti” con le relative Sottozone, è riservata ai vini rispondenti alle condizioni e ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Asti o Asti Spumante
  2. Asti o Asti Spumante Metodo Classico (metodo tradizionale)
  3. Moscato d’Asti
  4. Moscato d’Asti vendemmia tardiva
  5. Sottozone del Vino Asti DOCG »

1. Tipologie e Uve del Vino DOCG Asti - Sottozona Strevi

 

  • Moscato d'Asti - Sottozona Strevi (Vino Bianco Moscato)
  • Versioni: Dolce
  • = 100% Vitigno Moscato Bianco
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Moscato dal Colore giallo paglierino più o meno intenso fino al dorato, Odore caratteristico e fragrante di moscato, dal Sapore dolce, aromatico, caratteristico, con aroma di uva moscato, talvolta vivace.
  • Abbinamenti: Dessert, Dolci secchi, Formaggi erborinati.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOCG Asti - Sottozona Strevi

Il comprensorio da cui nascono Asti docg e Moscato d’Asti docg è nel sistema collinare alla destra orografica del fiume Tanaro, comprende anche Langhe e Alto Monferrato che si identificano nella loro origine sedimentaria, con struttura priva di rocce. Le colline langarole hanno forma allungata con numerosi calanchi a strapiombo, ma anche crinali lunghi in leggera pendenza. I colli monferrini più tondeggianti hanno declivi morbidi e fondovalle freschi che creano magnifici contrasti con i crinali più soleggiati. Due paesaggi diversi, ma decisamente attraenti, dove nulla si ripete, tanto mutevole e sorprendente è lo scenario che si presenta al visitatore. Qui regna la vite, che prospera in filari ordinati, curati, preziosi, capaci di rendere inconfondibile e irripetibile lo straordinario paesaggio del sud Piemonte, unico al mondo.

  • La Zona di Produzione dei Vini DOCG Asti Spumante, Asti Spumante Metodo Classico, Moscato d'Asti e Moscato d'Asti Vendemmia Tardiva è localizzata in:
    • provincia di Alessandria e comprende il territorio dei comuni di Acqui Terme, Alice Bel Colle, Bistagno, Cassine, Grognardo, Ricaldone, Strevi, Terzo e Visone;
    • provincia di Asti, e comprende il territorio dei comuni di Bubbio, Calamandrana, Calosso, Canelli, Cassinasco, Castagnole Lanze, Castel Boglione, Castelletto Molina, Castelnuovo Belbo, Castel Rocchero, Cessole, Coazzolo, Costigliole d'Asti, Fontanile, Incisa Scapaccino, Loazzolo, Maranzana, Mombaruzzo, Monastero Bormida, Montabone, Nizza Monferrato, Quaranti, San Marzano Oliveto, Moasca, Sessame, Vesime, Rocchetta Palafea e San Giorgio Scarampi;
    • provincia di Cuneo, e comprende il territorio dei comuni di Camo, Castiglione Tinella, Cossano Belbo, Mango, Neive, Neviglie, Rocchetta Belbo, Serralunga d'Alba, S. Stefano Belbo, S. Vittoria d'Alba, Treiso, Trezzo Tinella, Castino, Perletto e le frazioni di Como e San Rocco Senodelvio del comune di Alba.
  • La Zona di Produzione del Vino DOCG Moscato d'Asti - Sottozona Strevi  è localizzata in:
    • provincia di Alessandria e comprende il territorio dei comuni di Acqui Terme, Cassine, Ricaldone, Strevi, Terzo, Alice Bel Colle, Bistagno, Grognardo e Visone.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOCG Asti - Sottozona Strevi

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOCG Asti prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima di uva in vino per la produzione dei vini DOCG Asti Spumante e Moscato d'Asti non deve essere superiore ai valori che seguono. Eventuali eccedenze, possibili sino ad un massimo del 5%, non avranno diritto alla Denominazione di Origine Controllata e Garantita. Ulteriori eccedenze comporteranno la perdita del diritto alla Denominazione di Origine Controllata e Garantita per tutto il prodotto interessato.
    • 75% per il Vino Asti Spumante;
    • 60% per il Vino Asti Spumante Metodo Classico;
    • 75% per il Vino Moscato d'Asti;
    • 50% per il Vino Moscato d’Asti Vendemmia Tardiva
    • 75% per il Vino Moscato d'Asti - Sottozona Canelli;
    • 72% per il Vino Moscato d'Asti - Sottozona Santa Vittoria d'Alba;
    • 45% per il Vino Moscato d'Asti Vendemmia Tardiva - Sottozona Santa Vittoria d'Alba;
    • 75% per il Vino Moscato d'Asti - Sottozona Strevi.
  • Durante la vinificazione sono ammesse altre pratiche enologiche, tra cui in particolare:
    • cernita delle uve quando necessario;
    • eventuale diraspatura dei grappoli e loro normale pressatura;
    • formazione in vasche della cosiddetta coperta;
    • aggiunta al mosto di coagulanti e chiarificanti nelle dosi consuetudinarie e comunque nei limiti previsti dalle leggi;
    • conseguente decantazione del mosto seguita da filtrazioni o centrifugazioni dello stesso e refrigerazioni.
  • Le pratiche di spumantizzazione del mosto utilizzato per la produzione del Vino Asti Spumante prevedono la fermentazione naturale in autoclave (metodo Martinotti), il cui processo di presa di spuma non può avere una durata inferiore ad un mese compreso il periodo di affinamento in bottiglia.
  • Le pratiche di spumantizzazione del mosto utilizzato per la produzione del Vino Asti Spumante Metodo Classico prevedono la fermentazione naturale in bottiglia per una durata di nove mesi a contatto con le fecce, che indi verranno separate dal prodotto mediante la pratica di sboccatura.
  • Il vino “Moscato d’Asti Vendemmia Tardiva” deve essere sottoposto ad un periodo di affinamento di almeno un anno, calcolato a decorrere dal momento della preparazione.

4. Produttori di Vino DOCG Asti - Sottozona Strevi

Con l’utilizzo della DOCG Asti i Produttori Vinicoli Piemontesi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOCG Asti - Sottozona Strevi

Dolci da forno e a pasta lievitata, poco consistenti e soprattutto a base di frutta, zabaione, panna cotta, dessert piemontesi ricchi di panna, il panettone milanese e il pandoro di Verona.


6. Storia e Letteratura del Vino DOCG Asti - Sottozona Strevi

La storia dei vini spumanti italiani passa dal Piemonte e in particolare dalla città astigiana di Canelli che per antonomasia è considerata la capitale dello spumante. Nelle cantine delle Case spumantiere canellesi sono state sviluppate, a partire dal 1850, le tecniche di vinificazione le quali, con costanti miglioramenti, permettono a tutt’oggi di produrre uno spumante fine e delicato come l’Asti docg.

Le conoscenze acquisite dagli enologi delle Cantine, l’applicazione di innovazioni tecnologiche e gli studi scientifici mirati sviluppati da ricercatori incuriositi e stimolati dalle caratteristiche dell’Asti docg, hanno portato all’ottimizzazione del processo di produzione, conservando insieme innovazione e esperienze del passato. Alcune importanti applicazioni, indispensabili per assicurare una qualità elevata e costante dell’Asti nel tempo, come ad esempio i processi di stabilizzazione o conservazione delle caratteristiche di freschezza e fragranza del prodotto, derivano proprio da un bagaglio tecnico tramandato nel corso dei decenni.

Inoltre, grazie al Consorzio dell’Asti, primo esempio in Italia, il processo di tracciabilità di ogni bottiglia, attraverso un apposito procedimento telematico e multimediale, svolge un ruolo di tutela del consumatore poiché consente di verificare in tempo reale, partendo dal contrassegno di stato (la cosiddetta fascetta) incollato sul collo di ogni bottiglia, il percorso del vino attraverso l’intero iter di trasformazione, dalla vendemmia agli scaffali di vendita.

Vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita - Approvato DOC con D.P.R. 09.01.1970, G.U. 73 del 23.03.1970 - Approvato DOCG con D.M. 08.07.2008, G.U. 169 del 21.07.2008

Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal Provvedimento del 19.11.2014  


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione         Sottozona

 


Vino Barbera d'Asti D.O.C.G  Superiore - Sottozona Colli Astiani (o Astiano)

La denominazione di origine controllata e garantita “Barbera d'Asti Superiore” con la specificazione della sottozona “Sottozona Colli Astiani” o “Astiano” è riservata al vino che corrisponde ai requisiti stabiliti nel disciplinare di produzione.


1. Tipologie e Uve del Vino DOCG Barbera d'Asti Superiore - Sottozona Colli Astiani

 

  • Barbera d'Asti Superiore - Sottozona Colli Astiani (o Astiano) (Vino Rosso Superiore)
  • Versioni: Secco
  • => 90% Vitigno Barbera
  • =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Piemonte.
  • => 13% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Superiore dal colore rosso rubino, intenso, tendente al granato con l'invecchiamento, odore intenso, caratteristico, etereo, dal sapore secco, corposo, armonico e rotondo.
  • Abbinamenti: Salami sotto grasso, Risotti, Cacciagione, Raschera, Parmigiano reggiano.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOCG Barbera d'Asti Superiore - Sottozona Colli Astiani

L’area di produzione è posta nel territorio del Monferrato caratterizzata da un sistema collinare poco elevato, compreso per lo più tra i 150 e i 400 metri di altitudine, clima temperato o temperato-caldo, poco ventoso e con una piovosità annuale media intorno ai 700 millimetri.

La Zona di Produzione del Vino Barbera d'Asti Superiore - Sottozona Colli Astiani (o Astiano) è localizzata in:

  • provincia di Asti e comprende il territorio dei comuni di Asti, relativamente alla circoscrizione Montemarzo e S. Marzanotto Valle Tanaro, per il comune d'Isola d'Asti, il territorio a sinistra della strada Asti - Montegrosso d'Asti e l'intero territorio dei Comuni di Mongardino, Vigliano, Montegrosso d'Asti, Montaldo Scarampi, Rocca d'Arazzo e Azzano.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOCG Barbera d'Asti Superiore - Sottozona Colli Astiani

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOCG Barbera d'Asti Superiore - Sottozona Colli Astigiani prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino finito non dovrà essere superiore al 70%. Qualora tale resa superi la percentuale indicata, ma non oltre il 75%, l’eccedenza non avrà diritto alla D.O.C.G. e oltre detto limite percentuale decade il diritto alla D.O.C.G. per tutto il prodotto.
  • Il Vino DOCG Barbera d'Asti Superiore - Sottozona Colli Astiani non può essere immesso al consumo se non dopo un periodo di affinamento di almeno 24 mesi a partire dal 1° Ottobre. Durante detto periodo è previsto una permanenza di almeno 6 mesi in botti di legno ed un affinamento in bottiglia di almeno 6 mesi

4. Produttori di Vino DOCG Barbera d'Asti Superiore - Sottozona Colli Astiani

Con l’utilizzo della DOCG Barbera d'Asti i Produttori Vinicoli Piemontesi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOCG Barbera d'Asti Superiore - Sottozona Colli Astiani

Primi piatti con sughi elaborati, arrosti, brasati, selvaggina e formaggi stagionati.


6. Storia e Letteratura del Vino DOCG Barbera d'Asti Superiore - Sottozona Colli Astiani

Le origini di questo vitigno sono antichissime, ma i primi documenti che ne danno testimonianza risalgono solamente a qualche secolo fa. Infatti, la prima traccia formale del Barbera si trova in un documento del XVII secolo conservato nel Municipio di Nizza Monferrato. Mentre se ne fa mensione ufficiale solo nel 1798, alla stesura della prima ampelografia dei vitigni coltivati sul territorio piemontese compiuta dal conte Nuvolose, vicedirettore della Società Agraria di Torino. “Vino possente, sempre piuttosto severo, ma ricco d’un profumo squisito, e d’un sapore che alla forza accoppia la finezza”.

Il Barbera, o meglio la Barbera secondo la tradizione piemontese, è uno dei vini più noti ed apprezzati in tutta Italia per la generosità del carattere alcolico. Il suo primo cantore poetico fu Giosuè Carducci che scrisse di “Generosa Barbera” capace di far sentire forte chi se la beve. Più di recente, Cesare Pavese scrisse di questo vino in una delle sue lettere definendolo “… leggendario”.

Riconosciuta come DOC dal 1970, la denominazione di origine controllata e garantita “Barbera d’Asti” è stata istituita nel 2008 ed è riservata ai vini rossi delle seguenti tipologie: “Barbera d’Asti” e “Barbera d’Asti” superiore; anche con l’eventuale specificazione delle sottozone “Nizza”, “Tinella” e “Colli Astiani” o “Astiano”.

Vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita - Approvato DOC con D.P.R. 09.01.1970, G.U. 73 del 23.03.1970 - Approvato DOCG con D.M. 08.07.2008, G.U. 169 del 21.07.2008

Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal Provvedimento del 19.11.2014   


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione         Sottozona

 


Vino Barbera d'Asti D.O.C.G. - Sottozona Tinella

La denominazione di origine controllata e garantita “Barbera d'Asti Superiore” seguita dal nome della "Sottozona Tinella”, è riservata al vino che corrisponde ai requisiti stabiliti nel disciplinare di produzione.


1. Tipologie e Uve del Vino DOCG Barbera d'Asti - Sottozona Tinella

 

  • Barbera d'Asti Superiore - Sottozona Tinella (Vino Rosso Superiore)
  • Versioni: Secco
  • => 90% Vitigno Barbera
  • =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Piemonte.
  • => 13% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Superiore dal colore rosso rubino, intenso, tendente al granato con l'invecchiamento, odore intenso, caratteristico, etereo, dal sapore secco, corposo, armonico e rotondo.
  • Abbinamenti: Salumi, Agnolotti, Arrosti, Gorgonzola, Formaggi duri.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOCG Barbera d'Asti - Sottozona Tinella

L’area di produzione è posta nel territorio del Monferrato caratterizzata da un sistema collinare poco elevato, compreso per lo più tra i 150 e i 400 metri di altitudine, clima temperato o temperato-caldo, poco ventoso e con una piovosità annuale media intorno ai 700 millimetri.

La Zona di Produzione del Vino DOCG Barbera d'Asti - Sottozona Tinella è localizzata in:

  • provincia di Asti e comprende il territorio dei comuni di Costigliole d'Asti, Calosso, Castagnole Lanze, Coazzolo e Isola d'Asti.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOCG Barbera d'Asti - Sottozona Tinella

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOCG Barbera d'Asti - Sottozona Tinella prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino finito non dovrà essere superiore al 70% per entrambe tipologie di Barbera d'Asti. Qualora tale resa superi la percentuale indicata, ma non oltre il 75%, l’eccedenza non avrà diritto alla D.O.C.G. e oltre detto limite percentuale decade il diritto alla D.O.C.G. per tutto il prodotto.
  • Il Vino DOCG Barbera d'Asti Superiore "Tinella" deve essere immesso al consumo trascorsi almeno 24 mesi di affinamento a decorrere dal 1° Ottobre successivo alla vendemmia. Durante tale periodo è prevista una permanenza di almeno 6 mesi in botti di legno e ulteriori 6 mesi di affinamento in bottiglia.

4. Produttori di Vino DOCG Barbera d'Asti - Sottozona Tinella

Con l’utilizzo della DOCG Barbera d'Asti i Produttori Vinicoli Piemontesi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOCG Barbera d'Asti - Sottozona Tinella

Primi piatti con sughi elaborati, arrosti, brasati, selvaggina e formaggi stagionati.


6. Storia e Letteratura del Vino DOCG Barbera d'Asti - Sottozona Tinella

Le origini di questo vitigno sono antichissime, ma i primi documenti che ne danno testimonianza risalgono solamente a qualche secolo fa. Infatti, la prima traccia formale del Barbera si trova in un documento del XVII secolo conservato nel Municipio di Nizza Monferrato. Mentre se ne fa mensione ufficiale solo nel 1798, alla stesura della prima ampelografia dei vitigni coltivati sul territorio piemontese compiuta dal conte Nuvolose, vicedirettore della Società Agraria di Torino. “Vino possente, sempre piuttosto severo, ma ricco d’un profumo squisito, e d’un sapore che alla forza accoppia la finezza”.

Il Barbera, o meglio la Barbera secondo la tradizione piemontese, è uno dei vini più noti ed apprezzati in tutta Italia per la generosità del carattere alcolico. Il suo primo cantore poetico fu Giosuè Carducci che scrisse di “Generosa Barbera” capace di far sentire forte chi se la beve. Più di recente, Cesare Pavese scrisse di questo vino in una delle sue lettere definendolo “… leggendario”.

Riconosciuta come DOC dal 1970, la denominazione di origine controllata e garantita “Barbera d’Asti” è stata istituita nel 2008 ed è riservata ai vini rossi delle seguenti tipologie: “Barbera d’Asti” e “Barbera d’Asti” superiore; anche con l’eventuale specificazione delle sottozone “Nizza”, “Tinella” e “Colli Astiani” o “Astiano”.

Vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita - Approvato DOC con D.P.R. 11.08.1968, G.U. 244 del 25.09.1968 - Approvato DOCG con D.M. 24.06.1998, G.U. 159 del 10.07.1998

Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte con Provvedimento Ministeriale Prot. Uscita N.0054008 del 12/07/2017  


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione         Sottozona

 


Vino Valtellina Superiore D.O.C.G. - Sottozona Grumello

La denominazione di origine controllata e garantita "Valtellina Superiore", anche con l'indicazione delle Sottozone Maroggia, Sassella, Grumello, Inferno, Valgella, ed anche con l’indicazione del vitigno Nebbiolo (o Chiavennasca) e con la qualificazione "Riserva", e' riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti stabiliti dal presente disciplinare di produzione.

  1. Valtellina Superiore, anche con l’indicazione del vitigno Nebbiolo (o Chiavennasca)
  2. Valtellina Superiore Riserva, anche con l’indicazione del vitigno Nebbiolo (o Chiavennasca)
  3. Sottozone Valtellina Superiore DOCG »
    1. Sottozona Grumello »
    2. Sottozona Inferno »
    3. Sottozona Maroggia »
    4. Sottozona Sassella »
    5. Sottozona Valgella »

1. Tipologie e Uve del Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Grumello

 

  • Valtellina Superiore - Sottozona Grumello (Vino Rosso Superiore)
  • Versioni: Secco
  • => 90% Vitigno Nebbiolo (localmente denominato Chiavennasca)
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Superiore dal Colore rosso rubino dotato di Sapore asciutto, austero e al tempo stesso vellutato, armonico e, per la prevalenza in questa zona della varietà Brugnola fra le uve secondarie, si nota una particolare Sfumatura che ricorda la mandorla tostata.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona  Grumello

La Valtellina, che insieme alla Valchiavenna rappresenta il territorio della provincia di Sondrio, si colloca geograficamente a nord del lago di Como fra il parallelo 46 e 46,5.

Alcune particolari situazioni ambientali favoriscono il realizzarsi di condizioni climatiche idonee alla viticoltura ed in particolare al vitigno “nebbiolo”:

  1. la valle, longitudinale alla catena montuosa, è per la parte vitata orientata est-ovest e la costiera pedemontana, alla destra orografica del fiume Adda, gode di esposizione completamente a sud;
  2. è protetta, a nord e ad est, dalla catena montuosa delle Alpi Retiche, con cime di elevata altitudine (tutte oltre i 3.000 metri, con vette di oltre 4.000);
  3. a sud la catena delle Alpi Orobie, con cime appena più basse, la racchiude in una specie di anfiteatro;
  4. la relativa vicinanza del bacino del lago di Como, a sud–ovest, funge da regolatore e mitigatore termico;
  5. la viticoltura si colloca sulla costiera esposta a sud, sul versante retico, da quota 300 metri sino ad un massimo di 700 metri, con la sola eccezione di due conoidi posizionati nella parte più ampia della vallata.

Particolare interessante e caratteristico del territorio è il sistema dei terrazzamenti. Il terrazzamento è un metodo di dissodamento degli acclivi versanti montani, espressione di una precisa cultura insediativa che si ritrova, con molte analogie, in tutte le vallate dell’arco alpino. Il sistema terrazzato di Valtellina si identifica con la realizzazione di una miriade di muri a secco in sasso che sostengono i ronchi vitati. Trattasi di un’opera avviatasi alcuni millenni fa e perpetuata nel tempo attraverso il lavoro quotidiano dei viticoltori che, per tutto questo, sono degli autentici manutentori del territorio. I muri sono di una entità ciclopica; stimabile in oltre 2.500 Km di sviluppo lineare, con una incidenza media/ettaro superiore ai 2.000 m2 di superficie verticale e, di conseguenza con costi di mantenimento altissimi. Oltre a consentire la realizzazione della economia agricola, il terrazzamento diventa componente essenziale del fascino paesaggistico del territorio ed importante elemento di salvaguardia e presidio delle falde montane.

La Zona di Produzione del Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Grumello è localizzata in:

  • provincia di Sondrio e comprende il territorio delimitato dall'incrocio formato dalla strada provinciale per Montagna con la via Lusardi, in comune di Sondrio, il confine volge a est seguendo le vie Lusardi, Brennero, Visciastro e s.s. 38dello Stelvio fino al capitello che, su quest'ultima strada, segna il confine fra i comuni di Sondrio e Montagna. Da questo punto segue il piede della falda montana passando per Ca' Trippi e la contrada Ca' Farina, fino al torrente Davaglione. Sale lungo il torrente medesimo fino al ponte della strada provinciale Sondrio - Montagna. Da qui, volgendo a ovest scende seguendo la strada provinciale suddetta fina a quota 449; risale verso il nord-est la strada di "Riva" fino al capitello di "Riva" e per la valle della "Giambon" raggiunge le scuole elementari di Montagna. Risale per la strada comunale fino al "Dosso" in località Madonnina. La delimitazione segue la mulattiera dei Dossi Salati fino al dosso detto di "Croce" a nord-est di Ponchiera; discende per detto dosso fino alla chiesa parrocchiale di Ponchiera e per la strada che porta a contrada "Rasella" raggiunge la comunale Sondrio-Arquino; segue quindi verso sud detta comunale per raggiungere e immettersi sulla provinciale Sondrio - Montagna (in prossimità di quota 340) per ritornare all'incrocio con la via Lusardi.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Grumello

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOCG Valtellina Superiore prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell'uva in vino finito non potrà essere superiore a 56 hl/ettaro. Qualora superi detto limite, ma non 60 hl/ettaro, l'eccedenza ha diritto alla Denominazione di Origine Controllata e Garantita. Oltre 60 hl/ettaro decade il diritto alla DOCG per tutto il prodotto.
  • Le pratiche di elaborazione del vino a denominazione di origine controllata e garantita "Valtellina Superiore" prevedono un periodo minimo di invecchiamento e di affinamento di 24 mesi, dei quali almeno 12 in botti di legno. I vini con specificazione "Riserva" devono essere sottoposti ad un periodo di invecchiamento di almeno 3 anni.
  • E' consentita l'utilizzazione della dizione "Stagafassli" in aggiunta alla denominazione "Valtellina Superiore" limitatamente al prodotto imbottigliato nel territorio della Confederazione elvetica.

4. Produttori di Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Grumello

Con l’utilizzo della DOCG Valtellina Superiore i Produttori Vinicoli Lombardi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Grumello

Selvaggina da penna allo spiedo, arrosti di carni rosse e bianche, stufati, brasati e formaggi stagionati.


6. Storia e Letteratura del Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Grumello

Le origini della viticoltura in Valtellina sono molto lontane nel tempo. Lo sfruttamento agricolo del territorio e la sistemazione a terrazzamento è riconducibile in epoca romana o quantomeno longobarda, se non addirittura pre-romana in quanto i primi abitatori della valle furono i Liguri a cui seguirono gli Etruschi, ed entrambi i popoli conoscevano la coltura della vite.

La razionalizzazione e l’intensificazione della coltivazione della vite è però da ascrivere, prima alla colonizzazione romanica e, successivamente nel medioevo (sec. X e XI), al movimento dei “magistri comacini” ed ai monaci benedettini. Risulta documentato che già alcuni secoli prima del mille, il Monastero Sant’Ambrogio di Milano era proprietario sul versante retico valtellinese di diversi appezzamenti di vigne a coltura specializzata, il cui prodotto era destinato al consumo locale e certamente anche ai monaci del capoluogo lombardo.

Il grande impulso viticolo alla Valtellina è però conseguente alla presenza del governo svizzero da parte della Lega Grigia (oggi “Cantone Grigioni”). Per quasi tre secoli, dal 1550 al 1797, la Valtellina fu territorio grigionese e i primi commerci di esportazione di vino furono conseguenza dei rapporti economici che la Lega Grigia intratteneva con le corti del centro e nord Europa. È soprattutto di quei secoli la fama dei vini della Valtellina che, anche successivamente, continuarono a viaggiare verso il nord.

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