Assovini
- Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 27.06.1977, G.U. 304 del 08.11.1977
- Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal Provvedimento Ministeriale n. 34697 del 15/05/2019 che concerne modifiche unionali in Asolo/Montello o Montello/Asolo.
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione ◊ Sottozona
Vino Montello - Colli Asolani D.O.C. - Sottozona Venegazzù
La denominazione di origine controllata "Asolo Montello”, o in alternativa “Montello Asolo", e alla relativa Sottozona, è riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione, per le seguenti tipologie:
- Bianco
- Bianchetta
- Chardonnay
- Chardonnay spumante
- Pinot grigio
- Pinot bianco
- Pinot bianco spumante
- Manzoni bianco
- Rosso
- Merlot
- Cabernet
- Cabernet Sauvignon
- Cabernet Franc
- Carmenère
- Recantina
- Venegazzù
- Venegazzù superiore
- Sottozona del Vino Montello - Colli Asolani DOC »
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Montello - Colli Asolani - Sottozona Venegazzù
- Sottozona Venegazzù (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- >< 50-70% Vitigno Cabernet Sauvignon
- >< 30-50% Vitigni Cabernet Franc, Carmenère, Merlot, da soli o congiuntamente.
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Treviso.
- => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino intenso o granato, odore vinoso, intenso ed etereo, e sapore pieno, corposo, armonico, ben strutturato.
- Sottozona Venegazzù Superiore (Vino Rosso Superiore)
- Versioni: Secco
- >< 50-70% Vitigno Cabernet Sauvignon
- >< 30-50% Vitigni Cabernet Franc, Carmenère, Merlot, da soli o congiuntamente.
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Treviso.
- => 13% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Superiore dal colore rosso rubino intenso o granato, odore vinoso, intenso ed etereo, e sapore pieno, corposo, armonico, ben strutturato.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Montello - Colli Asolani - Sottozona Venegazzù
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Montello - Colli Asolani si estende sulle colline a sud-ovest del Veneto, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
- La Zona di Produzione del Vino DOC Montello - Colli Asolani è localizzata in:
- provincia di Treviso e comprende il territorio dei comuni di Castelcucco, Cornuda e Monfumo e parte del territorio dei comuni di Asolo, Caerano S. Marco, Cavaso del Tomba, Crocetta del Montello, Fonte, Giavera del Montello, Maser, Montebelluna, Nervesa della Battaglia, Paderno del Grappa, Pederobba, Possagno, S. Zenone degli Ezzelini e Volpago del Montello.
- La Zona di Produzione del Vino DOC Montello - Colli Asolani - Sottozona Venegazzù è localizzata in:
- provincia di Treviso e comprende il territorio amministrativo del comune di Volpago del Montello.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Montello - Colli Asolani - Sottozona Venegazzù
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Montello - Colli Asolani prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Montello - Colli Asolani non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
- Il vino DOC Montello - Colli Asolani Rosso Novello deve essere ottenuto con Macerazione Carbonica con almeno il 70% delle uve.
- Nella designazione dei Vini DOC Montello - Colli Asolani può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
- Sulle etichette della tipologia di Vino DOC Montello - Colli Asolani Novello è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.
4. Produttori di Vino DOC Montello - Colli Asolani - Sottozona Venegazzù
Con l’utilizzo della DOC Montello - Colli Asolani i Produttori Vinicoli Veneti sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Montello - Colli Asolani - Sottozona Venegazzù
Antipasti con frutti di mare, insalata con gamberi, carni bianche e rosse alla griglia, stufati di vitello e di pollo.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Montello - Colli Asolani - Sottozona Venegazzù
La presenza e lo sviluppo della vite sui Colli Asolani e sul Montello si deve ai monaci benedettini prima e alla presenza della Repubblica Veneta poi.
I monaci benedettini si insediarono intorno all’anno mille in particolare nel monastero di S. Bona a Vidor e nella Certosa del Montello a Nervesa; con il loro operato essi hanno influenzato in modo molto importante la storia agraria e vitivinicola del territorio, determinando la profonda cultura per la vite e il vino che persiste tutt’ora, tanto che la specializzazione degli impianti è più volte sottolineata nei testi storici.
Nella seconda metà del 1300, quando quest’area passò ai veneziani, i Colli Asolani e il Montello vennero subito riconosciuti come un’importante area enoica e i suoi vini venivano esportati all’estero già nel 1400.
Nel Cinquecento, che vede il trionfo della nobiltà veneziana con la costruzione di ville, barchesse e case di caccia con relativi vigneti, si ha il diffondersi nella zona di un pensiero aristocratico di ricerca del bello e del buono che si trasmette nel sapere viticolo ed enologico popolare.
I colli sono ammirati dalle più prestigiose personalità e il vino è un prodotto ricercato che si confronta a Venezia con i vini portati dalla Grecia e viene tassato un terzo in più perché considerato migliore rispetto a quello di altre zone. Oggi questo vino, che a partire dal 1977 è stato oggetto di tutela con il riconoscimento della DOC “Montello e Colli Asolani”, ha trovato un largo consenso in molti Paesi europei ed extraeuropei, dove ne è apprezzata l'elevata qualità e l'ottimo equilibrio qualità/prezzo, e grazie ai caratteri di tipicità e di forte legame con l’area geografica ha ottenuto numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali nonché la presenza sulle più prestigiose guide di settore.
- Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 20.09.1973, G.U. 32 del 04.02.1974
- Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal Provvedimento Ministeriale 10.05.2018 e con le modifiche conseguenti alla risposta alle osservazioni della Commissione UE Ares (2020) 218059 del 14.01.2020
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione ◊ Sottozona
Vino Colli Berici D.O.C. - Sottozona Barbarano
La denominazione di origine controllata “Colli Berici” e alla relativa Sottozona, è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Bianco (anche in versione superiore, spumante e passito)
- Rosso (anche in versione superiore e riserva)
- Spumante (metodo classico - anche in versione rosato o rosé)
- Garganego/a
- Tai
- Sauvignon
- Pinot bianco
- Pinot nero
- Pinot grigio
- Chardonnay
- Manzoni bianco
- Tai rosso (anche in versione spumante e riserva)
- Merlot (anche in versione riserva)
- Cabernet (anche in versione riserva)
- Cabernet Sauvignon (anche in versione riserva)
- Cabernet franc (anche in versione riserva)
- Carmenère (anche in versione riserva)
- La denominazione di origine controllata“Colli Berici” con riferimento alla Sottozona Barbarano è riservata ai seguenti vini:
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Colli Berici - Sottozona Barbarano
- Sottozona Barbarano (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- = 100% Vitigno Tai Rosso
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino chiaro, odore vinoso, intenso, caratteristico varietale, sapore gradevole, armonico, giustamente tannico.
- Sottozona Barbarano Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
- Versioni: Secco
- = 100% Vitigno Tai Rosso
- => 13% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Invecchiato dal colore rosso rubino intenso, odore vinoso, intenso, caratteristico varietale, sapore un po’ amarognolo, armonico, giustamente tannico.
- Sottozona Barbarano Spumante (Vino Rosso Spumante)
- Versioni: Spumante Brut /Extra-dry /Dry /Demi-sec
- = 100% Vitigno Tai Rosso
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Spumante dalla spuma fine e persistente, colore rosso rubino chiaro, odore fruttato, intenso, caratteristico varietale, e sapore da brut a demisec, fresco, vivace, fruttato, leggermente amarognolo.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Colli Berici - Sottozona Barbarano
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Colli Berici si estende sulle pendici dei Monti Berici situate in prossimità delle Prealpi, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
- La Zona di Produzione del Vino DOC Colli Berici è localizzata in:
- provincia di Vicenza e comprende il territorio dei comuni di Albettone, Alonte, Altavilla, Arcugnano, Barbarano Vicentino, Brendola, Castegnero, Grancona, Mossano, Nanto, Orgiano, San Germano dei Berici, Sovizzo, Villaga, Zovencedo e, in parte, il territorio dei comuni di Asigliano Veneto, Campiglia dei Berici, Creazzo, Longare, Lonigo, Montebello Vicentino, Montecchio Maggiore, Montegalda, Montegaldella, Monteviale, Sarego, Sossano e Vicenza.
- La Zona di Produzione del Vino DOC Colli Berici Sottozona Barbarano è localizzata in:
- provincia di Vicenza e comprende il territorio dei comuni di Longare, Castegnero, Villaga, Barbarano vicentino, Mossano e Nanto.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Colli Berici - Sottozona Barbarano
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Colli Berici prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Colli Berici non dovrà essere superiore al 70% e al 50% per le tipologie di Vino Passito; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
- Il Vino DOC Colli Berici Spumante (Metodo Classico) anche in versione Rosato (o Rosé), deve permanere per almeno 15 mesi sui lieviti di fermentazione; tale periodo decorre a partire dalla data di tiraggio. Entrambe le tipologie di Vino Spumante devono essere commercializzate nei tipi: extrabrut, brut, extradry, dry e demisec.
- Per ottenere il Vino DOC Colli Berici Spumante Metodo Classico "Millesimato" è obbligatorio l’utilizzo di almeno l’85% del vino dell’annata di riferimento con un periodo di elaborazione e invecchiamento di almeno 30 mesi di permanenza sulle fecce.
- Le uve destinate alla produzione del Vino DOC Colli Berici Passito devono essere sottoposte ad appassimento naturale fino a raggiungere un grado alcolometrico di almeno 14°.
- I vini DOC Colli Berici con menzione Riserva devono essere sottoposti ad invecchiamento per almeno 24 mesi.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Colli Berici è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve, ad eccezione delle tipologie di Vino Frizzante e Spumante.
4. Produttori di Vino DOC Colli Berici - Sottozona Barbarano
Con l’utilizzo della DOC Colli Berici i Produttori Vinicoli Veneti sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Colli Berici - Sottozona Barbarano
Antipasti delicati, minestre asciutte e in brodo a base di pesce o verdure, piatti di pesce salsati ma non piccanti.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Colli Berici - Sottozona Barbarano
La coltura della vite, diffusasi in epoca romana, si sviluppò dopo l’anno 1000 finite le invasioni barbariche, grazie alla passione di feudatari, vescovi, amministrazioni comunali che consigliavano ai produttori varietà, tecniche colturali e norme produttive. Cronache raccontano che sin dal XIII secolo tutta la parte nord dei Colli Berici era interamente coltivata a vite, così come le colline di Barbarano, proprietà del vescovo di Vicenza, il quale stabiliva i tempi di vendemmia e di lavorazione cosicché, proprio nel periodo più idoneo, i contadini non si distraessero dal curare le proprie vigne.
Nelle grotte dei Colli Berici, inoltre, si invecchiavano i vini locali: l'ambiente buio, a temperatura costante e bassa ne assicurava la buona conservazione.
L'avvento della Repubblica Veneta diede un forte impulso alla viticoltura, come testimoniano ancor oggi le ville palladiane, luoghi di vacanza dei ricchi aristocratici veneziani, i quali manifestarono una grande attenzione ai criteri di costruzione delle cantine.
Nell'Ottocento, ricerche commissionate dall'Arciduca d'Austria per i vini del Lombardo Veneto, evidenziano aspetti tecnici e scelta di vitigni anche per i vini dei Colli Berici. A partire dai primi anni dell’Ottocento, accanto ai due vitigni autoctoni della Garganega e del Tocai rosso, nei Colli Berici, sono stati importati vitigni internazionali provenienti sia dalla Francia, e in particolare dalla zona di Bordeaux, che messi a dimora nei Colli Berici hanno sviluppato nel tempo caratteristiche peculiari in relazione al terreno e al clima.
Il Cabernet franc dei Colli Berici è stato il primo Cabernet DOC in Italia.
Con la rinascita della produzione negli anni ’50, si è assistito ad un progressivo affinamento delle qualità, dei metodi di coltivazione, della stessa organizzazione produttiva che ha portato il 20 settembre 1973 al riconoscimento da parte del Ministero Italiano, della Denominazione d’origine Controllata “Colli Berici”. Nel 1982 si è costituito il Consorzio Volontario per la Tutela Vini D.O.C. Colli Berici.
La fama dei vini e dei Colli Berici della zona è dovuta sia alle capacità dei produttori vitivinicoli della denominazione Colli Berici, sia all’impegno e alle sinergie fra i diversi attori economici del territorio (cantine, imprese viticole, enoteche, distillerie, frantoi, agriturismo, bed&breakfast, trattorie, ristoranti) che lavorano in sinergia per la valorizzazione della qualità e della rinomanza dei vini dei Colli Berici, nel rispetto del territorio e del contesto paesaggistico. Sul territorio dei Colli Berici operano infatti numerosissime aziende viticole, vitivinicole e commerciali; la maggior parte delle aziende agricole sono associate nelle due principali realtà cooperative di trasformazione e commercializzazione.
Le capacità dei produttori di selezionare i vitigni che meglio si adattano a questo territorio collinare e la disposizione dei vigneti, hanno permesso la tutela del territorio dal degrado e la valorizzazione del paesaggio, favorendo il turismo eno-gastronomico e rurale.
Il riconoscimento della Strada dei vini dei Colli Berici nel 2001 e la rinomanza dei suoi vini, richiamano ogni anno consumatori, appassionati e giornalisti da tutta Europa.
Il Vino DOC Colli Berici ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 20 settembre 1973.
Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 6.05.1987, G.U. 245 del 20.10.1987
Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione ◊ Sottozona
Vino Lambrusco Mantovano D.O.C. Sottozona Oltrepo Mantovano
La denominazione di origine controllata «Lambrusco Mantovano» e alle relative Sottozone, e' riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Rosso
- Rosato
- Stottozone del Vino Lambrusco Mantovano DOC »
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Lambrusco Mantovano - Sottozona Oltrepo Mantovano
- Sottozona Oltrepò Mantovano Rosso (Vino Rosso Frizzante)
- Versioni: Secco /Amabile
- => 85% Vitigni Lambrusco Viadanese (o Grappello Ruberti), Lambrusco Maestri (o Grappello Maestri), Lambrusco Marani e Lambrusco Salamino, da soli o congiuntamente;
- =< 15% Lambrusco di Sorbara, Lambrusco Grasparossa, Ancellotta e Fortana, da soli o congiuntamente.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Frizzante dalla spuma vivace ed evanescente, colore rosso rubino più o meno intenso o granato, odore vinoso, fruttato talvolta con sentore di viola o ribes e sapore sapido, acidulo, asciutto o amabile.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Lambrusco Mantovano - Sottozona Oltrepo Mantovano
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Lambrusco Mantovano si estende a sud della Lombardia, nella zona compresa tra i fiumi Oglio e Po, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
La Zona di Produzione del Vino DOC Lambrusco Mantovano è localizzata in:
- provincia di Mantova e comprende il territorio dei comuni di Commessaggio, Dòsolo, Gazzuolo, Sabbioneta, Viadana, Borgofranco sul Po, Carbonara sul Po, Gonzaga, Magnacavallo, Moglia, Mottegiana, Pegognaga, Pieve di Coriano, Poggio Rusco, Quingentole, Quistello, Revere, San Benedetto Po, San Giacomo delle Segnate, San Giovanni del Dosso, Schivenoglia, Sermide, Suzzara e Villa Poma.
- La Zona di Produzione del Vino DOC Lambrusco Mantovano Sottozona Oltre Po Mantovano è localizzata in:
- provincia di Mantova e comprende il territorio dei comuni di Borgofranco sul Po, Carbonara sul Po, Gonzaga, Magnacavallo, Moglia, Mottegiana, Pegognaga, Pieve di Coriano, Poggio Rusco, Quingentole, Quistello, Revere, San Benedetto Po, San Giacomo delle Segnate, San Giovanni del Dosso, Schivenoglia, Sermide, Suzzara e Villa Poma.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Lambrusco Mantovano - Sottozona Oltrepo Mantovano
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Lambrusco Mantovano non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
- Nella designazione dei Vini DOC Lambrusco Mantovano può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Lambrusco Mantovano è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve quando si utilizza la menzione delle sottozone.
4. Produttori di Vino DOC Lambrusco Mantovano - Sottozona Oltrepo Mantovano
Con l’utilizzo della DOC Lambrusco Mantovano i Produttori Vinicoli Lombardi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Lambrusco Mantovano - Sottozona Oltrepo Mantovano
Brodini di carne, bolliti misti e cotechini in umido.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Lambrusco Mantovano - Sottozona Oltrepo Mantovano
Area dell’Oltre Po mantovano
La coltivazione della vite nell’Oltre Po mantovano ha origini antiche, il poeta Virgilio, nativo di Mantova descrive l’esistenza della Vitis labrusca duemila anni fa, nella sua quinta Bucolica.
La coltivazione della vite assume consistenza alla fine del secoloXI con i monaci benedettini nei territori dell’abbazia di Polirone a San Benedetto Po, definita per la sua importanza la Cassino del nord. I monaci stabilivano agli affittuali un imponibile vinicolo. Questo grazie alla politica della contessa Matilde di Canossa che con donazioni favorì l’insediamento di comunità religiose nelle terre di sua pertinenza.
Ad esse affidava il controllo del territorio favorendo con opere di bonifica e di disboscamento la produttività del terreno e la coltivazione della vite. Quindi una coltivazione che nasce da “terre nuove”, strappate alle esondazioni del fiume e messe al sicuro con le arginature. Queste terre caratterizzano le qualità organolettiche della produzione vitivinicola.
L’arte millenaria del vino è testimoniata da un bassorilievo dei mesi, attribuito alla scuola di Wiligelmo, Ottobre che travasa il mosto, (faceva parte della decorazione della basilica romanica). Questo bassorilievo del Mese-agricoltore, con le vesti sollevate e chino nell’atto di versare il mosto evidenzia come l’arte della vinificazione fosse importante, non solo come attività dominante in un periodo dell’anno, ma anche per i suoi significati religiosi e le sue implicazioni liturgiche tanto da essere inclusa nella celebrazione monumentale del processo di insediamento dell’area.
In tempi più recenti la coltivazione del Lambrusco è testimoniata da convegni in particolare il Convegno viticolo della Val Padana, San Benedetto Po, 16 gennaio 1949, che descrive come la vite fosse coltivata maritata all’olmo nelle classiche piantate mantovane.
Area del Viadanese-Sabbionetano
La coltivazione della vite nel Viadanese-Sabbionetano ha origini antiche come nell‘Oltre Po mantovano, dal poeta Virgilio, che cita l’esistenza della vite ai tempi più recenti con la coltivazione della vite in filari spesso accompagnata ad alberi con funzione di sostegno.
La coltivazione avveniva sulle terre strappate alle esondazioni del fiume e messe al sicuro con le arginature, quindi terreni di origine alluvionale, fertili, freschi che caratterizzano le qualità organolettiche della produzione vitivinicola.
L’uomo ha modellato il territorio e reso possibile la coltivazione della vite che è diventata tradizione come i rituali che ruotavano intorno all’uva e al vino con radici antiche che risalgono al cuore del Medioevo.
Importante nella viticoltura della zona è il vitigno Lambrusco Viadanese che prende il nome dal comune in provincia di Mantova dove è maggiormente diffuso: Viadana.
Il Vino DOC Lambrusco Mantovano ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 6 maggio 1987.
Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 6.05.1987, G.U. 245 del 20.10.1987
Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione ◊ Sottozona
Vino Lambrusco Mantovano D.O.C. Sottozona Viadanese-Sabbionetano
La denominazione di origine controllata «Lambrusco Mantovano» e alle relative Sottozone, e' riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Rosso
- Rosato
- Stottozone del Vino Lambrusco Mantovano DOC »
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Lambrusco Mantovano - Sottozona Viadanese-Sabbionetano
- Sottozona Viadanese-Sabbionetano Rosso (Vino Rosso Frizzante)
- Versioni: Secco /Amabile
- => 85% Vitigni Lambrusco Viadanese (o Grappello Ruberti), Lambrusco Maestri (o Grappello Maestri), Lambrusco Marani e Lambrusco Salamino, da soli o congiuntamente;
- =< 15% Lambrusco di Sorbara, Lambrusco Grasparossa, Ancellotta e Fortana, da soli o congiuntamente.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Frizzante dalla spuma vivace ed evanescente, colore rosso rubino più o meno intenso o granato, odore vinoso, fruttato talvolta con sentore di viola o ribes e sapore sapido, acidulo, asciutto o amabile.
- Sottozona Viadanese-Sabbionetano Rosato (Vino Rosato Frizzante)
- Versioni: Secco /Amabile
- => 85% Vitigni Lambrusco Viadanese (o Grappello Ruberti), Lambrusco Maestri (o Grappello Maestri), Lambrusco Marani e Lambrusco Salamino, da soli o congiuntamente;
- =< 15% Lambrusco di Sorbara, Lambrusco Grasparossa, Ancellotta e Fortana, da soli o congiuntamente.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosato Frizzante dalla spuma vivace ed evanescente, colore rosato più o meno intenso, odore gradevole, fruttato e sapore leggermente acidulo, asciutto o amabile.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Lambrusco Mantovano - Sottozona Viadanese-Sabbionetano
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Lambrusco Mantovano si estende a sud della Lombardia, nella zona compresa tra i fiumi Oglio e Po, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
La Zona di Produzione del Vino DOC Lambrusco Mantovano è localizzata in:
- provincia di Mantova e comprende il territorio dei comuni di Commessaggio, Dòsolo, Gazzuolo, Sabbioneta, Viadana, Borgofranco sul Po, Carbonara sul Po, Gonzaga, Magnacavallo, Moglia, Mottegiana, Pegognaga, Pieve di Coriano, Poggio Rusco, Quingentole, Quistello, Revere, San Benedetto Po, San Giacomo delle Segnate, San Giovanni del Dosso, Schivenoglia, Sermide, Suzzara e Villa Poma.
- La Zona di Produzione del Vino DOC Lambrusco Mantovano - Sottozona Viadanese-Sabbionetano è localizzata in:
- provincia di Mantova e comprende il territorio dei comuni di Commessaggio, Dòsolo, Gazzuolo, Sabbioneta e Viadana.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Lambrusco Mantovano - Sottozona Viadanese-Sabbionetano
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Lambrusco Mantovano non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
- Nella designazione dei Vini DOC Lambrusco Mantovano può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Lambrusco Mantovano è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve quando si utilizza la menzione delle sottozone.
4. Produttori di Vino DOC Lambrusco Mantovano - Sottozona Viadanese-Sabbionetano
Con l’utilizzo della DOC Lambrusco Mantovano i Produttori Vinicoli Lombardi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Lambrusco Mantovano - Sottozona Viadanese-Sabbionetano
Brodini di carne, bolliti misti e cotechini in umido.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Lambrusco Mantovano - Sottozona Viadanese-Sabbionetano
Area dell’Oltre Po mantovano
La coltivazione della vite nell’Oltre Po mantovano ha origini antiche, il poeta Virgilio, nativo di Mantova descrive l’esistenza della Vitis labrusca duemila anni fa, nella sua quinta Bucolica.
La coltivazione della vite assume consistenza alla fine del secoloXI con i monaci benedettini nei territori dell’abbazia di Polirone a San Benedetto Po, definita per la sua importanza la Cassino del nord. I monaci stabilivano agli affittuali un imponibile vinicolo. Questo grazie alla politica della contessa Matilde di Canossa che con donazioni favorì l’insediamento di comunità religiose nelle terre di sua pertinenza.
Ad esse affidava il controllo del territorio favorendo con opere di bonifica e di disboscamento la produttività del terreno e la coltivazione della vite. Quindi una coltivazione che nasce da “terre nuove”, strappate alle esondazioni del fiume e messe al sicuro con le arginature. Queste terre caratterizzano le qualità organolettiche della produzione vitivinicola.
L’arte millenaria del vino è testimoniata da un bassorilievo dei mesi, attribuito alla scuola di Wiligelmo, Ottobre che travasa il mosto, (faceva parte della decorazione della basilica romanica). Questo bassorilievo del Mese-agricoltore, con le vesti sollevate e chino nell’atto di versare il mosto evidenzia come l’arte della vinificazione fosse importante, non solo come attività dominante in un periodo dell’anno, ma anche per i suoi significati religiosi e le sue implicazioni liturgiche tanto da essere inclusa nella celebrazione monumentale del processo di insediamento dell’area.
In tempi più recenti la coltivazione del Lambrusco è testimoniata da convegni in particolare il Convegno viticolo della Val Padana, San Benedetto Po, 16 gennaio 1949, che descrive come la vite fosse coltivata maritata all’olmo nelle classiche piantate mantovane.
Area del Viadanese-Sabbionetano
La coltivazione della vite nel Viadanese-Sabbionetano ha origini antiche come nell‘Oltre Po mantovano, dal poeta Virgilio, che cita l’esistenza della vite ai tempi più recenti con la coltivazione della vite in filari spesso accompagnata ad alberi con funzione di sostegno.
La coltivazione avveniva sulle terre strappate alle esondazioni del fiume e messe al sicuro con le arginature, quindi terreni di origine alluvionale, fertili, freschi che caratterizzano le qualità organolettiche della produzione vitivinicola.
L’uomo ha modellato il territorio e reso possibile la coltivazione della vite che è diventata tradizione come i rituali che ruotavano intorno all’uva e al vino con radici antiche che risalgono al cuore del Medioevo.
Importante nella viticoltura della zona è il vitigno Lambrusco Viadanese che prende il nome dal comune in provincia di Mantova dove è maggiormente diffuso: Viadana.
Il Vino DOC Lambrusco Mantovano ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 6 maggio 1987.