Assovini
Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 31.03.1988, G.U. 25 del 31.01.1989
Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione ◊ Sottozona
Vino Riviera Ligure di Ponente D.O.C. Sottozona Riviera dei Fiori
La Denominazione di Origine “Riviera Ligure di Ponente” e alle relative Sottozone, è riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Granaccia (Alicante), anche nelle tipologie Superiore e Passito
- Moscato, anche nelle tipologie Frizzante, Vendemmia tardiva e Passito
- Pigato, anche nelle tipologie Superiore e Passito
- Rossese, anche nella tipologia Passito
- Vermentino, anche nelle tipologie Superiore e Passito
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1. Tipologie e Uve del Vino DOC Riviera Ligure di Ponente - Sottozona Riviera dei Fiori
- Sottozona Riviera dei Fiori Pigato (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 95% Vitigno Pigato
- =< 5% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Liguria.
- => 11,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore intenso, caratteristico, leggermente aromatico e sapore asciutto, pieno, lievemente amarognolo, mandorlato.
- Sottozona Riviera dei Fiori Rossese (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 90% Vitigno Rossese
- =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Liguria.
- => 11,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso più o meno intenso con eventuali riflessi aranciati, odore delicato, caratteristico, vinoso e sapore asciutto, delicato, morbido, amarognolo.
- Sottozona Riviera dei Fiori Vermentino (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 95% Vitigno Vermentino
- =< 5% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Liguria.
- => 11,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino o paglierino con riflessi verdognoli, odore delicato, caratteristico, fruttato e sapore secco, fresco, armonico.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Riviera Ligure di Ponente - Sottozona Riviera dei Fiori
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Riviera Ligure di Ponente si estende nei ripidi pendii e nelle strette valli delle colline liguri, delimitate dalle ultime propaggini delle Alpi che digradano sul mare. Nonostante l'asprezza orografica, i terreni scoscesi, opportunamente terrazzati, godono di adeguata ventilazione e luminosità che favoriscono l'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne, soprattutto per le cultivar di vite Pigato, Rossese e Granaccia, presenti quasi esclusivamente in questa zona, da cui si ottengono vini particolarmente apprezzati per eleganza e raffinata profumazione.
- La Zona di Produzione del Vino Vermentino DOC Riviera Ligure di Ponente comprende i sottoindicati territori delle province di Imperia, Savona e Genova.
- provincia di Imperia e comprende il territorio dei comuni di Cosio d'Arroscia, Mendatica Pornassio e Triora (delimitato a nord dal crinale alpino).
- La Zona di Produzione dei Vini Pigato e Rossese DOC Riviera Ligure di Ponente comprende i sottoindicati territori delle province di Imperia e Savona.
- provincia di Imperia per tutto il territorio provinciale e parte del territorio dei comuni di Cosio d'Arroscia, Mendatica Pornassio e Triora (delimitato a nord dal crinale alpino).
- provincia di Savona per tutto il loro territorio i comuni di: Alassio, Albenga, Albisola Superiore, Albissola Marina, Andora, Arnasco, Balestrino, Bergeggi, Boissano, Borghetto Santo Spirito, Borgio Verezzi, Casanova Lerrone, Castelbianco, Celle Ligure, Ceriale, Cisano sul Neva, Erli, Finale Ligure, Garlenda, Giustenice, Laigueglia, Loano, Magliolo, Nasino, Noli, Onzo, Orco Feglino, Ortovero, Pietra Ligure, Quiliano, Rialto, Savona, Spotorno, Stella, Stellanello, Testico, Toirano, Tovo San Giacomo, Vado Ligure, Varazze, Vendone, Vezzi Portio, Villanova d' Albenga, Zuccarello e parte del territorio dei comuni di Calice Ligure e Castelvecchio di Rocca Barbena (delimitato a nord dal crinale appenninico);
- provincia di Genova e comprende il territorio dei comuni di Arenzano e Cogoleto.
- La zona di produzione dei Vini Riviera Ligure di Ponente DOC - Sottozona Riviera dei Fiori è localizzata in:
- provincia di Imperia l'intero territorio provinciale e la parte del territorio dei comuni di Cosio d' Arroscia, Mendatica, Pornassio e Triora (delimitato a nord dal crinale alpino).
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Riviera Ligure di Ponente - Sottozona Riviera dei Fiori
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Riviera Ligure di Ponente prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Riviera Ligure di Ponente non dovrà essere superiore al 70%, al 65% per la tipologia di Vino Vendemmia Tardiva e al 50% per le varie tipologie di Vino Passito; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
- Le uve destinate alla produzione del Vino DOC Riviera Ligure di Ponente Passito devono essere sottoposte ad appassimento naturale sulla pianta o sui graticci.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Riviera Ligure di Ponente è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.
- I Vini DOC Riviera Ligure di Ponente Superiore, Moscato, Vendemmia Tardiva e Passito devono essere sottoposti ad un periodo di invecchiamento.
- I Vini DOC Riviera Ligure di Ponente Superiore e Passito, oltre all'invecchiamento, possono essere sottoposti ad un periodo di affinamentoin botti di legno.
4. Produttori di Vino DOC Riviera Ligure di Ponente - Sottozona Riviera dei Fiori
Con l’utilizzo della DOC Riviera Ligure di Ponente i Produttori Vinicoli Liguri sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Riviera Ligure di Ponente - Sottozona Riviera dei Fiori
Minestre, creme e vellutate, triglie alla genovese, stoccafisso al verde (con patate, gherigli di noce, prezzemolo, aglio, olio d'oliva e sale), pasticceria secca.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Riviera Ligure di Ponente - Sottozona Riviera dei Fiori
L’introduzione e la diffusione della vite è storicamente attribuita ai marinai e ai commercianti che dall’alto medioevo hanno introdotto le cultivar da altri territori, che si sono poi localmente selezionate ed adattate, e migliorarono le tecniche di coltivazione insegnando l’utilizzo dei terrazzamenti con la costruzione dei muretti a secco.
Il commercio del vino della riviera ligure è certificato dai documenti relativi alla Repubblica di Genova al commercio via mare con Nizza e Roma in merito all’amministrazione ed al vettovagliamento delle città.
Documenti del XVII secolo confermano forniture di vino della Riviera ligure per esempio al Ducato di Milano, al Principe di Savoia. La vocazione viticola ligure si consolida poi nel XVIII secolo e prosegue con un fiorente commercio locale soprattutto verso le città in rapido sviluppo.
Alla fine dell’ottocento sopravanza la coltura dell'olivo e dell’olio ligure e la coltura viticola perde di importanza e superfici. E’ a questo periodo che risale la denominazione “Riviera”, epoca in cui la Liguria è passata sotto la dominazione della casa Savoia ed in cui la riviera di Genova è divenuta Riviera Ligure, acquisendo le menzioni “ponente” e “levante” che ricordano la posizione centrale occupata da Genova.
E’ subito dopo l’unificazione d’Italia, quando la Liguria ha acquisito l’estensione geografica che ha attualmente, senza la zona di Nizza, che il termine “Riviera” si è imposto quale denominazione corrente della produzione agricola della regione.
La base ampelografica dei vigneti è caratteristica e riguarda vitigni presenti solo nel territorio delimitato come Rossese e Granaccia (rossi) e Pigato (bianco) che ne evidenziano originalità e legame con la tradizione. Le forme di allevamento sono tradizionali e nel tempo non si sono mai discostate da quelle tradizionalmente utilizzate in passato.
Recentemente le tecniche enologiche, a vent’anni dal riconoscimento DOC nazionale, hanno portato gli operatori a selezionare maggiormente le caratteristiche peculiari che il fattore ambiente esalta e a migliorare in cantina un prodotto che, già dalla vigna e dalle caratteristiche delle uve, ha le note del territorio. Si tratta in prevalenza di limitata vinificazione in rosso per i rossi e in bianco per i bianchi adeguatamente differenziate per le tipologie superiore e passito.
Il Vino DOC Riviera Ligure di Ponente ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 31 marzo 1988.
Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.M. 01.09.1997, G.U. 211 del 10.09.1997
Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione ◊ Sottozona
Vino Golfo del Tigullio-Portofino (o Portofino) D.O.C. Sottozona Costa dei Fieschi
La denominazione di origine controllata in “Golfo del Tigullio - Portofino” o “Portofino” e alla relativa Sottozona, è riservata ai vini che corrispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Bianco, anche nelle tipologie Spumante, Frizzante e Passito
- Rosso, anche nelle tipologie Frizzante e Novello
- Rosato, anche nella tipologia Frizzante
- Bianchetta Genovese, anche nella tipologia Frizzante
- Vermentino, anche nella tipologia Frizzante
- Ciliegiolo, anche nelle tipologie Frizzante e Novello
- Moscato, anche nella tipologia Passito
- Scimiscià (Cimixa);
- Sottozona del Vino Golfo del Tigullio - Portofino DOC »
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Golfo del Tigullio-Portofino - Sottozona Costa dei Fieschi
- Sottozona Costa dei Fieschi Bianco (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 60% Vitigno Vermentino e Bianchetta Genovese, da soli o congiuntamente;
- =< 40% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Liguria.
- => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno carico, odore delicato, persistente e sapore secco, sapido.
- Sottozona Costa dei Fieschi Spumante (Vino Bianco Spumante)
- Versioni: Spumante Extra-brut /Brut /Extra-dry /Dry
- => 60% Vitigno Vermentino e Bianchetta Genovese, da soli o congiuntamente;
- =< 40% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Liguria.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dalla spuma fine e persistente, colore giallo paglierino, odore delicato, intenso e sapore da extra-brut a dry, fresco, caratteristico.
- Sottozona Costa dei Fieschi Passito (Vino Bianco Passito)
- Versioni: Dolce
- => 60% Vitigno Vermentino e Bianchetta Genovese, da soli o congiuntamente;
- =< 40% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Liguria.
- => 16,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo dorato più o meno intenso, odore ampio, intenso, persistente e sapore dolce, caldo, sapido, pieno, persistente.
- Sottozona Costa dei Fieschi Rosso (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 60% Vitigno Ciliegiolo e Dolcetto, da soli o congiuntamente;
- =< 40% Uve a bacca nera non aromatiche prodotte da altri Vitigni coltivati nella regione Liguria.
- => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino più o meno intenso, odore fine,caratteristico e sapore asciutto, di medio corpo, con vena tannica.
- Sottozona Costa dei Fieschi Rosato (Vino Rosato)
- Versioni: Secco
- => 60% Vitigno Ciliegiolo e Dolcetto, da soli o congiuntamente;
- =< 40% Uve a bacca nera non aromatiche prodotte da altri Vitigni coltivati nella regione Liguria.
- => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosato dal colore rosato, odore vinoso, di profumo delicato e sapore secco, fresco, armonico.
- Sottozona Costa dei Fieschi Moscato (Vino Bianco Moscato)
- Versioni: Dolce
- = 100% Moscato Bianco
- => 10% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Moscato dal colore giallo paglierino più o meno intenso talvolta con riflessi dorati con l’invecchiamento, odore aromatico, caratteristico e sapore dolce, sapido, caratteristico, talvolta vivace.
- Sottozona Costa dei Fieschi Moscato Passito (Vino Bianco Moscato Passito)
- Versioni: Dolce
- = 100% Moscato Bianco
- => 15,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Moscato Passito dal colore dorato più o meno intenso, odore intenso, complesso, caratteristico e sapore dolce, caldo, armonico, caratteristico.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Golfo del Tigullio-Portofino - Sottozona Costa dei Fieschi
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Golfo del Tigullio-Portofino si estende nelle basse colline a est della Liguria, principalmente in versanti terrazzati adeguatamente ventilati, luminosi e favorevoli all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne. Tale posizione insieme ad un clima decisamente più fresco a monte rispetto a quello più caldo e ventilato della prospiciente zona costiera, impongono ai vini caratteri organolettici distintivi evidenti .
La Zona di Produzione del Vino DOC Golfo del Tigullio-Portofino è localizzata in:
- provincia di Genova e comprende il territorio dei comuni di Avegno, Bargagli, Bogliasco, Borzonasca, Camogli, Carasco, Casarza Ligure, Castiglione Chiavarese, Chiavari, Cicagna, Cogorno, Coreglia Ligure, Davagna, Favale di Malvaro, Lavagna, Leivi, Lumarzo, Mezzanego, Moneglia, Ne, Neirone, Orero, Pieve Ligure, Portofino, Rapallo, Recco, San Colombano Certenoli, Santa Margherita Ligure, Sestri Levante, Sori, Tribogna, Uscio, Zoagli e, in parte, il territorio dei comuni di Genova, Lorsica e Moconesi.
La Zona di Produzione del Vino DOC Golfo del Tigullio-Portofino - Sottozona Costa dei Fieschi è localizzata in:
- provincia di Genova e comprende il territorio dei comuni di Camogli, Chiavari, Lavagna, Moneglia, Portofino, Rapallo, Santa Margherita Ligure, Sestri Levante, e Zoagli.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Golfo del Tigullio-Portofino - Sottozona Costa dei Fieschi
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Golfo del Tigullio-Portofino prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Golfo del Tigullio-Portofino non dovrà essere superiore al 70% e al 50% per le tipologie di vino Bianco Passito e Moscato Passito; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
- Le uve destinate alla produzione dei Vini DOC Golfo del Tigullio-Portofino Bianco Passito e Moscato Passito devono essere sottoposte ad appassimento naturale sulla pianta o sui graticci.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Golfo del Tigullio-Portofino è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve, ad esclusione delle tipologie Frizzante e Spumante.
4. Produttori di Vino DOC Golfo del Tigullio-Portofino - Sottozona Costa dei Fieschi
Con l’utilizzo della DOC Golfo del Tigullio-Portofino i Produttori Vinicoli Liguri sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Golfo del Tigullio-Portofino - Sottozona Costa dei Fieschi
Trenette e trofie al pesto, stoccafisso e formaggio di S. Stefano d'Aveto, primi piatti al ragù di carne, fritto misto all'italiana.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Golfo del Tigullio-Portofino - Sottozona Costa dei Fieschi
La viticoltura del Tigullio vanta antiche testimonianze storiche più recenti rispetto ad altre zone vitivinicole del Genovesato.
Originatasi probabilmente sotto l’egida delle congregazioni monastiche benedettine, nel tardo medioevo, le coltivazioni di vite si sono diffuse in tutte le aree del Tigullio dalla costa fino alle colline nell’entroterra (Casarza), riscuotendo fin da allora le rinomanze riscontrabili in testimonianze notarili attribuite ai possedimenti della Famiglia Fieschi e in diversi scritti come quello di sante Lancerio che testimonia in quelle zone (SantaMargherita e Chiavari) il viaggio di Papa PaoloIII.
La rinomanza dei vini della zona trova ulteriore sussulto con la comparsa dei vini di Portofino sui mercati di Londra nei primi decenni del ventesimo secolo.
Il Vino DOC Golfo del Tigullio-Portofino ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 1 settembre 1997.
Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 29.05.1973, G.U. 217 del 23.08.1973
Denominazione aggiornata con le ultime modifiche riportate in G.U. 201 del 23.08.2021
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione ◊ Sottozona
Vino Cinque Terre e Cinque Terre Sciacchetrà D.O.C. Sottozona Costa da Posa
Le denominazioni di origine controllata "Cinque Terre", "Cinque Terre Sciacchetrà" e alle relative Sottozone, è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Cinque Terre
- Cinque Terre Sciacchetrà
- Cinque Terre Passito
- Cinque Terre Riserva
- Sottozone del Vino Cinque Terre DOC »
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Cinque Terre e Cinque Terre Sciacchetrà - Sottozona Costa da Posa
- Sottozona Costa da Posa (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 80% Vitigni Bosco, Albarola e Vermentino, da soli o congiuntamente
- =< 20% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella Regione Liguria.
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Bianco dal Colore da giallo paglierino a giallo dorato più o meno intenso, vivo; Odore intenso, netto, fine e persistente, composito; Sapore secco, sapido, intenso, gradevole.
- Sottozona Costa da Posa Sciacchetrà (Vino Bianco Passito)
- Versioni: Dolce
- => 80% Vitigni Bosco, Albarola e Vermentino, da soli o congiuntamente
- =< 20% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella Regione Liguria.
- => 19% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Bianco Passito dal Colore giallo dorato con riflessi ambrati, di bella vivacità, Profumo intenso di vino passito, caratteristico profumo di miele, piacevole, dal Sapore da abboccato a dolce, armonico, di buona struttura e di buon corpo, piacevole e lungo in bocca con retrogusto mandorlato.
- Sottozona Costa da Posa Sciacchetrà Riserva (Vino Bianco Passito Invecchiato)
- Versioni: Dolce
- => 80% Vitigni Bosco, Albarola e Vermentino, da soli o congiuntamente
- =< 20% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella Regione Liguria.
- => 20% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Bianco Riserva, dal Colore da giallo dorato ad ambrato, tendente al bruno più o meno intenso; Odore intenso di vino Passito, piacevole, speziato, tostato, caratteristico; Sapore dolce, talvolta tannico, armonico, di buona struttura, con retrogusto ammandorlato.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Cinque Terre e Cinque Terre Sciacchetrà - Sottozona Costa da Posa
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Cinque Terre e Cinque Terre Sciacchetrà si estende nella parte orientale della Liguria e comprende un territorio caratterizzato da vigneti situati per la maggior parte in alta collina, terrazzati e di superficie media ridotta, adeguatamente ventilati, luminosi e favorevoli all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive.
La Zona di Produzione del Vino DOC Cinque Terre e Cinque Terre Sciacchetrà è localizzata in:
- provincia di La Spezia e comprende il territorio dei comuni di Riomaggiore, Vernazza, Monterosso e, in parte, il territorio del comune di La Spezia, denominato "Tramonti di Biassa" e "Tramonti di Campiglia".
Le Zone di Produzione del Vino DOC Cinque Terre e Cinque Terre Sciacchetrà - Sottozona Costa da Posa, è localizzata in:
- provincia di La Spezia e comprende il territorio del comune di Riomaggiore così delimitato: dalla strada provinciale Groppo - Volastra - Corniglia in corrispondenza del Rio della Valle Asciutta si scende, seguendo questo, fino al mare costeggiando il quale, in direzione ovest, si raggiunge la foce del Rio Molinello. Si risale il Rio fino ad incrociare la strada comunale Vecchia Corniglia - Volastra che si segue, salendo, fino all'intersezione della linea di separazione del Foglio di Mappa n. 4 con il Foglio n. 1 del Comune di Riomaggiore. Da qui si segue la linea di delimitazione del Foglio n. 4 con il Foglio 1 fino a ritornare sulla strada provinciale Groppo - Volastra - Corniglia e da qui, verso est, si ritorna al punto di origine.La predetta sottozona risulta compresa nel Foglio di mappa n. 4 del comune di Riomaggiore.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Cinque Terre e Cinque Terre Sciacchetrà - Sottozona Costa da Posa
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Cinque Terre e Cinque Terre Sciacchetrà prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Cinque Terre con le sottozone Costa de Sera, Costa de Campu e Costa de Posa non dovrà essere superiore al 70% e al 35% per la tipologia di Cinque Terre Sciacchetrà; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
- Le uve destinate alla produzione del Vino DOC Cinque Terre e Cinque Terre Sciacchetrà devono essere sottoposte ad appassimento naturale fino a raggiungere un tenore zuccherino di almeno 17°.
- Il Vino DOC Cinque Terre Sciacchetrà non può essere immesso al consumo se non dopo il 1° novembre dell'anno successivo alla vendemmia.
- Il Vino DOC Cinque Terre Sciacchetrà Riserva non può essere immesso al consumo prima del 1° novembre del 3° anno successivo alla vendemmia.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Cinque Terre e Cinque Terre Sciacchetrà è facoltativo riportare l'annata di produzione delle uve, ma è obbligatorio per le tipologie Cinque Terre Riserva e Cinque Terre con la specificazione delle sottozone.
4. Produttori di Vino DOC Cinque Terre e Cinque Terre Sciacchetrà - Sottozona Costa da Posa
Con l’utilizzo della DOC Cinque Terre e Cinque Terre Sciacchetrà i Produttori Vinicoli Liguri sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Cinque Terre e Cinque Terre Sciacchetrà - Sottozona Costa da Posa
Formaggio di S. Stefano d'Aveto, mitili di La Spezia, dolci a pasta non lievitata come e canestrelli, pandolce genovese.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Cinque Terre e Cinque Terre Sciacchetrà - Sottozona Costa da Posa
Cinque Terre e' il nome di un tratto della Riviera Ligure di Ponente che riunisce i comuni di Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore. E' una terra in cui vengono coltivati vitigni tipici e caratteristici quali l'Albarola, il Bosco e il Vermentino. I primi due hanno origini ignote mentre il Vermentino, introdotto in queste terre solo recentemente, prima era chiamato Piccabon, e non aveva alcuna relazione con il vino prodotto nelle Cinque Terre.
Le prime notizie certe della presenza di attività viticole nella zona delle Cinque Terre risalgono ai secoli Vi-V a.C., quando i Greci, abili navigatori e commercianti, approdano sui lidi della Riviera Ligure, portandosi prima del vino e dopo, dato il minor costo, producendolo in loco. E' molto probabile che in seguito i vini della zona avessero trovato una via commerciale nel vino golfo della Spezia, presso il gran porto di Luni, popolosa e commerciante città dell' Etruria.
Plinio proclama i vini di Luna come i migliori d'Etruria (Etruriae palmam Luna habet).
Alla fine del XI secolo, con la formazione dei Comuni, una rete di rapporti commerciali e culturali favorisce lo sviluppo dell'agricoltura nella zona delle Cinque Terre. Nel Medioevo si verifica in tutta la Riviera Ligure di Levante una notevole espansione demografica, che determina una ulteriore espansione delle aree coltivabili.
Le coltivazioni principali dell'epoca, la vite e l'olivo, probabilmente insieme ad altre colture orticole, sfruttano ogni spazio conquistato nell'acclività del versante, con appezzamenti sostenuti da muretti a secco (fasce terrazzate o terrazze).
Nel XVIII e nel XIX secolo la zona delle Cinque Terre si specializza nella produzione di vino. La massima espansione dei terrazzamenti coltivati avviene ne l corso dell'800, con l'espansione demografica. Molti testi descrivono i vigneti e gli uliveti terrazzati, notando “l'industria dei coltivatori liguri, superiore a quanto si conosca al mondo in questo genere”.
Riportando una testimonianza della vita contadina dei primi del 1900, tratta da "Straniero Indesiderabile" di P. Riccobaldi: " Quelli erano tempi veramente duri. La miseria era spaventosa, a Manarola l'unica risorsa era il vino prodotto da terra avara che richiedeva durissimo lavoro e sovrumani sacrifici. Emigrare, cercare lavoro fuori era considerato come una dichiarazione di resa. Perciò quasi tutti rimanevano aggrappati ai loro vigneti, orgogliosi di essere proprietari, di lavorare in proprio."
Nel 1920 le Cinque Terre furono colpite dalla più grave calamità della loro storia millenaria. In quell'anno la viticoltura fu colpita dalla filossera, un parassita delle piante, che distrusse irrimediabilmente tutti i tipi di vigna coltivati. All'inizio degli anni '30 le vigne erano decimate e vasti spazi incolti. Dopo quella distruzione gli abitanti ricostruirono i vigneti con l'impianto delle barbatelle di vite americana poi innestate coi i vitigni locali tradizionali.
La nascita nel 1973 della Cantina sociale nonché Cooperativa Agricola, e la messa in opera di numerose monorotaie con carrelli per il trasporto di materiali e persone, anche su pendenze molto accentuate, hanno ridato impulso, insieme ad altri interventi, all'attività tradizionale per eccellenza delle Cinque Terre: l'agricoltura.
Nel 1999 è stato istituito il Parco nazionale delle Cinque Terre il cui territorio si estende dalla zona di Tramonti di Biassa e di Campiglia, nel comune della Spezia al comune di Levanto. Il Parco ha la particolarità di essere l'unico in Italia finalizzato alla tutela di un ambiente antropizzato, uno degli scopi è infatti la tutela dei terrazzamenti e dei muri a secco che li sorreggono.
La letteratura sul vino delle Cinque Terre e' vasta, ma non c'e' verso o citazione che possa esprimere l'emozione profonda che dona la vista dei suoi vigneti inerpicati ai limiti del praticabile per coste scoscese che, in pochi metri, si trasformano da scogliera in montagna, evocando il concetto di collina solo per assenza recidiva.
La base ampelografica dei vigneti è caratteristica e riguarda vitigni presenti solo nel territorio delimitato come il Bosco, il Vermentino e l’Albarola che ne evidenziano originalità e legame con la tradizione. Le forme di allevamento sono tradizionali e nel tempo non si sono mai discostate da quelle tradizionalmente utilizzate in passato.
Recentemente le tecniche enologiche, a vent’anni dal riconoscimento DOC nazionale, hanno portato gli operatori a selezionare maggiormente le caratteristiche peculiari che il fattore ambiente esalta e a migliorare in cantina un prodotto che, già dalla vigna e dalle caratteristiche delle uve, ha le note del territorio.
Il Vino DOC Cinque Terre e Cinque Terre Sciacchetrà ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 29 maggio 1973.
Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 29.05.1973, G.U. 217 del 23.08.1973
Denominazione aggiornata con le ultime modifiche riportate in G.U. 201 del 23.08.2021
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione ◊ Sottozona
Vino Cinque Terre e Cinque Terre Sciacchetrà D.O.C. Sottozona Costa de Campu
Le denominazioni di origine controllata "Cinque Terre", "Cinque Terre Sciacchetrà" e alle relative Sottozone, è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Cinque Terre
- Cinque Terre Sciacchetrà
- Cinque Terre Passito
- Cinque Terre Riserva
- Sottozone del Vino Cinque Terre DOC »
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Cinque Terre e Cinque Terre Sciacchetrà - Sottozona Costa de Campu
- Sottozona Costa de Campu (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 80% Vitigni Bosco, Albarola e Vermentino, da soli o congiuntamente
- =< 20% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella Regione Liguria
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Bianco dal Colore da giallo paglierino a giallo dorato più o meno intenso, vivo; Odore intenso, netto, fine e persistente, composito; Sapore secco, sapido, intenso, gradevole.
- Sottozona Costa de Campu Sciacchetrà (Vino Bianco Passito)
- Versioni: Dolce
- => 80% Vitigni Bosco, Albarola e Vermentino, da soli o congiuntamente
- =< 20% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella Regione Liguria
- => 19% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Bianco dal Colore da giallo dorato ad ambrato, tendente al bruno più o meno intenso; Odore intenso di vino Passito, caratteristico, talvolta con sentori di miele, spezie, frutta secca; Sapore dolce, talvolta tannico, di buona struttura, persistente con retrogusto ammandorlato.
- Sottozona Costa de Campu Sciacchetrà Riserva (Vino Bianco Passito Invecchiato)
- Versioni: Dolce
- => 80% Vitigni Bosco, Albarola e Vermentino, da soli o congiuntamente
- =< 20% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella Regione Liguria
- => 20% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Bianco Riserva, dal Colore da giallo dorato ad ambrato, tendente al bruno più o meno intenso; Odore intenso di vino Passito, piacevole, speziato, tostato, caratteristico; Sapore dolce, talvolta tannico, armonico, di buona struttura, con retrogusto ammandorlato.
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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Cinque Terre e Cinque Terre Sciacchetrà - Sottozona Costa de Campu
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Cinque Terre e Cinque Terre Sciacchetrà si estende nella parte orientale della Liguria e comprende un territorio caratterizzato da vigneti situati per la maggior parte in alta collina, terrazzati e di superficie media ridotta, adeguatamente ventilati, luminosi e favorevoli all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive.
La Zona di Produzione del Vino DOC Cinque Terre e Cinque Terre Sciacchetrà è localizzata in:
- provincia di La Spezia e comprende il territorio dei comuni di Riomaggiore, Vernazza, Monterosso e, in parte, il territorio del comune di La Spezia, denominato "Tramonti di Biassa" e "Tramonti di Campiglia".
Le Zone di Produzione del Vino DOC Cinque Terre e Cinque Terre Sciacchetrà - Sottozona Costa de Campu, è localizzata in:
- provincia di La Spezia e comprende il territorio del comune di Riomaggiore così delimitato: scendendo lungo la strada provinciale La Spezia - Manarola nel punto in cui si supera il Canale del Groppo si sale lungo la linea di separazione del Foglio di mappa n. 16 con il Foglio n. 11 fino ad incontrare la strada comunale di Fiesse che si segue fino ad incontrare la strada comunale di Campo. Da qui si segue, in direzione ovest, la linea di separazione del Foglio di mappa n. 15 con il Foglio n. 8 fino ad incontrare la strada comunale della Callora - Donega che si segue, scendendo, fino ad incrociare la strada comunale del Luogo seguendo la quale, in direzione est, si raggiunge, in prossimità della Chiesa, il Canale di Groppo e da qui, risalendo, fino al punto di origine. La predetta sottozona risulta risulta compresa nei Fogli di mappa n. 16 e 15 del comune di Riomaggiore.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Cinque Terre e Cinque Terre Sciacchetrà - Sottozona Costa de Campu
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Cinque Terre e Cinque Terre Sciacchetrà prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Cinque Terre con le sottozone Costa de Sera, Costa de Campu e Costa de Posa non dovrà essere superiore al 70% e al 35% per la tipologia di Cinque Terre Sciacchetrà; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
- Le uve destinate alla produzione del Vino DOC Cinque Terre e Cinque Terre Sciacchetrà devono essere sottoposte ad appassimento naturale fino a raggiungere un tenore zuccherino di almeno 17°.
- Il Vino DOC Cinque Terre Sciacchetrà non può essere immesso al consumo se non dopo il 1° novembre dell'anno successivo alla vendemmia.
- Il Vino DOC Cinque Terre Sciacchetrà Riserva non può essere immesso al consumo prima del 1° novembre del 3° anno successivo alla vendemmia.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Cinque Terre e Cinque Terre Sciacchetrà è facoltativo riportare l'annata di produzione delle uve, ma è obbligatorio per le tipologie Cinque Terre Riserva e Cinque Terre con la specificazione delle sottozone.
4. Produttori di Vino DOC Cinque Terre e Cinque Terre Sciacchetrà - Sottozona Costa de Campu
Con l’utilizzo della DOC Cinque Terre e Cinque Terre Sciacchetrà i Produttori Vinicoli Liguri sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Cinque Terre e Cinque Terre Sciacchetrà - Sottozona Costa de Campu
Formaggio di S. Stefano d'Aveto, mitili di La Spezia, dolci a pasta non lievitata come e canestrelli, pandolce genovese.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Cinque Terre e Cinque Terre Sciacchetrà - Sottozona Costa de Campu
Cinque Terre e' il nome di un tratto della Riviera Ligure di Ponente che riunisce i comuni di Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore. E' una terra in cui vengono coltivati vitigni tipici e caratteristici quali l'Albarola, il Bosco e il Vermentino. I primi due hanno origini ignote mentre il Vermentino, introdotto in queste terre solo recentemente, prima era chiamato Piccabon, e non aveva alcuna relazione con il vino prodotto nelle Cinque Terre.
Le prime notizie certe della presenza di attività viticole nella zona delle Cinque Terre risalgono ai secoli Vi-V a.C., quando i Greci, abili navigatori e commercianti, approdano sui lidi della Riviera Ligure, portandosi prima del vino e dopo, dato il minor costo, producendolo in loco. E' molto probabile che in seguito i vini della zona avessero trovato una via commerciale nel vino golfo della Spezia, presso il gran porto di Luni, popolosa e commerciante città dell' Etruria.
Plinio proclama i vini di Luna come i migliori d'Etruria (Etruriae palmam Luna habet).
Alla fine del XI secolo, con la formazione dei Comuni, una rete di rapporti commerciali e culturali favorisce lo sviluppo dell'agricoltura nella zona delle Cinque Terre. Nel Medioevo si verifica in tutta la Riviera Ligure di Levante una notevole espansione demografica, che determina una ulteriore espansione delle aree coltivabili.
Le coltivazioni principali dell'epoca, la vite e l'olivo, probabilmente insieme ad altre colture orticole, sfruttano ogni spazio conquistato nell'acclività del versante, con appezzamenti sostenuti da muretti a secco (fasce terrazzate o terrazze).
Nel XVIII e nel XIX secolo la zona delle Cinque Terre si specializza nella produzione di vino. La massima espansione dei terrazzamenti coltivati avviene ne l corso dell'800, con l'espansione demografica. Molti testi descrivono i vigneti e gli uliveti terrazzati, notando “l'industria dei coltivatori liguri, superiore a quanto si conosca al mondo in questo genere”.
Riportando una testimonianza della vita contadina dei primi del 1900, tratta da "Straniero Indesiderabile" di P. Riccobaldi: " Quelli erano tempi veramente duri. La miseria era spaventosa, a Manarola l'unica risorsa era il vino prodotto da terra avara che richiedeva durissimo lavoro e sovrumani sacrifici. Emigrare, cercare lavoro fuori era considerato come una dichiarazione di resa. Perciò quasi tutti rimanevano aggrappati ai loro vigneti, orgogliosi di essere proprietari, di lavorare in proprio."
Nel 1920 le Cinque Terre furono colpite dalla più grave calamità della loro storia millenaria. In quell'anno la viticoltura fu colpita dalla filossera, un parassita delle piante, che distrusse irrimediabilmente tutti i tipi di vigna coltivati. All'inizio degli anni '30 le vigne erano decimate e vasti spazi incolti. Dopo quella distruzione gli abitanti ricostruirono i vigneti con l'impianto delle barbatelle di vite americana poi innestate coi i vitigni locali tradizionali.
La nascita nel 1973 della Cantina sociale nonché Cooperativa Agricola, e la messa in opera di numerose monorotaie con carrelli per il trasporto di materiali e persone, anche su pendenze molto accentuate, hanno ridato impulso, insieme ad altri interventi, all'attività tradizionale per eccellenza delle Cinque Terre: l'agricoltura.
Nel 1999 è stato istituito il Parco nazionale delle Cinque Terre il cui territorio si estende dalla zona di Tramonti di Biassa e di Campiglia, nel comune della Spezia al comune di Levanto. Il Parco ha la particolarità di essere l'unico in Italia finalizzato alla tutela di un ambiente antropizzato, uno degli scopi è infatti la tutela dei terrazzamenti e dei muri a secco che li sorreggono.
La letteratura sul vino delle Cinque Terre e' vasta, ma non c'e' verso o citazione che possa esprimere l'emozione profonda che dona la vista dei suoi vigneti inerpicati ai limiti del praticabile per coste scoscese che, in pochi metri, si trasformano da scogliera in montagna, evocando il concetto di collina solo per assenza recidiva.
La base ampelografica dei vigneti è caratteristica e riguarda vitigni presenti solo nel territorio delimitato come il Bosco, il Vermentino e l’Albarola che ne evidenziano originalità e legame con la tradizione. Le forme di allevamento sono tradizionali e nel tempo non si sono mai discostate da quelle tradizionalmente utilizzate in passato.
Recentemente le tecniche enologiche, a vent’anni dal riconoscimento DOC nazionale, hanno portato gli operatori a selezionare maggiormente le caratteristiche peculiari che il fattore ambiente esalta e a migliorare in cantina un prodotto che, già dalla vigna e dalle caratteristiche delle uve, ha le note del territorio.
Il Vino DOC Cinque Terre e Cinque Terre Sciacchetrà ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 29 maggio 1973.