- Vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita - Approvato Sottozona della DOC Colli Orientali del Friuli con D.P.R. 20.07.1970
- Approvato DOCG con D.M. 09.10.2001, G.U. 250 del 26.10.2001
- Denominazione aggiornata - GU n.52 del 02.03.2024
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Vino Ramandolo D.O.C.G.
La denominazione di origine controllata e garantita "Ramandolo" è riservata al vino che corrisponde alle condizioni e ai requisiti stabiliti nel disciplinare di produzione.
- Ramandolo
- Ramandolo Riserva
1. Tipologie e Uve del Vino DOCG Ramandolo
- Ramandolo (Vino Bianco)
- Versioni: Dolce
- = 100% Vitigno Verduzzo Friulano (*)
- => 14% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal Colore giallo dorato più o meno intenso; Odore intenso e caratteristico; Sapore dolce, vellutato, più o meno tannico e di corpo, con eventuale sentore di legno.
- Ramandolo Riserva (Vino Bianco Invecchiato)
- Versioni: Dolce
- = 100% Vitigno Verduzzo Friulano (*)
- => 14% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal Colore giallo dorato più o meno intenso; Odore intenso e caratteristico, si possono talvolta riscontrare sentori di agrumi, frutta candita, tè verde, ed eventualmente anche zafferano e confettura di pesche; Sapore dolce, morbido, talvolta leggermente tannico, di struttura, con eventuale sentore di legno.
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(*) Il Verduzzo Friulano produce un’uva molto ricca di tannino ed è tra le pochissime varietà a bacca bianca che contiene nelle proprie bucce questi polifenoli. Per questa ragione riesce molto difficile equilibrare la giusta concentrazione tra i tannini, l’acidità e le sensazioni dolci, che solo l’esperienza dei vignaioli del Ramandolo possiedono e si tramandano da padre in figlio.
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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOCG Ramandolo
L’orografia collinare dell’areale di produzione è caratterizzata dalla presenza del Monte Bernadia che, grazie alla sua spiccata altezza (1.732 m s.l.m.), sovrasta tutta la zona più a nord della D.O.C.G. Ramandolo, questa particolare conformazione presenta una “barriera naturale” dei venti freddi del nord che vengono in questo modo deviati verso le zone più sottostanti alla D.O.C.G. Bisogna ricordare che Ramandolo rappresenta la zona di coltivazione più a nord del Friuli Venezia Giulia e quindi, Trentino Alto Adige a parte, è tra le aree di coltivazione della vite più a nord d’Italia.
La Zona di Produzione del Vino DOCG Ramandolo è localizzata in:
- provincia di Udine e comprende il territorio dei comuni di Nimis e Tarcento.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOCG Ramandolo
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOCG Ramandolo prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell'uva in vino compresa l'eventuale aggiunta correttiva e la produzione massima di vino per ettaro non può superare il 65%. Per le rese fino al limite massimo del 70%, il 65% sarà considerato vino a denominazione di origine controllata e garantita ed il restante 5% non avrà diritto alla denominazione di origine controllata e garantita; oltre detto limite percentuale decade il diritto alla denominazione di origine controllata e garantita per tutto il prodotto.
- La raccolta delle uve è tardiva, molto spesso con un leggero appassimento in pianta; nelle annate favorevoli la vendemmia può anche arrivare a fine ottobre. Tanti produttori raccolgono le uve direttamente nelle cassette che vengono portate nel centro di appassimento comunale, che è gestito da una cooperativa di produttori, altri vignaioli, effettuando l’appassimento nei graticci. Nelle annate favorevoli si riesce a sviluppare la muffa nobile (Botrytis cinerea) che infonde nel vino le sue inconfondibili peculiarità.
- Molti sono i viticoltori che adottano il sistema di vinificazione per alzata di cappello, ossia con una leggera macerazione che, date le basse temperature che ci sono durante la fermentazione, può rappresentare una blanda criomacerazione. Altri produttori vinificano in bianco, ottenendo un vino più gentile e pronto al consumo. Nelle pratiche di vinificazione e di affinamento del vino a denominazione di origine controllata e garantita "Ramandolo" è consentito l'uso di botti in legno.
4. Produttori di Vino DOCG Ramandolo
Con l’utilizzo della DOCG Ramandolo i Produttori Vinicoli Friulani sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche, le caratteristiche e le peculiarità che lo identificano in un territorio ben definito, soprattutto durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOCG Ramandolo
Vino da degustare con la pasticceria tradizionale, come la Gubana (dolce di pasta lievitata a base di frutta secca), e con formaggi stagionati.
6. Storia e Letteratura del Vino DOCG Ramandolo
Ramandolo è un nome di origine romana che in passato suonava “Romandolo”, potrebbe però avere anche un’origine diversa; secondo Cornelio Cesare Desinan non è certamente un nome romano, “Romandulus”, diminutivo di “Romandus” non vuol dire “romano” bensì “romanzo”, cioè “neolatino” ovvero “friulano”, la borgata di Ramandolo è proprio al confine linguistico (che si è spostata più volte): verso l’alto gli slavi o sloveni, verso il basso i friulani discendenti dai romani.
Il primo documento che parla dell’esistenza del borgo risale al luglio 1273 “..in Villa de Ramandul”, la storia e la vita di Ramandolo sono strettamente legate alla chiesetta di San Giovanni Battista, eretta per volontà di dieci persone che con atto notarile del 9 aprile 1482 si associarono impegnandosi a versare due ducati a testa. Il paesaggio rurale si è notevolmente modificato col terremoto del 1976 che qui ha colpito molto duramente, quasi tutte le case e le chiese sono state ricostruite o restaurate, data la frequente precipitazione grandinigena la maggior parte dei vigneti sono protetti da apposite reti antigrandine. Le reti, che sono solitamente appoggiate lungo la chioma delle viti, richiedono un controllo costante da parte dei viticoltori, inoltre ogni operazione manuale che si effettua nel vigneto richiede che la rete venga spostata in alto per poter effettuare i lavori per poi essere riposizionata nella propria posizione. Questi e molti altri sono gli aspetti legati ai fattori umani che hanno inciso e continuano ad incidere nella produzione del Ramandolo.