Vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita - Approvato con D.M. 18.11. 2011, G.U. 284 del 06.12.2011
Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Vino Val di Cornia Rosso (o Rosso della Val di Cornia) D.O.C.G.
La denominazione di origine controllata e garantita «Val di Cornia Rosso» è riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione, per le seguenti tipologie:
- Val di Cornia Rosso
- Val di Cornia Rosso Riserva
1. Tipologie e Uve del Vino DOCG Val di Cornia
- Val di Cornia Rosso (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 40% Vitigno Sangiovese
- =< 60% Vitigni Cabernet Sauvignon e Merlot, da soli o congiuntamente;
- =< 20% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino di buona intensità, brillante, tendente al granato, odore vinoso, delicato e sapore asciutto, vellutato, armonico, di buon corpo, con eventuale sentore di legno.
- Val di Cornia Rosso Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
- Versioni: Secco
- => 40% Vitigno Sangiovese
- =< 60% Vitigni Cabernet Sauvignon e Merlot, da soli o congiuntamente;
- =< 20% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 13% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Invecchiato dal colore rosso rubino di buona intensità, brillante, tendente al granato, odore vinoso, delicato e sapore asciutto, vellutato, armonico, di buon corpo, con eventuale sentore di legno.
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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOCG Val di Cornia
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOCG Val di Cornia Rosso si estende sulle colline situate a ovest della Toscana, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
La Zona di Produzione del Vino Val di Cornia Rosso è localizzata in:
- provincia di Livorno e comprende il territorio dei comuni di Suvereto, Sassetta e, in parte, il territorio dei comuni di Piombino, San Vincenzo e Campiglia Marittima.
- provincia di Pisa e comprende il territorio del comune di Monteverdi Marittimo.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOCG Val di Cornia
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOCG Val di Cornia prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOCG Val di Cornia Rosso non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOCG. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOCG per tutto il prodotto.
- Il vino DOCG Val di Cornia Rosso con la qualifica Riserva non può essere immesso al consumo prima del 1° gennaio del terzo anno successivo a quello di produzione delle uve, fermo restando il periodo di affinamento obbligatorio minimo di diciotto mesi in contenitori di legno e di sei mesi in bottiglia.
- Nella designazione dei Vini DOCG Val di Cornia Rosso può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOCG Val di Cornia Rosso è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.
4. Produttori di Vino DOCG Val di Cornia
Con l’utilizzo della DOCG Val di Cornia Rosso i Produttori Vinicoli Toscani sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOCG Val di Cornia
Pientanze a base di carne bianca, polpettone alla fiorentina, coniglio, fagioli al fiasco, scottiglia.
6. Storia e Letteratura del Vino DOCG Val di Cornia
La storia della viticoltura in Val di Cornia parte da molto lontano, e si intreccia con la storia degli Etruschi, dei Romani, per poi passare dal basso ed alto medio evo ed arrivare ai giorni nostri. Probabilmente il primo segno della presenza e della coltivazione della vite in questa zona ci è testimoniato da Plinio il Vecchio il quale nella sua “Naturalis Historia” – libro XIV segnala che in Populonia c’era una vite talmente grande da averci scolpito il volto di Giove.
Questa vite è ricordata anche da Targioni Terzetti nel XVII secolo d.C. nel suo “Viaggio in Toscana”. L’impero Romano da queste parti sviluppò la coltivazione della vite e l’uso del vino in modo razionale ed esteso.
Nel XIV secolo la famiglia Della Gherardesca, proprietari feudali da Cecina fino a Follonica, dette un ulteriore impulso alla diffusione dell’attività vitivinicola effettuando piantagioni di vigneti nei nelle aree di Campiglia Marittima, Sassetta e Suvereto.
Un incremento più consistente ed esteso delle attività viticole ed enologiche si ebbe a partire dal XVII secolo, con la nascita dell’Accademia dei Georgofili e con lo spezzettamento del latifondo a causa della eredità e dei fallimenti economici dei proprietari, che dettero impulso ad una impostazione agricola diversa dal passato.
Intorno al 1830 si ebbero le prime bonifiche, ed esse portarono nuovi spazi agricoli ed anche nuovi vigneti e nuove cantine. Emanuele Repetti nel suo dizionario del 1843 scrive a proposito dei terreni bonificati “ …pianure e campi tramezzati di vignetie oliveti. Ora colui che attraversasse il piano di Campiglia e le pendici del suo poggio stupirebbe in vedere l’uno e l’altre coperte di vigne, di oliveti…vedrebbe vaste campagne adorne di vigneti disposti a filari, poggianti alle canne (anche se) alcune moderne piantagioni sono all’uso fiorentino…”
Gli archivi comunali offrono alcuni dati sulla consistenza dei vigneti molto interessanti. Nel 1834 la superficie vitata è di 530 ettari; nel 1842 sale a 748 ettari; nel 1875 scende a 582 ettari.
Agli inizi si pigiava l’uva nel vigneto per poi portare il mosto in fattoria o nella proprietà, nelle quali c’era la grande cantina. In seguito si fecero piccole cantine poderali. Il consumo del vino continuò ad avere i suoi canali: la maggior parte venduto in botti ed il resto per autoconsumo dei proprietari.
Le prime testimonianze di un certo valore culturale – eroico l’abbiamo nel 1886 con la partecipazione di cinque produttori di Suvereto all’Esposizione Mondiale di Roma; sette anni dopo tre produttori di Campiglia partecipano alla mostra di Zurigo; nel 1907 alcuni produttori sono ad un concorso enologico sui vini di Toscana.
Con il dopoguerra l’area cerca lentamente di avviare un percorso di valorizzazione e riconoscimento delle produzioni 6 vitivinicole, e con un progressivo lavoro di qualificazione dei vini, nel 1980 nasce la prima mostra dei vini della Val di Cornia e negli anni a venire il riconoscimento della DOC “Val di Cornia”.
Il Vino DOCG Val di Cornia Rosso ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata e Garantita in data 18 novembre 2011.