Assovini
Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.M. 03.10.1994 del G.U. 239 - 12.10.1994
Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione ◊ Sottozona
Vino Penisola Sorrentina D.O.C. Sottozona Sorrento
La Denominazione di Origine Controllata “Penisola Sorrentina” e alle relative Sottozone, è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Penisola Sorrentina Bianco
- Penisola Sorrentina Rosso
- Penisola Sorrentina Rosso Frizzante
- Sottozone Penisola Sorrentina DOC »
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Penisola Sorrentina - Sottozona Sorrento
- Penisola Sorrentina Sottozona Sorrento Bianco (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 60% Vitigni Falanghina (min. 40%), Biancolella e Greco Bianco, da soli o congiuntamente;
- =< 40% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella provincia di Napoli
- => 10% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore delicato, vinoso, gradevole e sapore secco, di giusto corpo, armonico.
- Penisola Sorrentina Sottozona Sorrento Rosso (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 60% Vitigni Piedirosso (min. 40%), Sciascinoso e Aglianico, da soli o congiuntamente;
- =< 40% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Napoli
- => 10,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino più o meno intenso, odore vinoso a sapore asciutto, di medio corpo, giustamente tannico.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Penisola Sorrentina - Sottozona Sorrento
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Penisola Sorrentina si estende in una zona dell'Appennino Campano formata dai Monti Lattari, che va da Castellammare di Stabia a Punta Campanella.
La Zona di Produzione del Vino DOC Penisola Sorrentina Sottozona Sorrento è localizzata in:
- provincia di Napoli e comprende il territorio dei comuni di Sorrento, Piano di Sorrento, Meta, Sant'Agnello, Massa Lubrense e Vico Equense.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Penisola Sorrentina - Sottozona Sorrento
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione dei Vini DOC Penisola Sorrentina Sottozona Sorrento prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Penisola Sorrentina non dovrà essere superiore al 70%.
- Nella designazione dei Vini DOC Penisola Sorrentina può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Penisola Sorrentina è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.
4. Produttori di Vino DOC Penisola Sorrentina - Sottozona Sorrento
Con l’utilizzo della DOC Penisola Sorrentina Sottozona Sorrento i Produttori Vinicoli Campani sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche, le caratteristiche e le peculiarità che lo identificano in un territorio ben definito, soprattutto durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Penisola Sorrentina - Sottozona Sorrento
Piatti della cucina marinara sorrentina, pasta e gnocchi alla sorrentina, caciocavallo, provola e la tradizionale mozzarella di bufala campana. Piatti di pasta al ragù di carni suine, risotti conditi con carne o pesce, salsicce con friarielli (tradizionali broccoli cucinati in padella) e pizza margherita.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Penisola Sorrentina - Sottozona Sorrento
Furono probabilmente i greci a piantare per primi la vite sulle pendici dei Monti Lattari ed ad insegnare le tecniche colturali agli oschi, gli antichi abitanti dei Monti Lattari, terre rese fertili dalle eruzioni vulcaniche.
Anche i romani erano grandi estimatori del vino prodotto sui Lattari, allora parte integrante dell'ager Stabianus: nelle numerose ville rustiche ritrovate (circa 50), la coltivazione della vite era la principale attività. Lo testimoniano i numerosi torchi (torcularium) ritrovati, i grandi dolia seminterrati dove era messo a fermentare l'uva pigiata, e le caratteristiche anfore fittili adatte al trasporto via mare.
Fino a metà del '900, si svolgeva tra i commercianti napoletani e i massari gragnanesi la "trafica del vino", ovvero l'acquisto del vino novello, portato poi a Napoli nelle botti su grandi carri, i traìni, non prima di aver provveduto ad abbondanti libagioni, pranzi sull'aia e balli al suono di flauti e tammorre.
Oggi i vitigni del Gragnano, sempre coltivati in terreni di materiale piroclastico, sono soprattutto l'Aglianico, il Piedirosso (conosciuto come "per e palummo"), l'Olivella (conosciuto anche come sciascinoso).
Ancora oggi il Vino di Gragnano è ritenuto il vino tradizionale dei napoletani poiché legati alla tradizione enogastronomica locale.
Oggi assistiamo dopo decenni di oblìo alla riscoperta di questo vino, perché è tra quelli che "permette di esaltare le qualità e potenzialità dell'uva senza stravolgerne i gusti e gli aromi", senza divenire, in altre parole, un vino industriale.
L'interesse nuovo degli acquirenti, sta avendo una risposta dagli agricoltori delle colline gragnanesi, che vedono in questo fatto una valida conferma della giustezza del loro impegno a conservare integra nei secoli "la tradizione, la tipicità, la genuinità, la cultura di far vino" senza lasciarsi andare alle mode della standardizzazione della moderna enologia industriale.
Il Vino DOC Penisola Sorrentina ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 3 ottobre 1994.
Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.M 03.10.1994 G.U. 239 del 12.10.1994
Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione ◊ Sottozona
Vino Penisola Sorrentina D.O.C. Sottozona Lettere
La Denominazione di Origine Controllata “Penisola Sorrentina” e alle relative Sottozone, è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Penisola Sorrentina Bianco
- Penisola Sorrentina Rosso
- Penisola Sorrentina Rosso Frizzante
- Sottozone Penisola Sorrentina DOC »
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Penisola Sorrentina - Sottozona Lettere
- Penisola Sorrentina Sottozona Lettere Rosso Frizzante (Vino Rosso Frizzante)
- Versioni: Secco
- => 60% Vitigni Piedirosso (min. 40%), Sciascinoso e Aglianico, da soli o congiuntamente;
- =< 40% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Napoli
- => 10,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Frizzante dal colore rosso rubino più o meno intenso, odore vinoso e sapore asciutto, di medio corpo, giustamente tannico.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Penisola Sorrentina - Sottozona Lettere
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Penisola Sorrentina si estende in una zona dell'Appennino Campano formata dai Monti Lattari, che va da Castellammare di Stabia a Punta Campanella.
La Zona di Produzione del Vino DOC Penisola Sorrentina Sottozona Lettere è localizzata in:
- provincia di Napoli e comprende il territorio dei comuni di Lettere, Casola di Napoli e, in parte, il territorio del comune di Sant'Antonio Abate.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Penisola Sorrentina - Sottozona Lettere
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione dei Vini DOC Penisola Sorrentina Sottozona Lettere prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Penisola Sorrentina non dovrà essere superiore al 70%.
- Nella designazione dei Vini DOC Penisola Sorrentina può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Penisola Sorrentina è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.
4. Produttori di Vino DOC Penisola Sorrentina - Sottozona Lettere
Con l’utilizzo della DOC Penisola Sorrentina Sottozona Lettere i Produttori Vinicoli Campani sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche, le caratteristiche e le peculiarità che lo identificano in un territorio ben definito, soprattutto durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Penisola Sorrentina - Sottozona Lettere
Piatti della cucina marinara sorrentina, pasta e gnocchi alla sorrentina, caciocavallo, provola e la tradizionale mozzarella di bufala campana. Piatti di pasta al ragù di carni suine, risotti conditi con carne o pesce, salsicce con friarielli (tradizionali broccoli cucinati in padella) e pizza margherita.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Penisola Sorrentina - Sottozona Lettere
Furono probabilmente i greci a piantare per primi la vite sulle pendici dei Monti Lattari ed ad insegnare le tecniche colturali agli oschi, gli antichi abitanti dei Monti Lattari, terre rese fertili dalle eruzioni vulcaniche.
Anche i romani erano grandi estimatori del vino prodotto sui Lattari, allora parte integrante dell'ager Stabianus: nelle numerose ville rustiche ritrovate (circa 50), la coltivazione della vite era la principale attività. Lo testimoniano i numerosi torchi (torcularium) ritrovati, i grandi dolia seminterrati dove era messo a fermentare l'uva pigiata, e le caratteristiche anfore fittili adatte al trasporto via mare.
Fino a metà del '900, si svolgeva tra i commercianti napoletani e i massari gragnanesi la "trafica del vino", ovvero l'acquisto del vino novello, portato poi a Napoli nelle botti su grandi carri, i traìni, non prima di aver provveduto ad abbondanti libagioni, pranzi sull'aia e balli al suono di flauti e tammorre.
Oggi i vitigni del Gragnano, sempre coltivati in terreni di materiale piroclastico, sono soprattutto l'Aglianico, il Piedirosso (conosciuto come "per e palummo"), l'Olivella (conosciuto anche come sciascinoso).
Ancora oggi il Vino di Gragnano è ritenuto il vino tradizionale dei napoletani poiché legati alla tradizione enogastronomica locale.
Oggi assistiamo dopo decenni di oblìo alla riscoperta di questo vino, perché è tra quelli che "permette di esaltare le qualità e potenzialità dell'uva senza stravolgerne i gusti e gli aromi", senza divenire, in altre parole, un vino industriale.
L'interesse nuovo degli acquirenti, sta avendo una risposta dagli agricoltori delle colline gragnanesi, che vedono in questo fatto una valida conferma della giustezza del loro impegno a conservare integra nei secoli "la tradizione, la tipicità, la genuinità, la cultura di far vino" senza lasciarsi andare alle mode della standardizzazione della moderna enologia industriale.
Il Vino DOC Penisola Sorrentina ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 3 ottobre 1994.
Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.M. 03.10.1994, G.U. 239 del 12.10.1994
Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione ◊ Sottozona
Vino Penisola Sorrentina D.O.C. Sottozona Gragnano
La Denominazione di Origine Controllata “Penisola Sorrentina” e alle relative Sottozone, è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Penisola Sorrentina Bianco
- Penisola Sorrentina Rosso
- Penisola Sorrentina Rosso Frizzante
- Sottozone Penisola Sorrentina DOC »
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Penisola Sorrentina - Sottozona Gragnano
- Penisola Sorrentina Sottozona Gragnano Rosso Frizzante (Vino Rosso Frizzante)
- Versioni: Secco
- => 60% Vitigni Piedirosso (min. 40%), Sciascinoso e Aglianico, da soli o congiuntamente;
- =< 40% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella provincia di Napoli
- => 10,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Frizzante dal colore rosso rubino più o meno intenso, odore vinoso e sapore asciutto, di medio corpo, giustamente tannico.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Penisola Sorrentina - Sottozona Gragnano
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Penisola Sorrentina si estende in una zona dell'Appennino Campano formata dai Monti Lattari, che va da Castellammare di Stabia a Punta Campanella.
La Zona di Produzione del Vino DOC Penisola Sorrentina Sottozona Gragnano è localizzata in:
- provincia di Napoli e comprende il territorio dei comuni di Gragnano, Pimonte e, in parte, il territorio del comune di Castellamare di Stabia.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Penisola Sorrentina - Sottozona Gragnano
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione dei Vini DOC Penisola Sorrentina Sottozona Gragnano prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Penisola Sorrentina non dovrà essere superiore al 70%.
- Nella designazione dei Vini DOC Penisola Sorrentina può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Penisola Sorrentina è obbligatiorio riportare l'annata di produzione delle uve.
4. Produttori di Vino DOC Penisola Sorrentina - Sottozona Gragnano
Con l’utilizzo della DOC Penisola Sorrentina Sottozona Gragnano i Produttori Vinicoli Campani sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche, le caratteristiche e le peculiarità che lo identificano in un territorio ben definito, soprattutto durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Penisola Sorrentina - Sottozona Gragnano
Piatti della cucina marinara sorrentina, pasta e gnocchi alla sorrentina, caciocavallo, provola e la tradizionale mozzarella di bufala campana. Piatti di pasta al ragù di carni suine, risotti conditi con carne o pesce, salsicce con friarielli (tradizionali broccoli cucinati in padella) e pizza margherita.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Penisola Sorrentina - Sottozona Gragnano
Furono probabilmente i greci a piantare per primi la vite sulle pendici dei Monti Lattari ed ad insegnare le tecniche colturali agli oschi, gli antichi abitanti dei Monti Lattari, terre rese fertili dalle eruzioni vulcaniche.
Anche i romani erano grandi estimatori del vino prodotto sui Lattari, allora parte integrante dell'ager Stabianus: nelle numerose ville rustiche ritrovate (circa 50), la coltivazione della vite era la principale attività. Lo testimoniano i numerosi torchi (torcularium) ritrovati, i grandi dolia seminterrati dove era messo a fermentare l'uva pigiata, e le caratteristiche anfore fittili adatte al trasporto via mare.
Fino a metà del '900, si svolgeva tra i commercianti napoletani e i massari gragnanesi la "trafica del vino", ovvero l'acquisto del vino novello, portato poi a Napoli nelle botti su grandi carri, i traìni, non prima di aver provveduto ad abbondanti libagioni, pranzi sull'aia e balli al suono di flauti e tammorre.
Oggi i vitigni del Gragnano, sempre coltivati in terreni di materiale piroclastico, sono soprattutto l'Aglianico, il Piedirosso (conosciuto come "per e palummo"), l'Olivella (conosciuto anche come sciascinoso).
Ancora oggi il Vino di Gragnano è ritenuto il vino tradizionale dei napoletani poiché legati alla tradizione enogastronomica locale.
Oggi assistiamo dopo decenni di oblìo alla riscoperta di questo vino, perché è tra quelli che "permette di esaltare le qualità e potenzialità dell'uva senza stravolgerne i gusti e gli aromi", senza divenire, in altre parole, un vino industriale.
L'interesse nuovo degli acquirenti, sta avendo una risposta dagli agricoltori delle colline gragnanesi, che vedono in questo fatto una valida conferma della giustezza del loro impegno a conservare integra nei secoli "la tradizione, la tipicità, la genuinità, la cultura di far vino" senza lasciarsi andare alle mode della standardizzazione della moderna enologia industriale.
Il Vino DOC Penisola Sorrentina ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 3 ottobre 1994.
Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.M. 13.09.2005, G.U. 227 del 29.09.2005
Denominazione aggiornata con le ultime modifiche riportate in G.U. n.222 del 16.09.2021
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione ◊ Sottozona
Vino Irpinia D.O.C. Sottozona Campi Taurasini
La Denominazione di Origine Controllata “IRPINIA” e la relativa Sottozona, e' riservata ai mosti e ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione per la seguente tipologia:
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Irpinia Sottozona Campi Taurasini
- Irpinia Sottozona Campi Taurasini (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Aglianico
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Campania.
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal Colore rosso rubino tendente al granato con l'invecchiamento; Odore etereo, intenso, caratteristico; Sapore pieno, vellutato, caldo, secco o con pronunciata rotondità per i tipi abboccato, amabile o dolce.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Irpinia Sottozona Campi Taurasini
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Irpinia si estende sulla parte centro-orientale della Campania, non ha uno sbocco al mare e presenta un territorio prevalentemente montuoso. I suoi limiti naturali sono il Subappennino Dauno ad est, il corso del fiume Ofanto ed i Monti Picentini a sud, il massiccio del Partenio ad ovest, la Valle Caudina, il corso del fiume Ufita e la valle del Miscano a nord.
La Zona di Produzione del Vino DOC Irpinia Sottozona Campi Taurasini è localizzata in:
- provincia di Avellino e comprende il territorio dei comuni di Taurasi, Bonito, Castelfranci, Castelvetere sul Calore, Fontanarosa, Lapio, Luogosano, Mirabella Eclano, Montefalcione, Montemarano, Montemiletto, Paternopoli, Pietradefusi, Sant'Angelo all'Esca, San Mango sul Calore, Torre le Nocelle, Venticano, Gesualdo, Villamaina, Torella dei Lombardi, Grottaminarda, Melito Irpino, Nusco e Chiusano San Domenico.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Irpinia Sottozona Campi Taurasini
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione dei Vini DOC Irpinia Sottozona Campi Taurasini prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Irpinia non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto. La resa uva/vino per le tipologie di Vino Passito e Vino Liquoroso non dovrà essere superiore al 40%.
- Nella designazione dei Vini DOC Irpinia può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Irpinia, ad eccezione delle tipologie Spumante e Liquoroso, è obbligatiorio riportare l'Annata di produzione delle uve.
4. Produttori di Vino DOC Irpinia Sottozona Campi Taurasini
Con l’utilizzo della DOC Irpinia Sottozona Campi Taurasini i Produttori Vinicoli Campani sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche, le caratteristiche e le peculiarità che lo identificano in un territorio ben definito, soprattutto durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti Cibo-Vino DOC Irpinia Sottozona Campi Taurasini
Pietanze a base di carni bianche servite con salse leggere.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Irpinia Sottozona Campi Taurasini
La viticoltura nell’area di produzione Irpinia ha origini antichissime che risalgono alle popolazioni locali e successivamente all’arrivo di colonizzatori greco–micenei i quali diedero primo impulso alla millenaria coltivazione della vite nell’antico Sabazios, poi ripresa dagli etruschi.
Testimonianza storico-letterarie sulla presenza della vite e, in particolar modo, del vitigno Aglianico nell’attuale area produttiva del Taurasi è data da Tito Livio, nel suo Ab Urbe Condita, che descrive una “Taurasia dalle vigne opime” fornitrice di ottimo vino per l’Impero, dove si allevava la vite Greca o Ellenica.
Confermata da una nota del 5 novembre del 1592, indirizzato al Capitano di Montefusco, capitale del Principato d’Ultra – coincidente in larga parte all’odierna provincia di Avellino -: “L’Università ha ottenuto Regio Assenso, su la gabella del vino per far pagare 4 carlini per ogni soma che entra nella terra. Ora molti particolari di Lapio portano il vino, ma non vogliono pagare perché dicono di venderlo al minuto. Il Capitano li costringa al pagamento.”
Il Giornale Economico del Principato Ulteriore del 1835 dà notizie riguardanti la costruzione di nuove cantine nell’area e dell’ammodernamento di strutture e attrezzature, per quelle esistenti, che rappresentano testimonianze indelebili del passato. L’articolo si chiude con l’elencazione degli accorgimenti da seguire.
Attiva fonte di testimonianze sono poi le cronache del Comizio Agrario nato dalla trasformazione della Società Economica del Principato d’Ultra per Regio Decreto del Ministro dell’Agricoltura il 23.12.1866.
Il Vino DOC Irpinia ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 13 settembre 2005.